giovedì, dicembre 28, 2017

iphone rallentati


In questi giorni sta esplodendo il caso dei telefonini rallentati da apple.

Quando si toccano certe marche si ingenera un colossale volano che trascina la discussione e l'odio verso vette da spaccare persino una vetrina devastando un povero negoziante. Il caso McDonald's è ben documentato.

In realtà anziché fare class action e portare in tribunale la società della mela né morsicata, a mio giudizio, bisognerebbe portare in tribunale quegli idioti che hanno chiesto di produrre un apparecchio così: i consumatori.

Il consumatore, tipico idiota, desidera un telefonino che faccia tante cose che costano ma che sia irrimediabilmente sottile.
Peccato che con quella dimensione sia impossibile ottemperare al desideri dello stesso.

Basta dare un qualsiasi bar per vedere gli idioti che parlano del fatto che loro telefonino ha più mega, scorenge e caccole del naso di quelle dell'amico.
Il consumatore desidera il telefono sottile, senza batteria quindi.
Il consumatore vuole un display di dimensioni colossali, che consuma batteria.
Il consumatore vuole prima una, poi due, poi tre e adesso siamo arrivati a quattro webcam che, non sembra, ma portano via spazio alla batteria.
Il consumatore vuole il processore che sia a livelli superiori di un portatile di fascia bassa, come risultato una batteria di un cellulare come quello che risulterà non potrà durare più di 30 minuti a piena velocità.

Tutte queste cose portano con sé una batteria insufficiente per l'uso quotidiano già quando esce dal negozio.
Le batterie quando scaricate a una velocità superiore alla capacità oraria si deteriorano rapidamente.
Lo stesso accade con le cariche molto rapide che diventano sempre piu' diffuse per calmierare una batteria scelta da un imbecille.
Queste cose hanno con sé come conseguenza che la batteria di un telefono, che segue pedestremente le richieste del consumatore, non arriverà ad un anno con la batteria al 90% di capacità. Al secondo anno se la capacità e' ancora 50% semplicemente perché è un utente che non ha mai utilizzato il telefono se non come fermacarte.

Il costruttore di Cupertino aveva due scelte:

lasciare che l'imbecille cambiasse la batteria tutti gli anni perché non arrivava sera, ovviamente dando la colpa all'azienda produttrice di fare batterie che non durano ma soprattutto telefoni di merda. Come si vede una cosa non buona da un punto di vista dell'immagine.

La seconda scelta, molto raffinata e, a mio giudizio, accorta, consiste nell'abbassare la velocità del processore in base alla carica residua. Dopotutto molte persone non usano il telefono per la maggior parte della giornata in maniera intensiva e, come dice la famosa legge informatica, una variazione di velocità del 10-15% non è percepibile dall'utilizzatore, ma consente risparmi di batteria fino a 50%. Scendere ancora non e' un problema per un utente che e' un'imbecille.

A dimostrazione della scelta corretta e del fatto che a nessuno interessa veramente la CPU, il rallentamento fino al 70% non e' stato subito notato. All'utente interessava di piu' di poter usare il telefono con una batteria defunta da mesi (oddio, si spegne: e' un difetto!) e non cambiarla.


Nonostante non abbia mai comprato un prodotto con la mela morsicata, nonostante trovo pessimo il telefono della casa come rapporto prezzo prestazioni, non posso che applaudire a una scelta così elegante.
Ci saranno addirittura delle persone, quelle che usano il telefono giusto per comunicare, che si ritroveranno una durata della batteria congrua anche dopo molti anni nonostante il prodotto sia tecnicamente un bidone.

Alla fine la scelta di Apple, dal punto di vista dell'utilizzatore e del fatto che il progettista stato obbligato a utilizzare componenti di pessima qualità dovuti dalle richieste del committente, il consumatore, è solo una diretta conseguenza e un escamotage piuttosto elegante.
Dopotutto lo stesso viene fatto con le webcam a bordo del telefono: fanno letteralmente cagare semplicemente perché di dimensioni estremamente ridotte. Esistono escamotage molto simili come una pesante colorazione a Photoshop fatta addirittura da processori specializzati come nel caso di Huawei mate 10 o nexus. Se la webcam è una merda fumante, qualcosa ti devi inventare. Faranno una azione legale per il ritocco fotografico obbligatorio delle webcam merdose?

Insieme agli imbecilli che vogliono andare in tribunale per farsi dare dei soldi, perché ovviamente la colpa non è di aver comprato un telefono fottutamente sottile, mostrando orgoglione la sottilezza all'amico che ha un cello di BEN 1mm in piu',  ci sono gli imbecilli che ricominciano a parlare di obsolescenza programmata.

Quando senti qualcuno che parla di obsolescenza programmata in genere è perché nel cervello i suoi neuroni sono decisamente programmati per essere già morti.

L'obsolescenza programmata non è un desiderata nel caso di una cosa di moda come questo citofono: il cambio di versione viene spesso fatto più per mostrare all'amico la versione nuova e non farsi vedere in giro con quella vecchia piuttosto che per un cambio generazionale che spesso e' risicato.
L'utente classico tipo della casa della mela ha snobbato, per esempio, la versione 8 perché era troppo simile esteticamente alla versione 7 ma compra la X che costa una botta in piu'.
Perché, se ci pensiamo bene, tranne display migliore, ma inferiore per via del fatto che le mancano cinque pezzi rendendolo ridicolo, l'utilizzatore medio dubito che possa vedere differenza alcuna. In più, per certi versi, è più simile ad un Sony del 2012 che alle versioni precedenti.

Apple non ha quindi necessità di una eventuale obsolescenza programmata visto che il ricambio degli apparecchi viene fatto per una questione modaiola, la stessa che la maggior parte di gente che usa per cambiare il giaccone una felpa.

Certo, questa trovata ha come effetto collaterale di rendere molto lento il prodotto, facendo desiderare, per chi ha bisogno di potenza macchina, qualcosa di più performante.
Ma se ci pensiamo non è vantaggioso dal punto di vista aziendale: un utente potrebbe vedere non solo che la versione nuova e nettamente più veloce di quella vecchia addormentata, ma potrebbe anche notare che e' molto più lento della concorrenza della medesima generazione! Spostando l'utente bisognoso di potenza verso altri marchi.

In pratica sembra un po' la storia degli ultimi anni: c'è una bufala, la bufala ha delle sottintesi che hanno una parte di realtà e poi tutti cercano di parlarne o di averne un vantaggio diretto o come soldi o come visibilità sul Web. 
Alla fine è una maledetta fake news.

Io rimango dell'idea che un telefono con un processore così prestante e un display così grande come minimo debba avere il doppio o il triplo delle batterie che vengono consegnate oggi. almeno 5 o 6Ah. Meglio 7Ah.
Un telefono moderno dovrebbe avere anche una sola webcam ma decorosa anziché avere così tante merde appiccicate sopra che scattano immaginette da causare conati di vomito.
Fanno tanto cagare queste immagini che quando fanno la pubblicità dei telefoni non una di queste è scattata dall'apparecchio anche se il produttore certifica il contrario  o addirittura  sottintende che e' uguale ad una reflex (basterebbe questo per non comprare piu' apple)
Questo però si scontra con il volere di telefono più sottile dell'universo, il telefono leggero ma con tanti cose che costano.

Purtroppo, il vile consumatore, ha sempre ragione.
E i prodotti, ormai, sono merde a immagine e somiglianza del consumatore.

Cioe' ecc ti facc vevdde' che riesco a usare u citofon co na una mano.
Poi entr a mamma' e mena per la porta rovinatt e il lava scardinatt.
A mamma' fa gli gnocc in test.
Adesso vad a fa a cla' ascion co appl e prend i sold pe' compra' i bicoi e divent ricc.
Co sold scapp da mamma'.
cia' rag, devo anda' da spacc che mi ha dat u' ifon 9 al bar pe prend i sold cla' ascion.

martedì, dicembre 19, 2017

gran cultura




Ci sono dei momenti in cui vediamo la tempesta perfetta. Ci sono dei momenti in cui vediamo tutti problemi di cui abbiamo sempre parlato e si concretizzano in una maniera esemplare, da manuale, in un istante singolo.

Metà dicembre, mentre sto scrivendo, sono stato alla registrazione dell'evento di Capodanno, quella che dovrebbe essere la diretta, di una tv generalista a fatta sul canale 100 e qualcosa, effettuata all'interno di un noto night club sporcellone

Siamo tutti d'accordo che ci sono delle cose che costano e se siamo una televisione che finisce ad essere una fra le tante ovviamente non possiamo pretendere che il regista sia Spielberg e la cantante di turno sia la faccia da poker del pop. Così come non possiamo pretendere che tutta l'attrezzatura sia del livello del superbowl. 
Ci sta, e' naturale, e va bene.

In realtà di tutto l'evento, e mi chiedo sempre perché venga chiamato ormai in questa trucida maniera, l'unica cosa di alto livello erano le 5 videocamere della Panasonic AG-DVX200 che in fullHD 25p i suoi 100/200Mbps non sono malaccio (fin troppo per il DVB odierno). Sicuramente oltre il necessario per un'emittente secondaria.

Già all'inizio si vede la potente professionalità della macchina italiana: si doveva iniziare alle ore 2 e si inizia che sono quasi le 3:30.

Mentre ci si riscalda e DJ mostra tutta la sua capacità di intendere e volere, pari circa a un'anatra di gomma. 
L'impianto è da sottofondo ma lui deve alzare il volume. 
"So figo e putente io"
La distorsione e' becera e potente e la qualità è veramente pessima.

Inoltre alcuni TW sono bruciati (o in protezione) lo vedete bene perché quando si è sul palco il suono è chiuso sebbene gli alti sono stati regolati abbondanti. Se scendete dal palco le altre casse, oltre ad avere un ritardo che è dato probabilmente da qualche giro strano, hanno alti modello trapano dentistico.

