venerdì, novembre 18, 2022

lira euro e nadef

 Ho appena litigato con un gruppo di liristi.


Purtroppo ancora oggi esistono idioti, altro termine non è consentito essendo o poveri di mente o affabulatori che cercano di convincere incapaci (che è peggio),  che narrano epiche gesta della ns povera moneta scrausa.
La cosa divertente e' quando intonano la litania del “si stava meglio” persone che all'epoca erano ancora fuori dal mercato del lavoro.

L'epoca dorata, gli happy days, non sono solo caratteristica della specie, ma particolarmente radicati in paesi senza cultura e con poche prospettive future che, non potendo SPERARE in un FUTURO, guardano indietro ad un passato radioso che ALTRI (mai e' colpa del narrante) avrebbero rubato portandoci in un presente non radioso come sognato.

Inoltre e' innegabile una discesa negli inferi della crescita economica dal 90 circa.

Al di la delle poche e piccole eccellenze, alcune spacciate per eccellenze ma fallaci bidoni come ALFA o persino MIVAR (quando son poche o piccole eccellenze si santifica di tutto, e tutto fa brodo, basta che sia italiano), per nascondere a se stessi che l'Italia e' un paese arretrato.

La “forza” dell'italietta, se così si puo' dire, era quella di essere praticamente la Cina d'Europa.
Nei gloriosi anni che furono, mentre iniziava a galoppare il debito che doveva servire come boost dell'economia, il nostro paesello ignorante viveva di piccole fabbriche che, sostanzialmente, erano produttori di particolari quando non terzisti.

Il problema è che quel mondo e' piano piano cambiato.
Prima abbiamo avuto l'ascesa di nazioni vicine come la Spagna.
I famosi cugini straccioni, bello dare degli straccioni a qualcuno piu' straccione di te quando sei in basso. La soddisfazione della pochezza.

Pero' se guardiamo i dati, molte nazioni come la Spagna si sono evolute, praticamente "rubandoci" lavoro,  poi sono arrivate nazioni come la Polonia.
L’Italia in ha perso come conseguenza la fascia bassa dei maneggioni, quella dei “lavurat” che tenevano su l'economia.
Poi sono arrivate cosine come la Cina nel WTO (2001, ma in realtà prima) e mazzata nei denti, perché vicina, la Turchia.
La Turchia (ma non solo) e' l’Italia anni 70, svalutazione a nastro che crea povertà, poche aziende di cose low cost o ad alta intensità di lavoro e un debito pubblico che ormai è finanza avanzata per disperati.

-Il “lavurat” italiano e' stato ucciso da tutta questa concorrenza.

-Il “lavurat” e' un componente essenziale dell'economia italiana, è il mito della Lombardia e del veneto, ma ne trovate ovunque.

-Il “lavurat” nasce generamene come operaio in un azienda terzista e capisce che puo' rubare agevolmente una fetta di torta al capo attraverso il semplice e duro lavoro: si mette in proprio con 5 torni, assume 3 dipendenti e passa 12 ore chino sui macchinari usandone anche 4 alla volta.
Qualche volta diventa terzista di terzisti come l'ex-capo.
Perché l’importante è lavorare tanto.

-Il “lavurat” si ammazza di lavoro come un asino, pensa che siccome lui e' bravo a tornire gli spetta un posto nel mondo e poi, è uno che si impegna.
Ovviamente ruba il lavoro al suo ex-capo, che ormai avendo 45 anni e torni vecchi non riesce ad avere i suoi ritmi e quindi ha prezzi piu' bassi.
Perché l’importante è lavorare tanto tante ore, più di altri.

-Il “lavurat” normalmente non innova tanto, al massimo, se ha fortuna, fa il capannone piu' grosso  da lasciare ai figli che continueranno a fare esattamente il lavoro del genitore.
Perché l’importante è lavorare tanto.

Fare rete, istruirsi, fare aziende vere?
no.

Risultato?
Il primo che fa le stesse cose del lavurat in maniera meno artigianale, con costi più bassi o un pochino meno di tasse sparge il suo sangue a fiumi.

Quando hai 5milioni di imprese che contengono 17 milioni di lavoratori non stiamo parlando di aziende, stiamo parlando di gente che ha 3 o 4 dipendenti e si arrabatta.
Non e' imprenditoria, e' artigianato.
Che tipo di investimenti puo' fare in ricerca o analisi di mercato uno che non riesce a pagare 4 dipendenti?

Le imprese sotto ai 10 addetti cubano infatti il 45% degli occupati, contro il 30% della Francia, il 19% della Germania ed il 29% dell’UE28.

In pratica: Meta' della forza lavoro italiana lavora in aziende che nel 90% dei casi sono destinate alla chiusura appena arriva un concorrente strutturato.

Del resto se, come abbiamo visto nei post sulla scuola, il 50% della forza lavoro e' "terza media" che caspita vuoi fargli fare che un turco o un tunisino non siano in grado di fare?

Ecco che mentre l'azienda Italia affonda arriva l'euro e i poco svegli vedono le prospettive restringersi e, avendo un raffronto diretto con l'EU si sentono poveri: a chi dare la colpa?
Al fatto di aver votato una massa di incapaci che urlavano "piu' soldi per tutti"?
Al fatto di aver pensato solo al posto fisso?
Al fatto di non aver studiato?
Al fatto di aver speso per la santissima casa e non per il futuro?
Al fatto...
No, MAI.
Il problema e' dell'euro.

Cosi' per giustificarsi inventano fandonie. 

