venerdì, aprile 28, 2023

opzioni pagate

 

 


Da molti anni so che ci sono prodotti con funzioni mascherate, non mi piace, ma in alcuni casi posso capirlo.

Per esempio la prima volta che mi capitò da bambino era con i motori fuoribordo: appresi che molti motori erano lo stesso oggetto con carburatori diversi.
Lo appresi perché il solito un furbetto di Napoli (era un abitante della cittadina che evidentemente aderiva al cliché per far sembrare stupidi gli abitanti)  narrava a tutti che lui aveva magicamente attraverso la sua potenza di cervello aumentato la potenza da 25CV (il massimo dei senza patente dell'epoca) a 40CV per andare piu' forte (beh, non tanto, era un gommone di medda) senza dover fare la patente.

Poco tempo dopo capii 2 cose, che plasmarono solo molto tempo dopo la mia stronzaggine:
La prima era che quell'importatore di merda aveva bustarellato per vendere da noi un 40CV depotenziato a 25 apposta e bloccato da una semplice ranella.
La seconda era che la gamma era fatta da una ventina di potenze, ma di fatto erano 5 motori al massimo e il 20CV e il 25CV (o cosi simili) erano MOLTO diversi.
In pratica era un funzionamento previsto.

La seconda volta che vidi bene quella cosa fu in un VTR panasonic con e senza rallentatore in cui la differenza era solo il telecomando, ma di fatto il prezzo era il 25% di differenza (e ricordo che costano ben oltre lo stipendio).

Queste differenze sono spesso accettabili.
Un'azienda non puo' fare 3000 versioni e spesso esiste il fatto che e' piu' costoso fare un prodotto inferiore che vendere a meno un prodotto leggermente superiore castrato.

Quando hai una linea enorme di 20 prodotti e' strano che siano veramente diversi.

Quindi ci sta che motori identici vengano venduti con tarature diverse, anche se trovo che alle volte si esagera (qualcuno ha detto turbo di medda con 10 pressioni diverse per i motori cavallati senza cubatura?).

Il videoregistratore poi lo trovai normale.
In Italia sbavavano per avere tante testine (che servono per avere il rallentatore), perché numero grosso è meglio di numero piccolo, ma il rallentatore non interessava a nessuno.
Interessava avere tante testine.
Non sembra la storia dei megapixel e dei TV 4k odierni?
Lasciare una sola velocità di rallenty dando come telecomando la versione del 2T e togliere un telecomando con il jog dial era ragionevole anche se mi indispettiva.
Ti do le santissime testine che desideri, ma non te le faccio usare facendoti uno sconto.
Ebbe un discreto successo.

 

 

Altra roba old-style, ma forse la prima newstyle, che vidi era quando fecero il passaggio delle fotocamere canon dalle vetuste T alle bizzarre EOS/rebel.
In pratica capitava che la stessa fotocamera, tecnicamente identica, fosse venduta con tastini mancanti per azzopparla pesantemente.
In un caso un consumatore conosciuto era esaltato per essere passato dal modello A a quello B... ed era IDENTICO. La funzionalità (adesso non ricordo quale fosse, son passati anni) era presente "meccanicamente" anche su quella vecchia, ma semplicemente non era possibile accedervi perché il tasto mancava fisicamente (e sospetto che smontando, come in altri apparecchi vari, si trovava il tasto della funzione senza il contatto e il foro sulla scocca).

 Ultimamente si sta andando verso una nuova era che mi piace poco.

 Le stampanti vengono vendute in perdita compensando poi sugli inchiostri perché gli stolti comprano la stampante guardando solo ed unicamente il cartellino del prezzo e non quello degli inchiostri.

Questo ha causato un mercato distorto in cui metà dei consumatori e' costretta per molti motivi a comprare inchiostri al decuplo del prezzo, praticamente pagando salato il consumo (perché compreso degli interessi)  tanto da pagare alla fine 5 volte il TCO.
L'altra meta' dei consumatori che ha traslato il prezzo della stampante sui primi pensa di risparmiare con gli inchiostri non originali che, diciamocelo, vanno fra il risultato brutto e la distruzione della stampante (anche se di recente e' più raro).

Questo tipo di politica del prezzo completamente slegata dal prodotto ha irretito altri produttori che hanno visto nell'accessorio o nel materiale di consumo un business che arriva al ridicolo come le cialde del caffè

E le cialde mi fanno molto arrabbiare (ovviamente usate molto dai verdosky).
Stanno li a vietare felici le cannucce e poi ogni caffe' che fanno buttano 15 cannucce di plastica?
Cari verdi, smettetela con le canne e fatevi vedere da uno bravo.
Io non sono un verde, anzi, ma mi sembra di esserlo diventato, almeno in confronto a coloro che si auto-dichiarano tali.
Sono uno sprecone, intendendo dire che se voglio qualcosa non e' che mi interessa la questione green, per esempio mi piace viaggiare.
Poi arriva un "verde" e ti dice di essere andato a fare il WE a Londra... Continuo a pensare che fare la lotta alle droghe sia il minimo.

Altro ambito dove sembra funzionare e' in certi videogiochi che che dopo un primo esborso nel arriva un secondo o un terzo attraverso roba aggiuntiva (DLC, personaggi, espansioni o vere assurdita' come dover comprare armi senza cui non riuscireste a giocare)
Questo mi piace ancora meno.

Ultimamente però si cercano ancora nuovi modi di arraffare soldi, alcuni veramente ridicoli come Sonos (ma davvero qualcuno compra ancora quella spazzatura?), altri sempre piu' pesanti e sottili.

Prendiamo BMW

Inizialmente l'autoradio integrata di BMW che supportava CarPlay, lo faceva solo dietro un compenso,  prima come opzione una tantum da $ 300 per 20 anni e/o e successivamente come tariffa di $ 80 all'anno.
Giusto per capirci il prezzo dell'intera autoradio, GIA' PAGATA, da pagare una seconda volta per poter avere la connessione del display di apple.
Per la cronaca ci sono autoradio che fanno le stesse cose con android a bordo che costano 150E, se non fosse per cose che BMW fa per risparmiare duro sui tasti (5E!) converrebbe buttare l'autoradio di serie e comprarne una di marca seria.
Del resto, si saranno detti in BMW, se uno e' cosi' fesso da mettere sul tavolo 1200E per un telefono chiedere 300$ in più per l'autoradio non e' strano.

Beh, stranamente quelli che hanno un telefono da 1200E si sono lamentati e la cosa, PUF!, e' diventata gratis.
Valli a capire.

Ma la cosa era solo all'inizio e sta scadendo nel ridicolo.

come da una conferenza recente BMW
“Le funzionalità avrebbero potuto essere rese standard e il prezzo aumentato, ma in questo modo è più flessibile: spetta al cliente decidere. Alla fine, se il cliente desidera i sedili riscaldati, lo farà, ma se non desidera i sedili riscaldati non è necessario"

Per esempio fatto in conferenza con il pessimo cesso X1, che già uno dovrebbe chiedersi perché non si compra un'auto vera di BMW (la BMW fa ottime auto, magari non lo sapete se comprate i cessi X),  i sedili riscaldati costeranno $ 589 per tutta la vita del veicolo tramite acquisto digitale, e un supplemento di $ 349 per l'utilizzo del volante riscaldato.

Fermiamoci un attimo a capire.
Io ho una furgoncino del pattume X1 che e' dotato di sedile riscaldato e volante riscaldato, che e' stato montato su TUTTI i furgoncini, ed è già pagato,  e se sono lo sfigato che lo vuole accendere (anche solo perché sono andato in montagna e ho freddo, ma non so di averlo) il tasto viene nascosto sull'autoradio se non pago quasi 1000$?

Una volta pagato 1000$, non noccioline, 1000$, non ho neppure un comodo tasto fisico (5E) per attivarlo mentre guido, ma apparirà un merdoso sotto menù degno al massimo di una dacia sandero basic?

Ok, capisco che il cliente della serie X di BMW non sia molto sveglio, ma BMW per me sta facendo una figura marrone.

Mercedes e' su quella strada con le ruote sterzanti posteriori della sportiva: se paghi una seconda volta online sterzano di piu'.
Sul furgone elettrico di merc puoi "cambiare motore" da remoto con 50CV in piu... ma non in Europa perché altrimenti dovresti ri-omologare.
Ma mi stai prendendo per il rame?
Non mi stai cambiano il motore, quel motore e relativi accessori (raffreddamento, cambio...) sono gia' li.

Lasciamo perdere le figure di medda di tesla che fa scomparire gli optional quando si fa il passaggio di proprietà.
Del resto l'auto, non solo tesla, ha un account e registra il proprietario: cambia il proprietario?
Addio costosi optional che erano elencati.
Mi pare che adesso non li cancellino piu'... ma l'idea stessa e' un sintomo grave (come il tablet di medda in stile citroen ami  al posto del cruscotto come sulla serie 3, un insulto alla sicurezza di guida)

Queste follie arrivano persino all'HW puro come gli ultimi processori di intel (che oramai non sa piu' come fare a innalzare gli utili dopo aver speso troppo in pubblicità non esplicita, che a giudicare dalle recensioni prosegue a razzo) e si e' inventata il processore a pagamento rateale.

