mercoledì, febbraio 28, 2024

trattori e tronzate

 


Da una vita gli agricoltori ci fanno un Cu cosi' con marce di trattori ovunque, rompendo il razzo, marciando persino davanti a casa di Berlusconi, roba che mostra in maniera evidente che mr B era importante nel panorama italico esattamente come desiderato dalla sinistra.

I villici prima si lamentavano prevalentemente delle cattivissime quote latte.
Almeno una protesta all'anno, quando non una decina, contro queste kattivissime quote latte.
Per decenni.
Una rottura di ca... continua.
Operazioni truffaldine da parte dei produttori (con tutto cio' che comporta fiscalmente e come sicurezza alimentare) era all'ordine del giorno fino ad arrivare ai numeri a caso come viene detto in tribunale:
"non si rintraccia, però, una centrale criminale con individuate responsabilità personali, ma diversi ambiti, tecnico-amministrativi, che hanno creato negli anni fortissimi ed occulti centri di potere tutti convergenti nel violare regole e controlli, con i sistemi più disparati, per fare arricchire alcuni produttori e allevatori a discapito degli altri, tanto da viziare gravemente il mercato”

Insomma avevamo truffe e latte in nero, dichiaravamo meno del prodotto pur sfondando comunque le quote, ma e' colpa di tutti, sono tutti criminali (stando alla loro definizione), ovvero non e' colpa di nessuno.
Ladri, ma italiani, tutto bene, tutti ladri rispettando l'indole italiana da ladropolli.

Nonostante cio' vi e' stato uno sfondamento ufficiale delle quote con sanzioni enormi pagate, ovviamente, dagli operai,  solo in minima parte, dopo intervento multiplo EU, dagli allevatori "furbetti"
Allevatori che ancora nel 2023 hanno ricevuto un ulteriore bonus alla rateizzazione... dopo 20 anni.
Un paio di bonus ancora e nessuno fara' pagare un pensionato di 80anni il multone e finira' definitivamente al povero pagatasse.

Poi nel 2015, finalmente direte, le quote latte sono state tolte, immagino il vostro pensiero: finalmente i trattori anno finito di scassare il ****.
ILLUSI.
Il trattoristi scoprono la bellezza del mercato libero, la concorrenza e le grandi fattorie europee.
Conseguenza?
Marce di trattori per riavere le kattive quote latte.
Poi, per fortuna da qualche tempo hanno smesso.

Ok, qualcosa non funziona. 

Ma le quote latte sono solo una minima parte, per quanto evidenzia bene la malattia, del casino costante dell'industria agroalimentare.

di recente abbiamo avuto esplosioni rabbiose di trattori sul concetto:
“le tasse sono troppo alte”.

Prima di andare avanti con le facezie bisogna ricordare che l'agricoltura e' un pozzo di spesa senza fondo.

La questione e' che la terra e' dura da lavorare e questo implica COSTI.
Giusto per comprendere la questione un piccolo di campettino di 1Ha (100*100m) per la sola aratura partono 60 litri, in pratica puoi arrivare a 200 litri prima della vendita del prodotto, o se preferite in una giornata di lavoro si arriva facile a 200litri per un singolo mezzo.
Non solo il carburante ma gli stessi macchinari hanno costi spaziali e gli assegni da 100KE volano via come coriandoli.
Investimenti da grande azienda.

Aggiungiamo  che non puoi affamare la gente, mangia il ricco, ma anche il povero e devi far si che tutti possano mangiare.
Anche se puoi trovare da mangiare a prezzo dall'estero ci sono buoni motivi per avere una certa indipendenza.

Per questi motivi DA SEMPRE (ci sono documenti dal medioevo!) l'agricoltura e' sovvenzionata.

Giusto per avere un'idea la gran parte degli aiuti EU riguardano l'agricoltura, con 36 miliardi di euro assegnati in varia maniera all'Italia e ulteriori menate collaterali.

Si aggiungono a queste cifre tonnellate di aiuti dallo stato italiano, che non e' chiaro quanti miliardi siano.
Non bastante questo ci sono altri aiuti

Gli agricoltori:
non pagano Imu,
non pagano IRAP,
hanno un IVA agevolata (4 contro 22)
non pagano le tasse sui carburanti (0.7E contro 1.8E al litro per il gasolio, ricordiamoci poi come viene usato in meridione),
non pagano IRPEF sui terreni agricoli e parte dell'IRPEF,
eccetera.

In questa splendida cornice in cui non pagano tasse, anzi le tasse sono negative visto che anziché dare ricevono, vediamo quali possano essere  i problemi di questi benedetti.

I problemi sono diversi, ma una della cosa e' che l’Italia, come e' successo per il SUD, le aziende a forza di droga sono drogate croniche.
In pratica le aziende agricole si sono specializzate nel prendere piu' che nel produrre.
Se nel mondo industriale moderno zappare la terra non e' differente da qualsiasi industria, la concorrenza ha spinto alla concentrazione e all'efficientamento, ma in molti paesi troppo generosi le aziende sono rimaste piccole e poco tecnologiche e avevano qualche utile giusto per sovvenzione.

A questo si aggiunge che le aziende "grandi" ad alcune forze politiche sanno sul caspita, preferiscono rimanere ancorate al passato dove l’élite fascio-comunista si raccontava barze in latino o francese e il poveraccio che non faceva parte dei "dotti" doveva morire e non lamentarsi: peccato un'azienda come stellantis ti ride in faccia se vuoi piegarla come fai con Peppino u' maccanico.

