martedì, novembre 30, 2010

ecocoferenza




Ricerca Lorien Consulting e del mensile La Nuova Ecologia (Legambiente) presentata nella giornata del 7 ott 2010 Forum QualEnergia di Firenze.
Per il 58,6% degli intervistati, fonti prioritarie di preoccupazione sono le questioni relative allo smaltimento dei rifiuti e all’implementazione delle fonti energetiche rinnovabili.
il 47,5% delle persone ha dichiarato di utilizzare pannelli solari termici
il 47,3% quelli fotovoltaici.
Per il 46,5% il problem e' dei trasporti e la mobilità sostenibile.
il 75% ammette forte sfiducia nelle misure prese dal governo
il 58% e' contro il nucleare,
66%e' contro il nucleare se in costruzione nella regione di residenza
I risultati non lasciano dubbi: il 77% investirebbe nell’azienda eco-sostenibile.

Bla, Bla bla.
Vediamo un pochetto perche' mi fa innervosire questa "ricerca" presentata in pompamagna da tanti PSEUDOeccologisti senza neuroni che non capiscono neppure cio' che stanno leggendo al pubblico.
Io, fossi in lorien, non avrei fatto uscire questa statistica. Fa a pugni con la REALTA' squalificando la lorien stessa: ha dimostrato di non saper fare un banale lavoro d'indagine...
Io dopo aver letto cio' che segue non commissionerei NULLA alla lorien.
La nuova ecologia, se gli ecologisti non sono stupidi, dovrebbe aver perso il 20% almeno di abbonati.
Dire che circa il 60% degli itagliani usa i pannelli solari (47+47%), ed immagino che siano pannelli e non le scheggie di silicio presenti in orologi e calcolatrici, mi sembra un tantinello fuori di cocuzza.
Un privato cittadino puo' installare un affare piccolo sul tetto di una casa UNIFAMILIARE e medio su di un campo. Mi sembra che fra gli Italiani non siano compresi i milanesi, torinesi, veneziani che abitano in un condominio dove un pannellino di 3000Wh su una stecca di 15 appartamenti serve a pochino. OLtretutto gli Italiani non si riescono ad accordare per il colore delle tende, figuriamoci su di un opera cosi' complessa.

"le problematiche ambientali citate da 7 italiani su 10"? un italiano su due se ne sbatte (fonte ministro dei trasporti: immatricolazioni a gasolio euro 1,2,3)

"Per il 58,6% degli intervistati, fonti prioritarie di preoccupazione sono le questioni relative allo smaltimento dei rifiuti e all’implementazione delle fonti energetiche rinnovabili."
Ma stiamo scherzando?
Il 60% degli intervistati vuole l'imballaggio perfetto! Creando inquinamento e pattume, il mito della perfezione e' ben conosciuto dai maghi del packaging
Vuole le fonti rinnovabili? Ma in che film?
Non le vuole vicino a casa.
Non le vuole eoliche, sono brutte e fanno rumore
Non le vuole solari perche occupano spazio, campi e deturpano i paesaggi.
Il 77% investirebbe in un affare di poco rendimento? Milioni di italiani comprano solo dove esiste rendimento: basti vedere il caso Argentina.
Il 58% e' contro il nucleare? Hoi! ma e' semplice: basta consumare un po' meno e non e' necessario aumentare la produzione!
Vuoi il condizionatore? Se il tuo datore di lavoro non lo fornisce ti adiri?
Vuoi la disco da sfondatimpani da 15.000W?
Vuoi faceBBokko anziche' 2 passi con gli amici?
Vuoi, vuoi, vuoi.....
Be allora non rompere.

Beh, forse questa non e' una ricerca in ITALIA, hanno risposto gli elfi silvani dalla terra di mezzo.

giovedì, novembre 25, 2010

Accoppiamento ampli casse for dummies

Accoppiamento ampli casse for dummies.

La potenza erogata da un amplificatore e' indice del lavoro che puo' compiere.

La potenza che leggi sulle casse e' la potenza che possono dissipare.

Quindi se collego un ampli da 100W a delle casse da 30W potro' andare incontro a dei problemi, soprattutto il non poter utilizzare appieno dell'ampli. Se poi esagero lungamente tostero' le casse.
Lungamente in quanto se chiedo all'ampli di erogare la media di 30W termici avro gia' raggiunto nei picchi la sua potenza massima e cosi' grande distorsione. Quindi per un ascolto di qualita' non e' necessario che la potenza retta delle casse raggiunga quella prodotta dall'ampli, basta che si avvicini.

