martedì, novembre 21, 2017

coop kaboom!



Come sapete non amo molto il mondo delle cooperative.
Non tanto per l'idea che sta alla base della cooperativa, il fatto che le persone si possono associare per ottenere un mutuo beneficio lo trovo assolutamente da difendere.
Il problema nasce quando non esistono limiti dimensionali e allora il sistema della cooperazione diviene banalmente un sistema per una grossa azienda di svicolare la legge e poter, definendosi cooperativa, pagare una tassazione estremamente ridotta
Il fine mutualistico in pratica non viene rispettato perché se il grosso del business non è i soci diretti che consociandosi fondano qualcosa. Ma cominciamo a farci delle domande.
Di questo ne abbiamo già parlato

Cosa succede se questo tipo di azienda abituata a non essere legata alle normali leggi dello Stato che non solo chiedono soldi ma di tanto in tanto vigilano attraverso legislazioni sulla popolazione decide che e' sopra lo stato e puo' mettersi a commercializzare qualunque cosa?

Succede che le Aluatte,
quelle abituate a comprare televisori peggiori di sempre, ma con l'etichetta quattro cappa,
quelle che pensano che un altissimo fuoristrada sia idoneo a un nastro d'asfalto autostradale,
quelle che se gli prospettano un guadagno maggiore sono tutte felici senza pensare che esiste sempre la capra e i cavoli
divengono il bersaglio e alla fine la prendono nel di dietro dalle coop.

Non ci credete?



Cominciamo a vedere qual'è l'interazione, oltre a quella fra azienda e consumatori tipica del mercato B2C, non certo di tipo cooperativo, tra le entità.

Prima un po' di remeber:
Il capitale della fondazione di un'azienda che viene dato generalmente dai proprietari, ovvero i soci, dalle banche e da qualche entità che desidera fare una scommessa.
Le aziende hanno sempre bisogno di soldi. Questi liquidi sono acquisiti attraverso una serie di possibilità:
il capitale che viene prestato dalle banche, quello che dovrebbe servire come motore principale dell'innovazione, in Italia ucciso dai mutui.
I proprietari che prestano soldi alla propria azienda
Infine il bond (in italico obbligazione).

Ricapitolando
Tipica raccolta di fondi e' la società per azioni dove si emettono dei titoli che rappresentano una quota aziendale. Divenendo proprietari si ha diritto alla votazione, alla possibilità di rivendere la parte dell'azienda sul mercato, a una quota dell'attivo eccetera.Non parliamo neppure dell'auumento di capitale.

L'obbligazione e' un gradino di rischio leggermente inferiore, puo' essere piu' rischiosa (es subordinate) o meno. Ma comunque e' il capitale di un'impresa: un'impresa puo' andare male e non essere in grado di restituire il grano.

Torniamo alle coop

Il primo step da capire bene e' che una coop enorme e' un'azienda che non ha un padrone
Quando hai 20.000 soci che pensano di aver una tessera fedelta' e invece sono i padroni puoi farli fessi. Questo permette ai manager stipendiati dai padroni di fare quello che vogliono. 

In pratica il dipendente e' il padrone.

Conseguenza: il presidente dei super COOP (tassinari) si vanta che nonostante lo sconto a due cifre dello stato alle tasse e prestiti agevolati loro hanno un prezzo ai soci di fatto allineato all'esselunga. 
Stranino, vero?
Cosa fai quando gestisci centinaia di punti vendita che non macinano utili e vuoi aprire nuovi punti vendita?
Chiedi prestiti.
Ma una banca normale ad un'azienda che non ha redditivita' non presta danari a meno che... non sia amicona. 
La maggior parte delle coop italiane sono “coop rosse”, non che siano meglio delle “bianche” ma indica subito che oltre ai soci hanno altri padroni da soddisfare.
Non e' un caso che se si guarda i bilanci che sono in qualche maniera divenuti pubblici le coop spendono valanghe di soldi come contributo ai partiti. Forse capiamo come fare ad avere una legge cosi' favorevole. Giusto per capirci solo il Bersani ha beccato 100KE (fonte l'espresso e il fatto).
A naso parliamo di cifre intorno al miliardo annuo per tutta la poLLitica da tutte le coop. Soldi dei soci e come direbbero i rossi: soldi del popolo operaio.

