sabato, marzo 16, 2024

Giornalisti TIMmati

 


E' da anni, oltre 20, che mi chiedo come mai TIM non crepi.
Come ho gia' descritto nella storia dello zombi il percorso e' follia distillata prodotta nelle cantine del nostro poco amabile stato di M.

In questi giorni una meta' dei giornali e sitarelli parlano dell'andamento delle azioni 

Passare da 33 a 21 in 6 mesi,  perdendo 1/3 del valore cosi' per ridere, dovrebbe causare piu' di qualche domanda.
Domande non fatte.

 Dopo il tonfo ad onda quadra abbiamo un piccolo rialzo con queste motivazioni

"quasi il 73,5% del flottante», rilevano gli analisti di Intermonte, notando che «la Consob starebbe monitorando le negoziazioni, ma non sarebbero emersi cambiamenti significativi nelle posizioni degli investitori». Nel dettaglio, dal 7 marzo (al 13 NDBlog) i volumi di scambio in Borsa hanno riguardato circa il 40,6% del capitale ordinario, mentre il 48,5% è stato scambiato dal 28 febbraio a oggi."
Il sole

In pratica un fugone.

Si noti che in queti giorni molti giornali parlano solo del tonfo o del fatto che "ci sta a risalita".
Ricorda molto la situazione dei grafici del BTC che si guarda l'andamento ma non della motivazioni sottostanti (del resto il sottostante del BTC essendo zero ne e' anche la valutazione)

Prendiamo il seguente della Stampa:
"Si muove bene Telecom Italia, con un rialzo del 2,18%..... TIM continua rally in Borsa"

Si muove bene Telecom Italia dopo aver perso il 30% del valore?
Quello si chiama "il rimbalzo del gatto morto" lanciato dalla finestra, non il salto del gatto vivo.
Come "la stampa" ache altri sono sul "che figata che sale del 2%".

Folli?

Io sono sempre stato accusato sia di essere di SX che di DX, banalmente perché non mi interessa far parte della cricca.

Il mio pensiero e' che si sta per compiere un enorme castroneria.
Io sono per la piu' ampia e colossale liberta' di un mercato.... REGOLAMENTATO in maniera semplice ed efficace.
Inoltre, per quanto riguarda le reti, soprattutto quelle non replicabili, a maggior ragione QUELLE PAGATE DALLO STATO (aka cittadini) non vadano cedute a privati.
Ancora penso che le infrastrutture, come dorsali, strade e treni, debbano rimanere statali.
Poi se un privato vuole fare NUOVE parti di rete e' ok, ma ci vuole una REGOLAMENTAZIONE che non punisca il privato e non secchi la rete esistente, un bilanciamento molto complesso con regole uguali per tutti (raro in italia dove o' stato se ne fotte delle sue regole).
Se un privato vuol fare una metropolitana in piu' a Milano sono il primo a gioire, ma vorrei che una societa' SpA terza (con limiti di scalata insiti e partecipata da tutti gli attori) privata gestisse i pagamenti dell'intera rete su ferro italiana.
E' assurdo che oggi comprare un biglietto sia cosi' folle.

E' poi ovvio che uno stato di rubagalline che non parlano italiano (nelle interviste spesso vorrei sottotitoli), ma che sanno decantar Catullo, abbiamo problemi di gestione e regolamentazione.

Ricordiamo che TIM guadagna a bomba, l'italiano e' disposto a pagare di piu' il prodotto di TIM rispetto ad altri operatori (italiani suvvisti?), ma l'enorme debito e la necessita' di investire, fa si che il debito aumenti di miliardi annui.
In pratica e' uno scolapata che cercate di riempire.

E' almeno 10 anni che si cerca di vendere un pezzo di TIM per sanare il colossale buco, in pratica preparando una polpetta con dentro il debito.
Il problema e' che i fondi non sono stupidi, se metti la cacca nella polpetta ci deve essere abbastanza carne scelta da non far sentire il fetore e permettere al compratore di riuscire a guadagnarci.
Se pensate che KKR, con un utile netto annuale intorno al miliardino di dollaroni, ci voglia perdere soldi siete dei monopattinisti.

In pratica si sta preparando lo scorporo dell'intera rete, pagata dai cittadini, in cambio dei debiti di una societa' privata.
O se preferite la rete viene venduta per ripianare il COLOSSALE debito.
O, ancora, la rete ha un ENORME valore.

Vien da ridere pensare che quacuno ci fara' soldi mentre TIM non ci riesce.
Ovviamente Vivendi ha ventilato che senza rete vendera', forse prima, forse dopo.
Diciamo che gli azionisti hanno gia detto la loro: senza rete probabilmente non varra' un ciuffolo.

Facciamo ridere i polli.
I nostri giornali sono per il 99% idioti.
Pochi dicono le cose come stanno.

La storia di TIM


lunedì, marzo 11, 2024

Crimini automobilistici

L'Italia e' ricca di crimini su 4 ruote per cui la Fiat Duna appare come il meglio delle vetture italiche.

Una volta esisteva un piccolo carrozziere che  lavorava come terzista: Fissore.
Ad un certo punto il leader morì in un incidente nel 73 e l'azienda, gia' menomata dall'improvvisa mancanza di una figura chiave, subisce un cambio di mercato: anche i peggiori marchi arrivano ad  usare il telaio a scocca portante (tranne i cantinari da poco come TVR, ferrari ecc) mettendo i carrozzieri in crisi.

La seconda generazione, Giulio Malvino e Fernanda Fissore (coniugi), fondando  nel 1976 la Rayton Fissore (perche' bisogna darsi un tono "ammericano" che assomiglia clamorosamente a raytheon) cercarono di rientrare nel giro.
Per fare i danari la pensata e' quella di creare una vettura, era il 1976 e non esistevano ancora certe norme.

Il percorso parte dal logo


 ops, scusate




Ovviamente non si puo' entrare nel mercato di massa, fiat e' decisamente troppo opprimente, neppure in quello delle super sportive, diventare un cantinaro che contrasta ferrari sarebbe difficile, del resto non vi era mercato.
Cosi' l'aMMericano si ispira ai furgonazzi americani molto venduti in USA e da noi mancanti.


Partire da zero e' impossibile, servirebbero troppi soldi.
Si parte dal telaio della iveco da bravo cantinaro minimo di cui compra la licenza

Che poi e' lo stesso dei camioncini con il cassone ribaltabile che usano per i mattoni.

Ovviamente la cosa non finisce li perche' il recupero di parti non si ferma al solo telaio.


 La parte posteriore, portellone  e' presa da una fiat Uno e schiaffata li per caso pur rimanendo troppo "corto", da li l'enorme bumper.
I fari posteriori della BX, non vorrete mica far riconoscere il portellone!
Fari anteriori Lancia Trevi con frecce della uno.
Sparsi diversi pezzi della sfigodelta.
Mezza auto e' cosi', e' talmente un accozzaglia di pezzi che diventa difficile vederci un senso, come guardare in uno stomaco, capire cosa o di chi poteva essere quel particolare e il risultato e' la conseguenza della nausea, non era ancora l'epoca del design di medda attuale dove persino il juke a molti non provoca conati e la renegade non provoca ilarità.

 

Cosi' questo vomitino arriva nel 1985, sproporzionato, senza coerenza stilistica e vera accozzaglia.
Ecco a voi (accendete l'eco che andava all'epoca) la
Rayton Fissore 4x4 Magnum.
Rayton perché bisogna fare l'aMMericano
Fissore per ricordare antichi fasti
4x4 perche il camion e' un 4X4
Magnum perché l'italiano pensa che sia la bottiglia piu' costosa, tipica delle vanzinate, in pratica da il bollo di "roba da ricchi".

Rimane il problema dei motori.
Per prima cosa bisogna ricordare che questo affare e' ALTO, essendo un camion, pesa come un camion (in marcia e' sui 2500Kg) e ha le sospensioni da camion.
Ovviamente per il mercato italico si necessita di rispettare la norma del "cilindrata grossa=evasore", non e' possibile sbatterci sopra un V8 da 4000cc come vorrebbe la massa (e magari mettere gomme da trattore o abbassarla).

