lunedì, aprile 17, 2023

Lancia

 

 

La lancia e' l'unica marca italiana di auto degna di nota.
Nata ad inizio secolo e morta nel 1980 circa quando divenne, con varie rianimazioni e singulti, lo zombie che e' oggi.

E oggi mi prendo un pochino di libertà... :-)
E ridiamo un pochino delle nostre disgrazie.

Quando si parla di auto in Italia l'italiaota e' convinto che siamo il paese che ha le migliori auto da sempre, quando chiedi quali ti parla di artigiani di medda che fanno spesso baracche come Ferrari.
Ferrari e' uno che ha avuto molta fortuna e poca durata.
In pochi ricordano che Ferrari e' nata nel 57 e morta nel 64, seppellita nel 69.
In pratica, se non fosse per FIAT, non sarebbe durata 7 anni, una storia d'impresa che non stava insieme e la qualita' del prodotto e le caratteristiche erano altalenanti fra i modelli e ricordano certo la pochezza della casa madre (FIAT).

Altri esegeti del nulla cosmico narrano auliche vette dell'alfa romeo, una tragica storia tutta italiana. Non certo da raccontare come fulgido esempio di auto vecchiumi a ponte rigido che si spacciavano superiori a dei multilink mentre allegre si sbriciolavano a mo di wafer. Alfa ha fatto anche auto decenti, ma non certo da svettare a livello mondiale come una supernova.

Insomma, tranne piccoli sprazzi, l'automotive italiano era spesso di basse caratteristiche e orribile qualità... con un’eccezione: Lancia.
Lancia fece il 70% delle auto italiane da ricordarsi e anche le altre del marchio non erano malaccio se si tiene conto delle attenuanti quando hanno accoppato dei modelli.

Ovviamente Lancia non era tutta rose e fiori, ricordiamo che Lancia era in Italia, il posto rurale senza istruzione e povero in canna dove i soldi sono pochi e chi li ha e' uno Sr e va impiccato secondo la logica maoista che all'epoca andava forte fra i circoli "dé sinistra".
Questo punì più gli operai che i ricchi in un classico caso del marito che si taglia il birillo per far dispetto alla moglie.

L'occasione mancata data
dai pochi soldi di un paese povero,
dalla mancanza di un mercato interno,
turbative enormi del mercato, stato è pure un tuo concorrente e
di uno stato di medda che voleva punire i ricchi, identificandoli prima come automobilisti e poi come automobilisti e ladri se potevano permettersi piu' della semplice auto proletaria.

Lancia e' un’azienda che da subito cerca l'eccellenza, ma si scontra con il mercato interno e fin da subito prova ad esportare.

Per un azienda il mercato interno e' importantissimo perché e' piu' facile da gestire e da sostegno veloce all'imprenditoria. Nel mercato interno non ci sono dogane, lingue, organizzazione e costi che invece gravano sia finanziariamente che come gestione sull’azienda.

Fra le guerre, che mineranno la salute della lancia anche con cose chiamate bombe, e il governo fasciocomunista dopo, lancia dovrà sempre limitare le sue tecnologie.

nel 1923 lancia esce con quella che e' considerata la prima auto moderna, in cui il telaio a longheroni scompare.

Se pensiamo che questa innovazione non solo permette minori costi di produzione, ma anche migliori caratteristiche di guida, e molti marchi ci arriveranno solo  dopo 30 anni, cominciamo a vedere la grandezza del marchio.
Questa viene esportata alla grande. Grande per i piccoli numeri ridicoli che facevano in un mercato comunque minuto.

Altra fucilata e' l'aprilia

non solo ha un cx e un drag invidiabile, oggi nel panorama di vendita attuale solo poche unita' fanno di meglio, ha quello che poi diventera' un marchio distintivo, il motore V4 (non so se era un boxer), ma aveva anche 4 ruote indipendenti.
Capiamo che in un epoca attuale nella quale la NSU prinz furgonata Q2 da 40.000E non  arriva neppure da lontano alla tecnologia di  una vettura del 1937 capiamo l'immensa distanza fra i mezzi pessimi e quelli grandiosi.
Sono passati quasi 100 anni, ma marchi pessimi vendono come lusso auto vecchie (VW, la prossima furgonetta la fate con i freni alla Fred Flinstone?).

La guerra, la seconda, insieme alla scomparsa del fondatore, fu pesante per Lancia.

