mercoledì, febbraio 28, 2024

trattori e tronzate

 


Da una vita gli agricoltori ci fanno un Cu cosi' con marce di trattori ovunque, rompendo il razzo, marciando persino davanti a casa di Berlusconi, roba che mostra in maniera evidente che mr B era importante nel panorama italico esattamente come desiderato dalla sinistra.

I villici prima si lamentavano prevalentemente delle cattivissime quote latte.
Almeno una protesta all'anno, quando non una decina, contro queste kattivissime quote latte.
Per decenni.
Una rottura di ca... continua.
Operazioni truffaldine da parte dei produttori (con tutto cio' che comporta fiscalmente e come sicurezza alimentare) era all'ordine del giorno fino ad arrivare ai numeri a caso come viene detto in tribunale:
"non si rintraccia, però, una centrale criminale con individuate responsabilità personali, ma diversi ambiti, tecnico-amministrativi, che hanno creato negli anni fortissimi ed occulti centri di potere tutti convergenti nel violare regole e controlli, con i sistemi più disparati, per fare arricchire alcuni produttori e allevatori a discapito degli altri, tanto da viziare gravemente il mercato”

Insomma avevamo truffe e latte in nero, dichiaravamo meno del prodotto pur sfondando comunque le quote, ma e' colpa di tutti, sono tutti criminali (stando alla loro definizione), ovvero non e' colpa di nessuno.
Ladri, ma italiani, tutto bene, tutti ladri rispettando l'indole italiana da ladropolli.

Nonostante cio' vi e' stato uno sfondamento ufficiale delle quote con sanzioni enormi pagate, ovviamente, dagli operai,  solo in minima parte, dopo intervento multiplo EU, dagli allevatori "furbetti"
Allevatori che ancora nel 2023 hanno ricevuto un ulteriore bonus alla rateizzazione... dopo 20 anni.
Un paio di bonus ancora e nessuno fara' pagare un pensionato di 80anni il multone e finira' definitivamente al povero pagatasse.

Poi nel 2015, finalmente direte, le quote latte sono state tolte, immagino il vostro pensiero: finalmente i trattori anno finito di scassare il ****.
ILLUSI.
Il trattoristi scoprono la bellezza del mercato libero, la concorrenza e le grandi fattorie europee.
Conseguenza?
Marce di trattori per riavere le kattive quote latte.
Poi, per fortuna da qualche tempo hanno smesso.

Ok, qualcosa non funziona. 

Ma le quote latte sono solo una minima parte, per quanto evidenzia bene la malattia, del casino costante dell'industria agroalimentare.

di recente abbiamo avuto esplosioni rabbiose di trattori sul concetto:
“le tasse sono troppo alte”.

Prima di andare avanti con le facezie bisogna ricordare che l'agricoltura e' un pozzo di spesa senza fondo.

La questione e' che la terra e' dura da lavorare e questo implica COSTI.
Giusto per comprendere la questione un piccolo di campettino di 1Ha (100*100m) per la sola aratura partono 60 litri, in pratica puoi arrivare a 200 litri prima della vendita del prodotto, o se preferite in una giornata di lavoro si arriva facile a 200litri per un singolo mezzo.
Non solo il carburante ma gli stessi macchinari hanno costi spaziali e gli assegni da 100KE volano via come coriandoli.
Investimenti da grande azienda.

Aggiungiamo  che non puoi affamare la gente, mangia il ricco, ma anche il povero e devi far si che tutti possano mangiare.
Anche se puoi trovare da mangiare a prezzo dall'estero ci sono buoni motivi per avere una certa indipendenza.

Per questi motivi DA SEMPRE (ci sono documenti dal medioevo!) l'agricoltura e' sovvenzionata.

Giusto per avere un'idea la gran parte degli aiuti EU riguardano l'agricoltura, con 36 miliardi di euro assegnati in varia maniera all'Italia e ulteriori menate collaterali.

Si aggiungono a queste cifre tonnellate di aiuti dallo stato italiano, che non e' chiaro quanti miliardi siano.
Non bastante questo ci sono altri aiuti

Gli agricoltori:
non pagano Imu,
non pagano IRAP,
hanno un IVA agevolata (4 contro 22)
non pagano le tasse sui carburanti (0.7E contro 1.8E al litro per il gasolio, ricordiamoci poi come viene usato in meridione),
non pagano IRPEF sui terreni agricoli e parte dell'IRPEF,
eccetera.

