domenica, gennaio 29, 2012

Costa concordia 2


Secondo 310 risultati su inet questo fa paura ed e' tutto inquinantissssssssimo!

1.351 metri cubi di acque grigie e nere
3.504 metri cubi di acqua di mare
circa 41 metri cubi di oli lubrificanti;
10 bombole per un totale di 400 litri di ossigeno;
7 bombole per un totale di 280 litri di acetilene;
128 bombole per un totale di 5.120 litri azoto;
104 bombole per un totale di 3.929 litri di anidride carbonica;
600 chili di grassi per apparati meccanici;
354 chili di smalti densi;
855 litri di smalto liquido;
293 litri di pittura;
50 litri di insetticida liquido e 1,8 chili di insetticida gel;
123 litri induritore; 45 chili di mastice; 10 chili di impregnante;
1 tonnellata di ipoclorito di sodio;
una stima di 2.040 metri cubi di fuel;
una stima di 203 metri cubi di gasolio.


ci strappiamo i capelli?
inventario che fa paura come dicono?
si fa paura per quanto i giornalisti, i blogger & co sono bastardi

Mettere l'elenco as is ed indicarlo come truculento e' molto indicativo del voler spaventare animi pii.
Vediamo un pochetto:

1.351 metri cubi di acque grigie e nere
Le acque grigie sono quelle che usate per fare la doccia, lavarvi i denti, le mani o altro come quando raffreddate i polsi.
Definirle inquinanti e' da anime inquinate.
Certo che il sapone contenuto non e' certo "felicita' dei pesci" (TM) o il dentifricio non e' quello usato dai dentici ma in quelle diluizioni non e' certo da strapparsi i capelli.

Le acque nere sono lo scarico del water e in genere sono quantitativamente molto meno. circa 1/10. Visto che siamo in un paese incivile e la vicina isola d'elba non conosce il significato della parola depuratore (salvo che sia successo negli ultimi anni) come dello schifo della vicina terraferma non direi che quella poca popo' sia un problema rispetto a quella gia' in loco, no?
Visto che sono casse e sono collegate da tubi valvole e sfiati non e' che di colpo tutte le casse si riverseranno fuori improvvisamente un una gigantesca scorengia. Anzi a quest'ora sara' in avanzato stato di decomposizione... quindi al limite e' puzza!


3.504 metri cubi di acqua di mare nelle casse zavorra
Alla faccia dell'inquinamento!
Riversare acqua di mare nel tirreno non sia maiiii HARG!


10 bombole per un totale di 400 litri di ossigeno
cos'e' abbiamo paura di far respirare meglio i pesci che si sono introdotti a bordo?
Oltretutto sono bombolini se sono da 40l cosi grandi come la bottiglia dell'acqua.


128 bombole per un totale di 5.120 litri azoto
Caspita! ma abbiamo paura di gonfiare delle gomme o pensiamo che anche l'azoto, un gas schivo e menefreghista, veramente sia una minaccia?
Anche in questo caso sono bombolini da 40l di contenuto, giusto per capirci una bombola da subacqueo std contiene da 15l di volume contiene 3000l di gas.


104 bombole per un totale di 3.929 litri di anidride carbonica
Mamma mia! se le apriamo facciamo morire tutti i pesci che sono entrati nella concordia e magari anche 10 o 20 fuori.
Al massimo facciamo crepare gli uomini DENTRO la concordia che non hanno un respiratore.


7 bombole per un totale di 280 litri di acetilene
Questo e' finalmente un po' piu' serio, l'acetilene non e' bello e come tutti i combustibili puo' fare danni, e' un gas estremamente pericoloso perché può esplodere anche con inneschi minimi ed e' solubile...
MA e' contenuto in bombole di acciaio piuttosto spesse, come del resto quelle di cui sopra, e non penso che qualcuno cominci a staccarle dai supporti (le cose pesanti vengono sempre fissate) e usare grosse mazze sulle valvole per spaccarle.
Oltretutto stiamo parlando di bombolini da pochi litri quelli alti 20cm per contenere solo pochi litri.
Quelle alte che usano i tubisti sono da 600l circa.
Dai non scherziamo!


1 tonnellata di ipoclorito di sodio
la formula (NaClO) e' simile a quella del sale (NaCl) e sbianca e uccide per liberazione dell'O che e' attaccato per la coda, nell'eventuale liberazione nelle stanze comincerebbe a cercare di ossidare tutto cio che incontra e siccome e' usato in lavanderia si adopererebbe a "bruciare" le tonnellate di tessuti e le attrezzature presenti prima di uscire. Penso che la concordia ne uscirebbe pulita in molti sensi anche se un pochetto salata.


600 chili di grassi per apparati meccanici – 354 chili di smalti densi - 855 litri di smalto liquido -293 litri di pittura - 50 litri di insetticida liquido e 1,8 chili di insetticida gel - 123 litri induritore – 45 chili di mastice – 10 chili di impregnante
Molte di queste cose sono effettivamente molto pericolose come l'insetticida, altre meno e comunque sono conservate in contenitori sigillati.
La pittura, lo smalto, sono conservati in tolle che nel peggiore dei casi (corrosione elettrolitica) durano minimo un anno massimo una decina quando il prodotto e' ormai solidificato.
Non penso che sulla concordia si siano rovesciati piu' di 30l di vernice e sul disastro in se, pensiamo solo all'antivegetativa grattata sugli scogli, cosa che nessun verdosky ha fato notare, sono bazzecole.


41 metri cubi di oli lubrificanti
conservati o nel motore?
Se conservati sono in barili e quindi avete tutto il tempo del mondo per recuperarlo. Se nel motore e l'albero e' del tipo aperto sono gia' in acqua da un pezzo. Forse bisognerebbe fare delle indagini.


una stima di 2.040 metri cubi di IFO380 carburante
Questo se riversato nell'ambiente sarebbe una grossa rogna MA la cosa che aiuta e' che le casse vengono sigillate in caso di problemi e salvo problemi grossi quello che esce dagli fiati essendo un coso (non e' definibile certo come liquido o gasolio) densissimo e' molto poco.
NESSUNO ha fattonotare perche' si cincischia nel recupero del combustibile: a 15C e' talmente denso che un tubo largo una spanna ci metterebbe mesi a succhiarlo.
Prima di finire nel common rail (pensavate mica che fosse un'invezione italiana, vero?) il combustibile viene riscaldato tramite vapore altrimenti uscirebbe dagli iniettori come dentifricio.


una stima di 203 metri cubi di gasolio
dove sono, come sono messi?


