Come sapete non amo molto il mondo
delle cooperative.
Non tanto per l'idea che sta alla base
della cooperativa, il fatto che le persone si possono associare per
ottenere un mutuo beneficio lo trovo assolutamente da difendere.
Il problema nasce quando non esistono
limiti dimensionali e allora il sistema della cooperazione diviene
banalmente un sistema per una grossa azienda di svicolare la legge e
poter, definendosi cooperativa, pagare una tassazione estremamente
ridotta.
Il fine mutualistico in pratica non viene rispettato perché
se il grosso del business non è i soci diretti che consociandosi
fondano qualcosa. Ma cominciamo a farci delle domande.
Di questo ne abbiamo già parlato
Cosa succede se questo tipo di azienda
abituata a non essere legata alle normali leggi dello Stato che non
solo chiedono soldi ma di tanto in tanto vigilano attraverso
legislazioni sulla popolazione decide che e' sopra lo stato e puo'
mettersi a commercializzare qualunque cosa?
Succede che le Aluatte,
quelle abituate a comprare televisori
peggiori di sempre, ma con l'etichetta quattro cappa,
quelle che pensano che un altissimo
fuoristrada sia idoneo a un nastro d'asfalto autostradale,
quelle che se gli prospettano un
guadagno maggiore sono tutte felici senza pensare che esiste sempre
la capra e i cavoli
divengono il bersaglio e alla fine la
prendono nel di dietro dalle coop.
Non ci credete?
Cominciamo a vedere qual'è
l'interazione, oltre a quella fra azienda e consumatori tipica del
mercato B2C, non certo di tipo cooperativo, tra le entità.
Prima un po' di remeber:
Il capitale della fondazione di un'azienda che viene
dato generalmente dai proprietari, ovvero i soci, dalle banche e da
qualche entità che desidera fare una scommessa.
Le aziende hanno sempre bisogno di
soldi. Questi liquidi sono acquisiti attraverso una serie di
possibilità:
il capitale che viene prestato dalle
banche, quello che dovrebbe servire come motore principale
dell'innovazione, in Italia ucciso dai mutui.
I proprietari che prestano soldi alla
propria azienda
Infine il bond (in italico
obbligazione).
Ricapitolando
Ricapitolando
Tipica raccolta di fondi e' la società
per azioni dove si emettono dei titoli che rappresentano una quota
aziendale. Divenendo proprietari si ha diritto alla votazione, alla
possibilità di rivendere la parte dell'azienda sul mercato, a una
quota dell'attivo eccetera.Non parliamo neppure dell'auumento di
capitale.
L'obbligazione e' un gradino di rischio
leggermente inferiore, puo' essere piu' rischiosa (es subordinate) o
meno. Ma comunque e' il capitale di un'impresa: un'impresa puo'
andare male e non essere in grado di restituire il grano.
Torniamo alle coop
Torniamo alle coop
Il primo step da capire bene e' che una coop enorme e'
un'azienda che non ha un padrone.
Quando hai 20.000 soci che pensano
di aver una tessera fedelta' e invece sono i padroni puoi farli
fessi. Questo permette ai manager stipendiati dai padroni di fare
quello che vogliono.
In pratica il dipendente e' il padrone.
Conseguenza: il presidente dei super
COOP (tassinari) si vanta che nonostante lo sconto a due cifre dello
stato alle tasse e prestiti agevolati loro hanno un prezzo ai soci di fatto allineato
all'esselunga.
Stranino, vero?
Cosa fai quando gestisci centinaia di
punti vendita che non macinano utili e vuoi aprire nuovi punti
vendita?
Chiedi prestiti.
Ma una banca normale ad un'azienda che
non ha redditivita' non presta danari a meno che... non sia amicona.
La maggior parte delle coop italiane sono “coop rosse”, non che
siano meglio delle “bianche” ma indica subito che oltre ai soci
hanno altri padroni da soddisfare.
Non e' un caso che se si guarda i bilanci che sono in qualche maniera divenuti pubblici le coop
spendono valanghe di soldi come contributo ai partiti. Forse capiamo
come fare ad avere una legge cosi' favorevole. Giusto per capirci
solo il Bersani ha beccato 100KE (fonte l'espresso e il fatto).
A naso parliamo di cifre intorno al
miliardo annuo per tutta la poLLitica da tutte le coop. Soldi dei soci e come direbbero i rossi: soldi del popolo operaio.