La primissima fandonia e' "con l'euro tutto costa di più"

Mi dispiace per questa castroneria immane, ci sono studi condotti in vari ambiti e con misurazioni puntuali che dicono TUTTI che i prezzi non sono aumentati se non in media con il periodo antecedente. Anzi, poi hanno smesso di crescere come in precedenza.
I casi sono
a) la gente ha scoperto che se si guarda cosa si spende in cazzate, obbligati dal "cambio", si deve trovare una giustificazione ai soldi che si sono spesi. Che poi e' la teoria della dieta: funzionano bene quelle che ti fanno notare quanto caspita mangi.
b) le persone sono una massa di imbecilli che a forza di sentire riportare una castroneria poi alla fine ci credono e manco sanno gestire il loro bilancio familiare.
c) compravano la roBBa dall'amico in nero che nel frattempo non poteva più frodare come prima per un irrigidimento della politica monetaria.

Quando poi dimostri che tutte le ricerche dicono che e' una bugia ecco che negli anni sono nate nuove bugie per la distrazione di massa.

La prima e' che l'inflazione ci faceva esportare e questo ci faceva crescere, mentre oggi niente crescita.
E' vero, all'incirca nel 1990-2000 l’Italia ha sostanzialmente smesso di crescere.
Il problema è che era un crescita fatta sulle spalle degli operai (e in questo si vede bene che i sindacati avevano ragione ad incazzarsi, ma avevano torto marcio su come gestirla essendo ignoranti e cafoni ancora oggi).
La cosa funzionava cosi':
Lo stato aveva un tremendo bisogno di soldi, li pagava il 20%, poi siccome non voleva fallire il giorno dopo stampava danari per pagare gli interessi e in pratica la lira perdeva anche il 16%.

Ovviamente il prodotto creato nel lasso di tempo perdeva il 16%, ma il prodotto nuovo no e aumentava di PREZZO, quando poi era parte di una catena del valore estera, aumentava anche del 25%.

Di conseguenza il lavoratore si vedeva decurtato il suo stile di vita e con lotte gli davano l'ennesimo aumento fino, nell’arco di mesi e perfino anni, a recuperare il maltolto statale (fino a che addirittura non fu automatizzato con l’oscenità della scala mobile).

La domanda è chi ha perso valore pagando allo stato il valore mancante (anche in economia non si crea valore dal nulla) a questo gioco al massacro chiamato svalutazione?

In realtà ci sono 3 grandi perdenti:
1) i lavoratori dipendenti che fra la caduta e il recupero del valore hanno sostanzialmente pagato una tassa occulta che e' arrivata ad 1/5 dello stipendio annuale, se non ti facevano in tempi brevi un aumento ma in 2 anni perdevi oltre il 10% della busta paga.
2) Gli imprenditori che fra il recupero del listino e la perdita del valore, con l'aggravante dell'investimento nell'azienda in cui si sono visti massacrare gli utili, hanno pagato sale, fino al doppio del lavoratore
3) i compratori di BOT&c che se avessero scelto titoli esteri (all'epoca sostanzialmente vietati) con un rendimento di 1/3 avrebbero comunque intascato piu' valore.

In pratica la condanna al nanismo, al poco investire e a spostare gli investimenti sulla finanza estera e non sulla produzione (Romiti dice nulla?).
Del resto anche solo fare un listino in cui le componenti di energia (che arriva dall'estero in $), materia prima (che arriva dall'estero in $), prezzo mano d’opera (che e' legato al recupero dell'inflazione che e' cangiante) e' praticamente impossibile.
Ricordo che  fra la presentazione del prezzo, la vendita, la spedizione ed infine il pagamento l'iter può andare oltre l'anno.
Che valori hanno i miei COSTI fra un anno?
Non e' un caso che le aziende italiane nel mio campo avevano la nomea di NON consegnare e quando consegnavano arrivavano robe diverse (non a caso i compratori prendevano delle polaroid di tutto visto che non si fidavano neppure del catalogo),
Dopo un anno potresti scoprire che produrre quella roba ti costa più del prezzo pattuito.

Quindi, negli anni, la possibilità di governare la moneta, che può essere una buona cosa, in Italia e' diventata per 30anni "aumentiamo le tasse senza aumentarle" ovvero una tassa occulta.

La liretta inoltre, per la sua debolezza,  era spesso bersaglio di speculazione.

Provate ad immaginare, come fanno gli stolti, se si fosse rimasti alla Lira.


Quello che vedere e' l'aumento del debito italiano che e' esploso negli anni 80 con gli sciali a nastro (tanto pagheranno i nipoti!) rispetto al PIL.
Regali come le baby pensioni (che paghiamo ancora oggi), la maledetta cassa del mezzogiorno (2200 miliardi attualizzati, il mezzogiorno dovrebbe avere 4 silicon valley e i marciapiedi in marmo) e altre castronerie a pioggia.

La parte del debito che infilavano nel didietro degli italiani, che a fronte ad un interesse del 20% si credevano ricchi (ricordate come e' andata l’Argentina con cifre similari?), ma eran poveracci chiamati BOT-people, parafrasando i cubani altrettanto sfigati (boat-people),  veniva poi decurtato da cifre simili. Ma se vuoi venderli all'estero devi fare debito con cui non puoi giocare alla saponetta caduta nella doccia, devi rinominarli in qualcosa con cui non puoi fare scherzetti, soprattutto quando sono TANTI.

Con l'euro invece non avviene il giochino, ma alla fine l’Italia, nel suo complesso, paga meno.

vediamo di capire:


 Abbiamo in interessantissimo grafico che e' stato correlato da 3 punti salienti.

