martedì, ottobre 09, 2018

Guida alla fattura elettronica



Guida alla fattura elettronica digitale italiana barocca con un collage di pensierini impuri e sul perche' e' venuta fuori cosi'.


Tempo fa un paio di voi mi chiesero lumi sulla fattura elettronica.
Al contrario della PEC (Posta Elettronica Comune italica), inizialmente non ho avuto accesso a tutto il materiale perche' non solo era di difficile reperibilita', ancora oggi non e' completa la legge e non lo sara' il primo gennaio, ma e' anche molto vasto e, scusate, ci vogliono decine di giorni per esaminarlo.
Di tanto in tanto ho sbirciato qua e la ma essendo informazioni spesso rimaneggiate da chi non capiva o non sapeva, mi sembrava una perdita di tempo.
Scusate se ci sono delle imprecisioni, spero che mi aiuterete a correggerle.


Partiamo dal principio e dal perche' uno stato dovrebbe chiedere ad una persona di comunicare le proprie fatture alla stato.
La cosa principale, poiche' e' usata spesso dai furbetti del cartellino, e' emettere delle fatture e poi buttarle senza metterle in contabilita'.
Il vantaggio e' per l'emissario che puo' cosi' approvvigionarsi di mano d'opera e forniture “in nero”.
Per il ricevitore di fattura il poter vendere con fattura il nero.

Infatti un'azienda “normale” avrebbe collaterali nel perseguire una strategia con una percentuale relativa interessante di output nero: un importante aumento del magazzino e/o una drastico diminuzione degli utili tanto da illustrare il bilancio di una società fallita.
Il contrario per chi compra nero: Un guadagno notevole sui libri e un magazzino negativo, con il collaterale di pagare una barcata di tasse.
Ecco perché e' necessario, per chi produce con risorse in nero, produrre fatture false se vuole andare oltre il consumer. Dovrebbe pero' entrare nella testa del legislatori che i maggiori acquirenti di nero sono i dipendenti che non hanno obbligo fattivo di fattura. Un operaio che fa rifare il bagno la fattura non la vuole!

L'Italia però è formata da piccole galassie di società decisamente di piccolo taglio e/o cooperative. Le seconde sono intoccabili e le prime, per esaminarle, è necessario fare un controllo lento e noioso. Una cosa in cui le autorità competenti vanno dal non essere in quantità sufficiente all'incompetenza nel farlo passando per la svogliatezza. 
Aggiungiamo la spocchia e capiamo perche', anche per un'azienda in odore di santita', un controllo e' un grosso patema.
I raccontini sui controlli farsa che giocano sulla mancanza del timbro riempiono le serate al bar degli imprenditori con un astio cosi' tipico.

Con questo non voglio dire che tutti gli organismi di controllo siano incapaci di fare il loro lavoro (qualche statale degno di esser chiamato persona esiste e mi e' capitato: per me, eroi) ma purtroppo molti di loro preferiscono “andare di alternative”. Tanto chi lavora e' un bastx e merita una punizione e on le leggi italiche e' facile trovare qualcosa da multare, cosi', tanto per dare una punizione.

Per lo stesso motivo ci sono delle categorie che sono nate sfruttando in maniera puntuale queste mancanze come ad esempio alcuni store cinesi che entro 3 anni cambiano ragione sociale. La macchinosa e bizzarra macchina dei controlli del pirata willi l'orbo manco sa che esistono prima di quella data.

Questi ultimi due fatti modellano molte cose, come vedremo.

Circa 25 anni fa mi chiedevo perche' non si chiedesse alle imprese un banale elenco di testo sparato via modem contenente l'imponibile e l'IVA delle società coinvolte nell'anno.
Un banale elenco del genere mostrerebbe, con 10 minuti di un commodore 64, capire se ci sono enormi incongruenze con le eventuali fatture emesse da altri e/o la dichiarazione.
Tempo per gli utenti, se realizzato decorosamente, pari a zero e costi di pochi euri. Dopotutto se ci sono discrepanze di pochi euri chissene.
Ma i problemi autogeni di cui sopra non si sarebbero risolti. L'organizzazione e' faticosa.

Purtroppo la PA (pubblica amministrazione) e' quella di un paese di ignoranti bifolchi. Pensate che ancora oggi ci sono commercialisti ignari di come si gestisce un PC: e' come se un tecnico di laboratorio non sa come cambiare un oculare al microscopio e dovesse tutte le volte chiamare la nikon.
Ci passate la vostra vita, ed essa ne dipende, e non sapete neppure come funziona una mail o gli step di un backup? Molto coool. Mi chiedo se i commercialisti chiamino l'audi per far benzina quando si accende la spia.

Come conseguenza il governucolo, rispecchiando il paese che rappresenta, ha ben pensato di fare un attrezzo complesso e multiuso che permettesse di risolvere una serie di problemi interni alla PA: la fattura elettronica.


La fattura elettronica SOSTITUISCE quella cartacea con la quale, ormai, potete (dal 1 gennaio) usarla in bagno.
Quella di carta, banalmente, non esiste piu'.
Ci sono poche eccezioni ma sono da considerasi a meta', in pratica tutti i soggetti si scontreranno con la novita'.

La fattura elettronica deve essere emessa con un file XML. Si noti, al contrario di quello che e' creduto da alcuni commercialisti, che l'XML nasce per poter essere semplice e leggibile da un umano al contrario di un file PDF che puo' essere molto complesso e puo' essere aperto solo da un lettore apposito che emuli una stampante PS.
Un esempio dal sito della PA aperto con un banale editor?

Indirizzo VIALE ROMA 543 /Indirizzo

CAP 07100 /CAP

Comune SASSARI /Comune

Provincia SS /Provincia

Nazione IT /Nazione

Prolisso, ma non incomprensibile.


La fattura verra' inviata, anziché al cliente, al sistema dell'agenzia delle entrate (anche chiamato SDI) il quale, dopo averne preso una copia, lo inoltrera' al cliente.
E qui cominciano i dolori.
Grossi.

Perché la data di emissione e ricezione non e' piu' quella “fisica” che ci scrivete ma quella del sistema, che ricordiamo in mano alla mitica SOGEI (Societa' Occultamento Gremlins ed Extaterresti Inimmaginabili). Gente che ha dimostrato di essere capace di rendere complesso e inutile persino un martello.

I giochini semi-illegali ma etici per coprire piccole sviste e menate sono finiti.
Se il fornitore non vi fa la fattura nel giorno stesso potreste saltare un anno.

Per esempio: anni fa una grossa fornitura mi fu consegnata il 29 dicembre (da me venduta il 31) ma non essendoci personale dal fornitore la fattura venne effettivamente prodotta 15 giorni dopo. Mi fecero una gentilezza.
Chissene: Lo stato e' a posto, io, il cliente e il fornitore pure.
Oggi avrei fatturato PRIMA di avere la merce commettendo svariati illeciti BEN DOCUMENTATI e incasinando la contabilita'. O meglio avrei perso il cliente che voleva la merce per capodanno.

Per non parlare dei ristoranti che invieranno la fattura e tu ti dovrai ricordare (perdendo tempo, ovvero soldi) di controllare se la ricezione su SDI e' avvenuta o meno.

Il domicilio fiscale e' un'alta baroccata
La cosa divertente e' che non si inviera' la fattura verso il sistemone dicendo 

“hei, la invio alla PI 0395654845853”, 
cosa che sarebbe ovvia e banale. Dopotutto la PI e' univoca.
Bisognera' inviarla usando 

“ hei, la invio alla PI 039856745853 presso il domicilio 1234567”
Perche'?
non e' chiaro.