Ma il DJ insiste ad alzare il volume per godere di una potenza che l'impianto purtroppo non ha.
Ovviamente il subwoofer, che suona più come un woofer alto, nascosto in maniera molto lontana dall'impianto principale viene messo a palla nonostante sia esagerato per il resto dell'impianto e completamente scollato da esso non riesce, ovviamente, a trasformare un oggetto da pochi soldi in un impianto da ballo.
Per fortuna durante la registrazione i volumi furono impostati molto bassi anche per evitare di uccidere tutti presenti.

Abbiamo già i primi sentori che qualcosa non sta funzionando nel verso giusto.
Abbiamo già l'impianto che si è ispirato a un prodotto consumer di poco prezzo, probabilmente a casa il progettista possiede un coso della Samsung con cui pensa di ascoltare decorosamente.
In pratica il progettista non ha usato nessuno strumento tecnologico per far progettazione, e non possiede cultura nella progettazione dell'impianto audio.
Poca cultura.

Abbiamo il DJ, scimmia che si crede il dio in terra e purtroppo qualcuno ci crede. 
Non sei the nightfly ma un cambiadischi della fischer price.
Uno che pensa che basta mandare fondo corsa un mattino per poter alzare il volume indipendentemente da tutto.
Evidentemente quando fa le rotonde col suo SUV tre volte su quattro si ribalta perché è entrato 80 all'ora. Il suo credo e' che se anche viene fuori una schifezza se la rifà uguale poi viene meglio. Semplicemente un folle.
Grazie al fatto che e' sempre un ospedale perché fa le rotonde con il SUV a manetta non capisce di essere completamente ignorante come una capra e pensa che "cultura" sia un gruppo house che non conosce ancora.
In una parola? 
Poca cultura del DJ capra

Ma i problemi non erano ancora iniziati. Il palco era attrezzato con lampadine LED di quelle tipicamente utilizzate al supermercato del mobile Ikea o a quello della salamella: Quelle tipiche lampadine tricromatiche da regolare con il telecomando qui in versione turbo.
In una parola? 
delle merde assurde come la maggior parte delle LED.
Capisco molto l'ambientazione da puttanone con le luci strambe e magari dimmerate ma, oltre al fatto di dover ospitare qualcuno che sta facendo un video, le donne delle pulizie come caspita fanno pulire in un ambiente con una qualità di luce così bassa da non capire il colore del pavimento?

Al gestore del locale diamo per la seconda volta dell'ignorante per aver scelto un tecnico delle luci che deve essere il cugino di quello che gli ha fatto l'impianto audio: non funziona, quando funziona funziona poco e male, se qualcuno vuol farci qualcosa di diverso dalla masturbazione, come pulire i divanetti o il pavimento, è fregato.
Se capitasse qualcosa di grave, un malore o un'incidente, cosa succederebbe?
Abbiamo altri due personaggi ignoranti e con una cultura pari a zero.

A questo punto pensiamo al tizio che è il gestore della trasmissione.
Ha organizzato una registrazione che tra una cosa e l'altra coinvolge 50 persone e molte di queste dovranno essere pagate come ad esempio il service che si è portato giù le sei videocamere, banco di regia, le workstation per registrare una massa di dati eccetera.
In pratica il tizio che ha organizzato tutto questo affare Non ha neppure pensato di andare a fare una prospezione e magari, prima di iniziare una registrazione, montare una decina di lampade da cantiere che costano la bellezza di 15 euro l'una con stativo e tutto (500W cad e Ra 100, ideale per la TV). Con una decina avrebbero risolto il problema per tutto il locale.
Evidentemente alzare il culo e andare a vedere se il locale era idoneo era troppo difficoltoso.
Ti ritrovi nel panico? 
manda un aiutante al brico piu' vicino con 150E a comprare delle luci!
Anche in questo caso abbiamo il regista del programma che non ha la più pallida idea di cosa sia l'illuminazione e quindi inadatto a fare questo lavoro perché non capisce, per cultura, le basi.
Ancora una volta cultura pari a zero. Aggravante? La difficoltà di muovere il culo andare a vedere locale il giorno prima.

La pantomima parte con l'oroscopo, per i poveri di cultura e' ovviamente una cosa tragicamente importante. Abbiamo l'oroscopo ma non abbiamo le luci visto che la presentatrice dell'oroscopo alla testa illuminata da una LED rosso monocromatico e il resto della persona in verde dandogli quell'aspetto così B-movie della sci-fi piu triste.

A quel punto arriva il gruppo di ballerine.
Ballerine è un po' troppo in realtà.
Sono un gruppo di smandrappate completamente fuori sincronizzazione che non hanno ancora capito che se una ballerina va in battere e l'altra in levare forse abbiamo un problema. 
Non parliamo poi di movimenti più complessi quando il lag arriva a superare il secondo tra la ballerina di sinistra e quella di destra. Starete chiedendo, no, non è una ola, è molto più casuale.

A mio giudizio è un po' difficile che in una città di svariati milioni di abitanti non si sia riusciti a trovare otto ballerine amatoriali che sapessero ballare.
Perché è chiaro, probabilmente non le hanno pagate, ma se non sono riusciti a trovarle in Milano e hinterland forse vuol dire che in Italia non esiste la cultura del ballo. Ma non è parte della nostra cultura se il risultato è questo.
Indicatore di cultura sul ballo pari a zero.

Dopo il ballo schizofrenico arriva il ballo argentino.
Dovete sapere che dalle mie parti esiste una grossissima comodità di tizi che si spacciano per fini intenditori del ballo argentino “attendo la prostituta” che si autoreputano come grandissimi intenditori con fare quasi settario.
In realtà il ballo in se e tutto quello che circonda il ballare non è importante ma diviene importante il fatto di essere una setta che ha dei dogmi .

In passato avuto la sfortuna di fare da fonico presso un locale dove settimanalmente ballavano questi ignoranti.
Io sistemavo l'impianto in maniera che bastava cacciare dentro Jack e regolare il volume per non aver problemi con qualunque tipo di musica.
Il cretino invece che appartiene alla setta pensa che un impianto da 1800W debba essere uguale a quello che lui ha in testa.
Peccato che, se ben regolato, e quello che cacci dentro è una merda, diventerà una merda al quadrato. 
Regolarmente dovevo correre a sistemare le regolazioni perché non erano contenti cominciavano a smanettare di tutto: dal guadagno dei quattro amplificatori, all'equalizzatore, a tutti i pomelli a cui uscivano metterci sopra le mani.
Quando gli dici che si sente una merda perche' cacciano dentro merda ti rispondono 
“ma io uso un apple mac e in palestra (20W, largabanda con eco a palla) si sente bene”.
Ha il mac = si sente bene.
Idiota.

Il perché accadeva questo è semplicemente perché il tanghero è convinto che solo quello che è registrato malamente in una bettola negli anni 50 è il vero tango. Il VERO messaggio artistico assoluto.
Il senso della inutile vita  del ballatore di bordelli.

Se fossero preparati culturalmente saprebbero che quella registrazione è stata fatta per essere ascoltata su un grammofono a un volume decisamente modesto.
Ottima per una rivisitazione culturale inutile per un uso odierno. 
Un po come dalla terra alla luna di Melies: interessantissimo ma lo trasmetterei in un documentario non in uno spettacolo.
Invece essendo figli della musica house, in pratica chiedono tango documentaristico perché fa figo ma vorrebbero la musica house piu' vicina alle loro preferenze.
cosi' Infilano sempre qualcosa di registrato al massimo per un 78 giri.
Cool, no?
I 78 giri, per una mera ragione tecnica (meccanica), non avevano bassi.
Loro li vorrebbero. 
Per questo cominciano a smanettare lo smanettabile con il risultato che ad ogni brano gli suonerà l'impianto in maniera diversa. Sempre in peggio. Un brano del genere a quei volumi e' pura cartravetro sugli zebedei.
Mi dispiace per voi menti ottenebrate, ma il ritmo del giri di basso, come siete abituati a sentirlo oggi, all'epoca non era possibile registrarlo. Avreste trasformato la puntina in un proiettile sparato nel soffitto. Potete alzare il volume e i manettini dei bassi quanto volete ma non potete crearlo dal nulla. Al massimo amplificherete  il fatto che i dischi erano tutto tranne che piatti.
Palpavano persino il taglio del crossover cercando di alzare i bassi fantasma. Una cosa da idioti cubici.

Anche in questo caso 
la ballerina di merda, 
succube del ballo latino, 
sacerdotessa del suono nasale e gracchiante, 
impone a tutti di usare un vecchio nastro maleodorante che già sull'impianto strano ad uso del locale è un disastro.
Voglio solo immaginare cosa succede quando arriverà sugli altoparlanti di un fetido LCD coreano. Se uno uscirà a non cambiare canale e' perché parla regolarmente il balenese gorgogliando con la testa infilata nella tazza del water.
Ancora una volta abbiamo una massa di gente che è completamente ignorante come una capra: il ballerino di Tango e chi gli ha lasciato mettere una tale cosa in un programma televisivo generalista.

Poi abbiamo il cantante e la cantante. Non ho seguito entrambe le performance ma la cantante era molto divertente visto che andava in playback. 
Fare due prove davanti lo specchio non sembrava una cosa così difficile soprattutto quando inizia ringraziare con il microfono che e' ancora spento con quell'effetto simpaticissimo di balena spiaggiata o quando, immediatamente dopo, l'hanno acceso per poterci parlare sopra e tu prosegui a parlare mentre intanto arriva l'ultima strofa della tua canzone. Viene sospetto che quella canzone tu non l'abbia cantata neppure in studio.
Anche qui abbiamo una cantante che non sa fare la cantante. Lasciamo perdere la presenza scenica degna di un salume vicentino.