Alla fine tutto questo elenco dimostra che si urla al lupo al lupo anche se passa un agnello o/e si dimostra altresi' che gli urlatori sono ignoranti.

Pubblicare un elenco di sole 3 voci sarebbe stato molto meno impattante come copertina ma non sarebbe stato invece ridicolo com'e' stato.

3 voci sono preoccupanti le altre...

Inoltre e' ben diverso dire che vi sono dei contenitori sigillati e al sicuro di olio o che e' finito olio in mare, molto diverso.

Be' io mi lavo i denti a prua con in mano una bottiglia di acqua: verro' considerato sterminatore delle coste.

Forse manca il senso del ridicolo.

venerdì, gennaio 27, 2012

eco volvo

http://www.selese.org/?p=2870#more-2870

Riporto uno stralcio di un ecologista, non un verdosky, (MIRACOLOOOO) che dice cose sagge:

Le aziende svedesi Volvo, A-hus e Vattenfall hanno lanciatoOne Tonne Life, una sperimentazione in cui una famiglia deve riuscire a ridurre il livello di CO2 emessa da ogni persona durante l’anno a una sola tonnellata.

I risultati sono incoraggianti: i membri della famiglia Lindell, protagonisti del test, emettevano quasi 7,3 tonnellate di anidride carbonica a testa, e dopo meno di 100 giorni il loro livello è sceso a 2,6 tonnellate, con un miglioramento netto del 64%.

Prima di tutto le foto: mostrano una casa enorme, piena di pannelli, con un macchinone (Volvo, ovviamente) parcheggiato nell’elegante garage. Gli interni, i mobili, tutto fa pensare a uno stile di vita tutt’altro che spartano. La sensazione è che i Lindell non si facciano mancare niente.

Ma l’auto che si vede nel garage è di dimensioni generose, e credo avrà prestazioni diverse da quelle di un Ape 50. Come farà da sola a dimezzare l’emissione di CO2 dei Lindell? Semplice: la presa di corrente di casa è “rifornita da elettricità ottenuta con impianti idroelettrici.

Avete capito che furbi? Il taglio delle emissioni è dovuto in massima parte (93%) all’aver convertito il macchinone da gasolio a elettricità. Anche un pirla, però, sa che l’elettricità si produce in massima parte con i combustibili fossili. Quindi, voilà, con un artifizio contabile facciamo provenire dall’idroelettrico tutta l’energia che ci serve. E così la mobilità passa a ‘emissioni zero’. Gli artefici del crac Parmalat non avrebbero saputo fare di meglio!



Anche Michele sa che l'idroelettrico non si puo' incrementare a ufo ma necessita di PRECISE condizioni ambientali gia' sfruttate come gia' detto

lunedì, gennaio 16, 2012

Costa concordia

tipici crocieristi in una foto di costacrociere.it


Non penso di essere un grande navigatore, dopo tutto le barche che ho portato non le ho mai portate senza che a bordo ci fosse qualcuno più esperto di me. Mi sono divertito un po' con tutte le misure anche se preferisco barche oltre i 7 m poiché nel navigare la cosa che mi piace di più è il viaggio in sé.

È molto bello navigare in piena notte con la mano sul timone di un 16 m mentre tutto attorno esiste solo il mare e tu sai che alle spalle, molto alle spalle, hai la Sicilia e tra qualche ora al sorgere del sole che cancellerà la volta stellata potrai vedere una striscia di terra che in realtà è la Sardegna.

Il bello del navigare è appunto che a pochi centimetri da te, basta che allunghi la mano lo puoi toccare, trovi il mare e se sei fortunato il tuo dito lascerà una scia come una stella cometa che attraversa la parte di universo che riesci a vedere.

Penso di aver percorso all'incirca 7-10.000 miglia, grosso modo 18.000 km, su degli yacht (quelle barche dilettevoli dotate di alberi e vele) all'interno del Mediterraneo un posto dove, per fortuna, le condizioni di mare sono relativamente clementi.
Durante i miei viaggi fatti soprattutto come manovalanza amica ho tratto delle considerazioni sul perché le persone debbano andare in barca a vela: in base ai loro comportamenti La maggior parte di clienti non desidera assolutamente essere in barca ma preferirebbe stare a terra solo che è molto più libidinoso poter dire agli amici di essere stati in certi posti in barca in maniera da potersi equiparare a qualche personaggio televisivo.

Detto questo appare ovvio che il 99% degli italiani non sappia assolutamente navigare e quei pochi che lo fanno appartengono alle categorie strane.

i gommonauti sono personaggi abbastanza strani: possono spendere per un chewing-gum con un motore grosso cifre che gli consentirebbero uno yacht enorme. Alcuni di essi pur avendo cinquecento cavalli di motore a due tempi si reputano ecologisti perché è nella loro testa bacata quel tipo di imbarcazione rappresenta tutte le cose che si associano all'ecologia e quindi dev'essere ecologico per forza. Negli ultimi anni questa imbarcazione si è scoperto che sono scomode, bagnate, vanno piano e consumano cifre di carburante assurde.
I costruttori quindi hanno chiesto che cosa volevano i consumatori, si noti bene consumatori e non navigatori, e da queste risposte sono nati i nuovi gommoni che sono in realtà barche a motore di plastica come la maggior parte di barche a motore ma contornati da un cilindro gommoso che li fa assomigliare ai vecchi gommoni. S'è perso così l'unico vero vantaggio del gommone: la possibilità di smontarlo e infilarlo nel bagagliaio dell'auto.


I cafonauti sono quelli che vorrebbero andare per mare per potersi al limite tuffare ma purtroppo in mezzo al mare non esiste l'autostrada e allora comprano degli oggetti che sono automobili ma un pochettino più grandi. Il motoscafo deve quindi avere un volante, guai a chiamarlo timone, ed essere più grande può avere più cessi del vicino di posto barca. Ovviamente tale cosa verrà condotta con lo stesso stile con cui l'arricchito guida il suo furgone da lattaio, in milanese SUV, nel traffico cittadino.
Per qualche motivo strano lui deve utilizzare come riferimento le barche a vela che passano usandole come portale si avvicina velocemente e poi decide di tre tagliare la strada al poveraccio che magari sta andandosene in giro tranquillo con una piccola barchetta di 7 m. Oltre al fatto di dimostrare così ignoranza sul bon-ton marinaresco costringe il poveraccio a qualche manovra di emergenza e una doccia di acqua salata. Ma forse è questa la motivazione che lo fa agire così: l'insoddisfazione e il tedio di sentire il rombo continuo e costante dei motori e l'invidia di chi attorno a sé ha solo pace e silenzio e magari sta sorridendo.