Leggenda narra che mettendo delle casse da 200 o 300W su di un ampli da 100 non avro' problemi.
In realta' e' una scelta molto errata: sto pagando un sacco di materiale che non usero' MAI. Le casse con grande dissipazione devono fare uso di una serie di tecniche che rendono difficile o costoso avere una buona efficienza e qualita'.


Leggendo sopra sembrerebbe che le casse non debbano mai bruciare, come mai invece spesso succede? E sopratutto perche' il 90% dei danni e' a carico dei tweeter, il piccolo altoparlante deputato alla riproduzione delle alte frequenze?

In realta' spesso e' l'utilizzatore e il volume di ascolto che non vanno bene insieme.
Se l'ampli eroga al massimo 100W, l'utilizzatore ne vuole di piu', almeno 1000! e gira il manopolone.
Quando il volume e' al 100% la manopola e' solitamente sulle ore 10, il resto del cursore serve per fonti piu' deboli. L'animale alza MOLTO oltre il 100% e tutti i picchi oltre la potenza dell'ampli vengono tagliati in maniera netta alla massima potenza erogabile.
In pratica viene generata un'onda quadra.
Questo causa un effetto collaterale:
in una cassa a 3 vie da 100W il tweeter e' al massimo di 10W, sarebbe uno spreco fare diversamente, e un clipping, cosi' si chiama la tosatura, passando il passa alto manda l'intera potenza dell'ampli nel tweeter. 100W nel tweeter. Usare una cassa da 200W, con TW da 20W, non cambierebbe la sostanza:
Addio tweeter.

E' il motivo che i fintosourround cinocoreani suonano da schifo: nonostante dichiarino 300W hanno 10W e per evitare che zappiate i tw il giorno dopo semplicemente non li hanno peggiorando ulteriormente la gia scarsa qualita'.

Quindi nell'accoppiamento ampli casse il wattaggio serve solamente per un'indicazione di massima. Non connettere casse da 10W ad un' ampli da 1000 e una cassa da 2KW ad una radiolina.

Per quanto riguarda l'impedenza spesso dibattuta su internet, 8 ohm contro 4 ma il 6? , il discorso e' similare:
Tolte le casse per supermercati e chiese e quelle per le valvole l'HiFi parla solo di un orientamento intorno ai 4-8 ohm, ci sono svariate scuole di pensiero, ma ve le risparmio.

In realta' durante il funzionamento cambiando le frequenze d'ingresso la R incontrata dall'ampli varia fra i 2 e i 20 ohm. Gli ampli di buona qualita' debbono essere in grado di erogare forti correnti per poter gestire le richieste delle casse. Questo si traduce in componenti di qualita' e un alimentatore generoso.
Un attacco di pedaliera di un'organo su di una cassa un "pochetto" stron_, hem, reattiva puo' causare una richiesta di 7 Amperoni continui. Se l'ampli e' alimentato a 70V vuol dire un alimentatore da 400VA... Hai appena scoperto perche' un ampli High end ad alte prestazioni e' targato solo 100W ma pesa 25Kg e costa uno sproposito.
La sostanza e' che qualunque sia l'impedenza di una cassa HiFi essa e' costruita per andare con un ampli HiFi. Gli ampli migliori sono purtroppo piu' costosi e pesanti: il vecchio detto di misurarli a Kg non essendo purtroppo esaustivo ha un fondo di verita', piu pesa meglio e'!

domenica, novembre 21, 2010

heid ti sorridono i peones


Ci stanno prendendo per il didietro.
Oramai e' un dato di fatto: GLI ECOLOGISTI NON ESISTONO!
Se ne trovate uno fatemi un fischio, lesto chiamero' il WWF.

Detto questo ultimamente e' un proclama continuo per una nuova economia chiamata GREEN ECONOMY.
Ora, se gli ecologisti non esistono, a chi e' destinata?
Ma ai peones!

Facciamo il primo esempio:
Diciamo di riciclare le coperture delle biciclette e ci realiziamo cinture.
Compriamo delle coperture nuove le tagliamo e le verniciamo.
Facciamo un sito ovviamente non in WEB ma in flash senza alternative cosi' non solo siamo maleducati ma usiamo un sito ANTIECOLOGICO.
Apriamo una pagina SOCIAL (e' la parola metrosexual di oggi)
dove descrive quanto e' bello confondere le camere d'aria con le coperture.
Infine si elemosina la paginetta su ecoblog chiedendo che gli eventuali post (almeno una diecina) negativi siano immediatamente cancellati.