Cosa succede se un'azienda PRIVATA (che si spaccia come cooperativa) ha bisogno di soldi?
Chiede un prestito.
Ma chi e' quello stolto che presta soldi?
Due categorie.
La piu' interessante sono i consumatori (a questo punto chiamarli soci urla vendetta).

Come funziona questa cosa ?
Si spiega l'ignorante di turno che il tutto funziona come una banca.
L'idea è spacciarlo come una specie di conto corrente e gli offri un tasso molto interessante rispetto ad un conto corrente standard.

Gli dici che puoi fare un prelievo quando vuoi.
Gli dai un “bancomat”
Gli dai una APP sul c-tofon per mettere e togliere soldi.
In pratica non gli stai dicendo che loro stanno facendo un'obbligazione.
Togliendo quest'ultimo gli fai apparire di avere un conto corrente. Un po' come i giga che non si capisce cosa sono.
In pratica il consumatore vedendo che ha le possibilità di deposito e prelievo a suo piacimento immagina che sia una specie di conto corrente.
In altri casi viene detto che si tratta di “Un libretto di risparmio dai tanti vantaggi

Ovviamente non è né un conto corrente, né un libretto di risparmio ma in realtà è un obbligazione molto strana.
Dovrebbe apparire immediatamente che e' strano che le coop diano fino al 1,5% annuo quando una banca media oggi ti da lo 0,0X.
Parliamo di quasi 50volte, il 5000% in piu'.
cos'è arrivato, babbo Natale?

Nonostante l'evidenza gli italiani si sono buttati a pesce comprando obbligazioni come sempre sanno fare quando esiste un pochino di guadagno. "Sono fubbo io"

Stiamo parlando di 3.000.000 di persone che hanno deciso volontariamente di mettere soldi in un'azienda ad alto rischio senza garanzia alcuna.
Stiamo parlando di un prestito a rischio d'impresa di 11 MILIARDI di euro spesso prestati da persone non certo ricche: generalmente i ricchi sono tali perché qualcosa di finanza ed imprenditoria la capiscono.

A complicare esiste un intreccio incredibile tra molte di queste cooperative e le banche amiche della stessa parte politica. 
In pratica le cooperative chiedono prestiti enormi a queste banche e queste ultime forniscono in cambio prestiti a tassi agevolati. 
Il perché le banche offrono questa fantastica opportunità non è solo per una questione di mera amicizia ma perché gran parte del prestito verrà poi investito in azioni della banca stessa.
Follia allo stato puro.

Giusto per capirci e per verificare che non sto dicendo cose a caso facciamo un esempio o tre:
la “Coop Centro Italia” ha chiamato in giudizio la banca e la Consob reclamando danni per 137 milioni per il suo investimento in azioni MPS (che oggi valgono come 2 pacchi di tenderly). 
Come mai aveva tante azioni? 
È divertente notare che MPS aveva concesso 76.000.000 di mutui.
Da parte dei soci (che non sanno di esserlo) ha un prestito di 506.000.000.
In pratica la cooperativa aveva preso i soldi dei prestiti per comprare le azioni di MPS e farle salire, facendo credere che in MPS di andasse tutto bene.
Questo a “Coop Centro Italia” andava bene perche aveva bisogno di redditivita' avendo costi elevati e rendimenti pessimi nonostante vendesse quei 500.000.000E in 62 punti vendita.
Sì, avete capito bene: i prestiti concessi a quest'azienda (576ME) sono superiori al giro d'affari annuale, di circa 10 volte il costo della merce nei magazzini e su un patrimonio netto dichiarato (magari e' meno?) di circa 182 milioni.
In pratica è un'azienda che rischia il collasso da un momento all'altro se dovesse pagare i prestiti la stessa cifra che pagano tutti coloro che hanno gli stessi rischi. 
Ma per fortuna per loro esistono delle persone che pensano che le cooperative facciano da banca.

La Unicoop di Firenze ha disintegrato oltre 200 milioni, qualcuno dice 400, in MPS. 
Ma la notizia sul loro sito non e' “siamo nella cacca” espressione di uno che ha qualche problema e o come stanno rimediando al danno. La notizia e' “Le iniziative della sezione soci Coop di Cascina per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne“. Perche la violenza sulle massaie, che hanno prestato quasi 2 miliardi come BOND, non e' contemplata. Le massaie non sono donne, sono solo massaie.