Quindi abbiamo:

2.4 TD diesel da ben 90 CV, un Sofim da piccolo trattorino.
Nonostante la clamorosa fumata nera in accelerazione era stracciata dalla panda 45, la panda 30 non rimaneva molto distaccata, ma recuperava sorpassati i 100Kmph dove il poderoso allungo del bicilindrico fiat permetteva di superare agevolmente la folle velocita' di 100Kmph.

Per fare qualcosa il fiat 1998cc sovralimentato dal volumetrico che tentava di far sembrare la  lancia beta sportiva  (che poi era dell'epoca dei dinosauri) da 135 CV, permetteva un pericoloso 0-100 in 15 secondi.

Ma al peggio non vi e' fine: un V6 alfa 2.5 da 156 ronzini per il mercato estero che non migliorava molto la cosa.

Anche gli allestimenti sono all'insegna della vanzinata

allestimenti dichiarati "esclusivi" rispetto alla base
Vip
Super Vip
e ovviamente come i pezzenti che sono gli italici ancora fermi al carburatore, una bella etichetta IE non si nega a nessuno.

Inutile dire che un mezzo cosi' basic e alto (oltre 2 metri!) con le ruotine su strada faceva pena persino piu' di un SUV odierno. Inguidabile.

Fuoristrada i motori sottodimensionati, dalla piccola cubatura, il peso di pelle e radica (che si lordano solo a guardarli)  e l'enorme altezza con gomme "piccole" sconsigliano di procedere fuori dalle strade.
Giusto per capire l'immensita' della cosa l'enorme Range Rover contemporanea e' praticamente una sportiva: offre motori V8 intorno ai 4000cc, e' piu' bassa di 25cm ed e' piu' leggera di 250Kg. 

In entrambe le situazioni i consumi erano fra il ridicolo e l'incredibile, in pratica scordatevi di fare i 2-3Km con un litro in citta' e i 5 fuori dove il volumetrico spala benzina come dentro nelle fornaci di una nave.
Il problema di non capire che un motore grosso potrebbe consumare meno. Ah no, quello e' lo stato italiano.

Photo: plancia, cruscotto, strumenti e tunnel sono ancora quelli dell'iveco.
 

A queste fantastiche performance penserete che almeno la pelle e la radica incollate alla meno peggio in quantita' industriali posano far parte di un salottino in cui intrattenete una aulica conversazione sullo stile di Catullo (del resto un veicolo del genere e' degno di un latinista).
La fisica e l'origine anche qui vengono a presentare il conto.
Fare un veicolo alto non solo peggiora la sicurezza, ma anche il comfort.
Questa e' alta TANTO, abbiamo visto molto piu' di una alta Range.
Il telaio da camion, anche se addobbato a festa, rimane di un camion.
Il vostro fine e significante discorso sulla galvanoplastica del sorriso lo dovete fare urlando come se vi trovaste ad un concerto degli Anthrax.

Se tutto questo non bastasse, guidare sferragliando insicuri sia su strada che fuori, il veicolo presenta da subito un'affidabilità che la fiat Uno sembra un sogno bagnato.

Qualcuno dice che questo e' il primo SUV al mondo, no, non lo e' l'italia non inventa tutto, sono almeno 20 ahe esistono e questa e' solo una brutta imitazione.
Ma nell'accezione di SUV moderno: fa schifo dentro e fuori le strade ed e' pessimo anche all'interno, beh, e' un vero SUV moderno anticipando di 20 anni gli schifi arrivati poi.

Come vedete la Rayton Fissore 4x4 Magnum super vip IE volumex rispetta in pieno l'accozzaglia del nome.

Ma la storia non finisce con le grandi qualita' del mezzo.


Il problema di colpire una nicchia e' che e' una nicchia.
Inoltre se la nicchia e' di alto livello non e' che puoi vedere "coso che cosa con tanti pixel", magari ti trovi gente che se deve tirar fuori una montagna di soldi compra qualcosa di piu' serio come un truck americano o una range
Gia' perché la versione base da 90CV senza coppia costa come un range rover con un possente V8 ipercoppiato, non noccioline.

Oggi grosso e' bello, ma il mezzo era enorme e non aveva neppure un marchio riconosciuto

Cominciate a vedere la stazza?
Ricordate la dimensione della vettura media in EU che arrivava si e no alle maniglie?
Oggi siamo abituati alle vetture per stolti, ma all'epoca meno e questa era follemente grande, persino quel trasporto capre della NSU prinz Q7/8 e' ben 25 cm meno e quando lo vedete in rotonda e' comunque un film dell'orrore.

Quindi nessuno la vuole e dopo qualche unita' prodotta l'azienda ormai è rivedibile e la cosa potrebbe chiudersi all'italiana con le grandi suggestioni del passato:
"era un antesignano ma il mondo non lo ha capito"  (la colpa e' del mondo, non dell'italiano che rimane sempre geniale)
"ha giocato bene, ma ha perso"
"anche noi in passato...."
"era un grande, ma..."
Come del resto e' accaduto per molta roba non certo decente.

in realta' era un cantinaro brutto, persino peggio di quelli gia' esistenti.
Il mezzo faceva molto piu' schifo di una NSU Q e non aveva motivo di esistere in una nazione dove il 1999cc era il massimo concesso e gli stipendi infimi come l'istruzione (che sia quella la genesi?).

Nel frattempo arriva un edile.
In italia edilizia, soprattutto negli anni 80, vuol dire bustarelle, di fatto non erogare "contributi" vuol dire di fatto non lavorare o lavorare da terzista. Potrei raccontare di cose "magiche" a tutti i livelli di mercato.
Gregorio Maggiali era un esponente della Democrazia Cristiana del tempo e amico di Tanzi (avete presente parmalat, no?)
Mr Calisto entrò in contatto per la prima volta con Ciriaco De Mita attraverso il Maggiali.

In pratica la Rayton Fissore 4x4 Magnum divenne una scusa per avere un oggetto di scambio.
Non a caso da mezzo destinato alla discarica diventa ambito dallo stato.


Photo: sto' in appostament,  sperimmo che u cattiv non cui abbia na macchana, che altrimenti non lo chiappiamo.

alla pola ne "vendono" 1500.

Ma anche alla Croce rossa, enel  ed altri enti "sensibili alle lusinghe".


In pratica, attraverso le fumose dichiarazioni nei vari processi, sembrerebbe che l'azienda, piu' che vendere auto, servirebbe a trasferire fondi neri
"il procuratore ipotizzò che Tanzi dirottasse grosse somme di denaro alla DC tramite la “Rayton Fissore”
"dai verbali è emerso che Tanzi aveva versato ingenti somme a favore della campagna elettorale di Prodi"

In pratica la Rayton Fissore non e' un azienda per vendere auto, e' un azienda per fare riciclaggio.
Ma alla fine e' piu' quello che esce che quello che entra e fallisce.
Per la seconda volta.

Nel 1991 la Rayton Fissore viene quindi comprata da Roberto Caprioglio attraverso la sua finanziaria Dominion Trust Corporation Limited che ovviamente viene contaminata dalla palla di medda e fallisce.
I magistrati all'arrivo di un istanza di fallimento si repentina si alzano giulivi e si chiedono perché uno dovrebbe essere cosi' fesso da uccidere la propria azienda comprando una palla di roba marrone altrui: fa il furbetto?

Durante le indagini per bancarotta fraudolenta, perché mai uno dovrebbe suicidare la propria azienda?,  Caprioglio accusò Gianni Zandano (presidente della banca Sanpaolo di Torino) di averlo "indotto" a rilevare da Maggiali la Rayton Fissore.

Allora i magistrati interrogano anche Zandano che dice di esser stato a sua volta costretto a trovare il modo di salvare l'azienda niente di meno che da 2 ministri, quello della difesa Mino Martinazzoli e quello delle partecipazioni statali Carlo Fracanzani.
Di lì, a breve, si giunge direttamente al presidente del consiglio, il famigerato Ciriaco De Mita e il tutto porta a Parmalat.

In teoria ne avremo abbastanza per far cadere un paio di governi e la distruzione di un paio di partiti. Ma non succede in un paese pessimo dove tutti sono colpevoli.