Ci metteranno decenni a ritornare in auge, non che le auto non fossero belle, anzi, ma il mondo e' pieno di belle auto, diciamocelo.
Inoltre l’Italia continua ad essere povera e, se cio' non bastasse, abbiamo sul mercato l'alfa che si puo' permettere di perdere soldi causando turbative di mercato enormi massacrando la concorrenza a cui i soldi non piovono giù dal cielo e la FIAT che e' amicona del governo (il senatore Giovanni Agnelli rimarra' in carica dal 23 al 44) oltre che egemonica.

In pratica lancia ha la sfortuna di vivere in italia (abbiamo gia' detto poche righe fa, no?)

Nonostante questo disastro negli anni 60 in Lancia fecero  investimenti che portarono ai modelli che rilanciarono un pochino  lancia, anche se questo causo' un buco con il conseguente arrivo di Fiat che si pappo' il marchio con nefaste conseguenze.

In Fiat anche se le fulvia erano molto interessanti non furono vendute adeguatamente dalla rete, diciamo che con il giusto supporto potevano almeno fare il triplo di quei numeri tristi.

In Italia erano una cosa incredibilmente fantastica, ma ricordiamo che l'italiano era povero e non vedeva quello che succedeva fuori.

All'estero erano auto poco supportate e, come la berlina, vecchie di design e con vari problemi (morivi di freddo con entrambe)


 


Altro problema, inoltre, era che furono prodotte dal 63 al 76 senza grosse migliorie, e quella era l'epoca d'oro (durata fino a poco dopo il 90, poi si comincerà a togliere tecnologia dalle auto) dell’evoluzione dell'auto.

Ma, parliamoci chiaro, la bellissima lancia coupé andava forte perché leggera e ben bilanciata, inoltre era bella e ben rifinita, ma era anche un cesso tecnico se paragonata alle altre lancia precedenti.

La favolosa lancia aveva per rispamiare sospensioni posteriori interconnesse e un motore bellissimo, ma minuscolo, un boxer a V (come lo scriviamo BV4?) di 1300cc, poi portato a 1600cc, con 90-110CV.

 Capiamo da soli che se vinceva i rally era solo per il fatto di essere bassa,  bilanciatissima e pesare 850Kg, che tolta la radica, le sfiziose poltroncine e messe le portiere in alluminio calavano drasticamente, mentre il motore elaborato guadagnava ancora qualcosa rimanendo guidabile. 

In pratica in Lancia avevano dimostrato di saper far volare gli asini usando 2 elastici: Mac Gyver sei una maledetta pippa.

Ma esiste il problemino: il cliente del lusso che prendeva un auto COSTOSA e sportiva non e' certo quello che vuole un 90CV da dover scannare a 6000giri per avere birra. 

Non a caso si vendettero 120.000 berlina e 140.000 coupé. Per una vettura del genere in 12 anni vuol dire una media di 12.000 auto annue, di fatto una debacle se la tua visione e di invadere i mercati, vendere davvero, insomma.
Non cosi' grave come quel bidone del duetto che vendeva meno del gelato per marziani, ma pur sempre un problema.

Giusto per avere numeri di raffronto sverniciatorio la solita nissan Z vendeva quei numeri annualmente, non in 12 anni

Ma, per vendere nel mondo,  la Z aveva un 2400 6 cilindri in linea  con 165CV e una coppia enorme e facile da usare, non dovevi scarpare il cambio per partire allegrotto facendo  ullulare il motore come un teppista. Peggio di un motore minuscolo esistono solo i turPodiesel.
Inoltre 4 ruote indipendenti, prezzo paragonabile e... non falciava l’Europa solo perché era VIETATA.

Questo per dire che il cliente che voleva una sportiva non comprava un giocattolo, salvo che fosse un italiano obbligato dalla legge a stare su piccole cubature e a comprare italiano.

In pratica, mentre il mercato del lusso mondiale usava cilindrate elevate, che sono molto piu' importanti della potenza grezza se non siete piloti, l’Italia costringeva i costruttori a produrre auto massimo da 1998cc che dovevano competere fuori patria con dei 3000cc e lancia lo faceva con un misero 1600.

la Porsche 911, una contender EU, andava fra i 2200 e i 2700cc in quegli anni.

In pratica la piccola fulvia non era aiutata dal nuovo proprietario (fiat) che non aveva questo gran interessa a sbarcare all'estero in pompa magna e con con il marchio con un posizionamento (e l'esperienza di vendita del settore lusso) non in linea con le cassepanche che Fiat produceva, aveva anche limitazioni date da un'auto che non era neppure a livello.