Il crocierista infelice è un'altra delle figure che popolano l'Italia. Avendo deciso di dover passare in barca tutto quel tempo la prima domanda che fa appena si mollano gli ormeggi e' "quando si arriva". Se la navigazione procede per otto ore questa frase la sentirete almeno duecento o trecento volte e nonostante gli spiegate che arriverete a sera lui vorrà assolutamente sapere il minuto preciso in cui voi arriverete indipendentemente dai capricci di Eolo o della corrente.
Tendenzialmente il crocierista infelice soffrirà il mal di mare e nonostante le vostre attenzioni e le spiegazioni su cosa è necessario fare e non fare per diminuire quella sensazione lui farà esattamente il contrario: scenderà a in cabina, berrà grandi quantità di vino, giocherà con il telefonino per ore, si farà prendere dal panico perché non c'è campo, deciderà, nonostante gliel'abbiate vietato, di fare la doccia con la barca sbandata costringendovi alla pulizia sulle onde e ad ascoltare i suoi lamenti sui lividi che si è auto inferto quando completamente insaponato e bagnato per un po' di beccheggio ha cominciato a rovinare sul pavimento rimbalzando poi per tutto il bagno che essendo di plastica lucida ben si presta a non frenare un deretano lubrificato lanciato con brio.
Questo personaggio odia dormire in rada cullato dalle onde ascoltando i grilli che da qualche parte lì nella notte ci danno dentro. Il sogno della crocierista infelice è un porto pieno di boutique preferibilmente di fascia alta mentre quello maschile è un posto pieno di bar dove pare l'aperitivo e cercare di incontrare le crocieriste. È infatti il momento dell'arrivo in porto quello che dà maggiore soddisfazione a questi personaggi che cominciano a tuffarsi sul molo mentre ancora stai cercando di terminare l'ormeggio e la scaletta o la passerella non sono ancora fissate e messi in sicurezza che loro debbono passare e quando fa notare che non è sicuro rimarcano il fatto che loro debbono assolutamente scendere ORA. Non possono neppure aspettare i cinque o sei minuti necessari per terminare l'operazione.

Ascoltando le esigenze di questi consumatori è ovvio che qualche grossa azienda, costa crociere, ha fatto un'enorme nave dalla quale è possibile passare 10 giorni senza vedere il mare.

Le stanze con i balconcini sono invece richieste in quanto fa tanto status simbolo tanto non verranno mai utilizzati in quanto non è possibile che arrivi l'aria condizionata.
I percorsi vengono fatti tenendo conto che la gente potrà dire di essere stata qui o lì magari imposti gli Stati diversi e piuttosto lontani. Fino a qualche anno fa incrociare una nave un traghetto era una cosa semplice soprattutto se possiedi un radar.
Tra il momento dell'avvistamento è quello dell'incrocio passavano i secoli in genere mi facevo un the.
Adesso grazie potenti motori la velocità di quelle cose è diventata missilistica è bisogna starci molto attenti.
La costa concordia rispetta in pieno queste esigenze richieste dei consumatori essendo un'enorme contenitore con i dipendenti di mezzo mondo, spesso sottopagati, aria condizionata a palla e visione del mare e dei luoghi esclusivamente dal finestrino della murata vicina.

mentre giornali continuano a sparare notizie senza capire nulla, ci fosse mai un giornalista in una redazione di giornale?, proviamo a guardare come si svolge la crociera è andata picco. Questa per esempio è una delle informazioni che nessun giornale o telegiornale che io ho letto ha riportato:

1°Giorno Palermo - 14:00
2°Giorno Civitavecchia 08:00 19:00
3°Giorno Savona 08:00 17:00
Sostanzialmente passate tre giorni a raccogliere passeggeri, non che siano i primi due scali assolutamente senza attrattive ma sinceramente non sono le città che consiglierei in una vacanza marinara.
4°Giorno Marsiglia 08:00 18:00
5°Giorno Barcellona 08:00 18:00
Immaginando che uno in vacanza non si alzi alle sette di mattina oserei dire che non solo ci si perde il bello di Barcellona nella notte ma che non si ha neppure il tempo arrivare a vedere un paio di follie di Gaudì
6°Giorno Palma 08:00 18:00
7°Giorno ...navigazione...
8°Giorno Cagliari 08:00 -
9°Giorno Malta 10:00 18:00
Forse questo giro è ideale per qualcuno che intende vedere le città dal finestrino potrebbe essere più interessante, e se è organizzato in massa in questa stagione meno costoso, farlo in aeroplano.


Nonostante le premesse tutti giornali si sono tuffati a raccontare quello che è un doloroso disastro infarcendolo termini nautici e di accuse verso il capitano o dei membri dell'equipaggio. Come solo si possa immaginare che esista la cultura per andare ad analizzare simile e tragico evento io mi mi chiedo.

Sinceramente io non so il motivo per il quale quella nave si è andato a schiantare i giornali hanno ricamato molto su belle parole inventate per definire una procedura di "saluto" al sindaco o chi per esso.

Bisogna dire una cosa un paio di volte di disastri simili sono stati dati da momentanee disfunzioni del sistema GPS: un cargo per esempio era finito in secca vicina alla Sardegna poiché l'equipaggio dopo aver sistemato i sistemi di guida anziché rimanere come d'obbligo di vedetta se n'era andato bellamente a ronfare. Ed il GPS non e' SEMPRE funzionante.

Un paio di volte mi è capitato di incrociare navi da crociera e di una in particolare mi ricordo perfettamente poiché eravamo in Grecia
http://maps.google.it/maps?hl=it&ll=38.694856,20.72103&spn=0.054128,0.077162&t=v&vpsrc=6&z=14
mentre noi stavamo andando a Steno dentro a quella specie di laguna che vedete a bordo di un 22 m con due alberi e quattro vele aperte arriva a bomba velocissima una nave crociera che ci taglia la strada.

Normalmente una barca a vela ha la precedenza ma in genere contro colossi cosi' che non sono in grado di manovrare nessuno sano di mente ci fa affidamento.