Cosi' anche l’agricoltura soffre della medesima cosa e la ladropollitudine che e' stata voluta da sempre influisce anche sulla possibilita' di consorziarsi perché se son tutti ladri tu non ti metti in comune una risorsa come una costosa mietitrebbia con un furbetto, quando non ladro.
In pratica piccoli slegati e sfigati, non ci credete?

l’Italia oramai e' coprolite. Ovviamente il sud... e' il solito sud che non vuole neppure stare al passo del pessimo nord.
Siamo piu' simili al mondo dell'est che quello europeo.

Dopo non lamentiamoci della mozzarella crucca, dell'olio spagnolo e del'avena francese.
Non e' concorrenza, e' desiderio di essere ultimi.

A questo si innesta la castroneria della finta riduzione della CO2.

Infatti la UE vorrebbe azzerare la produzione di CO2 (ok, non ridete) e l'agri-allevamento e' il settore che insieme all'industria (che parzialmente lavora per l'agri) rappresenta la CO2, se si calcola bene e' sopra il 25%.
Ovvio che la riduzione della CO2 passa in primis dall'agricoltore, molto piu' che dalle auto (dove non si sta facendo nulla, nmon vedo Km di metropolitane a pioggia).
Il fatto e' che al di la di dove recuperi energia (una centrale nucleare nella stalla?) non esiste possibilita' di far andare 10 ore di seguito un trattore senza far esplodere le batterie o farlo affondare: provate a mettere 600KWh (4 tonnellate circa) sul trattore.
Lasciamo perdere il mietitrebbia che spesso si spara 24h di seguito con 400KW mandati a bomba, stiamo parlando di 100 batterie di una tesla S, una 70ntina di T di batteria da caricarsi velocemente in un oretta fra un campo e l'altro.
Anche ammettendo che i motori elettrici rispetto alla trasmissione idraulica siano piu' efficienti, anche del doppio, non cambierebbe la questione: più semplice metterci un reattore nucleare a bordo o chiedere agli alieni.

Capiamo da soli che i mezzi agricoli, salvo di averne duplicati, non possono essere certo elettrici, salvo di montare delle strutture sui campi in stile filobus.


 

Idem le serre, stiamo parlando di MW di bruciatori (ognuno di quei cosi appesi sono 100-300KW cadauno, in una serra grande sono decine) che certamente sono sostituibili con l'elettrico facilmente, ma ricordiamoci:
Cosa costa un serbatoio di 300 litri in resina (poche 100E) o un serbatoio di GPL e quanto costa un elettrodotto che corre alto (non vorrai ararlo o inciamparci) in media tensione?
Perché parliamo di Km di tratta per potenze MW, non puoi certo portarli con un cavettino del phon e anche i riscaldatori probabilmente sarebbe meglio averli da alimentare con 15KV e non la 380.

Capiamo che anche per l'agricolo capire i problemi di avere in giro 15KV non e' banale oltre che costoso.

Ovvio che gli agricoli si sentano sotto attacco.

Ma non basta la diminuzione di aiuti, alcuni hanno scoperto il PAC.
L'idea e' di ridurre i fertilizzanti con una prima riduzione del 20% almeno entro  2030 (ieri mattina), garantendo nel contempo che non si verifichi alcun deterioramento della fertilità del suolo. 

La questione e' che  i fertilizzanti sono una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua e possono anche avere effetti negativi sia sulla biodiversità che sul clima.
Gia', la famosa CO2 tanto amata dalla UE.
Indovinate i composti azotati da dove vengono?
Chi ha risposto metano?
Inoltre la cacca sparsa su campi cosa produce?
Chi ha risposto gas serra?

Il "problemino" e' che se io devo abbassare i fertilizzanti e non li ho sprecati a palate, del resto costano, mi ritroverò in una maniera o l'altra a diminuire la densita' della coltivazione, o, se preferite, un aumento di spese e gasolio a parita' di tonnellata di prodotto.
Cosa che ovviamente spinge non solo verso il fallire, ma anche non essere competitivi con chi le paranoie non se le fa (es tutti i paesi dell'est o la Cina che già oggi importano a tuono.
Se questo non basta vuol dire anche aumentare i contestati OGM, tanto odiati dagli agricoli italici perché implicano anche un aggiornamento del "ma io ho sempre fatto così e voglio continuare a farlo"

Poi alcuni vogliono "più tutela del Made in Italy" che non vuol dire un razzo visto che coltiviamo tutta roba estera, pomidori compresi, e tranne qualche formaggio non e' che sono cifre cosi' importanti.

Ricordo infatti che dietro tutto sto caos, con coldiretti che millanta PIL da 2 cifre ben piene, la quota del settore agroalimentare sul totale dell’economia italiana è stata pari al 4%.
Il famoso cibo santo riconosciuto il tutto il mondo (mondo all'interno dell'italia?) vale la mostruosa cifra del 4% del PIL, un razzo moscio.

Stiamo parlando di un settore pesantemente bonusificato, tanto da essere droga.



Noticella:
Anche nell'agro abbiamo il vecchio possidente che ha il potere e non molla il timone al GGiovane se non sul punto di morte che "io ci ho lesperinza che tu non sai nulla perc io ci so" anche se sei un agronomo titolato (ricorda la xylella?) e mollano solo quando il figlio (perché l'azienda DEVE essere passata ai figli) ha ormai 50 anni.


Ricordiamo: è il settore che fa piu' CO2 e prende piu' bonus, ma e' un settore che conta il 4% dell'economia.
Secondo voi, in un momento di cinghia stretta, quanti soldi all'agro possiamo dare?
Hanno ragione a protestare?


Aggiunta:
Ricordiamo il "documentario"


lunedì, febbraio 26, 2024

Pattuglia armata anti-cattivi

 

Photo: la sQuola della GdF, poi mi dite che il latino non è una spia che identifica il peggio?