Abbiamo infine una sfilata di moda di un signor nessuno che ero venuto fotografare. Per carità tutti iniziano e, se non ci si chiama McCartney o Hilton, ogni apparizione e' buona. Acchiappa l'apparizione. Lo avrei fatto Anch'io.
La zona di sfilata era conciata ancor peggio che il palco.
Sembrerebbe impossibile, vero?
L'illuminazione per il 90% del flusso era effettuato da 150 W di ultravioletti, pure usurate, che, per chi fa foto, interessano veramente pochino non essendo visibili. Anzi dimiuiscono la dinamica e possono sballare gli esposimetri. Poi c'erano tre lampadine intorno ai 5 W l'una di colore rosso: erano maledette LED.
Giusto per capire la quantità di luce: con 128.000 Iso f2.8 avevo 1/45. Notte fonda.
È da chiedersi come solo ipotizzabile fare delle riprese e delle foto con una quantità e QUALITA' di luce del genere.




In pratica, escludendo le videocamere che erano sicuramente bastanti per un risultato decoroso, l'insieme è quello che io chiamo cultura italiana.

Dalle pagine di questo povero blog più volte ho cercato di spiegare che secondo me il problema italiano è dato dalla sua pochezza culturale. La scuola al livello di un gelato in fronte. 
Regolarmente le anime buone mi hanno spiegato che il latino è un valore o che sapere cos'era un valvassore era utilissimo.
Non nego che abbia una qualche utilità in determinati ambiti.
Ma questo e' il risultato ovvio.
 

Il problema che quando si parla di cultura si parla anche del fatto che bisogna creare cultura perché poi essa esista.

Salvo che voi designate cultura quello che in realtà si dovrebbe chiamare storia.

Perché sapere a memoria Dante è sicuramente utile per chi deve scrivere come uno sceneggiatore. Ma nel contempo dovrebbe anche sapere di Shakespeare, di Asimov e dei manga. E quelli non ci sono a scuola.

Mentre invece ad un cantante è sicuramente utile conoscere la storia della musica, magari anche saperla interpretare negli stili antichi e moderni, ma è altrettanto utile sapere come cavolo funziona un microfono.

Ad uno che organizza un evento del genere, cavolo ho usato ancora evento, dovrebbe essere informato sulla natura della luce e del suono oltre che capacità organizzative da manager.

Scimmiottare alla brutto muso un Show del 1980 della Rai potrebbe anche essere una cosa furba per evitare una progettazione lunga e costosa. Ha però la controindicazione che tutti sappiamo cosa aspettarci.
È ovvio che se tutti cerchiamo di fare la stessa identica cosa vince chi ha più professionale, in rai, che ci piaccia o meno, la professionalità è piuttosto alta.
Perché dovrei guardare una copia quando schiacciando un tasto sul telecomando posso vedere l'originale?
È un po' la stessa cosa di quando si vedono i telefilm italiani che, se non parlano di mafia, uno dei pochi prodotti d'esportazione di cui siamo veramente leader, non se li fila nessuno.

Quello che ho visto assomiglia più a una cosa di parrocchia che un programma televisivo. Mi aspetto questa qualità da un gruppo di tredicenni diretti da Don Marco che usa una sola videocamera riesumata di terza mano.
Ho provato vedere dei balletti migliori, anche come costumi, fatti da un gruppo di donne al mare che dirigevano le proprie figlie delle elementari.

Attenzione non sto sparando semplicemente sul programma che fa schifo, io sto sparando sui motivi che hanno causato che si sia fatto un programma del genere.

I talenti nascono perché vi è l'humus per crescere. 
Per la mia generazione l'ora di musica era semplicemente un tedio perché il programma prevedeva di imparare cose, per quanto mirabili, di ottocento anni prima. 
Mi dispiace ma Verdi (1850) lo puoi capire solamente quando sai altre cose. Altrimenti è solo la musica della pubblicità delle merendine: carina ma non ti interessa. E' chiaro che sul POP non siamo nessuno ma ad un 12nne interessa di piu' lady gaga che la sonata al chiaro di luna. E infatti non produciamo musica. 
Per la kultura italiana di insegnare musica anglosassone e' una cosa drammatica: non e' robba nostra! Ma noi cosa abbiamo fatto negli ultimi 30 anni? Praticamente nulla.

Se si vuole entrare nel mercato fotografico, video, audio eccetera forse le basi della fisica sarebbe il caso di impararle.
È impossibile che tu ovunque vada sentì di merda.
Vai alla registrazione del programma e c'è un idiota che sfonda le casse,
vai nel bar e c'è un idiota che sfonda le casse,
vai alla presentazione di un libro e trovi l'imbecille che va in clipping,
entri nello stand dell'automobile e trovi amplificatori in distorsione massima, 
vai alla festa di paese e i TW stanno bruciando 
in pista a monza gli idioti della monster stanno spiegando che solo un cretino che clippa duro beve quella broda? Come conseguenza la monster e' la bevanda degli idioti?

ovunque tu vai le spie del superamento della massima potenza, quelle che ti stanno dando dell'idiota se si accendono sui picchi, sono accese in maniera continuativa.

Questo, visto che ormai gli amplificatori di alta potenza non costano più neanche le cifre esagerate, è sintomo di una scarsa cultura musicale diffusa. Se non riesce a sentire la differenza che c'è tra un ampli che funziona e uno che ti sta dando dell'idiota forse ti piace essere un idiota oppure non sai neppure cosa voglia dire la parola idiota.

Stesso discorso sui gruppi che cantano o suonano.
Ormai trovi dei professionisti che fanno letteralmente paura da tutto il mondo.
Riescono mettere su i brani con poco o niente.
Da noi quando uno sa suonare il tamburello sembra che debba essere riverito come David Bowie. Anche quei pochi che studiano musica, al conservatorio, non hanno la benché minima idea di come funzioni un microfono. Peccato che il 99% della musica venga veicolato attraverso un oggetto di quel tipo: non saper usare tale oggetto automaticamente inficia la prestazione eventualmente presente.

È la stessa brutalità che fa dire all'ignorante e con un telefono dotato di webcam fa foto bellissime. Evidentemente perché non ha una cultura che gli permette di capire che cosa è una foto e come va realizzata.


Ci laviamo la bocca di continuo con la parola cultura in Italia, di Franceschini che continuano a dire che l'Italia è piena di cultura ne abbiamo a palate.
Peccato però che la cultura vera, quella che permette di creare altra cultura, oggi e non esiste e semplicemente dire che 300,500, 1000 o addirittura 2000 anni fa vi era qualcuno che all'epoca faceva cultura non basta. Perché, vi do una notizia, tranne posti abbastanza sfortunati nel 90% di quello che oggi definiamo Occidente la cultura era piuttosto diffusa. Non siamo i benedetti dal Dio dell'antica cultura (aka STORIA).

Cosi', oggi, abbiamo la cultura da terzo mondo, quasi sudamericana.
A quando una sveglia?


PS
i russi del 76 erano meglio visto i problemi dati dal governo che manco potevano avere un testo. Almeno ci provavano. Eroi schiacciati dal comunismo.

PS2
Quasi quasi mi metto a fare i videopost: peggio di questo non possono essere. :-)


stereo VS suroqualcosa

la raccolta dei posts sulla stereofonia VS X.X.

http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-10.html
http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-20.html
http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-40.html
http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-x1.html
http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-70.html
 http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/stereo-surround-for-dummies-monobars.html
http://allarovescia.blogspot.it/2010/12/fintosourrondo-for-dummies-92.html
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lunedì, dicembre 11, 2017

bitcoin 3

Dopo aver parlato del perche' non puo' essere una moneta e perche' non funziona tecnicamente vediamo altro

È molto interessante un fatto che rasenta il ridicolo: Per poter dare un valore comprensibile dai più si cerca di legare il valore delle monete elettroniche a qualcosa di tangibile. L'unico vantaggio che avrebbero le monete leletroniche e' proprio la loro intangiblita'...

L'accostamento fatto e propugnatori dell'uso indiscriminato del bit Coin è sovente l'oro.

Si racconta che il valore di una stringa alfanumerica possa essere sostanzialmente una versione digitale dell'oro e come tale mantenere un valore elevato perché, come l'oro, è difficile da minare o raro da possedere.

Questa spiegazione piace a molti ed è tipica dei meccanismi umani dell'età della pietra che ci portiamo ancora addosso.
Basti ricordare che quando c'è qualcosa di nuovo l'accostamento con il vacchio spesso viene fatto in maniera iperbolica.

I Beatles vennero chiamati i nuovi Shadow. Ma ogni gruppo venuto dopo, anche quelli pessimi morti dopo pochi mesi, sono stati spesso presentati come i nuovi Beatles.

Il concessionario che cercherà di rifilarmi un'automobile pessima mi dirà che e' come un Mercedes.

Il venditore dello spumante cercherà di dirvi che e' migliore dello champagne non tanto perché lo sia veramente o meno ma perché è un marchio universalmente conosciuto.

L'oro ha una fila infinita di
oro nero,
oro bianco,
oro blu,
oro verde,
oro saiwa,
oro degli stolti,
oro rosso,
vale più dell'oro,
è un bambino d'oro.
Il materiale oro con la sua incorruttibilità e particolarità giacendo da secoli nelle nostre vite e' pietra di paragone. Anche per i bambini.

Ma se ci pensiamo che tipico di tutti i metalli "vecchi".
È forte come il ferro,
duro come l'acciaio
pesante come il piombo.
Di uomini di ferrro o di acciaio con gli zebedei inox ne e' pieno il mondo.

Non vengono neanche presi in considerazione i metalli con caratteristiche migliori ma d'uso più moderno come il tungsteno o l'uranio ch hanno caratteristiche migliori.
È una questione di tradizione.
Quindi metto su un CD quasi folk (thick as a brick)

Questo è il motivo per cui al bit Coin viene spesso associato l'oro, un paragone assolutamente impossibile ma che viene reso fattibile dal paragonare qualunque cosa a qualunque altra che ha avuto un discreto successo.