Mentre guardavamo quel palazzo infilarsi in quell'imbuto passavano i minuti e la nostra rotta non cambiava per il semplice motivo che inizialmente andava troppo forte per poter arrivare lì vicino e secondariamente non pensavamo che ci potesse fisicamente stare nel posto dove stavamo navigando.

A tutto questo si aggiunge che la zona è piena di scogli e creste semisommerse e le carte nautiche per qualche strana ragione danno la distanza tra le isole e la loro posizione un po' diversamente da quello che in realtà tanto che io stesso stavo centrando in pieno un'isoletta vicino a scorpio perché mi stavo fidando troppo nelle carte ma per fortuna avevo a bordo una vecchia volpe della zona che mi ha gentilmente elargito uno scalpellotto nella nuca.

Così ad un certo punto ci siamo ritrovati improvvisamente a razionalizzare che il villaggio vacanze semovente stava arrivando proprio verso di noi, anzi, sopra di noi.

Per quanto non manovri assolutamente il villaggio vacanze è piuttosto veloce, peggio di un SUV, e ci costrinse ad una manovra repentina per salvarci.
Era l'anno 2005 (o era il 2007?) sinceramente non ricordo il nome della barca e forse non avevo avuto neanche il tempo di leggerlo ma ricordo perfettamente il palazzo in arrivo, i nostri motori a gasolio fumanti la trepidazione della questione e questa enorme prua cosi' veloce mentre attorno tutti i barchini scappavano e noi dovevamo controllare anche quelli visto che eravamo i piu' grossi e quindi meno manovrieri.

Probabilmente parte del successo di una crociera del genere consiste in quanta roba riescono a vedere dai finestrini, come da un televisore al quale sono abituati, i consumatori che vanno ad acquistare la vacanza galleggiante.

Questo porterebbe a tentare rotte sempre più vicine o di finire in un ginepraio come quello che ho citato sopra della quale una nave da crociera non dovrebbe neanche metterci il naso figuriamoci l'opera viva.

Per questo motivo, forse, il danno potrebbe essere conseguenza di qualche richiesta da parte del comando o addirittura del proprietario della nave. Se così fosse forse non tutti i mali vengono nuocere, certo dispiace sempre che qualcuno sia morto, ma sono abbastanza sicuro che per qualche anno eviteremo di vedere arrivare velocissimi bolidi senza freni e sterzo a distanza ravvicinata dalla spiaggia.

Ci vorrebbe qualcosa di simile, magari senza morti, per quei motopesca che giornali impropriamente chiamano yacht e che il vocabolario dovrebbe chiamare motobarche che ormeggiano spesso a 4 o 5 m dalla riva come accade ad esempio a Stromboli.

Rimangono poche cose certe per il momento
0) e' una tragedia e un disastro
1) i giornalisti non esistono piu'!
2) la nautica agonizza e pochi itaGliani la conoscono (vero monti?)
3) il motivo non si conosce ancora ed e' inutile riportare sempre le stesse cose inesatte.
4) mi piacerebbe avere una barca (lo so non ci azzecca.... ma mi divertiva scriverlo)

venerdì, gennaio 13, 2012

Race in the city


Premesso che La manifestazione in sé potrebbe anche essere divertente o simpatica ma lasciano molti dubbi i giornali, i giornalisti ma soprattutto gli italiani.

In questi giorni a Milano esiste una temperatura stranamente sopra la media. Quello che da queste parti è considerato un buon calduccio o per un abitante del sud Italia un freddo dell'accidente.
Però a ben pensare rispetto al freddo di un paese come Livigno o tre palle è sempre un bel calduccio.
È per questo che normalmente si scia in montagna si gira in pista in automobile in quel di Monza.
Ma non è sempre vero: quest'anno qualcuno ha avuto la grande pensata di mettersi a sciare nel bel mezzo della città milanese dove un fiocco di neve quest'anno non si è visto neanche pagarlo, come succede ogni tanto. Dopotutto sul cartello d'ingresso in città troviamo scritto Milano e non Bormio.
Per questa ragione i furbetti che hanno deciso di fare il campionato mondiale di sci hanno pensato di portare la neve per 70 km al parco Sempione con 20 enormi camion che girerà l'anno delle notti da martedì a venerdì.
La neve verrà prodotta artificialmente in un posto un pochino più freddo nella bergamasca, dovranno produrne giusto quelle poche migliaia di tonnellate, prenderle con enormi camion e trasportare quell'enormità mentre si scioglie giù fino a Milano.
Forse è inutile dire che trasportare 2000 t di neve per riuscire a metterne sulla pista lei circa la metà non è la cosa più ecologica del mondo.
La cosa divertente è che nessuno dei giornali che parla di questa manifestazione ha osato anche solo pensare che fosse una stupidata o che fosse dal punto di vista ecologico una grande stronzata.
Sarebbe molto interessante vedere dal punto di vista dell'inquinamento in cosa consiste metter su una microbica pista di soli 650 m in questa maniera visto l'impianto di produzione nella neve non andrà certo a pedali, i 200 volontari che spaleranno la neve non arriveranno tutti con la metrò in piazza castello, i costi del carburante per spostare una così grossa massa di neve, il gasolio del gatto delle nevi, i teli termici per evitare che si scongeli, i costi di manutenzione nascosti nei camion stessi (pensiamo solo al cambio olio) eccetera.

Di tutte le testate giornalistiche, circa una cinquantina, che hanno parlato dell'evento nessuna ha posto l'accento su questa cosa. L'unico motivo per cui questo può succedere e che in Italia, come già dimostrato in altre occasioni, l'ecologia è solo una moda passeggera e ci sta bene solamente quando fa sì che la scarpina che compriamo possegga un'etichetta verde che fa tanto trend di senza però che ci imponga costi superiori o qualsivoglia tipo di sacrificio.

EDIT:

Qualche pollo VERDOSKI voleva piantare un casino perché a sua opinione il manto di neve, ricordo largo due spanne, avrebbe portato subbuglio nell'ecologia di un piccolo parco all'interno di un inquinata città dove peraltro è tutt'altro che impossibile che nevichi.

martedì, gennaio 10, 2012

Pippone politico-economico

Quando i tempi si fanno duri i duri iniziano a giocare e fessi si strappano i capelli fra loro urlando come delle checche isteriche.

