lunedì, dicembre 31, 2018

licenze


Le licenze sono sempre state un problema, ogni tanto vengono "perse".
Ecco mi fa incazzare che chi ruba non ha problemi e chi PAGA ha dei limiti.
Costoro non venderanno perche hanno scelto di prendere windows.

mercoledì, dicembre 26, 2018

so' solare anche me!

no, non conoscevo un prodotto cosi' stupido: un pannello FV messo in verticale che non riesco a trovare quanto costa e QUANTO PRODUCE.
E' un prodotto per selfisti.
In estate riescono a caricare il citofono.
Poi per accendere il tv (4k, che lo dico a fare?) dopo aver parcheggiato il suv accendono una centrale a carbone.
Pero' so greeeeeen
Adesso so che i polli sono tanti e particolarmente idioti.

martedì, dicembre 25, 2018

babbo natale 2018



Caro babbo Natale .
Tempo fa gli avevo inviato una bella letterina nella quale mi chiedevo di trovare per questo sfortunato paese del terzo mondo finalmente un governo che fosse in grado di portare lentamente sulla retta via tutte quelle strutture che si oppongono alla ns felicita'.

Chiedevo, caro babbo Natale, di licenziare tutti quei dipendenti inutili della pubblica amministrazione che pesano per miliardi all'anno sulle nostre spalle, quelli che passano la giornata a fissare gli alberi o a camminare nei corridoi.

chiedevo di risparmiare quei 15 miliardi all'anno che tanto bruciano nei nostri portafogli per quella produzione esigua che si chiama solare.

Ti chiedevo, con tutti questi miliardi cui gli avevo fatto un elenco per un totale di una cinquantina all'anno, delle bellissime scuole che interagendo con altre università di altri paesi più avanzati e società private che sono affamate di cervelli di persone abili a fare grandi cose avrebbero potuto costruire un posto migliore.

Ti chiedevo una modulazione di tasse e salari per far sì che quei poveracci abitanti al sud potessero trovare un lavoro, uno vero, non guardare un albero crescere seduti su una seggiola.

Ti chiedevo di abbassare le pretese verso i poveri lavoratori azzannati dalle imposte e poco pagati perche' le aziende devono prima pagare uno stato esoso e capriccioso.

Ti chiedevo leggi che non cambiano ogni 10 minuti vanificando qualsiasi business plan costringendo le aziende, le PI e gli operati a veri e propri miracoli per non fallire.

Ti chiedevo, insomma, un mezzo miracolo. Non pretendevo che lo esaudissi tutto insieme

Tu, babbo Natale perché hai messo il governo dei cialtroni che erano talmente colossali che quando aprivano bocca bastava prendere il libro delle elementari per sbugiardarli in maniera colossale?
Gente che non capisce neppure il concetto di frazione (vero dimaio?)

Babbo Natale sotto l'albero ci hai portato:

la promessa un incremento dell'Iva a livello di paesi che faccio fatica a pronunciare, roba da bancarotta istantanea, il 27%.

La fattura elettronica che sembra compilata da un gruppo di deficienti

un aumento di imposte istantaneo del 5% a partire dal 1 gennaio.

un aumento di imposte generali stimato in un altro 2%

un aumento dei costi finanziari dovuto al governo fra il 2-4%

un governo che mette e toglie leggi a seconda di come cambia il tempo. Anzi leggi che cambiano ogni mezz'ora (qualcuno ha detto DEF?)

Un governo che ha gia' detto che vuole togliere risorse alla rete delle merci e persone, una parte addirittura vorrebbe fermare qualsiasi miglioramento di una situazione tragica.

Un governo che sta facendo di tutto per peggiorare la preparazione degli scolari, se ora escono che non sono capaci di lavorare i prossimi saranno idonei al massimo a fare da zerbino.

Un aumento delle tasse locali (irpef addizionale stimata 2mld)

Un aumento di tassazione a chi investe.

Un governo che ha deciso di prendere a piene mani dai lavoratori odierni e dei prossimi 3 anni e darli ai pensionati, sia vecchi di 75 anni che giovani di 20.

E tanti altri regali mi hai portato che non sto qui neppure ad elencare, la nausea e' forte.

Babbo natale, scusa se te lo dico, ma sei uno stronzo.



lunedì, dicembre 24, 2018

crash







quando usi un monitor e un pc per mostrare la foto di una camicetta e decidi di regalare 150E a MS...
Passato 3 giorni dopo, stessa situazione

Decidete quali delle cose sopra e' piu' stupida.

venerdì, dicembre 21, 2018

scimmie esplodenti


E' gia qualche giorno che tutte le sere fanno i botti.
Gli imbecilli evidentemente per cose cosi' difficili accendere un petardo necessitano di un durissimo e lungo apprendistato.
Cosi' piu' di 15 giorni prima questi selfisti iniziano a sparare tutte le sere.
E siamo in lombardia.
cosa succede a napoli?

Gia', Napoli.
Quel posto in cui continuano a rompere il caspita perché non vogliono i termovalorizzatori, ovviamente aumentando in maniera drammatica i costi per il resto d'italia, ingolfando pure il sistema.
Non vogliono che vengano installati  perche' inquinano. 
Dovrebbero installarne ben 3, ma i grillinni e i locali stanno lottando da anni per continuare ad inviare al nord e all'estero la loro spazzatura. Quando non ci sono idioti disposti a prendere la spazza campana la nascondono in mezzo ai campi.

La tremenda diossina generata potrebbe provocare, stando ai NO-termo, gente con 4 braccia e la coda.

Pero' in una sola notte, di inutili botti, a Napoli fanno in una notte piu' diossina di tutti i termovalorizzatori dell'intera Germania in un anno.



lunedì, dicembre 17, 2018

roomba test



Questo e' un post lunghissimo perché tratta di come cose ricercate da pochi vengano rese funzionali solo grazie alle aziende enormi. 
Oltre che essere una recensione del roomba, ovviamente.

Tanti, troooooppi, anni or sono con l'amico massimo Banzi ci dilettavamo a reinventare la ruota.
Nel farlo, ogni tanto, si facevano interessanti “scoperte”.
Una delle mie era il BOB.




L'atari BOB era un un affare che nasceva nel 1984 ed era, come tante cose del signor Nolan, una vera geGnialata.
Dobbiamo ricordare che all'epoca, tramontando l'epoca spaziale era arrivata l'epoca cyber e dance.
Eravamo pieni di raccontini in cui i computer facevano e pensavano e di robot vari.
Nella realta', pero', i robot erano generalmente auto giocattolo filocomandate con incollato sopra un pupazzetto con due lampadine spacciato come “il grande futuro”. 
Qualsiasi compito era migliore svolto a mano che con quei simulacri.

Ma io volevo un aspirapolvere robot!
Poi volevo un rasa erba robot.
Volevo anche una macchina del caffe' completamente automatizzata.
Desideravo un forno elettrico che....
Volevo un'auto che guidasse da sola (ed e' facile da fare se non vi incaponite a farvi una guerra commerciale)
Insomma volevo quello che era fattibile, ma che nessuno faceva perche' non ci aveva ancora pensato.

Quando vidi il coso in foto capii' che erano geniali: il coso risolveva in maniera semplice la direzione, aveva 2 ruote che erano disposte in maniera molto pensata. In pratica ha ispirato sia il roomba che, parzialmente, gli overboard.
Avevo risolto meta' dei problemi che aveva il mio progetto robotico, almeno come meccanica solo guardando la foto di BOB.
BOB aveva una serie di accessori per diventare aspirapolvere (ho scoperto che esisteva solo nel 2017), trasportare oggetti o andare a prendere una birra.