In pratica ogni partita iva avra' una seconda partita iva utile solo per l'invio.
 e' facile pensare che chi ha inventato il numerino e' un'imbecille:
Non ha, pare,  un CRC (codice controllo, come il CF o la PI) e vi lascio immaginare la tonnellata di errori che si genereranno
Non ha un numero di caratteri sufficienti ad andare oltre pochi anni. (edit postumo, pare che le cifre della documentazione siano un campo alfanumerico)


La trasmissione stessa gia' oggi, che e' obbligatoria per le sole fatture verso la PA stessa, e' fallace:
il 5% delle trasmissioni FALLISCE.
Dopo TRE anni dall'obbligo.
Giusto per capire: siamo a livelli che vanno dal ridicolo alla risata seppellente.
Le aziende piccole con picchi di spedizione si suicideranno. Io spedivo il 90% della produzione in 4 settimane: il 5% sarebbero stati, di fatto, persi e puniti.
Non voglio neppure immaginare cosa succede in un'azienda grande con migliaia di fatture giornaliere: centinaia di fatture mai spedite al giorno. Se questo era il modo di incrementare i posti di lavoro sappiate che esiste un mondo intero la fuori. E non ha questo svantaggio competitivo.

Prima di partire per la totalita' italiana la percentuale di insuccesso dovrebbe essere lo 0,00x%. 
Sotto queste percentuali di successo sono dei pazzi furiosi a partire.

10 milioni di PI che si scambiano miliardi di fatture, Fate il conto di quanti milioni di errori si debbono gestire e cosa costa in ore di lavoro.
Se il videogioco chiamato Instagram non accettasse il 5% delle immaginette in arrivo ci sarebbe una sollevazione popolare. E' stato fermo lo 0,09% del tempo durante l'anno e uno tsunami di utenti arrabbiati si e' generato al volo.
Questo e' un pochetto piu' importante, mi sembra e fallisce 50 (si, cinquanta) volte tanto quando e' sollecitato da un traffico ridicolo.
Basterebbe questo numero, 5%, per definire la trasmissione, e quindi il sistema, guasto.
Da buttare.

L'adottare la misura, con regole oltretutto diverse da quelle precedenti (sempre diversificare le regole, mi raccomando), di colpo per milioni di entita' che riverseranno improvvisamente un fiume in piena nei server che mai sono stati testati per grandezze del genere se non si incatramano come un sistema dei grillini e' da non credersi.
Sarebbe stato il caso di scaglionare, no?


La PA, nella sua bonta', puo' rendere noto (con calma) dopo 5 giorni che la fattura e' un errore.
A quel punto, la fattura si considera non emessa e l'emittente può procedere, entro i 5 giorni successivi alla comunicazione di scarto, a un nuovo invio della fattura, con medesimo numero e data; oppure (se la prima soluzione non fosse possibile) emettere un documento con nuovo numero e data “per la quale risulti un collegamento alla precedente fattura scartata da Sdi e successivamente stornata con variazione contabile interna (senza trasmissione a SdI) onde rendere comunque evidente la tempestività della fattura stessa rispetto all'operazione che documenta”
Confusi?

Insomma: e' colpa vostra. Dovete attivarvi per mostrare la vostra eventuale innocenza.
Se poi il vostro cliente vi ha dato dei dati non corretti? e' colpa vostra.
Se il sistema va giu' e' colpa vostra.
Se la trasmissione e' strutturata alla carlona (ed e' una delle modalita' previste di trasmissione): e' colpa vostra.

Inoltre, ma pochi ne parlano, il sistema spedisce la fattura al destinatario dandovi l'ok della trasmissione.
Vedremo a breve che potrebbe essere importante avere l'ACK (l'avvenuta ricezione in milanese moderno) da parte del destinatario visto che fra le modalita' di trasmissione ve ne sono un paio di ridicole.
Il problema dell'ACK e' che non e' chiaro se l'avvenuta ricezione (che e' importante per diversi fini) e' effettivamente un recapito o e' solo una presa in gestione come avviene sulla PEC: per il nostro stato spedire e ricevere e' spesso la stessa cosa e dalla documentazione pare che ancora una volta si sia voluto proseguire in quella direzione: complicare, rendere vuote le affermazioni e creare casi giudiziari dagli esiti improbi.

Inoltre, sempre perche si vuole usare modi di trasmissione bizzarri, il file deve essere firmato se destinato alla PA, ma non con una firma valida di una CA riconosciuta, ma con un accrocchione italico e specifico.

La conservazione della fattura e' un'altro rebus.
La cosa divertente e' infatti che come tutte le cose malfatte (ricorda la PEC anche se al momento non ne raggiunge le vette) continuano a legiferare e cambiare non solo in corso d'opera ma persino durante l'uso.
E' come cambiare i pistoni dell'auto malprogettati mentre siete in autostrada. Eppure le circolari, anche contraddittorie, si susseguono in un crescendo operistico.

Un esempio: io non la vedo la Perego e figlio, con la pialla in mano e pieni di trucioli, ad avere un supporto di backup trino e relativa cassaforte ignifuga (e a norma) in altro edificio per conservare le caspita di fatture.
Non lo fanno gli avvocati, i medici e i commercialisti, gia' in obbligo per altre motivazioni, che le leggi le dovrebbero sapere.
Cosi' la PA, nella sua immensa bonta', con provvedimento di luglio 2018 (non e' manco una legge) SU RICHIESTA dovrebbero archiviarle gratuitamente.
La domanda e': perche non lo fa di serie?
Alla fine e' un obbligo richiesto dalla PA stessa il fatto che il documento sia persistente, che lo renda tale essendo nelle sue possibilita' e il fattore di scala lo renderebbe economico a livello nazionale.
Inoltre, sembrerebbe, che per motivi suoi conservera' quel documento per 5 anni. Rendiamo banalmente esplicito questo caso di grave data retention!
Ovviamente non e' chiaro se continuera' ad essere tale.

Ma non basta!
La fattura elettronica puo' anche essere conservata in azienda in maniera diversa  del file standardizzato originale.
Perche?
MISTERO incomprensibile e di raro pindaricismo.
Ovviamente questo e' stato comunicato con una circolare (13 del 2 luglio 2018 dell’Agenzia delle Entrate, ovvero non e' legge, e' tardiva e fa ridere) 

ciascun sfortunato potrà decidere di conservare i documenti scegliendo un modello digitale diverso dal testo XML, purché il contenuto sia identico a quest’ultimo (di fatto impossibile con i formati proposti), e il formato sia compreso tra quelli resi disponibili dal DPCM 3 dicembre 2013 (che si riferiva a dati cartacei, foto fogli elettronici...).

I formati alternativi sono, rullo di tamburi:

PDF, in pratica un set di descrizione pagina destinato alle stampati PostScript e leggibile da un emulatore in versione 1.5 o 1.7. Ovviamente non e' piu' possibile ritrasformarlo in un formato di testo o maneggiarlo via computer. Nota che se usate con incompetenza i vari programmilli e salvate un PDF di versione superiore esso non e' valido.

TIFF
il TIFF e' in realta' un container e nella PA si fa riferimento ad un documento che non esiste piu'. Facile essere dei bimbominxxia e mettere un link su una pagina a casso. Non viene data una ISO. Visto che e' possibile fare un multipagina con colori CYMK, inclusione di JPG e una masnata di roba capire se siete a norma o meno facendo un filettino compresso di 5000 pagine e' un vero mistero. Usatelo per le foto e sarete felici, non certo per le fatture. Ovviamente non e' piu' possibile ritrasformarlo in un formato di testo o maneggiarlo via computer.