Altra auto mitologica fu la stratos
Intanto che si decideva di non migliorare le Fulvia lasciandola morire, troppa roba per fiattona, i teNNici Lancia che non erano ancora stati del tutto defenestrati ebbero un rigurgito d'orgoglio e, in preda ai vapori della benzina che ottenebrava qualsiasi ragionevolezza,  produssero la vettura piu' mitologica della storia italiana.


Mentre erano orfani di auto degne del nome, in astinenza del profumo dei pneumatici caldi dopo un bel misto, gli ingegneri Lancia  guidati da Gianni Tonti, mentre sniffavano la super per darsi coraggio, in  segreto anche dagli Agnelli, si misero al lavoro per 2 anni per  creare la vettura definitiva.
I veri complotti esistono...

Esce nel 1973 ma, prima, dovrà superare diversi problemi.
In primis il fatto che nessuno nei piani alti voleva quell'auto, non ebbe mai una vera linea di montaggio e nonostante l'omologazione per correre fosse di 500 unita' riuscirono a fregare gli enti con circa meta' delle vetture, ancora alla fine della carriera quando riuscirono a sopprimere il progetto non ne avevano costruite 500.

Non esiste il motore, salvo pensare di montare per l'ennesima volta il motore v4 da 1300cc o peggio dei motori della fiat 124 su quella che e' un mostro.
Ma anche alla fiat capiscono che non farla correre e' un occasione persa, la vettura esiste e anche un tonno a pinne gialle capirebbe che non e' roba da poco, buttare quel lavoro e' da idioti.
Dopo una lunga contrattazione, non potendo montere un motore americano o giapponese, concedono di montare il motore più limitato della ferrari, quello della dino, detta anche la fiat-ferrari, guai metterci roba migliore.

La fiat che gia' pensava di avere un marchio di auto sportive, quella ciabatta della ferrari, mal digeriva che Lancia avesse prodotto una vettura che ridicolizzava le prestazioni di quella che veniva venduta come il massimu du mundo.
Pertanto la stratos non venne mai reclamizzata e mai venne veramente messa in vendita.
Dopo 3 anni presero tutto il blocco stratos e lo chiusero d'imperio: stava andando troppo bene brillando oscenamente e questo dava fastidio.
Del resto era il momento di Romiti, l'uomo che odiava le auto.

Pensate all'impatto mediatico e alla nomea dell’Italia che ha avuto una vettura in "produzione" solo per 3 anni e che non e' mai stata spinta o voluta dalla casa.
Nessuna auto al mondo ha fatto questo.
Eppure la Stratos da fastidio, da fastidio il successo di un modello che non si vuole vendere.
Come dire: abbiamo un prodotto incredibile, conosciuto mondialmente, ma non vogliamo venderlo.

E' chiaro che l'unico motivo di non mettere in pista una linea di produzione vorrebbe dire dire a ferrari di fornirne centinaia di motori, di fatto trasformandola in azienda strutturata e non un cazzaro, e avere una concorrenza al marchio stesso.
Il solito problema di tutte le aziende personali: una volta morto il padrone o si trasformano in farfalle o il 99% muoiono. Oggi Ferrari non ha, per fortuna, nulla a che fare con la pessima gestione dell'epoca.

Oggi una stratos in buone condizioni vale una carriola di reni, diciamo che se vi chiedono meno di 600.000E e' una replica (ci sono repliche perfette a 250.000E con motori recenti), ma si arriva ben oltre.
Vi servono 2 ferrari nuove per comprare una stratos usata.

Rimane il fatto che se lancia l'avessero supportata con forza (magari con uno stato meno idiota) oggi avremmo probabilmente una vettura di lusso italiana che BMW spostati.
Del resto quelle di Ferrari  non erano certo vetture speciali e  non fece mai veri capolavori innovanti (adesso qualche fanboy mi trucida), mentre lancia ha sempre fatto innovazione.
Probabilmente oggi Lancia sarebbe una marca top anelata ovunque, una vera occasione mancata.

La fiat voleva proteggere Ferrari, che gli era costata troppo, e da allora mise sempre piu' dei limiti a quei pazzi furiosi di Lancia, non gli interessava una sovrapposizione fra la triste Ferrari e l'astro Lancia.

Inoltre, bene ricordare, fiattona non navigava nell'oro, aveva enormi problemi finanziari (non era ricca come dicevano le sinistre):  il massacro dello stato che bruciava risorse causando scioperi che massacravano prodotto e finanze e contemporaneamente faceva concorrenza con alfa non permetteva certo di fare scelte coraggiose.