Per fare tutto cio', da cui il nome BrainOnBoard aveva un processore, un 8088, 128KB di RAM e sensori a piene mani. Prezzo funzionante senza accessori di soli 4000$, il prezzo di una berlina. Giusto per intenderci la VW rabbit (aka golf) nonostante le tasse d'importazione costava poco di piu', circa 5000$.

Capite che era fuori portata.
Mi venne l'idea di fare un coso basato su un sinclair Z81, una scheda 8 rele' e una scheda con qualche input digitale ancora da progettarsi. Il coso avrebbe avuto un connettore DB 40 per metterlo sul robot aspirapolvere, sul falciaerba... Dopotutto un simile computer costava gia' una valanga di soldi.

Mentre al mio amico Massimo non interessava, ed e' il motivo per il quale i rele andavano e non andavano (e sono ancora nel mio box) io mi inventavo nuovi problemi da risolvere. Nonostante cio' passavamo giorni a discutere sulle implicazioni dei vari design di navigazione o forma.
Dopo molti anni lui ha fatto arduino, e penso di averlo ispirato un po'. Sono felice che qualcuno faccia sbocciare le cose, vai Massimo, conquista il mondo!

Il primo problema ora era di navigazione: anche usando una stravaccata di sensori (i lidar non esistevano) capire dove sei non e' una cosa semplice. Usando dei radiofari era fattibile ma distruttivo di soldi. Usare dei fari ad infrarossi era gia' piu' fattibile, ma bastava un po di sole o la copertura dei fari... Dopotutto mappare bene era improbo con 8KB di ram.

Una delle cose difficili e' l'aspirazione. 
Un aspirapolvere deve avere un grosso motore, diciamo almeno 400W, alimentare un'ora la questione con delle batterie vorrebbe dire portare la dimensione a vette poco gestibili. 
L'alternativa e' fare come il folletto o il bidone aspiratutto contemporanei che hanno la strategia di aspirare da terra e metterlo sui mobili e nei polmoni. Per quello con pochi W aspiravano tanto e le massaie godevano stoltamente per la grande aspirazione, rispetto ad un hoover,  fornita dagli sventurati sparapolvere: roba da poco con filtraggi a maglie larghe.

Quando decisi di comprare l'accrocchio ero molto titubante: un piccolo affare da 35W e' un aspirapolvere?
Puo' farcela veramente?
Pero' troppi che conoscevo ne parlavano bene.
Per la navigazione pensavo allo xiaomi: lidar, sensori e processori che, rispetto ad uno Z80 sono dei dipartimentali.
Pero' volevo, visto che quei cosi, di tutte le marche, sono leggerini, una marca presente sul territorio e presi un roomba 671 a 250E, che, per la roba che vi e' dentro, gia' mi sembra uno sproposito.

La navigazione e' quantomai bizzarra.
Possiede una serie di porte sul muso che dovrebbero essere 5 sensori di prossimita' IR e il muso e' flottante in maniera da essere un grande tasto che sente, per pressione, gli ostacoli.
In testa possiede un ricevitore in grado di triangolare la base di ricarica.
In pratica e' orbo e non puo' sapere dove si trova e dove va.

Per ovviare a questo fatto devono aver fatto degli studi potenti sul percorso dell'ubriaco che alterna a piccole passeggiate sui bordi, giravolte improvvise e rettilinei impetuosi.
Su una stanza regolare riesce a compiere il suo percorso pseudocasuale sprecando tempo (e chisene?) senza grossi problemi.

Quando pero' la struttura e' complessa, e casa mia e' veramente strana, le cose cambiano. Puo' rimanere imbottigliato da qualche parte, passare 10 volte in un punto e saltare delle zone. Oppure pensa di aver finito dopo pochi minuti ma non aver neppure iniziato.

I sensori di prossimità vedono bene i colori chiari e gli oggetti di dimensione importanti. Se hai gli zoccolini laccati di nero a manina e le sedie e il tavolo in metallo con le gambe che sono una lama per lui e' tutta roba che non esiste. 

Il tal caso:
parte di gran carriera,
pensando di galoppare come un mustang nella prateria,
centrando con un colossale botto il tavolo,
picchia sulle sedie spostandole,
spela la laccatura del battiscopa con gran fragore e,
il massimo,
e' quando giunge alle shoji (nere, che ve lo dico a fare) che essendo leggere ed enormi sembra che un gruppo di nerboruti bergamaschi ubriachi stia facendo un trasloco.
Inutile dire che anche la plastica del roomba, dopo solo 3 mesi d'uso, sembra uscita da una guerra.

Da un lato e' da ammirare: senza sensori, mappaggio e conteggi compie un lavoro che porta a termine. Veramente tanto di cappello. 
Per la mia casa non e' il sistema migliore. 
Se qualcuno mi presta uno xiaomi per una settimana o due gli posso raccontare se effettivamente e' meglio.

Passiamo alla parte della pulizia.
Anche qui si nota uno studio maniacale. Con le componenti da giocattolo sono riusciti a fare un qualcosa.
Il loro gioco e' stato sovvertire le necessita'.
L'aspirapolvere e' nato in Inghilterra piu' di 100 anni fa , ma quelli del roomba sono partiti da un gioco diverso, quello dei prendi briciole da tovaglia.



Chiamarlo ASPIRApolvere e' fuorviante, non prende la polvere aspirando, ma la raccoglie come una scopa.
Forse scopa robot rende di piu' l'idea.

La piccola turbina serve solo a creare quel leggero flusso che evita che la nuvola di detriti leggeri smossi dalle spazzoline se ne tornino a terra.
Sempre per il fatto che il flusso e' leggero, non e' una quantita' di aria degna di un hoover, non possiede un vero filtro come un aspirapolvere di razza, dopotutto la velocita' del flusso e' talmente lenta.
Per lo stesso motivo la polvere raccolta e' sempre voluminosa, quasi schiumata, al contrario dell'aspirapolvere che schiaccia la polvere sul filtro con quasi due cavalli di potenza. Qui abbiamo un nuvolone sollevato dalle spazzole appoggiato nel cassetto.

In pratica il filtro serve piu' per evitare che la turbinetta si intasi che per evitare la fuoriuscita di polveri. Diciamo che quelle sottili o vengono fermate dalla polvere meno sottile o se ne escono tranquillamente, tanto sono invisibili, no? e poi passiamo spesso, magari prima o poi rimangono dentro. 
Il retro turbina infatti e', dopo solo 3 mesi, pieno di polvere. Il mio aspirapolvere elettrolux-philips dopo 20 anni ha l'espulsione meno lercia, dopotutto ha 5 stadi e 1300W per riuscire a farci passare qualcosa.

Sempre rispetto ad un'aspirapolvere “normale” e' inaspettato il fragore.
Ora non e' che io possieda un miele che puoi far andare di notte senza svegliare chi dorme nella stanza vicina, ma il fragore plasticoso che produce con gli ingranaggi plasticosi e' imbarazzante. Dopo 3 mesi e' persino peggiorato.

Altro limite sono i tappeti. Capiamoci, li pulisce molto meglio di come ci si aspetti, ma se sono leggeri li alza e crea un muro virtuale che non oltrepassera'.
Indovinate? Sono pieno di tappeti del genere, quelli che e' bello sbattere in lavatrice ruzzando dentro il cestello.
Ha delle perversioni sessuali per le basi delle piantane e le bilance pesapersone, e' in grado di staccare dal muro le ciabatte se, a forza di colpi, riesce a trovare un cavo. Da una sedia ha fatto cadere un alimentatore di un cello, vi lascio immaginare come ho trovato il cavo arrotolato nelle spazzole.

La cosa piu' bizzarra sono i capelli.
Se avete in famiglia i capelli corti stile annie lennox non e' un vostro problema. Se avete una morosa con i capelli a meta' schiena sono, come il mio caso, cavoli vostri.