(non me ne vogliano i gay ma rende bene l'idea)

È qualche mese, anno forse, che desidero scrivere qualcosa che riguarda l'economia,poiché spesso i giornali la televisione e tutti i media fessacchiotti e populiste raccontano un sacco di fandonie rendendo le castronerie dei vari governi cosa buona e giusta.

Cos'e' il governo? Io penso che sia un organismo che paghiamo per delegare la gestione di tutta una serie di cose come la formulazione di regole per le quali possiamo vivere in pace, nell'equita', curati, protetti (polizia, vigili del fuoco..) e che le varie incombenze come costruire strade e infrastrutture oppure ottemperare alle richieste di altri gruppi di persone che si chiamano stati vengano tutte gestite senza che noi dobbiamo alzare un dito o preoccuparci della questione direttamente.

Ovviamente delegando a terzi la questione è naturale che le cose non vengano fatte esattamente come noi vogliamo ed è naturale che nascano tutta una serie di nuovi problemi sul come questo organismo debba funzionare o come vada pagato, tutto sommato dovrebbero essere poche questioni rispetto a quelle che questo strumento ci risolve.

Questa banalità sembra sconosciuta a tre quarti di coloro che parlano di politica, che ricordo essere per i vecchi vocabolari un insieme di regole o strategie per giungere ad un determinato obiettivo.

Usare paroloni forti, puntare il dito verso persone fisiche, come è stato per Berlusconi (giusto per fare un esempio enorme), mettere alla gogna parti politiche come il partito avverso oppure indicare categorie di cittadini come un problema per qualsivoglia motivo come i ricchi, i poveri o i dentisti è semplicemente da persone poco serie.

Nel nostro paese purtroppo in qualche maniera ce la siamo sempre cavata, oserei dire che siamo molto fortunati, ma la fortuna non è una costante e soprattutto in tempi recenti potrebbe terminare.

Continuare con le classi politiche, triste neologismo per indicare chi non sa fare, che da sempre hanno allontanato le persone più valenti negli ultimi 100 anni e l'unico provvedimento che hanno mai saputo fare è quello della repressione e di andare a chiedere soldi.

Altri soldi.

Ci ritroviamo oggi con dei dati mostruosi come la pressione fiscale che quasi il 10% superiore a quello che è la media del mondo sviluppato e il governo attuale nonostante ciò, nella persona del signor monti, come prima azione, vuole alzare la richiesta di soldi e contemporaneamente, stupida manovra demagogica, colpire i ricchi per ottenere meno soldi.

Tassare una barca perché si trova nel nostro mare ha come unica soluzione come già visto da un altro poco furbo (Soru) di accendere il motore e spostarla all'estero contemporaneamente all'allontanamento delle barche che battono bandiere ben colme di danari.

La stessa cosa che capita con le barche ovviamente capita con le società multinazionali le quali non hanno grossi problemi ad avere la sede produttiva 50 km più in là sul territorio francese o svizzero. Questo aumento addirittura potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso del costo della delocalizzazione e spostare il tutto in un paese molto più amichevole dal punto di vista dei costi come la Romania.

La tanto amata globalizzazione del signor D'Alema è arrivata e la concorrenza diviene globale: D'Alema ha chiesto ai nostri lavoratori di guadagnare trecento euro al mese altrimenti il suo amico Merloni (Ariston, ardo, indesit...) va a costruire le lavatrici in Polonia o in Turchia, o alla meno peggio in un paese dove la tassazione più bassa come la Francia.



Ma tutto ciò non basta,ad livello abnorme di tassazione si accompagna da sempre a norme vessatorie nei confronti di qualsiasi violazione anche solo formale, come aver scritto in una casella piuttosto che l'altra quando comunque il dovuto è stato dato. Anche errori o malversazioni di di entità irrisoria o ritardi nel versare vengono puniti come se fossero stati buchi di entità statale.

L'unica eccezione che mi sovviene è il ravvedimento operoso. Ma anche questo se non viene fatto, anche per piccole cifre, può causare problemi non proporzionati.

A questo si aggiunge una notevole complessità delle regole fiscali spesso non chiare tanto che la richiesta di chiarimento presso la locale autorità non porta a chiarimenti sostanziali lasciando nel dubbio le aziende e causando un abbassamento della stima di coloro i quali dovrebbero controllarci ma non sanno neppure che cosa stanno facendo.

Si aggiunge inoltre che le regole oltre ad essere complesse di per sé sono anche stratificate e alcune volte non solo bisogna applicare regole che provengono da piu' legislazioni fatte in tempi diversi per scopi diversi per la stessa cosa ma cambiate spesso e addirittura in contrasto.

Diviene quindi necessario essere sempre aggiornati attraverso delle figure professionali che divengono costose ma fallaci lasciando nell'imprenditore la paura e il dubbio.

Così quando arriva il controllo, per esempio nella figura di un finanziere qualsiasi, spesso non avviene una collaborazione come dovrebbe essere qualcuno che controlla che tu abbia fatto le cose come dovevano essere fatte e nel frattempo verifica che eventuali errori non siano stati fatti in malafede, è giusto pagare una multa, oppure è semplicemente un'erronea interpretazione o un banale errore che può essere recuperato pagando il maltolto più l'eventuale costo del denaro.

Il controllo spesso diviene uno scontro:

da una parte l'imprenditore che già si sente preso in giro dalla moltitudine di norme a cui deve una perdita di tempo e rincorsa continua, la certezza di essere fuori da qualche parte per via dell'infinità di dubbi causati da ciò.

Dall'altra il finanziere, o altro controllore statale che danno per scontato che quei piccoli errori continui siano furbizie perché, come ha detto la propaganda continua che si legge sui giornali, gli imprenditori sono tutti ladri.

Un incontro del genere spesso diviene uno dei tanti comportamenti arroganti, intimidatori, o semplicemente umilianti degli emissari del fisco che avendo comunque il coltello dalla parte del manico si avventano come leoni in una gabbia di pecore.

Per fortuna non sempre è così, sebbene abbia assistito e sentito testimonianze similari a quello che sostanzialmente si potrebbe definire cattiveria gratuita contro chi produce posti di lavoro è anche vero che in un paio di casi mi sono trovato a che fare con delle simpatiche eccezioni: persone che hanno capito che non avevo necessità di scontri e dopo aver visto che ero in assoluta buona fede tanto che trovando un paio di errori erano a pro dello Stato mi e' stato detto come recuperalri e ci si è lasciati con cordialità.