Il primo e' quando i poLLitici hanno smesso di poter pilotare completamente la Lira per nascondere che la politica era errata. Ma hanno continuato ad essere FdP.

Il secondo quando Prodi l'arraffone ci ha massacrato di tasse per evitare di aumentare il debito, non facendo nulla per abbassare i costi dello stato.
Quando mancano i soldi si chiedono soldi.

Il terzo quando una moneta stabile e forte ci ha donato una stabilita' di cambio.

Il risultato?

Nonostante abbiamo stupidamente continuato a fare turbo-debito (o come dicono oggi "scostamento" stappando lo "sciampagne" dal balcone per aver fatto i debiti) paghiamo meno soldi degli anni 90.


Il problema, si vede bene anche da tanti altri parametri, non e' il fatto che paghiamo in euro, conchiglie e persino lire, il problema e' che da italiani spendiamo una barcata di soldi.

Giusto per ridere, visto che i giornali non ne parlano, oggi lo stato ha incassato di tasse 528 miliardi, altri miliardi trovati in varie maniere (vendite, EU aziende...)  lo portano a 857miliardi.
Nel 2021 lo stato ha speso 986 miliardi.
Quasi 90 miliardi di troppo rispetto alle ENORMI tasse sanguinarie.

Il problema e' che nel DEF lo stato italiano PROMETTE di AUMENTARE i costi dello stato sperando che vengano colmati da una fantomatica ripresa che colmerebbe i crescenti costi.

Non e' colpa dell'euro, e' colpa del managment degli ultimi 70 anni che fa pena.

Nei prossimi 3 anni e' infatti previsto, A PARITÀ DI LEGISLAZIONE, UN AUMENTO A 1090 miliardi di spesa dovuti anche a:

160 miliardi in piu' di pensioni (i boomer che cominciano ad andare fuori dalle balle e chi li denigra andra' a pagare)

24 miliardi in piu' degli interessi (probabilmente potrebbero essere sui 28-30)

Tutto questo caos vuol dire anche una cosa, che la pressione fiscale e' del 55% ufficiale.
Di fatto siamo in uno stato socialista e piu' di meta' del PIL e' gestito dallo stato, per farne cosa non e' dato sapere visto che con quei soldi manco abbiamo una mobilita' pubblica decente nelle grandi città.

Il ministero dell'economia nel documento OVVIAMENTE fa questi calcoli in base ad una (mi scuseranno gli economisti del mio pressapochismo)
"parita' di condizioni legislative" 
"parità di comportamenti del popolo"
con inflazione e costi "presumibili"

Cosa vuol dire?
Beh, che i parametri sono quelli ragionevoli, come un inflazione superiore alle stranezze degli ultimi anni, che gli italiani continuino a tornare dalla nonna Abelarda in Puglia d'estate, che...

E ci sta, perché altrimenti sarebbe caos nel capire i numeri.

Il diavolo e' nei dettagli e nella realtà che va compresa.

Come ho spiegato i lavoratori italiani sono dei 3za media, e nel mondo dell'informazione troveranno sempre meno lavoro.
Meno gente tornerà a trovare nonna Abelarda, sia perché e' morta sia perché il sud, se non sei un abitante locale, è carissimo per andarci in vacanza, costa meno New York (non e' una battuta)

La auto elettriche che sono spinte dalla LEGGE,  sono pesantemente defiscalizzate, non sembra ma le accise pesano per 32 miliardi: se si dovesse pensare ad un pesante cambio di prospettiva (che nel DEF non e' preso in considerazione) si dovrebbe non solo perdere una fetta di quei miliardi, basta una piccola percentuale a 2 cifre per fare del male fisico, ma neppure e' commentata la possibilita' pagare degli incentivi per tirare quei 500 miliardi di cavi (e centrali) necessari  entro 5-6anni.

L'inflazione potrebbe raggiungere presto un valore congruo (alcuni Economisti reputano ideale il 3% circa, si parla molto del 4% annunciato dalla FED e dell'11% di svalutazione degli inglesi che peserà su alcune cose) mettendoci in ginocchio con il massacrante debito che abbiamo.
Avere in pancia tutto quel debito non e' stato furbo.

Quando in Italia abbiamo una bassissima partecipazione al mondo del lavoro (stessi dati dati nei post della scuola, alla fine) come potete vedere dal grafico, del resto ad un terza media o ad un extra aficano che vuoi fargli fare?

e di basso skill, a riprova delle motivazioni addotte fino ad ora, adesso capite la mia ossessione per la scuola?


ed e' lavoro che non produce un tubo perché e' di fatto composto da muratori del 110% e altre castronerie da terza media e liceo classico, in pratica produce chiodi, mattoni, bulloni o altre banalita' che qualche turco o polacco produce a meno e meglio, la tua ora di lavoro non produce soldi.

E questo e' destinato a peggiorare, perché escono pochi laureati "veri" dalle università (vedi ancora i post scuola)


Del resto basta unire i puntini: piu' altri attori poco preparati migliorano (Spagna, Slovenia, Turkia, Polonia e cina) e sanno fare quello che i nostri terza media ed extra (che oramai sono una parte consistente) fanno ci erodono PIL e se non aumentiamo la ns cultura.
Fra poco la Spagna ci bagnerà il naso.
Poi sarà il turno della Polonia eccetera.

Oltretutto questa e' la riprova che l'euro ha AIUTATO gli stati che hanno adottato la moneta unica... sono tutti cresciuti tranne gente come la Grecia e l'Italia,  banalmente perché avevano problemi da risolvere... che non hanno risolto.