I capelli non vengono depositati nel contenitore, solo in parte, ma si arrotolano sulle spazzole. Io faccio due passaggi alla settimana per stanza dopodiché passo 15-20 minuti a smontare le spazzole che sono divenute dei rocchetti di capelli.
Consiglio insieme a delle forbici in metallo un cutter grande con lama di marca e molta attenzione per evitare di rovinare le spazzole. Le parti laterali delle spazzole avranno una massa di capelli difficile da credersi e con una tenacita' degna di una cima da ormeggio.

Fino a qui abbiamo capito una cosa: chi ha costruito l'affare, al mio contrario, e' un genio: ha capito che un aspirapolvere non avrebbe mai funzionato e ha capito come fare un oggetto che costa come una automobilina giocattolo da 100E pur funzionando.


Perche' alla fine, vuoi perché passa 10 volte, vuoi perche' le nostre case sono piu' pulite di quello che erano anche solo 50 anni fa, il suo dovere lo fa.
Sinceramente non lo credevo.
Sono veramente sorpreso.
Alla fine lo voto positivamente.

Certo, casa mia e' particolare, ma passa sotto il mio futon dove era faticoso pulire. Certo che devo arretrare il letto mensilmente, ma ci trovo sotto meno roba di quando spazzavo con l'aspirapolvere in modi contorti.

Sotto la cucina, dietro ai mobili ci va da solo. Non devo smontare i mobiletti, salvo quando decide che ha finito di spazzare proprio li.
Eggia', il WiFi e' molto interessante quando decide di aver finito di spazzare sotto un divano, al letto eccetera. Ma dietro alla cucina il wifi non arriva... Un vecchio telecomando RF da 2 lire, no? Il WiFi e' la parola per tutto: cosi' raccontiamo a tutto il mondo come e' fatta la nostra casa cosa possediamo eccetera. Mi raccomando dategli anche il numero di conto e un'autorizzazione RID.

Il fatto che usando la metodologia: “pensiamo come spazzare casa usando un giocattolo”, hanno creato qualcosa di cosi' piccolo che va dove e' difficile l'accesso e questo non e' assolutamente un male.
E' come la 500 originale, o se preferite la trabant, possono passare dove una classe S non arriva, consumano poco e caricano, relativamente, tanto costando nulla. 
Certo il prezzo al pubblico non e' certo un regalo, 250E mi paiono tanti per un oggetto che dovrebbe costare molto meno, ma alla fine se vendono la panda a 40KE e certi cellulari... non e' neanche tanto male visto che dietro vi e' uno studio mostruoso.

In pratica e' vero, funziona, fa il suo dovere ed essere troppo rompicoglioni come il sottoscritto e' male.





mercoledì, dicembre 12, 2018

PEC sfondata

pec, peeec pec pec.

Vorrei, per l'ennesima volta, porre un accento sul come la PEC (posta esageratamente cifona) pone in pericolo la nostra vita.
Ne abbiamo parlato in tutte le salse del fatto che e' stolta, in uno dei tanti scritti citai il fatto che non e' una posta certificata ma una banale mail con un paio di modifiche gestita da un gruppo di benedetti dallo stato.
Conseguenza naturale, feci notare, e' chiedersi che mailer usano e chi li aggiorna.

Eggia', come e' successo ai grillini, se tu usi un programma bello quanto vuoi e lo modifichi poi devi farlo per tutte le versioni da qui al termine dei tuoi giorni. 
Cosa mi garantisce che il SW, generalmente GPL, non potendo certo andare da MS a chiedere i sorgenti, venga gestito? 

Chi segue le criticita' di un dovecot, un postfix o altro (come il visualizzatore di emergenza per la webmail) non solo controllera che sia sia patchato ma che per ogni step sia rifatta la personalizzazione ed essa sia compatibile con i settaggi conseguenti. 
Non parliamo poi di capire come fare con sendmail che e' gia' un incubo settarlo, figuriamoci modificarlo.

Profeta?
No, rompicoglioni.

Ecco che torniamo ai tempi di fidonet.
Vediamo le dichiarazione di chi continua a voler mantenere la posta guasta (PEC)

“Lo Stato e la Pubblica Amministrazione in Italia nei giorni scorsi sono state vittime di un cyber attacco, passato tramite la Posta Elettronica Certificata (PEC). E’ stata un’operazione di spionaggio cibernetico, in cui gli hacker malevoli hanno rubato dati personali dei proprietari della PEC.”

non e' "passato" e usare paroloni non cambia: hanno saccheggiato cio' che una mail sicura dovrebbe mantenere tale.
Nella pubblicita' sicura, nei fatti libero.it.
E non chiamiamo certificato cio' che non lo e'!


“ ad hoc. Le vittime sono soggetti privati e pubblici. In particolare appartenenti alle istituzioni che fanno parte del Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (CISR). Cioè Presidenza del Consiglio, Autorità Delegata e i ministeri di Esteri, Difesa, Interno, Economia e Finanze, Sviluppo Economico e Giustizia. “

In pratica hanno ucciso lo stato.
Perche quando io leggo le mail dei ministri e giudici leggo anche le mail di chi ha interagito con loro, VIOLANDO PER INTERPOSTA CASELLA ANCHE LE LORO COMUNICAZIONI.

“Il vice direttore del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), Roberto Baldoni, ha spiegato che è proprio quest’ultimo dicastero a essere stato coinvolto in maniera più visibile”

A questo punto ci dicano quanto e' profondo il buco.
SILENZIO.

“Coinvolte 98.000 caselle di posta elettronica certificata, appartenenti a enti della PA collegati con il CISR. Colpita soprattutto la Giustizia ma non solo. In tutto sono state compromesse 500.000 mail di soggetti privati e di altre pubbliche amministrazioni”

Permettetemi di dubitare dei numeri
Se sono violati 100.000 account delle due l'una:
O lo stato cerca di non usare la mail PEC perche consapevole dell'acronimo (Posta elettronica di Cacca) e sa essere incerta, insicura e che spesso fallisce.
O, conoscendo chi usa le mail parliamo di almeno 5.000.000 di mail. Chi caxxo ha 5 mail (da conservarsi 3 anni) nell'account!

possiamo avere piu' particolari come accade per violazione ben meno importanti e come si fa in posti civili?

“ Baldoni ha spiegato che “in un sistema di gestione del rischio partiamo per mettere al sicuro gli asset critici del sistema paese. Partiamo dal CISR e poi ci allarghiamo. Ci siamo concentrati soprattutto sulla chiusura della problematica e nel rispristino dei sistemi, che ancora è in atto. La polizia postale sta portando avanti indagini per risalire ai responsabili, che non provengono dall’Italia”, ha aggiunto il vice direttore del DIS.”

che bello!
Chiudiamo le stalle dopo la fuga dei buoi, no, non la chiudiamo, mettiamo solo una PECza.
A quando la prox?

“Esfiltrate informazioni personali dei proprietari delle caselle di posta elettronica. Dai nomi utenti alle password. Queste vanno immediatamente cambiate da tutti coloro che potrebbero essere toccati dall’attacco cibernetico”

Lascio immaginare quando la pass e' la stessa per il clouddo, per la gestione di fabokko eccetera. Oltretutto se erano scaltri chissa qual altre info, ma vige il SILENZIO


“Secondo Baldoni, il cyber attacco “non è sembrato di estrema raffinatezza tecnica dal punto di vista operativo, ma bisogna ancora effettuare le analisi”. “

A conferma che non e' sto necessario compromettere roba ma solo leggersi dei bollettini e intervenire su strutture accrocchiate alla piffero. Dopotutto la PEC non e' certo un sistema sicuro o certificato, no?