Molti giornali e riviste, almeno quelli più seri, stanno dicendo che il valore del bit con è sostanzialmente un enorme bolla. Quando scoppierà, potrebbero volerci molti anni, farà dei danni non solo a chi ha investito.

È il motivo per cui bisogna cercare di istruire le persone.
Purtroppo molti fanno dei paragoni con situazione molto antiche. Se è vero che questo tipo di speculazione fine a se stessa assomiglia in qualche maniera alla pazzia di tulipani è anche vero che oggettivamente è un orizzonte temporale molto lontano e con situazioni alquanto diverse e tempi molto piu' raptidi.

Altri hanno paragonato il bit Coin ha la storia delle ferrovie. Il problema delle ferrovie è che è sempre una questione dell'ottocento.

Altri, come il sottoscritto, hanno paragonato in maniera schietta il bit Coin ad uno schema Ponzi. Purtroppo lo schema Ponzi generico tende dalle persone ad essere confuso con gli schemi piramidali che sono ben diversi pur essendo della famiglia di Ponzi. Quelli che non pensano che sia un Ponzi dovrebbero studiarsi la durata e la qualità del signor Madoff.

Tutti questi esempi hanno però, oltre ad avere sovente una lontananza temporale elevata, la questione che rispetto al bit Coin sono di piccola portata.
Adesso porto due esempi di cosa succede se molte persone decidono che una cosa vale troppo

La prima che ti porto e la borsa cinese. La borsa in Cina e', tutto sommato, una novità. Parliamo di una società comunista che ha deciso di aprirsi al libero mercato e nel farlo vorrebbe comunque mantenere alcuni controlli tipici di una società poco aperta.

la Repubblica popolare è responsabile per il 17 per cento delle attività economiche mondiali, detto questo vuol dire che abbiamo dei sottostanti enormi. Vuol dire comunque che il valore delle azioni cinesi al di là di qualunque valutazione è enorme.

Ovviamente una borsa così non può che avere dei buoni valori. Ma cosa succede se questi buoni valori irretiscono molte persone che ci versano dentro tonnellate di soldi?

Ecco che la borsa cinese comincia un trend da gallina dalle uova d'oro con risalite oltre due cifre qualunque titolo voi compriate.

Neanche a farlo apposta questa tira sempre più investitori, in realtà speculatori. I titoli salgono sempre più e attirano sempre più gonzi.
Il titolo sale e via così dicendo.

Nei primi sei mesi del 2015 l'indice di Shanghai era più che raddoppiato crescendo del 150%.

Era successo che qualunque cosa voi volevate fare dei vostri soldi la cosa che appariva conveniente ad un ignorante era investire in borsa perché i guadagni erano favolosi.
Si buttavano dentro i soldi e dopo pochi mesi la magia del 30, 40,50% in più.
I cinesi non sono quattro gatti e in quel momento pare che gli speculatori fossero più di 100.000.000, in pratica tutta la nuova borghesia.

Il fatto che i borghesi nuovi non sono preparati a quelli che lo sono da tempo è molti di loro hanno fatto scelte discutibili come per esempio investire danari che sarebbero stati necessari per le attività o peggio chiedere prestiti alle banche per comprare azioni (MPS e coop dice nulla?). L'aumento di valore era tale che ad un pocofurbo sembra geGniale: prendere a prestito 10.000E al 9% per metterli in bors e guadagnare il 50% o, a leva, il 500%. Tanto continua a salire, cosa vuoi che succeda!

in pratica questo è la premessa per la tempesta perfetta.

Abbiamo tantissimi investitori, un sottostante che ormai si è allontanato dal valore reale delle azioni e un indebito indebitamento elevato.

Succede però che qualcuno (il mondo reale) cambia di poco le carte in tavola e in una sola settimana la borsa crolla del 30%. Un'inezia. 


Sul trail annuale vuol dire che era ancora arrivata al raddoppio ma, ovviamente, genera una fiammata di vendite che costringe il governo non solo investire direttamente per rallentare la discesa e non riuscendo a fermare la discesa obbliga tutte le aziende partecipate dallo stato a prendere parte a questa operazione.
Da un lato hanno evitato di mandare sul lastrico tantissima gente dall'altro hanno sabotato la borsa e messo in crisi le aziende.
Se il governo non si fosse intromesso probabilmente la borsa di Shanghai avrebbe avuto lo un calo tale da riportare i valori molto, molto, più in basso.

Questo spiega bene significato del sottostante. 
In un certo senso è il valore reale delle cose.

Se un'azienda durante una bolla sale troppo rispetto al valore intrinseco è normale che prima o poi debba scendere.
Al contrario un'azienda che durante una caduta di borsa sia sottostimata chi la compra fa un affare perché sicuramente risalirà.
Il problema e' che giudicare il sottostante di un'azienda o di un titolo è una cosa piuttosto difficile.
In pratica l'intera borsa si era parzialmente scollata dai valori reali fino a diventare qualcosa che andava verso uno schema Ponzi (carta con un valore pari ai soldi appoggiati sopra).
È bastata una perturbazione nelle vendite dell'export cinese che i venditori professionisti hanno cominciato a vendere e quelli amatoriali si sono trovati col cerino in mano.

Il Sole 24 Ore commentava così questa cosa

"Lo spregiudicato esperimento cinese di convogliare il risparmio dei privati verso il mercato azionario ha alimentato una bolla fatta di posizioni a leva, cioè costruite con indebitamento. Le valutazioni di mercato hanno raggiunto e superato l’assurdo, scontando un boom futuro di utili incompatibile con l’evidente rallentamento strutturale del paese, afflitto da sovracapacità produttiva e bolla creditizia"

per chi invece avvezzo solo alla questione italiana posso far notare una particolare situazione. Soprattutto per quelli che dicono che il bitCoin molto diverso da una banca. 
Avete infatti notato che chi è pro bitCoin spesso parla male delle banche e delle istituzioni in genere. Salvo ricordarsi di queste quando qualcosa va male come i fallimenti degli scambiatori e banche per bit Coin corrono subito dalle istituzioni tanto vituperate a chiedere aiuto.

A metà degli anni 90, Vincenzo Consoli e Luigi Zonin salivano al vertice della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Queste banche avevano la caratteristica di valere come un due di picche. 
Le loro azioni non erano quotate sul sul mercato e questo, come avviene per i bit Coin, le poneva parzialmente fuori dall'ambito di alcuni controlli. 
In particolare non essendo il titolo sul mercato azionario standard il valore viene certificato praticamente in casa in base dei parametri che dipendono dal valore dato dagli acquirenti. 

Il problema degli acquirenti e che spesso compravano direttamente alla fonte a prezzi consigliati dalla fonte stessa. Se non vi sembra molto simile al bit Coin cominciato ad accendere il cervello.

Così, come investimento, queste banche consigliavano ai propri clienti le azioni di loro stesse. Mostravano i grandi guadagni possibili poiché queste azioni continuavano a salire di valore.
Parte del valore era dato dalla cifra cui riuscivano a piazzare l'azione e parte veniva data dal fatto che queste banche riuscivano a prendere tanti clienti.

A causa dell'amministrazione si generava un circolo vizioso perché spesso i prestiti venivano rilasciati solo se parte del valore prestato veniva investito in azioni bancarie facendone salire il valore. Un valore che come abbiamo visto era definito principalmente dall'emittente e non dal mercato da cui si tenevano lontane.

Allo speculatore poteva sembrare interessante perché il valore del titolo continuava a salire lasciando presupporre, ad un'occhiata stolta, una crescita pressoché infinita. 
Infatti alcuni stolti avevano investito l'intera liquidità personale in questi titoli dal varore sempre in crescita.

I prestiti rilasciati dietro l'acquisto di azioni si sono spesso trasformati in sofferenze, in debiti che hanno cancellato il patrimonio che queste banche avevano. in pratica azzerandone il valore che ufficialmente era sempre piu' alto. Il bitcoin si svaluta ma sale di valore, no?

Come al solito chi comprava i titoli di queste banche raramente andava vedere il sottostante. Oltretutto un sottostante che, sebbene taroccato, era comunque ben lontano dal valore a cui le azioni venivano vendute.
In pratica si era trasformato un valore bancario in uno schema Ponzi: più gente entra più alto il valore ma nel momento che qualcuno le vuole vendere o non le compra più abbastanza velocemente il valore crolla.

È uno schema Ponzi in quanto il valore sottostante era di fatto nullo rispetto al valore cartaceo.Il valore era dato solo dalla quantita di compratori, dal fatto che essendo un azione non sul mercato il sottostante non poteva essere certificato.

Poco prima del crollo, le azioni valevano circa 62 e 39 euro, dopo il crollo le azioni hanno toccato qualche centesimo per azione, portando sul lastrico i 200 mila azionisti delle due banche.



Il Bitcoin è un esempio ancora più estremo di queste due:
ha un sottostante pari a zero,
il valore sta salendo talmente ferocemente da attirare una quantità di gonzi affamati.
Nessuno certifica il valore perche non e' un titolo sotto una qualche vigilanza 
La salita e' tipica di tutte la ponzate viste: irruente e apparentemente inarrestabile.

La fregatura, la vera differenza, e' che e' 
piu' grande di una banca italiana, 
con speculatori in numero colossale come e forse piu' della borsa cinese ma senza un mercato,
e sta assumendo un valore che e' da definirsi ridicolo,
consuma corrente piu' dell'italia del centrosud (ormai si accinge ad andare oltre la svizzera e ben oltre la grecia) 

La domanda che si fanno tutte le persone serie e' quando crollera' e a che valore puo' arrivare.
E' una domanda banale ma senza una risposta numerica.
Il valore salira', come in tutti i ponzi che si rispettano, fintanto che entrano soldi (veri, euro, dollari, pesos...) a garanzia del titolo. Parimenti scendera' quando i soldi verranno estratti dal sistema non essendoci un sottostante che ne determina il valore.
La discesa generalmente, dopo un tentennamento, e' molto, molto,  piu' rapida della salita.

