giovedì, novembre 03, 2022

cuffiette 5E

 


 

Circa 6 mesi fa avevo bisogno una cuffia per ascoltare della roba senza infastidire la morosa.
Le mie cuffie negli anni si erano tutte disintegrate, non e' un articolo che mi faccia impazzire e le uso solo per necessita' estrema. Manco ho idea dove siano le mie sennheiser HD qualcosa di 30 anni suonati (magari trovavo cuscinetti nuovi)

Inoltre preferivo che fossero BT, per una serie di motivi sul PC non vanno bene i jack.

Ovviamente vedendo in giro pareva che si potessero comprare solo cose serie, diciamo sui 130E di una comoda, del resto 45E ad un pingpong cinese non mi va, potrebbero essere colossali come delle grandi fregature.

Mentre cerco di rimandare 95E di cuffie basic a prezzo premium e di marca seria  (anche AKG ha ormai l'ombra di Mordor e visti i recenti prodotti JBL non e' che mi dia fiducia) passo davanti ad una bancarella e trovo questi cosi, oltretutto auricolari (che  mi fanno impazzire ancora meno delle cuffie), di un colore idiota (bianchi) alla generosa cifra di 5E CINQUE.
Mi dico, tiro avanti fino a che non decido: ecco 5 sacchi!

Come vuoi che vadano delle complesse cose da 5E per di piu' schifosissimi auricolari?

La questione e' come vanno... cazzo vanno benissimo.

Per carita' non fraintendetemi, non faccio come quattroruote che prova una fiat punto mito e sembra di leggere la prova dell'Elise: non e' una Stax,  e non suona neppure lontanamente come i miei altoparlanti.

Diciamo che e' incredibile che suona meglio di tutti auricolari a filo che costano fino a 15E mai provati.

Da un lato e' follia: parliamo di 3 batterie, 2 caricabatteria, due computer prestanti (accetta diversi stream anche complessi), due convertitori DA piuttosto veloci, un cavetto per la ricarica apple style, il contenitore plastico molto rifinito ad aggancio magnetico, due microfoni, 2 convertitori AD e.. si... abbiamo anche  due auricolari e due ampli in classe D.

Tutta questa follia per miseri 5E.
Se guardate su amazonia (i2) ne trovate molti che sono rebrand della stessa cinesata, che nel frattempo e' scesa drasticamente di prezzo e ora la trovate fra i 10 e i 25E, del resto il trasporto fino alla vostra magione costa ben piu' del giocattolino.

Viene da chiedersi come puo' quella roba costare cosi' poco.

La risposta e' che ormai nessuno inventa nulla, sono tutti pedestri assemblatori.
Oggi nessuno costruisce un cellulare:
Si compra il display da sharp se buono o da samung se meno, la batteria da panasonic se e' top, qualche cineseria se meno, la webcam da sony se top, da samsung se meno (con l'ovvia cineseria) e via discorrendo.
Nessuno fa nulla e' un comprare da questo o quello.

Anche una volta che hai tutti i pezzi manco vuoi fare la fatica di montarlo e il telefonino cinese lo vai a montare dai vari Foxconn o meno.
Di fatto oggi sul mercato non esistono telefonini che non siano cinafonini, persino il Sony e' ridotto cosi', figuriamoci i  marchi di poca inventiva come apple o xiaomi.

Quindi e' normale che il vero produttore del telefonino, o della cuffietta, produca anche per se.
I pezzi sono standardizzati, alcune volte gli stessi proprio, altre volte versioni economiche di quelli montati sui prodotti top di COSTO.
Perché i top di costo non e' detto che siano  i top di prezzo.
Apple, anni fa, rinuncio' a display migliori perché il fornitore non disponeva di capacita' produttiva e negli anni monto' telefonini con processori e schermi che non sono identici, e  nel mercato e' tutto tranne che un eccezione: ho avuto in mano due portatili ACER identici sulla carta che montavano WiFi, ram, HDD e persino mainboard molto diverse con prestazioni diverse (non controllai gli LCD), solo il processore era identico, ma, ovviamente, il risultato era assai diverso.