Alcune delle funzionalità di intel, fra cui la velocità dell'accesso alla memoria, dipendono da un abbonamento che puo' essere temporale o definitivo e mi viene da ridere a pensare cosa succede se cambio mainboard e al sistemista che deve ricordarsi cosa e' attivo e cosa no su quel processore, come se già con alcuni OS ricordarsi delle licenze e' abbastanza ridicolo (vero cari Sr &%$& di M$ con le vostre CAL meddose?).
Funzionalità che, ripeto, sono gia' state PRODOTTE.
Stiamo parlando di processori buoni, ma non eccezionali soprattutto per i prezzi base che parlano di cifre con 3 zeri (quelli in vendita ora sono quotati fino a 2700E, ma ci si aspettano modelli ben superiori). Roba da passare ad AMD solo per quello, prima che venga adottato su tutti i processori di intel perché "vende bene".

La mia sensazione è che il consumatore continui nella sua folle corsa verso il cartellino del prezzo e alla fine il prodotto diverrà costoso o costosissimo una volta configurato.

Del resto il consumatore continua solo a guardare il cartellino del prezzo e quasi mai il costo.

consumatore è un insulto.
Voi i suv ve li meritate



lunedì, aprile 24, 2023

ampli HiEnd ante litteram


 

Spesso i miei post sono negativi perché le cose grosse sono spesse volte medda.
Del resto si costruisce un bel muro con tanta fatica, mattone su mattone, poi arriva un vandalo e in 10 minuti tira giù il muro con una bomba e rende l'ambiente una schifezza.

Alle volte sto per scrivere di cose belle e poi leggo qualcosa di troppo grosso.

Oggi vi faccio vedere 2 chicche enormi che raccontano, non solo loro, ovviamente,  da dove arriva il vero HiEnd  e come e' nato.

Il fatto che nei primi 70 vi era il problema che i primi ampli a transistor non erano molto amati dai sedicenti audiofili.
Del resto vi erano un paio di motivi perché la gente non si "fidava" dei transistor.

La prima cosa è chiaramente la paura del nuovo.
Ci sono voluti del resto anni a passare al CD, che funzionava malissimo per i vecchi abbarbicati al loro 33 giri.
Paradossalmente ci sono voluti del resto anni a passare all'LP, che funzionava malissimo per i vecchi abbarbicati al loro 78 giri (e vi assicuro vi era una diff ATROCE, ma alcuni difendevano la posizione).

Paradossalmente ci sono torme di idioti che stanno tornando al sacro LP, spesso tarato di medda o comprato peggio, con la voglia di spendere per un disco anche il quadruplo di un CD e di recente ho visto bancarelle di dischi usati che partivano dai 40 ai 100E.
Va bene i dischi rari, non il mio genere, ma capisco la scimmia della storia.
Però quando mi parli di un disco "normale" tirato in numeri pazzeschi e non certamente brani che hanno cambiato la storia, di seconda mano, consumati... beh, se lo paghi piu' di 3-4E non hai tutte le rotelle a posto.

Altro motivo e' che inizialmente gli ampli a transistor non sempre erano eccelsi, del resto era una cosa nuova, venivano usati per avere potenza grezza nei comizi, per apparecchi portatili...

Ultimo, ma non certo meno importante, l'estetica.
Gli ampli valvolari erano disegnati per essere acquistati dai ricchi, una valvola costava anche un mese di stipendio, i mobili erano bellissimi e, diciamocelo, le valvole accese sono belle a vedersi.

Finiture a specchio per riflettere la luce valvolare, scritte ricavate dal metallo pieno, insomma senza badare a spese.
Roba assolutamente di lusso.

Del resto era un prodotto costosissimo, destinato ai ricchi.
Alcune marche come McIntosh hanno provato a continuar sulla strada del prodotto elitario con alterne fortune.

Ricordiamo che molti ampli a stato solido puntando sulle caratteristiche erano così, schifezze:

se poi lo aprivi anche peggio


 anche il cablaggio e' alla garibaldina

 Le caratteristiche del Quad erano gia' buone per essere il 1978, ma non eccezionali, sebbene assolutamente meglio di un valvolare.
Continuos sine wave into 8Ω resistive load.
100 Hz any level up to 45 watts<0.03% Dtot
1 kHz any level up to 45 watts <0.03% Dtot
10 kHz any level up to 45 watts <0.1% Dtot
Output Internal Impedance: 0.3Ω in series with 2000μF and 6μF
Frequency Response: 1 kHz -1dB at 30 Hz and 35 kHz into 8Ω
Crosstalk (input loaded by 1 kΩ): 30 Hz - 10 kHz > 60 dB
Stability: Unconditionally stable with any load

Vediamo anche che sottolineano cose in cui sono meglio del mondo valvolare e di ampli bolsi (Unconditionally stable with any load).

Ma il fatto e' che il QUAD, pur essendo interessante, era brutto da morire e puzzava di Brixton, non di Westminster  

Bisogna dare uno scossone e per farlo non bastano un po di caratteristiche, bisogna esagerare.

 


 DIATONE DA-A10 (1976)
20 Hz to 20 kHz :     100W + 100W
Rated output (-3dB, 1 kHz) :  0.003%

Diatone, per quando a molti non dica un ciuffolo, e' un grande dell'HiFi e ha fatto tante cose prima di altri, e altre che nessuno ha mai piu' fatto come i subwoofer mooolto estremi.

Il marchio di Mitsubishi decide di produrre una serie lunghissima di ampli che hanno l'estetica del valvolare



DIATONE DA-A100 (1973)

e questi affari suonano in maniera notevole.

Both channel operation :     150W + 150W (4 Ω) 100W + 100W (8 Ω)
Music Power :     450W (4 Ω) 250W (8 Ω)
0.1% (at rated output)

Converrete che nel 1973 non era neppure malaccio e quello del 76 eccellente.
Notate la finezza di dichiarare solo 150W su 4Ohm per rimanere in specifica, ma dalla potenza musicale si vede bene che non ha molta paura del carico.

Ma quello che secondo me era piu' HiEnd e' stato di una marca che ha fatto molto altro.


notate sempre l'estetica che poi e' divenuta uno standard nel settore, che rimembra ancora con i componenti a vista le valvole.

ecco a voi lo splendido PIONEER M22 (1978)
Questo e' una bestia diversa essendo un maledetto classe A (scaldino per orsi polari) 


si chiama M22 e pesa 22Kg.

30W+30W (10Hz - 30kHz, 8ohm)
THD (10Hz - 30kHz, 8ohm) At the time of an effective output: 0.01%
At the time of 15W output: 0.005%
At the time of 1W output: 0.005%
Output bandwidth  5Hz - 100kHz (distortion 0.01%)
2Hz-150kHz+0 -1dB (at the time of 1W output)


ora, se prendiamo uno qualsiasi degli ampli HiEnd che sono arrivati generalmente dopo il 1985 vediamo questo

Classé audio DR3 (1986)

Si notino 2 cose:
La disposizione del design molto simile al Pioneer, anche questo in classe A
Gli stessi dissipatori del DA-A100 ma la scatola messa sui trasformatori e non sui dissipatori.
Oggi un DR-3, a seconda dell'anno, vale dai 4000E aigli 8000E a seconda di anno, versione e come e messo.
Si noti che il canadese classé pur essendo più recente del giappo ha una storia di affidabilita' meno eccellente, ma la nomea Hi-End alza il prezzo.
Ricordiamo che la classe A condanna questa roba a cucinarsi al caldo durante tutta l'accensione e un affare che ha quasi 40 anni vissuti al caldo non e' furbissimo, oltretutto la stessa marca ha affari esteticamente bellissimi e tecnicamente migliori molto piu' recenti a prezzi minori.
MA questo e' uno dei pezzi dell'epoca in cui l'HiEnd era esplosa e le riviste facevano a gara a provare pezzi sempre piu' esoterici e particolari e sui finali di quell'epoca, magari sognati da un all'epoca 15enne, vale il ricordarsi la gioventu', come gli appassionati del catorcio della 500, figuriamoci di un ampli comunque  notevole, ma che all'epoca era impossibile comprare.

L'HiEnd, per quanto poi e' andata in vacca producendo cavi che pur costando come una vettura e andavano meglio come frusta che come oggetto audio, ha fatto anche prodotti notevolissimi e vi furono aziende incredibili e prodotti straordinari.

Molti di quei concetti, poi, furono implementati anche su apparecchi dal costo operaio.
Solo che dopo il comune consumatore preferì comprare delle radioline  per la partita di fantozzi da 15E al prezzo di un buon ampli perché erano cool e l'HiFi e' praticamente scomparso.




domenica, aprile 23, 2023

al solito sono inca...

 


Vi do 2 numeri letti fra le statiche di settimana l'altra.... così per farvi produrre un pochino di bile:
Mal comune doppia sfiga.

In questa stagione inizia il tam tam mediatico del motore del sud, il grande sgorgare del petrolio al sud:
il turismo.
Piu' che motore lo chiamerei mito classico, vello di Giasone, tutti ne parlano nessuno lo vede.