Da qui il precipizio.

Così la macchina successiva di Lancia fu la beta, che ricordava un nome delle glorie dei primi del 900.


 Potremmo chiamarla: facciamola carina, ma con molta moderazione e incasiniamoci.

Se da un lato tornavano le 4 ruote indipendenti e non aveva una cattiva tenuta di strada, quello che scredito' maggiormente la vettura, e di conseguenza il marchio che ricominciava a vendersi all'estero, fu la famosa qualità FIATTONA di montaggi imprecisi e ruggine tonante.

Il telaio era assemblato partendo da quello della GS (all'epoca avrebbe dovuto avere in licenza le sospensioni citroen) e si vede nel taglio del design, ma il resto non arrivo' per un litigio.
Il motore di questa ammiraglia partiva da un vetusto cadavere espiantato dalla  fiat 124 da 1300cc... gia' squalificato in partenza, per arrivare al solito 1998 derivato aumentando la cilindrata.

Il montaggio ovviamente  "made in fiattona", ovvero facciamo  a caxxo.
Non aiutava il periodo della svalutascion, lemma con cui si identificava anche l'idiozia dei sindacati di far fallire le aziende per la colpa di non dare aumenti tutte le settimane (non che avessero del tutto torto viste le castronerie governative).
Agnelli, pur di cessare la lotta, aveva firmato per dare il massimo del danaro richiesto dai sindacati agganciato alla scala mobile purché non rompessero piu' il razzo, ma rimaneva un arietta mica bella ed era costato.
E questo si riverberava sul preciso assemblaggio: una figura barbina che massacro' il marchio fino all'estinzione.

della beta fecero 3 coupe'

la prima la beta coupé classica soffriva degli stessi problemi del berlina


 usava gli stessi motori e il pianale accorciato.
Ovviamente  solo motori piccoli, al massimo il famoso fiat 1998cc (per evitare che la polizia bussasse alla porta con l'accusa di essere colpevole di possedere un arma di distruzione di massa da 2200cc) e l'assemblaggio "fiattona".

la versione passo lungo chiamato HPE, in pratica il pianale originale.

una shooting brake molto british, con gli stessi problemi delle altre.

Verso la fine del modello alle coupé venne messo un "nuovo" motore, in pratica un compressore a lobi che portava un pochino di vita al cadavere 1998cc arrivando alla incredibile potenza di 136CV e facendogli fare dei passi da deceduto.
Ripensamento tardivo, per quanto, sulle riviste a movimento stantuffoide delle mani, tenne banco per anni.

Queste Beta non erano malaccio, intendiamoci, solo che se arrivi  a dire che
sono la fine del mondo,
roba di rappresentanza,
"stiamo li migliori",
e chiedi soldoni,
beh, non reggono la concorrenza estera fra qualita' e motore.

La qualita' e' importante: VW e' diventata un mito in Italia non perché faceva auto belle o performanti, anzi erano scarsine, ma perché non ti rimaneva in mano il cambio e la vernice non si trasformava in un millefoglie che ha subito una lezione di karate.
Puoi possedere il mezzo piu' fantasmagorico dell'universo conosciuto con un V8 e tenuta di strada cosmica, ma se tutte le volte che metti la quinta esplode e devi andare dal meccanico, anche una ciabatta come la polo diesel ti sembrerà il mezzo piu' bello dell'universo e ti sta bene strapagarla.  

Inoltre se devi menartela come auto sportiva e strafiga e poi fermarti a 1998 perché viviamo in uno stato in cui se guidi un 2010cc diventi istantaneamente un ladro e ti mandiamo i caramba a casa, non e' stato vincente, ha ucciso i modelli con cui si fanno soldi e l'industria italiana. Bonus pack entrano meno tasse allo stato.

infine un grandissimo pezzo di auto:
La lancia beta coupé montecarlo (anche targa).
In realtà ha una genesi contorta, in pratica uno scarto fiat progettato e prodotto da pininfarina che i nostri eroi in astinenza di benzene migliorano fin a farne un apocalisse di auto.

Tanto spinta e reclamizzata che nessuno sapeva neppure che esistesse, neppure i concessionari.
Ne vidi solo una e il proprietario mi chiese come facevo a conoscerla, anche da piccolino mi piacevano le auto particolari e stupende (anche se non capivo taaante cose), visto che tutti pensavano fosse un auto estera e mi raccontò che dovette trovare il modo di chiamare Torino per averne una.
Per me era l'auto piu' bella di quegli anni... non sapendo che esisteva un mondo la fuori.


 un proiettile di artiglieria  con motore centrale e 2 posti in grado... beh, in grado un ciuffolo, visto che nel cofano aveva ancora il cadavere rantolante della fiat 124 che cominciava a puzzare.