Sul numero reale di auto prodotte e'  un misterioso numero che si aggira fra 4000 e 6000 comprate in un numero che va da 1600 a 2500 da enti piu' o meno pubblici.
Ricordo che ufficialmente era una cosa di lusso dal prezzo fuori di melone in pelle, alcantara (Leggi: Pile non tessuto plastico di origine giapponese) e radica, dovrebbe aver poco a cui spartire con una vettura di servizio, non era economica come un poderoso defender per il fuori o un transit per l'asfalto.

Il crac Parmalat fa finire in galera in pochino di gente, ma, come avviene in italietta, i piu' furbi manco perdono il posto di lavoro o posizione.

Nel 1992 la proprietà venne nuovamente rilevata da Giulio Malvino e sempre con soldi misteriosi e nel 1993 la Fissore Co. acquistò dalla EFIM lo stabilimento Oto Melara (fabbrica costruita e mai entrata in funzione) di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro (dove succedono brutte cose nell'industria), dove intendeva costruire altre invendibili scocche del Magnum ed una nuova autovettura sportiva, la T8 con il marchio Isotta Fraschini.

Così Fissore compra i diritti da Finmeccanica per 3,5 miliardi di lire.
Con l'accordo la Fissore deve ciucciarsi i 250 dipendenti della precedente gestione, allora in cassa integrazione (cambiano i tempi, ma non gli errori), mostrando di essere ancora amicone puppandosi pure 20 miliardi di lire di sovvenzioni e con altri 400 Rayton Fissore 4x4 Magnum tanto ambiti dallo stato che finiscono nella polizie.

L'idea e' mettersi a produrre anche una vettura sportiva di gran livello, la T8 usando un brand storico, come se l'insuccesso del veicolo emetico sia dovuto al marchio pan am in calotta.
L'idea, forse, e' quella di rifare la stessa cosa fatta con il camion di lusso spedito allo stato: una vettura del prezzo Rolls da poi far comprare a comuni e regioni come vettura di servizio al posto della fiat Punto.

Per cercare di incu, ops, trovare investitori, i prototipi sono fatti su base audi A8, non certo una vettura di lusso estremo se si esclude l'uso dell'alluminio per il telaio (oggi mi pare neppure piu' quello).

Peccato che alla fine il prototipo sia sostanzialmente una audi A8 con il suo 4.2 regolamentare, con un cofano e calandra diverso e un bagagliaio ispirato alle TVR (roba che veniva prodotta anche dalla Fissore anni prima)

Photo: una A8 un pochino aftermarket, manco il colore hanno cambiato.

La Fissore Isotta Fraschini T8 non raggiunse mai la produzione di serie per la fortuna delle casse dello stato.

il 30 marzo 2000 la Guardia di Finanza arrestò Malvino per falso in bilancio, bancarotta fraudolenta e truffa alla Comunità europea in relazione a 20 miliardi di lire erogati a titolo di Legge 488/1992
Ovviamente essendo amicone dopo un processo conclusosi nel 2011, fu assolto dalle imputazioni altrimenti sarebbe venuto fuori un altro bubbone di turbobustarelle, del resto spiegare come assegnare 20 miliardi di lire a fondo perduto ad un azienda che per un decennio non ha fatto altro che fare da aspirapolvere di soldi pubblici non fa tanto dubitare del privato, ma sottolinea prepotentemente uno stato corrotto che al sud e' disposto a tutto pur di ghermire i soldi statali (ricordo la parola magica: gioia tauro zona dove negli anni sono arrivati soldi sufficienti a fare i palazzi placcati oro o una silicon valley). 

Finalmente nel 2004 l'azienda fallì senza aver mai prodotto auto Isotta.
In undici anni vi furono costruite soltanto 400 Magnum blindate destinate alla Polizia di stato, segno evidente che le "stranezze" non erano mai terminate.

Cosa ci racconta la morale della storia?
Che in italietta le auto non e' che proprio le sappiamo fare, ogni tanto ne tiriamo fuori una interessante per sbaglio, ma manca proprio un'industria e una cultura.
Che in italietta se vuoi i soldi devi essere amico, altrimenti fai prima ad emigrare
Che in italietta i soldi li gestisce lo stato
Che in italietta lo stato da i soldi solo agli amici, meglio se al sud dove le domande non si fanno neppure.

Che in italietta dobbiamo ancora capire cosa fare.

L'italia non e' un paese civile.



 

venerdì, marzo 08, 2024

lampioni led

 



Nei comuni vicini e anche nel mio stanno sostituendo i lampioni “tradizionali” con i lampioni a LED.
Di per se non sarebbe un grosso problema, salvo uno sfondamento dei bilanci cittadini, ma rimane strana la comunicazione che e' assolutamente senza dati teNNici e molto assurda.
Ancora piu' folle il risultato: vie buie.
Come succede?


Prendiamo una delle castronerie fotocopia

“Nei 12 mila punti luce attuali e nelle nuove paline saranno installate lampade a LED di ultima generazione che assicurano efficienza e risparmio ambientale: l’illuminazione a LED consente infatti di abbattere di circa il 77% i consumi, visto che si tratta di lampade con una durata media cinque volte superiore a quella degli impianti tradizionali, riducendo  l’emissione di CO2 (1.500 tonnellate l’anno).”

o
"Efficientamento dei costi [....] sono le parole chiave di questo progetto
il vicesindaco  

La prima cosa che sbraita un teNNico quando legge qui e'
“che caxxo stanno dicendo?”
o
“Sono ubriachi?”


Prima di partire lancia in resta bisogna capire come e' fatto un lampione stradale e perché la sua forma e la sua evoluzione che ha portato il sistema ed non essere malvagio pur costando grossomodo un niente già negli anni 50.

La prima cosa che deve fare un apparato illuminate e', La Palice insegna, illuminare.
Gia', sembra facile.
Per capire cosa vuol dire illuminare ci sono una serie di parametri da fefinire per fare un lavoro a regola d'arte.

La prima cosa che si deve definire e' DOVE, COME e QUANTO.
Per questo motivo va prima definito il DOVE illuminare con un lampione: fra la strada e il cielo la strada e' lunga.

 Per un lampione stradale l'impatto in 2D (footprint) e' un grafico che dovrebbe assomigliare ad una A ed e' abbastanza ovvio che essendo l'area maggiore maggiore e' la distanza (quadraticamente!) la maggior parte della luce andra' non sotto alla lampadina, ma di lato lungo strada e non sparate ovunque come, per esempio, nel tinello della casa di fronte.

 

Photo: notate la larghezza in orizzontale (rosso) e in verticale (blu) di una lampada stradale non perfetta ma gia' interessante.

Photo: lampioni da tenere stretti rispetto a prima e con beam diversi a seconda dell'uso
 

 

 

al contrario una illuminazione per esaltare un particolare, per esempio una poltrona in vendita.


magari la "lampadina" e' la stessa, ma cambia come viene "appoggiata" la luce.


Definito il dove si deve sagomare il footprint, la sagoma, dell'illuminazione si va a realizzare.



Nei vecchi lampioni questa cosa veniva ottenuta con un posizionamento arretrato dell'apparato illuminante e una sua inclinazione.
Inoltre viene dotato di riflettore asimmetrico (non sferico ma ellittico) in alluminio.
Si noti che per ottenere il risultato  la lampada NON e' trasparente e il cappellotto, in generale di alluminio, non viene lucidato (sarebbe relativamente semplice farlo). Questo tornera' utile anche per altri parametri.
In quelli piu' recenti, diciamo dopo il 1955, il lampione e' chiuso da un “vetro-lente” che migliora la forma dell'illuminazione collaborando con la forma della lampadina e del riflettore.



Altro parametro MOLTO importante, soprattutto sulle strade, e' L'ABBAGLIAMENTO.
Il lampione NON deve abbagliare.
Se succede nei giardinetti con una flood chissene, in strada sono cavoli
L'illuminazione deve essere solida senza essere fastidiosa.
Per ottenere questo risultato il vecchio lampione usava una lampadina opaca e il riflettore non lucido, una scelta che abbassa il rendimento anche del 50%, ma e' una scelta furba in ottica di riduzione dei costi e incidenti stradali.
Piazzare una lente davanti al faro usando una lampada trasparente (le costruiscono per lampioni complessi)  e usare uno specchio dietro poteva risultare fastidioso, ma avrebbe dato il doppio di luce.
In pratica l'abbagliamento porta ad incidenti e morti.
Un pedone o ciclista illuminato o meno con un automobilista abbagliato e' invisibile.