Intanto i giornali continuano a parlare del recupero dell'evasione "di kattive PIVA".

innanzi tutto non e' vero (non del tutto), ma forse e' il caso di andare a cercarla dove esiste: al sud e dagli operai.
I dati dello stato sono inequivocabili.

Il fatto è che l'evasione è una scusa per spiegare i buchi di bilancio:
"abbiamo sbagliato i conti, abbiamo speso troppo,
MA i soldi che mancano sono quelli dell'evasione: è colpa loro, non nostra"

E giù sui giornali cifre a fiumi, miliardarie, e sismologiche come "preso un cattivone che non ha dichiarato UN MILIONE" (che poi diventa al massimo 4-600KE di tasse) ed esposto sulle picche.
Dimenticando che per spiegare quei buchi ENORMI, tipo 90 miliardi,  servirebbe che in Italia ci dovrebbero essere piu' miliardari evasori che bidelli.

Se pero' guardiamo i numeri, un grosso filone dell'evasione (oltre che sud e dipendenti) e' bizzarramente coincidente con strutture che gia' legalmente hanno (vai a capire per quale motivo) uno sconto del 50% sulle tasse per un mancato pagamento di circa (stando ad analisi un pochino carlonesche) 20 miliardi: le COOP.
Per tanto e' possibile che le COOP non solo non pagano legalmente 20 miliardi, ma siano responsabili di almeno altrettanta EVASIONE. 40 miliardi che sono ben localizzati, perché non si prendono?
Perché sono amici?

 In tutto questo caos secondo alcuni il problema e' il nome della moneta? 

davvero?

Facciamo un giochino.
Cosa costerebbe oggi all'anno il debito se non fosse che
una gran parte e' in pancia alla UE come aiuto,
una parte e' concesso dalla UE,
e una parte e' gestito con una moneta affidabile e nostra?
Come dite?
Falliti all'istante?

il debito pubblico italiano come stato (ovvero non l'unico a carico della fiscalità) assomma a  2.758 miliardi che con la svalutazione che anni fa richiese persino un tasso del del 22%  sarebbero oltre 600 di interesse (altrimenti non li comprerebbe nessuno) con solo loro: piu' delle tasse raccolte (528).

Cosa succederebbe se l'EU non ci avesse costretto a non fare piu' debito del 3% e cercare di rientrare?
Come dite?
Grecia?
Turchia (per chi non lo sapesse sta affondando per il debito, sta facendo assurdità legislativo-economiche, finanza creativa per disperati, inoltre la moneta si chiama lira, forse porta sfortuna)?

Pero' tutto questo e' colpa dell'euro.

Il fatto che e' arrivato l'euro, ma l’Italia ha continuato a spendere e spandere come se potesse poi svalutare per fregare gli investitori.
Solo che non era piu' possibile farlo.
E il DEF 2022 aggiornato continua su questo trend:
 

oggi spendiamo piu' di ieri e domani ancor di piu'.
trallallero, trallallà
l'italia è questa qua

 

 


24 commenti:

Ing Mauro ha detto...

So che ti potrà sembrare strano ma le spese dello Stato, anche quelle in deficit, sono soldi restituiti al paese ed immessi nell'economia.
La storiella che il debito pubblico lo pagheranno i nostri nipoti è, appunto, una storiella, i debiti pubblici non si ripagano si rifinanziano e chiamarlo debito è improprio, l'economia di uno stato non funziona come l'economia domestca o aziendale.
Ti suggerisco una lettura https://bastaconleurocrisi.blogspot.com/

Fred ha detto...

Per Mauro Ing
Quello che e' dici e' in parte vero. Ma solo finche' il sistema rimane in equilibrio: quando il debito pubblico esplode i mercati incominciano a sentire puzza di bruciato e rifinanziare diventa sempre piu' difficile, nel senso che occorre pagare interessi sempre piu' alti.
E pagare interessi alti significa dare soldi a chi quei soldi ce li ha prestati, e prelevarli dal paese, cioe' dall'economia.
A volte ho l'impressione che in Italia si stia ancora in piedi perche' siamo too big to fail.

erfiaschi ha detto...

La bomba!!! Oro colato dal cielo! Anche stavolta hai spaccato di brutto. Questo articolo va tatuato sulla pelle degli italici. Inciso nelle retine. Eccelso!
Ho sempre sospettato le stesse cose e adesso tu le espliciti così. Un messia. Attento che li crocifiggono...ma almeno il verbo rimane!

Ing Mauro ha detto...

Per Fred
Dobbiamo allora metterci d'accordo su cosa intendiamo per sistema in equilibrio, con una banca centrale che garantisce la copertura del debito i mercati non ci scommettono contro o si farebbero molto male, per fare un esempio di nazione con struttura economica comparabile all'Italia, sai quanto è il debito pobblico del Giappone? Sai perchè il sistema è in equilibrio? BOJ garantisce il debito e questo i mercati lo sanno, il debito pubblico assolve la sua funzione naturale che è quella di allocazione del risparmio privato.
L'area euro è economicamente disfunzionale il sistema è strutturalmente in disequilibrio.

blu-flame ha detto...

" le spese dello Stato, anche quelle in deficit, sono soldi restituiti al paese ed immessi nell'economia."
ni.

Facciamo 2 ipotesi
1) lo stato immette 10 miliardi per prendere i terza media e istruirli spiegandogli cosa vuol dire lavorare e sovvenziona con 10 miliardi le aziende con diminuzione di fisco se investono pesante.
Se si sono fatte le cose bene (ci sono dei modi per controllare questa cosa, ma in Italia non si fa) quella cosa portera' nell'arco di 10 anni a ripagare i debiti.