Continuiamo a parlare di alcune merdate del nostro stato, non che prima non ne avessimo mai parlato, ma sono state pesantissime nella mia vita professionale.

Oltre ad uno stato VORACE e SANGUINARIO lo stato non mi ha protetto, anzi, mi ha sempre detto che ero una medda da violentare.

 

Una bella mattina arrivano un gruppo di vetture da cui scendono in assetto da combattimento una decina di violenti personaggi impugnanti pistole e mitra.

In stile "entriamo in una roccaforte talebana" dopo aver messo 2 pali al lato della porta, spintonano fuori i civili afgani terrorizzati, ops i clienti...

Gia', perché questo assetto da combattimento in stile Waco con armi in pugno, non solo in USA lo polizia e' violenta, non era rivolto ad un principe della droga, non era rivolto ad un venditore di armi per la mafia, ma ad un negozio di elettrodomestici con il 99.X% della merce fatturata e con regolari scontrini fiscali emessi SEMPRE.
Forti con i deboli e deboli con i forti.

Lascio a voi quantificare non solo il danno istantaneo, ma anche il danno di reputazione a quanto puo' ammontare.
Diciamo l'attuale di un milione di euro?

Dopo aver terrorizzato i clienti e sgombrato in stile desert storm la piana, passano all'azione, ma prima dobbiamo fare una premessa.

Photo: cordless da taschino panasonic con segreteria integrata e vivavoce, prezzo circa 350KL, roba fina
 

In quegli anni vi era un boom di vendite di telefoni cordless, per lo piu' giapponesi.
Per anni il vivace mercato aveva praticamente azzerato le vendite di prodotti italiani rimasti al filo con in testa aziende "italiane" che bollinavano come "made in italy" prodotti piu' o meno orientali e una azienda "amica dello stato" che faceva prodotti schifosi, sempre e comunque a filo, cercando al solito forme strane per ottemperare alla mancanza di cultura che condannava al filo mentre blaterano di semiotica riguardo al Grillo venduto con le varie modifiche fino all'epoca smartphone.

 In questo contesto terzo mondo style una delle aziende "amiche" prepara un cordless, a loro vedere definitivo, che risolveva all'istante tutti i gravi problemi che nessuno aveva.

Photo: l'ennesimo crimine da mezzo Kg dal design imbarazzante con doppio caricabatteria per arrivare a sera, la batteria secondarie era opzionale e costava circa 80KL poco meno dei panasonic base che anche se non si nota sono molto piu' sottili.

Alcuni lo usano ancora, dell'italico non esistono piu' neppure le foto.

 

-Il prode prodotto italico veniva omologato da legge apposita creando di fatto un monopolio durato quasi 3 anni (stavano ancora cercando i pandori?).

-Il prodotto  autarchico fatto per il grande pubblico costava solo oltre un milione, poi ridotto quasi subito a 800Klirette, conto i kattivi jap di multinaZZionali Kattive che costavano vergognose cifre come 120KL affamando il popolo.

-Il prodotto italico aveva una grande e pesante batteria, del resto lo stesso apparecchio era un enorme mattone (in pieno stile SUV di medda) che durava quasi un intera giornata, certamente migliore di un panasonic da 100KL che faceva solo una settimana con peso scipito di pochi inutili grammi. 

-la prima generazione del nero mattone aveva anche un problema di portata e guasti.

- il design della grande tradizione italica (imbarazzate e scomodo con il peso enorme) rendeva poco agevole la telefonata, mente i pessimi panasonic erano schifosamente ergonomici e sopra i 250E erano persino tascabili a conchiglia.

-Il prodotto politicamente autorizzato aveva anche diverse feature easter egg: malfunzionamenti e usure precoci oltre a sfondare le batterie.

Ovviamente il prodotto omologato vendeva cifre percentuali degne di un residuo fisso nella famosa acqua con il sodio smarrito oltre a problematiche nel post-vendita (es "posso restituire sta medda?").
Si noti che non ne era vietata la vendita, come non e' vietata la vendita di un'auto da pista.
Quello che era vietato era l'uso in strada, ovvero usare il cordless come telefono, non la vendita.

Cosi' mentre i centri commerciali avevano banconi interi di quella merce (poi in realta' 4 modelli, ma la gente non se ne accorgeva, come non se ne accorge oggi) con la classica piramide di scatole con cartellone "prezzo scontato" che era di un 30% superiore ai negozi, ogni tanto nei punti vendita indipendenti dai centri commerciali (all'epoca la GDO era FORTEMENTE amata da sinistra e sindacati) si abbatteva la mano dello stato.

Pertanto nel negozio i cordless erano tenuti in una esposizione all’interno di un cassettone nato per le scorte, semi-invisibile ed estratto su richiesta.
Ricordo che non solo era un business non indifferente, tutti avevano un cordless in casa costando cosi' poco (di fatto come un telefono a filo italico se andavi oltre al sirio da 25.000Lirette), ma allontanarsi da un business del genere vuol dire insegnare ai clienti ad andare altrove anche per altri acquisti, di fatto causando un danno economico ben superiore alla semplice mancata vendita dell'oggetto.
Un negozio era obbligato alla vendita, come un panettiere che non voglia vendere focacce, sfilatini e pizze, ma solo michette, non sopravvive, i clienti poi vanno altrove anche per le michette.

Ma nel caso specifico le cose diventano molto strane.

La prima cosa strana e' l'ingresso anti terroristico gia' descritto.

La seconda e' che un gruppo di prodi guerrieri si e' diretto immediatamente a stanare  i pericolosissimi ordigni telefonici sapendo quindi dove e come, che non era banale.