Cosa succede se un'azienda PRIVATA (che
si spaccia come cooperativa) ha bisogno di soldi?
Chiede un prestito.
Ma chi e' quello stolto che presta
soldi?
Due categorie.
La piu' interessante sono i consumatori
(a questo punto chiamarli soci urla vendetta).
Come funziona questa cosa ?
Si spiega l'ignorante di turno che il
tutto funziona come una banca.
L'idea è spacciarlo come una specie di
conto corrente e gli offri un tasso molto interessante rispetto ad un
conto corrente standard.
Gli dici che puoi fare un prelievo
quando vuoi.
Gli dai un “bancomat”
Gli dai una APP sul c-tofon per mettere
e togliere soldi.
In pratica non gli stai dicendo che
loro stanno facendo un'obbligazione.
Togliendo quest'ultimo gli fai apparire
di avere un conto corrente. Un po' come i giga che non si capisce
cosa sono.
In pratica il consumatore vedendo che
ha le possibilità di deposito e prelievo a suo piacimento immagina
che sia una specie di conto corrente.
In altri casi viene detto che si tratta
di “Un libretto di risparmio dai tanti vantaggi”
Ovviamente non è né un conto
corrente, né un libretto di risparmio ma in realtà è un
obbligazione molto strana.
Dovrebbe apparire immediatamente che e'
strano che le coop diano fino al 1,5% annuo quando una banca media
oggi ti da lo 0,0X.
Parliamo di quasi 50volte, il 5000% in
piu'.
cos'è arrivato, babbo Natale?
Nonostante l'evidenza gli italiani si
sono buttati a pesce comprando obbligazioni come sempre sanno fare
quando esiste un pochino di guadagno. "Sono fubbo io"
Stiamo parlando di 3.000.000 di persone
che hanno deciso volontariamente di mettere soldi in un'azienda ad
alto rischio senza garanzia alcuna.
Stiamo parlando di un prestito a
rischio d'impresa di 11 MILIARDI di euro spesso prestati da persone non
certo ricche: generalmente i ricchi sono tali perché qualcosa di
finanza ed imprenditoria la capiscono.
A complicare esiste un intreccio
incredibile tra molte di queste cooperative e le banche amiche della
stessa parte politica.
In pratica le cooperative chiedono
prestiti enormi a queste banche e queste ultime forniscono in cambio
prestiti a tassi agevolati.
Il perché le banche offrono questa
fantastica opportunità non è solo per una questione di mera
amicizia ma perché gran parte del prestito verrà poi investito in
azioni della banca stessa.
Follia allo stato puro.
Giusto per capirci e per verificare che
non sto dicendo cose a caso facciamo un esempio o tre:
la “Coop Centro Italia” ha chiamato
in giudizio la banca e la Consob reclamando danni per 137 milioni per
il suo investimento in azioni MPS (che oggi valgono come 2 pacchi di
tenderly).
Come mai aveva tante azioni?
È
divertente notare che MPS aveva concesso 76.000.000 di mutui.
Da parte dei soci (che non sanno di
esserlo) ha un prestito di 506.000.000.
In pratica la cooperativa aveva preso i
soldi dei prestiti per comprare le azioni di MPS e farle salire,
facendo credere che in MPS di andasse tutto bene.
Questo a “Coop Centro Italia”
andava bene perche aveva bisogno di redditivita' avendo costi elevati
e rendimenti pessimi nonostante vendesse quei 500.000.000E in 62
punti vendita.
Sì, avete capito bene: i prestiti
concessi a quest'azienda (576ME) sono superiori al giro d'affari annuale, di
circa 10 volte il costo della merce nei magazzini e su un patrimonio
netto dichiarato (magari e' meno?) di circa 182 milioni.
In pratica è un'azienda che rischia il
collasso da un momento all'altro se dovesse pagare i prestiti la
stessa cifra che pagano tutti coloro che hanno gli stessi rischi.
Ma
per fortuna per loro esistono delle persone che pensano che le
cooperative facciano da banca.
La Unicoop di Firenze ha disintegrato
oltre 200 milioni, qualcuno dice 400, in MPS.
Ma la notizia sul loro sito
non e' “siamo nella cacca” espressione di uno che ha qualche
problema e o come stanno rimediando al danno. La notizia e' “Le
iniziative della sezione soci Coop di Cascina per la giornata
internazionale contro la violenza sulle donne“. Perche la violenza
sulle massaie, che hanno prestato quasi 2 miliardi come BOND, non e'
contemplata. Le massaie non sono donne, sono solo massaie.