Sul quando e su che valore  succedera' e' difficile a dirsi. Potrebbe durare anni e andare a valori iperbolici come 100 o 500K$ oppure fermarsi prima.
Tutto dipende dal numero di persone che ci mettono soldi. 
Sicuramente non a  breve visto l'hype.

Il problema e' che e' come un'azienda che sta perdendo soldi in maniera mostruosa solo di energia elettrica perde milioni all'anno ma il titolo sale. 
In pratica la somma del gioco e' gia' molto bassa.
Ci sono 300miliardi di $ in bitcoin, ma per minare quella roba si spendono cifre di qualce miliardo annuo. 
Diciamo che il sottostante del bitcoin e' negativo.
il 99% dei BTC e' in mano all'1% del mercato che di fatto lo possiede.
6 minatori fanno il 90% del minning
In pratica e' come un regime soviet.
Questi pochi attori hanno interesse a far salire il mercato.
Cosa succederebbe se qualcuno vorrebbe riscuotere una cifra consistente?
Se esistono abbastanza pocofurbi che entrando compensano la discesa la salita prosegue.
Se non esistono, in valore, altrettanti danari che entrano il valore scende. 
Se la discesa implica, come in cina, una discesa consistente la gente suda e vende sorpassando le richieste e vi pagheranno per portar via quello che e' un costo e non un valore.

In pratica cosa succedera' se verrano bruciati miliardi di $?
Una crisi mondiale su un momento gia' non brillante e' il minimo.
Perdita di posti di lavoro, diminuzione del potere d'acquisto e magari una guerra o due.
Forse e' il caso di smetterla con il bitcoin prima che sia tardi.

PS
E' interessante che alcune delle persone con cui parlo, molto orientate poLLiticamente, hanno per anni usato la parola speculazione e speculatore come fossero il male del mondo e Lucifero.
Non parliamo di finanza. Il male distillato.
Quando pero' loro stessi operano una speculazione finanziaria pura e mostruosa siccome loro sono i benedetti, quelli del lato giusto, coloro scelti dagli dei della poLLitica la speculazione non e' piu' il male ma una cosa giusta, bella e che permette di guadagnare con i soldini.
Ecco che la piu' grande speculazione finanziaria mai avvenuta non e' il male assoluto ma buona perche'... la fanno loro!

Speculazione:
Operazione commerciale intesa a conseguire un guadagno in base alla differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri previsti. (il bitocoin salira e io guadagno)
Attività o iniziativa intesa a deformare a proprio favore l'obiettività dei fatti e, più spesso, a gettare il discredito sugli avversari. (voi non capite un tubo e il bitcoin salira' all'infinito. Se non speculate siete dei babbi)




lunedì, dicembre 04, 2017

telefonare a cena



Quando si vede GGente che PRETENDE di fare foto con il cellulare spesso si arriva a vedere veri geni, vere vette della pochezza umana

scena:
ristorante elegante, sera.
Lui: ciabatte a zattera per la piscina, calzoncini e “t-shit”
Lei: ciabatte per piscina infradito rosa e copricostume utilizzato credendo sia un vestito da sera.

All'arrivo dei piatti lei estrae un enormissimo phablet. Telefona al piatto di pasta, un normalissimo piatto di pasta, al commensale e al piatto del commensale.
Lui, in tutta risposta, estrae un'altro smartcoso e telefona al lei, al piatto di lei e al suo piatto. Poi telefona ad entrambi tenendo il braccio teso.

Altra portata stessa scena

Quando andranno al bagno nel ristorante faranno la foto al prodotto?

La dimostrazione che deriviamo dalle scimmie?

Fotocredits: adesso vedete perche' ho 15anni e sono incintissima?

martedì, novembre 28, 2017

web tax stolt peone



In questo stupido blog abbiamo già visto che ci sono molti motivi per i quali il nostro paese ha un costo di gestione enorme e nessun vantaggio.

Dopotutto si continua a dare una serie di aiuti a delle persone che potrebbero avere dei problemi ma in realtà questo continuo di elargire a pioggia aiuti ha causato intere zone di persone che, anziché lavorare, preferiscono godere della paghetta mensile gratuita.

Come solito esempio, perché colossale, la storia del 28.000 forestali siciliani. Ricordiamo che in Sicilia c'è un altro blocco di 20.000 persone che sostanzialmente si gratta il naso.

Il problema fiscale e che 48.000 persone assolutamente inutili sono fra tasse e contributi 1.500.000.000 l'anno. Il problema che non sono gli unici benedetti da Roma.

Questo e altro hanno sottratto risorse alla ricerca, alle aziende, e, come successo col discorso della casa, alle banche per i prestiti alle aziende.



Ci troviamo così in un paese
povero,
senza servizi,
con un'istruzione molto bassa
ma con un costo fiscale degno di società dove lo stato fornisce tutto.

Questo vuol dire tra le altre cose che non abbiamo grosse aziende in Italia, la stessa Fiat è fuggita. Le aziende che rimangono in Italia, escludendo le coop furbette, sono di una taglia piuttosto contenuta e rimangono nel nostro paese più per incapacità di fuggire che per una vera e propria scelta.

Appare ovvio che qualunque azienda nata in posti più fortunati abbia le risorse e le capacità per piallare le nostre aziende piccole con poca liquidità e scarso knowhow.

Dopo gli annunci da stracciarsi le vesti ora arriva la Web tax studiata da Massimo Mucchetti (Pd). Una tassa piu' volte annunciata come salvifica per lo stato!


Si tratta di una flat tax del 6% da applicare alle prestazioni di servizi effettuate con mezzi elettronici.... SUL FATTURATO!

Un buon modo come vedremo per riportarci all'era del 1900 occidentale o al 1972 italiano con l'IGE

(L'imposta generale sull'entrata o IGE era un'imposta italiana sostituita in seguito dall'Imposta sul valore aggiunto (IVA) a causa dei suoi effetti distorsivi)


Quale fine economista fine conoscitore della rete ha prodotto tale cosa?
Massimo Mucchetti:
Laurea in filosofia all'Università Statale di Milano, praticamente laurea in sega mentale e autoindulgenza.
giornalista professionista dal 1981, un raccontastorie
Da Presidente della Commissione Industria si è occupato di importanti dossier, tra i quali il caso Ilva, quello di Telecom Italia e Alitalia, dimostrando che o erano amiche (TI) con licenza di uccidere o ha affossato le aziende (almeno per quanto ne sappiamo).

Il passo successivo e’ far formulare una legge ad un punkabestia.

Capire ora cosa sarà realmente tassato non è del tutto facile.
Diciamo impossibile. Ma proviamoci, vedremo che il govenro ha le idee ancora meno chiare.

I provvedimenti attuativi che dovranno rendere operativa la nuova imposta digitale dovranno spiegare cosa fattivamente verra' coinvolto sara' prodotto entro il 30 aprile 2018.

Poi il direttore dell’agenzia delle Entrate dovrà indicare le modalità di segnalazione al Fisco come fattivamente operare e come pagare le operazioni che derivano da “prestazioni di servizi con mezzi elettronici”.
E li sara' da ridere.

Casso vuol dire servizio e’ gia abbastanza da ridere. Tutto e’ un servizio nel mondo moderno.

Faccio esempi:

Secondo costoro la pubblicita’ e’ un servizio. Quindi aumenteranno i prezzi della merci pubblicizzate.

Quindi lo e’ amazon, quando non vende direttamente offre il servizio di intermediazione. Quindi aumenteranno i prezzi della merci vendute?

Pero’ lo e anche il corriere di amazon (es TNT). Quindi aumenteranno i prezzi della merci vendute, 2 volte.

Ma lo e’ anche il prodotto, un servizio. Se nel telefono abbiamo un abbonamento o la telecamera ha un servizio FTP (per gli imborniti: cloud) va pagato? Direi di si. In che percentuale?

Io mi sono fatto mandare la SIM del cello per telefono e’ un servizio! 6% del traffico da qui all'eternita'?

Con Enel ho fatto la fornitura pagandola digitalmente: dovrei pagare la bolletta il 6% in piu’?

Aribnb dopo la grande cedolare secca (che si e' gia' ritorta contro lo stato) costera' altri 6%? le tasse sulle tasse?

Itunes?

Youtube?


Insomma: tutto quello che non e’ una gallina comprata dall’allevatore dove andate a piedi inciampa in questa norma?

Nonostante tutto questo caos il non sapere a chi, cosa e come e soprattutto che dimensione del mercato stiamo andando a colpire il gettito atteso viene dichiarato con precisione CENTESIMALE.

Abbiamo definito un quadro filosofico “a wuebbe ce deve paga'”, non sappiamo neppure la dimensione del mercato, ma sappiamo quanti soldi ci devono pagare le multinazionali kattive amerikkane.

Appunto laureato in filosofia: noi bianchi, voi neri e gli altri rossi. La guerra dei bottoni e il fascio komunista verde klingoniano.

la relazione tecnica della Ragioneria prende come primo riferimento certo l’impatto della web tax sui ricavi della pubblicità online e' pari a 1,9 miliardi di euro nel 2016. Un dato preso dai tre principali player di mercato che non stanno certo a nascondere dati di tal fatta.

Secondo la Ragioneria è possibile stimare un importo minimo dei ricavi due volte superiore perche' FORSE, il ricavo da altri servizi che non si conoscono bene saranno almeno il doppio. Pero' potrebbero essere 10 volte tanto o la meta'.

Figo, no?

Non sanno cosa vogliono tassare ma fanno delle stime.

Dopotutto l’ISTAT dice che in italia il commercio elettronico non esiste.