La terza e' che hanno letteralmente smontato il negozio imputando multe che andavano oltre l'incredibile, mancando poco a reputare armi le matite appuntite.
Se loro non vedevano SUBITO una fattura per un bene era inesistente e di conseguenza nero.

Lascio immaginare finita la buriana un elenco di multazze del valore di un palazzo di 4 piani che effetto puo' fare.

Scopriremo poi, magari ne parlero', che uno dei "piani alti provinciali" che rimarrà segreto aveva deciso di colpirci.
Evidentemente per qualche motivo aveva un cugino scontento di qualche trattamento, o non aveva avuto uno sconto come si aspettava.
Rimane il fatto che come al solito le forze di polizia italiane non hanno organismi interni di controllo, altrimenti un comportamento del genere sarebbe stato punito almeno con l'impiccagione.

Mi dovete dire come si spiega un tale comportamento se non definendo le forze di polizia come completamente da cancellare e da rifare partendo da zero.

(nota per una prox puntata: la coda di questo fara' scoprire che non tutta la GdF e' ripiena di strz, ma permangono in quantita' decisamente da stato incivile quanto manca un sistema di controllo indipendente)

mercoledì, febbraio 21, 2024

giappominch 8

 


 ogni tanto senti l'italiano che deride i giapponesi perché sul treno o in metro (e ricordo che la metro puo' fare 50Km uscendo all'aperto, non i giocattoli di milano o le inesistenti di roma).

In realtà dormono PERCHE' LO POSSONO FARE.     

sembra una banalita', ma non lo e'.

Quando, come e' capitato, vedi una signora vestita tutta in tiro stile "sciura milanese", per intenderci, che ha la borsa a secchio (che non ha zip) che ronfa mentre ingioiellata e con il c-tofon mega che casca dalle mani, sai che il portafoglio, dove vedi sporgere le banconote, rimarra' al suo posto come il resto.

dorme perché e' tranquilla,
tranquilla per la sua incolumità,
tranquilla di aver comprato la louis vuitton $$$ che non si chiude
Tranquilla di svegliarsi e quello che ha continua ad essere dove lo ha lasciato.

Se e' stanca, magari arriva da lontano, perche' non dormire 10 minuti?
Cosa le vieta di farlo?
Tanto e' sicura come a casa, non deve guidare, 10 minuti di ronfo ti cambiano la vita.

Non e' evaporato tutto come in italietta  perché il 60% dei presenti sono LADRI e se non ruba lui ruba l'altro.

Mia madre ha smesso anni fa di prendere i pullman dopo  la 4za rapina e ormai andava in giro come una stracciona, capoluogo di provincia italiano, nord, non Tunisi o Harare...


lunedì, febbraio 19, 2024

strisciare

 


CaloGGero&Pisquano ad un certo punto si sono accorti che lo stato e' una merda e i disegni catastali sono tutti sbagliati.
Anziché capire che lo stato ha un problema, e lo ha perché chi ha fatto latino non sa fare un disegno e non sa appoggiare dei mattoni dritti con la terza elementare, loro vedono l’opportunità di erogare sadiche punizioni a chi reputano superiori a loro: il mondo intero.

Dovete sapere che all'epoca si pagavano delle pesanti (tanto per cambiare) tasse annuali per la superficie commerciale e anziché usare una formula matematica, piu' giusta, ma che puo' spaventare i latinisti, si usavano degli scaglioni contorti, come solo gli scaglioni sono.

Cosi' CaloGGero&Pisquano si erano lanciati a misurare tutti i negozi sulla via con grandissima soddisfazione e giungono anche da noi.
Con una piccola differenza: non era il classico negozio da 80-150m2 della citta' ma con il piano inferiore arrivava quasi a 600.
Cosi' CaloGGero&Pisquano si mettono a misurare per tutta la giornata, dalla mattina alla sera quando gioiosi scoprono che per 4-5m2 passa di scaglione, ed era uno scaglione pesante.
Arriva una grandissima multa perché ovviamente e' riferita a tutto il decennio con tutti i connessi e annessi che la lievitano abbastanza da comprarci un'automobile.

Dopo aver cercato di capire come sia possibile notiamo che il muro che ci separa dalle cantine e' storto e una parte "chiusa" sulla mappa non e' chiusa.
La fila di cantine e' effettivamente di profondita' diverse.
Si paga

Dovete sapere che l'edifico e' un edificio simmetrico e la tromba delle scale separa due negozi IDENTICI e simmetrici a piano terra.

Dopo un paio di giorni, che lavorare troppo stanca e bisogna festeggiare le megamulte, CaloGGero&Pisquano tornano alla carica e passano all'altro negozio.
Dopo la prima misurazione non trovano nulla, cosi' proseguono.
Il proprietario rideva nel raccontare di quei fetenti (che ovviamente non si rendevano simpatici) che a carponi sul pavimento dell'officina unta cercavano di capire il perché di non riuscire a fare un secondo colpaccio, i negozi alla fine sono identici.

Il motivo era banale se avessero guardato il disegno: essendo il muro storto tutto il palazzo era storto di un paio di gradi con il muro a sua volta storto rispetto al palazzo e su 15m di profondita' pochi gradi fanno una bella differenza: in pratica quallo che era finito da me era fuori dall'altro e siccome la differenza era minima non rientrava nello scaglione superiore.

Dopo 3 giorni nell'olio motore CaloGGero&Pisquano non solo non avevano trovato da punire, ma non sono neppure arrivati a capire di aver punito ingiustamente.

Va bene, ed e' giusto, corrispondere il non versato se esiste una legge che per errore in buonafede e' stata calpestata, diverso è fare i furbi dove al non versato va applicata una severa (perche' lo stato e' spesso molto severo) sanzione.