Per il marketing: tanto di cappello.
Per l'onesta'.... molto meno.
dire "Ogni pezzo della collezione, unico e irripetibile, racchiude in sé una storia fatta si migliaia di km percorsi per le strade di tutto il mondo."
porta con se una conseguenza, che le coperture siano usate.
Io non so dove abita la signorina in questione, ma dalle mie parti una copertura si cambia quando il battistrada finisce. Piu' raramente in caso di danni strutturali.... su di una bici assai rari.
Questa e' la mia esperienza di 3 generazioni di biciclettai.
Molte delle cinture mostrano battistrada uniformi e tassellati.

Molte delle domande rimangono nella cervice:

Secondo voi le coperture sono effettivamente usate?
Secondo voi gli scarti che rimangono rifiuti speciali di gran costo per lo smaltimento vengono correttamente gestiti o buttano nel saccone del secco?
Secondo voi la verniciatura fatta da persone in comunita' rispetta le tediose norme industriali sull'inquinamento dei locali e la gestione delle vernici/solventi?

giovedì, novembre 18, 2010

Ristorante bella li'

Giusto per giungere in forza con quello detto sul cibo precedentemente vado con amici in un posto che il volantino descrive cosi':

Un un luogo particolare, XXXXXXXXX, un ambiente dall’atmosfera calda e suggestiva.
Effettivamente il luogo e' particolare un capannone industriale databile negli anni del 20 o del 30

..un luogo dove il fascino di antichi arredi è facilmente traducibile in immagini.
Frase tipica del writer che non sa che cazzo scrivere: il luogo e' un capannone con i mattoni pieni a vista, cosa puo' scrivere? "Aho' quanto e' grande!"?
Di arredo antico, tranne le sedie banalmente vecchie e un Wurlizer ancor oggi costruito, non vi e' nulla. Almeno non nella zona che ho visto, se poi sotto una tovaglia hanno un tavolo del 1300 o la scaffalatura a 25 metri di distanza e' una libreria del 1700 non lo so.


Arriva lo squattero con il palmare che fa tanto in a prendere le commesse. Ha fretta e si vede: deve tornare a giocare a pong. il secondo indizio dice che non e' un ristoratore di fascia alta.
Arrivano le bibite e ovviamente il terzo indizio indizio del fatto che non anelano ad essere un grande ristorante, non sanno chi ha ordinato nella tavolata, si aggiunge allo sguattero2 che butta sul tavolo manco fossimo all'OKcorral.

Lo sguattero digitale torna con il suo giocattolo e chiede cosa vogliamo, incertezza, siamo noi a diver chiedere e si perde. Chiedo una fiorentina, tanto reclamizzata, il pestatasti (o pesta touch-screen?) alza un sopraciglio e ci informa che la fiorentina supera il chilo: Vi e' un messaggio implicito, un rapido sguardo al menu mi informa che anche per lui UNA BISTECCA DA OLTRE 140 EURO in quella bettola e' un qualcosa che lo turba. Passo ad una costata e prima che potessi chiedere del contorno si era gia' vaporizzato. Era compreso come nelle altre preparzioni o no? Il tempo da dedicarmi era scaduto. 4 rto indizio.

Dopo un certo tempo arriva il cibo.
Viene portato da due, come definirli?, lavapiatti.
Servono a destra, sinistra e pure di fronte. 5 non e' un ristorante...

Arriva la costata come va di moda oggi, su di un piatto in metallo rovente che, appoggiato sul tavolo a 10 cm dal piatto, non manchera' di schizzare con l'unto il mio maglione. 6

Sopra la costata, per risparmiare il lavaggio di una secoda teglia, vi e' appoggiato lo spiedino con agnello del mio dirimpettatio. 7

visto che non era presente nessuna posata per servire, placco il lavapiatti e faccio notare che sara' un po' dura.
L'imbecille mi osserva ebete per un paio di secondi e considera che io sia incapace di manovrare le posate e acchiappa le MIE posate e branca i pezzi di carne nei piatti di destino riponendo poi le MIE posate unte fino a meta' ai lati del mio piatto. Pulisco con il tovagliolo e immagino che fino al giorno precedente questi mescolavano la malta. 8 (ma dovrebbe essere 8,9,10,..50)

Inutile dire, forse, che la carne era cruda? che il coltello non riusciva a scalfirla poiche' la cottura non la aveva ancora ammorbidita? 9

Avete notato che nessuno si e' accorto che una persona ha mangiato una bistecca senza contorno non potendo ordinarlo? Certo avrei potuto alzarmi, ma non ne avevo voglia. 10.