Non volevano rifare l'errore della stratos e creare un mito da uccidere e bisognava farla in economia massima e venderla cara.
Ma a quel prezzo non aveva senso: un incrociatore stellare motorizzato panda 30.
O fai una vettura economica, e puo' essere divertente, ma se chiedi i soldoni deve esserci il motorone.
 

Non vincendo piu' un piffero nelle gare, che vuol dire pubblicita' ed evasione fiscale, orfani di cotanto soldo, da questa deriveranno frettolosamente la 037 (se non sapete cosa sia dovete vergognarvi) aggiungendo un pochino di coda.

I drogati di benzene avevano colpito ancora.

ha stravinto tutto il vincibile.
Il che e' piuttosto incredibile se teniamo conto del cadavere da 1995cc nel cofano rianimato da un volumetrico.
Ma la vettura era tantissima roba e il fatto che il motore era scarso veniva portato in secondo piano.
Anche questa venduta per finta, ne faranno 250 pezzi e niente pubblicità.
Si rischierebbe di venderla.
non sia mai.
Oggi anche questa vale usata piu' di qualsiasi ferrari nuova, e anche questa viene replicata.

Ma i drogati in casa Lancia cominciarono a scarseggiare e non si lasciava piu' che girassero disegni non conformi: il primo che tocca una matita  o annusa i pneumatici caldi verra' frustato...
Probabilmente si licenziavano tutti quelli beccati a sniffare dai serbatoi.

 

 L'ultima auto da vedere è la thema, un tipico esempio di chiodo sulla bara.
La thema dovrebbe competere, nelle intenzioni di Fiat,  con mostri sacri come la merc W124, che ha settato nuovi standard nelle auto, e altri affari come la bima serie 5 l'auto per l'uomo che non deve chiedere mai... almeno fino a quando misero il joystik rotante.

 


 

Fiat aveva affossato il marchio Lancia per vendere da un lato fiat e dall'altro ferrari.

Ma fiat non vendeva un ciuffolo nei mercati del sugo e aveva una nomea da prodotto soviet, ferrari non e' che fosse poi tutto questo top of the pops e spesso le auto non erano certo decenti o richieste.
La storiella delle auto limitate la puoi raccontare ai gonzi, quando riusciva a vendere bene le serie limitate magicamente diventavano meno limitate o si moltiplicavano come conigli auto fotocopia.

Adesso Fiat scopre, con un ritardo imbarazzante,  che i conti mal messi e' perché il 50% del guadagno lo si fa con la fascia alta, dove i ricarichi sono importanti, del resto costruire un'utilitaria o una premium sulla linea di produzione non cambia tanto come il prezzo di listino.

Fare solo cose come la 127 o la panda e aumentare il ricarico peggiorando il prodotto funziona solo sul mercato interno e funziona poco, perche poi il prezzo di listino e' basso: guadagnare 30% su 100 e' diverso che guadagnare il 50% su 300. Apple insegna.

Fiat vuole la sua fetta di torta premium, e lo fa con un telaio unico per croma, thema e 164 (che finalmente sostituisce la mummia della alfetta che cominciava a sembrare un numero da avanspettacolo con un tormentone:"Abbiamo una nuova auto: e' quella vecchia!").
L'idea non sarebbe neppure male, molto moderna, ma si scontra con diversi problemi.

Primo
Dopo avere impestato il mondo di ruggine e guasti non puoi pretendere che ora ti credono cambiato per essere stato illuminato dalla qualità totale mentre andavi sulla via di Damasco e da ora puoi vendere una vera auto di rappresentanza perché la preghiera migliora le tue auto.
Non ci crede nessuno.