Inoltre sarebbe da riformare la polizia, non mannaia degli Dei che cala dall'altro cercando appiglio per trovare una punizione sempre e comunque, ma forza per tutelare i cittadini, anche attraverso multe e controlli.
La differenza e' sottile, ma cambia prospettiva quando un errore e' tale come quello sopra o e' voluto come quando come cittadino vieni preso di mira dai malviventi e la pola e' impegnata a parlare di aumentare gli autovelox gia' un numero ridicolo.



mercoledì, febbraio 14, 2024

giappominch 7

 


 quando hai cultura apprezzi cultura.

Ogni stazione delle metro giapponese ha un diverso jingle, ogni treno jap ha il suo e questo e' lo spartito, immagino che per un musicista e' piacevole vedere queste cose.

ovviamente esiste un sito dove sono raccolte e non mi meraviglierei di CD e simili.

Da noi abbiamo i tazzauri che ascoltano youtube a pieno volume in carrozza, con gli extra che hanno capito che sono intoccabili mentre si guardano anche loro la telenovela algerina per non parlare della vivaci conversazioni in vivavoce,  ormai, sui mezzi pubblici italiano e' un carnaio che neppure in Thailandia verrebbe accettato e ti guarderebbero male.

lunedì, febbraio 12, 2024

il metro

 


Dovete sapere che la polizia faceva spesso un giro in negozio, per l'annonaria (nota 1) vedendoli entrare era un "porca putt cosa hanno scoperto, stavolta?".

Perché CaloGGero&Pisquano ogni tanto scoprivano una norma leggendo il codice che non conoscevano.
-ue calo' sto scoperto che il cdDDice nun prevede quella robba
-aho', nun lo spevo, namo a faLLi neri tutti.

In pratica scoprivano una norma che pensavano fosse poco rispettata e partivano all’arrembaggio passando tutti i punti vendita a randello.
Forse sperando in una regalia, forse con un'idea che chiunque fosse diverso da loro andava punito perché piu' fortunato di non essere cosi' inetto.
In genere arrivavano impettiti e dietro intimidazione chiedevano una cosa specifica e poi, regolarmente, BRAM! la multa.

Una delle prime volte che apparvero CaloGGero&Pisquano vado a raccontarla.

Dovete sapere che ogni tanto vendevamo cavo d'antenna e per le casse al metro, misurato a spanne usando il mobile che misurava 104cm come metro, del resto era materiale usato piu' per le installazioni o da regalarsi a mo di sconto che per la vendita vista come servizio e non come guadagno.
Giusto per avere un'idea il fatturato totale di quella roba era l'equivalente odierno di 200E annui, piu' un servizio per evitare di mandarli altrove che una vera vendita.

Arrivano in negozio CaloGGero&Pisquano (che io immagino nei miei ricordi parlare in contemporanea e di corporatura indistinguibile come vedere 2 scimmie allo zoo) e chiedono:
-Vendete cose al metro?
io mi guardo in giro con fare pensieroso, non mi sovviene nulla, ma loro insistono:
-tessuti, fili o simili?
-haaa, beh si ogni tanto vendiamo del cavo.
Le scimmiette cominciavano a saltellare allegramente in maniera grottesca
-con cosa lo misura?
Cominciando a pensare ad una fregatura tiro fuori un metro flessibile

stranamente recente e con tutte le classi ben in vista (vi ho gia' detto che mi piace misurare le cose?)
Le due scimmiette sorridevano.
-Deve essere in legno.
L'unico in legno che avevamo era spezzato, ma comunque aveva tutte le tarature in vista.
-haaaa ma non ha il timbro!
lo guardo e ha 20 cm fra timbri, punzoni e rassicurazioni. Fa schifo, e' rotto, ma di timbri ne e' pieno...
-non ha il timbro dell'ufficio metrico!

Veniamo cosi' a sapere, insieme ad altre centinaia di negozianti, che per vendere al metro serve non solo un metro, ma serve che annualmente si debba portare all'ufficio da far timbrare.
Cosi' quella prima volta mi ritrovai a scoprire che vi era un ufficio metrico in citta' e 3h di coda dopo la legnata fornita da CaloGGero&Pisquano che ha ingolfato la cosa.

Gli anni dopo, circa una decina, la coda era di 10 minuti al massimo, poi lo stato, nella sua bonta', ha smesso di fare punzonate su di un metro facendo finta di controllarlo, salvo che la precisione dovesse essere mezzo metro sul metro non sarebbero riusciti a vederlo in quel "controllo".



Nota1

l'annonaria in teoria si occupa di vigilare sul rispetto della normativa in materia di attività commerciali svolte su arre pubbliche, private,  pubblici esercizi e locali di intrattenimento (discoteche, cinema ecc.).
Nella realta' sono solo una gran rottura di caxxo che non aiutano a concepire e formulare il rispetto alla norma nello spirito di migliorare il mercato, ma sono solo un dito nel cu.. pronto a rompere il ca.
Non sanno nulla, ma hanno come scopo di trovare il cavillo per azionare la rotativa multografa.

giovedì, febbraio 08, 2024

italia no.

Questo e' il livello di schifo del sedile del treno italiano, ci sabbe da chiedersi se l'utente si e' pisciato addosso, ma e' solo il cafone che mette le scarpacce dove non devono esserci

Viene subito in aiuto la GRANDE cul-tura italiana aeroportuale dove il villico aria a zozzare e a dare scarpate alla USB

e poi lo stesso GGenio che deve caricare il telefono pessimo, ma costoso, si adira perche'
"caxxo qua non va un caxxo posto ammedda"
delineando che la scuola italiana e' merda pura come dico sempre.