JPEG
Un formato ISO della CEE ottimo per le foto di media o bassa qualita'... continuiamo a parlare di carta.
Oltretutto un errato settaggio del programma di perdita dati (ricordiamo, vero, che il JPEG e' un formato distruttivo con selezione della perdita?) potrebbe portare a produrre un file di fatto inutile per qualsivoglia uso. Di volantini .JPG in cui non si leggevano le scritte ne ho visti tanti. Il JPEG non e' costruito per conservare documenti ma per rendere immagini fotografiche, non pagine scritte, con il minimo dei dati.
Ovviamente non e' piu' possibile ritrasformarlo in un formato di testo o maneggiarlo via computer.

ODF (Open Document Format)
Questo e' un formato ISO che e' un contenitore di formati (che possono essere al loro volta container) basato su XML e poi compresso. In linea teorica potrebbe ancora contenere il testo (XML) di partenza e sarebbe possibile maneggiarlo nuovamente ma e' una modalita' non prevista dallo standard.

(OOXML), formato XML sviluppato da Microsoft frettolosamente: una copia inutile e dannosa di ODF.


E' abbastanza bizzarro, credo, si dia la possibilita' di archiviare un minuscolo testo che per un'azienda PMI in un anno occuperebbe lo spazio in memoria di una foto, consigliare l'uso di formati che sono di fatto una foto per ogni fattura aumentando costi e gestione.
Si e' definito un formato?
Si usi quello o si lasci l'uso della vecchia carta, a quel punto, mi sembra meno folle


Nonostante sia in pista da TRE anni, ancora molti problemi e collaterali sono non risolti.
Come al solito: anziche' rivedere il progetto dall'inizio e controllare gli errori e modificare di conseguenza si va di bollettini delle varie agenzie lasciando inalterata la legge errata.
Questo modo di procedere ha tre problemi.

Il primo e' che la legge non cambia lasciando leggi che sono ossimoriche nel contesto, come la PEC che per legge e' compatibile con le poste certificate ma tecnicamente e' impossibile non essendo una certificata.

Il secondo e' che si va a spostare l'emanazione delle leggi dal governo ad un ente. Ovviamente hanno necessita' diverse e posizioni diverse sullo scopo della legge. Devo rispettare la legge o l'ente di riscossione? Ci sono molti casi in cui non corrispondono.

Il terzo e' che per sapere cosa fare un povero cittadino non deve piu' solo essere rispettoso della (in italia gia' dimensionalmente enorme) legge ma deve anche andare a spulciare INFINITI bollettini che dovrebbero essere al massimo dei chiarimenti, non delle aggiunte o dei soverchiamenti come ormai avviene regolarmente.

I bollettini sulla fattura elettronica ormai sono a cadenza mensile.
Pensate alla felicita' di chi ci interagisce pesantemente come una software house o un commercialista...
Ogni giorno cambiano le regole.
In questo paese non si capisce mai a che gioco si sta giocando, se pensi di giocare a badminton e ti vedi arrivare una palla da bowling non e' una cosa bella.
Poi per forza non esistono software seri di contabilita' e i migliori ERP italiani hanno la peste e la scarlattina insieme.

ed ora?

Abbiamo capito che la fattura elettronica e' un filettino di testo,
abbiamo capito che sarebbe semplice ma e' stata baroccata, e non smette di essere cangiante.
abbiamo capito che neanche lo stato sa quali siano le specifiche finali, ma noi dovremo eseguire entro pochi giorni una cosa che non si sa cosa sara' diventata al momento dell'adozione.

Ok, fantastico, ma come facciamo ad usarla?

Prima di iniziare dobbiamo spiegare ai mattacchioni dell'SDI come cavolo vogliamo trasmettere all'agenzia le nostre fatture non essendoci una sola maniera (UCAS).

Inoltre, siccome il nostro stato non si fida della autorità di CA che proteggono banche, poste certificate (quelle che funzionano) e multinazionali, generera' delle delle firme autoctone slegate dal trust per complicare le cose e che noi dovremo installare sui ns soft.
Per la procedure si usera':
1 la potente CNS (carta nazionale dei sevizi) che di per se sarebbe gia' sia una firma sia credenziale di accesso, privata e pubblica. L'unica cosa quasi decente (manca solo che non e' nel trust) del governo in ambito digitale.
2 lo SPID, si, non ridete. Esiste ancora.
3 lasciamo perdere.

Dopodiche' puoi inviare il file con uno solo dei diversi sistemi che dovrete scegliere. A questo punto perche farne tre?

Il primo caso e' il piu' semplice ed e' l'unico che ha un senso pratico: FTP (file trasfer protocol), come dice il nome e' fatto apposta se dovete spedire un file.
Di fatto tutti i PC, telefoni e telecamerine e persino alcuni TV, antifurti, karaoke e antincendio sono in grado di farlo.

Per qualche motivo inizialmente era la versione “base” poi, dal 1 luglio 2018, dopo 3 anni, i geni dell'informatica (i gremlins della G di sogei) hanno capito che FORSE andava criptato. Anche se usare l'FTPS sarebbe stato piu' furbo.
Ovviamente il criptaggio va fatto sempre con una firma non riconosciuta dalla catena di trust.

Il sistema ci da l'accesso a due directory (per gli ignoranti: cartelle).
Nella prima ci si sbatte le fatture in uscita, nella seconda si tiran giu' le cose per noi come fatture in ingresso e risposte.
Facile, semplice e pratico come mandare delle foto su di un sito. Persino internet exploDer e' in grado di farlo.
Inoltre essendo uno standard fondante di internet (1971) e' facilmente automatizzabile e un programma di fatturazione, anche da poco, dovrebbe essere in grado di sparar su e importare le fatture senza colpo ferire in maniera piu' semplice che stamparle su carta.
Ovviamente tale soluzione software in un paese rurale e' latitante e persino soft “che se la tirano” costando migliaia di euri non sono in grado di fare una cosa cosi' semplice.
In piu' essendo un paese rurale e' possibile che tale cosa venga spacciata per feature “potente” e fatta pagare a caro prezzo (ne ho gia' notizia) anziche pochi euri.

Via WEB.
In realta' e' un web service e in pratica il testo pre concimato va trasferito a manina al nosto SDI.
Sinceramente poco pratico. L'accesso e' https, quindi criptato, ma non essendo la PA affidabile (nella catena del trust) dovrete installare a manina la firma.
La maggior parte dei coloro che vi vendono fatture elettroniche sono un abbellimento di questo portale.

Via PEC (Posta Elettronica Comune italica).
Questo e' un colossale non senso e pone tutta la baracca nella parte del “caspita che Cu... rame lutezio”.
Cosa succede se invio la posta e non viene ricevuto da SDI?
Certo ho la bellissima ricevuta di trasmissione (quella che e' spacciata per ricezione).
Io posso dire di aver fatto UNA spedizione, cosa conteneva e' mistero (dipende da una serie di cose). Ma nessuno puo' onestamente affermare che sono stato io a spedire.
Per legge la fattura NON E' EMESSA. Ma per legge qualcuno HA SPEDITO LA FATTURA e ottemperato. Come e' gia' successo.
A forza di fregarsene di come funziona la logica, da domani legisliamo ruote quadrate su tutti gli automezzi, e con circolare, la possibilta' del pentagono per i religiosi della chiesa satanista.