Come diceva il volantino?

il nostro ristorante è situato nel cuore della CITTA' più vera, è un luogo dove la tradizione storica
incontra l' innovazione nella proposta gastronomica e nel moderno concetto di gestione.

BlaBlaBlaBlaBlaBla
Se il modello di moderno concetto di gestione e' quello della mensa del cantiere edile, OK ci siamo!
Purtroppo il prezzo e' da ristorante medio. 29 euro a cranio sono il doppio di quello che e' stato reso.
Se la parte "a vista" e' questa non voglio immaginare cosa succede dietro le quinte...


Nessuno si lamenta di quella sera.
Nessuno si lamenta sui giornali neppure locali.
Le associazioni di consumatori... beh, lo sapete, NON ESISTONO
I black block non gli sfondano la vetrina.
Siamo sicuri che McD sia il male?

Io sono anche contento di essere servito da lavapiatti, senza tovaglia ma, MA per i 30 euri o mi hanno dato una bistecca che CANTAVA, oppure, mi dovevano dare una bistecca decorosa ed un servizio decoroso.
Per una bistecca cruda ed un servizio da mensa edile occorre un sano ridimensionamento delle richieste.
O sono il solito esagerato?

domenica, novembre 14, 2010

chiocciola? maddaiii


Gli ignoranti si danno convegno
A me fa paura che degli incompetenti, parlare di chiocciola che e’ il nome che danno ad uno dei “tasti strani” gli ignoranti e’ chiarificante, blaterino sulle nostre vite.
La PEC e’ un’errore mostruoso, certifica la ricezione quando non e’ stata ricevuta sui dispositivi di proprieta’ del destinatario ed e’ considerata letta quando il destinatario non ha letto alcunche’.
Basta questo per definirla antitecnologica.
gestisco diversi clienti e ne sconsiglio l’adozione: non e’ come la raccomandata e’ come l’atto giudiziario da quando e’ nelle mani dei postini.
Hai letto?
no!
sono cavoli tuoi!
con la pec e’ peggio.

La PEC non ammette distrazioni.
Non trovate che sia bello?
Le norme devono seguire i bit, come e’ successo per aerei, tv e pattini. Non il contrario.
Gli aerei volano perche’ vi e’ portanza non perche’ e’ scritto.
I bit funzionano, perche’ ci sono delle funzionalita’, comunicano perche le REGOLE, le RFC, sono state fatte per favorire il traffico.
Ora si vuole dire che i bit non possono e ci dobbiamo accontentare perche i legislatori NON SANNO.
Stiamo scherzando?
Buttate la chiocciola e comprate un corso d’informatica per dummies: la lumache, le chiocciole, i robi incrociati, i “cosi”, le robine colorate, le chiavette che cosano e altre amenita’ spariranno lasciando il posto a cose come la posta elettronica, la certezza del destinatario, la sparizione dei virus, l’ordine degli avvocati che comincera’ ad avere un sito (ora ha un abominio piu’ volte rimaneggiato).
http://allarovescia.blogspot.com/2009/10/pec-pac-puc-pic-splat.html

mercoledì, novembre 10, 2010

Audio del video?


Prima che Grundig, stella di prima grandezza, venisse oscurata dall'imperante consumatore...

Produceva aggeggi con un audio possente.

A me viene da pensare immediatamente ad un paio di aziende almeno dell'est che propagandano MIGLIAIA di watt con una cifra sola, surround mono, 5.1 con  3,14 e  mid-sub-woofer (invenzione  bizzarra), su dei "cosi" aggiuntivi,  ancorche' piu costosi dei quasi tv non dotati di audio che rifilano agli incauti, sono sicuramente di peggior suono, al massimo simili, dei TV HiFi di codesta marca che han gia' diritto di autostorica e decisamente inferiori al bolide, oramai votante, di cui sopra.
Il mercato e' sclerato, e anch'io....