 

martedì, febbraio 06, 2024

Auto italiane

 


 

Quando scrivo. da decenni, sui forum che le auto italiane fanno schifo, se non altro sono care o vetuste, comunque fuori mercato.

Al di la del solito ID, che ovviamente compra suv,  che arriva a blaterare la solita frase ignorante
"però le auto italiane son bellissime, prendi per esempio ferrari",
perché l'orgoglio nazionale e' il prodotto di un ex cantinaro che faceva 20 auto in un anno, ho sempre detto che con l'apertura alle auto estere avremmo chinato la testa.
Bizzarramente e' avvenuto MOLTO piu' lentamente del previsto.

Infatti con "auto italiana" in italia, per una serie di ragioni, voleva dire FIAT e non conta vendere a 10 una brutta vettura che ti e' costata 20.
Salvo che si voglia parlare dello 0,X% che racconta da solo la storia di un fallimento.

infatti Lancia e' stata massacrata, la statalissima alfa  amata dal fascio faceva ridere, lo stato e' tragico e le regole italiane spingevano al rottame inesportabile vietando auto con motori normali (rei di essere comprati dai ricchi).
Si era arrivati alla lotteria fiscale in cui i possessori di auto normali partecipavano: la vincita di una visita di una truppa della GdF incazzata, con i risultati abbastanza ovvi.

Il risultato e' aver fatto fallire tutti, del resto i soldi li fai con i ricchi, no?
Chiedetelo ad apple se e' meglio vendere un cello da 80E o uno da 1500E: apple sarebbe mai diventata l'apple di oggi se un telefono da oltre 200E fosse vietato in USA?

Cosi' negli anni 90 ci si e' ritrovati con un linea di prodotto che definire imbarazzante era poco.

E come previsto se non si fosse fatto qualcosa sarebbe precipitato nel water.
Nel frattempo e' arrivato Marchionne che ha saputo fare miracoli e ha frenato la decadenza, ha venduto schifo spacciandolo per buono vendendo la fiat punto a prezzi folli e i suvvisti hanno lasciato le loro punto per delle nuove e fiammanti punto-suv al triplo del prezzo con un guadagno di 10 volte almeno.

Finito l'effetto Marchionne, per forza di causa maggiore, il problema rimaneva e fondersi con i francesi che avevano piattaforme piu' evolute implica di piantarla li con la fiat punto e la panda ormai antiche.

Arrivando all'odierno nel 2022,  l'ultimo anno di cui abbiamo dati stabilizzati, il 2023 arrivera' a giugno 24 , abbiamo prodotto 473.194 auto, van e suv.
Sono ben lontani i milioni di auto prodotte in Italia questo vuol dire che su 1400K auto comprate in italia nel 2022 l'auto italiana e' una rarita', se immaginiamo anche l'export a naso direi che di auto italiane in Italia saranno il 15% circa.

Quando il finto italianista, che non copra una vettura local da secoli in famiglia, viene a dire che le auto italiane sono le migliori mi sovviene che la popolazione sia imxecille.
Lo hai detto con i fatti che le auto italiane ti fanno pena, pero' se lo dico io che fanno pena tu mi dici che sono cattivo?
Schizzo ai freni?

Assomiglia molto al voler essere ecologisti, basta che lo facciano gli altri, io però lo sono perché mi sento tale con 3 tesla nel box perché la metropolitana e' rumorosa e vado in vacanza a 5000Km.

Per ridere un pochino delle nostre disavventure ricordiamo che le 470K auto non sono tutte vere produzioni, ma sono anche 30K di rebrandig cinese fatto con le DR e le EVO che di fatto arrivano pressoche' finite dalla Cina e gli si applica giusto due etichette o modifiche (es il GPL).

Facciamo un pochino di confronti
Germania: 3.480.357 pezzi, e' incontestabile, nonostante VW che ama produrre fuori il povero prodotto  che produce per fare margine, una leadership decisa e per fortuna in DE ci sono marchi che hanno reso il "made in germany" quello che e' il sentiment attuale.

 Spagna: 1.785.432, quando anni fa dicevo che la spagna cresceva di economia, era ben impostata e ci avrebbe sorpassato, beh, nell'economia non e' ancora successo, ma produce 4 volte le vetture dell'Italia, mentre noi siamo ancora a cercare di fare i compressori dei frigoriferi che in EU nessuno vuole piu'..

Repubblica Ceca: 1.217.787: Peugeot 107- Citroen C1-Toyota Aygo (ma meno nomi no?), per non parlare delle Skoda di VW.

Francia: 1.010.466, ça va sans dire, anche la Francia esporta molta mano d'opera, pensiamo alla Romania o al Marocco.
Lo ricordiamo infatti che la Romania produce piu' auto di noi? 
509.465 pezzi, la romania fa piu' auto degli italiani, e dopo aver provato la logan posso dire non inferiori.
O il marocco con 404.742?
Perché, ricordiamoci, l' Ungheria fa  441.729 auto, mentre i grillini litigano per i compressori dei frigo (ormai li fanno i robot e i pezzenti come i turchi) o inneggiavano a spendere 250 miliardi per fare piu' belle le case.

La Slovacchia  produce 1.000.000 auto, certo di basso pregio come VW Touareg (anche marchiate Audi Q7 o quella cosa penosa con etichetta lambo escono da qui o da altri impianti low tech come dalla polonia), versioni piu' piccole come il Karoq,  ma anche cose piu' evolute come  VW up e Peugeot 208

Il Regno Unito, ormai in picchiata dalla brexit 775.014, dall'anno della brexit, 2016, erano 1.8M. Hanno perso oltre la meta' della produzione e continua la picchiata. Fatevelo spiegare da tutti quei giornalisti e politici che raccontavano di rose&fiori di una simile manovra e che volevano farlo anche per l'italietta.