Idem in ricezione. Una bella nota di credito (con il fatto che non e' possibile variare una fattura, ci sara' un grande uso dello strumento) che mi cambia l'IVA. Come giustifico il fatto che SDI mi ha inviato il documento LEGALMENTE ricevuto, e LEGALMENTE letto anche se e' perso fra i bit?
Chi paga le multazze?
Quanto costa mantenere la PEC che ha un secchiello molto contenuto e all'aumentare del traffico molti provider chiedono cifre tutt'altro che simboliche? Cosa succede con il secchiello pieno?
Tutto molto divertente, vero?

Inoltre il sistema PEC si e' prestato a truffe di vario tipo: cosa succede se forzo la mano?
Questo e' un altro grande punto che costituisce un errore di progettazione. Sarebbe facile e istantaneo rendere il sistema migliore eliminando il problema PEC, ma ho paura che come e' successo per il buono cultura, usato per rendere lo SPID diffuso, si voglia usare le fatture elettroniche per capire di chi sono le mail non certificate e spingere ad usarle.
Associare, malamente, una PEC ad una PI potrebbe permettere di affermare che sia possibile risalire all'utente come se fosse una posta certificata (si, quella veramente certificata in uso da secoli).


Al momento, che io sappia, non esistono programmi seri che gestiscono sta cosa a poco prezzo, piu' dei web service arraffazzonati a pagamento.
Eppure l'FTP permetterebbe veramente a dei programmi di fatturazione ad una manciata di euri con l'aspetto e le performance di quelli standard che si trovano in freware, opensource o venduti a una ventina di euretti.
La sogei con un paio di 100KE potrebbe fare un programma di contabilita' ristretto, magari da rilasciare open source, anziche' molto closed source come al solito (dopotutto lo sviluppo e' pagato da noi, no?) cosi' che non solo le piccolissime attivita' potrebbero produrre fatture senza sbatti, ma basterebbe agganciarlo all'esistente per dare la possibilita' di avere la funzione di trasferimento a costo vicino a zero.
Potrebbe inoltre comunicare in FTPs anche verso i commercialisti, evitando cosi' molti errori. In pratica nel momento di emissione il commercialista avrebbe caricato sui PC il tutto in contabilita' in sincro con il cliente.
Siamo in cronico ritardo sia dal lato sw ma, soprattutto, dal lato legislativo che permette lo sviluppo dello stesso.

In pratica: l'aver definito un formato di file uguale per tutti permetterebbe alle aziende grandi risparmi sul commercialista (gli spari il file e non deve avere la tizia che ribatte le fatture) e di gestione, ma non essendo pronti probabilmente provochera' alle aziende costi non da ridere. Il fatto che non siamo pronti e' evidenziato dal continuo cambiare regole con circolari a raffica.

Alla fine si tratta di qualcosa di molto, molto, molto, meno complesso di inviare una foto su Flikr.
Mandare un file MOLTO piu' semplice, non implicante migliaia di versioni differenti, ma solo UNA versione ultrasemplice. 

Come mai sembra una cosa difficile?
Fare una cosa complessa come facebook e' facile per l'utente perche' il server e' studiato e usa tutti gli STANDARD ISO e RFC.
Fare una cosa semplice come la fattura e' difficile perche' si e' voluti allontanare da tutte le standardizzazioni mondiali esistenti (ricorda la pec e lo spid, vero?). Mussolini song? Bello essere “li migliori de sempre” inventando lampadine che vanno a 145,7V, nel WE a 95V, quando a casa abbiamo i 230V?

Inoltre il problema e' che lo stato avra' un controllo mai visto prima.
Va bene avere un controllo, ma qui si esagera.
Lo stato italico, al contrario del mondo civile, non ammette mai buonafede e gli inevitabili errori si potrebbero pagare molto caro.
In pratica si va a creare un redditometro in tempo reale. Lo stato italico, con questi sistemi, ha solo massacrato gli onesti e i semi onesti ma lasciato mano libera ai furbetti veri.

Ricordiamo una cosetta, nella fattura elettronica il sistema apre la fattura e la legge verificandone l'integrita'.
In questa lettura non e' contenuto solo cio' che dovrebbe servire ad un controllo fiscale.
VOI MANDATE TUTTA LA FATTURA.
Codici, sconti e menate.

Si parte con l'illecito, un'estrazione come quella che avviene nelle intercettazioni, quelle che magicamente finiscono sui giornali nonostante i giudici siano obbligati a non divulgarle, dati che valgono miliardi di euro, decisamente piu' ampi di quei miliardi di euro che valgono i dati che raccoglie WA. Se io vado da un sistemista con un paio di milioni euro sotto il braccio per una “banale” query, secondo voi, mi da i dati?
E se rilancio a 3?
Dopotutto ci sono aziendine come alcune COOP che gia' oggi si fanno beffe della legge e perdono 30 milioni alcolpo per aver fatto scommesse un po' azzardate. Pensate che 2 milioni di euro siano un problema per costoro? Pensate, se avessero in mano le fatture di un'annualità di esselunga? Tanta roba, vero?

Lo stato puo' possedere un vostro concorrente... quanto e' lecito nel momento in cui POSSIEDE la vostra fatturazione in dettaglio?

Stando sul “fiscale” la PA elaborando tali dati puo' conoscere molto piu' dell'etico delle nostre aziende.
Ci sono molte situazioni cui il sistema, su di un'azienda, potrebbe sapere piu' del proprietario, con l'aggravante di avere tutto in tempo reale.
Siamo sicuri di volerlo?

I servizi web dei privati? Ho visto una pubblicita' che riportando i loro successi esplicitava, senza che se ne rendessero conto, che leggevano le fatture e facevano estrazione dati. Molto oltre ad un semplice controllo coerenza. Quali sono i limiti di estrazione previsti? Nessuno. Cosa limita la vendita di questi dati? Poco.

Cosa succederebbe se i dati fossero aggregati dallo stato non da un semplice calcolo matematico ma da una AI.
Dopotutto persino molti cellulari ne hanno a bordo una, non e' piu' fantascienza. Se io cercassi aziende che potrebbero in futuro diventare concorrenti di enel o altri amici, che stanno per spostarsi all'estero o stanno investendo per operare grandi riduzioni del personale?
Non stiamo parlando di Orwell, ma di banali cose che vengono gia' operate su persone fisiche cosi' stolte da usare Whatsapp, con la differenza che qui' ho MOLTI piu' dati e posso essere molto, molto, piu' preciso.
Se pensate che sia SciFi siete ignoranti.
Cambridge analitica, non ha insegnato nulla?
Trump, neppure?
Snowden rimane una roba da nerd?

Complimenti, siete delle scimmie dello zoo alla guida di una lotus lanciata a 200Kmph e ridete. Intanto la curva sta arrivando e non conoscete l'uso del volante in fronte a voi e non avete mai visto neppure che esiste una pedaliera.
La cultura non e' conoscere un sonetto di 2000 anni fa in una lingua che nessuno sa parlare.

Quale e' il limite elaborativo che possono fare su quei dati?

Quali programmi possono far girare alimentati da una colossale fonte?

Quali sistemi di sicurezza sono stati posti a difendere le nostre aziende?

Dove fisicamente sono memorizzati e in che modo, non e' che li ritroviamo su AWS in grillino style?

Tutte domande senza una risposta e che non esiste in maniera esplicita nel corpo legislativo. Eppure e' piu' importante delle migliaia di paturnie che leggi giornalmente, no? Nessuno ha posto queste domande.
Normale fare leggi TECNICHE senza parlare di tecnologia?
Un argomento palloso per i commercialisti, gli avvocati e compagnia cantate. Ovvio che non si lamentino. 