Mentre leggo dei soliti fantasmagorici risultati inventati dai giornali sul  turismo rampantissimo nel sud italia, gia' raccontato infinite volte dal vostro incazzoso blogger, nell'etichetta, è gia' dimostrato che al sud il turismo e' una rarità, spesso malvista dai locali che non ne vogliono sapere, un dato mi colpisce.  

In una intervista un esperto di trasporti aerei, per una serie di ragioni,  fa una chiosa per motivi che non ci azzeccano con le mie considerazioni.

in una cavolo di settimana arrivano piu' aerei alle Baleari che in 3 mesi in Sicilia.

Certo, la Sicilia ha traghetti piu' comodi, ma stiamo parlando di una zona grandina.
Capite un attimo che siamo parlando di una regione che ha CINQUE volte la superficie e popolazione delle Baleari, ma i voli sono 12 volte meno, in proporzione, 60 volte meno.

Salvo pensare che sia normale la cosa di  un tedesco o un belga che prendano la loro macchinina e facciano brum brum fino al traghetto con un viaggio della speranza di 3+3 giorni (dusseldorf palermo sono 24h di viaggio, 2400Km, 200L di benza, forse 400E complessivi di spese, 800 AR) vuol dire che qualcosa non funziona.
Vuol dire che che la Sicilia non se la fila nessuno.

Come detto altrove l'indicatore delle strutture turistiche dice la stessa cosa.

Ma questi giornalisti che iniziano ora a fare la ola e finiranno ai primi di settembre narrando fiumi di miele e latte (con dati non ancora disponibili) cosa fumano?


.....................

Altro indicatore di un economia disastrata in altri dati che ho letto questa settimana.

In  Calabria,  secondo gli ultimi dati disponibili che ho trovato (settembre 2022) a vario titolo chi ha preso il RdC sono  224mila persone nel 2022  e sono presenti in tutti i comuni calabresi, anche il piu' piccolo in Cu ai lupi.
In pratica il 15% delle famiglie in calabria e' colpita dalla manna che cade perché "nun se trova da lavorà" (o giu di li.).
Stando a statistiche che non sono sicuro che siano corrette, nel 2023 il numero di percettori dovrebbe essere salito a 250.000.
Su una popolazione di 1.947.000 persone (2019 istat)

Uno dice: ok, il lavoro manca, posto di M...
Del resto lavorano da dipendenti solo 262.000 persone ...
Terzo mondo, non esiste lavoro, aziende, turismo, un cazzo: 262.000 dipendenti che lavorano in aziende piccole (2.2 per azienda, pesino piu' sfiga della media italica) e insomma, il resto e' assunti dallo stato(tutti dati istat)...
Gia' questo fa ridere e dice che non esiste turismo, capiamoci, se un pizzeria abbisogna di 2 camerieri, un pizzaiolo e servizi, o un hotel ha una serie di persone che fanno pulizie e e cibo, poi hai tutti i servizi collaterali, i terzisti come elettricisti e venditori, il resto della popolazione come negozianti ed edili...  

Capiamo subito che 262.000 persone non ci fai certo un sistema che può servire a fare la enorme e cicciosa balla che raccontano i giornali con decine di milioni di persone che vanno in Calabria in vacanza (probabilmente a dormire all'addiaccio visto il numero di strutture ricettive).

Hotel calabro?

Che poi mi devono spiegare i giornali del suDD come fa a non esisterete il fatto che la Calabria (e altre regioni con numeri simili) faccia a non dipendere da quei tonti del nord o non faccia disavanzo:
262.000 dipendenti e poche migliaia di professionisti dovrebbero dare da mangiare a quasi 2 milioni di persone, stiamo parlando del fatto che un dipendente in Calabria dovrebbe avere come media un lordo di 20.000E mensili, non essere rari quindi chi prende come dipendete 40.000E.
Camerieri che lavorano da chez maxime, altro che la Côte d'Azur dove ci sono postacci, il nuovo sfarzo e' la Calabria.

photo: tipico cameriere che prepara nella tipica pizzeria calabra low cost (quelli top non fanno quegli errori)

Poi pero' la regione  Calabria pare che richieda la possibilita' di 900.000 regolarizzazioni di immigrati dando la motivazione che MANCANO I LAVORATORI per rispondere soprattutto alla prossima stagione estiva.

Ora e' chiaro che il match non è mai 1:1, non possiamo certo paragonare gli skill di 2 gruppi di persone in maniera marxista (un operaio e' un operaio ovvero 2 braccia e nulla cervello), ma di certo su una richiesta di 900.000, 4 volte tanto, di gente non qualificata in un terra dove (stando a statistiche) gli indigeni non sono certo classificabili come skillati. 

Posso capire che fra i 250.000 (praticamente uguali ai  dipendenti aziendali)  ci sara' gente senza un braccio, persone limitate, e gente con 2 lauree STEM che non vuole fare il pizzaiolo. Tutta gente che posso capire, più o meno. Ma il 95% non sara' cosi'.

Ma se quei 250K se non diventano istantaneamente 50K al massimo io mi farei delle domande, GRANDI. ENORMI. 

Oppure possiamo sperare o che dove ho letto la notizia sbagliavano 3 zeri, o lo ha fatto l'assessore di turno che verra', uno o l'altro, sollevato dal proprio incarico.
Del resto non ho trovato conferme a questo numero.

Ma se la richiesta fosse anche solo di  90.000, farebbe ridere, spero che siano 900, senza mila.

 non tanto per gli immigrati, in se, quanto per l'incapacita' dei dirigenti di gestire.

In Italia tutto e' drammatico, ma nulla e' serio, soprattutto i numeri.

lunedì, aprile 17, 2023

Lancia

 

 

La lancia e' l'unica marca italiana di auto degna di nota.
Nata ad inizio secolo e morta nel 1980 circa quando divenne, con varie rianimazioni e singulti, lo zombie che e' oggi.

E oggi mi prendo un pochino di libertà... :-)
E ridiamo un pochino delle nostre disgrazie.

Quando si parla di auto in Italia l'italiaota e' convinto che siamo il paese che ha le migliori auto da sempre, quando chiedi quali ti parla di artigiani di medda che fanno spesso baracche come Ferrari.
Ferrari e' uno che ha avuto molta fortuna e poca durata.
In pochi ricordano che Ferrari e' nata nel 57 e morta nel 64, seppellita nel 69.
In pratica, se non fosse per FIAT, non sarebbe durata 7 anni, una storia d'impresa che non stava insieme e la qualita' del prodotto e le caratteristiche erano altalenanti fra i modelli e ricordano certo la pochezza della casa madre (FIAT).

Altri esegeti del nulla cosmico narrano auliche vette dell'alfa romeo, una tragica storia tutta italiana. Non certo da raccontare come fulgido esempio di auto vecchiumi a ponte rigido che si spacciavano superiori a dei multilink mentre allegre si sbriciolavano a mo di wafer. Alfa ha fatto anche auto decenti, ma non certo da svettare a livello mondiale come una supernova.

Insomma, tranne piccoli sprazzi, l'automotive italiano era spesso di basse caratteristiche e orribile qualità... con un’eccezione: Lancia.
Lancia fece il 70% delle auto italiane da ricordarsi e anche le altre del marchio non erano malaccio se si tiene conto delle attenuanti quando hanno accoppato dei modelli.

Ovviamente Lancia non era tutta rose e fiori, ricordiamo che Lancia era in Italia, il posto rurale senza istruzione e povero in canna dove i soldi sono pochi e chi li ha e' uno Sr e va impiccato secondo la logica maoista che all'epoca andava forte fra i circoli "dé sinistra".
Questo punì più gli operai che i ricchi in un classico caso del marito che si taglia il birillo per far dispetto alla moglie.

L'occasione mancata data
dai pochi soldi di un paese povero,
dalla mancanza di un mercato interno,
turbative enormi del mercato, stato è pure un tuo concorrente e
di uno stato di medda che voleva punire i ricchi, identificandoli prima come automobilisti e poi come automobilisti e ladri se potevano permettersi piu' della semplice auto proletaria.

Lancia e' un’azienda che da subito cerca l'eccellenza, ma si scontra con il mercato interno e fin da subito prova ad esportare.

Per un azienda il mercato interno e' importantissimo perché e' piu' facile da gestire e da sostegno veloce all'imprenditoria. Nel mercato interno non ci sono dogane, lingue, organizzazione e costi che invece gravano sia finanziariamente che come gestione sull’azienda.

Fra le guerre, che mineranno la salute della lancia anche con cose chiamate bombe, e il governo fasciocomunista dopo, lancia dovrà sempre limitare le sue tecnologie.

nel 1923 lancia esce con quella che e' considerata la prima auto moderna, in cui il telaio a longheroni scompare.

Se pensiamo che questa innovazione non solo permette minori costi di produzione, ma anche migliori caratteristiche di guida, e molti marchi ci arriveranno solo  dopo 30 anni, cominciamo a vedere la grandezza del marchio.
Questa viene esportata alla grande. Grande per i piccoli numeri ridicoli che facevano in un mercato comunque minuto.