Portogallo: 256.018
Polonia: 255.100
Svezia: 238.955
Belgio: 232.100, cavolo il belgio se ci pensiamo fa una enormita' di auto, ricordiamo vero che cosa e' il belgio, 10 milioni di persone malcontate in una superficie da regione?
Austria: 107.500
Paesi Bassi: 101.670
Finlandia: 73.044
Slovenia: 68.130

Anche la Turkia fa 810.889 veicoli, come era la storia della vettura bella italiana che la vogliamo tutti, poi abbiamo l'italico assiso in cima su un SUV turco, rumeno o ungherese pavoneggiandosi pure.

Ok, ma chi fa le auto "per sul serio"?

il giappone non da sorprese, 6.566.356, del resto le subaru e le toyota ci hanno spiegato cosa sia la qualita', i GT-R e Z hanno ridefinito un settore e sebbene la mitsu oggi faccia roba schifida non possiamo dimenticare quanto il giap ha fatto e cosa sia in grado di fare.

Gli USA producono 1.751.736, ma vi e' un pero', producono   8.308.603 veicoli commerciali quando il rapporto in genere e' 5-1 3-1, non 2-8.
Il fatto che negli USA molti usano veicoli che per legge sono "truck" come i pick-up o alcuni SUV, ed e' il motivo che da qualche anno le statistiche USA, che erano le piu' precise, non fanno più distinguo fra incidenti di SUV e auto e non e' piu' possibile leggere quando sono pericolosi i suv rispetto ad una vettura (Hint: il doppio, veicoli per chi vuole morire).

Alto pezzo grosso e' la Korea, 3.438.355 auto, e' decenni che ha sorpassato l'italietta, e le varie Kia e samsung vendono forte agli italici.

Anche l'India vende in italia parte delle sue  4.439.039 vetture.

un po alla spicciolata

BRASILE     1.824.833
THAILAND     594.057
INDONESIA     1.214.250  
CANADA     289.371  
MALAYSIA     650.190    
RUSSIA     448.897   (nonostante il -61% per l'embargo e la cessazione della piu' grande fabbrica di furgoni BMW X5, poi mi dicono che le sanzioni non funzionano)
SOUTH AFRICA     309.423 
ARGENTINA     257.505    
Persino l'UZBEKISTAN   con  328.118  auto  si appresta al sorpasso.

Mentre negli anni precipitavamo di produzione mentre il fessacchiotto di turno diceva
"ma le nostre auto sono LI migliori"

a me sembrava il nostro secondo simbolo di disfatta (dopo il latinorum come magia): il calcio.
La classica formula latinista era
"abbiamo giocato meglio, ma abbiamo perso".

Come dire che i risultati non contano mai. 

Puo' capitare di giocare meglio e perdere, forse una partita ogni 1000, ma la litania per cui si e' giocato meglio, la squadra di mutandati era migliore, la...
ma abbiamo perso
ed e' colpa della sfortuna,
della palla,
dell'arbitro,
del clima (sentite tutte) e, aggiungo io anticipando,
del cambiamento climatico.

E' evidente se si e' passati da due milioni di veicoli  (Nel 1989 in Italia furono prodotte ancora 1.971.969 auto), ora siamo ad 1/4, qualcosa di grosso e' successo.

La prima cosa e' stata che l'auto di lusso nell'immaginario collettivo non era MAI stata italiana.
Da sempre.
Certo l'operaio sognava la ferrari perché costava ed era l'unica sui giornaletti del popolo con il numero GROSSO, da comprare con la vincita delle schedina.
Cosa poi se ne sarebbe fatto con 3 figli e i bagagli non era chiaro.
Ma per il dirigente era IL mercedes, un pochino meno LA BMW, qualche volta la citroen, solo se era uno strano i miti americani o inglesi.
Tutta roba vietatissima, intendiamoci, anche se alla fine qualche merc, qualche BMW e qualche altra cosa europea entrava, con il contagocce, modificata per la legge, ed ipertassata, il tutto in cambio di qualche possibilita' di esportare i nostri giocattolini.

La seconda cosa e' stata la micra.
Nel 1992 succede che l’Italia e' appena entrata in europa (firma Shenghen a fine 90 e diventa operativo dopo un anno circa), si comincia a non avere piu' confini e si abbattono i pesanti dazi italiani sulle vetture estere.
Cominciano i confronti con le vetture estere e la prima entrate in forze dove si sviluppava il 90% del mercato straccione italiano era la micra.


Arriva questo mini proiettile  1.0 (54 CV) inizialmente mono allestimento e monocolore con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro e iniezione elettronica.
Ne provai una per andare in val d'Aosta dalla brianza, motori efficienti, brillanti, affidabili, e facile da guidare, un altro pianeta rispetto alla fiat panda e fiat uno (la punto arrivera' sul mercato dopo ed era molto inferiore, se non per gli spazi interni).
La piccola giap era insospettabilmente veloce per i pochi 54CV, era agile e con lo sterzo sorprendentemente preciso sui tornanti.
Ed era silenziosa.
La dotazione di serie era ricca, con accessori che noi pezzenti compravamo aftermarket incollati alla meno peggio da lavorati incompetenti e le finiture, per la classe del veicolo, fuori scala.
La fiat uno (ne ho guidate 3) era un generatore di rumore, lo sterzo era impreciso e vuoto, i freni di gelatina (non che non frenasse, ma erano ingestibili), gli interni da accozzaglia e ovviamente i finestrini a manovella non erano rari.
La contemporania  Dedra, auto spacciata per nuova e di LUSSO, era con le viti a vista e le maniglie che sembravano afermarket e i motori ancora con 8v. La micra era molto meglio.
Non che in VW-NSU le cose andassero meglio, le varie golf e audi 80 non erano cosi' brillanti, anche se le finiture della 80 erano ottime (però non stava in strada per il costo e pisciava olio), ma costavano da molto a MOLTO di piu.