Avete capito bene: quando fanno le varie statistiche sul consumo delle famiglie tutto cio che e’ commercio elettronico non rientra nelle statistiche.

Quando vi dicono “i consumi sono scesi dello 0,5%” magari sono pure saliti. Dal momento che non sanno che pesci prendere, banalmente, per loro non esiste. Amazon e’ un fantasma.

Applicando il 6%, l’imposta digitale garantirebbe non più di 228 milioni, forse la meta ma financo il doppio. Ma potrebbe, ragionevolmente, essere molto di piu'.

Oltretutto 228 milioni non bastano neppure per la meta' del reddito di cittadinanza, ops, dei forestali fancazzisti della sicilia.

Forse anziche' sbanarsi sulla webtax da quasi 3 anni sarebbe bastato licenziare qualche forestale.

Viene da chiedersi, oltrettutto, se mancano i dati, come possano definire il 6%. Forse e' apparso un angelo? Oppure hanno nostalgia dell'IGE (4%). Perche' non il 20% molto piu' africano?


Questi non hanno neppure l’idea di quanto sia il movimento online in italia.

Ho diversi conoscenti che le vacanze le comprano online.
Sono servizi.
Anche belli costosi.
E dalla crisi delle agenzie di viaggio direi che online e’ un mercato togo.
Quindi?

Quindi le vostre vacanze, un mercato online di servizi che in italia, a seconda dei report, vale fra i 2 e i 15 miliardi annui costeranno il 6% in piu’.

Figo, ne so piu' di un esperto del PD (Poveri Dementi?)

Forse non avevano fatto i conti?

Una vacanza da 2000E che costa 120E in piu’ fa ridere se pensiamo che le tasse le ha gia’ pagate.


Secondo le turpi menti sarà lo spesometro a stanare i non pagatori di gabella.

Ora mi sovviene che il 90% del mercato online sia pagato dai privati.

Quando un privato paga un airbnb o l’esselunga (clicca il pomodoro) poi non fa lo spesometro.

Ma anche dare uno spesometro che scenda a questo livello di informazioni mi pare un tantinello lesivo per un’azienda.


Lo scopo evidente sono i “i big della rete” che ovviamente non sono italiani ma provengono da dove l'innovazione e' stata premiata e non massacrata.

Il problema e' che comunque a questi servizio le stonate aziende poco competitive italiane si appoggiano aumentare i costi del 6% equivale ad azzopparle ancora di piu'.
Lo scopo e' forse smettere di avere aziende in italia?

Pare che vogliano considerare “kattiva multinazionale” chi fa piu' di 1.500 transazioni o piu' di 1,5 milioni di euro.

Ci sarebbe da definire che 1.5ME li fa un negozio di 500m^2. In molti settori non e' una cifra da BIG ma da very very small.


Una volta constatato nel corso di un semestre il superamento di questi valori da parte di un soggetto non residente senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato l’agenzia delle Entrate lo invita... a niente.

Provate a pensare a gearbest o aliexpress. Sono societa' di servizi che veicolano merci o permettono la creazione di store virtuali. I server sono in cina, i manager parlano cinese e incidentalmente vendono anche nel paese dei cachi.
Per noi sono grosse cifre, per loro una cifra minima.

Scusate, ma quando ricevono una telefonata dagli italiani che li invitano a prendere l'aereo per venire fino a milano con costi di traduttori, alberghi&c loro rispondono:

“che bello andare a sentire un idiota che chiede tasse che contrastano ogni accordo internazionale”
oppure
“cazzo volete?”


Quando poi una netflix qualsiasi, che fa circa 250.000 abbonati, quei 20-30 milioni all'anno, non ha bisogno di sedi fisiche in italia. Perche' mai dovrebbe versare il 6% facendo aumentare il costo per la sola italia? dovrebbe cambiare anche il sito per la sola italietta.

“buon giorno, senta vorrei applicare un'accisa che si cumulera' con le tasse che lei paga dove lavora. Puo' essere cosi' gentile da regalarci questi soldi in spregio di qualsiasi norma fiscale le debba rispettare?”
Piu facile che colpisca il cubomeddovion di telecom italia.

La competenza degli accertamenti sulla web tax sarà affidata alla direzione regionale delle Entrate della Lombardia. Banalmente perche in sicilia non sono in grado neppure di stampare le cartelle (Mr fiumefreddo fu silurato per voler la normalita')

Visto che non e' possibile assoggettare uno che opera in vietnam con delle tasse italiane, ci pensate se ognuno dei 196 stati facesse leggi da rispettare negli altri stati che casino?,
Si dovrebbero conoscere milioni di leggi. In un paese che ogni anno aggiunge 2500 pagine di norme all'ordinamento sembra normale.

hanno partorito un'altra minchiata:

Banche come sostituti d’imposta

Eggia'. Lo stato italiano pensa che i privati siano schiavi e, nonostante una enorme quanita' di lavoratori fancazzisti pubblici delega con il bastone a fare il lavoro dello stato.

Il datore di lavoro deve pagare la tasse per i dipendenti e visto che se questi ultimi non le pagano arrivano multe colossali al datore di lavoro (non, come sarebbe logico, a chi non le ha pagate) allora paga professionisti costosissimi. Inoltre l'azienda puo' essere pignorata al posto del lavoratore venendo trascinato in tribunale insieme a quest'ultimo. Il datore di lavoro e' un distaccamento dell'agenzie delle entrate.

L'azienda che paga un professionista deve versare parte del compenso non al professionista ma allo stato. Se poi quelle erano tasse non dovute chissenefrega: le vedrete fa 5 o 6 anni. Intanto prendiamo.

Lo stesso accade in altre decine di casi: lo stato trasforma il pagatore in gendarme quando, come nel caso dei commecialisti, in veri e propri delatori.


Così alle banche viene affidato il ruolo di sostituti d'imposta e dovranno applicare una ritenuta d'imposta con obbligo di rivalsa sul soggetto che percepisce i corrispettivi.
A nessuno di questi geni viene in mente che la maggior parte dei pagamenti sulle piattaforme digitali viene operato attraverso carta di credito le banche che non sono certo residenti in Italia.

Viene da chiedersi il costo di questa operazione se le banche si organizzassero veramente per uscire a capire un pagamento se viene operato ad una delle società considerate cattive oppure banalmente, magari dalla medesima società come amazzonia, viene comprato un bene fisico.
Perché un'azienda italiana potrebbe comprare un bene fisico come può essere una licenza per il pessimo office di Microsoft così come un computer che e' una cosa fisica.
anche ammettendo che il computer sia operato come intermediario, la cifra spettante all'erario dovrebbe essere 6% solo della commissione e non dell'intero prodotto.
Come una banca riesca a fare questi distingui è solo nel cervello di chi ha studiato filosofia. Spaccare il capello in quattro non vuol dire che si possa lavorare spaccandolo ogni 0,2 secondi. La filosofia non rientra nelle capacità di un sistema informatico ed oggi le banche sono questa cosa qui.


Per non penalizzare le imprese italiane e quelle residenti nel territorio dello Stato entra in gioco il credito d'imposta pari all'imposta digitale versata sulle transazioni digitali.
In pratica la metà di questo valore potrà essere utilizzato per pagare le tasse ma solo se dovete pagare.

Provate a immaginare una società che sta partendo, quelle che oggi si chiamano in maniera ignobile start up. All'inizio, generalmente per i primi 3-5 anni, le spese saranno tali da non ha generare nessun reddito o quasi. Questo vuol dire che le tasse che dovrete pagare saranno, se non negative, molto basse.
Immaginiamo di essere una società di quelle che lavorano su Internet che tutti desiderano ma in posti senza cultura come il nostro sono difficili da far partire. I loro acquisti probabilmente saranno principalmente fatti sulla rete e quindi avranno un credito d'imposta esagerato che andrà a pesare esattamente come se fosse una società spagnola o Svizzera.

A questo punto, visto che basta fare da Milano 80 km per essere Svizzera, è meglio traslare la società in uno stato più equo e dovendo vendere anche agli italiani dubito che qualcuno vada a chiedere agli svizzeri quel dannato 6%. La legge svizzera non lo prevede. In pratica oltre alle tasse normali saranno dimezzate avremo anche uno sconto del 6% sugli acquisti digitali.
Come perdere aziende. Capitolo 10.


Per farla molto breve e ricapitolando un po' questa è una legge che può essere stata solo immaginata da un idiota.

La legge, così come, presuppone che sia di fatto una tassa d'importazione e quindi completamente illegale sia per quanto riguarda gli accordi comunitari sia per quanto riguarda il WTO.

La tassa inoltre presuppone un aumento di costi bancari che si riverseranno immancabilmente ci correntisti,

un aumento di lavoro per quanto riguarda le aziende per cercare di capire come gestire questo 6% aumentando i costi aziendali italiani ovvero aumentando i costi dei consumatori

un aumento di tasse sproporzionato come valore visto che in alcuni settori il margine operativo è molto più basso del 6% rispetto al fatturato e si andrebbe a prefigurare un raddoppio delle tasse già elevate in Italia

una diminuzione della competitività italiana nei confronti del mondo per via di questi costi


inoltre noi vorremmo mettere le tasse sui servizi perché non siamo stati in grado di avere aziende che producono valore moderno, servizi, perché soverchiate di tasse.

Ammettendo anche che non sia illegale e ridicola provate a immaginare cosa succederebbe se tutti gli Stati mettessero tasse similari.

Per esempio la Cina potrebbe definire una tassa per il lusso per capi di vestiti che superano i cinque dollari azzerando di fatto la nostra presenza in quello stato
Stati avanzati come gli Stati Uniti potrebbero imporre delle tasse anziché sui servizi sui beni. Di fatto massacrandoci.
Stati come la Germania o la Spagna potrebbero mettere questi dazi sull'agricolo.