Altra fucilata e' l'aprilia

non solo ha un cx e un drag invidiabile, oggi nel panorama di vendita attuale solo poche unita' fanno di meglio, ha quello che poi diventera' un marchio distintivo, il motore V4 (non so se era un boxer), ma aveva anche 4 ruote indipendenti.
Capiamo che in un epoca attuale nella quale la NSU prinz furgonata Q2 da 40.000E non  arriva neppure da lontano alla tecnologia di  una vettura del 1937 capiamo l'immensa distanza fra i mezzi pessimi e quelli grandiosi.
Sono passati quasi 100 anni, ma marchi pessimi vendono come lusso auto vecchie (VW, la prossima furgonetta la fate con i freni alla Fred Flinstone?).

La guerra, la seconda, insieme alla scomparsa del fondatore, fu pesante per Lancia.

Ci metteranno decenni a ritornare in auge, non che le auto non fossero belle, anzi, ma il mondo e' pieno di belle auto, diciamocelo.
Inoltre l’Italia continua ad essere povera e, se cio' non bastasse, abbiamo sul mercato l'alfa che si puo' permettere di perdere soldi causando turbative di mercato enormi massacrando la concorrenza a cui i soldi non piovono giù dal cielo e la FIAT che e' amicona del governo (il senatore Giovanni Agnelli rimarra' in carica dal 23 al 44) oltre che egemonica.

In pratica lancia ha la sfortuna di vivere in italia (abbiamo gia' detto poche righe fa, no?)

Nonostante questo disastro negli anni 60 in Lancia fecero  investimenti che portarono ai modelli che rilanciarono un pochino  lancia, anche se questo causo' un buco con il conseguente arrivo di Fiat che si pappo' il marchio con nefaste conseguenze.

In Fiat anche se le fulvia erano molto interessanti non furono vendute adeguatamente dalla rete, diciamo che con il giusto supporto potevano almeno fare il triplo di quei numeri tristi.

In Italia erano una cosa incredibilmente fantastica, ma ricordiamo che l'italiano era povero e non vedeva quello che succedeva fuori.

All'estero erano auto poco supportate e, come la berlina, vecchie di design e con vari problemi (morivi di freddo con entrambe)


 


Altro problema, inoltre, era che furono prodotte dal 63 al 76 senza grosse migliorie, e quella era l'epoca d'oro (durata fino a poco dopo il 90, poi si comincerà a togliere tecnologia dalle auto) dell’evoluzione dell'auto.

Ma, parliamoci chiaro, la bellissima lancia coupé andava forte perché leggera e ben bilanciata, inoltre era bella e ben rifinita, ma era anche un cesso tecnico se paragonata alle altre lancia precedenti.

La favolosa lancia aveva per rispamiare sospensioni posteriori interconnesse e un motore bellissimo, ma minuscolo, un boxer a V (come lo scriviamo BV4?) di 1300cc, poi portato a 1600cc, con 90-110CV.

 Capiamo da soli che se vinceva i rally era solo per il fatto di essere bassa,  bilanciatissima e pesare 850Kg, che tolta la radica, le sfiziose poltroncine e messe le portiere in alluminio calavano drasticamente, mentre il motore elaborato guadagnava ancora qualcosa rimanendo guidabile. 

In pratica in Lancia avevano dimostrato di saper far volare gli asini usando 2 elastici: Mac Gyver sei una maledetta pippa.

Ma esiste il problemino: il cliente del lusso che prendeva un auto COSTOSA e sportiva non e' certo quello che vuole un 90CV da dover scannare a 6000giri per avere birra. 

Non a caso si vendettero 120.000 berlina e 140.000 coupé. Per una vettura del genere in 12 anni vuol dire una media di 12.000 auto annue, di fatto una debacle se la tua visione e di invadere i mercati, vendere davvero, insomma.
Non cosi' grave come quel bidone del duetto che vendeva meno del gelato per marziani, ma pur sempre un problema.

Giusto per avere numeri di raffronto sverniciatorio la solita nissan Z vendeva quei numeri annualmente, non in 12 anni

Ma, per vendere nel mondo,  la Z aveva un 2400 6 cilindri in linea  con 165CV e una coppia enorme e facile da usare, non dovevi scarpare il cambio per partire allegrotto facendo  ullulare il motore come un teppista. Peggio di un motore minuscolo esistono solo i turPodiesel.
Inoltre 4 ruote indipendenti, prezzo paragonabile e... non falciava l’Europa solo perché era VIETATA.

Questo per dire che il cliente che voleva una sportiva non comprava un giocattolo, salvo che fosse un italiano obbligato dalla legge a stare su piccole cubature e a comprare italiano.

In pratica, mentre il mercato del lusso mondiale usava cilindrate elevate, che sono molto piu' importanti della potenza grezza se non siete piloti, l’Italia costringeva i costruttori a produrre auto massimo da 1998cc che dovevano competere fuori patria con dei 3000cc e lancia lo faceva con un misero 1600.

la Porsche 911, una contender EU, andava fra i 2200 e i 2700cc in quegli anni.

In pratica la piccola fulvia non era aiutata dal nuovo proprietario (fiat) che non aveva questo gran interessa a sbarcare all'estero in pompa magna e con con il marchio con un posizionamento (e l'esperienza di vendita del settore lusso) non in linea con le cassepanche che Fiat produceva, aveva anche limitazioni date da un'auto che non era neppure a livello.

Altra auto mitologica fu la stratos
Intanto che si decideva di non migliorare le Fulvia lasciandola morire, troppa roba per fiattona, i teNNici Lancia che non erano ancora stati del tutto defenestrati ebbero un rigurgito d'orgoglio e, in preda ai vapori della benzina che ottenebrava qualsiasi ragionevolezza,  produssero la vettura piu' mitologica della storia italiana.


Mentre erano orfani di auto degne del nome, in astinenza del profumo dei pneumatici caldi dopo un bel misto, gli ingegneri Lancia  guidati da Gianni Tonti, mentre sniffavano la super per darsi coraggio, in  segreto anche dagli Agnelli, si misero al lavoro per 2 anni per  creare la vettura definitiva.
I veri complotti esistono...

Esce nel 1973 ma, prima, dovrà superare diversi problemi.
In primis il fatto che nessuno nei piani alti voleva quell'auto, non ebbe mai una vera linea di montaggio e nonostante l'omologazione per correre fosse di 500 unita' riuscirono a fregare gli enti con circa meta' delle vetture, ancora alla fine della carriera quando riuscirono a sopprimere il progetto non ne avevano costruite 500.

Non esiste il motore, salvo pensare di montare per l'ennesima volta il motore v4 da 1300cc o peggio dei motori della fiat 124 su quella che e' un mostro.
Ma anche alla fiat capiscono che non farla correre e' un occasione persa, la vettura esiste e anche un tonno a pinne gialle capirebbe che non e' roba da poco, buttare quel lavoro e' da idioti.
Dopo una lunga contrattazione, non potendo montere un motore americano o giapponese, concedono di montare il motore più limitato della ferrari, quello della dino, detta anche la fiat-ferrari, guai metterci roba migliore.

La fiat che gia' pensava di avere un marchio di auto sportive, quella ciabatta della ferrari, mal digeriva che Lancia avesse prodotto una vettura che ridicolizzava le prestazioni di quella che veniva venduta come il massimu du mundo.
Pertanto la stratos non venne mai reclamizzata e mai venne veramente messa in vendita.
Dopo 3 anni presero tutto il blocco stratos e lo chiusero d'imperio: stava andando troppo bene brillando oscenamente e questo dava fastidio.
Del resto era il momento di Romiti, l'uomo che odiava le auto.

Pensate all'impatto mediatico e alla nomea dell’Italia che ha avuto una vettura in "produzione" solo per 3 anni e che non e' mai stata spinta o voluta dalla casa.
Nessuna auto al mondo ha fatto questo.
Eppure la Stratos da fastidio, da fastidio il successo di un modello che non si vuole vendere.
Come dire: abbiamo un prodotto incredibile, conosciuto mondialmente, ma non vogliamo venderlo.

E' chiaro che l'unico motivo di non mettere in pista una linea di produzione vorrebbe dire dire a ferrari di fornirne centinaia di motori, di fatto trasformandola in azienda strutturata e non un cazzaro, e avere una concorrenza al marchio stesso.
Il solito problema di tutte le aziende personali: una volta morto il padrone o si trasformano in farfalle o il 99% muoiono. Oggi Ferrari non ha, per fortuna, nulla a che fare con la pessima gestione dell'epoca.

Oggi una stratos in buone condizioni vale una carriola di reni, diciamo che se vi chiedono meno di 600.000E e' una replica (ci sono repliche perfette a 250.000E con motori recenti), ma si arriva ben oltre.
Vi servono 2 ferrari nuove per comprare una stratos usata.

Rimane il fatto che se lancia l'avessero supportata con forza (magari con uno stato meno idiota) oggi avremmo probabilmente una vettura di lusso italiana che BMW spostati.
Del resto quelle di Ferrari  non erano certo vetture speciali e  non fece mai veri capolavori innovanti (adesso qualche fanboy mi trucida), mentre lancia ha sempre fatto innovazione.
Probabilmente oggi Lancia sarebbe una marca top anelata ovunque, una vera occasione mancata.