In questa splendida cornice in cui non pagano tasse, anzi le tasse sono negative visto che anziché dare ricevono, vediamo quali possano essere  i problemi di questi benedetti.

I problemi sono diversi, ma una della cosa e' che l’Italia, come e' successo per il SUD, le aziende a forza di droga sono drogate croniche.
In pratica le aziende agricole si sono specializzate nel prendere piu' che nel produrre.
Se nel mondo industriale moderno zappare la terra non e' differente da qualsiasi industria, la concorrenza ha spinto alla concentrazione e all'efficientamento, ma in molti paesi troppo generosi le aziende sono rimaste piccole e poco tecnologiche e avevano qualche utile giusto per sovvenzione.

A questo si aggiunge che le aziende "grandi" ad alcune forze politiche sanno sul caspita, preferiscono rimanere ancorate al passato dove l’élite fascio-comunista si raccontava barze in latino o francese e il poveraccio che non faceva parte dei "dotti" doveva morire e non lamentarsi: peccato un'azienda come stellantis ti ride in faccia se vuoi piegarla come fai con Peppino u' maccanico.

Cosi' anche l’agricoltura soffre della medesima cosa e la ladropollitudine che e' stata voluta da sempre influisce anche sulla possibilita' di consorziarsi perché se son tutti ladri tu non ti metti in comune una risorsa come una costosa mietitrebbia con un furbetto, quando non ladro.
In pratica piccoli slegati e sfigati, non ci credete?

l’Italia oramai e' coprolite. Ovviamente il sud... e' il solito sud che non vuole neppure stare al passo del pessimo nord.
Siamo piu' simili al mondo dell'est che quello europeo.

Dopo non lamentiamoci della mozzarella crucca, dell'olio spagnolo e del'avena francese.
Non e' concorrenza, e' desiderio di essere ultimi.

A questo si innesta la castroneria della finta riduzione della CO2.

Infatti la UE vorrebbe azzerare la produzione di CO2 (ok, non ridete) e l'agri-allevamento e' il settore che insieme all'industria (che parzialmente lavora per l'agri) rappresenta la CO2, se si calcola bene e' sopra il 25%.
Ovvio che la riduzione della CO2 passa in primis dall'agricoltore, molto piu' che dalle auto (dove non si sta facendo nulla, nmon vedo Km di metropolitane a pioggia).
Il fatto e' che al di la di dove recuperi energia (una centrale nucleare nella stalla?) non esiste possibilita' di far andare 10 ore di seguito un trattore senza far esplodere le batterie o farlo affondare: provate a mettere 600KWh (4 tonnellate circa) sul trattore.
Lasciamo perdere il mietitrebbia che spesso si spara 24h di seguito con 400KW mandati a bomba, stiamo parlando di 100 batterie di una tesla S, una 70ntina di T di batteria da caricarsi velocemente in un oretta fra un campo e l'altro.
Anche ammettendo che i motori elettrici rispetto alla trasmissione idraulica siano piu' efficienti, anche del doppio, non cambierebbe la questione: più semplice metterci un reattore nucleare a bordo o chiedere agli alieni.

Capiamo da soli che i mezzi agricoli, salvo di averne duplicati, non possono essere certo elettrici, salvo di montare delle strutture sui campi in stile filobus.


 

Idem le serre, stiamo parlando di MW di bruciatori (ognuno di quei cosi appesi sono 100-300KW cadauno, in una serra grande sono decine) che certamente sono sostituibili con l'elettrico facilmente, ma ricordiamoci:
Cosa costa un serbatoio di 300 litri in resina (poche 100E) o un serbatoio di GPL e quanto costa un elettrodotto che corre alto (non vorrai ararlo o inciamparci) in media tensione?
Perché parliamo di Km di tratta per potenze MW, non puoi certo portarli con un cavettino del phon e anche i riscaldatori probabilmente sarebbe meglio averli da alimentare con 15KV e non la 380.

Capiamo che anche per l'agricolo capire i problemi di avere in giro 15KV non e' banale oltre che costoso.

Ovvio che gli agricoli si sentano sotto attacco.

Ma non basta la diminuzione di aiuti, alcuni hanno scoperto il PAC.
L'idea e' di ridurre i fertilizzanti con una prima riduzione del 20% almeno entro  2030 (ieri mattina), garantendo nel contempo che non si verifichi alcun deterioramento della fertilità del suolo. 