Si tornerebbe in pratica ad un Far West non coordinato. Fine dell'Europa e fine di qualsiasi organizzazione mondiale.

Questa norma appare molto strana perché firmata da coloro i quali hanno sempre amato la globalizzazione portata come bandiera.
Forse dopo decenni di desiderio quando e' arrivata si sono accorti che non era quello che credevano: la globalizzazione vuol dire competizione. Anche fra stati. Non era solo "gioia di consumatori" ma anche il rovescio della medaglia: massacro aziendale.

Infine e' una tassa maledettamente ingiusta non facendo pagare coloro che GUADAGNANO di piu' ma quelli che fanno piu' fatturato. In pratica punendo i fornitori piu' economici per i consumatori.


Forse, per i nostri politici, non siamo ancora abbastanza puniti.
Dobbiamo fare la fame come il congo. Siamo troppo grassi.

lunedì, novembre 27, 2017

selfisti tuttomiooo!




Siamo nella foresta davanti ad una cascata.
Ancora un'idiota che pensa che il cellulare possa fare foto.

La bodrillona sguazzava nella cascata mentre io aspettavo per 25 lunghi minuti dietro il cavalletto che si spostasse. Dopotutto la cascata e' sua quanto mia. Fa parte del gioco, anche se poteva levarsi per un minuto come cortesia.

Poi invita anche il figlio a mettersi in mezzo alle scatole, estrae l'oggetto sessuale e telefona / lo mostra alla progenie messa in posa.
Molte volte. Potrebbe rientrare nella pedofilia?

Siamo in un fottuto sottobosco e con un sensore telefonico oltre che usare il cavalletto dovrebbe inglobare il figlio nella resina come ian solo. 

Ma lei insiste a telefonare piu' volte al figlio. 

La vacca sta sprecando il nostro tempo ma insiste a non levarsi dalle palle: oltre che bodrillona e' taggabile come idiota.

ma poi gli viene l'idea: vole una foto come quelle delle riviste.


 Passa il telefono al marito per farsi telefonare.
Fa niente se per fare una foto del genere occorre:
macchina fotografica seria, preferibilmente con otturatore centrale come una pentax o una hasselblad
un cavalletto da molti Kg immerso nella laguna
un paio di flash, diciamo dei metz meca CT-45, e relativi cavalletti.
e, visto che eravamo in un sottobosco, 5 torce via radio per la cascata sarebbero la ciliegina sulla torta.

La cretina, ormai e' certamente quello, pretende di avere lo stesso risultato telefonando.
Ovviamente neppure su quella merda del microdisplay solarizzato del telefono sembra esserci qualcosa di diverso da un'immagine fantasma.
Nonostante il grumo di pixel assassinati dal rumore e mossi da deceduti lei ci riprova pensando che il telefono dovrebbe riuscire a fare comunque la foto che ha visto sulla pubblicita'. Accende il leddino menarogna (quello che le marche di merda chiamano flash ma serve al massimo a cercare le chiavi nella borsa) e ci riprova molte volte incolpando il marito di non essere capace.
La fono non riesce chissa per quale motivo nella sua testa da pongide, ma sicuramente non e' perche sta usando una mietitrebbia per trasportare il coro della chiesa in autostrada.

Dopo 45 minuti arrivarono molte persone e non potrei fare la foto per una demente che sta a masturbare un telefono in mezzo a tutto per cercare di ottenere una foto anziche' una telefonata.

Propongo, per il volo di ritorno, anziche un A340 una toyota avanza lanciata dalla catapulta.
Tanto ha dimostrato che e' uguale per lei, 

Se crepa Darvin e' felice  e non potra' vedere delle telefonate come queste. 
La parte sotto vi e' stata risparmiata.


martedì, novembre 21, 2017

coop kaboom!



Come sapete non amo molto il mondo delle cooperative.
Non tanto per l'idea che sta alla base della cooperativa, il fatto che le persone si possono associare per ottenere un mutuo beneficio lo trovo assolutamente da difendere.
Il problema nasce quando non esistono limiti dimensionali e allora il sistema della cooperazione diviene banalmente un sistema per una grossa azienda di svicolare la legge e poter, definendosi cooperativa, pagare una tassazione estremamente ridotta
Il fine mutualistico in pratica non viene rispettato perché se il grosso del business non è i soci diretti che consociandosi fondano qualcosa. Ma cominciamo a farci delle domande.
Di questo ne abbiamo già parlato

Cosa succede se questo tipo di azienda abituata a non essere legata alle normali leggi dello Stato che non solo chiedono soldi ma di tanto in tanto vigilano attraverso legislazioni sulla popolazione decide che e' sopra lo stato e puo' mettersi a commercializzare qualunque cosa?

Succede che le Aluatte,
quelle abituate a comprare televisori peggiori di sempre, ma con l'etichetta quattro cappa,
quelle che pensano che un altissimo fuoristrada sia idoneo a un nastro d'asfalto autostradale,
quelle che se gli prospettano un guadagno maggiore sono tutte felici senza pensare che esiste sempre la capra e i cavoli
divengono il bersaglio e alla fine la prendono nel di dietro dalle coop.

Non ci credete?



Cominciamo a vedere qual'è l'interazione, oltre a quella fra azienda e consumatori tipica del mercato B2C, non certo di tipo cooperativo, tra le entità.

Prima un po' di remeber:
Il capitale della fondazione di un'azienda che viene dato generalmente dai proprietari, ovvero i soci, dalle banche e da qualche entità che desidera fare una scommessa.
Le aziende hanno sempre bisogno di soldi. Questi liquidi sono acquisiti attraverso una serie di possibilità:
il capitale che viene prestato dalle banche, quello che dovrebbe servire come motore principale dell'innovazione, in Italia ucciso dai mutui.
I proprietari che prestano soldi alla propria azienda
Infine il bond (in italico obbligazione).

Ricapitolando
Tipica raccolta di fondi e' la società per azioni dove si emettono dei titoli che rappresentano una quota aziendale. Divenendo proprietari si ha diritto alla votazione, alla possibilità di rivendere la parte dell'azienda sul mercato, a una quota dell'attivo eccetera.Non parliamo neppure dell'auumento di capitale.

L'obbligazione e' un gradino di rischio leggermente inferiore, puo' essere piu' rischiosa (es subordinate) o meno. Ma comunque e' il capitale di un'impresa: un'impresa puo' andare male e non essere in grado di restituire il grano.

Torniamo alle coop

Il primo step da capire bene e' che una coop enorme e' un'azienda che non ha un padrone
Quando hai 20.000 soci che pensano di aver una tessera fedelta' e invece sono i padroni puoi farli fessi. Questo permette ai manager stipendiati dai padroni di fare quello che vogliono. 

In pratica il dipendente e' il padrone.

Conseguenza: il presidente dei super COOP (tassinari) si vanta che nonostante lo sconto a due cifre dello stato alle tasse e prestiti agevolati loro hanno un prezzo ai soci di fatto allineato all'esselunga. 
Stranino, vero?
Cosa fai quando gestisci centinaia di punti vendita che non macinano utili e vuoi aprire nuovi punti vendita?
Chiedi prestiti.
Ma una banca normale ad un'azienda che non ha redditivita' non presta danari a meno che... non sia amicona. 
La maggior parte delle coop italiane sono “coop rosse”, non che siano meglio delle “bianche” ma indica subito che oltre ai soci hanno altri padroni da soddisfare.
Non e' un caso che se si guarda i bilanci che sono in qualche maniera divenuti pubblici le coop spendono valanghe di soldi come contributo ai partiti. Forse capiamo come fare ad avere una legge cosi' favorevole. Giusto per capirci solo il Bersani ha beccato 100KE (fonte l'espresso e il fatto).
A naso parliamo di cifre intorno al miliardo annuo per tutta la poLLitica da tutte le coop. Soldi dei soci e come direbbero i rossi: soldi del popolo operaio.

Cosa succede se un'azienda PRIVATA (che si spaccia come cooperativa) ha bisogno di soldi?
Chiede un prestito.
Ma chi e' quello stolto che presta soldi?
Due categorie.
La piu' interessante sono i consumatori (a questo punto chiamarli soci urla vendetta).

Come funziona questa cosa ?
Si spiega l'ignorante di turno che il tutto funziona come una banca.
L'idea è spacciarlo come una specie di conto corrente e gli offri un tasso molto interessante rispetto ad un conto corrente standard.

Gli dici che puoi fare un prelievo quando vuoi.
Gli dai un “bancomat”
Gli dai una APP sul c-tofon per mettere e togliere soldi.
In pratica non gli stai dicendo che loro stanno facendo un'obbligazione.
Togliendo quest'ultimo gli fai apparire di avere un conto corrente. Un po' come i giga che non si capisce cosa sono.
In pratica il consumatore vedendo che ha le possibilità di deposito e prelievo a suo piacimento immagina che sia una specie di conto corrente.
In altri casi viene detto che si tratta di “Un libretto di risparmio dai tanti vantaggi

Ovviamente non è né un conto corrente, né un libretto di risparmio ma in realtà è un obbligazione molto strana.
Dovrebbe apparire immediatamente che e' strano che le coop diano fino al 1,5% annuo quando una banca media oggi ti da lo 0,0X.
Parliamo di quasi 50volte, il 5000% in piu'.
cos'è arrivato, babbo Natale?

Nonostante l'evidenza gli italiani si sono buttati a pesce comprando obbligazioni come sempre sanno fare quando esiste un pochino di guadagno. "Sono fubbo io"

Stiamo parlando di 3.000.000 di persone che hanno deciso volontariamente di mettere soldi in un'azienda ad alto rischio senza garanzia alcuna.
Stiamo parlando di un prestito a rischio d'impresa di 11 MILIARDI di euro spesso prestati da persone non certo ricche: generalmente i ricchi sono tali perché qualcosa di finanza ed imprenditoria la capiscono.

