domenica, aprile 23, 2023

al solito sono inca...

 


Vi do 2 numeri letti fra le statiche di settimana l'altra.... così per farvi produrre un pochino di bile:
Mal comune doppia sfiga.

In questa stagione inizia il tam tam mediatico del motore del sud, il grande sgorgare del petrolio al sud:
il turismo.
Piu' che motore lo chiamerei mito classico, vello di Giasone, tutti ne parlano nessuno lo vede.

Mentre leggo dei soliti fantasmagorici risultati inventati dai giornali sul  turismo rampantissimo nel sud italia, gia' raccontato infinite volte dal vostro incazzoso blogger, nell'etichetta, è gia' dimostrato che al sud il turismo e' una rarità, spesso malvista dai locali che non ne vogliono sapere, un dato mi colpisce.  

In una intervista un esperto di trasporti aerei, per una serie di ragioni,  fa una chiosa per motivi che non ci azzeccano con le mie considerazioni.

in una cavolo di settimana arrivano piu' aerei alle Baleari che in 3 mesi in Sicilia.

Certo, la Sicilia ha traghetti piu' comodi, ma stiamo parlando di una zona grandina.
Capite un attimo che siamo parlando di una regione che ha CINQUE volte la superficie e popolazione delle Baleari, ma i voli sono 12 volte meno, in proporzione, 60 volte meno.

Salvo pensare che sia normale la cosa di  un tedesco o un belga che prendano la loro macchinina e facciano brum brum fino al traghetto con un viaggio della speranza di 3+3 giorni (dusseldorf palermo sono 24h di viaggio, 2400Km, 200L di benza, forse 400E complessivi di spese, 800 AR) vuol dire che qualcosa non funziona.
Vuol dire che che la Sicilia non se la fila nessuno.

Come detto altrove l'indicatore delle strutture turistiche dice la stessa cosa.

Ma questi giornalisti che iniziano ora a fare la ola e finiranno ai primi di settembre narrando fiumi di miele e latte (con dati non ancora disponibili) cosa fumano?


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Altro indicatore di un economia disastrata in altri dati che ho letto questa settimana.

In  Calabria,  secondo gli ultimi dati disponibili che ho trovato (settembre 2022) a vario titolo chi ha preso il RdC sono  224mila persone nel 2022  e sono presenti in tutti i comuni calabresi, anche il piu' piccolo in Cu ai lupi.
In pratica il 15% delle famiglie in calabria e' colpita dalla manna che cade perché "nun se trova da lavorà" (o giu di li.).
Stando a statistiche che non sono sicuro che siano corrette, nel 2023 il numero di percettori dovrebbe essere salito a 250.000.
Su una popolazione di 1.947.000 persone (2019 istat)

Uno dice: ok, il lavoro manca, posto di M...
Del resto lavorano da dipendenti solo 262.000 persone ...
Terzo mondo, non esiste lavoro, aziende, turismo, un cazzo: 262.000 dipendenti che lavorano in aziende piccole (2.2 per azienda, pesino piu' sfiga della media italica) e insomma, il resto e' assunti dallo stato(tutti dati istat)...
Gia' questo fa ridere e dice che non esiste turismo, capiamoci, se un pizzeria abbisogna di 2 camerieri, un pizzaiolo e servizi, o un hotel ha una serie di persone che fanno pulizie e e cibo, poi hai tutti i servizi collaterali, i terzisti come elettricisti e venditori, il resto della popolazione come negozianti ed edili...  

Capiamo subito che 262.000 persone non ci fai certo un sistema che può servire a fare la enorme e cicciosa balla che raccontano i giornali con decine di milioni di persone che vanno in Calabria in vacanza (probabilmente a dormire all'addiaccio visto il numero di strutture ricettive).

Hotel calabro?

Che poi mi devono spiegare i giornali del suDD come fa a non esisterete il fatto che la Calabria (e altre regioni con numeri simili) faccia a non dipendere da quei tonti del nord o non faccia disavanzo:
262.000 dipendenti e poche migliaia di professionisti dovrebbero dare da mangiare a quasi 2 milioni di persone, stiamo parlando del fatto che un dipendente in Calabria dovrebbe avere come media un lordo di 20.000E mensili, non essere rari quindi chi prende come dipendete 40.000E.
Camerieri che lavorano da chez maxime, altro che la Côte d'Azur dove ci sono postacci, il nuovo sfarzo e' la Calabria.

photo: tipico cameriere che prepara nella tipica pizzeria calabra low cost (quelli top non fanno quegli errori)

Poi pero' la regione  Calabria pare che richieda la possibilita' di 900.000 regolarizzazioni di immigrati dando la motivazione che MANCANO I LAVORATORI per rispondere soprattutto alla prossima stagione estiva.