sabato, novembre 06, 2010

terzigno e balle


In questi giorni molti giornali stanno parlando di una località vicino al Vesuvio in cui è in corso una lotta contro una discarica.
Lotta e' dire poco, picchiano autisti, bruciano altrui autobus... e' una guerriglia!
La zona è famigerata per problemi con la spazzatura, viene da chiedersi per quale motivo sia così. Non è neppure una situazione nuova, molti anni fa prima delle emergenze di oggi che finiscono sui giornali, mi raccontavano che ben 45 anni fa cumuli di spazzatura giacevano ai lati delle strade.
Già solo con questa informazione viene sospetto che contrariamente alle informazioni fornite da giornali e altro siano i cittadini il primo motivo di insuccesso nella raccolta e sistemazione dei rifiuti.
Oggi arriva una nuova bufala: un limone accartocciato che dovrebbe essere, se ascoltiamo giornali, deforme per via dell'inquinamento provocato dalla discarica. Addirittura MUTAZIONI GENTICHE. Gli OGM van di moda!
Peccato però che, insieme alla mancanza del punto di ritrovamento dell'agrume, manchi completamente la cultura agraria in chi ha redatto il pezzo. In un paese in cui il latino è imperante e si snobbano le le materie tecniche è normale non conoscere l'esistenza dell'intera famiglia dei ragni.
In sostanza anziché determinare l'esistenza dell'inquinamento vicino al Vesuvio il limone sta urlando di quanto sono ignoranti e mangia stipendio i giornalisti italiani delle maggiori testate.
Sempre questi articolisti parlano del Parco del Vesuvio che sarebbe intaccato, devastato, mutilato e profanato dalla presenza della discarica.
Ho un amico di Torre del Greco, sono transitato frettolosamente da Pompei ma di parco protetto non mi sembra di averne mai sentito parlare.
Così, banalmente, decido di usare Google mappe per guardare dove si trova questo paese così assediato dalle discariche nonostante si trovi ufficialmente nel bel mezzo di un parco nazionale.
L'immagine satellitare racconta però una storia molto diversa.
Anziché essere un paese in mezzo ai boschi fatto di quattro casette bucoliche disperse nella radura è un paese scriteriato. Non occorre essere dei geni: l'immagine mostrata è chiaramente e senza equivoci quella di un posto in cui le case sono abusive, accatastate in qualche maniera, costruite frettolosamente, assiepate senza ritegno e vicine in maniera preoccupante ad un vulcano.
Basterebbe questa fonte, una banale fotografia aerea, per capire che qualcosa nell'informazione non funziona.
Non è una zona idilliaca come la raccontano i media o gli intervistati in televisione, è una zona ad alta densità abitativa che come tale necessita anche di una serie di servizi come acquedotti, fogne, depuratori e discariche.
Così mi sono permesso di buttare un po' di tempo a ricercare un po' di informazioni su di un paese che dovrebbe essere parco nazionale ed invece è un merdaio, non certo per colpa di una discarica.
Quello che ne viene fuori come ritratto di un paese non è incoraggiante.
Il 25% delle case sono in regola.
Il 25% delle case erano abusive, poi condonate, hanno quindi brutalizzato il territorio e costruito dove non dovevano.
Il restante 50% ufficialmente non esistono neppure. cio che non esiste... non fa danno, no?
Ricordando che il Vesuvio può riaccendersi da momento con l'altro parliamo di gente che dovremmo soccorrere semplicemente perché hanno costruito la loro casa dove non era consentito!
Cosa fanno di lavoro queste TANTE persone?
Stando sempre alle ricerche che si possono fare su Internet, pare che lavorino in nero come terzisti negli scantinati delle proprie case abusive.

Ricapitolando:
una popolazione che ha devastato il proprio territorio costruendo fuori da qualsiasi regola producendo rifiuti industriali senza pagare lo smaltimento della spazzatura civile e industriale si arrabbia e manifesta contro una discarica in zona?
non scherziamo dai! non ci crede nessuno... o forse si?

Io direi: demoliamo Terzigno (e limitrofi), piantiamo degli alberi e non avremo piu' bisogno della discarica e torniamo ad avere il parco.
Semplice, no?

giovedì, novembre 04, 2010

Hanno detto

A quanto pare non sono l'unico a dire che i giornalisti non fanno i giornalisti.
Sentite cosa dice un pezzo da 90:


Gli Uffici marketing sono i nemici del giornalismo.



Parlando a proposito di quello che e' una forzatura dei pezzi o addirittura al bustarellaggio del giornalista per indirizzare un "pezzo" nella direzione della pubblicita':

Il sindacato dei giornalisti....... divaga....... non ci segnalano nulla..





Franco Aruzzo

giornalista professionista dal 3 febbraio 1963 presso “ Il Tempo ” e il “ Giornale d'Italia ” "Il Giorno" "Il Sole 24 Ore" “la Repubblica” “ Stampa democratica ” tra il 1975 e il 1982 ha fatto più volte parte del CdR de “Il Giorno”, della Giunta dell'Associazione lombarda dei Giornalisti e del Consiglio nazionale della Fnsi.E' stato consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia dal giugno 1986 al maggio 2007 presidente dal 1989 al 2007.