La fiat voleva proteggere Ferrari, che gli era costata troppo, e da allora mise sempre piu' dei limiti a quei pazzi furiosi di Lancia, non gli interessava una sovrapposizione fra la triste Ferrari e l'astro Lancia.

Inoltre, bene ricordare, fiattona non navigava nell'oro, aveva enormi problemi finanziari (non era ricca come dicevano le sinistre):  il massacro dello stato che bruciava risorse causando scioperi che massacravano prodotto e finanze e contemporaneamente faceva concorrenza con alfa non permetteva certo di fare scelte coraggiose.

Da qui il precipizio.

Così la macchina successiva di Lancia fu la beta, che ricordava un nome delle glorie dei primi del 900.


 Potremmo chiamarla: facciamola carina, ma con molta moderazione e incasiniamoci.

Se da un lato tornavano le 4 ruote indipendenti e non aveva una cattiva tenuta di strada, quello che scredito' maggiormente la vettura, e di conseguenza il marchio che ricominciava a vendersi all'estero, fu la famosa qualità FIATTONA di montaggi imprecisi e ruggine tonante.

Il telaio era assemblato partendo da quello della GS (all'epoca avrebbe dovuto avere in licenza le sospensioni citroen) e si vede nel taglio del design, ma il resto non arrivo' per un litigio.
Il motore di questa ammiraglia partiva da un vetusto cadavere espiantato dalla  fiat 124 da 1300cc... gia' squalificato in partenza, per arrivare al solito 1998 derivato aumentando la cilindrata.

Il montaggio ovviamente  "made in fiattona", ovvero facciamo  a caxxo.
Non aiutava il periodo della svalutascion, lemma con cui si identificava anche l'idiozia dei sindacati di far fallire le aziende per la colpa di non dare aumenti tutte le settimane (non che avessero del tutto torto viste le castronerie governative).
Agnelli, pur di cessare la lotta, aveva firmato per dare il massimo del danaro richiesto dai sindacati agganciato alla scala mobile purché non rompessero piu' il razzo, ma rimaneva un arietta mica bella ed era costato.
E questo si riverberava sul preciso assemblaggio: una figura barbina che massacro' il marchio fino all'estinzione.

della beta fecero 3 coupe'

la prima la beta coupé classica soffriva degli stessi problemi del berlina


 usava gli stessi motori e il pianale accorciato.
Ovviamente  solo motori piccoli, al massimo il famoso fiat 1998cc (per evitare che la polizia bussasse alla porta con l'accusa di essere colpevole di possedere un arma di distruzione di massa da 2200cc) e l'assemblaggio "fiattona".

la versione passo lungo chiamato HPE, in pratica il pianale originale.

una shooting brake molto british, con gli stessi problemi delle altre.

Verso la fine del modello alle coupé venne messo un "nuovo" motore, in pratica un compressore a lobi che portava un pochino di vita al cadavere 1998cc arrivando alla incredibile potenza di 136CV e facendogli fare dei passi da deceduto.
Ripensamento tardivo, per quanto, sulle riviste a movimento stantuffoide delle mani, tenne banco per anni.

Queste Beta non erano malaccio, intendiamoci, solo che se arrivi  a dire che
sono la fine del mondo,
roba di rappresentanza,
"stiamo li migliori",
e chiedi soldoni,
beh, non reggono la concorrenza estera fra qualita' e motore.

La qualita' e' importante: VW e' diventata un mito in Italia non perché faceva auto belle o performanti, anzi erano scarsine, ma perché non ti rimaneva in mano il cambio e la vernice non si trasformava in un millefoglie che ha subito una lezione di karate.
Puoi possedere il mezzo piu' fantasmagorico dell'universo conosciuto con un V8 e tenuta di strada cosmica, ma se tutte le volte che metti la quinta esplode e devi andare dal meccanico, anche una ciabatta come la polo diesel ti sembrerà il mezzo piu' bello dell'universo e ti sta bene strapagarla.  

Inoltre se devi menartela come auto sportiva e strafiga e poi fermarti a 1998 perché viviamo in uno stato in cui se guidi un 2010cc diventi istantaneamente un ladro e ti mandiamo i caramba a casa, non e' stato vincente, ha ucciso i modelli con cui si fanno soldi e l'industria italiana. Bonus pack entrano meno tasse allo stato.

infine un grandissimo pezzo di auto:
La lancia beta coupé montecarlo (anche targa).
In realtà ha una genesi contorta, in pratica uno scarto fiat progettato e prodotto da pininfarina che i nostri eroi in astinenza di benzene migliorano fin a farne un apocalisse di auto.

Tanto spinta e reclamizzata che nessuno sapeva neppure che esistesse, neppure i concessionari.
Ne vidi solo una e il proprietario mi chiese come facevo a conoscerla, anche da piccolino mi piacevano le auto particolari e stupende (anche se non capivo taaante cose), visto che tutti pensavano fosse un auto estera e mi raccontò che dovette trovare il modo di chiamare Torino per averne una.
Per me era l'auto piu' bella di quegli anni... non sapendo che esisteva un mondo la fuori.


 un proiettile di artiglieria  con motore centrale e 2 posti in grado... beh, in grado un ciuffolo, visto che nel cofano aveva ancora il cadavere rantolante della fiat 124 che cominciava a puzzare.

Non volevano rifare l'errore della stratos e creare un mito da uccidere e bisognava farla in economia massima e venderla cara.
Ma a quel prezzo non aveva senso: un incrociatore stellare motorizzato panda 30.
O fai una vettura economica, e puo' essere divertente, ma se chiedi i soldoni deve esserci il motorone.
 

Non vincendo piu' un piffero nelle gare, che vuol dire pubblicita' ed evasione fiscale, orfani di cotanto soldo, da questa deriveranno frettolosamente la 037 (se non sapete cosa sia dovete vergognarvi) aggiungendo un pochino di coda.

I drogati di benzene avevano colpito ancora.

ha stravinto tutto il vincibile.
Il che e' piuttosto incredibile se teniamo conto del cadavere da 1995cc nel cofano rianimato da un volumetrico.
Ma la vettura era tantissima roba e il fatto che il motore era scarso veniva portato in secondo piano.
Anche questa venduta per finta, ne faranno 250 pezzi e niente pubblicità.
Si rischierebbe di venderla.
non sia mai.
Oggi anche questa vale usata piu' di qualsiasi ferrari nuova, e anche questa viene replicata.

Ma i drogati in casa Lancia cominciarono a scarseggiare e non si lasciava piu' che girassero disegni non conformi: il primo che tocca una matita  o annusa i pneumatici caldi verra' frustato...
Probabilmente si licenziavano tutti quelli beccati a sniffare dai serbatoi.

 

 L'ultima auto da vedere è la thema, un tipico esempio di chiodo sulla bara.
La thema dovrebbe competere, nelle intenzioni di Fiat,  con mostri sacri come la merc W124, che ha settato nuovi standard nelle auto, e altri affari come la bima serie 5 l'auto per l'uomo che non deve chiedere mai... almeno fino a quando misero il joystik rotante.

 


 

Fiat aveva affossato il marchio Lancia per vendere da un lato fiat e dall'altro ferrari.

Ma fiat non vendeva un ciuffolo nei mercati del sugo e aveva una nomea da prodotto soviet, ferrari non e' che fosse poi tutto questo top of the pops e spesso le auto non erano certo decenti o richieste.
La storiella delle auto limitate la puoi raccontare ai gonzi, quando riusciva a vendere bene le serie limitate magicamente diventavano meno limitate o si moltiplicavano come conigli auto fotocopia.

Adesso Fiat scopre, con un ritardo imbarazzante,  che i conti mal messi e' perché il 50% del guadagno lo si fa con la fascia alta, dove i ricarichi sono importanti, del resto costruire un'utilitaria o una premium sulla linea di produzione non cambia tanto come il prezzo di listino.

Fare solo cose come la 127 o la panda e aumentare il ricarico peggiorando il prodotto funziona solo sul mercato interno e funziona poco, perche poi il prezzo di listino e' basso: guadagnare 30% su 100 e' diverso che guadagnare il 50% su 300. Apple insegna.

Fiat vuole la sua fetta di torta premium, e lo fa con un telaio unico per croma, thema e 164 (che finalmente sostituisce la mummia della alfetta che cominciava a sembrare un numero da avanspettacolo con un tormentone:"Abbiamo una nuova auto: e' quella vecchia!").
L'idea non sarebbe neppure male, molto moderna, ma si scontra con diversi problemi.

Primo
Dopo avere impestato il mondo di ruggine e guasti non puoi pretendere che ora ti credono cambiato per essere stato illuminato dalla qualità totale mentre andavi sulla via di Damasco e da ora puoi vendere una vera auto di rappresentanza perché la preghiera migliora le tue auto.
Non ci crede nessuno.