Secondo
Il marchio Lancia ormai e' quasi sconosciuto, non puoi pretendere che si ricordino di te, in strada negli ultimi 30 anni hai messo sul mercato estero meno auto di un paese dell'est.
Anche se qualcuno si ricorda delle gare non è vai a cercare una red bull nei concessionari come auto di famiglia.
Che puo' essere vantaggioso il fatto che non che non sanno  cosa hai fatto prima, ruggine, ma entrare in un nuovo mercato nazionale provoca la necessità di pagare soldoni di pubblicita' per farti conoscere, cosa che non fecero essendo sbollettati.

terzo
L'auto vien presentata ancora con quel ca...spita del motore del fiattone 124.
Capiamoci, ormai e' un classico della comicita', come la brioche di Gaspare e Zuzzurro, ma una vettura di rappresentanza che ti arriva con il cadavere del 124 portato a 1998 (non di piu' che altrimenti  ti arrestiamo perché sei uno sporco capitalista) comincia a mostrare i suoi limiti anche nella comicità.
124CV 1998cc sono adeguati ad una grossa onesta ragionevole vettura di famiglia, ma non certo premium sportiveggiante.
Per poter avere piu' cavalli il povero cadavere viene dotato di turbo per ottenere 163CV, non certo moltissimi, ma con lo strappone di medda tipico della scorciatoia gran risparmio prendi 3 paghi 2.

La scritta turbo sul bagagliaio e' il modo che ha il tuo Dio ha per ricordarti che si son dimenticati di montare 2 cilindri. 

Capisci che davanti ad una classe E che, si, certo, ha anche dei motori per quelli come l’Italia, ma il motore di base sarebbe il 2.3, seguito dal 2.6, 2.8, 3.0, 3.2, 3.4, 4.2 ,5.0, 6.0, fino a 376CV fai la figura dell'auto di famiglia.
Permium, capisci, non una fiat 124 con sopra il materasso svolazzante sulla Milano Napoli.

Fiat capisce che forse e' meglio cambiare motore e aggiunge le 16valvole spacciandole per lusso sfrenato e primizia (che simpatici burloni!) e arriva a pompare 163CV e, per la versione sfortunata, 200CV inguidabili. La turbo era idonea solo a far spaventare la suocera con il laggone in rettilineo (e' a questo che serve il turbo sulle stradali, no?).

Ovviamente non basta.
Le vendite fuori dall’Italia lo sottolineano.
Dove trovare un motore normale?
In fiat non esiste, se insistono sempre sullo stesso tasto non e' un problema mentale, e' solo che con le casse vuote che non ne hanno un altro.
Prima prendono il motore 2.8 V6 150CV renault, e non contenti, anni dopo, riesumano togliendo un po di schifo il V6 alfa romeo su cui stendiamo un velo.

Ma non basta, il motore renault e' buono, ma non e' un fulmine di guerra, e' da grande media, non è ancora da premium.
Ottimo come base, ma non certo da far battere il cuore ad un fulminato che deve cacciare una montagna di grano per una vettura costruita da un marchio dalla nomea chiacchierata e inaffidabile.

Cosi' la pensata del marketing fiat dopo un lungo sfogliare le poche misere righe dei motori disponibili:
Mettiamo un motore Ferrari!
(gia' sentita, no?)

Cosi' calano un enorme e pesante 3000 V8 che sicuramente avra' coppia ed elesticita' in abbondanza, ma con i suoi 200CV e la cubatura era meglio del Renoldo, però con l'aggravante di pesare come un elefante rendendo la guida bizzarra anche in virtu' dell'esagerata coppia non prevista.
Il problema e' che poi veniva proposta ad un prezzo così folle da fare piangere persino un fanboy convinto (oltre il doppio della versione base, che non era regalata).
La vettura verra' infatti infatti venduta nella mirabolante quantita' di 72 pezzi (su 140.000 della prima serie e altri circa 2000 della seconda), secondo voci quasi la meta' in mano a manager del gruppo che la prendevano con uno scontone.

La thema ferrari riuscite a trovarla usata senza problemi, nonostante la rarita' e il nome ferrari che titilla molti ignorantoni, al prezzo di un paio di pizze gourmet: anche 10.000E. Scordatevi di trovarla perfetta.

Il fatto e' che la thema non era neppure pessima come idea generale, ma non era ne premium ne robusta con gli interni che si scollavano e gli ammortizzatori che morivano ogni 10.000Km.
Stiamo parlando di un onesta, ma fragile, vettura per famiglie che voleva fare la prima donna. 

La thema, alla fine e' l'ennesima occasione mancata, in patria vende bene, del resto le varie riviste la pompano un mese si e l'altro purè con piselli, avevamo ancora un mercato protetto, ma alla fine non vende molto altrove.
A seconda delle fonti parrebbe che nel mondo ne vendano circa 80-100.000 su 370.000 prodotte in 10 anni.
In soldoni vuol dire che neppure negli stati confinanti riescono a piazzarle, mentre in italia le piazzano a manetta, del resto ovunque ti giravi era pieno.
Secondo le riviste, e per il popolino ignorante, era LA thema, LA grande auto figa per definizione.
Del resto non avevi molta scelta.
Non essendo una vettura di livello scomparse dalle strade altrettanto velocemente.
Per strada oggi e' piu' facile che incrociate una fulvia o una M3 dell'epoca che una thema di qualunque motorizzazione. Anche incrociare una una classe E W124 di mercedes non e' rarissimo.