Ora e' chiaro che il match non è mai 1:1, non possiamo certo paragonare gli skill di 2 gruppi di persone in maniera marxista (un operaio e' un operaio ovvero 2 braccia e nulla cervello), ma di certo su una richiesta di 900.000, 4 volte tanto, di gente non qualificata in un terra dove (stando a statistiche) gli indigeni non sono certo classificabili come skillati. 

Posso capire che fra i 250.000 (praticamente uguali ai  dipendenti aziendali)  ci sara' gente senza un braccio, persone limitate, e gente con 2 lauree STEM che non vuole fare il pizzaiolo. Tutta gente che posso capire, più o meno. Ma il 95% non sara' cosi'.

Ma se quei 250K se non diventano istantaneamente 50K al massimo io mi farei delle domande, GRANDI. ENORMI. 

Oppure possiamo sperare o che dove ho letto la notizia sbagliavano 3 zeri, o lo ha fatto l'assessore di turno che verra', uno o l'altro, sollevato dal proprio incarico.
Del resto non ho trovato conferme a questo numero.

Ma se la richiesta fosse anche solo di  90.000, farebbe ridere, spero che siano 900, senza mila.

 non tanto per gli immigrati, in se, quanto per l'incapacita' dei dirigenti di gestire.

In Italia tutto e' drammatico, ma nulla e' serio, soprattutto i numeri.

3 commenti:

camu ha detto...

Come sempre hai centrato il bersaglio. Stiamo organizzando una vacanza in Italia dopo anni di assenza (grazie Covid!) per visitare parenti ed amici. La mia famiglia è in Sicilia, e posso confermare che i voli per l'isola sono carissimi e molto scomodi. Da anni hanno un aeroporto più piccolo a Comiso, una succursale di Catania, ma non l'hanno mai valorizzato, anzi adesso alcune compagnie hanno deciso di togliere i voli per quel piccolo scalo (che sarebbe comodissimo per la Sicilia sud-orientale) e metterli su Catania. E vogliamo parlare della viabilità? La Sicilia meridionale non ha autostrade o anche superstrade degne di questo nome. Tutte strade a scorrimento veloce piene di buche, tornanti, a corsia unica per senso di marcia. E non voglio neppure cominciare a parlare della situazione ferroviaria. Quand'ero all'università in Toscana e tornavo in Sicilia per le feste, una volta decisi di provare il viaggio in treno fino a casa dei miei, invece che fermarmi a Catania e fare il resto in macchina o in autobus. Il treno ci mise 5 ore a percorrere poco più di 120 chilometri. CINQUE ore. Vuoi per il binario unico, vuoi perché passava da paesini di cui ignoravo l'esistenza. E poi vengono a dirmi che vogliono fare il ponte sullo stretto, quando non riescono neppure a spendere i soldi del PNRR per sistemare la tratta ferroviaria Palermo-Catania, e per andare in auto tra i due grandi centri ci vogliono 4 ore.

Anonimo ha detto...

Sono stato più volte al mare in Calabria, costa degli Dei. Un mare stupendo, nulla da invidiare a mete probabilmente più blasonate. Ci sono anche strutture eccellenti, recentemente ristrutturate, nuovissime e bellissime. Però poi alla sera andavi a cena (in una di queste strutture superfighe) e dovevi aspettare un'ora che qualcuno venisse a prenderti l'ordinazione, organizzazione e gestione scarsissima. Poco personale. Poco esperto.

Quando vedi i camerieri girare per la sala con lo sguardo perso nel vuoto, utilizzando il potere jedi dei camerieri di non guardare mai negli occhi gli avventori per evitare di essere fulminati col solo sguardo, qualcosa che non va c'è.

Dopo un po' ti fai l'idea che qualcuno abbia buttato un po' di soldini per tirare a lucido un bel posto, magari con sovvenzioni varie, e poi si sia dimenticato di leggere il manuale di "come portare avanti un'attività alberghiera".

CeboCappuccino ha detto...

Probabilmente il resto della popolazione lavora a nero.