Penso che la micra ha fatto scoprire agli italici che la fuori vi era un mondo e non era il mondo della fiat Uno pagata uno sproposito.
Chi la provava o la voleva o voleva qualcosa del genere, gli altri la volpe e l'uva.
L'unico motivo per il quale la produzione nostrana non e' crollata subito e' che comunque vi erano dei limiti numerici perché dovevano comunque essere cacciavitate in Inghilterra e non arrivate direttamente.
Inoltre molti non si erano ancora resi conto, rimanendo nella bolla delle fiat e delle alfasud 33.
Riassumendo, chi voleva una vettura piu' grande non la comprava e non tutti gli altri avevano provato il meteorite.

Cosi' mentre la fiat nel parare il colpo con il nuovo modello della fiat punto (1993) cercava di incollare adesivi rossi e ben evidenti con la scritta I.E. e poi nel 97 far pagare salato un secondo adesivo rosso OPZIONALE "16v", cominciavi ad avere il sospettone che le auto italiane non fossero esattamente il massimo.


 Photo: l'adesivo della vergogna.

Per evitare un collasso le peggiori aziende europee, fiat e VW, cominciarono la famosa spinta al diesel che in italia raggiungera' il 68% del venduto e impestera' l'aria di nerofumo, salvando le due marcacce dal pericolo estero.

Poi si cerco' di ripetere il giochino con le elettriche dimenticando che nel frattempo il gioco era cambiato. 

Il fatto che ora per produrre le auto elettriche tutti i costruttori devono cambiare i pianali e, come insegna la fiat con la punto, cambiare pianale costa uno sproposito.

Ma oltre alle questioni meramente economiche che hanno causato un raddoppio dei prezzi delle auto, ora e' diventata una questione politica.

Quando si cambia cosi' tanto si fanno NUOVI impianti.
Questo vuol dire che quelli vecchi, sedi comprese, potrebbero essere abbandonati.
Per una multinazionale cambia poco fare in nuovo impianto a 10Km da quello vecchio o a 2000Km, dipende da una convenienza media e ci sono vari parametri su cui far conto.

Una migliore istruzione, per esempio, consente una migliore gestione dell'impianto e prodotti di piu' alto livello e l'italia e' messa male.

La nuova sede puo' avere costi avversi se l'energia e' costosa come in italia, ma se lo stato (es la DE) ha contributi mitigatori non e' cosa da preoccuparsi arrivando quasi a livello di posti piu' economici.

Inoltre il luogo di nascita dello stabilimento puo' essere messo all'asta.
Con la crisi del lavoro data dall'aver concesso alla Cina di tutto, per un impianto di quelle dimensioni si puo' mettere in concorrenza gli stati e, di fatto, fare un asta: chi offre di piu'?

“Stellantis ha chiesto al governo italiano negli ultimi nove mesi di sostenere le vendite di veicoli elettrici”
Carlos Tavares
Trad "dateci li sordi"

" che un ad di una grande società sappia che gli incentivi non possono essere rivolti a una azienda nello specifico e penso che si sappia anche che noi abbiamo appena investito un miliardo sugli eco incentivi.
...
siamo interessati a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro, siamo molto attenti all'automotive, ma il rapporto deve essere equilibrato
"
La presidente Meloni
Trad "ao' non ci abbiamo li sordi che ci continuate a scassà er caxxo, mo ve sventoliamo pure a concorrenza peCChé er nostro impero latinico ci ha er cottello da la parte der manico"
Ovviamente la meloni fa la dura, ma di fatto nello scacchiere internazionale non conta un cazzo, la stessa panda elettrica (e probabilmente le relative estetiche come la 500) e' gia' stato deciso al secondo no che si sposteranno altrove, al questo terzo potrebbe prendere il volo anche di parte della new-punto (la 208 e affini).

il ministro per le aziende e il Made in Italy, quallo con il nome imbecille di MIMIT, Adolfo Urso puo' cosi' tuonare in maniera assurda (e immagino con posa plastica) che potera' la produzione ad 1.000.000 di auto (non solo oltre il doppio dell'attuale, ma di fatto un numero togo come i 100Uatti del peone).
E soprattutto non fare incazzare Tavares "Se Stellantis vende meno in Italia è un problema suo" dimenticando che Stellantis non e' solo fiattona, ma Abborth,  Alfa, FIAT, Lancia, Chrysler, Dodge, Jeep, Ram, Citroën,  DS, Maserati, Opel, Peugeot, Vauxhall, Leapmotor e tanti altri "amici"... 

Se guardate gli impianti aperti negli ultimi anni sono tutti con contributi pesanti, se preferite: dacci i soldi o spostiamo la produzione dove ci pagano di piu'.
Bella la transizione... vero?

Ormai per un impianto fra regalie e soldi oramai viaggiamo negli ordini decamigliardari.

Vi faccio una domanda:
Uno stato straccione che
non ha un'azienda di auto sua 
non ha tecnologie auto rilevanti o una zona di interesse che produce cose rilevanti per il settore (batterie, inverter, chips...) non low tech,
con una istruzione media molto bassa
ha le casse vuote rispetto ai grossi paesi EU,
quanto puo' sperare di ritornare a fare  milioni di auto?

Come dite, nessuna?

Andatelo a spiegare ai "giornalisti" italiani, per cortesia.