“Ci sono state esfiltrazioni di dati personali, non di documenti – ha sottolineato il vice direttore del DIS . Cioè appartenenti alla persona che è il proprietario della casella di posta elettronica”.

fammi capire, hanno copiaincollato milioni di mail e queste non sono documenti?
Piacerebbe dirlo in faccia ad un giudice che la PEC non e' un documento. secondo me diventa paonazzo.


“Dagli nomi utenti alle password cifrate. La stima dei danni, però, non è stata ancora ultimata. Si consiglia, di conseguenza, a chiunque possieda una mail PEC di cambiare immediatamente le password.”

Innanzi tutto a distanza di un mese e' sotto SILENZIO il vero impatto colossale della perdita dati. Ma chissenefrega che il governo sia ricattabile, come dei privati cittadini, o che qualcuno possa entrare al posto vostro (nome utente e pass...) in una mail che non certifica un tubo ma legalmente e' equiparata per motivi cabalistici alla vostra firma.
Il minimo era prendere l'elenco completo di mail PEC e inviare un avviso perentorio di cambiare pass.. Tenuto conto che gli idioti installano WA sul cello perche non sanno gestire un'account sarebbe gia' poco.
Intanto suo giornali il SILENZIO a parte questa comunicazione.
Certo, le dichiarazioni di dimaio sulle frazioni 2.0, la matematica si cambia, sono importanti e non vanno perse ma raccolte come perle di saggezza. Pero' qui e' successo qualcosa di molto grave.

Baldoni: Il cyber attacco “è stato grave e ha avuto ricadute importanti. Ma noi stavamo lavorando da tempo su una serie di punti, che definiscono cosa dobbiamo fare per il nostro sistema cibernetico nazionale”.

Cybernetico a me fa accapponare la pelle. 
Ragazzi non stiamo parlando di evangelion o ghost in the shell. 
Stiamo parlando di un maledetto e banale server di posta che aveva, stando al tipo di attacco che si intravede fra le varie frasi, un COLOSSALE E FOXXUTO BUCO che poteva sfruttare un quindicenne.
Cyber sta minc... cos significa cyber? “che riguarda i metodi per riprodurre processi di controllo e comunicazione degli esseri viventi in sistemi elettronici, informatici e meccanici
la prox chiamala cloud e hai fatto jackpot.

Giusto dire “è stato grave e ha avuto ricadute importanti” ma ragazzi, nessuna testata ha detto in cosa queste importanti cose siano. Sembra che per i giornalisti sia stato meno importante di perdere qualche account di videogame.
In ultimo “stavamo lavorando” fa ridere. Chiudete la pec e bon, fine. Pace e bene per tutti.

“Di fatto, è stata una vera e propria esercitazione del sistema paese e in particolare di tutta l’architettura della cyber security italiana”

Fammi capire, certo avete imparato cose che applicate a tutti (tipo ricordarsi di patchare?), ma tra una battaglia persa in maniera ecclatante, con morti feriti eccetera e una esercitazione, a casa mia, e' la differenza fra lanciare un manichino contro la barriera o essere seduto in auto mentre ti spalmi sul muso di un iveco.

Va bene prenderla con filosofia, ma forse se i giornalisti che hanno difficolta a leggere i manuali ikea non hanno dato risalto alla notizia, sparita velocemente, forse e' colpa del minimizzare.

Insomma dopo un mese il SILENZIO

il SILENZIO sul provider attaccato, io lo vorrei sapere ed eviterei di compre da lui qualunque servizio, visto che non e' in grado di gestire nemmeno la posta. Figuriamoci un web server o un host complesso.

Il SILENZIO verso chi ha subito, per interposta casella, l'attacco.

Il SILENZIO sulla criticita' dei documenti, certo milioni si conteggiano a fatica, ma se esce un accordo segreto fra stati o entità con migliaia di dipendenti sarebbe il caso di saperlo, no?

SILENZIO sulle precise modalita' di attacco, forse perche al momento le pec erano tutte vulnerabili a quello che e' stato descritto come un attacco low tech.

SILENZIO sul fatto che probabilmente questo attacco e' stato scoperto perche l'attaccante era pocofurbo: se cerchi di scaricare 100.000 account in una sola botta un po di traffico si genera e rallenti parecchia roba. Chi e' che dice che non ci sono stati altri attacchi piu' furbi che sincronizzavano un account per volta? NESSUNO. Ne scarico qualche decina alla volta e mi tengo le pass. Salvo botte di rame, col cavolo che mi becchi su un sistema del genere (grillinosystem). Negli anni chi dice che non sia stato fatto? In 5 anni ho copia completa del sistema, un mirror non autorizzato.

SILENZIO sul fatto che, stando ai fatti fino ad oggi chiari,  le comunicazioni della PEC sono rischiose, molto piu' rischiose di un google.it, forse persino peggio di un libero.it. 
Forse e' il caso di non usare la  PEC per comunicazioni importanti.

Al solito la PEC si dimostra fallibile:
non si conosce il contenuto
e, ora, e' persino letta dal primo sconosciuto che passa e il primo che passa ha la password della mia casella dalla quale puo' spedire quel che vuole. (quando hai 100.000 pass, anche se sono criptate, e ci sarebbe da chiedersi come, per via della quantita', o della lunghezza standardizzata, e il fatto che potresti conoscerne alcune, potresti riuscire a trovarne la chiave come uno sforzo relativamente contenuto.)

Il prossimo passo e' che una PEC venga automaticamente mandata in replica ad una pagina vikileaks con il vostro nomeutente. Almeno cosi' qualcosa in piu' di libero.it certificherebbe.

Sono quasi piu' di 10 anni che dico che la PEC non ha i presupposti per definirsi “una cosa seria”. 
Al piu' uno scherzo.
Dalle prime specifiche era chiaro che vi erano dei problemi di design enormi.
Dopo decine di variazioni e cambiamenti purtroppo rimane PEC.
Tutti i problemi, una volta all'anno, arrivano a ricordarci che e' un errore
Perché io posso mettere due turbofan e limitare la velocità altrui per legge, ma una bicicletta mai sara' un'aereo.

Tu puoi bloccare l'uso della mail e della mail certificata, per legge e per arzigoli, ma la PEC (posta elettronica COMUNE) mai diventerà certificante e sicura se non lo e' per design.

Eppure si prosegue.
imperterriti.
sbagliare e' umano perseverare e' da imbecilli.

Siamo lo stato degli imbecilli.
e' CERTIFICATO.

lunedì, dicembre 10, 2018

turismo itaGliano CVD

il sindaco di Matera rappresentando lo spirito dei propri cittadini ha detto, in un'intervista al Times:
NOI NON VOGLIAMO TURISTI
Ci fanno schifo, mandateli altrove! 
 



Qualcuno si e' stupito.
Ti stupisci se e' una novita'.
Peccato che quando, leggendo le statistiche, dicevo che in quella regione non vogliono turisti mi davano del pazzo furioso. 
Non vi dico quando parlavo male di Matera, mi sono preso di quegli insulti incredibili. Su FB ho una bella fila di blocchi, ovviamente non prima di mandarmi a vendere il mio ano. Poiche' chi non ha argomenti insulta.

Ho sempre sostenuto che, salvo delle pregevoli persone, la maggior parte del sud non vuole che arrivino i turisti: sono da evitare.
Fanno di tutto per evitare di essere posti di villeggiatura, arrivano ad insultare Briatore quando dice, col suo fare "piacevole", che ci sono dei punti problematici.
Non potendo ribattere, come scimmie, iniziano a tirare la cacca pensando di sembrare piu' intelligenti del bri. Forse lo sono: prendono soldi senza sbattersi.

Se ci pensate e' un livello diverso pensare ad una tale enormita' e urlarlo al mondo dalle pagine del times in maniera cosi' esplicita.