Sveglia, non siamo piu' nel 1950! I dati di un container di carta stanno su una SD grande come un francobollo e possono essere elaborati in minuti, non in anni. 

Giusto per capire la grandezza odierna della tecnologia: una schedina SD che si usa nella macchine fotografiche e cellulari che e' grande come un'unghia puo' contenere 200 miliardi di fatture da 10 righe di prodotto. Siamo ancora convinti che sia difficile rubare quei dati?
Chi li possedesse avete un'idea che lucro potrebbe farci?

Dopotutto al commercialista ignorante interessa solo “essere in regola” e non protesta con lo stato.

l'azienda, magari perego e figlio, il “computero” e' quel coso che usa la moglie per fare la fattura e quest'ultima ha delle difficolta' quando cambiano il colore dell'iconcina del programmino con ci scrive il numero di sedie vendute.
In un paese rurale la pialla e il martello sono ancora i principali strumenti conosciuti.
Ovvio non farsi delle domande.
Se poi implementano un programma per capire chi e' meglio far fallire per avere piu' sindacati, meno pensionati o piu' morti, sono problemi di altri.

Non sono stati messi limiti legislativi al dove come e quando: Forse e' il caso di spostare la sede legale altrove se avete una SpA. La svizzera e' accogliente.

Non avendo personale serio e preparato (ci ricordiamo che la nostra PA e' una delle piu' abbondanti?) si vuole probabilmente portare il controllo dell'evasione dal camminare per strada di agenti preparati e seri al livello dei computer chiusi in un seminterrato.

Ci sono intere vie fatte di capannoni, tipicamente in alcune regioni (toscana?), che per decenni hanno fatturato frazioni ridicole. Io stesso sapevo, con certezza, di almeno un migliaio di evasori quasi totali che, oltretutto, lavoravano nel completo spregio delle norme di sicurezza.
Ci spieghino come e' successo con quell'esercito di controllori. Ma forse non si vuole controllare.

Non funzionera' questo tipo di controllo. Dopotutto chi froda non e' cosi' stolto da emettere fattura o riceverne troppe.
Gli imbianchini&c che giravano i negozi a dicembre per vendere fatture sono solo idioti, ma e' la dimostrazione di quanto e' semplice volare sotto i radar, tali sistemi non cambieranno, ma evolveranno. Perché il problema e' l'operaio. Quello, essendo sacro, non si tocca.
I controlli, quelli veri, piaccia o meno, vanno fatti consumando le scarpe.
Dopotutto il mondo delle cartiere esiste ancora oggi e la fattura elettronica non lo risolve come non ha risolto l'intrastat elettronico il fulminare l'IVA.

Inoltre il consumatore di nero, l'impiegato, consumera' ancora piu' nero per via dell'ennesima complicazione data al B2C: anche mettersi semplicemente a scrivere una fattura con un soft pessimo ha un costo. Se ci metto un'ora a fare una fattura su un lavoro di 2 ore come cambiare un rubinetto...
“Signora mi da il codice fiscale?”.
“quello sul tesserino che non so mai dove sia?”
e cosi' via.

Non penso che troveranno molto nero, ma e' l'ennesima tegola sugli imprenditori e gli errori in buonafede, invece, si pagheranno molto caro.
Come i programmi, del resto.

PS
Ho volutamente tralasciato notevoli argomenti, nonostante vette di altissima commedia, come l'incollare il bollo alle fatture elettroniche e collaterali come gli imbecilli che piangono il logo.
E' gia' un'esagerazione di seghe mentali da tirannosauro sotto metanfetamina.

aggiornamenti
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Ad alcuni, come gli stipendiati, che pensano di essere santi e che i “capi” siano cattivi e intrattabili e che non capiscano nulla fatevi un esamino di coscienza.
Quando vi sembra che il vostro capo sia uno stronzo, o sembri particolarmente incavolato, e' perche tutte quelle cose che voi saltate a pie' pari poiche' pensate che non vi interessino, in realta' hanno conseguenze dirette sulle vs vite.
Conosco almeno una decina di piccole aziende che con l'arrivo della fattura elettronica chiuderanno. Non tanto perche' sia un moloch particolare, ma perche e' l'ennesima cosa di cui aver cura e che e' da SEGUIRE. La famosa goccia nel vaso.
Ogni momento e' una nuova perdita di tempo e rischi di multe salate. Non conosco imprenditori che  si sentano sicuri: se parli della guardia di finanza si cagano addosso anche se hanno fatto tutto il possibile, ed oltre, per essere in regola.
Come avere il cane della suocera da far pisciare alla 11 di mattina. Avete il lavoro rovinato.
Quali sono queste nuove della fattura elettronica?

nuove modifiche al il 21 e 24 dicembre.
Praticamente a 2 giorni dalla rivoluzione.
Se continuano cosi' arriveranno a fare la PEC (posta estremamente cretina)
aggiorno anche il post guida
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oggi, nella fattura cartacea (o semplice file pdf) la data ivi indicata corrisponde a quella del momento di effettuazione dell’operazione (o fine mese per la fatturazione differita): nessuno, probabilmente, si è sin d’ora preoccupato della data di spedizione/trasmissione (leggasi emissione).
In siffatto nuovo contesto normativo però, una fattura - per esempio - trasmessa al Sistema di Interscambio il 2.08.2019 per una consegna di merce senza DDT avvenuta il 30.07.2019, comporterà la redazione di un file xml avente data 2.08.2019 e data operazione 30.07.2019.


Sembra una banalita', vero?

un esempio: clausole contrattuali di pagamento con dicitura 30 GG DF FM comporteranno, di fatto, un posticipo di ulteriori 30 giorni nell’incasso della fattura.
Bella li, no?
Chiedete agli operai della fiat di posticipare il  reddito di 30gg e vedete cosa succede.

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La RAI nella sua bonta' ha deciso che, esistendo dei buchi normativi, le fatture le emettera' ancora in cartaceo (circolare RAI del 07-01-2019).

In pratica al povero acquirente di servizi rai (pensate a tutti i bar luoghi pubblici dove esiste un TV) il canone (migliaia di euro) verra' contabilizzato a manina in maniera diversa (ovvero costi) e non del tutto chiara.


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Nel passaggio verso la PA e quella B2B si sono “dimenticati” la funzione di RIFIUTARE una fattura.
Senza scomodare le riviste “dell'arma” che mandano fatture perentorie, ma ci possono essere molti motivi per rifiutare una fattura.
Prima chiamavi il fornitore e lo mandavi a quel paese stracciando un foglio pazzo.
Generalmente si arrivava ad una definizione.

Io per, esempio, avevo un fornitore che ordinando 20 oggetti ne mandava 60. Non aprivi la scatola e risolvevi il problema.
Ora la fattura puo' arrivare prima della scatola ed e' registrata in contabilita' in maniera eterna. Figurati se tali grassi d'arrosto ti mandano una nota d'accredito.
Per rifiutarla, ovvero parlare con un computer dell'SDI e' necessario, tenetevi forte, fare una delle seguenti entro 15gg dalla trasmissione:
A Mandare una raccomandata
B mandare un FAX.

Ovviamente questa possibilita' e' resa obsoleta in maniera sibillina dalle ultime circolari, che pero' non sono legge.
Vi lascio immaginare i nuovi contenziosi che scaturiranno dal fatto che ti ritrovi in contabilita' una fattura praticamente gia' registrata che ti scarica le tasse ma non paghi.
Piu' altri costi.