Infine abbiamo l'efficienza e la durata, per questo motivo si opta per lampade a scarica che arrivano oltre i 100lumen per watt, poer esempio le osram VIALOX oggi in vendita  con 250 W producono 33200 lm: 132lumen per watt con durata 48.000 con  fattore di mantenimento della lampada 80%.

Come se non bastasse queste lampade usano connettori e dinamiche standardizzate (es E40) per cui non solo e' possibile scegliere fornitori diversi, ma spesso e' possibile upgradare alla tecnologia corrente l'apparecchio illuminante senza diminuire le performance.
Di fatto dopo le 50Kh di funzionamento basta una scala, una pulita, e anche una scimmia appena istruita puo' operare un cambio lampada.

Adesso capiamo che le scelte apparentemente semplici definivano oggetti solo apparentemente semplici, semplificati, ma molto studiati: fare il massimo con il minimo.
Ovviamente oggi non siamo nel 1950 ci sono sistemi migliori, ma e' interessante capire che non erano comunque "robetta" pur essendo apparentemente semplici come una pentola imbuttita grossolanamente.



Ora vediamo come si fa con le LED.


 


Gli emettitori LED, meglio di tipo COB, hanno una superficie ridotta che deve rimanere a temperature basse, se non raffreddata da ventole (ovvero ridurre il rendimento) necessita di una costosa heat pipe o molto rame costoso.

Essendo ad emissione asimmetrica puntiforme con distribuzione diretta la cosa piu' semplice dovrebbe essere  puntarli verso una parabola offset simile a quale dei satelliti che vedete sui tetti (ovviamente piu' piccola) che sagomata da una stampata distribuisce il brodo al soggetto (con una prima lente).
In pratica sarebbe semplice e nettamente migliore delle vecchie lampade a scarica del 1950.
Una cosa come questa.

 

Photo: non solo i LED usufruiscono dei vantaggi, ci sono decine di tipologie di lampade.


Esiste un piccolo problema, i costi specifici del LED, dell’elettronica long life (hah i condensatori...), del raffreddamento e delle ottiche.
Per i LED da 250W di solo CHIP si viaggia oltre i 50E, ricordiamo che la durata dipende da quanto si “tira”.
Serve un alimentatore molto preciso e i condensatori devono essere costosi se non vogliamo cambiare l'intero affare dopo pochi anni.
Il LED, purtroppo, deve stare fresco e siccome i W son tanti vuol dire che si debbono estrarre joule anche con T ambiente estive e non far salire il chip oltre i 50-60C, salvo vedere decadere la durata.
La durata del LED e' una funzione della T di esercizio: LED caldo durata ridicola.
Per una lampada da 250W con raffreddamento passivo a lunga durata certificato oltre le 40Kh  a 35C ambiente parliamo di MOLTI euro.

Si, avete capito, i lampioni LED sono straordinariamente costosi e hanno durate certificate in base alla T ambiente e 10C in piu' sono percentuali a 2 cifre di differenza.

Ovviamente di risparmiare GWh a tuono come raccontano i latinisti del comune non se ne parla proprio, un LED che e' abbastanza tranquillo da durare e non e' sulla soglia della valanga che un paio di gradi in piu' lo fanno morire e' raro che vada oltre i 150lumen/watt, in pratica la stessa luce delle lampade a scarica.

Come e' possibile che ci sia un risparmio del 77%, che in soldoni e' l'80%, in pratica non consumano un ciuffolo!
1/5?
Come dire che una plafoniera LED dovrebbe consumare 50W e non 250, o se preferite, avere un rendimento di almeno  600lumen per watt, in laboratorio non si raggiungono i 200 continui, cosa e' roba comprata dagli alieni?

Se guardiamo le parole dei comunicati non pare che ci siano milioni di euro di plafoniere e i lampioni non costano migliaia di euri.
Si parla di risparmio e di lampioni economici.

Ora vi racconto come si frega un babbeo che ha studiato poco o, peggio, cita Catullo e firma contratti teNNici.


Come prima cosa fate spallucce all'abbagliamento, tanto del numero d'incidenti non frega a nessuno, esistono i monopattini in strada, no?
L'emettitore lo mettiamo diretto verso la strada per risparmiare potenza, al massimo ci mettiamo una lente plastica anteriore, ma di fatto risulterà fastidioso, soprattutto se i LED sono messi spaziati per risparmiare soldi.

Photo: se vedete i led e' errato, non e' un lampione ma una luce di riempimento (flood light), va bene per il vostro cortile, per un parcheggio, per il giardinetto dove l'incivile fa pisciare il cane,  non per una pubblica via dove il lampione del 1950 lo straccia ignobilmente deridendolo.


La seconda cosa che andremo a fare e' fregarcene della durata, non mettiamo un complesso sistema di raffreddamento.
Al massimo per evitare che duri pochi mesi mettiamo un economica sensore termico che abbassa la luce se si scalda il lampione.
Il peone che cita Aristotele in comune pensera' di aver risparmiato piu' del previsto, anzi lo vendono come "potenza adattiva".
La realtà arcigna e' che ha illuminato molto meno, del meno, del previsto e con rendimenti peggiori del previsto.
In pratica compri un lampione gia' sottodotato che funziona male n on riuscendo neppure a fare la potenza di targa a caldo.

Altra "strategy" (il catalogo patinato per latinisti la da per vantaggiosa con un bel nome semingrlese) ha feature di “regolazione” inizio-fine che verra' usata in maniera contraria al necessario (oltretutto con le basse P installate fa piuttosto ridere) e verra' venduta come “ancora ulteriore risparmio” o in italiano corrente “riduciamo le ore di accensione non  accendendolo completamente”.
Perché se lo accendo di 1/4 non serve se non pareggia neppure l'ambiente.
Sostanzialmente lo traduciamo come RIDUZIONE DELLE ORE DI ACCENSIONE SPACCIANO PER ACCESO UN LAMPIONE SPENTO.

In realta ci sono altre "strategy" che vanno dai radar ai sistemi integrati che corrono dal WiFi al 5G passando per le convogliate.
la sostanza e' la stessa: spegnere le luci.
Come dire che gli altri lampioni non si possono spegnere, consiglio fionda e sassi per farlo a richiesta

Il problema e' che errato spegnere i lampioni brutalmente di percentuali a 2 cifre.
Il fatto e' ch la luce non serve solo alla circolazione, e anche a quest'ultima non puo' essere limitata come raccontano, piu' vedo lontano e nelle vie laterali meglio guido anticipando problemi.

Ultimo tassello il LED vero e proprio.
Ovviamente a basso costo scordiamoci chip CREE da urlo con 250W come nell'immagine del chippetto, verranno usati al massimo 50W, meglio distribuiti su 25 leddini da 2W che costano meno e si raffreddano con alette meno costose e se a vista dietro un plasticone, magari tutti connessi in serie pronti ad andare in valanga (aka: bruciare) se uno si scalda piu' degli altri essendo leggermente di T difforme.

Il risultato e' un lampione che:
-fa meno luce
-tende ad essere concentrata sotto il lampione stesso
-e' fastidioso 
-dura poco.
Bonus pack quando i LED passeranno a miglior vita, sovente prima della lampade a scarica tradizionali, e' necessario, vista la mancanza di standard in un settore tecnicamente immaturo, cambiare tutta la testa con i costi gia' visti al primo montaggio.

O se preferite con parole non teNNiche:
Non si vede niente,
romper il ca_spita
brucia in fretta e
costa tanto.

Come dire, triple win.
Ovviamente se non fa luce non consuma: grazie al ciuffolo lo possiamo dire?

Rivediamo le affermazioni del comune ora che abbiamo fatto un analisi del prodotto normale e pessimo:

“ la nuova illuminazione consente infatti di abbattere di circa il 77% i consum
i,”

Una persona informate pensa subito: hei, ma che razza di trucco hanno usato?
La spiegazione che danno coloro che hanno studiato Catullo e':

"l’illuminazione a LED consente infatti di abbattere di circa i consumi"

E se avete capito anche solo 1/10mo dello scritto capite che il comunicato non ha nessun senso.
Come dire che:
"mangiare fusilli consente infatti di abbattere l'80% dei consumi di pasta rispetto ai formati tradizionali"

Evidentemente lo studio di Catullo non permette di capire che quasi tutte le lampade tradizionali arrivano alla soglia dei 100 lumen per watt speso, salvo che si parli delle lampadine ad incandescenza che nel lampioni non sono piu' presenti da prima della guerra, o forse il comune si sta rifacendo all'illuminazione ad acetilene come benchmark?