La questione e' che  i fertilizzanti sono una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua e possono anche avere effetti negativi sia sulla biodiversità che sul clima.
Gia', la famosa CO2 tanto amata dalla UE.
Indovinate i composti azotati da dove vengono?
Chi ha risposto metano?
Inoltre la cacca sparsa su campi cosa produce?
Chi ha risposto gas serra?

Il "problemino" e' che se io devo abbassare i fertilizzanti e non li ho sprecati a palate, del resto costano, mi ritroverò in una maniera o l'altra a diminuire la densita' della coltivazione, o, se preferite, un aumento di spese e gasolio a parita' di tonnellata di prodotto.
Cosa che ovviamente spinge non solo verso il fallire, ma anche non essere competitivi con chi le paranoie non se le fa (es tutti i paesi dell'est o la Cina che già oggi importano a tuono.
Se questo non basta vuol dire anche aumentare i contestati OGM, tanto odiati dagli agricoli italici perché implicano anche un aggiornamento del "ma io ho sempre fatto così e voglio continuare a farlo"

Poi alcuni vogliono "più tutela del Made in Italy" che non vuol dire un razzo visto che coltiviamo tutta roba estera, pomidori compresi, e tranne qualche formaggio non e' che sono cifre cosi' importanti.

Ricordo infatti che dietro tutto sto caos, con coldiretti che millanta PIL da 2 cifre ben piene, la quota del settore agroalimentare sul totale dell’economia italiana è stata pari al 4%.
Il famoso cibo santo riconosciuto il tutto il mondo (mondo all'interno dell'italia?) vale la mostruosa cifra del 4% del PIL, un razzo moscio.

Stiamo parlando di un settore pesantemente bonusificato, tanto da essere droga.



Noticella:
Anche nell'agro abbiamo il vecchio possidente che ha il potere e non molla il timone al GGiovane se non sul punto di morte che "io ci ho lesperinza che tu non sai nulla perc io ci so" anche se sei un agronomo titolato (ricorda la xylella?) e mollano solo quando il figlio (perché l'azienda DEVE essere passata ai figli) ha ormai 50 anni.


Ricordiamo: è il settore che fa piu' CO2 e prende piu' bonus, ma e' un settore che conta il 4% dell'economia.
Secondo voi, in un momento di cinghia stretta, quanti soldi all'agro possiamo dare?
Hanno ragione a protestare?


Aggiunta:
Ricordiamo il "documentario"


7 commenti:

baron litron ha detto...

"Ricordiamo: è il settore che fa piu' CO2 e prende piu' bonus, ma e' un settore che conta il 4% dell'economia."

vero se si parla di economia, il discorso è molto diverso se lo si inquadra dal pdv dell'economia del carbonio, e qui le carte in tavola cambiano un pochetto....


http://www.climatemonitor.it/?p=58780

questo non santifica le sovvenzioni all'agricoltura (che però sono importanti ase non essenziali in certi contesti), ma ci riporta forse, come genere umano, a considerare con più attenzione le nostre proporzioni rispetto al pianeta e al resto del carbonio che lo popola.....

Skypippo ha detto...

Se ti presentassi a qualche turno elettorale regionale/nazionale credo otterresti un mucchio di voti. La tua natura di "bastian contrario" in s.p.e. risulterebbe assai gradita perlomeno ad una fetta discreta dei nostri connazionali. Ovviamente ti darebbero la caccia in tutti i modi gli altri schieramenti. ma avresti possibilità. Hai solo due punti disgraziatamente (ED ENORMEMENTE) deboli a mio parere:

- detesti il SUD e i poveri sudisti (purtroppo)
- detesti il peperoncino

Superando questi due deficit (magari a te sembrano altrettante medaglie...boh) saresti perfetto per candidarti nel...SUD ITALIA. Devi sapere che i miei corregionali ne hanno pieni i cog...ni dei politici che fanno promesse e non mantengono.

blu-flame ha detto...

Skypippo, io non detesto il sud, detesto come e' stato gestito.
Il problema e' che a forza di droga sono drogati, e lo sarei ugualmente se fossi al posto loro.
I drogati non sentono ragioni.
Se gli dici che gli togli i soldi facili in cambio di istruzione, che permetterebbe loro ampii incassi rispetto ad ora, si arrabbierebbero.
Ovvio che i poLLitici non rispettano le promesse, di fatto sono irrealistiche e vertono sul "piu' droga" cosa che e' assurda, ma assai richiesta dai drogati.
Basta vedere il pastrocchio fatto con ILVA o le castronerie con i forestali.