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Immaginate un rappresentante che tutti i giorni si fa fare 2 maledette fatture per il cibo piu' altre ed eventuali.

La risposta fornita si riferisce alla situazione di un dettagliante, che ai sensi dell’articolo 22 del DPR 633/72, emette fattura solo su richiesta del cliente, ma è tenuto dalla norma a farlo entro e non oltre il momento dell’effettuazione dell’operazione, mentre in assenza di fattura il corrispettivo deve essere certificato mediante ricevuta fiscale o scontrino.
Alla luce di una similare situazione, l’Agenzia continua col sistema cartaceo:
a) EMISSIONE DI FATTURA DIFFERITA. In questo caso  lo scontrino assume valore di documento equipollente al DDT, e la fattura potrà essere emesse in via differita entro il giorno 15 del mese successivo, con riferimento a tutte le operazioni intercorse nel mese precente.
Il cliente lascerà quindi i locali “accompagnato” da una ricevuta fiscale o da uno scontrino, cui seguirà fattura differita.

 
In pratica il cliente va a casa e controlla a manina tutti i giorni se sul fottuto SDI e' arrivata la fattura, automatizzare questa cosa fa ridere.
Ovvero deve fare da cane da guardia al fornitore. I costi del poveraccio sono appena diventati stellari.

b) RILASCIO DI UNA QUIETANZA, cui segue una fattura immediata. . In sostanza, il cliente dovrà lasciare i locali con “un qualcosa” che certifichi provvisoriamente la transazione, tant’è che le FAQ indicano come strada percorribile anche l’utilizzo di una semplice stampa della fattura ovvero dalla ricevuta del POS, in caso di pagamento elettronico. Sarà poi emessa fattura immediata (ovvero riportante la medesima data dell’operazione), e questa potrà essere poi trasmessa – per il primo semestre 2019 – entro il termine della propria liquidazione IVA

In pratica puo' passare le giornate alla ricerca della fattura per tre mesi, non sapendo quando il fornitore e' obbligato alla liquidazione.
Se poi non arriva avete in mano un pezzo di carta igenica da usare in bagno. Lo strappo di toilet paper piu' costoso della vs vita.

Quando una fattura elettronica viene emessa a seguito di rilascio di scontrino o ricevuta fiscale (o “documento commerciale” nel caso di trasmissione telematica dei corrispettivi) è comunque sempre necessario che la fattura richiami il documento originariamente emesso.
Le informazioni relative alla ricevuta fiscale o scontrino dovranno essere indicati nei campi deputati del tracciato XML di fatturazione elettronica che, ricordiamo, si trovano nel blocco informativo “AltriDatiGestionali”.

 
Insieme a tanta altra fogna.

La compilazione dovrà essere effettuata come segue:
nel campo “TipoDato” occorrerà indicare il tipo di documento originariamente rilasciato, utilizzando i termini “NUMERO SCONTRINO”, oppure “NUMERO RICEVUTA” oppure “NUMERO DOC. COMMERCIALE”;


Manca solo un “oppure bazinga”


L’Agenzia ha ricordato, inoltre, che se il cliente è un soggetto “consumer”, ovvero un non titolare di partita IVA, al rilascio della fattura, una copia di questa (analogica) dovrà comunque essere consegnata alla controparte, a meno che il cliente stesso non vi rinunci espressamente. Nel caso di controlli successivi che evidenzino difformità tra la copia analogica e la e-fattura, salvo prova contraria prevarranno comunque le informazioni riportate nella fattura elettronica.

Traduciamo:
Siete obbligati a controllare  a manina decine o centinaia di documenti senza ne capo ne coda che potranno essere emessi in un lungo tempo di mesi (+5gg) e voi dovrete ricordarvi chi non li ha emessi e sollecitarli oltre il limite in cui il fornitore puo' emetterli. 
 
Ovvero e' sempre colpa vostra.


I costi per gestire questa pazzia sono, ovviamente, tutti a carico vostro.
Le aziende dovranno avere una doppia contabilita' con ancora il cartaceo.

L'utente consumer che riceve una fattura potrebbe possedere un fake, certificato come tale,  con tutte le conseguenze del caso, galera compresa, e non saperlo.

Proprio una rettifica dell'ultimo momento.
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aggiornamento privacy CVD
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un rant veloce


a meno di 30 giorni lavorativi  dalla fattura elettronica (le ferie...) arriva prima un'ennesima variazione via "circolare" con felicita' di tutti. 
Manco ho guardato cosa fosse, magari e' una virgola, ma e' lampante  che non siamo pronti.
Aggiornamenti soft e incazzature delle aziende. Per molti la fine d'anno e' la parte piu' incasinata dell'anno e bisogna stare a dietro anche alle follie dell'imperatore.






Rendiamoci conto di cosa vuol dire obbligare qualcuno a fare qualcosa che non e' chiaro cosa sia.
"Vorrei qualcosa di buono Ambrogio...", li era piu' chiaro che fosse sesso.
Le variazioni avrebbero dovuto fermarsi 12 mesi fa e le circolari neppure esistere.

Poi, come vado dicendo da circa 6 mesi ci si accorge venerdi', non 3 anni fa,  che forse sparare ovunque quei dati (fetente pec compresa) forse forse non e' una bella cosa.

Voglio dire, ci stanno lavorando da 5 anni, lo scoprono adesso?
Stiamo scherzando?
Hanno fatto tutto l'iter senza neppure chiedere al garante della privacy se era corretto?
cool!
Perche, non essendo interpellato, sta dicendo che DA FUORI, non e' corretto. Chissa' cosa succede all'interno della SOGEI (Societa' Occultamento Gremlins ed Extaterresti Inimmaginabili) come utenti di poco conto che possono leggere tutto e tutte le directory (cosi' e' piu' facile, no?) e storage alla buona.

Io, signor nessuno, ho visto il problema 10 minuti dopo aver visto come funziona lo scambio.
I signori legislatori altissimi, i mostri della sogei, i pazzi con il mitragliatore sparacircolari non si sono accorti?
Interessante.
Se io fossi un governo europeo come la francia cercherei di corrompere un funzionario di sogei e farmi dare una SD con sopra l'intero anno italiano da girare alle mie aziende di stato.
Ma sai che danni potrei fare?
Prova ad immaginare di sapere l'acciaio (o i pneumatici pirelli) a cosa lo vendi alla FCA o quanto costa qualsiasi altra fornitura. Giro le fatture alla michelin e ti voglio vedere se esiste ancora competizione.

 

Prevedo grandi casini, magari non a livello della maledetta pec, ma dei casini grossi verranno fuori.
 

Dopotutto a fare le cose col culo non e' che produci maionese ma cacca: siamo un paese di selfisti
Licenzieranno qualche migliaio di persone, e via cosi', come al solito si urlera' che i centri per l'impiego troveranno posti di lavoro nelle aziende che non esiston piu'.


Smettere con la pec e fermarsi con la fattura elettronica prima di dover fare numeri circensi?
Facciamo cosi':
La fermiamo, ci diamo un 12 mesi per rifarla, chiamiamo informatici seri, la BLOCCHIAMO e se pensiamo di fare modifiche la spostiamo in avanti di altri mesi.

Non e' ipotizzabile che ci siano modifiche sotto i 6 mesi dall'adozione: le aziende devono avere il tempo di organizzarsi.

Non e' possibile che chi legifera su una cosa tanto tecnica sia un latinista o un ragioniere del put.