Secondo
Il marchio Lancia ormai e' quasi sconosciuto, non puoi pretendere che si ricordino di te, in strada negli ultimi 30 anni hai messo sul mercato estero meno auto di un paese dell'est.
Anche se qualcuno si ricorda delle gare non è vai a cercare una red bull nei concessionari come auto di famiglia.
Che puo' essere vantaggioso il fatto che non che non sanno  cosa hai fatto prima, ruggine, ma entrare in un nuovo mercato nazionale provoca la necessità di pagare soldoni di pubblicita' per farti conoscere, cosa che non fecero essendo sbollettati.

terzo
L'auto vien presentata ancora con quel ca...spita del motore del fiattone 124.
Capiamoci, ormai e' un classico della comicita', come la brioche di Gaspare e Zuzzurro, ma una vettura di rappresentanza che ti arriva con il cadavere del 124 portato a 1998 (non di piu' che altrimenti  ti arrestiamo perché sei uno sporco capitalista) comincia a mostrare i suoi limiti anche nella comicità.
124CV 1998cc sono adeguati ad una grossa onesta ragionevole vettura di famiglia, ma non certo premium sportiveggiante.
Per poter avere piu' cavalli il povero cadavere viene dotato di turbo per ottenere 163CV, non certo moltissimi, ma con lo strappone di medda tipico della scorciatoia gran risparmio prendi 3 paghi 2.

La scritta turbo sul bagagliaio e' il modo che ha il tuo Dio ha per ricordarti che si son dimenticati di montare 2 cilindri. 

Capisci che davanti ad una classe E che, si, certo, ha anche dei motori per quelli come l’Italia, ma il motore di base sarebbe il 2.3, seguito dal 2.6, 2.8, 3.0, 3.2, 3.4, 4.2 ,5.0, 6.0, fino a 376CV fai la figura dell'auto di famiglia.
Permium, capisci, non una fiat 124 con sopra il materasso svolazzante sulla Milano Napoli.

Fiat capisce che forse e' meglio cambiare motore e aggiunge le 16valvole spacciandole per lusso sfrenato e primizia (che simpatici burloni!) e arriva a pompare 163CV e, per la versione sfortunata, 200CV inguidabili. La turbo era idonea solo a far spaventare la suocera con il laggone in rettilineo (e' a questo che serve il turbo sulle stradali, no?).

Ovviamente non basta.
Le vendite fuori dall’Italia lo sottolineano.
Dove trovare un motore normale?
In fiat non esiste, se insistono sempre sullo stesso tasto non e' un problema mentale, e' solo che con le casse vuote che non ne hanno un altro.
Prima prendono il motore 2.8 V6 150CV renault, e non contenti, anni dopo, riesumano togliendo un po di schifo il V6 alfa romeo su cui stendiamo un velo.

Ma non basta, il motore renault e' buono, ma non e' un fulmine di guerra, e' da grande media, non è ancora da premium.
Ottimo come base, ma non certo da far battere il cuore ad un fulminato che deve cacciare una montagna di grano per una vettura costruita da un marchio dalla nomea chiacchierata e inaffidabile.

Cosi' la pensata del marketing fiat dopo un lungo sfogliare le poche misere righe dei motori disponibili:
Mettiamo un motore Ferrari!
(gia' sentita, no?)

Cosi' calano un enorme e pesante 3000 V8 che sicuramente avra' coppia ed elesticita' in abbondanza, ma con i suoi 200CV e la cubatura era meglio del Renoldo, però con l'aggravante di pesare come un elefante rendendo la guida bizzarra anche in virtu' dell'esagerata coppia non prevista.
Il problema e' che poi veniva proposta ad un prezzo così folle da fare piangere persino un fanboy convinto (oltre il doppio della versione base, che non era regalata).
La vettura verra' infatti infatti venduta nella mirabolante quantita' di 72 pezzi (su 140.000 della prima serie e altri circa 2000 della seconda), secondo voci quasi la meta' in mano a manager del gruppo che la prendevano con uno scontone.

La thema ferrari riuscite a trovarla usata senza problemi, nonostante la rarita' e il nome ferrari che titilla molti ignorantoni, al prezzo di un paio di pizze gourmet: anche 10.000E. Scordatevi di trovarla perfetta.

Il fatto e' che la thema non era neppure pessima come idea generale, ma non era ne premium ne robusta con gli interni che si scollavano e gli ammortizzatori che morivano ogni 10.000Km.
Stiamo parlando di un onesta, ma fragile, vettura per famiglie che voleva fare la prima donna. 

La thema, alla fine e' l'ennesima occasione mancata, in patria vende bene, del resto le varie riviste la pompano un mese si e l'altro purè con piselli, avevamo ancora un mercato protetto, ma alla fine non vende molto altrove.
A seconda delle fonti parrebbe che nel mondo ne vendano circa 80-100.000 su 370.000 prodotte in 10 anni.
In soldoni vuol dire che neppure negli stati confinanti riescono a piazzarle, mentre in italia le piazzano a manetta, del resto ovunque ti giravi era pieno.
Secondo le riviste, e per il popolino ignorante, era LA thema, LA grande auto figa per definizione.
Del resto non avevi molta scelta.
Non essendo una vettura di livello scomparse dalle strade altrettanto velocemente.
Per strada oggi e' piu' facile che incrociate una fulvia o una M3 dell'epoca che una thema di qualunque motorizzazione. Anche incrociare una una classe E W124 di mercedes non e' rarissimo.

Qui si ferma la storia di lancia, ormai un badge da incollare sulla fiat punto o sulla chrysler 300 a seconda dell'umore del momento.


PS
Qualcuno potrebbe dire che non ho parlato della delta.
La delta non e' una grande auto, anzi un vero e proprio cadavere.
Quella stradale era un vero cesso, ed era molto diversa da quella che correva (alcune versioni montavano pure mozzi avanzati dalla produzione della stratos adattati, per dire), ma di fatto sono 4 auto diverse con lo stesso nome e quella che compravi dal concessionario era principalmente solo una delle 4.
Dentro era un vero fiattone e la qualita' era la solita del gruppo.
Al di la dei risultati agonistici, ottenuti con auto che nulla ci azzeccavano con quella di serie, non e' una vettura che oggi vorreste guidare, certo meglio di un VW ta-rocc, ma meno confortevole.
Brutta, scomoda, poco razionale, economica, mal assemblata... indegna di essere lancia.
A riprova di ciò considerate quante ne vedete sulle strade, zero.
Sono sparite dalle strade il giorno dopo che hanno smesso di produrle o quasi, piu' facile vedere una Prinz.

mercoledì, aprile 12, 2023

adeguatezza terna

 


 E' uscito il report di terna sull’adeguatezza di rete.
Essere in Europa (mandiamo affan.. chi vorrebbe uscirne) vuol dire TANTE cose belle, come il fatto che gli enti cominciano a pubblicare obbligatoriamente le cose.
In realtà lo fa da qualche tempo, ma io non lo sapevo.
Come sapete meno il raviolo da molto, ma non pensavo che fossimo già a questo punto.

Siamo ancora in attesa di vedere i bilanci degli enti del sud (neppure lo stato li conosce), ma piano piano ci arriveremo se non vogliamo avere dei crucchi, o peggio, arrabbiati, e sappiamo che alla fine se si arrabbiano fanno danni.
Grazie europei.

Torniamo a terna che finalmente pubblica anche questo.


Qualcuno si chiedera' che caspita sia sta cavolo di adeguatezza di rete, in una frase e' la robustezza di rete.
Ovvero se ci saranno blackout
usando una formula probabilistica che non sara' perfetta ma si avvicina alla realta'.

usando le parole di terna:
Con il termine “adeguatezza” si intende la capacità del sistema di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica nel rispetto dei requisiti di sicurezza e qualità del servizio.
Un sistema elettrico si può ritenere adeguato se è dotato di risorse sufficienti in termini di generazione, stoccaggio, controllo della domanda e capacità di trasporto per soddisfare la domanda attesa di energia elettrica con un ragionevole grado di confidenza.

L'adeguatezza e' la differenza fra un paese industriale in cui potete mette un'industria e uno in cui e' meglio che evitate perché i blackout  vi causeranno costi tali che potreste fallire.
Pensate  solo che alcuni processi avvengono in archi temporali di settimane e una singola interruzione (che vada oltre le capacita' dei gruppi di continuità, che alle volte non sono presenti per dimensione) sono disastri.
Ovviamente poi, anche se riesce a superare l'emergenza con generatori che proteggono il singolo processo ci si ritrova con colli di bottiglia (=COSTI).
Non si parla di spicci, puoi voler dire di perdere miliardi di euro e mandare nella medda un'azienda

Nessuno ha gruppi a lungo termine, altrimenti vuol dire di essere in grado di fare a meno di TERNA, o, in soldoni, si sta dicendo di essere in una terra senza servizi del 3zo mondo.

ora vi faccio vedere un grafico su quanto siamo in grado di sfondare senza mandare giù una mezza regione o peggio.


wow che caspita e' successo?

Vuol dire che siamo sull'orlo del collasso di rete e per evitarlo qualcuno rimarra' improvvisamente senza brodo. Infatti a livello locale, pensiamo a certe zone di Milano, già succede, ma a livello nazionale e' molto piu' grave.

Come e' successa questa cosa tragica nell'unica cosa che in Italia funzionava alla grande?

e poi come e' successo così improvvisamente dal 2014 quando eravamo pasciuti?

lo stesso documento (che poi vi linko per facilitarvi) mostra questo


 Fino al 2000 la produzione nazionale era fatto da grandi centrali che facevano il baseload e poi cesellato con l'idro che entrava quando necessario.
Inoltre, quando necessario, bastava lanciare un elicottero di soldi che un confinante arrivava felice all'incasso con un pochino di birra. (La storia delle nucleari di notte a 2 soldi e' una balla, si paga caro per i picchi, tendenzialmente alle 19)

In pratica rimanere senza birra era poco probabile.