Al sud perché fare la fatica  di lavorare, prendiamo le sovvenzioni e stiamo a campa' di quello. servire dei forestieri, la parola SERVIRE? 
Giammai! 
noi non siamo schiavi!
Noi siamo eroici e antichi popoli delle nostre meravigliose terre
Figli di qbert, nipoti di cart e benedetti da qix.
Noi non serviamo.
Noi,Noi,Noi,Noi...
Noi....


We don’t want tourists.
We don’t want to be occupied by tourists
Tourism will deplete a city of its soul , and this city has a prehistoric soul.


Ok smettiamo di regalare soldi a questi autodefiniti cavernicoli e possono tornare nelle spelonche dormendo con gli escrementi di capra.
Con quello che risparmiamo, se lo impieghiamo nelle scuole e nella formazione, raggiungiamo la Germania e tentiamo il sorpasso. 

Io di queste aluatte mi sono rotto le scatole.

lunedì, dicembre 03, 2018

blockchain



La cosa triste del fatto che oggi tutto sia sostanzialmente spinto dal marketing e che qualunque cosa nuova deve essere necessariamente la migliore.

Il motivo è molto semplice, non solo esiste una questione di novità, cosa che di per sé tende, purtroppo, alla nomea che ciò che è nuovo viene visto necessariamente come migliore, ma esiste un'aggravante mostruosa: la necessità di nuovi termini da utilizzare.

I venditori di fumo non potendo spingere sulla tecnologia, un argomento difficilmente spiegabile in un claim, soprattutto all'uomo della strada, necessitano di potenti esemplificazioni per contrabbandare il prodotto come nuovo in quella che è una pioggia lenta incessante di innovazione tecnologica complessa e noiosa.

La storia dell'alta definizione è quanto mai emblematica visto che a forza di utilizzare il termine è divenuta “tecnologia vecchia” pur non essendo ancora, di fatto, entrata nelle nostre case.

Quest'abitudine odierna al concentrarsi sul mito degli ultimi cinque minuti fa si che esiste una un rafforzamento del trasporto tra novità e mitologia. In pratica quando arriva una nuova tecnologia che ha un nome nuovo e che promette automaticamente deve essere applicata ad ogni singolo prodotto possibile conferendo quest'ultimo una magica e mistica aura. Apple insegna.

Ancora una volta che viene in soccorso l'alta definizione che, per ragioni poco chiare, è stata applicata non solo a televisori dello schermo enorme, ma anche a telefoni cellulari, webcam dalla qualità impropria, giocattoli, citofoni e autoradio in un crescendo nell'utilizzo della sola parola fino ad essere applicata anche ad un gelato.
Bird is the word. Bird Bird, Bird is the word!

E non parliamo neppure della parolacciaCLOUD.

Ogni nuovo trend che cresce, quando diviene un hit, esplode improvvisamente, fragorosamente e senza limiti.
Capisco molto bene i produttori che devono assecondare gli utenti, capisco molto meno gli utenti che chiedono caratteristiche incompatibili con il prodotto stesso.

L'esplosione del bitCoin ha portato alla ribalta la tecnologia sottostante, la blockchain .
È una tecnologia intrigante perché permetterebbe, sotto alcune premesse, la validazione di un dato senza possibilità di cancellazione rendendolo immodificabile.
Nel dominio del digitale dove tutto e' incancellabile, cancellabile e modificabile al tempo stesso, sembra l'araba fenice.

Nella realtà delle cose metà di coloro i quali ne parlano stracciandosi le vesti non hanno la benché minima idea di cosa cavolo sia questa roba.
Ormai si sente parlare di blockchain più della posta elettronica. Sembra quando si parla dell'energia: nessuno sa parlare della caldaia presente nel proprio appartamento, pero', si sentono in grado di progettare una centrale atomica da 40TWh.

Per parlare di questa tecnologia bisogna parlare di che cosa sia la tecnologia sottostante e cosa risolverebbe.

Uno dei problemi dei dati e' la fiducia. Chi conserva cosa?

I dati digitali vengono contenuti normalmente in una struttura chiamata database e in apposite tabelle contiene quello che vogliamo conservare ovvero i nostri dati. Come un registro cartaceo, dopotutto. Ovvio che chi HA il database POSSIEDE l'integrità o e' in grado di manometterla


Se io pago un'azienda e quella non riceve i soldi per controllare la questione chiediamo a un ente terzo che si chiama banca, di cui ci fidiamo, di verificare la cosa. La Banca ha un suo database e controlla nei record chi ha dato a chi i soldi, visto che soldi alla fine sono bit. Lo stato dovrebbe sapere di chi e' quella casa (in realta' siccome delega ai notai che sono fattualmente impunibili e spesso idioti il database e' farlocco generando cause a nastro)

Quando due entità si scambiano dati esiste sempre il problema della fiducia, soprattutto se uno dei due è anche il possessore del database. Per esempio: le società musicali si devono fidare di APPLE quando dichiara di aver venduto 100 dischi. Apple potrebbe sempre dire di aver venduto 10 dischi in meno intascandosi i danari. Ad apple non conviene violare il trust, in caso di manomissione accertata costerebbe piu' della furbata: le aziende non sono cosi' stupide come gli utenti che continuano ad usare FB, WA e compagnia bella. Pero' la fiducia mancava quando market piu' piccoli di itunes hanno cercato di vendere su internet roba digitale.

Non parliamo poi di quando si parla del passato, più volte ho visto dati del passato manipolati a scopo pubblicitario, per esempio telefoni o televisori che oggi si dichiarano messi in vendita più di un anno (alle volte un lustro) prima rispetto quando sono stati lanciati sul mercato per davvero.

Il database non modificabile si chiama “riviste cartacee” che per anni non hanno parlato di quel prodotto. Un database scomodo, non usabile per altre verifiche e poco digitale. Una verifica del genere costerebbe tempo e soldi.

Nei casi più particolari si tende ad avere una copia del database di riferimento presso la propria struttura così da poter verificare l'integrità dei dati. Non puoi alterare ciò che conosco benissimo. Poi se litighiamo come si fa a definire qual'è la versione alterata?
Anche delegassimo ad un terzo come facciamo a dire che il terzo non ha interessi o bustarelle per manipolare il dato?


La blockchain evita il “doversi fidare”
Il non fidarsi delle banche ha portato al bitcoin.
Il sistema prevede che il database venga mantenuto da una serie di soggetti terzi, detti minatori, e questi ultimi utilizzino un sistema di verifica incrementale distribuito. Perche' alla fine e' questo una BC: un database decentralizzato inalterabile.

In pratica abbiamo delegato a dei soggetti terzi la gestione della nostra base dati.

Il sistema funziona solo se:
i soggetti terzi sono una quantità elevata e non in accordo fra loro (in competizione e' meglio).
i soggetti terzi vengono ben retribuiti, altrimenti perché dovrebbero farlo?
soggetti terzi devono persistere nel tempo in quantita' significativa.

In pratica la blockchain si configura dal punto di vista dell'utente come un qualsiasi hosting con la differenza che qualunque aggiunta al database essa sia:
pubblica
costosa
immutabile
eterna
in crescita
Ognuna di queste parole e' un problema, come vedremo.

Non è un caso che della maggior parte di monete elettroniche io posso sapere non solo quanto un portafoglio possiede ma anche quella moneta dove e' stata prima in tutta la storia della moneta stessa. Di conseguenza sono anche a conoscenza del transito, istante per istante, di quel portafoglio. Chi ha comprato, cosa e quando.
Forse l'inventore del bitcoin era uno a cui non fregava niente delle privacy, un idiota, insomma.

Capiamo che ci sono un pochetto di limitazioni rispetto ad un banale server SQL ben gestito:
I dati sono esposti solo se richiesto
Il costo e' gestibile
Posso spegnere il server
e' un asset di proprieta' che posso sviluppare a piacimento e integrandolo con altre risorse.
Soprattutto posso modificarlo in caso di problemi.