Queste eccezioni, che purtroppo sono tali, quando sono capitate mi hanno riscaldato il cuore: sarebbe bello che anziché eccezione forse regola.

Con questo non intendo dire ovviamente che tutti gli imprenditori siano santi e pagano tutte le tasse come le aziende con le quali ho collaborato ma che è assolutamente inutile avere un comportamento vessatorio quando un controllo è semplicemente tale.

Avere un sentimento di paura verso l'Amministrazione pubblica nei piccoli imprenditori è quindi ampiamente giustificato anche quando non si è commesso alcun errore ed è una notevole stortura che porta per una serie di ragioni tra le quali la ripicca o del fatto di sentirsi comunque in torto, ovvero in pericolo, di un aumento della malversazione.


Un'altra cosa strana è il desiderio di non colpire assolutamente l'evasione se facendo ciò si va a colpire determinate categorie.

La pubblica amministrazione negli ultimi 25 anni ha messo a punto tutto una serie di sistemi assolutamente inutili per la ricerca degli evasori fiscali dandone spesso grande risalto con frasi del tipo guerra termonucleare globale definitiva.

Questi strumenti sono spesso banali programmi per computer che incrociano il fatto che se possiedi una Ferrari e quattro case dovresti aver un determinato reddito. Il problema nasce dal fatto che le case potreste averle ereditate o che la Ferrari è una vecchia ciabatta e costa circa come una Punto turbo nuova di pacca. Persino una mustang di 10 anni (valore 3000 euro) oggi il fisco la considera preda ambita! Va massacrata!

Ovviamente la questione non è banale ed è stato contestato il reddito da pensionato ad un mio conoscente per avere una lussuosissima barca di ben 11 m. In realtà la barca è in suo possesso da ben 15 anni quando l'acquistò al prezzo di una Panda 30 essendo un vecchio rottame (anche se a me piace): e' del 1965. Come vedete non è certo un cigarette di pari lunghezza che costa come un elicottero ma consuma il triplo. Nonostante la presentazione della fattura e la foto dell'imbarcazione per il gramo impiegato il possesso di un pezzo di legno galleggiante sgrossato con la pialla e alquanto marescente è indice di reddito alto.

Il tutto viene fatto contemporaneamente al menefreghismo verso aziende completamente in nero dove ci sono molte migliaia di operai che lavorano completamente senza nessun tipo di tutela e spesso vengono feriti o addirittura muoiono ma è necessario dichiarare che stavano facendo jogging.

Questa stranezza è dovuta al fatto non si vogliono toccare certi ambiti e non si vuole che gli organismi di controllo controllino realmente.

La maggior parte del nero, quella che si vuole combattere solo parole, non apparendo sulle carte è inutile cercarla su dei fogli. Sarebbe come dire di voler cercare le lenti a contatto che mi sono cadute ieri a Torino sulla superficie lunare.

Le tracce che lasciano sugli incartamenti le aziende che fanno molto nero sono di basso profilo e, siccome queste aziende non sono stupide, coerenti. Chi fa molta evasione ha disposizione capitali elevati per poter pagare commercialisti adeguati per non lasciare tracce sensibili.

Un buon modo per esempio non è come credono i giornalisti o chi spesso si lamenta al bar di vendere senza fattura ma lo scopo principale è di comprare in quella maniera. Se un'azienda riesce a comprare senza fattura e riesce ad avere dei dipendenti senza carta potrà vendere senza fatturare e apparire completamente in regola.

Per scovare queste aziende è necessario innanzitutto non fidarsi della carta ma delle scarpe poiché se è vero che sulla carta tutto torna basta una semplice occhiata smaliziata per capire se l'azienda è a posto meno.

Quando l'evasione supera il 40% (e sono taaaante) ci sono tutta una serie di segnali che appaiono inconfondibili ed evidenti.

è il motivo per il quale gli imprenditori si arrabbiano quando i controlli sono inutilmente vessatori.

Ci sono nella maggior parte di città abbastanza grandi degli interi isolati che funzionano senza carta e in alcune zone d'Italia arrivano ad essere vere e proprie città satellite come ad esempio a Prato.

Quando si arriva in un'azienda dove le finestre sono oscurate e le telecamere puntate in maniera da rilevare un avvicinamento delle forze dell'ordine qualche sospetto dovrebbe venire: o commercializzano in preziosi oppure non sono in regola.

Altra maniera abbastanza semplice e' camminare in borghese in questi posti, meglio in orari non soliti. Un'azienda che dichiara poche migliaia di euro all'anno con un capannone enorme e un viavai di camion consistente necessita di qualche controllino.

Si arriva addirittura in luoghi nei quali l'evasione è talmente standard che non è necessario neppure un appostamento: basta leggere il giornale.

La città di Montappone,come esempio, è più volte stata citata su giornali nazionali per la tipologia del prodotto ma le foto che ritraevano le aziende erano una miniera di informazioni: come fa una società che lavora in uno scantinato con 15 macchine da cucire con la normativa italiana? La risposta è semplice: quell'azienda per la normativa italiana non esiste. se tutte le aziende ritratte dal servizio erano in condizioni similari è abbastanza ovvio supporre che in quella zona la legalità non esiste e forse bisognerebbe intervenire. Il perché lo si faccia è un mistero.

Ancora è necessario guardare tra le aziende che collaborano spesso con lo Stato e quindi sono amiche degli amici. Ci sono società che forniscono lo Stato che fatturano importi milionari ufficialmente producendo internamente, non quindi meri commercianti, con uno stabilimento di 6000 m^2, 200 macchine da cucire, che acquistano centinaia di metri di tessuto al mese ma hanno solo quattro dipendenti. Queste dimensioni ovviamente sulla carta, tranne forse la dimensione dello stabilimento che esiste al catasto, non appaiono in tutta la loro enormità come dal vero. sul porcredittometro la societa' appare congrua. Produce 500 capi con il materiale per realizzarne uno ma e' tessuto costoso come volpe tinta pur essendo PVC.

Una cosa importante, come vedremo nei prossimi post, è l'alimentazione delle aziende in nero una di queste sono le frontiere visto che tutti prodotti ormai arrivano dalla Cina. Esistono dei centri di smistamento che si occupano di categorie di prodotto, e sappiamo che certi tipi di prodotto sono più appetibili di di altri per le aziende tutto nero. Peccato che anche qui gli organismi di controllo non scoprono molto. Devono controllare chi esiste, non chi non esiste,no?