Poi cominciarono a lanciare secchiate immani di danari nel cesso (si parla di 500 miliardi, abbastanza da riformare una nazione) per incrementare le intermittenti come solare ed eolico.

Ovviamente le fonti meno PAGATE (ricordiamoci cosa vuol dire la cazzata che il solare e' economico sulla carta ma non sugli assegni), come le termiche ad alta resa, hanno chiuso in favore delle turbogas per fare giusto un po di grana quando il solare rompe le scatole.
Quando arriva l'inverno e diventano pilastri, per incrementare il bassissimo rendimento, si vende lo spreco come teleriscaldamento.
Quanti di voi sono passati al teleriscaldamento?, bene e' per far funzionare una turbogas oltre il 30% di resa senza avere una vera centrale che ha tempi di reazione lenti, in pratica serve a pagare il solare nella bolletta del riscaldamento.

L'uso para-rame delle termiche convertite in turgogas ovviamente ha limiti essendo tarate per la sola sussistenza del denaro facile, ma limita il baseload, oltre a renderlo piu' costoso, soprattutto se non bevete in pieno inverno.

In pratica abbiamo fonti in cui la probabilità che ci mettano nella M e' elevata.
Una vota che si iniziera' a staccare immagino che il disastro sara' soprattutto in meridione, altrimenti le industrie, prevalenti al nord, fuggirebbero a nastro condannando l'Italia alla stregua della Tunisia, ma questo condannerebbe il sud a sprofondare nel medioevo.

ora a quelli che dicono, come Paolo Attivissimo che mi ha bannato per raccontare insistentemente queste cose, ai vari grillini, ai verdosky, e a vari altri che ripetono la leggenda  che ci sarebbero CENTINAIA di GW a disposizione per le auto elettriche di dirmi su quel grafico dove cavolo sono.

Certo se sommi linearmente tutti i GW di produzione arrivi a quello, direi allora che se un operaio guadagna 10E orarie sono 240E al giorno: 7500e al mese,e' un riccone.
Forse non e' il modo giusto di fare i conti, almeno se hai passato l'asilo.

Per la nostra SCARSITA' PRODUTTIVA infatti importiamo TWh come se piovesse (l'ultima volta che guardai erano 60 su 320, non picchiatemi se e' variato) e, wow, nonostante ciò abbiamo un blackout a solo 0.5GW di distanza.

in pratica danziamo ridendo come imbecilli sull'orlo del baratro.

Quando si blatera di fast charger da 400KW ed oltre per caricare le auto in fretta, presto che e' tardi, vorrei fare notare che con le perdite di un "semplice", semplice per chi non capisce, enorme per gli altri, 100KW ha perdite che arrivano a definire il consumo fino a 150KW in produzione (che abbiamo gia' analizzato).
In soldoni sono 3000 auto in ricarica.
TREMILA.
Non 10 milioni o, almeno, 1 milione di auto contemporanee (che capiterà di certo in molti giorni), TREMILA auto che caricano nel momento sbagliato e siamo fregati.
Come dire il 24 luglio di domenica sei andato a "fa' u ggiro co a maccana" e lunedi' 25 (quando abbiamo sfiorato la tragedia) la carichi e... Beh, hai fottuto la capacita' di rete.
Come era la storia che doveva esserci disponibilità per centinaia di GW?
Ricordiamo che questa e' la storia COMPRESA della bontà dello straniero!
Straniero che, spesso, ha fatto stolte scelte similari, quindi meno incline un un futuro ad assegnare potenza all'italietta rurale rispetto al 2000.

Ma questa cosa non basta per bene a spiegare lo 0.5GW da baratro.



qui vediamo che mentre i picchi in passato erano invernali, oggi sono estivi.
Banalmente perché sono cambiate le abitudini.
Inoltre ricordiamo bene, nel leggere i dati, che il trend e' in salita e va letto tenendo conto del COVID e conseguenze.

Per esempio il boom dei condizionatori e' stato intorno alla fine del 90, ma di fatto era un boom perché era uno scoppio, ma non e' che si e' poi fermato, e' stato solo un riallineamento, un pochino come il turbo lag: sembra spinta, ma e' tristezza. 

Inoltre lo spingere le pompe di calore non e' stato esente del problema.
Perché se in RARE condizioni puo' essere vantaggiosa, e' altrettanto vero che chi ha la pompa ha in automatico un condizionatore pronto all'uso... che in estate consumerà con un semplice tasto.
Se l'idea era di tentar di risparmiare in inverno per poi consumarli in estate, forse e' ancora meno una furbata.

Poi ci sono nuovi modi di consumare, modi che non variano nelle stagioni aumentando il carico estivo che era piu' leggero.
Come le piastre elettriche al posto dei fornelli,
phon sempre piu' potenti,
frigoriferi sempre piu' grandi  (ricordiamo che un piccolo classe B consuma meno di uno enorme nofrost in classe A+++?)
Televisori piu' grandi (ne sono fan, ma tutto ha un prezzo)
macchine del caffe' anziché la moka
Le auto elettriche (se non sembra esserci stato un morso e' solo la storia del covid e dell'economia)
insomma ogni cosa e' pronta per essere un nuovo consumo o piu' grosso.

In tutto questo caos arriva la minchiata dell'auto elettrica per decreto e quindi la banda prevista di consumi nel 2030 che e' il doppio del 2021.
Se le cose non cambiano, ovvero le minacce di comuni e di alcuni poLLitici dal poco cervello e grande bocca, potrebbe esserci un escalation piu' rapida del previsto e quel 71 essere un 100-120 che in pochi anni arriva a 150.

Altra cannonata e' la prevista, ma non ancora definita (giusto sottostimarla in un report ufficiale), sostituzione delle caldaie con l'elettrico... meno folle delle auto, ma impressionante comunque per le cifre coinvolte (e ditemi quale potrebbe essere il vantaggio  di bruciare gas da remoto con perdite anziché localmente).
Sarebbe anche da ridere il fatto che e' in contrasto con lo spostare i costi del solari nel riscaldamento.

Del resto il documento prevede un aumento del fabbisogno da 320 TWh 2021 ai 366TWh del 2030.
In pratica una simile stima prevede una delle due:
- una impressionante riduzione dei consumi industriali, ovvero spostamento della produzione dei beni altrove (e gli stipendi?) o auto-produzione per le aziende con motori CAT turbodiesel (ovvero strage di aziende).
-Auto elettriche e riscaldamento elettrico nel 2030 non saranno ancora realta' sostanziali nello scenario in esame
-nessun. o quasi, riscaldamento elettrificato.

Scenari che molti darebbero come pazzia.
O forse in TERNA danno per scontato che la pazzia dell'elettrificazione dell'universo non si fara' se non molto lentamente.

Illusi, hanno speso troppi soldi
e quando si spendono troppi soldi si spera che con altri "pochi" soldi poi si arrivi al traguardo,
salvo che poi per il traguardo mancano ulteriormente  dei soldi,
ma avendone spesi troppi e altri troppi si spera di arrivare aggiungendone altrettanti...
in un ciclo infinito di perdite.
Tante aziende si sono impiccate così e l’Europa lo sta facendo con l'elettrificazione.


Anche  gli scenari di TERNA di aumentare l'accumulo da 7GW odierni (che sono sempre vincolati da una serie di limitazioni e velocità di ri accumulo come gia' visto) per un totale di pochi TWh a numeri almeno quadrupli sono abbastanza improbabili.

Stiamo parlando di portare la potenza istantanea degli accumuli da 7GW (usandone 2 regolarmente +5) a 22GW.
Oltre il TRIPLO, ma ovviamente non si espongono sulla capacita' che dovrebbe avere entro la data dello scenario (2030) in quanto essa dipende dalla velocità di accumulo e dalla capacita' di breve e lungo termine, ma andando a spanne, di almeno un fattore 10 X.

E' ovvio che se devo coprire parte del picco delle 19 come oggi 2TWh veloci mi bastano. Se devo traslare meta' della potenza del solare in inverno mi servono decine di TWh come caramelle.
Una cosa e' un condensatore da 15GW che tiene banco per qualche femtosecondo, probabilmente grande come un capannone, altro e' un affare che deve stare in pista 10 giorni di tempo uggioso (circa 4TWh) e non solo e' grande per km e km, ma poi DOPO devi avere quei 4TWh in eccesso da qualche parte per "ricaricarlo".
In soldoni devi normalmente a poche ore di distanza avere un eccesso di rete almeno simile, non puoi sperare che in un momento critico lo svuoti e poi speri nella divina provvidenza che non accada di nuovo nel periodo brutto (oggi tipicamente a luglio) fra qualche giorno.

Adesso avete capito perché non si usano i pompaggi a jojo in maniera profonda anche quando si potrebbe, devono essere pronti carichi per sparare, sono TWh pronti per evitare la caduta di rete.
Piu' e' tirata, meglio e' che siano carichi.