Ultimamente sento parlare molto spesso di blockchain in ambito agroalimentare come risoluzione di problemi.
In pratica si tratterebbe di definire se la bottiglia di vino è vera o falsa oppure della storia del pollo, che l'ha allevato, chi l'ha macellato e eccetera eccetera.

In realtà questo insieme di problemi sono questioni facilmente risolvibili con un banale database: l'eventuale associazione produttori di vino basta che tiri su un bel database e che i vari produttori abbiano una password verificata e il sistema è abbastanza sicuro.
Dopotutto l'associazione avrebbe poco interesse ad alterare il database, una politica di accesso “dura”, criptata e giornalata, preserverebbe azioni moleste del tipo che si vorrebbe evitare nel mercato della tracciabilita'. 
Anzi un'agenzia unica agroalimentare sul territorio nazionale sarebbe sufficiente con costi molto bassi.
Il fatto che il DB sia privato e interrogabile solo singolarmente per “consumatore” non esporrebbe i dati ad esempio alla concorrenza, per esempio, francese.
In compenso permetterebbe la rettifica di errori potenzialmente costosi.

Ricordate il “pubblico” della BC? La blockchain esporrebbe alla possibilita' che io posso conoscere TUTTI i clienti della vineria “sun cioco sverrso”, i suoi fornitori e tutto l'annesso.
In pratica l'azienda che volesse far fuori la “sun cioco sverrso” potrebbe far pressing sulla sua catena integrata o i suoi clienti.
Meglio un banale database. Non trovate?

Non solo.
Spesso la blockchain non e' distribuita.
Per mantenere la non scalabilita' nessun minatore dovrebbe possedere piu' di 1/3 del minare, meglio se sono decine o centinaia di minatori “equivalenti”.
La domanda e': chi ha interesse a minare?
La risposta corretta e' che tutti i nodi (coltivatori, vinerie, GDO e consumatori) dovrebbero avere computer accesi per minare.
Capite che e' poco probabile.
Cosi' alcuni si appoggiano a catene gia' esistenti, tipicamente ETH, ma generalmente sono poco flessibili e costose. Fare un programmillo che con un click scopra di che lotto e' la bottiglia non e' semplice ed e' costoso per ogni registrazione.
Cosi', spesso, si alza un serverino linux con un SW di blockchain dove, in pratica, il 100% della catena e' su una singola macchina. Di fatto abbiamo un server di database, senza i vantaggi della chain, ma piu' lento, scomodo e strambo. Assolutamente alterabile come un qualsivoglia server.
Pero' e' 4k turbo, HDR o qualsiasi etichetta di M che volete.
Se poi il contenuto e' quello che e'...

la cosa ridicola.
Nelle varie bottiglie il riferimento alla blockchain e' il barcode.
Di carta.
Stampabile con 30E di stampante e un pezzo di carta.
Anzi posso farlo con una fotocopiatrice.
Se metto il bar code del crystal sul cartone da 20 di tavernello la blockchain mi dice che ho certamente del vino che posso vendere per comprarmi una ford mustang.
Il fatto di avere un RFID non cambia la sostanza: vendo la bottiglia senza il chippo (la bevo, la servo) e riapplico il chip sul tavernello. Penso che i ristoranti potrebbero innescare un mercato di chip usati di brunello.
E' il problema che in AV si chiama il analog hole.

Inoltre nulla vieta di introdurre dati errati: produco 10 bottiglie ma ne vendo 20.
Anche il viceversa. Produco poco nel 2018 per grandine, nel 2025 avendo conservato i barcode-chip vendo l'invecchiato al triplo del prezzo mettendoci dentro l'odierno.
Un secondo digital hole.

La blockchain ha un fascino innegabile, un coding sopraffino e un uso molto limitato.
Serve per transazioni in cui noi non ci fidiamo dell'altro e ci stiamo scambiando beni che non desideriamo che siano modificabili e che siano digitali.
In pratica, nel mondo reale, nulla.

Nel mondo digitale e' la stessa cosa.
Non ci crediamo? Prendiamo una canzone (video, quadro gattini ETH...)

Se io assegnassi il possesso di una canzone occorrerebbe che il player da usarsi obbligatoriamente legga la BC. 
Ascoltare in treno e' impossibile.
Stesso se io consento l'uso slegato dalla BC, cosi' posso ascoltare musica anche al polo dove staro' 6 mesi, sono fregato: se opero in questa maniera in realta' sono svincolato dalla BC.
Il problema e' infatti che la blockchain nasce per conservare contratti e “timbrarli”. In effetti io potrei possedere un bitcoin ma non posso spenderlo 2 volte perche il BTC su QUEL blockchain e' timbrato come in possesso altrui.

Appoggiarsi ad una rete gia' esistente, come ETH, vuol dire massacrare la stessa. I gattini digitali, un classico programmino che assomiglia a tanti altri, ma non in BC, solo per memorizzare il cambio di possesso di un centinaio di caratteri (il “gatto”) richiede fee che arrivano a un euro e questo programmillo ha rallentato il sistema e fatto esplodere il database ETH.

Immaginiamo se per ogni spedizione di vino, ogni split da grossisti&c ogni compravendita di bottiglie e ogni fornitura d'uva avesse un input in BC.
Produciamo 300 milioni di litri.
Vuol dire che ogni vendita d'uva destinata al vino prodotta da migliaia di contadini deve avere un input.
Ogni produttore, trasformatore e venditore deve essere un attore (ovvero un record della chain). Parliamo di centinaia di migliaia di record. Milioni se visti in un'orizzonte decennale.
Ammettiamo di identificare una bottiglia e o una fornitura con una word a 64bit contenete anche un CRC per evitare errori di digitazione. Lo stesso per la cassa, la fornitura eccetera.
Solo per la tabella contenete le chiavi stiamo parlando di 4GB di dati, almeno altrettanti per memorizzare il nome dei vini, altri per memorizzare i produttori con la loro ragione sociale...
Parliamo facile che per il solo vino riversiamo 200GB al volo e almeno 50 annui. In 10 anni sono meno di un tera. 
Sono cifre che per un banale server con uno SCSI da 10K giri e tanta ram sono una passeggiata. E' piu' il frontend che il database vero e proprio. Per le interrogazioni una macchina o due dal prezzo ragionevole possono sopportare tutto il traffico. E' piu' una questione di connessione che di dati.

Per la blockchain e' un massacro. Certo uno puo' solo tener memorizzato il “timbro” e non il resto, ma ha poco senso. A quel punto e' meglio usare una firma digitale sulle transazioni e un bel SQL.
Viene la domanda: quanti nodi hanno la replica totale?
In quanto tempo puoi avere una risposta ad una query?
Ma soprattutto la bottiglia di vino potrebbe costare piu' di “gas” ETH (il costo della transazione) che di vino.

Mettiamo che tutto l'agroalimentare vada in ETH, dopotutto e' l'unica blockchain che io sappia indipendente, diffusa e ben documentata. 
Abbiamo visto che non e' possibile fare una chain con chi non vuole minare, no? Usiamone una diffusa: cosa succederebbe se arrivassero tonnellate di dati?
Sono dimensioni che non impensieriscono un armadio con qualche blade, costi praticamente da operaio, ma, di fatto, paralizzerebbero qualsiasi chain attuale.
Ricordiamo, vero, che la blockchain organizza i dati in blocchi e aggiorna le voci usando una struttura di sola aggiunta?
Quando la bottiglia e' stata bevuta, l'azienda che produce e' fallita eccetera i record, le righe, resteranno li per sempre. Vi lascio solo immaginare la dimensione di una chain di 50 anni...