2) lo stato immette 30 miliardi nelle seguenti attivita' siciliane:
Fiere di paese
24850 forestali
1700 dirigenti pubblici (nelle 15 regioni italiane a statuto ordinario sono 1.900 i dirigenti)
Se facciamo quello il PIL non aumenta, anzi, perché i soldi immessi distraggono le persone dal trovare un lavoro "vero" e costringendo successivamente ad un reintegro l'anno dopo.
Hai speso per DEMOLIRE il PIL.

Perché il problema e' questo: alla fine i debiti si pagano e se non lo fai devi pagare gli interessi.
Se gli interessi superano il PIL TASSABILE che hai costruito in maniera che sia persistente con quel prestito hai speso bene.

Se paghi la birra gratis alla festa della salamella di XXX, hai immesso 10, tassabili 3, ma l'anno dopo gli interessi cominciano ad infilarti l'ombrello fra le chiappe.

Ecco perché spese pazze come il 110% o i soldi pisciati a pioggia al sud fanno arrabbiare, non perché non si vogliono spendere, ma per il motivo che creano poverta'.

Se fosse vera la storiella che qualsiasi debito e' cosa buona spiegami perché la Calabria non sono le regioni con piu' PIL dell'italia.
Giusto per capire non solo al sud prendono 200 miliardi annui senza pagare le tasse o quasi, ma negli anni scorsi sono arrivati anche altri 2500 miliardi.
Fammi capire cosa e' la rampante economia Calabrese o quella siciliana: zero industria, zero turismo, zero istruzione, zero...

Ing Mauro ha detto...

Per blu-flame
I soldi spesi dallo stato sono soldi immessi nell’economia, poi gli esempi che hai fatto sono pertinenti e infatti sarebbe da discutere il modo in cui questi soldi vengono spesi, sui trasferimenti interni nord-sud apriremmo un capitolo enorme, in, estrema, sintesi, i trasferimenti interni sono necessari x tenere in equilibrio il sistema, semplificando a manetta un’impresa del nord che produce rubinetti paga un botto di tasse, una parte consistente di queste tasse finisce al sud in, boh, stipendi ai forestali, un certo numero di questi si comprerà i rubinetti prodotti dall’azienda del nord che riavrà indietro un po’ delle tasse pagate.
Quello che sto cercando di spiegare, purtroppo mi manca adeguata proprietà di linguaggio, è che non bisogna pensare all’economia di uno stato come all’economia di una famiglia, se tu a casa tua spendi 100 € la tua famiglia avrà 100 € in meno, se lo stato paga 1000 € di reddito di cittadinanza, al netto delle truffe che vanno comunque perseguite, quei soldi diventeranno il reddito di qualcun’altro, io perlomeno non ho visto falò di banconote in piazza, se una famiglia campa con il reddito di cittadinanza quei soldi li spende tutti, molti è ragionevole pensare che torneranno in mano a chi ha finanziato quel reddito con le tasse, commercianti ecc. poi vogliamo dire che sarebbe necessario che la spesa pubblica si fatta meglio? E chi dice di no, vorrei però che andassimo oltre i soliti luoghi comuni, la spesa pubblica è improduttiva, il debito pubblico lo pagheranno i nostri nipoti ecc.

erfiaschi ha detto...

Mauro Ing,
E' vero, non discuto. Ma l'Altissimo ci spiega da anni che è una questione di efficienza. Di ROI (Ritorno sull'Investmento).
Investire in sviluppo porta benefici imparagonabili.
Gli investimenti pubblici che propone lui li propone anche la BCE, sono buone pratiche ormai assodate, niente di nuovo. Ma detto in questo contesto, in Italia, fa fare la figura di illuminati figli di Lucifero.
Tutto qua.

Anonimo ha detto...

Ehm "con una banca centrale che garantisce la copertura del debito i mercati non ci scommettono contro o si farebbero molto male" dipende da chi è la banca centrale... se è quella di un paese solido sì, se è quella di un paese che stampa moneta/fa debito perché non è in grado di gestire i conti pubblici gli speculatori finanziari ci vanno a nozze!

Ing Mauro ha detto...

Per erfiaschi
Che gli investimenti pubblici possano e debbano essere fatto meglio non si discute, ma non è questo il punto.

Per anonimo
“ dipende da chi è la banca centrale... se è quella di un paese solido sì, se è quella di un paese che stampa moneta/fa debito perché non è in grado di gestire i conti pubblici gli speculatori finanziari ci vanno a nozze!”
Questo semplicemente non è vero, stiamo parlando di paesi con una base industriale comparabile, o ci stai paragonando ad un paese africano? (Qualcuno ha detto Zimbabwe?)
Ribadisco un un paese con banca centrale propria gli interessi sul debito sono un non problema per quanto alto possa essere il debito, (Giappone docet) gli interessi sono remunerazione del risparmio privato e sono calmierati dalla banca centrale, qualcuno ha contezza di problemi di debito pubblico del Giappone? Regno Unito? USA?
Ribadisco l’area euro è disfunzionale, uno degli strumenti per raffreddare o stimolare l’economia è il tasso di sconto, mi spiegate come può una BC che deve operare su economie così diverse da avere bisogno di interventi diametralmente opposti ad essere efficace? Negli anni passati ci sarebbe stato bisogno di interventi di stimolo per le economie del sud Europa e di raffreddamento per il nord Europa, che fai se hai una moneta unica? Fai quello che è successo, decidi in base ai rapporti di forza all’interno dell’Unione.
Anche la terminologia ha la sua importanza, ci raccontano dei partner europei, beh vi do una notiziona economicamente non siamo partner siamo concorrenti europei, i guadagni di mia moglie sona i guadagni di tutta la famiglia, se io guadagno qualcosa in più è un guadagno della famiglia, siamo partner. I guadagni della Germania non sono i guadagni dell’Unione, anzi con il dumping salariale che fanno, spesso sono soldi sottratti all’Unione.
I tassi di cambio sono stati per decenni un sistema naturale di riallineare la moneta ai fondamentali del paese, paesi con fondamentali diversi ma con moneta unica non possono avere questo meccanismo, il risultato è stato che da oltre vent’anni l’euro è una moneta troppo debole per le economie del nord (avvantaggiandole) è troppo forte per le economie del sud Europa (strangolandole).
Poi se vogliamo raccontarci che facciamo tutti schifo è che ci meritiamo di essere educati all’austerità teutonica, che siamo tutti delle merde corrotte, e nessuno ha voglia di lavorare, e altre amenità, raccontiamocelo pure, consentitemi però di non essere d’accordo.