Altrimenti torniamo alla raccomandata e alla fattura cartacea, per il momento migliori per tutti.

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25 commenti:

Death65 ha detto...

>Questo e' un altro grande punto che costituisce un errore di progettazione.
Non sono d'accordo: il sistema non è stato mai progettato ma si è evoluto spontaneamente, diciamo come un progetto open al quale tutti hanno i diritti di scrittura: tramite agglutinazione.

Per il resto concordo: sono un programmatore, sono costretto a implementare la fattura per i clienti sul gestionale che personalizziamo ed ormai odio l'agenzia delle entrate, le loro circolari assurde (che dovrei saper leggere, in quanto programmatore), odio il nostro fornitore del servizio web (con il quale dibattiamo dei caratteri consentiti nei campi).
Strano, vorrei tornare a lavorare in cobol.

blu-flame ha detto...

certo death che ho ipotizzato stratificazioni
"ho paura che come e' successo per il buono cultura, usato per rendere lo SPID diffuso, si voglia usare le fatture elettroniche per capire di chi sono le mail non certificate"

Ma come la punto modificata in jeep il progetto risultante e' errato. O forse e' perfetto, visto il successo di vendite fra gli ignavi.
Idem come sopra: si vuol forse sapere di chi sono quelle strzissime pec.

Un buon progetto deve essere sicuro, semplice, senza secondi fini e stabile. Stimo parlando della vita di milioni si aziende e la totalita' dei lavoratori italici cribbio!

La fatture elettronica potrebbe persino non essere un'idea cattiva se realizzata con garbo. Cosi' fa ridere.

Death65 ha detto...

>Un buon progetto deve essere sicuro, semplice, senza secondi fini e stabile.
Ma questo è marketing :) Nella realtà ne bastano due o tre assieme.

>La fatture elettronica potrebbe persino non essere un'idea cattiva se realizzata con >garbo.

Sì, ma ci sono tante altre cose che potrebbero essere interessanti: però secondo me la feature che interessa di più il cittadino medio è avere tasse più basse, non la fattura elettronica.
Poi lo stato fa quel che vuole ovviamente.

Stefano ha detto...

@blu-flame
"Un buon progetto deve essere sicuro, semplice, senza secondi fini e stabile."

Quindi NON si sta parlando in alcun modo di software. Perche', da che mi risulti, dai tempi delle missioni Apollo, non esiste nessun software con queste caratteristiche.

E comunque, anche in questo caso, lo stato promette "piu' watti, piu' giga, piu' megapicsel", promettendo un futuro mirabolante e il progresso usando un linguaggio (diventato) arcaico come gli conviene, "elettronico", che ricorda i tempi dell'UNIVAC, dove "elaboratore elettronico" ti lanciava con uno sguardo al futuro, dove un "ingegnere elettrico" sapeva di vecchio e stantio, mentre l'"ingegnere elettronico" sapeva di fantascienza e Star Trek, anche se il suo destino era quello di vendere calcolatrici porta a porta.

Facendo diventare legge e adottando (stranendolo) quelle che le aziende fanno gia' (le fatture vengono gia' inviate tutte via email, in PDF, visto che non e' modificabile senza lasciare tracce, mentre l'XML mi risulta di si'-anche li' vorrei vedere come certificare che il documento inviato non e' stato modificato nel trasferimento, li' la catena di trust mi sa che va a banane...).

Oppure il formato contiene gia' un sistema di autenticazioen e firma come il P7M?

blu-flame ha detto...

Stefano una cosa e' un sistema PERFETTO, cosa che non e' di questo mondo.
Altro e' un sistema che tende ad essere idoneo.
Diverso invece e' un sistema che non e' stato pensato per essere buono.
Tutto sommato la fiat punto e' relativamente buona, l'audi Q2 nasce per essere ridicola.

Il PDF e' la rappresentazione di una stampata, di fatto non e' un formato digitale. Ovvero e' scambiabile, stampabile, ma non elaborabile.

Un tracciato univoco, alla fine e' questo il formato della FE, lo puoi tirar su come vuoi e addirittura, come fosse posta elettronica,l'arrivo gestito in FTP potresti trovarla caricata sul tuo ERP senza il tuo intervento e spostarti i mastrini e il magazzino senza intervento umano.

Si esiste un sistema di firma, anzi due perche' non si mattono mai d'accordo e sovrappongono. Quindi, salvo che usi la pec e mandi ad un privato, la consegna avviene in maniera ragionevolmente sicura.
Ovviamente cio' non vale se usi siti web terzi come i vari arrubboni e similia che fanno un'elaborazione intermedia: devi fidarti tu di loro come poste italiane (buahahah)

blu-flame ha detto...

" la feature che interessa di più il cittadino medio è avere tasse più basse, non la fattura elettronica."
Il cittadino ha votato per avere piu' pixel, la babypensione, ovvero aumento di costi
Il cittadino ha votato per avere il 4k, gli ammortizzatori sociali , ovvero aumento di costi
Il cittadino ha votato per avere il suv, l'aiuto al SUD a prescindere dai risultati, ovvero aumento di costi
Il cittadino ha votato per avere 6webcam nel cello, i lavori statali a nastro, ovvero aumento di costi
Il cittadino ha votato per

Il tutto pensando che tanto avrebbero pagato ALTRI, intendendo i ricchi bastxardi. Perccato che questi ALTRI, pur vessati e calpestati alla fine non sono cosi' tanti da mantenete i "non altri".
Ovvio il prelievo da tutti e il prendere a prestito.

Quando si e' voluto abbassare le tasse (es fornero, ma non solo) e' stato un delirio perche non si possono toccare gli impiegati regionali, comunali, statali, neppure se stanno 15 anni a fare nulla senza neppure una scrivania. Anzi una bella class action per danni psicologici per esser pagati per 15 anni senza far nulla.

La capra e il cavolo non entra nella testa del consumatore

nessuno ha detto...

a cosa serve adesso la fattura elettronica? a niente. i vari enti, la stampano, hanno problemi e arrivano in ritardo, decorrenza termini su molte fatture inviate da me. dal 2019, ancora sistemi spa torino non ha aggiornato il nostro software, ma leggo che in teoria la fattura acquisti sarà registrata automaticamente nel piano dei conti, sogno o son desto? vedremo

blu-flame ha detto...

Fai confusione su 2 cose.
Una cosa e' la fattura elettronica e quello che permetterebbe da un punto di vista tecnico.

Altro e' il fatto che lo stato, come gia' scritto, si prende ampi margini nel pagare in maniera di risparmiare. Pagamenti che si autorateizzano per 200 e piu' giorni.
La cosa e' cubicamente violenta perche per un ritardo di ore lo stato richiede il doppio della cifra al contribuente.

Il fatto che l'ente di turno dica che ha problemi di lungaggini per via di problemi di iter e' una palla colossale. Tanto che gli amici vengono pagati subito.

La questione e' ch pagarti con un anno di ritardo guadagni (a seconda degli anni) dal 3 al 10% di sconto. Siccome non e' pattuito al poveraccio che non riceve i soldi puo' costare 4 volte tanto, soprattutto se e' piccolo...

Il gioco e' quello, prendono uno sconto non pattuito a loro piacimento solo perche loro sono "lo stato" e tu sei uno stronzio.
Se ci provi tu, loro arrivano e possono chiederti il 400% in piu' senza problemi, sempre perche tu sei uno Sr.

Nulla a che vedere con la fattura elettronica. Possono averla sul loro sistema informatico dopo 10 minuti dalla tua spedizione ma ti pagheranno sempre in ritardo.