Sempre per via dell'immutabilita' del dato, solo aggiunte e mai modifiche, cosa succederebbe se nella chain immettiamo un errore?
Mettiamo che per una serie di accidenti un pollo marcio, perche e' stato alterato a posteriori o assegnato erroneamente alla "Pollibuoni inc" produca un bubbone alla grillina. 
In un database normale si va a modificare la voce, in una chain rimarra' li per infangare in eterno la pollibuoni che non nulla ha fatto di male ma fallira' per un errore. O addirittura, non per un errore ma per un dipendente disonesto che ha immesso in chain un dato volutamente errato.

Non parliamo poi della Privacy. Lo ricordiamo che gia' con la 196/03, e il GDPR poi, il dato e' di proprieta' non del database ma di chi e' rappresentato dal dato? Ovvero se io chiudo l'azienda per vari motivi e come persona fisica (ricordiamo cosa e' una SAS, SNC...) non voglio piu' comparire perche' non voglio piu' essere associato con i miei soci che hanno prodotto pollo alle anfetamine?

Il tribunale puo' richiedere la cancellazione del dato dai registri pubblici.
Idem se il mio dipendente cogxione (tipico caso) ha voluto fare delle etichette per polli che riportano nomi come caxxo, fixa, bernar... alternati con nomi e cognomi delle altre impiegate. Se avete avuto dipendenti sapete che non e' poco probabile.
Bene, la blockchain e' inalterabile.
E' inalterabile anche se come stemma della linea kids il mio operaio di merda ha caricato un bimbo nudo (aka pedopornografia), tanto poi si puo' cambiare, ma con un'aggiuta! Non si puo' cancellare quella temporanea.
Per legge, in tutti questi casi, giustamente direi, la chain deve essere cambiata altrimenti il responsabile va in galera.
Ok, chi e' il responsabile?
Non semplicemente chi, fisicamente, ha fatto l'errore, dopotutto non puo' porvi rimedio alcuno.
Non la Pollibuoni, potra' essere la multinazionale cattiva che osannano i poveretti di spirito, ma pure lei nulla puo'.
I responsabili possono essere unicamente tutti i nodi esistenti che non cambiano questi dati che contengono un problema che e' persino penale.
L'unica soluzione e' identificare i nodi uno per uno e diffidarli di mantenere il dato e se non lo fai (ovvero se non convinci a rendere bolsa tutta la chain gli altri nodi) vai in galera.
Di fatto un nodo o un minatore (che non sono esattamente la stessa cosa) sono illegali nel territorio EU il giorno dopo un'incidente di questo tipo, con multe che arrivano a 6 zeri e carcere se provi a farne parte.

Siamo proprio sicuri che la blockchain sia la soluzione per il tarocco del pollo?
Il voler usare la blockchain a tutti gli stramaledetti costi e' come il televisore 4k in casa a tutti i costi: da imbecilli.
Oltretutto sono sicuro che un domani si troveranno ottime cosa da fare con questa tecnologia ma se viene impiegata in malo modo diverra' come altre tecnologie troppo strombazzate: dopo un primo momento in cui sembra che se non possiedi lo snocciola piselli o i 600Hz nei tv sei “out”, verra' il momento in cui non ci si rircordera' piu' neppure del nome.

Alla fine la blockchain non ha ancora trovato una dimensione.
E come al solito l'imbecille che si eccita per la blockchain e' semplicemente un'imbecille. Come i grillini che la citano un giorno si e l'altro pure' di patate.

Se ti ecciti per la blockchain cosa dovresti fare nei confronti di qualsiasi altra tecnologia?
Ti ecciti per i bulloni o gli scolapasta?
Ma forse, vedendo i selfisti, tutto e' possibile.

lunedì, novembre 26, 2018

Libro televisione




Alla fine sono arrivato a definire una forma al libro sulla TV.
Come scegliere la televisione e' ora online per tutti e vorrei dei commenti. Anche devastanti, purche' con un senso.
Per quanto sia scritto da me, quindi non certo con un italiano al livello di Baricco, e' comunque costato una quantita' ignobile di tempo.
Non mi interessano le leccate di rame lutezio, interessa se e' stato di interesse o utilita'. Interessa se ha centrato l'obbiettivo di fornire maggiore comprensione o meno.



Insomma beccatevi il libro:
Come scegliere la televisione
ricordandosi che non e' un libro con il titolo
"il migliore tv du mundo"
"vi scelgo io il TV"
"accattati sto tv cinokoreano che mi paga la pubblicità"
"il mio coso e' migliore"
ma, ripeto perche non sembra che non siamo abituati come scegliere la televisione aggiungendo, migliore per voi.

In un momento in cui tutta l'informazione ti racconta "il miglior coso e' questo", il TV X e' meglio di Y e i TV della serie Z sono bellissimi sembra un controsenso, lo so. 
Basta aprire una qualsiasi rivista o andare sui siti che si spacciano per tecnici e trovate, per esempio, "la migliore cosa  sotto i xxxE".  Il sito con milioni di visite giornaliere vi informera' che la KSD mkIII ullalà e' la migliore della fascia di prezzo. 
Scordatevi che io vi dica di comprarvi uno specifico apparecchio
Godetevelo.


Il libro e' da considerarsi come CC BY-NC-ND 4.0 Alias: e' gratis beccatevela cosi', e' roba mia, rimane mia e distribuitela e copiatela come caspita volete, anche via piccione. Se ci fate del grano allungatemi un assegno.

martedì, novembre 20, 2018

come volevasi...

Come volevasi dimostrare
un rant veloce

a meno di 30 giorni lavorativi  dalla fattura elettronica (le ferie...) arriva prima un'ennesima variazione via "circolare" con felicita' di tutti. 
Manco ho guardato cosa fosse, magari e' una virgola, ma e' lampante  che non siamo pronti.
Aggiornamenti soft e incazzature delle aziende. Per molti la fine d'anno e' la parte piu' incasinata dell'anno e bisogna stare a dietro anche alle follie dell'imperatore.






Rendiamoci conto di cosa vuol dire obbligare qualcuno a fare qualcosa che non e' chiaro cosa sia.
"Vorrei qualcosa di buono Ambrogio...", li era piu' chiaro che fosse sesso.
Le variazioni avrebbero dovuto fermarsi 12 mesi fa e le circolari neppure esistere.

Poi, come vado dicendo da circa 6 mesi ci si accorge venerdi', non 3 anni fa,  che forse sparare ovunque quei dati (fetente pec compresa) forse forse non e' una bella cosa.

Voglio dire, ci stanno lavorando da 5 anni, lo scoprono adesso?
Stiamo scherzando?
Hanno fatto tutto l'iter senza neppure chiedere al garante della privacy se era corretto?
cool!
Perche, non essendo interpellato, sta dicendo che DA FUORI, non e' corretto. Chissa' cosa succede all'interno della SOGEI (Societa' Occultamento Gremlins ed Extaterresti Inimmaginabili) come utenti di poco conto che possono leggere tutto e tutte le directory (cosi' e' piu' facile, no?) e storage alla buona.

Io, signor nessuno, ho visto il problema 10 minuti dopo aver visto come funziona lo scambio.
I signori legislatori altissimi, i mostri della sogei, i pazzi con il mitragliatore sparacircolari non si sono accorti?
Interessante.
Se io fossi un governo europeo come la francia cercherei di corrompere un funzionario di sogei e farmi dare una SD con sopra l'intero anno italiano da girare alle mie aziende di stato.
Ma sai che danni potrei fare?
Prova ad immaginare di sapere l'acciaio (o i pneumatici pirelli) a cosa lo vendi alla FCA o quanto costa qualsiasi altra fornitura. Giro le fatture alla michelin e ti voglio vedere se esiste ancora competizione.

 

Prevedo grandi casini, magari non a livello della maledetta pec, ma dei casini grossi verranno fuori.
 