Ma anche sulla durata fa ridere
“ visto che si tratta di lampade con una durata media cinque volte superiore a quella degli impianti tradizionali”

La durata inoltre, come abbiamo visto, non e' di 5 volte le lampade tradizionali, persino le incandescenza long life per uso segnaletico arrivano a 10Kh, figuriamoci le fluorescenti HF da 60Kh (quelle che i piu' ignoranti buzzurri confondono con le neon) o le lampade da lampione che arrivano ala soglia dei 50Kh, raramente raggiungibili dai LED ad alta efficienza a basso costo.
Quindi durano grossomodo COME le lampade tradizionali.

“riducendo  l’emissione di CO2 (1.500 tonnellate l’anno).”
La citazione sulla CO2 chiude il giochino “siamo ignoranti”, essendo solitamente un bollino stupidita'.

Concludendo: l'assessore e la catena di comando che firmano tali oscenità devono essere sollevati dall'incarico pubblico a vita.

lunedì, marzo 04, 2024

mercato auto italia

 


Il mercato dell'auto si muove sempre secondo le premesse fatte su questo stolto blog.

Il dare continui incentivi ha abbassato l'uso/costruzione di sistemi pubblici, i soldi non sono infiniti,  spingendo la gente in auto (come era la storia dell'ecologia?) e di conseguenza a marzo raggiungeremo in italia il picco di veicoli circolanti.

Divertente, no?
La transizione ecologica in italia consiste nel diminuire bus e treni, non aumentare le metropolitane ed aumentare le auto incentivandole duramente.
Piu' soldi alle auto!
Piu' auto e tutte con piu' cavalli e' il nuovo credo del verdi.
A me non sembra molto green, ma del resto io non sono un verde, non posso capire.

Del resto se servono più auto alla fine le vendite salgono

Le auto elettriche non le vuole nessuno, neppure dopo che hanno raddoppiato il prezzi delle termiche:

Stiamo aspettando la pubblicazione del DPCM che renderà operativi i nuovi incentivi 2024,
la cui entrata in vigore ormai annunciata da mesi sta generando una paralisi delle vendite di
auto a zero o bassissime emissioni”,
 
il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci 

Questo non solo identifica come all'UNRAE interessi solo marginare, le auto a zero emissioni non esistono, anche se l’Italia fosse al 100% nucleare ci sarebbe un botto di emissioni.
Con quelle strane espressioni loro identificano le auto elettriche. Capiamo subito che non e' gente seria.
Non fa neppure notare che le elettriche hanno COMUNQUE sconti da migliaia di euro per auto sul singolo bollo auto, quindi caro fessacchiotto Crisci, gli incentivi ci sono eccome visto che per una elettrica sono spesso incentivi che per i 13 anni di vita media del circolante possono arrivare a 30.000E.
30.000E. 30KE per per UNRAE non sono incentivi, ne vogliamo di piu'!
Inoltre, ricordiamo, che le elettriche non pagano anche le tasse sul pieno, circa altri 30.000E a seconda dell'uso, ma per UNRAE non sono incentivi.
Crisci posso dirti cresci e impara almeno a leggere i numeri, fatto latino e ti sei fermato li o sei un FdP?

CiccioBBello Michele Crisci 60.000E di regalo su ogni auto io non lo chiamerei proprio una mancanza di incentivi.
Cosa e' un incentivo piccolo furbetto?
Lo stato deve regalare l'auto e il carburante?
Il 110% fatto auto?
Diccelo, cosi' ridiamo un pochino.
Fosse per me io azzererei gli incentivi e spenderei per altro: metro e treni, per esempio.

Il fatto di girare i costi delle auto elettriche sulle auto a benzina non e' stata accettata da tutti, comprare una golf 1.4 sfigoturbo che prepademia sarebbe costata 16K (un parente ne compro' una) a 30K perche la differenza serve per abbassare i prezzi delle elettriche non e' che abbia reso i portafogli piu' gonfi.
Chi non aveva i soldi per comprare una BMW 3, una JAG o una classe C non e' che oggi ti compra una golfaccia a quei soldi assurdi.

Il mercato dell'auto usata ha avuto un ulteriore boost negli ultimi 12 mesi dell'8.6%, in pratica le auto usate sono quasi raddoppiate di valore e scambio negli ultimi anni.
Del resto non e' che se uno non vuole/puo' spendere il prezzo di una vettura di lusso per una golf sfigata ne e' felice.
Idem per chi vorrebbe una vettura "seria" che non e' piu' in ambito 30-40K ma oramai si parla di cifre all'intorno dei 100K (sopra se elettriche sotto se a pistoni, se sono ancora importate e non costrette fuori dal mercato)

Insomma circa 2.5 milioni di acquirenti sceglie l'usato (il 3% dei numeri sotto sono Km0).

 


Piu' delle fantasiose affermazioni di poLLitici e simili sono i numeri a parlare.

Si noti che dopo anni ad avere le diesel oltre il 60% di vendite grazie alla legge che vieta la circolazione cittadina delle auto che lo stato truffaldino spacciava per green, le diesel sono precipitate, ma, ovviamente, il serbatoio di auto vendute e le leggende su presunte qualità del gasolio non le hanno azzerate.

Le iBBride hanno un mercato solo per un motivo, sempre legato alla legislazione, oltre al fatto che molte vetture esistono da anni solo in quella costosa configurazione per ragioni politiche.

Anche in Italia la quota dell'usato elettrico e' sostanzialmente zero, viene comprato giusto se puoi inxulare la ZTL, se dovessero aumentare si verrebbe a perdere il vantaggio, o sei hai preso degli incentivi (in pratica sabotando chi paga le tasse) per dei pannelli solari e sei pensionato. 


Altra stats interessante sulle vendite dell'usato e' questa.
E' evidente che le euro 1 o le gasolio 1-2-3-4 stanno diminuendo per limitazioni legali e questo spiega la diminuzione dell'oltre i 10 anni, ma e' evidente che il grosso avviene dopo il leasing (5 anni che polpa il 6-10) e comunque oltre i 6 anni  con il 60% e in particolare oltre i 10 il 40%.

Il fatto e' che chi va sull'usato lo fa perche' non vuole spendere.
Jacques II de Chabannes de La Palice, direi, eppure...
Sembra che questo concetto non sembra una cosa cosi' ovvio agli analisti della domenica che scrivono report santificati sui giornali e nelle aziende che fanno ricerca.
Se da un lato alcuni sono stati obbligati al cambio auto, pensiamo una diselaccia euro 6 nuova di pacca di un milanese, e in qualche maniera e' riuscito a comprare un qualcosa (avete notato il pesante downsizing degli ultimi 20 anni?), ad altri non e' rimasto che cercare la spesa minore.

in pratica ogni auto nuova sono state comprate 1.8 auto usate, in pratica si puo' dire che l'auto cambia oramai 2 mani prima di uscire dal mercato  e di fatto l'usato e' il vero mercato essendo in volume il doppio del nuovo.
Si ritorna agli anni 70...

cmq per davi l'idea di quante auto vendiamo in Italia, uno sproposito, vi ricordo i dati del circolante



Ovviamente eurostat oggi non parla di UK (che ha comunque assai meno auto di noi) e paesi limitrofi.

Nel mondo, escludendo stupidate come S.marino che in realta' sono parcheggiate in Italia, sono pochi gli stati con piu' auto di noi.

Al primo posto gli USA, che hanno un problema di distanze, ricordiamo che per andare alle superiori alcuni usano una vettura e si sparano decine di Km.

L’Islanda, che ti voglio vedere fare una metro nella bocca del vulcano e anche le strade sono poche e piene di magma.

L' Australia  e la  Nuova Zelanda che hanno i loro problemi.