blu-flame ha detto...

Mauro la questione e' sempre di efficienza.
La pressione fiscale MAI deve diventare stipendio, perché il ritorno e' troppo basso e diviene solo ed esclusivamente debito puro.
Parli dell'azienda manifatturiera?
Benissimo, quell'azienda si trovera' ad avere 2 spese: le tasse dello stipendificio e le tasse occulte per per non aver dato servizi perdendo la partita con la concorrenza e chiudendo.

Le tasse DEVONO avere uno scopo, altrimenti sono debito puro, lo vedi dai grafici: hanno speso migliaia di miliardi e hanno prodotto scimmie senza istruzione che sanno giusto fare prodotti turchi di manovalanza coatta.

Le tasse con uno SCOPO, poi possiamo questionare sul fatto di avere le tasse alte come i paesi nord europei o tasse basse come gli USA, ma avere tasse alte come i pesi del nord e servizi peggiori degli USA come in italia causa quello che abbiamo visto.

Le tasse devono servire per garantire opportunita' a persone e aziende e possibilmente ad aiutare chi e' in difficolta' (NON a dare uno stipendio ad un fancazzista! non a dare BONUS).

Se diamo il 110% a chi i soldi li ha, 55 miliardi bruciati sull'altare dei ricchi possidenti o ereditieri, che causa svalutazione (ovvero perdita di potere d'acquisto a persone e aziende in difficolta'), debito e altre tasse, sono solo soldi che causeranno un piccolo aumento del PIL al momento e un devastante crollo dopo.

Ing Mauro ha detto...

Blu-flame mi pare che si continui a perdere di vista il nocciolo della questione, la spesa pubblica deve essere efficiente e generare pil? E chi ha mai detto il contrario.
Le tasse devono servire per formare persone ad alto livello? Siamo d'accordo.
Le tasse devono avere uno scopo? Certo.
Il punto è che mischiare la funzione della spesa pubblica che è quella di restituire i soldi delle tasse al paese con quella della qualità della stessa non è come mischiare mele con le pere, è mischiare mele con la ferrovia, la restituzione dei soldi delle tasse arricchisce il paese e questo va fatto a prescindere da tutto il resto, come questo va fatto, istruzione di quaalità, investimenti produttivi, servizi eccellenti ecc. sono conseguenze di altre scelte che nulla attengono con la funzione primaria della spesa pubblica.
Ancora non ti sei liberato di questo stereotipo del debito pubblico, in un area valutaria ottimale i tassi di interesse sul debito li decide la banca centrale, era così anche in Italia fino al divorzio dell'81, le emissioni di titoli non allocate sul mercato venivano (nelle nazioni fuori dall'euro vengono) monetizzate dalle banche centrali, e gli interessi sui titoli detenuti dalle banche centrali quando queste le incassano vengono, dedotte le spese di funzionamento dell'istituto, girate completamente allo stato.
La pressione fiscale MAI deve diventare stipendio? Sei sicuro? stai dicendo che non dovremmo avere personale sanitario, forze di polizia, scuole e personale scolastico, enti di ricerca pubblici ecc.? Sostieni veramente che lo stipendio pagato ai pompieri non produce pil?
Sul 110% che ti devo dire, la misura è e resta sbagliata ma questo non cambia di una virgola il succo, la spesa pubblica è ricchezza restituita al paese e il debito pubblico è un falso problema.

blu-flame ha detto...

L'efficacia e lo scopo non sono distinti da quello che chiami "restituzione".
Vediamo di capire:
Se la spesa pubblica e' mera restituzione la pressione fiscale o il debito sarebbero ininfluenti sulle sorti del paese e avere il 100% di tassazione sarebbe un'alternativa praticabile.
Tu lavori, non prendi stipendio, lo stato provvede ai tuoi bisogni.
Il risultato vicino a questa ideologia si chiama korea del nord.

Tanto QUALUNQUE spesa dello stato e' aumento del PIL, no?
Come funziona che pur avendo 25M di abitanti vivano di merda?
Dovrebbero essere tutti ricchissimi, no?

La questione e' che il PIL e' l'insieme del fatturato, certo, ma esiste il PIL che e' "costruito" ovvero che rimane e il PIL gonfiato come quello di SPESA.
Il PIL di SPESA (ovvero senza scopo come i quasi 30.000 guarda alberi o l'alfa romeo) non solo sono PIL che esiste solo perché spendi (e siccome la catena dei valori e' estera stai gonfiando il PIL di altre nazioni) in quel momento MA STAI DEMOLENDO PIL REALE.