Dopotutto a fare le cose col culo non e' che produci maionese ma cacca: siamo un paese di selfisti
Licenzieranno qualche migliaio di persone, e via cosi', come al solito si urlera' che i centri per l'impiego troveranno posti di lavoro nelle aziende che non esiston piu'.


Smettere con la pec e fermarsi con la fattura elettronica prima di dover fare numeri circensi?
Facciamo cosi':
La fermiamo, ci diamo un 12 mesi per rifarla, chiamiamo informatici seri, la BLOCCHIAMO e se pensiamo di fare modifiche la spostiamo in avanti di altri mesi.

Non e' ipotizzabile che ci siano modifiche sotto i 6 mesi dall'adozione: le aziende devono avere il tempo di organizzarsi.

Non e' possibile che chi legifera su una cosa tanto tecnica sia un latinista o un ragioniere del put.

Altrimenti torniamo alla raccomandata e alla fattura cartacea, per il momento migliori per tutti.
 

lunedì, novembre 19, 2018

selfisti 10/10



Il selfista piu' puro, razza 100% selfista.

Il selfista mobbato
Come in molte specie esiste l'individuo che per una serie di ragioni non viene creduto.
Nei selfisti la violenza, tipica della stupidita', raggiunge vette colossali.
Ai selfisti mobbati nessuno crede. Facciamo degli esempi:
SM (selfista mobbato):”sono andato sulla luna”
S (selfista) “non ci credo”

SM “sono andato a Tokio “
S “ non crediamo a una cosa cosi' grossa“

SM “ sono uscito di casa“
S “ ma non scherzare, foruncolo“

SM “ho mangiato una pastasciutta al sugo “
S “ con quella faccia era al massimo scondita“

SM “ ho visto un'incidente“
S “ e io ho visto che sei brutto“

E via di questo passo. Con insulti a raffica.
Per questo SM si sente in dovere di illustrare a tutti la propria capacita' motoria includendosi nell'inquadratura.
Si reca a pisa?
Ecco il mobbato che si piazza davanti alla torre e prende un documento della sua presenza in tal luogo.
Va al grande tempio? Il SM si piazza proprio in braccio al budda e si selfa.
Il fatto che gli SM siano tantissimi fa sorgere qualche sospetto etologico.
Dinnanzi al budda non solo sono a decine a compiere il rito ma tutti nella stessa identica posizione: proprio in mezzo alle palle.
A loro non interessa che dimostrare a tutto il mondo di essere stati li.
Poi il fatto che la loro immaginetta mossa, deformata e simile a tante altre non convincerà nessuno: non solo non si capisce cosa siano quelle macchie, ma si potrebbe fare meno meccanica e credibile prendendo una cartolina e mettendo una fototessera adesiva sopra.
Stanno pensando di fare un telefono in cui scorri tutti i monumenti del pianeta e puoi mettere nella sagoma la tua immagine con 2 spippolate. Sarebbe la liberazione.

E' questo che differenzia il mobizzato dallo smemorino o altri, il proprio corpo DEVE essere ripreso: davanti alla pizza, davanti alla statua, davanti alla torre e davanti a tutti i fotografi che, nella sua testa lo osservano con malcelata invidia di essere in tal luogo. E' talmente idiota da non accorgersi che anche il fotografo e' arrivato li se e' li. Lo sguardo, inoltre, non e' invidia, ma furore assassino.



Come tutti i selfisti non e' in grado neppure di capire cosa sta succedendo e spesso riprende, come altri del suo genere, situazioni che non sarebbe il caso.
Ma il SM ha una particolarita gia' vista: DEVE essere nella mossa inquadratura e deve sorridere per dimostrare che lui e' felice di trovarsi li.



Ieri sono morti sulla costa concordia?
Il selfista mobbato si piazza davanti alla metallica tomba e si selfa: io sono stato li, che bello che siano morti!


Stanno tenendo degli ostaggi in banca?
SM supera i cordoni, anche se e' 180Kg, si piazza in mezzo, davanti ai cameraman, e si fa un simpatico selfie con sgignazzo davanti alla tragedia. Che bello il selfie con alle spalle gente minacciata di morte!


Scoppia un tragico incendio al village?
Un gruppo di SM si riunisce sorridendo a crepapelle per selfarsi davanti alle fiamme sul percorso dei VVFF.


Crolla il ponte morandi?
Bisogna affrettarsi prima che sia un argomento desueto e selfarsi davanti al tragico evento, chiaramente ridendo di gusto.

Tutte cose, che nei casi piu' gravi, animali che ancora non vengono creduti dai consimili, evidentemente, pubblicano su internet senza neppure rendersi conto che ridere come delle oche strafatte (le anatre sono gia' piu' austere) in un monastero calpestando i fedeli e' alquanto grave, ma ridere sulla tomba di 50 persone appena defunte e' proprio da selfisti.

Ancora non capisco perché sui dizionari che riportano il lemma "selfista" non ci sia nella spiega che il sinonimo e' "idiota" e non ha alcuna attinenza, come vorrebbero alcuni poco informati,  con la fotografia.




martedì, novembre 13, 2018

il selfista 9/10


prima di morire, ride
Si, e' morta.


Il selfista suicida.
Normalmente la specie che hanno comportamenti suicidi si estinguono e, difatti, nessuna e' giunta a noi tranne questa che pare dotata di grande fortuna.
Il selfista suicida anziche' formare gruppi che emettono il richiamo registrato, si trova delle location solitarie che sono completamente idiote per una telefonata.

Si arrampicano in posti vietati agli umani: tetti, guglie e oltre le transenne.
Altri si impiccano, si lanciano sotto aerei e treni, abbracciano tigri, si appendono a cavi AT o si lanciano nel vuoto.
Poi prendono una pessima immaginetta, se sono sopravvissuti, e la condividono per mostrare sia l'incapacita' tecnica sia la propria stupidita' in un colpo solo: double win.
O forse mostrano quanto culo hanno avuto.

doppio tentativo di suicidio non riuscito, purtroppo


Anziche' venir presi e ricoverati dai loro padroncini in una clinica per animali, con la ovvia rimozione della vergogna da internette, la storia assume una connotazione ridicola: Altri della stessa specie trovano la cosa interessante e vanno a chiamare un altro elefante. Ops mi sono sbagliato con una filastrocca assurda.
Comunque si, qualcuno trova furbo replicare la cazzata. Neppure i miei guppy, che sono notoriamente stupidi, arrivano a quel punto.
Ad oggi la morte sul colpo (diversa da quella per dissanguamento del cariolante) dei selfisti e' all'incirca quadrupla degli morti per attacco di uno squalo.
Si parla di centinaia di morti annuali. Veri.
A seconda di come vengono conteggiati vanno dai 90 ai 600 annui, a cui bisogna aggiungere quelli che sembrano incidenti di altro tipo e quelli che muoiono dopo qualche giorno. Si potrebbe azzardare a 2000 annui.

"so' proprio cretino che me faccio un coso"

Ne esiste una versione in movimento: il sefista guida la moto e/o l'auto in maniera troppo veloce per le sue capacita' e vuole rendere edotto il mondo del perche' gli animali non hanno la patente.
Cosa fa' l'animale idiota?
Si selfa. In macchina, con il pensiero di condividerlo ad altri animali della stessa specie.
Grazie al documento, se sopravvive, ogni tanto si becca una multa.
Altre volte perde l'uso di arti o la vita.
Particolarmente, idiotamente, pericoloso e' il sefista suicida da moto: sei oltre le tue capacita', cosa pensi di fare?
Rallenti?
No, stacchi la mano per prendere il telefono in mano e muori.

Del selfista suicida in movimento sono centinaia di morti annui spesso spacciati per "avra' avuto un malore....", "ha perso il controllo" o "incidente frontale".
Darwin non sempre ha ragione.