Per chiudere questo enorme Pippone contro i nostri governi che dichiarano di cercare nero ma che in realtà lo favoriscono punendo coloro i quali se non tutto almeno gran parte è alla luce del sole ci sono da fare delle considerazioni.

Non voglio difendere chi non paga le tasse, nelle aziende in cui ho lavorato le tasse si pagavano e non era possibile fare altrimenti e io faccio lo stesso, ma se siamo un territorio nel quale il tuo concorrente può fare un prezzo più basso non pagando le tasse potresti avere un dilemma non da poco:

scegliere di vedere i tuoi clienti che vanno ad acquistare da chi può fare un prezzo più basso,vedere altri clienti che lavorando in nero necessitano una fornitura senza fattura e quindi vanno dai tuoi stessi concorrenti di prima oppure decidere di fare anche tu parte del grande disegno dell'evasione fiscale.

In questo caso specifico, i cui ho visto molti imprenditori finire, la scelta non è essere corretti o non esserlo ma il dilemma consiste nel fatto di chiudere l'azienda e mandare a casa i dipendenti oppure far parte di ciò che in realtà il governo vuole: l'evasione fiscale.

Nel 2008 mi sono trovato a dover gestire una situazione simile.

Inizialmente abbiamo proposto alle maestranze quella che io reputo un'evasione fiscale legalizzata: la trasformazione della forza lavoro in una cooperativa. La differenza di prezzo che chiede lo stato ad un'azienda cooperativa od ad una associativa è talmente elevata da chiedersi perché esiste: dopo tutto se venissero tassate egualmente non avremo problemi di manovre economiche.

Ci siamo però scontrati con la necessità dei lavoratori dipendenti di non voler cooperare con alcune figure all'interno dell'azienda non propriamente efficienti, le stesse che sarebbe meglio licenziare in un'azienda sana ma non si può. Evidentemente la nostra proposta non poteva venir fatta esclusivamente ad alcuni ma strategia era ovviamente o tutti o nessuno. Ovviamente nessuno si sarebbe lamentato della mancanza di qualche fannullone se ne fosse andato di sua spontanea volontà.

Un'altra difficoltà è stata quella della bambagia: una cosa è incolpare il datore di lavoro quando le cose vanno male o non si riesce a produrre per tempo è un'altra cosa ovviamente è il fatto che se non si consegna per il tempo stabilito salta il compenso. È una cosa dura da accettare soprattutto quando qualcuno prende regolarmente giorni di vacanza durante i quattro mesi all'anno in cui il lavoro e' folle. quella poca responsabilità era sostanzialmente il dover organizzarsi fra di loro, una decina di polli, gravava sopra la possibilità di approfittare del libero mercato e di continuare ad avere un lavoro.

Così ignoranti per tradizione sulla gestione di un'azienda che fa molta evasione ci trovammo nella situazione spiacevole di chiudere baracca e burattini.

Non penso che tutti quelli che non facciano nero non lo fanno perché sono persone estremamente rette e oneste ma perché è comunque necessario un minimo di Know-how, aziende fornitrici e clienti in grado di utilizzare questa tipologia di funzionamento, un pochino di pelo sullo stomaco e ovviamente una certa dose di spregiudicatezza.

A noi mancavano uno po' di queste componenti.

Il perché nelle aziende che non potevano evadere il fisco, sarebbe stato estremamente difficoltoso e quindi costoso farlo, io ricevessi molte visite dei controllori quando a poche centinaia di metri ci fossero situazioni evidenti che perduravano negli anni sinceramente è questa La mia GRANDE perplessità.



Quindi la domanda che sorge spontanea è questa:

perché anziché fare leggi che puniscono sempre più severamente, cosa del resto inutile poiché è inutile aumentare la severità se questa ricade su di una testa di legno messa come amministratore delegato o su una quantità, su un valore, certificabile che è solo la punta di un iceberg quando è banalmente semplice scoprire centinaia di casi al giorno con poche persone dentro il territorio o nel settore?

Perché punire sempre quelli che dichiarano diminuendo la loro competitività e spingendoli verso zone grigie o la chiusura quando parte della loro necessità di uscire dalla rettitudine viene data proprio dal fatto che questi esempi di grossa evasione vengono premiati e addirittura alcuni di questi imprenditori vengono osannati da parti politiche?

Perché il fessacchiotto di monti (inteso come governo) prosegue nel cercare di aumentare il nero massacrando ulteriormente chi comunque di riffa o di raffa sta dichiarando tutto il possibile?

I modi ci sono, non istantanei forse ma abbastanza veloci che in una legislazione si puo' mettere abbastanza a norma l'Italia.

Le soluzioni si chiamano scarpe e 120.000 scarpe sono piu' che sufficienti se oneste e collaborative...

domenica, gennaio 08, 2012

il mio 2do contatto con la pollitica

La mia scuola superiore era molto politicizzata, spesso i due gruppi che cercavano di fare adepti, uno rosso e l'altro nero, spesso li confondevo.
Non vi erano differenze a parer mio come pareva invece a molti militanti.

Il gruppo reggente era quello rosso.

Spiego cosa succedeva con la poLLitica....e mi sembra che oggi "da grandi" non facciano nulla di diverso.

Siamo nel 198x, e' autunno, giornate di sole che salutano quella che e' la stagione della vita ma che in lombardia dura come un sospiro.

Quando in aula ci sono 22C (io sono freddoloso ma si stava bene) i termosifoni sono spenti.

Un "gruppo studentesco politico" decide di fare lo "sciopero generale" perche' la legge dice che si possono accendere e non sono accesi.

Lo "sciopero generale" era come il daitarn3,

lo "sciopero generale" era la soluzione a tutti i mali,

lo "sciopero generale" era l'eiaculazione.

Per essere sicuri della cosa mettono pure un picchetto armato (due tizi grossi e intelligenti come un container) all'ingresso.


Passarli e' un esercizio di stile: guardandoli negli occhi si incominciano a fare delle domande alle quali la palestra non prepara:

La mazza da baseball che impugni essendo simbologicamente americana non ti pare fuori luogo?

Sei in maniche corte all'aperto: come fai a dire di avere freddo?

Ma ritieni giusto minacciare chi, come me, e' circa un terzo in peso (pesavo 40kg), con gli occhiali e disarmato?