Quindi spendi 100 per immettere 80 di PIL e recuperare 40 di tasse nell'anno in corso
MA NEL FRATTEMPO HAI DISTRUTTO 25 DI PIL DEI PROSSIMI ANNI.
Quando tu fai un'azienda pubblica che fa auto che costano 100 e le vende a 30 stai automaticamente andando in concorrenza con chi fa delle auto ugualmente buone a 30 e poi chiediti perché fiat fa pena e lancia sia fallita.
Tu hai distrutto lancia, non hai guadagnato PIL, hai distrutto PIL.

Idem con la REL, hai assorbito tutto il comparto dell'elettronica, sul breve sembra buono, sul lungo hai spiegato che l'inefficienza paga.
Quanta elettronica produciamo oggi?

la spesa pubblica a cazzo NON è ricchezza restituita al paese (se non poco e al momento), anzi puo' divenire povertà distribuita al paese.

La spesa pubblica diviene ricchezza quando interviene su faccende dove il privato non e' in grado o non ha volonta' e/o vantaggio a breve:
Sanità, istruzione...
e dove puo' garantire un buon background
ordine pubblico, processi chiari e veloci, legislazione chiara...

Il resto spesso e' perdita di ricchezza.

Anonimo ha detto...

"Questo semplicemente non è vero, stiamo parlando di paesi con una base industriale comparabile, o ci stai paragonando ad un paese africano? (Qualcuno ha detto Zimbabwe?)" Uhm Liz (dis)Trus(t) ti dice qualcosa? Non c'è bisogno di andare a cercare oltreoceano... Basta annunciare di volere fare debito a minchia e qualcuno che te lo fa notare arriva subito...

erfiaschi ha detto...

Esatto! Blu Flame ribadisce lo stesso concetto. Efficienza. Il resto è buttato. Gli esempi non mancano. E se l'Europa è unita l'efficienza sale ancora di più. E chi è più efficiente e ricco, quindi più potente, comanda di più. Quindi è ovvio che comandi la Germania. Il potere se l'è guadagnato. Noi l'abbiamo buttato. Ma possiamo recuperarlo con le ricette del nostro, che poi sono quelle di Vestager e co.

Ing Mauro ha detto...

Anonimo porti davvero l'esempio di Truss? Beh allora ti faccio notare che proprio le recenti vicende in Regno Unito dimostrano la fallacia del tuo ragionamento, perché è vero che il governo si è mosso male, anzi, malissimo, ma quando gli speculatori hanno visto un opportunità per lucrare è bastata una (solo annunciata) iniziativa della BOE ed hanno immediatamente abbassarto la cresta, ripeto, contro una banca centrale non scommette nessuno per il semplice fatto che si farebbe male e tanto.
Blu-flame io capisco tutto però ti chiederei la cortesia di non mettermi in bocca parole che non ho detto, dove ho detto che "qualunque" spesa pubblica è aumento del PIL? Dove avrei detto che non importa come si faccia spesa pubblica basta che se ne faccia? Mi pare piuttosto che ho concordato con te diverse volte sul fatto che la spesa pubblica debba essere efficiente e generare PIL, che la scuola non debba essere un diplomificio, le tasse debbano evere uno scopo ecc.
La spesa pubblica è uno strumento macroeconomico e, come tutti gli strumenti, si può usare bene o male, può essere costruttivo o può fare danni e tanti.
Poi davvero mi prendi ad esempio la Corea del nord? La ritieni una nazione con economia e struttura produttiva comparabile all'Italia? E dai su... sono convinto che puoi fare meglio di così.
Decidere quanta spesa pubblica fare è una cosa estremamente complicata proprio per i suoi effetti, positivi o negativi, negativi se ne fai troppa o troppo poca, positivi se na fai la quantità ottimale (ribadisco, in modo da produrre PIL, non basta pagare i guardaalberi), semplificando al massimo, la spesa pubblica dovrebbe stimolare la piena occupazione dei fattori di produzione del paese, se ne fai poca questi rimarrebbero sottoutilizzati, se ne fai troppa genereresti domanda che il sistema produttivo non riuscirebbe a soddisfare innescando fenomeni inflazionistici.
Erfiaschi ti suggerirei di aprire gli occhi, pensi davvere che in una unione debba comandare chi è più efficiente e più ricco? Davvero la Germania il potere se l'è guadagnato? Ti suggerisco di cercare "dumping salariale Germania". Pensi che Vestager e co. in un sistema basato sulla competitività fra stati (l'esatto opposto di quello che dovrebbe essere una unione) propongano ricette per far diventere tutti più competitivi? Noi? I concorrenti?
E certo, è risaputo che l'allenatore dell'Inter non veda l'ora che Juventus e Milan diventino più competitive, sono partner non competitor, infatti Juventus e Milan si sforzano di applicare le ricette che Inzaghi ha per loro.
Detto questo io la chiuderei qui, la discussione è stata ricca, articolata e molto interessante, credo però che i pregiudizi che abbiamo siano troppo radicati per poter portare ad una reale evoluzione del nostro pensiero.
Il caso di Anonimo è particolarmente esemplificativo del fatto che filtrando quello che osserviamo con i nostri pregiudizi non capiamo quello che abbiamo davanti agli occhi, ha sostenuto la tesi che gli speculatori vanno a nozze contro una banca centrale di un paese che fa debito perché non è in grado di gestire i conti pubblici e ha portato un esempio che ha smentito la sua stessa tesi.
Ribadisco, la chiuderei qui, è stato un piacere interloquire con tutti voi, peace & love.