Coop Liguria si e' fumata 54 milioni
per Carige.
L'elenco e' infinito. Io ne ho trovati in 2gg qualche decina.
Secondo Mediobanca in un solo anno
l'intero sistema delle cooperative con investimenti finanziari ha
guadagnato 1.000.000.000 perdendo 850.000.000. In pratica è andato
quasi alla pari ma investendo (rischiando) cifre enormi. Roba da far sudare persino Marchionne.
Inoltre il sistema delle coop ha tutta
una serie di finanziamenti circolari in cui basti ricordare l'enorme
galassia Unipol SAI...
A questo punto viene da chiedersi
perché alle cooperative è necessario andare a giocare in borsa,
oltretutto in malo modo.
Come abbiamo visto parte del problema è
dato dal fatto che non hanno padroni se non impiegati con troppi
poteri e nessun sistema di controllo.
Come diceva un vecchio detto: fuori i
gatti i topi ballano.
Ballano gli operai all'interno di
vendita,
ballano compratori,
ballano i dirigenti che dovrebbero
dirigere e invece non lo fanno correttamente.
Tanto il capo non si fa sentire.
Alla fine la maggior parte delle
cooperative sono in affanno e quando sei in affanno cerchi il soldo
facile e non ti sembra di avere dei problemi così grandi
semplicemente perché hai dei finanziatori idioti (che pensano di avere un
CC) che buttano nella tua società pacchi di soldi.
Troppo forte come visione?
Non credo proprio, Il Sole 24 Ore ha
così commentato:
“hanno scelto la strada della finanza
spesse volte arrischiata o meglio indotta da intrecci
politico-corporativi come proprio modus vìvendi”
in pratica si sta verificando questo:
tutte queste entità quando guadagnano lo fanno grazie intrecci
politici, basti ricordare la storia degli immigrati, ma quando sono
sul libero mercato soffrono e stando in piedi solamente perché hanno
inventato il sistema di farsi prestare soldi a ufo.
Arrivando a breve nuove entità sul
mercato italiano la scarsa redditività di queste imprese potrebbe
causare un problema. Essendo interconnesse potrebbero scatenare un
effetto domino tale per il quale molti italiani si vedrebbero
disintegrare il valore investito nel finto CC.
È atteso infatti un
consolidamento della grande distribuzione e l'entrata in altri
mercati di realtà alquanto aggressive.
Pubblico questo post in questi giorni
dopo lunghi rimaneggiamenti nonostante sia figlio di un post fatto
nel 2010 nelle quali mi mancavano alcune considerazioni per il fatto
che non conoscevo ancora come facessero a stare in piedi le coop,
qualcosa non mi tornava. Adesso tornano ma non e' questo il motivo.
La motivazione della pubblicazione è
il fatto che lo stato vorrebbe, per l'enormità dei capitali
investiti dagli idioti nelle cooperative, creare l'ennesimo fondo di
salvaguardia che servirà a poco e niente e comunque non risolutivo
del problema. E io pago.
La mia idea è la
stessa: la maggior parte dei problemi che nascono dal sistema
cooperativo sono figli del fatto che non puoi assegnare delle regole
idonee per piccole entità di mutua assistenza e cooperazione a
quelle che sono sostanzialmente delle società per azioni dagli enormi capitali e asset.
Qui stiamo parlando di società che
fanno i comodi loro semplicemente perché:
il padrone e' una casalinga di Voghera
e di conti ne capisce un po' poco,
gli investitori sono l'operaio che tira
il bullone ma che non sa neppure calcolare un interesse
e, nel contempo, la supercoop deve pagare soldi alla
politica per riuscire a mantenere degli sconti fiscali pazzeschi.
Nonostante il grande risparmio di tasse
la gestione è fatta un membro di cane e sono in cerca di nuove fonti
di reddito. Hanno fame.
La notizia del fondo nasce in
conseguenza al fallimento di qualche piccola cooperativa che ha
causato un po' di trambusto perché molte persone si sono viste
piallate il valore dei loro risparmi.
È una notizia che non è
passata molto bene sui giornali, soprattutto quelli economici ne
hanno parlato, ma quelli generalisti non hanno certo messo in prima
pagina questo fatto con la giusta proporzione delle altre notizie.