FINE

Tutto il mondo,  compresa la ricca Germania, la Francia che se la tira o la splafonata Svezia hanno meno auto di noi.

Noi abbiamo una secchiata di maledette auto, dopo ci lamentiamo del traffico o dell'inquinamento che vogliamo risolvere cambiando motore (risata con eco da malvagio: BUAHAHAHAHhh)

Non a caso in Italia il trasporto pubblico fa CAGARONE!

Non ci sono metropolitane, quelle che chiamiamo cosi' sono ridicole mezze linee come roma schifo o peggio Torino e persino Milano chiamarla metropolitana e' molto, molto, una sopravvalutazione.
Roba sensata nel 1908, interessante nel 1920, ma nel 2023 e' una bicicletta per attraversare l'atlantico: inutile

(colonna sonora: fooorrzaaa itaaaaliaaa)

con oltre 40M di auto e 9268132 minorenni su 58997201  e  49729069 maggiorenni, compresi centenari in in casa di riposo mi dovete dire perché sovvenzionare le auto.

E mi dovete dire come questo sia in qualche maniera ecologico.

Mi pare la stronxata dei 30Kmph.

In pratica una vettura per maggiorenne senziente, comprese le persone naturalmente negate per la guida (es mia madre a cui abbiamo stracciato la patente) e' essere ecologici.
Cavolo mi sembrano proprio di verdosky, come quello che ha cercato di fermare un mezzo eolico con un motore 12 cilindri a benzina dicendo che era green (come i combattenti anti ecologia di greenpeace).

Oltretutto in ottica di invecchiamento della popolazione che ridere aumentare le auto e metterne in strada di piu' potenti.
Manovra intelliGGentissima.

A me sembrano tutti pazzi.
Ma sono io stolto.


mercoledì, febbraio 28, 2024

trattori e tronzate

 


Da una vita gli agricoltori ci fanno un Cu cosi' con marce di trattori ovunque, rompendo il razzo, marciando persino davanti a casa di Berlusconi, roba che mostra in maniera evidente che mr B era importante nel panorama italico esattamente come desiderato dalla sinistra.

I villici prima si lamentavano prevalentemente delle cattivissime quote latte.
Almeno una protesta all'anno, quando non una decina, contro queste kattivissime quote latte.
Per decenni.
Una rottura di ca... continua.
Operazioni truffaldine da parte dei produttori (con tutto cio' che comporta fiscalmente e come sicurezza alimentare) era all'ordine del giorno fino ad arrivare ai numeri a caso come viene detto in tribunale:
"non si rintraccia, però, una centrale criminale con individuate responsabilità personali, ma diversi ambiti, tecnico-amministrativi, che hanno creato negli anni fortissimi ed occulti centri di potere tutti convergenti nel violare regole e controlli, con i sistemi più disparati, per fare arricchire alcuni produttori e allevatori a discapito degli altri, tanto da viziare gravemente il mercato”

Insomma avevamo truffe e latte in nero, dichiaravamo meno del prodotto pur sfondando comunque le quote, ma e' colpa di tutti, sono tutti criminali (stando alla loro definizione), ovvero non e' colpa di nessuno.
Ladri, ma italiani, tutto bene, tutti ladri rispettando l'indole italiana da ladropolli.

Nonostante cio' vi e' stato uno sfondamento ufficiale delle quote con sanzioni enormi pagate, ovviamente, dagli operai,  solo in minima parte, dopo intervento multiplo EU, dagli allevatori "furbetti"
Allevatori che ancora nel 2023 hanno ricevuto un ulteriore bonus alla rateizzazione... dopo 20 anni.
Un paio di bonus ancora e nessuno fara' pagare un pensionato di 80anni il multone e finira' definitivamente al povero pagatasse.

Poi nel 2015, finalmente direte, le quote latte sono state tolte, immagino il vostro pensiero: finalmente i trattori anno finito di scassare il ****.
ILLUSI.
Il trattoristi scoprono la bellezza del mercato libero, la concorrenza e le grandi fattorie europee.
Conseguenza?
Marce di trattori per riavere le kattive quote latte.
Poi, per fortuna da qualche tempo hanno smesso.

Ok, qualcosa non funziona. 

Ma le quote latte sono solo una minima parte, per quanto evidenzia bene la malattia, del casino costante dell'industria agroalimentare.

di recente abbiamo avuto esplosioni rabbiose di trattori sul concetto:
“le tasse sono troppo alte”.

Prima di andare avanti con le facezie bisogna ricordare che l'agricoltura e' un pozzo di spesa senza fondo.

La questione e' che la terra e' dura da lavorare e questo implica COSTI.
Giusto per comprendere la questione un piccolo di campettino di 1Ha (100*100m) per la sola aratura partono 60 litri, in pratica puoi arrivare a 200 litri prima della vendita del prodotto, o se preferite in una giornata di lavoro si arriva facile a 200litri per un singolo mezzo.
Non solo il carburante ma gli stessi macchinari hanno costi spaziali e gli assegni da 100KE volano via come coriandoli.
Investimenti da grande azienda.

Aggiungiamo  che non puoi affamare la gente, mangia il ricco, ma anche il povero e devi far si che tutti possano mangiare.
Anche se puoi trovare da mangiare a prezzo dall'estero ci sono buoni motivi per avere una certa indipendenza.

Per questi motivi DA SEMPRE (ci sono documenti dal medioevo!) l'agricoltura e' sovvenzionata.

Giusto per avere un'idea la gran parte degli aiuti EU riguardano l'agricoltura, con 36 miliardi di euro assegnati in varia maniera all'Italia e ulteriori menate collaterali.

Si aggiungono a queste cifre tonnellate di aiuti dallo stato italiano, che non e' chiaro quanti miliardi siano.
Non bastante questo ci sono altri aiuti

Gli agricoltori:
non pagano Imu,
non pagano IRAP,
hanno un IVA agevolata (4 contro 22)
non pagano le tasse sui carburanti (0.7E contro 1.8E al litro per il gasolio, ricordiamoci poi come viene usato in meridione),
non pagano IRPEF sui terreni agricoli e parte dell'IRPEF,
eccetera.

In questa splendida cornice in cui non pagano tasse, anzi le tasse sono negative visto che anziché dare ricevono, vediamo quali possano essere  i problemi di questi benedetti.

I problemi sono diversi, ma una della cosa e' che l’Italia, come e' successo per il SUD, le aziende a forza di droga sono drogate croniche.
In pratica le aziende agricole si sono specializzate nel prendere piu' che nel produrre.
Se nel mondo industriale moderno zappare la terra non e' differente da qualsiasi industria, la concorrenza ha spinto alla concentrazione e all'efficientamento, ma in molti paesi troppo generosi le aziende sono rimaste piccole e poco tecnologiche e avevano qualche utile giusto per sovvenzione.

A questo si aggiunge che le aziende "grandi" ad alcune forze politiche sanno sul caspita, preferiscono rimanere ancorate al passato dove l’élite fascio-comunista si raccontava barze in latino o francese e il poveraccio che non faceva parte dei "dotti" doveva morire e non lamentarsi: peccato un'azienda come stellantis ti ride in faccia se vuoi piegarla come fai con Peppino u' maccanico.

Cosi' anche l’agricoltura soffre della medesima cosa e la ladropollitudine che e' stata voluta da sempre influisce anche sulla possibilita' di consorziarsi perché se son tutti ladri tu non ti metti in comune una risorsa come una costosa mietitrebbia con un furbetto, quando non ladro.
In pratica piccoli slegati e sfigati, non ci credete?

l’Italia oramai e' coprolite. Ovviamente il sud... e' il solito sud che non vuole neppure stare al passo del pessimo nord.
Siamo piu' simili al mondo dell'est che quello europeo.

Dopo non lamentiamoci della mozzarella crucca, dell'olio spagnolo e del'avena francese.
Non e' concorrenza, e' desiderio di essere ultimi.

A questo si innesta la castroneria della finta riduzione della CO2.