Qui si ferma la storia di lancia, ormai un badge da incollare sulla fiat punto o sulla chrysler 300 a seconda dell'umore del momento.


PS
Qualcuno potrebbe dire che non ho parlato della delta.
La delta non e' una grande auto, anzi un vero e proprio cadavere.
Quella stradale era un vero cesso, ed era molto diversa da quella che correva (alcune versioni montavano pure mozzi avanzati dalla produzione della stratos adattati, per dire), ma di fatto sono 4 auto diverse con lo stesso nome e quella che compravi dal concessionario era principalmente solo una delle 4.
Dentro era un vero fiattone e la qualita' era la solita del gruppo.
Al di la dei risultati agonistici, ottenuti con auto che nulla ci azzeccavano con quella di serie, non e' una vettura che oggi vorreste guidare, certo meglio di un VW ta-rocc, ma meno confortevole.
Brutta, scomoda, poco razionale, economica, mal assemblata... indegna di essere lancia.
A riprova di ciò considerate quante ne vedete sulle strade, zero.
Sono sparite dalle strade il giorno dopo che hanno smesso di produrle o quasi, piu' facile vedere una Prinz.

8 commenti:

Eugenio ha detto...

tocchi un tasto dolente..

sale in un dente con nervo scoperto

lancista da sempre. confesso.

e l'anno scorso mi sono ricomprato la croce e delizia, sulla quale hai dichiaratamente sorvolato.

Brutta.
Assemblata fiat.
Le berline di serie erano decenti, il 1600 della GT accettabile, meglio il 2000 della 16v integrale con la coda (chiamata anche Prisma). Tutte troppo spartane.

La HF era un gradino superiore, sia come dotazione che come cura.. era il gradino da scalare per avere un cambio decente, lo ZF. Meno cigolii.

Il mostro è stato il canto del cigno, la dimostrazione di come il reparto corse avesse fatto l'ultimo miracolo, trasformando un brutto anatroccolo in un cigno.

Tre evoluzioni, auto praticamente identica alla LX 1300 di serie. Ho comprato una LX per cannibalizzare pezzi per rattoppare la mia 16v.

6 titoli mondiali costruttori non sono un colpo di fortuna ed hanno portato tanta fama e successo alla Lancia da decretarne la morte.
Oscurava le altre, oscurava l'Alfa che avevano deciso di far sopravvivere al suo posto, come sportiva di lusso.
Quindi Fiat, con in mano l'asso pigliatutto, lo scarta. Butta fuori la delta seconda versione. Primo vero rinnovamento. Abbiamo avuto la HPE.. decente ma era meglio la vecchia HF.. interni fiat finto lusso, prestazioni da tamarro con PuntoTurbo (no, quella elaborata tirava di più).

Mille difetti la Delta.. per farla correre dovevano rinforzarla dappertutto, rischiava di spezzarsi.
Ruggine? si..
Il motore è fantastico, ma lo devi strappare, non puoi tirarlo a lungo, altrimenti frigge.
Se mettevi l'aria condizionata era un disastro, nel cofano anteriore non c'era spazio, la batteria non ci stava dietro, il sistema di ventilazione interno era ridicolo.
Per quello era meglio prenderla col tettuccio apribile piuttosto che con l'aria condizionata.
L'impianto elettrico è ridicolo, le guarnizioni si seccano al sole, la vernice è delicata, le marmitte si forano, le viti dei fanali sono come quelle dei lego, la cappelliera si deforma, i supporti dei paraurti sono fissati con la colla, la linea è spigolosa (mia moglie la odia, mia figlia si vergogna).
L'insonorizzazione non esiste, puzza di benzina..

Ma quando sei al volante, senti il culo tutt'uno con le 4 ruote motrici e capisci perchè ha vinto tanto.

Morta la deltona (assassinata) han smantellato il reparto corse e spazzato via l'ultimo spirito rimasto di Vincenzo..

Enky ha detto...