Uno serio, ammettendo che abbai un seguito (altrimenti non governa) non verrebbe MAI accettato perche' la parola d'ordine sarebbe "basta droga" usando quei soldi per migliorare la societa'.

Non detesto neppure il peperoncino, e' una pianta simpatica che puo' essere usata per medicamenti. Poi alcuni pazzi la usano un cucina per coprire i sapori.

Gaetano79 ha detto...

Buon articolo! Vorrei aggiungere alcune considerazioni:
1) I sussidi PAC all'agricoltura furono introdotti dalla CEE negli anni 60 per diversi motivi:
_ rafforzare la produzione agricola
_ ridurre lo spopolamento rurale
_ contrastare i partiti progressisti (all'epoca, gli abitanti delle città, specialmente gli operai, votavano a sx per motivi di pura ideologia, mentre gli abitanti rurali votavano semplicemente a chi disrribuiva loro i sussidi).

2) Tipica lamentela degli agricoltori/allevatori: "L'industria alimentare impone i prezzi ai nostri prodotti". Non è così: i prezzi sono imposti dalla legge del mercato (domanda/offerta). L'agricoltura e l'allevamento, come tutte le attività economiche, NON sfuggono a questa legge.

3) Altra lamentela: "Dal produttore al consumatore il prezzo del prodotto aumenta notevolmente". E' semplicemente il valore aggiunto! La lavorazione, la conservazione e il trasporto degli alimenti incidono molto sul prezzo finale. Questo è frequente in economia: si pensi alla differenza di costo tra un'automobile e le sue materie prime di inizio filiera (minerali metallici, vetro, petrolio, caucciù).

4) Nel caso dell'Italia, l'autosufficienza di produzione alimentare non è raggiungibile: abbiamo elevata densità di popolazione, ma scarsa area coltivabile. Dobbiamo evitare i protezionismi e promuovere l'innovazione tecnologia nel settore agro-zootecnico.

5) Gli agricoltori invocano dazi e barriere contro prodotto alimentari extra-UE. Queste misure sono comprensibili in alcuni casi particolari: alimenti prodotti con norme igienico-sanitarie carenti, alimenti sussidiati dai rispettivi produttori esteri. Qualora non sussistano queste condizioni, le barriere contro le derrate extra-UE sono opinabili.

6) I pesticidi sono utilizzati sia in agricoltura classica, sia in agricoltura biologica (es. solfato di rame). Senza pesticidi, la produzione agricola diminuirebbe (Sri Lanka docet). Se usati correttamente, i pesticidi non causano nè problemi ambientali, nè danni alla salute. Alcuni pesticidi naturali, in passato utilizzati in agricoltura biologica, sono stati banditi perchè troppo tossici (rotenone).

7) Farine di insetti: io personalmente NON le mangerei. Ne permetterei l'utilizzo, a patto che sia segnalato sulle etichette. Il consumatore deve essere libero di scegliere. E' scarsamente probabile che le farine di insetti vengono inserite di nascosto negli alimenti, poichè hanno costi elevati (70 euro/kg).

8) Coldiretti è un'associazione di categoria molto abile. Promuove posizioni vicine alla destra (sovranismo alimentare) e alla sinistra (tutela dei piccoli agricoltori contro le "cattive" multinazionali). Organizza campagne informative rivolte al pubblico. In ogni caso, Coldiretti non è tutta rose e fiori (crack Federconsorzi docet).

9) Personalmente, sono d'accordo con le proteste degli agricoltori contro il Green Deal, ma mi trovo in disaccordo sulle loro volontà di protezionismo e corporativismo.

Skypippo ha detto...

Massi' Blu-Flame, ovviamente sai bene che esageravo inserendo il tremendo...peperoncino (io sono uno di quei pazzi che ne abusano e non per coprire orridi sapori bensì perché mi piace il piccante). Tornando ai discorsi un po' più seri: ok con l'istruzione ma devi sempre contemperare un periodo di transizione intermedia che copra il lasso di tempo tra l'uomo delle caverne e la Repubblica di Platone. La "macchina" deve poter andare avanti in modo da salvaguardare la vita delle famiglie e del sistema economico che comunque sussiste. Andrebbe probabilmente e con vantaggio bonificata la politica e snellita la "vita" degli enti territoriali visto che ce ne sono troppi e inutili. A ben guardare quest'ultimo elemento potrebbe essere esteso a tutta l'Italia visto che i piccoli Comuni non servono ormai a una mazza, a parte organizzare sagre e piazzare autovelox.

blu-flame ha detto...

skypippo il problema e' che bonificare il marciume quando l'economia tirava era una passeggiata
Quando potevi far debito era facile
Quando i tassi erano a 0% era complesso, ma non impossibile
Farlo oggi qualcuno deve soffrire, tanto.