Bravo franco, ma purtroppo pure tu non hai risolto nulla.
Forse le genti preferiscono esser celiate.
Nessun vuol sapere la verita' , non credete?

martedì, novembre 02, 2010

Furbetti e tonti




Esistono sempre persone che lavorano ai limiti della legalità.
Molti li acclamano come se fossero salvatori della patria, altri cercano semplicemente di essere nelle loro grazie, le grazie dei vincitori.
Le norme cosa debba essere considerato prodotto in Italia o all'estero è sempre materia di dubbio.
Una volta le fabbriche di assemblaggio venivano chiamate fabbriche cacciavite e il prodotto uscente nessuno si sognava di considerarlo locale.
Rientrava per esempio in questa accezione la prima fabbrica nissan in Europa, assemblava in Inghilterra la blubird. A nessuno era mai venuta l'idea di chiamare quella autovettura " inglese".
Nel 2007 il marketing è molto più aggressivo e in Molise viene aperta una fabbrica cacciavite di una azienda cinese per poter importare un micro SUV: la Chery Tiggo, assemblata anche in Uruguay, Argentine, Brazil, egitto Russia e Cina.
Questo e' il modello nuovo (dr 6?): http://www.cheryinternational.com/tiggo-exterior
Se ci pensate l'uomo che ha ideato questo è semplicemente un genio!
La prima cosa giusta che pensa è di importare un'auto per sfigati: una tipologia di autovettura, autovettura è un po' forte meglio veicolo, nei sogni di chi non può permettersela ma ad un prezzo cinese.
Il secondo passo sinergico e geniale è venderla nella terra dei sogni di Fantozzi, il supermercato. La persona ignorante di autovetture verrà quindi in contatto con i suoi sogni di apparenza, un grosso e grasso veicolo, in un posto sprovvisto di cultura automobilistica come l'acquirente stesso. Il vero consumatore ed il suo prodotto ideale nel luogo perfetto per quest'incontro.
A questo punto rimaneva solo una difficoltà, quella dei pezzi di ricambio. Una qualsiasi azienda che entra in un territorio nuovo ma il problema della ricambistica e dei centri assistenza. Un'automobile non è lettore MP3 che può essere spostato chiamando un corriere e al limite sostituendo il prodotto del valore di pochi euro. Anche un'ignorante dovrebbe sospettare di poter avere grossi problemi.
In questa situazione emerge vittoriosa un'altra pensata: anziché chiamarla come al solito con il suo nome di origine l'assemblatore dichiara di essere un costruttore, il signor Dino non e' piu' un banale importatore di una vettura cinese.
Guardando sito si vedono progetti per un'auto sportiva, si narra del costruire ma nulla che riguardi la natura del costruire.
Anche se sono sicuro che dal punto di vista legale abbiano fatto tutto per poter dire senza essere smentiti, mi si deve spiegare in cosa consiste fare qualcosa.
Montare un'autovettura costruita in Cina, portiere cinesi, fari cinesi, motore cinese, gomme cinesi e vetri cinesi fa parte del costruire?
se poi, contrastando quello che dice il sito molisano, il progetto è integralmente cinese, come dimostra l'assoluta uguaglianza delle vetture vendute con il marchio reale, cosa rimane di italiano in questo oggetto?
il fatto che venga assemblato in Italia? certo simpatico per i 100 operai ma decisamente antipatico per i 100.000 della Fiat.
Il fatto che nelle motorizzazioni a gasolio venga montato motore prodotto in Europa? mi dispiace ma non basta.
Questa autovettura dimostra semplicemente che il marketing è diventato così aggressivo che nessuno ha osato dire niente contro quest'operazione.
Si dimostra anche che la forza del marketing diventa notevole soprattutto contro quelle persone che sono deboli come il Fantozzi di turno che desidera l'auto grossa.
Stiamo perdendo posti di lavoro comprando oggetti prodotti all'est. Ora ci raccontano che questi prodotti sono fatti in Italia.
È sicuramente importante definire in maniera precisa, semplice e profonda cosa è made in Italy e cosa non lo è!



Ora questo tizio, signore e' fuoriluogo, vuole affermare che la nuova "cosa", una cherry RIICH M1, sia italiana semplicemente adesivandola con il tricolore....
A voi non fa arrabbiare?