Il perché è banale: se la gente
scoprisse, di colpo,
che quello che credevano un conto
corrente,
quello che credevano un libretto di
risparmio,
quello che credevano sicuro come in una
banca
hanno la stessa volatilità di
un'obbligazione sudamericana
si causerebbe immediatamente il rientro
dei capitali di tutte queste società, spacciate per qualcos'altro,
immediato. La corsa allo sportello.
Raccontare questo non si può fare
perché sono molto ammanicati,
perché vorrebbe dire un fallimento
colossale che porterebbe a migliaia di licenziamenti
e una distruzione del PIL fantastica.
Così, per evitare grandi casini, si è
deciso di parlare di un fondo a tutela degli idioti e dei furbetti.
Come la crisi bancaria, si e' aspettato
che il bubbone divenisse enorme per poterlo sistemare e la cura e' di
fatto un rimando a quando il bubbone sara' colossale. Non cura ma palliativo e scaricare la patata ad altri.
Forse, anziché cercare di mettere un
cerotto ad uno squarcio da scimitarra, sarebbe il caso di riprendere
in mano la legislazione riguardante le cooperative e mettergli dei
limiti di grandezza.
Un numero massimo di soci di un
centinaio
un massimo valore della società di un
paio di milioni
L'obbligo di avere lavoratori che siano
anche soci in una percentuale importante
l'impossibilità di spacciare un
prestito come se fosse un conto corrente o altro (obbligo di
chiamarlo obbligazione, prestito aziendale?)
un valore massimo nelle transazioni di
danaro che può fare annualmente (10 milioni?)
l'impossibilità di fare donazioni
salvo che sia uno scopo primario della società stessa (e quindi poi
non e' piu' un venditore).
Queste regole che dovrebbero essere
portanti, per poter avere sconti fiscali e libertà di manovra, si
potrebbero introdurre con una legislazione che obbligasse le
cooperative che superano i valori previsti a trasformarsi nell'arco
di due anni in una società di capitali (SpA o Srl).
Si avrebbe il beneficio di un aumento
del gettito fiscale, una protezione maggiore degli idioti, l'ingresso
di capitali consapevoli e una piu' corretta gestione aziendale che
porterebbe a un aumento del PIL.
Giusto per capire: un fondo azionario
tranquillozzo medio dal 2013 ad oggi garantisce all'incirca dal
triplo a cinque volte tanto quello che le cooperative danno come
guadagno ai correntisti-investitori-stolti. Con lo stesso rischio.
Anzi, spesso va ben oltre la redditivita' di tutta la baracca coop.
In pratica le cooperative italiane
hanno perso soldi perché le loro azioni non producono reddito
nonostante la tassazione.Non producono migliri prezzi (lo ha detto tassinari stesso) e in pratica sono inutili.
In teoria, grazie al trattamento di
favore, dovrebbero fare soldi a palate e i soci essere ricchi.
Continuando cosi' invece si rischia
grosso se non si rimettono in carreggiata queste enormi societa' molto
opache.
Poi vedremo, come per l'argentina, come
per MPS, come per etruria come per... gente che piange per aver messo
li tanti risparmi.
Ci sono famiglie che hanno piazzato
nelle coop piu' di 40KE (due soci possono avere un totale di 74KE).
Io e' dal 2004 che dico che le coop
sono un problema, inizialmente per altri motivi altrettanto
importanti, quando si sistemano?
Dopo che ci si e' fatti tanta bua?
Quante ne dovranno fallire?
Quando nelle scuole si insegneranno 4
cose anziche' continuare “con li migliori semo noi”? Come
calcolare un'interesse o cos'e' un ETF e' troppo difficile?
coop, sei tu ad essere idiota.
3 commenti:
Federconsorzi... Come vedi in Italia siamo corti di memoria e ci piace farci inchiappettare. Si bruciano miliardi, una volta erano di lire oggi purtroppo di euro, ogni volta sempre di più. Ci sarà qualcuno che intasca questi soldi, no?? Il problema dell'Italia siamo noi italiani...purtroppo frase del cavolo ma vera. Ed intanto pago...piove governo ladro...
Marco
Interessante e... deprimente (:
Firmato
Socio Coop a mia insaputa (putroppo pago le tasse)
Danylo
Se e' una societa' privata sono cattivi, se e' una come apple sono cattivissimi ma se e' una COOP che fa danni fiscali dello stesso ordine di grandezza (anzi peggio) e in piu' mette a rischio i risparmi degli operai allora, visto che e' amica della poLLitica, e' una cosa giusta e buona.
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