La violenza ti sembra il modo corretto di iniziare una richiesta o forse e' meglio prima parlarne?

Personalmente ritieni necessario per il freddo che senti accendere i termosifoni?

Se mi pesti ti senti migliore?

Alla fine, per sfinimento o confusione mentale, mi lasciavano passare.



Eravamo in quelle occasioni dai 15 ai 30 (su circa 5-700) in tutta la scuola ma ufficialmente non eravamo comunque li per evitare di dover rendere gli altri assenti o per evitare agli insegnanti lunghi elenchi.

Era un paesaggio lunare e bizzarro il silenzio nei corridoi e il sole che filtrava polveroso attraverso le aule con le porte spalancate e vuote. Potevi girare ovunque e ogni tanto incontravi un proffo che scivolava via silenziosamente come autonegare la sua essenza-esistenza.

Senza il puzzo 500 teenagers di sesso maschile sudati con gli ormoni in ribellione la scuola conservava un nonsoche' di rancido, come il ricordo della mandria che fino al giorno prima galoppava fra le aule. Alcune avevano lo sporco che appariva finalmente in tutto il proprio splendore, non piu' mascherato dai ragazzini che urlavano e strepitavano. Altre, dove ero entrato molte volte non sembravano semplicemente quelle che conoscevo come se avessero trasportato li un aula di un paese lontano.

I 2 laboratori abbandonati ma sempre con poca roba dentro, il dramma della sQuola italiana del leggere il libro da pagina 10 alla 20. Quella che speravo essere una sala giochi era una confezione di niente sottovuoto.

La biblioteca era deserta, come sempre del resto, ma non sapevo neppure della sua esistenza prima di una di queste visite e scoprii che nessuno sapeva della sua esistenza, neppure alcuni docenti.

In biblioteca all'epoca scoprii uno scritto di Teller. Questo mi diede da pensare quando i politicanti, della stessa risma di quelli che mi diedero la possibilita di leggerlo, gli misero in bocca parole che non potevano essere sue per indicarlo come "cattivone".

Ironia della vita.

Quando fecero la "riunione" per autocomplimentarsi della riuscita dello sciopero generale, ed aver costretto "gli altri" (il preside) ad accendere il riscaldamento i peones erano tutti osannanti per aver saltato la scuola e pronti per alte battaglie come il 6 poLLitico e mai piu' bocciati.

Alzo la manina e mentre accenno che per saltare la sQuola potevano inventarsi qualcosa di piu' creativo della solita menata utilizzata paro-paro negli ultimi 20 anni e che era uno spreco buttare tonnellate di gasolio ed esser costretti poi ad aprire le finestre i 2 container erano gia' li.

La fuga era l'unica salvezza, ed io correvo come un centometrista lasciando indietro i due goffi muscolosi sostenitori delle idee che non hanno fondamento.

La cosa divertente che i neri operavano la stessa tipologia di minaccia, container con randello, ma si limitavano alle minacce usufruendo della nomea di picchiatori non avevano stretta necessita' di operare.

Mi dispiace, ma ieri come oggi, se uno parla di motivazioni debbono essere tali. e la violenza non e' mai giustificata soprattutto quando gratuita.

Questi sono i motivi che mi fecero iniziare a pensare diversamente:

come fare ad accettare questo?

Se vogliamo bigiare si dice che andiamo alle varesine (un fu luna-park) non che rimaniamo nel cortile a prendere il sole e blaterare sulla giustizia e sul potere quando poi siamo nel torto piu' marcio e nero visto che fra un paio di orette andiamo a fare la fortuna della locale sala giochi 0 raggiungiamo gli altri al luna-park.

Come si fa ad acclamare degli evidenti bugiardi per lo sciopero?

Un uccellino mi ha detto, ma e' da verificare, che uno degli agitatori oggi milita fra le fila del PD. Sarebbe una spiega alla voglia di "sciopero generale".


Con questo disincanto ho visto negli anni sucessivi ORRORI spacciati per politica ma semplicemente per accattivarsi parte dei votanti che preferiscono dei privilegi ben evidenti anziché una migliore gestione dello Stato che implicherebbe una migliore vita per loro.

Non ultimo il Monti.

Sotto questa voce, purtroppo, possiamo infilare più di metà della politica italiana di tutti gli schieramenti ma la cosa divertente è che più è sbagliato il provvedimento più viene acclamato con buona pace dei cadaveri di giustizia, equità o semplicemente di qualità della vita.

venerdì, gennaio 06, 2012

teste di razzo ad acqua


Dopo Eolo, la macchina ad aria compressa mai entrata in produzione, ecco dal Giappone l'ennesima dimostrazione della possibilità concreta di utilizzare risorse rinnovabili, e non inquinanti, per garantire la mobilità: è la macchina ad acqua.

Presentato ad Osaka dalla Genepax, il prototipo è equipaggiato con un motore in grado di marciare per 1 ora, alla velocità di 80 km/h, utilizzando qualsiasi tipo d'acqua (di rubinetto, mare o fiume).

L'aspetto molto interessante è costituito dal fatto che la macchina non ha bisogno di infrastrutture per la ricarica, come avviene invece, per esempio, per le macchine elettriche o in un futuro piuttosto lontano per le auto ad idrogeno.

Infatti, basta versare l'acqua dentro il serbatoio collegato ad un generatore, che la scompone e la utilizza per creare energia in grado di far girare il motore.

Ma il problema resta sempre lo stesso: se le case automobilistiche non si interessano al brevetto, chi potrà usare le automobili?

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Un sito che si chiama educambiente e dice queste COLOSSALI CAZZATE meriterebbe il martirio.

Per l'eolo io penso che non sia necessario aggiungere niente.

Secondo costoro e' bellissimo prendere 100unita' di benza trasformarle in 50 di energia meccanica ed in 40 di elettricita' per farle diventare 20 di idrogeno che alimenteranno il motore a scoppio (nuovamente) per produrre 10 di energia meccanica che dovranno essere sottratti ancora dal moto rubato dall'inerzia di tutto sto caos.

Ma il problema resta sempre lo stesso: se gli ignoranti blaterano su di un brevetto che e' inutile quanto dannoso colpevolizzando Le case automobilistiche perché questo affare completamente idiota non viene preso in considerazione perché dargli la possibilità a costoro di utilizzare le automobili?

Voi Pisapia ve lo meritate!