Quando ho visto che fanno più puntate di top gear sulla lancia di qualsiasi trasmissione/documentario fatto qui in italia, ho realizzato che siamo proprio noi a non essere in grado di apprezzare quello che abbiamo e che possiamo fare. E aggiungendo, primo cambio transaxle con freni all'uscita del differenziale, primo impianto elettrico di serie, prima macchina con pneumatici radiali, primo v6 di grande produzione... e ora il nulla. Forse solo le versioni speciali della giulia mantengono schegge di quella passione di fare le cose.

Celso ha detto...

"boxer a V" non esiste... forse intendevi V di 180°?

baron litron ha detto...

per me esistono due marche di auto italiane davvero valide e fiche: Lancia e Lamborghini (oltre a quella del mio bisnonno ovviamente, la Taurinia)

una è stata ammazzata da quelle merde del lingotto, l'altra per fortuna non è mai stata sfiorata dalla famiglia ovina

di Beta Montecarlo ne ho viste un tot da bambino, ma mi piaceva anche tantissimo la Gamma coupé, oltre a quelle vecchie (Appia, Flaminia) che ancora si vedono nei raduni di auto storiche

la Stratos era il sogno, pur non capendo una ciufola di auto solo la vista mi aveva stregato, quando poi una volta in autostrada una Stratos rosso scuro ci sorpassò, ne ascoltai pure la voce....

non maledirò mai abbastanza quei battilastra disonesti di Villar Perosa, dove mettono le mani producono sterco, e dopo essere stati con la truffa e il ricatto il ministero dell'automobile per trent'anni buoni, han finito per mollare tutto e farsi comandare dai francesi.
massacrando nel processo tre o quattro generazioni di italiani, tra l'altro.

che s-giai, ma dabon

blu-flame ha detto...

Celso e' proprio un motore boxer a V.
Il motore a V si distingue, manco a dirlo per essere un motore in linea ma con i cilindri sfalsati e inclinati (in realtà spesso non identici dando quel sound particolare asimmetrico) per aumentare la compattezza del propulsore.

Il motore boxer, anche se spesso e' "a sogliola" o a 180 gradi come le subaru, non si distingue per l'angolo fra le bancate, ma per l’accensione dei cilindri che sono 1e2-3e4 al contrario un motore a V o in linea hanno accensioni solitamente 1-3-2-4 o 1-3-4-2, questo perché i pistoni 1e2 e 3e4 hanno il famoso movimento da boxer che si danno il guanto.

Ci sono rarissimi motori boxer che anziché essere con un angolo fra le bancate di 180 sono a V.

Celso ha detto...

Ah capito, pensavo ti riferissi alla configurazione di bielle e manovelle, non al movimento dei pistoni.

Giona ha detto...

Questo non è mai stato un paese per chi apprezza le belle auto. Adesso poi è davvero frustrante. Nei listini ormai ci sono solo SUV-crossover e simili brutture. Berline con aspirato classico (no ibrido) non so nemmeno cosa ci sia ad oggi.
A me piacciono le americane di grossa cilindrata, come la Camaro SS o le Challenger con gli Hemi. Sono le uniche per cui potrei indebitarmi (partono da 40k seminuove) e almeno sei felice quando ci vai in giro.
Però nel nuovo, se non sei molto ricco, sei condannato alla mediocrità.

Fred ha detto...

Lacrimuccia. Mio padre lavorava alla Lancia, come operaio, promosso poi impiegato (ed erano pagati meno che alla Fiat... ).
Conservo una cartolina (di quelle grandi) della Stratos, presa per me in azienda da mio padre, e una copia di Automobile Quaterly quasi completamente dedicata alle Lancia. E' del 1974, elegantissimo, rilegato in tela... foto meravigliose. Arriva fino alla Fulvia. Nello stesso numero si parla anche delle Gaylord.
In famiglia abbiamo avuto due Delta. La 1300 LX, sempre guasta. Bellissima (a mio avviso), ma sempre guasta. Qui a Torino qualcuna in giro si vede ancora, ma ormai rarissime. Il motore 1300 non ce la faceva proprio.
Poi il modello successivo, quello che qualcuno chiamava Deltasud, perche' dicevano che assomigliava all'Alfasud. Motore 1600. Rottamata due anni fa' per la fusione della testata dopo 25 anni di onorata carriera. Si e' fatta pure 13 anni con il GPL a bordo: da qui i problemi alla testata. Mai, ripeto, mai avuto problemi importanti quando andava a benzina. Qualche problema con il GPL... con l'eta' tendeva ogni tanto a fermarsi ai semafori. Ma era gia' over 20 anni.