A complicare esiste un intreccio incredibile tra molte di queste cooperative e le banche amiche della stessa parte politica. 
In pratica le cooperative chiedono prestiti enormi a queste banche e queste ultime forniscono in cambio prestiti a tassi agevolati. 
Il perché le banche offrono questa fantastica opportunità non è solo per una questione di mera amicizia ma perché gran parte del prestito verrà poi investito in azioni della banca stessa.
Follia allo stato puro.

Giusto per capirci e per verificare che non sto dicendo cose a caso facciamo un esempio o tre:
la “Coop Centro Italia” ha chiamato in giudizio la banca e la Consob reclamando danni per 137 milioni per il suo investimento in azioni MPS (che oggi valgono come 2 pacchi di tenderly). 
Come mai aveva tante azioni? 
È divertente notare che MPS aveva concesso 76.000.000 di mutui.
Da parte dei soci (che non sanno di esserlo) ha un prestito di 506.000.000.
In pratica la cooperativa aveva preso i soldi dei prestiti per comprare le azioni di MPS e farle salire, facendo credere che in MPS di andasse tutto bene.
Questo a “Coop Centro Italia” andava bene perche aveva bisogno di redditivita' avendo costi elevati e rendimenti pessimi nonostante vendesse quei 500.000.000E in 62 punti vendita.
Sì, avete capito bene: i prestiti concessi a quest'azienda (576ME) sono superiori al giro d'affari annuale, di circa 10 volte il costo della merce nei magazzini e su un patrimonio netto dichiarato (magari e' meno?) di circa 182 milioni.
In pratica è un'azienda che rischia il collasso da un momento all'altro se dovesse pagare i prestiti la stessa cifra che pagano tutti coloro che hanno gli stessi rischi. 
Ma per fortuna per loro esistono delle persone che pensano che le cooperative facciano da banca.

La Unicoop di Firenze ha disintegrato oltre 200 milioni, qualcuno dice 400, in MPS. 
Ma la notizia sul loro sito non e' “siamo nella cacca” espressione di uno che ha qualche problema e o come stanno rimediando al danno. La notizia e' “Le iniziative della sezione soci Coop di Cascina per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne“. Perche la violenza sulle massaie, che hanno prestato quasi 2 miliardi come BOND, non e' contemplata. Le massaie non sono donne, sono solo massaie.

Coop Liguria si e' fumata 54 milioni per Carige.

L'elenco e' infinito. Io ne ho trovati in 2gg qualche decina.

Secondo Mediobanca in un solo anno l'intero sistema delle cooperative con investimenti finanziari ha guadagnato 1.000.000.000 perdendo 850.000.000. In pratica è andato quasi alla pari ma investendo (rischiando) cifre enormi. Roba da far sudare persino Marchionne.

Inoltre il sistema delle coop ha tutta una serie di finanziamenti circolari in cui basti ricordare l'enorme galassia Unipol SAI...

A questo punto viene da chiedersi perché alle cooperative è necessario andare a giocare in borsa, oltretutto in malo modo.
Come abbiamo visto parte del problema è dato dal fatto che non hanno padroni se non impiegati con troppi poteri e nessun sistema di controllo.
Come diceva un vecchio detto: fuori i gatti i topi ballano.
Ballano gli operai all'interno di vendita,
ballano compratori,
ballano i dirigenti che dovrebbero dirigere e invece non lo fanno correttamente.
Tanto il capo non si fa sentire.

Alla fine la maggior parte delle cooperative sono in affanno e quando sei in affanno cerchi il soldo facile e non ti sembra di avere dei problemi così grandi semplicemente perché hai dei finanziatori idioti (che pensano di avere un CC) che buttano nella tua società pacchi di soldi.

Troppo forte come visione?

Non credo proprio, Il Sole 24 Ore ha così commentato:
hanno scelto la strada della finanza spesse volte arrischiata o meglio indotta da intrecci politico-corporativi come proprio modus vìvendi

in pratica si sta verificando questo: tutte queste entità quando guadagnano lo fanno grazie intrecci politici, basti ricordare la storia degli immigrati, ma quando sono sul libero mercato soffrono e stando in piedi solamente perché hanno inventato il sistema di farsi prestare soldi a ufo.

Arrivando a breve nuove entità sul mercato italiano la scarsa redditività di queste imprese potrebbe causare un problema. Essendo interconnesse potrebbero scatenare un effetto domino tale per il quale molti italiani si vedrebbero disintegrare il valore investito nel finto CC. 
È atteso infatti un consolidamento della grande distribuzione e l'entrata in altri mercati di realtà alquanto aggressive.

Pubblico questo post in questi giorni dopo lunghi rimaneggiamenti nonostante sia figlio di un post fatto nel 2010 nelle quali mi mancavano alcune considerazioni per il fatto che non conoscevo ancora come facessero a stare in piedi le coop, qualcosa non mi tornava. Adesso tornano ma non e' questo il motivo.

La motivazione della pubblicazione è il fatto che lo stato vorrebbe, per l'enormità dei capitali investiti dagli idioti nelle cooperative, creare l'ennesimo fondo di salvaguardia che servirà a poco e niente e comunque non risolutivo del problema. E io pago.

La mia idea è la stessa: la maggior parte dei problemi che nascono dal sistema cooperativo sono figli del fatto che non puoi assegnare delle regole idonee per piccole entità di mutua assistenza e cooperazione a quelle che sono sostanzialmente delle società per azioni dagli enormi capitali e asset.

Qui stiamo parlando di società che fanno i comodi loro semplicemente perché:
il padrone e' una casalinga di Voghera e di conti ne capisce un po' poco,
gli investitori sono l'operaio che tira il bullone ma che non sa neppure calcolare un interesse
e, nel contempo, la supercoop deve pagare soldi alla politica per riuscire a mantenere degli sconti fiscali pazzeschi.

Nonostante il grande risparmio di tasse la gestione è fatta un membro di cane e sono in cerca di nuove fonti di reddito. Hanno fame.

La notizia del fondo nasce in conseguenza al fallimento di qualche piccola cooperativa che ha causato un po' di trambusto perché molte persone si sono viste piallate il valore dei loro risparmi. 
È una notizia che non è passata molto bene sui giornali, soprattutto quelli economici ne hanno parlato, ma quelli generalisti non hanno certo messo in prima pagina questo fatto con la giusta proporzione delle altre notizie.

Il perché è banale: se la gente scoprisse, di colpo,
che quello che credevano un conto corrente,
quello che credevano un libretto di risparmio,
quello che credevano sicuro come in una banca
hanno la stessa volatilità di un'obbligazione sudamericana
si causerebbe immediatamente il rientro dei capitali di tutte queste società, spacciate per qualcos'altro, immediato. La corsa allo sportello.

Raccontare questo non si può fare perché sono molto ammanicati,
perché vorrebbe dire un fallimento colossale che porterebbe a migliaia di licenziamenti
e una distruzione del PIL fantastica.

Così, per evitare grandi casini, si è deciso di parlare di un fondo a tutela degli idioti e dei furbetti.
Come la crisi bancaria, si e' aspettato che il bubbone divenisse enorme per poterlo sistemare e la cura e' di fatto un rimando a quando il bubbone sara' colossale. Non cura ma palliativo e scaricare la patata ad altri.

Forse, anziché cercare di mettere un cerotto ad uno squarcio da scimitarra, sarebbe il caso di riprendere in mano la legislazione riguardante le cooperative e mettergli dei limiti di grandezza.

Un numero massimo di soci di un centinaio
un massimo valore della società di un paio di milioni
L'obbligo di avere lavoratori che siano anche soci in una percentuale importante
l'impossibilità di spacciare un prestito come se fosse un conto corrente o altro (obbligo di chiamarlo obbligazione, prestito aziendale?)
un valore massimo nelle transazioni di danaro che può fare annualmente (10 milioni?)
l'impossibilità di fare donazioni salvo che sia uno scopo primario della società stessa (e quindi poi non e' piu' un venditore).

Queste regole che dovrebbero essere portanti, per poter avere sconti fiscali e libertà di manovra, si potrebbero introdurre con una legislazione che obbligasse le cooperative che superano i valori previsti a trasformarsi nell'arco di due anni in una società di capitali (SpA o Srl).
Si avrebbe il beneficio di un aumento del gettito fiscale, una protezione maggiore degli idioti, l'ingresso di capitali consapevoli e una piu' corretta gestione aziendale che porterebbe a un aumento del PIL.

Giusto per capire: un fondo azionario tranquillozzo medio dal 2013 ad oggi garantisce all'incirca dal triplo a cinque volte tanto quello che le cooperative danno come guadagno ai correntisti-investitori-stolti. Con lo stesso rischio. Anzi, spesso va ben oltre la redditivita' di tutta la baracca coop.

In pratica le cooperative italiane hanno perso soldi perché le loro azioni non producono reddito nonostante la tassazione.Non producono migliri prezzi (lo ha detto tassinari stesso) e in pratica sono inutili.
In teoria, grazie al trattamento di favore, dovrebbero fare soldi a palate e i soci essere ricchi.
Continuando cosi' invece si rischia grosso se non si rimettono in carreggiata queste enormi societa' molto opache.

Poi vedremo, come per l'argentina, come per MPS, come per etruria come per... gente che piange per aver messo li tanti risparmi.
Ci sono famiglie che hanno piazzato nelle coop piu' di 40KE (due soci possono avere un totale di 74KE).
Io e' dal 2004 che dico che le coop sono un problema, inizialmente per altri motivi altrettanto importanti, quando si sistemano?

Dopo che ci si e' fatti tanta bua?
Quante ne dovranno fallire?

Quando nelle scuole si insegneranno 4 cose anziche' continuare “con li migliori semo noi”? Come calcolare un'interesse o cos'e' un ETF e' troppo difficile?

coop, sei tu ad essere idiota.