Io smisi di fornirli perche la vendita mi costava piu' della merce. Se non sei "amico", o ai guadagni, notevoli il PA e' un cliente da evitare.

nessuno ha detto...

se la fattura elettronica funzionasse i vari dati arrivando nella contabilità dell'ente, favorirebbe la gestione dei pagamenti, e la visualizzazione immediata del costo per lo stato, ma non è così, almeno per le asp e regioni per cui lavoriamo.

blu-flame ha detto...

caro nessuno, quando fanno un'ordine qualsiasi ERP di medda (anche gratuiti) precarica l'ordinazione che rimane in gestione per definire i costi futuri.
Aggiungi che qualsiasi entita' PIANIFICA i costi, sia una piccola azienda, sia un comune o peggio una regione.
Il fatto che questo non lo facciano non e' perche non hanno una scimmia che picchia la tua fattura "dentro il compiutero", e' perche' il pagamento non viene autorizzato per sforare il bilancio o recuperare valuta:in pratica ad usati come banca senza la tua autorizzazione.
Ha anche un dolce effetto collaterale, preparare una sorpresina ai prossimi eletti.
Il fatto che la segereteria di turno non veda i tuoi documenti e' per VOLONTA' non per non possibilita'.

Che sia fattivamente la tizia con cui parli a dire che il compito a casa lo ha mangiato il gatto o lo step precedente che ha bloccato l'iter poco importa:
Il fax ha finito l'inchiostro.
Anche se vedo che ha la carta termica?
Intendevo dire che ha finito la carta
Anche se il mio dice che la carta la avevi?
Si e' inceppato
il mio dice di no
La mia collega... il gatto..., era venerdi...
True story

nessuno ha detto...

si, usano ancora il fax per le comunicazioni, e non potrebbero farlo. grazie per i tuoi post e soprattutto per la tua spassionata critica

nessuno ha detto...

dal 1° gennaio 2019, altri problemi, fatture a tutti, e quasi da tutti, e non siamo ancora pronti. vedi anche schede carburante, e si può fare esplodere qualsiasi server...

nessuno ha detto...

fuori tema, dove trovo tuoi articoli, ho cercato... su gestionali per aziende da gestire su server in loco o tutto su cloud?

blu-flame ha detto...

salvo che hai molti uffici, il locale e' molto piu' economico alla lunga per una piccola.
Ha molti clienti passati al cloud che hanno visto impennarsi i costi e non avere piu' potere contrattuale.
Poi ovviamente questo e' una media, ci possono essere situazioni per il quale affittare il server altrove e' vantaggioso.

nessuno ha detto...

grazie, non hai detto molto e capisco. siamo in trattativa per lo sviluppo di un gestionale per case di cura... posso pagarti la consulenza se possibile oppure se puoi dirmi a chi rivolgermi

blu-flame ha detto...

lasciami un qualche sistema per parlare, vediamo dove sei e cosa hai bisogno, e in base a quello vedo se posso avere comptenze a sufficienza. Sinceramente le case di cura non sono un sistema che conosco bene, ma magari quello che chiedi e' la solita boBBa. :-)

nessuno ha detto...

dove posso scrivere in privato?

Death65 ha detto...

>se la fattura elettronica funzionasse i vari dati arrivando nella contabilità >dell'ente, favorirebbe la gestione dei pagamenti, e la visualizzazione immediata del >costo per lo stato, ma non è così, almeno per le asp e regioni per cui lavoriamo.

Sentendo i consulenti di UnNotoProduttoreTedesco parrebbe che oggi gli ERP, dopo essere stati configurati e collegati al loro database, mandino avanti l'azienda da soli.
Con tutto il personali che si legge sms di notifica e rapporti sull'IoT stando in spiaggia.

Stefano ha detto...

@Death65
Beh, quel NotoProduttoreTedesco fa dei sistemi di una complessita' e un costo tale che l'azienda DEVE andare avanti da sola... solo di consulenze ti costa come un'aula intera di laureati alla Bocconi alle tue dipendenze 24/7...
E' il minimo che si possa chiedere loro.
Solo che, visto proprio il costo e i tempi di sviluppo, molti si fermano molto prima di arrivare al top delle implementazioni e personalizzazioni e rimane sempre un sistema "zoppo" o a cui manca qualcosa perche' sono finiti gli sghei.

E' un SW monumentale e super-scalabile, ma devi avere le "spalle grosse" per sfruttarlo appieno, altrimenti tanto vale prendersi un Zucchetti o un Teamsystem, che non fara' la contabilita' della HP, filiali comprese, ma per la panetteria di Peppino 'o Impastato va piu' che bene.

nessuno ha detto...

curiosità il nome di questo software?

Stefano ha detto...

SAP, soluzioni gestionali hi-end. Iper-super-scalabile e personalizzabile, rigoroso fino allo spasimo. In certi sensi molto rigido, ma e' quello che gli da' robustezza e totale coerenza fiscale. Vanno dal cantinaro (PMI) (dicono loro...) alla multinazionale.
Ma per il cantinaro il costo dei consulenti (a meno di non avere esigenze di interfacciamento diretto con i clienti) e' molto elevato.
(@blu-flame: eliminare pure il messaggio se viola le regole di policy)

blu-flame ha detto...

X nessuno
ho riattivato urpolona@libero.it

x stefano, SAP e' di fatto monopolista. E si, se non hai un un'aston martin da spendere non ti avvicinare neppure.
Non e' contro le mie policy che sogno di notte mentre il mio cervello immagina di scorazzare in mandrie di biotte pulzelle.
Io odio solo "X e' meglio di y" soprattutto se non si e' fatto un test.
SAP, come del resto altri prodotti similari, sono amati/odiati.
E' un po' come photoshoppo, non si puo' dire che non sia in grado di fare quello che fa. Ovviamente quando fai troppa roba sul singolo prg diventa fattivamente indomabile.
Per photoshoppo la soluzione e' usarlo solo se e' strettamente necessario per via dei costi e dell'interfaccia folle.
Per SAP e' avere sia personale interno preparato che pagare contratti di molte ore con il fornitore.
Se non lo fai SAP diviene un problema perche' oggettivamente e' maledettamente complesso.
Quando ne parlo (mai usato) gli entusiasti sono quelli che hanno qualcuno al telefono che risponde alle domande o gli prepara al volo una query. Quelli che lo odiano sono quelli che vengono messi dinnanzi al moloch senza assistenza continua.

Stefano ha detto...

Policy era ovviamente inteso citare/pubblicizzare un prodotto invece che un altro.
Anch'io SAP lo conosco per sentito dire: lo ha usato la mia compagna e la sua impressione era esattamente quella: ti fa anche il cappuccino con una query, ma devi spendere almeno 1000 euro perche' uno al telefono te la faccia.

A volte e' meglio spenderli in una macchina del caffe' invece di scegliere per forza una "soluzione integrata"...

Anonimo ha detto...

>Quelli che lo odiano sono quelli che vengono messi dinnanzi al moloch senza >assistenza continua.
Penso di sì, ma è dalla consulenza che viene il guadagno maggiore (o la spesa maggiore), non tanto dalla vendita delle licenze. Adesso alcuni lanciano direttamente delle macchine virtuali per server citrix e fanno accedere da remoto a degli ambienti di lavoro completi con già tutto pronto e funzionante per ogni impiegato. SAP può gestire tutto volendo in questo modo.

nessuno ha detto...

Citrix, quello che fa Sistemi Torino col il suo Profis online.