Coop Liguria si e' fumata 54 milioni per Carige.

L'elenco e' infinito. Io ne ho trovati in 2gg qualche decina.

Secondo Mediobanca in un solo anno l'intero sistema delle cooperative con investimenti finanziari ha guadagnato 1.000.000.000 perdendo 850.000.000. In pratica è andato quasi alla pari ma investendo (rischiando) cifre enormi. Roba da far sudare persino Marchionne.

Inoltre il sistema delle coop ha tutta una serie di finanziamenti circolari in cui basti ricordare l'enorme galassia Unipol SAI...

A questo punto viene da chiedersi perché alle cooperative è necessario andare a giocare in borsa, oltretutto in malo modo.
Come abbiamo visto parte del problema è dato dal fatto che non hanno padroni se non impiegati con troppi poteri e nessun sistema di controllo.
Come diceva un vecchio detto: fuori i gatti i topi ballano.
Ballano gli operai all'interno di vendita,
ballano compratori,
ballano i dirigenti che dovrebbero dirigere e invece non lo fanno correttamente.
Tanto il capo non si fa sentire.

Alla fine la maggior parte delle cooperative sono in affanno e quando sei in affanno cerchi il soldo facile e non ti sembra di avere dei problemi così grandi semplicemente perché hai dei finanziatori idioti (che pensano di avere un CC) che buttano nella tua società pacchi di soldi.

Troppo forte come visione?

Non credo proprio, Il Sole 24 Ore ha così commentato:
hanno scelto la strada della finanza spesse volte arrischiata o meglio indotta da intrecci politico-corporativi come proprio modus vìvendi

in pratica si sta verificando questo: tutte queste entità quando guadagnano lo fanno grazie intrecci politici, basti ricordare la storia degli immigrati, ma quando sono sul libero mercato soffrono e stando in piedi solamente perché hanno inventato il sistema di farsi prestare soldi a ufo.

Arrivando a breve nuove entità sul mercato italiano la scarsa redditività di queste imprese potrebbe causare un problema. Essendo interconnesse potrebbero scatenare un effetto domino tale per il quale molti italiani si vedrebbero disintegrare il valore investito nel finto CC. 
È atteso infatti un consolidamento della grande distribuzione e l'entrata in altri mercati di realtà alquanto aggressive.

Pubblico questo post in questi giorni dopo lunghi rimaneggiamenti nonostante sia figlio di un post fatto nel 2010 nelle quali mi mancavano alcune considerazioni per il fatto che non conoscevo ancora come facessero a stare in piedi le coop, qualcosa non mi tornava. Adesso tornano ma non e' questo il motivo.

La motivazione della pubblicazione è il fatto che lo stato vorrebbe, per l'enormità dei capitali investiti dagli idioti nelle cooperative, creare l'ennesimo fondo di salvaguardia che servirà a poco e niente e comunque non risolutivo del problema. E io pago.

La mia idea è la stessa: la maggior parte dei problemi che nascono dal sistema cooperativo sono figli del fatto che non puoi assegnare delle regole idonee per piccole entità di mutua assistenza e cooperazione a quelle che sono sostanzialmente delle società per azioni dagli enormi capitali e asset.

Qui stiamo parlando di società che fanno i comodi loro semplicemente perché:
il padrone e' una casalinga di Voghera e di conti ne capisce un po' poco,
gli investitori sono l'operaio che tira il bullone ma che non sa neppure calcolare un interesse
e, nel contempo, la supercoop deve pagare soldi alla politica per riuscire a mantenere degli sconti fiscali pazzeschi.

Nonostante il grande risparmio di tasse la gestione è fatta un membro di cane e sono in cerca di nuove fonti di reddito. Hanno fame.

La notizia del fondo nasce in conseguenza al fallimento di qualche piccola cooperativa che ha causato un po' di trambusto perché molte persone si sono viste piallate il valore dei loro risparmi. 
È una notizia che non è passata molto bene sui giornali, soprattutto quelli economici ne hanno parlato, ma quelli generalisti non hanno certo messo in prima pagina questo fatto con la giusta proporzione delle altre notizie.