Secondo te e' piu' giusto che oggi paghino salato (che poi e' quello, alla fine) le popolazioni che per oltre mezzo secolo hanno sovvenzionato il sud (le stats sono tutte molto violente) o che in un momento di grave difficolta' di tutti il sud si prenda dei carichi importanti.
Ovviamente non e' piacevole, non e' bello, non e' tane cose, ma non possimo drenare risorse dove per prenderle abbiamo distrutto tutto.

Oggi il nord italia e' un posto che ormai ha infrastrutture ridicole, costi della vita altissimi, stipendi bassi, e istruzione bassa se lo paragoniamo alla UE.
Cosi' il famoso nord, privato dalle risorse per progredire, e' oramai smantellato e fa fatica a mantenere una qualche parvenza di europa.
La mia citta' CAPOLUOGO ha strade che sarebbero, a forza di rattoppi "gran risparmio" da rifare fino alla base, di fatto il 90% delle strade ha buche che arrivano alla terra, solo da 2 anni il centro ha la fibra, ci sono aziende che non sono connesse, le aziende non hanno risorse e campano a "tirare avanti" mentre muoiono come mosche e non esiste uno straccio di metropolitana, ci sono solo 6 linee di bus e quelle piu' importanti alla domenica sono 1 ogni ora, di fatto ci metti molto meno meno a muoverti a piedi, in settimana, fuori dal clou, ogni 30 minuti e non sempre passa.
Di fatto una nazione del 3zo mondo.

Forse e' il caso di ripensare alla distribuzione delle risorse e in un momento difficile sarebbe il caso che chi ha goduto di enormi aiuti, che poi li abbia sprecati e' altro, pensi a risparmiare qualcosa e centellinare meglio ogni euro.

Peche' l'alternativa, continuare a lanciare soldi dagli elicotteri, si chiama default e non sareb morbido come in argentina dove hanno una marea di risorse.

Skypippo ha detto...

blu-flame, il nodo é politico. STRA-POLITICO. Le risorse in realtà ci sono (ci sarebbero) ma sono drenate da un diabolico meccanismo politico-economico che continua a mettere la polvere sotto il tappeto senza risolvere i problemi ma attendendo che si risolvano da soli (o che li risolva ...l'EUROPA! aha ah ah). La situazione opere pubbliche e infrastrutturali alle quali accenni é identica al SUD e al CENTRO (salvo qualche isola felice). Ci sarebbe un gran bisogno di muoversi e agire, progettare, costruire (razionalmente non tanto per edificare ciofeche), RINNOVARE. Ripeto: le risorse ci sono ma non c'é il personale che sappia utilizzarle, SPENDERLE e, soprattutto, una strategia politica che vada oltre i prossimi 6 mesi. Manca COMPLETAMENTE una scala delle priorità e sappiamo tutti bene che ci si muove solo dietro le solite (si ripetono da mezzo secolo) emergenze. Il nodo del corretto utilizzo delle risorse va risolto però bonificando il livello politico dirigenziale del Paese, un livello di volta in volta retorico, presuntuoso e inadatto (e sempre sbeffeggiato all'Estero purtroppo...). C'è anche (simmetrico) un enorme problema legislativo: una produzione costante e massiva di norme che si sovrappongono e stratificano settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Sappiamo tutti che, dietro l'abuso normativo, si celano i movimenti di una burocrazia elefantiaca e sostanzialmente ancorata, malgrado il computer e certune idiozie digitali, ad una visione ottocentesca della vita pubblica. Il compito riformatore (ammesso che interessi qualcuno seriamente) é IMMANE ma inderogabile se vogliamo "competere" e contare qualcosa in Europa e nel Mondo. L'alternativa è, come dici, il default, la tabula rasa che però non porterebbe effetti positivi ma ulteriore caos (e noi ci abbiamo messo secoli per diventare uno stato unitario mentre gli altri si pappavano pezzi di territorio italico).