Da qui nasce un altro problema.
GROSSO.

Si noti che alla rete non frega se le centrali sono ecobelle o super inquinanti, interessa se possono o non possono fare o meno il loro lavoro. 


 


A voi non interessa che la chiave esagonale da 22 sia di acciaio prodotto con il carbone o sia prodotta in materiale alternativo, come marzapane profumato smaltibile nell'umido: a voi interessa che sviti quel cavolo di bullone, se il marzapane lo fa bene, altrimenti e' inutile.
Una chiave in acciaio inquilina come 100 in marzapane o 25 in cioccolato, ma voi, imperterriti, comprate quella in acciaio, che stupidi che siete!
Le chiavi alternative come marzapane, cioccolato e pretzel vengono snobbate.... kombloddo!

Se si stanno incentivando e favorendo le intermittenti, chi paga le altre?

Questo e' il problema, potrebbe divenire necessario per la rete non solo PAGARE i produttori per non produrre, ovvero pagare i costi di gestione di strumenti non utilizzati, ma persino costruire o incentivare le termiche come oggi si fa con il solare... per consentire di usare il solare.
In pratica il solare e' sovvenzionato sia direttamente che indirettamente attraverso i costi al fossile e il teleriscaldamento.
Un domani è possibile che avverrà anche attraverso incentivi al fossile (immagino i verdosky ullulanti).

In pratica oggi lo paghiamo 3 volte, e forse domani 4.
Comincia ad essere difficile digerire questo livello valore di costi.

La cosa diverrebbe, insomma, persino piu' ridicola di quella attuale nel quale il costoso solare prezza apparentemente meno con i verdosky che ullulano all'eco-omicidio delle favolose ed economiche solari che sono incentivate solo 3 volte, ma non mettiamolo nei conti.

 

Altra cosa bizzarra e' la relativa poca preoccupazione di terna del futuro, del resto lo scenario non e' rilassato visto che e' ovvio che:
-dipendiamo dallo straniero che andra' in contro a problemi similari

-potrebbero esserci scenari di consumo elevati che potrebbero erodere sia i margini che la produzione

-la dismissione del termico per concorrenza di valore (ti pago meno di altre fonti) e' un fatto assodato

-mancano gli enormi e costosi sistemi di accumulo ipotizzati per far quadrare i conti e non sono in costruzione.

del resto il documento TERNA dice
L’entità e la frequenza con cui tali fenomeni si manifestano sono ormai talmente evidenti da richiedere una profonda riflessione strategica soprattutto in uno scenario di medio-lungo termine in cui l’elettrificazione dei consumi ci rende sempre più dipendenti dalla sicurezza ed adeguatezza dei sistemi elettrici:
soprattutto per paesi, come l’Italia, fortemente dipendenti dal contributo dell’import per il soddisfacimento del proprio fabbisogno

Un giro di parole per dire che dipendiamo dallo straniero e che stiamo andando a prenderci dei guai con l'elettrificazione del tutto.

Stupisce MOLTO quindi la conclusione in antitesi:

in assenza di ulteriori dismissioni oltre a quelle già previste per gli impianti a carbone e in assenza
di drastiche riduzioni del contributo dell’import alla frontiera Nord, il sistema elettrico italiano risulta mediamente adeguato e non necessita di nuova capacità.

che e' gia' contraddittorio in se:
le dismissioni ci saranno se si incentiva ancora il solare&c, e' ribadito dallo stesso documento.

Quindi e' impossibile "assenza di ulteriori dismissioni"
idem "assenza di drastiche riduzioni del contributo dell’import alla frontiera Nord" per i motivi gia' visti, salvo voler pagare l'energia estera uno sproposito da far lietezza del fornitore che si mettera' a costruire un paio di centrali nucleari di grande dimensione solo per noi se gli paghiamo l'energia uno sproposito.

Come dire:
vi abbiamo dato uno scenario devastante, ma nessuna preoccupazione, va tutto bene.

In Italia tutto è tragico, ma nulla è serio.

Viene il sospettone che le conclusioni siano un sistema per ingraziarsi lo spettatore (lo stato) che oggi non può spendere, con il sistema del calcio della lattina.

Quando le misure saranno obbligatorie, pensiamo solo alla pervasivita' della rete dell'ultimo miglio o alle necessita produttive o di accumulo feroce, gli attori saranno obbligati a fornire improvvisamente ENORMI quantita' di danaro subito e senza trattative in modalità "presto che e' tardi".

I giornalisti, che sono completamente ignoranti sull'energia (laureati in lettere antiche, conoscitori dello latino, mica roba turpe e sconveniente come elettrotecnica) andranno solo alle conclusioni dove e' scritto "tutto bene" e non faranno nessun redazionale sul documento.

quindi un triple win, l'uovo subito, la gallina domani e il pollaio settimana prossima.



il documento e' liberamente scaricabile, da leggersi con i soliti occhiali del "non possono andare contro i mulini a vento" e "devono fare analisi credibili per gli azionisti" (che ricordo essere principalmente il governo).
Non e' compito di terna fare analisi del mercato dell'auto o su future legislazioni in cantiere, ma prendere solo delle ipotesi altrui possibilistiche e non estreme.
Anche giustamente, del resto nessuno sa se veramente saremo cosi' pazzi da fare vendite 100% elettrico in 5 anni (che vuol dire che fra 3 nessuno osera' comprare un benzina perché i comuni minacceranno ancora).
Idem Terna non può pensare a scenari estremi, ma possibili, di isteria collettiva.
Ancora TERNA fa distribuzione, non può, per quanto ne so, comprare una decina di centrali (altrimenti avremo di nuovo la vecchia enel), avvisa solo che devono esserci.

Se da un lato e' quindi giusto che le grandi previsioni di enti ENORMI siano conservative e poggiano su dati di ricerche o analisi di grandi player che hanno lo stesso difetto, e' pur vero che il dato di confidenza che vedete sulla barra del grafico dei 71GW vada decisamente espanso per un'incertezza che, a  mio giudizio, e' reale e si basa sui mercati dell'auto e simili.

Il problema degli approcci conservativi e' che funzionano bene nei mercati maturi.
Anzi possiamo prendere i dati della produzione del 75% dei beni e spacciarli per "previsione" e nessuno avrebbe da dire che abbiamo toppato alla grande, perché l'errore e' piccolo.
Come dire di prendere il meteo di ieri e spacciarlo per previsione. Se ci provate scoprirete di azzeccarci tantissimo, piu' di quello che arrivava dalla TV quando la guardavo.
Del resto anche la produzione di energia elettrica non ha avuto grossi scossoni negli ultimi anni, grossomodo un'interazione fra PIL, rapporto industria/terziario e popolazione.

Ma oggi tutto sta cambiando.
Non solo la generazione, ma anche i consumi.

Il mercato elettrico sta, per via della politica, per salire su un ottovolante.
Fare una previsione attendibile e' difficile, ma sono abbastanza certo che, se non cambia la poLLitica, questa sia errata. 
Questo errore causerà, prima o poi,  costi collettivi.
LA cosa più assurda è che nel report e' scritto, nero su bianco, che  la conclusione e' errata.

Ditemi cosa ne pensate di questa situazione, e se per voi l'elettrificazione galattica totale megatonica avverra' o si fermera' prima.


PS
certamente avrei potuto fare una analisi migliore e piu' seria, non usando lemmi sconvenienti e anzichè
"lanciare secchiate immani di danari nel cesso "
avrei potuto dire, come fa TERNA:
"soprattutto per la spinta di importanti politiche incentivanti"

il problema e' certo che nel primo caso e' un linguaggio poco serio, da caxxone (mio termine), come dice giustamente Schnibble (un commentatore) e' poco erudito, quasi sconveniente, ma il secondo riduce molto l'impatto non mostrando il perno con altrettanta severita'.
Si dice la stessa cosa, TERNA sa che sono stati, come dico da 20 anni oramai, soldi buttati con tutto quello che e' derivato e che potrebbe anche essere peggio (vai al prezzo del metano 2021-23).

Ma la domanda è che tipo di messaggio voglio dare, insieme al fatto di non scrivere particolarmente bene?

Se ad un erudito, beh con amici o conoscenti che sanno fare 2+2, sono anni che ridiamo di questa follia, persino in ambito accademico (dove lavorano un paio di amici) si sa che e' una stoltaggine, si ride, ma non si fa nulla.

Perché appena esci da chi "ne sa" sei un paria, sei uno che racconta balle, un venduto agli "altri" (tipicamente altra forza politica, ma non solo).

Per chi non conosce l'argomento leggere 200TWh non sono un numero tangibile, come il peone che andava nei negozi a chiedere "4 gigabau (leggendo 4G pensava fossero i "giga" non la generazione), quanti minuti sono?".

Certo da un blog di medda oggettivamente non penso di aver fatto capire la questione a tanti, ma l'idea e' usare un linguaggio terra a terra, dissacrante e POCO AMPOLLOSO, SEMPLIFICATO, purtroppo prolisso,  per illustrare concetti che sono banali solo se li conosci 

Banalmente questi numeri dovrebbero spaventare piu' di altre cose, la mancanza di energia fa danni e morti,
morti veri.