Il perché è banale: se la gente scoprisse, di colpo,
che quello che credevano un conto corrente,
quello che credevano un libretto di risparmio,
quello che credevano sicuro come in una banca
hanno la stessa volatilità di un'obbligazione sudamericana
si causerebbe immediatamente il rientro dei capitali di tutte queste società, spacciate per qualcos'altro, immediato. La corsa allo sportello.

Raccontare questo non si può fare perché sono molto ammanicati,
perché vorrebbe dire un fallimento colossale che porterebbe a migliaia di licenziamenti
e una distruzione del PIL fantastica.

Così, per evitare grandi casini, si è deciso di parlare di un fondo a tutela degli idioti e dei furbetti.
Come la crisi bancaria, si e' aspettato che il bubbone divenisse enorme per poterlo sistemare e la cura e' di fatto un rimando a quando il bubbone sara' colossale. Non cura ma palliativo e scaricare la patata ad altri.

Forse, anziché cercare di mettere un cerotto ad uno squarcio da scimitarra, sarebbe il caso di riprendere in mano la legislazione riguardante le cooperative e mettergli dei limiti di grandezza.

Un numero massimo di soci di un centinaio
un massimo valore della società di un paio di milioni
L'obbligo di avere lavoratori che siano anche soci in una percentuale importante
l'impossibilità di spacciare un prestito come se fosse un conto corrente o altro (obbligo di chiamarlo obbligazione, prestito aziendale?)
un valore massimo nelle transazioni di danaro che può fare annualmente (10 milioni?)
l'impossibilità di fare donazioni salvo che sia uno scopo primario della società stessa (e quindi poi non e' piu' un venditore).

Queste regole che dovrebbero essere portanti, per poter avere sconti fiscali e libertà di manovra, si potrebbero introdurre con una legislazione che obbligasse le cooperative che superano i valori previsti a trasformarsi nell'arco di due anni in una società di capitali (SpA o Srl).
Si avrebbe il beneficio di un aumento del gettito fiscale, una protezione maggiore degli idioti, l'ingresso di capitali consapevoli e una piu' corretta gestione aziendale che porterebbe a un aumento del PIL.

Giusto per capire: un fondo azionario tranquillozzo medio dal 2013 ad oggi garantisce all'incirca dal triplo a cinque volte tanto quello che le cooperative danno come guadagno ai correntisti-investitori-stolti. Con lo stesso rischio. Anzi, spesso va ben oltre la redditivita' di tutta la baracca coop.

In pratica le cooperative italiane hanno perso soldi perché le loro azioni non producono reddito nonostante la tassazione.Non producono migliri prezzi (lo ha detto tassinari stesso) e in pratica sono inutili.
In teoria, grazie al trattamento di favore, dovrebbero fare soldi a palate e i soci essere ricchi.
Continuando cosi' invece si rischia grosso se non si rimettono in carreggiata queste enormi societa' molto opache.

Poi vedremo, come per l'argentina, come per MPS, come per etruria come per... gente che piange per aver messo li tanti risparmi.
Ci sono famiglie che hanno piazzato nelle coop piu' di 40KE (due soci possono avere un totale di 74KE).
Io e' dal 2004 che dico che le coop sono un problema, inizialmente per altri motivi altrettanto importanti, quando si sistemano?

Dopo che ci si e' fatti tanta bua?
Quante ne dovranno fallire?

Quando nelle scuole si insegneranno 4 cose anziche' continuare “con li migliori semo noi”? Come calcolare un'interesse o cos'e' un ETF e' troppo difficile?

coop, sei tu ad essere idiota.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Federconsorzi... Come vedi in Italia siamo corti di memoria e ci piace farci inchiappettare. Si bruciano miliardi, una volta erano di lire oggi purtroppo di euro, ogni volta sempre di più. Ci sarà qualcuno che intasca questi soldi, no?? Il problema dell'Italia siamo noi italiani...purtroppo frase del cavolo ma vera. Ed intanto pago...piove governo ladro...
Marco

Danylo ha detto...

Interessante e... deprimente (:

Firmato
Socio Coop a mia insaputa (putroppo pago le tasse)

blu-flame ha detto...

Danylo
Se e' una societa' privata sono cattivi, se e' una come apple sono cattivissimi ma se e' una COOP che fa danni fiscali dello stesso ordine di grandezza (anzi peggio) e in piu' mette a rischio i risparmi degli operai allora, visto che e' amica della poLLitica, e' una cosa giusta e buona.