Infatti la UE vorrebbe azzerare la produzione di CO2 (ok, non ridete) e l'agri-allevamento e' il settore che insieme all'industria (che parzialmente lavora per l'agri) rappresenta la CO2, se si calcola bene e' sopra il 25%.
Ovvio che la riduzione della CO2 passa in primis dall'agricoltore, molto piu' che dalle auto (dove non si sta facendo nulla, nmon vedo Km di metropolitane a pioggia).
Il fatto e' che al di la di dove recuperi energia (una centrale nucleare nella stalla?) non esiste possibilita' di far andare 10 ore di seguito un trattore senza far esplodere le batterie o farlo affondare: provate a mettere 600KWh (4 tonnellate circa) sul trattore.
Lasciamo perdere il mietitrebbia che spesso si spara 24h di seguito con 400KW mandati a bomba, stiamo parlando di 100 batterie di una tesla S, una 70ntina di T di batteria da caricarsi velocemente in un oretta fra un campo e l'altro.
Anche ammettendo che i motori elettrici rispetto alla trasmissione idraulica siano piu' efficienti, anche del doppio, non cambierebbe la questione: più semplice metterci un reattore nucleare a bordo o chiedere agli alieni.

Capiamo da soli che i mezzi agricoli, salvo di averne duplicati, non possono essere certo elettrici, salvo di montare delle strutture sui campi in stile filobus.


 

Idem le serre, stiamo parlando di MW di bruciatori (ognuno di quei cosi appesi sono 100-300KW cadauno, in una serra grande sono decine) che certamente sono sostituibili con l'elettrico facilmente, ma ricordiamoci:
Cosa costa un serbatoio di 300 litri in resina (poche 100E) o un serbatoio di GPL e quanto costa un elettrodotto che corre alto (non vorrai ararlo o inciamparci) in media tensione?
Perché parliamo di Km di tratta per potenze MW, non puoi certo portarli con un cavettino del phon e anche i riscaldatori probabilmente sarebbe meglio averli da alimentare con 15KV e non la 380.

Capiamo che anche per l'agricolo capire i problemi di avere in giro 15KV non e' banale oltre che costoso.

Ovvio che gli agricoli si sentano sotto attacco.

Ma non basta la diminuzione di aiuti, alcuni hanno scoperto il PAC.
L'idea e' di ridurre i fertilizzanti con una prima riduzione del 20% almeno entro  2030 (ieri mattina), garantendo nel contempo che non si verifichi alcun deterioramento della fertilità del suolo. 

La questione e' che  i fertilizzanti sono una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua e possono anche avere effetti negativi sia sulla biodiversità che sul clima.
Gia', la famosa CO2 tanto amata dalla UE.
Indovinate i composti azotati da dove vengono?
Chi ha risposto metano?
Inoltre la cacca sparsa su campi cosa produce?
Chi ha risposto gas serra?

Il "problemino" e' che se io devo abbassare i fertilizzanti e non li ho sprecati a palate, del resto costano, mi ritroverò in una maniera o l'altra a diminuire la densita' della coltivazione, o, se preferite, un aumento di spese e gasolio a parita' di tonnellata di prodotto.
Cosa che ovviamente spinge non solo verso il fallire, ma anche non essere competitivi con chi le paranoie non se le fa (es tutti i paesi dell'est o la Cina che già oggi importano a tuono.
Se questo non basta vuol dire anche aumentare i contestati OGM, tanto odiati dagli agricoli italici perché implicano anche un aggiornamento del "ma io ho sempre fatto così e voglio continuare a farlo"

Poi alcuni vogliono "più tutela del Made in Italy" che non vuol dire un razzo visto che coltiviamo tutta roba estera, pomidori compresi, e tranne qualche formaggio non e' che sono cifre cosi' importanti.

Ricordo infatti che dietro tutto sto caos, con coldiretti che millanta PIL da 2 cifre ben piene, la quota del settore agroalimentare sul totale dell’economia italiana è stata pari al 4%.
Il famoso cibo santo riconosciuto il tutto il mondo (mondo all'interno dell'italia?) vale la mostruosa cifra del 4% del PIL, un razzo moscio.

Stiamo parlando di un settore pesantemente bonusificato, tanto da essere droga.



Noticella:
Anche nell'agro abbiamo il vecchio possidente che ha il potere e non molla il timone al GGiovane se non sul punto di morte che "io ci ho lesperinza che tu non sai nulla perc io ci so" anche se sei un agronomo titolato (ricorda la xylella?) e mollano solo quando il figlio (perché l'azienda DEVE essere passata ai figli) ha ormai 50 anni.


Ricordiamo: è il settore che fa piu' CO2 e prende piu' bonus, ma e' un settore che conta il 4% dell'economia.
Secondo voi, in un momento di cinghia stretta, quanti soldi all'agro possiamo dare?
Hanno ragione a protestare?


Aggiunta:
Ricordiamo il "documentario"


lunedì, febbraio 26, 2024

Pattuglia armata anti-cattivi

 

Photo: la sQuola della GdF, poi mi dite che il latino non è una spia che identifica il peggio?

Continuiamo a parlare di alcune merdate del nostro stato, non che prima non ne avessimo mai parlato, ma sono state pesantissime nella mia vita professionale.

Oltre ad uno stato VORACE e SANGUINARIO lo stato non mi ha protetto, anzi, mi ha sempre detto che ero una medda da violentare.

 

Una bella mattina arrivano un gruppo di vetture da cui scendono in assetto da combattimento una decina di violenti personaggi impugnanti pistole e mitra.

In stile "entriamo in una roccaforte talebana" dopo aver messo 2 pali al lato della porta, spintonano fuori i civili afgani terrorizzati, ops i clienti...

Gia', perché questo assetto da combattimento in stile Waco con armi in pugno, non solo in USA lo polizia e' violenta, non era rivolto ad un principe della droga, non era rivolto ad un venditore di armi per la mafia, ma ad un negozio di elettrodomestici con il 99.X% della merce fatturata e con regolari scontrini fiscali emessi SEMPRE.
Forti con i deboli e deboli con i forti.

Lascio a voi quantificare non solo il danno istantaneo, ma anche il danno di reputazione a quanto puo' ammontare.
Diciamo l'attuale di un milione di euro?

Dopo aver terrorizzato i clienti e sgombrato in stile desert storm la piana, passano all'azione, ma prima dobbiamo fare una premessa.

Photo: cordless da taschino panasonic con segreteria integrata e vivavoce, prezzo circa 350KL, roba fina
 

In quegli anni vi era un boom di vendite di telefoni cordless, per lo piu' giapponesi.
Per anni il vivace mercato aveva praticamente azzerato le vendite di prodotti italiani rimasti al filo con in testa aziende "italiane" che bollinavano come "made in italy" prodotti piu' o meno orientali e una azienda "amica dello stato" che faceva prodotti schifosi, sempre e comunque a filo, cercando al solito forme strane per ottemperare alla mancanza di cultura che condannava al filo mentre blaterano di semiotica riguardo al Grillo venduto con le varie modifiche fino all'epoca smartphone.

 In questo contesto terzo mondo style una delle aziende "amiche" prepara un cordless, a loro vedere definitivo, che risolveva all'istante tutti i gravi problemi che nessuno aveva.

Photo: l'ennesimo crimine da mezzo Kg dal design imbarazzante con doppio caricabatteria per arrivare a sera, la batteria secondarie era opzionale e costava circa 80KL poco meno dei panasonic base che anche se non si nota sono molto piu' sottili.

Alcuni lo usano ancora, dell'italico non esistono piu' neppure le foto.

 

-Il prode prodotto italico veniva omologato da legge apposita creando di fatto un monopolio durato quasi 3 anni (stavano ancora cercando i pandori?).

-Il prodotto  autarchico fatto per il grande pubblico costava solo oltre un milione, poi ridotto quasi subito a 800Klirette, conto i kattivi jap di multinaZZionali Kattive che costavano vergognose cifre come 120KL affamando il popolo.

-Il prodotto italico aveva una grande e pesante batteria, del resto lo stesso apparecchio era un enorme mattone (in pieno stile SUV di medda) che durava quasi un intera giornata, certamente migliore di un panasonic da 100KL che faceva solo una settimana con peso scipito di pochi inutili grammi. 

-la prima generazione del nero mattone aveva anche un problema di portata e guasti.

- il design della grande tradizione italica (imbarazzate e scomodo con il peso enorme) rendeva poco agevole la telefonata, mente i pessimi panasonic erano schifosamente ergonomici e sopra i 250E erano persino tascabili a conchiglia.