Celso ha detto...

E chi è andato in pensione a quanto? 14a6m1g non ha forse vissuto molto meglio di adesso, e sulle spalle di chi lavora adesso?
E chi è stato assunto in un parentificio statale senza avere nessuna capacità e nessun merito non ha forse vissuto meglio di adesso, e sulle spalle di chi lavora adesso?
E chi ha fatto tonnellate di nero in un periodo in cui era assolutamente tollerato, non ha forse beneficiato indebitamente di una situazione diversa da quella attuale?
E i bottegai ladri che si sono arricchiti sulle spalle delle persone beneficiando del mercato chiuso e dell'assenza di concorrenza, imponendo margini vergognosi, non hanno forse vissuto come hanno voluto succhiando sangue ai lavoratori?
Per peggiorare le cose, tutte queste categorie avevano diritto di voto, spesso by design (gli assunti in parentifici di cui sopra) e hanno sicuramente votato per difendere i loro interessi particolari, peggiorando ulteriormente le cose, e hanno avuto influenza in ragione semplicemente della loro quantità.

Vai tranquillo che dagli anni 50 ai 90 non stavano male, specie le persone con un senso civico "all'italiana"... e dobbiamo ancora pagare il conto che queste belle persone ci hanno lasciato.

erfiaschi ha detto...

Mauro Ing, mi sembra quantomeno bizzarro che dopo una serie di argomentazioni come quella che hai fatto, tu voglia troncare la discussione.
Mi hai citato e dunque ti rispondo: non le faccio io le regole e stai tranquillo che conosco bene il dumping tedesco fin al punto che la Germania avrebbe avuto perfino convenienza ad uscire dall'Euro. Ma non è questo il fatto. Hai detto che siamo concorrenti quando invece nell'Europa unita siamo tutti parte dello stesso grande Reich e tutti i partecipanti del Reich hanno i loro doveri per farlo risplendere. La Germania è stata fermata ben due volte ma ha saputo recuperare una terza. Noi le abbiamo ceduto forza e adesso i rapporti di forza sono invertiti. Adesso comandano loro. Il consiglio, permettimi, adesso lo do io. Impara il tedesco. Grazie. Friede und Liebe.

Anonimo ha detto...

"Quando gli speculatori hanno visto un opportunità per lucrare è bastata una (solo annunciata) iniziativa della BOE ed hanno immediatamente abbassarto la cresta" Ah sì?,devo essere stato disattento! A me era sembrato che kamikwasi si fosse dimesso, la Truss avesse ritirato il provvedimento e poi, visto che aveva perso qualsiasi credibilità, si fosse dimessa lei! Ma evidentemente mi sono sbagliato e sono stati i cattivi speculatori a ritirarsi scornati...

Eugenio ha detto...

@Bluflame

off topic

devo scegliere un TVSmarz per una parete abbastanza grande con divano a circa 4mt. Dopo un paio di ore a sbattere gli occhi su modelli ipermegaultra (ed una rinfrescata della tua guida) ho pensato: ma perchè non provare un videoproiettore? Ecco.. qui fanno gara a lumen e pollicioni e portabilità. Ho visto cose fighissime ma che funzionano solo con il buio completo.. e prezzi astronomici per quelli che sembrano veramente seri. Ovviamente.

A quando una guida alla scelta? ;-)

Eugenio

Roberto M ha detto...

Gli speculatori vanno contro le banche centrali, eccome, se vedono un guadagno.
Il famoso mercoledì nero si creò proprio perché gli investitori sapevano che le banche centrali sarebbero intervenute.
E alla fine le banche centrali hanno dovuto cedere.
Se il sistema non è in equilibrio si troverà sempre qualcuno pronto ad approfittarne, che tu sia la Banca d'Italia o la Banca d'Inghilterra.

Anonimo ha detto...

continua a parlare di televisori e pippe fotografiche. è meglio..
Le competenze economiche e sociali non le acquisisci su internet. un po' di umiltà per favore

blu-flame ha detto...

Anonimo sarebbe il caso che tu dicessi cosa non ti va, o quello che reputi incorretto, del post (che e' un sunto molto easy della situazione).
Altrimenti non commentare.

Davide ha detto...

Grazie Mauro Ing. Quoto al 100% , sfortunatamente molti preferiscono pensare che paesi di M come la Germania siano onesti e produttivi, pieni di riguardo verso i poveri Italiani che in fondo cosa hanno fatto per lo sviluppo del pianeta? Sicuramente molto più della Germania. (Da Volta, Marconi, Meucci, Fermi, eccc..) l'unico modo per gli altri paesi europei di sopravvivere è annegarci. Ma questo è per chi non ha i paraocchi.
La storia dell'Euro salvatore la hanno raccontata tanto che adesso la gente ci crede. Grazie per aver tentato di almeno mettere il dubbio nei "tecnici" che pensano alla svalutazione come in reato e al debito come un peso ( la parola debito in quel caso associato a pubblico, non significa DEBITO ma potere di reinvestire e quindi CRESCITA economica. Il RUANDA ha un debito bassissimo perché non ha economia!! Buona vita a tutti.

blu-flame ha detto...

@ davide
il ruanda ha un debito del 70% del pil come la germania, l'italia 151

Il debito e' AVER SPESO, in teoria per INVESTIMENTO, ma anche per BUTTARE IN FESTE DI PAESE.

Il ruanda, inoltre, nasce nel 1962, quando l'italia aveva gia' sorpassato l'80%...

Capisci che fare cherry picking non ha senso.