-Il prodotto politicamente autorizzato aveva anche diverse feature easter egg: malfunzionamenti e usure precoci oltre a sfondare le batterie.

Ovviamente il prodotto omologato vendeva cifre percentuali degne di un residuo fisso nella famosa acqua con il sodio smarrito oltre a problematiche nel post-vendita (es "posso restituire sta medda?").
Si noti che non ne era vietata la vendita, come non e' vietata la vendita di un'auto da pista.
Quello che era vietato era l'uso in strada, ovvero usare il cordless come telefono, non la vendita.

Cosi' mentre i centri commerciali avevano banconi interi di quella merce (poi in realta' 4 modelli, ma la gente non se ne accorgeva, come non se ne accorge oggi) con la classica piramide di scatole con cartellone "prezzo scontato" che era di un 30% superiore ai negozi, ogni tanto nei punti vendita indipendenti dai centri commerciali (all'epoca la GDO era FORTEMENTE amata da sinistra e sindacati) si abbatteva la mano dello stato.

Pertanto nel negozio i cordless erano tenuti in una esposizione all’interno di un cassettone nato per le scorte, semi-invisibile ed estratto su richiesta.
Ricordo che non solo era un business non indifferente, tutti avevano un cordless in casa costando cosi' poco (di fatto come un telefono a filo italico se andavi oltre al sirio da 25.000Lirette), ma allontanarsi da un business del genere vuol dire insegnare ai clienti ad andare altrove anche per altri acquisti, di fatto causando un danno economico ben superiore alla semplice mancata vendita dell'oggetto.
Un negozio era obbligato alla vendita, come un panettiere che non voglia vendere focacce, sfilatini e pizze, ma solo michette, non sopravvive, i clienti poi vanno altrove anche per le michette.

Ma nel caso specifico le cose diventano molto strane.

La prima cosa strana e' l'ingresso anti terroristico gia' descritto.

La seconda e' che un gruppo di prodi guerrieri si e' diretto immediatamente a stanare  i pericolosissimi ordigni telefonici sapendo quindi dove e come, che non era banale.

La terza e' che hanno letteralmente smontato il negozio imputando multe che andavano oltre l'incredibile, mancando poco a reputare armi le matite appuntite.
Se loro non vedevano SUBITO una fattura per un bene era inesistente e di conseguenza nero.

Lascio immaginare finita la buriana un elenco di multazze del valore di un palazzo di 4 piani che effetto puo' fare.

Scopriremo poi, magari ne parlero', che uno dei "piani alti provinciali" che rimarrà segreto aveva deciso di colpirci.
Evidentemente per qualche motivo aveva un cugino scontento di qualche trattamento, o non aveva avuto uno sconto come si aspettava.
Rimane il fatto che come al solito le forze di polizia italiane non hanno organismi interni di controllo, altrimenti un comportamento del genere sarebbe stato punito almeno con l'impiccagione.

Mi dovete dire come si spiega un tale comportamento se non definendo le forze di polizia come completamente da cancellare e da rifare partendo da zero.

(nota per una prox puntata: la coda di questo fara' scoprire che non tutta la GdF e' ripiena di strz, ma permangono in quantita' decisamente da stato incivile quanto manca un sistema di controllo indipendente)

mercoledì, febbraio 21, 2024

giappominch 8

 


 ogni tanto senti l'italiano che deride i giapponesi perché sul treno o in metro (e ricordo che la metro puo' fare 50Km uscendo all'aperto, non i giocattoli di milano o le inesistenti di roma).

In realtà dormono PERCHE' LO POSSONO FARE.     

sembra una banalita', ma non lo e'.

Quando, come e' capitato, vedi una signora vestita tutta in tiro stile "sciura milanese", per intenderci, che ha la borsa a secchio (che non ha zip) che ronfa mentre ingioiellata e con il c-tofon mega che casca dalle mani, sai che il portafoglio, dove vedi sporgere le banconote, rimarra' al suo posto come il resto.

dorme perché e' tranquilla,
tranquilla per la sua incolumità,
tranquilla di aver comprato la louis vuitton $$$ che non si chiude
Tranquilla di svegliarsi e quello che ha continua ad essere dove lo ha lasciato.

Se e' stanca, magari arriva da lontano, perche' non dormire 10 minuti?
Cosa le vieta di farlo?
Tanto e' sicura come a casa, non deve guidare, 10 minuti di ronfo ti cambiano la vita.

Non e' evaporato tutto come in italietta  perché il 60% dei presenti sono LADRI e se non ruba lui ruba l'altro.

Mia madre ha smesso anni fa di prendere i pullman dopo  la 4za rapina e ormai andava in giro come una stracciona, capoluogo di provincia italiano, nord, non Tunisi o Harare...


lunedì, febbraio 19, 2024

strisciare

 


CaloGGero&Pisquano ad un certo punto si sono accorti che lo stato e' una merda e i disegni catastali sono tutti sbagliati.
Anziché capire che lo stato ha un problema, e lo ha perché chi ha fatto latino non sa fare un disegno e non sa appoggiare dei mattoni dritti con la terza elementare, loro vedono l’opportunità di erogare sadiche punizioni a chi reputano superiori a loro: il mondo intero.

Dovete sapere che all'epoca si pagavano delle pesanti (tanto per cambiare) tasse annuali per la superficie commerciale e anziché usare una formula matematica, piu' giusta, ma che puo' spaventare i latinisti, si usavano degli scaglioni contorti, come solo gli scaglioni sono.

Cosi' CaloGGero&Pisquano si erano lanciati a misurare tutti i negozi sulla via con grandissima soddisfazione e giungono anche da noi.
Con una piccola differenza: non era il classico negozio da 80-150m2 della citta' ma con il piano inferiore arrivava quasi a 600.
Cosi' CaloGGero&Pisquano si mettono a misurare per tutta la giornata, dalla mattina alla sera quando gioiosi scoprono che per 4-5m2 passa di scaglione, ed era uno scaglione pesante.
Arriva una grandissima multa perché ovviamente e' riferita a tutto il decennio con tutti i connessi e annessi che la lievitano abbastanza da comprarci un'automobile.

Dopo aver cercato di capire come sia possibile notiamo che il muro che ci separa dalle cantine e' storto e una parte "chiusa" sulla mappa non e' chiusa.
La fila di cantine e' effettivamente di profondita' diverse.
Si paga

Dovete sapere che l'edifico e' un edificio simmetrico e la tromba delle scale separa due negozi IDENTICI e simmetrici a piano terra.

Dopo un paio di giorni, che lavorare troppo stanca e bisogna festeggiare le megamulte, CaloGGero&Pisquano tornano alla carica e passano all'altro negozio.
Dopo la prima misurazione non trovano nulla, cosi' proseguono.
Il proprietario rideva nel raccontare di quei fetenti (che ovviamente non si rendevano simpatici) che a carponi sul pavimento dell'officina unta cercavano di capire il perché di non riuscire a fare un secondo colpaccio, i negozi alla fine sono identici.

Il motivo era banale se avessero guardato il disegno: essendo il muro storto tutto il palazzo era storto di un paio di gradi con il muro a sua volta storto rispetto al palazzo e su 15m di profondita' pochi gradi fanno una bella differenza: in pratica quallo che era finito da me era fuori dall'altro e siccome la differenza era minima non rientrava nello scaglione superiore.

Dopo 3 giorni nell'olio motore CaloGGero&Pisquano non solo non avevano trovato da punire, ma non sono neppure arrivati a capire di aver punito ingiustamente.

Va bene, ed e' giusto, corrispondere il non versato se esiste una legge che per errore in buonafede e' stata calpestata, diverso è fare i furbi dove al non versato va applicata una severa (perche' lo stato e' spesso molto severo) sanzione.

Inoltre sarebbe da riformare la polizia, non mannaia degli Dei che cala dall'altro cercando appiglio per trovare una punizione sempre e comunque, ma forza per tutelare i cittadini, anche attraverso multe e controlli.
La differenza e' sottile, ma cambia prospettiva quando un errore e' tale come quello sopra o e' voluto come quando come cittadino vieni preso di mira dai malviventi e la pola e' impegnata a parlare di aumentare gli autovelox gia' un numero ridicolo.