Essendo presente sul mercato tutto il necessario in maniera facilmente interconnessa e con fabbriche allenate per produrre queste cose serve solo un capitale di partenza e la capacita' di vendita.
Oggi fare un TV come un samsung, anche migliore,  basta avere un mercato di qualche milione di pezzi, ma non serve neppure avere un'officina.
Del resto Xiaomi lo ha dimostrato, no? Fa TV da quando hai fatto colazione, costano poco e non hanno i drammi esistenziali di una grande marca italica

Fino agli anni 80 fare un tv non era facile e se non volevi fare la figura del prodotto di merda, invendibile a pochi chilometri (MIVAR?), dovevi avere come minimo una fonderia di vetro o di silicio, meglio se entrambe.

Cosi' se fare un auricolare con il filo diviene produzione snobbata prevalentemente LowTech e con impianti a grande mano d'opera (ricorda il modo di pensare italico) diventando cari, quelli wireless vengono prodotti da impianti automatizzati che devono vincere la gare del prezzo per le varie marche venditrici come apple o xiaomi (uso quelle perché ben conosciute, non che le altre siano diverse) per cui il misero 1$ di produzione su 50 milioni di pezzi sono maledetti 50.000.000$, non noccioline.

Ovvio che un impianto HiTech con componenti standardizzati produce risultati assurdi. 

Tornando alle cuffiette scioccanti non sono scevre da difetti:
Il suono ho gia' detto, non aspettatevi grande HiFi per quanto, per 5E, sara' ben oltre le aspettative e probabilmente e' dato dal fatto che la CPU equalizza parecchio nascondendo magagne e chiudendo buchi, cosa che le "filo" non possono fare.
Mancano delle frequenze e spesso si frega le alte tendendo al sibilante (i famosi classe D) probabilmente l'aumento di potenza richiesta dovuto all'EQ non favorisce la distorsione.

Altro difetto, ma penso sia un desiderata "mamme pancina organizzate" (MPO), e' il volume d'ascolto che va incrementato con l'apposita fn nascosta su android e nel pannello in fondo al mar di windows 10 (dove lo chiama equalizzazione perché fa anche quello).

La durata delle batterie dipende dal volume e da quando hai caricato l'ultima volta: diciamo 1h la fa comoda, sarebbe ingiusto chiedere di piu', e la ricarica potrebbe essere sotto l'ora, di fatto se sai di essere al limite basta mettere uno dei due auricolari in custodia (sono elettronicamente identici) 10 minuti prima per avere quasi un'altra ora quando si scarica il primo.
Se avessero una dimensione maggiore, anziché tentare di assomigliare all'auricolare per sfigati, con una buona autonomia, anche a 2E in piu', sarebbero stati ancora piu' meritori.

Ancora la forma non e' perfettissima per il mio orecchio, ma del resto volendo assomigliare a "nota marca cinese" dobbiamo beccarci il problema e a 5E qualcosa (allargate le mani) si perdona.

Mentre su android sono dei martelli inarrestabili, windows ci litiga un pochino, con cosa non litigano i signori di Redmond?
Così, ogni tanto, bisogna resettare la scheda di rete, meglio se USB come le mie,  estraendole che la gestione che va in pappa si resetta.
Del resto se hanno litigato decenni con le stampanti USB non dobbiamo meravigliarci che non sappiano ancora che esistono degli auricolari in rete (o stanno ancora pensando a come si usano le USB?).

Diciamo che sarei deluso se costassero 50E, ma a 5E sono un foxxuto miracolo.

Viene da chiedersi come sia possibile che ci siano degli auricolari  molto simili da 200E, visto che lo stesso fattore di forma, di fatto, ne limita le performance, a 200E mi aspetto 10h di autonomia e performance HiFi. Ma tutto ciò tecnicamente non può avvenire, al massimo e' un prodotto da 25E.

7 commenti:

Erreunista ha detto...

il primo set l'ho acquistato a 20€ (dichiaravano un prezzo "di listino" di 50) su amazon, in teoria per mia madre che però non le ha mai usate per cui le ho prese io quando le mie hanno ceduto (ho sempre preferito quelle auricolari BT collegate da cavo, quelle indipendenti tendo a perderle).
Non mi dispiacevano ma si sentiva il calo di qualità e di volume, ma le uso comunque ancora perchè sono eterne (5-6h di batteria, e 5 cariche piene dalla custodia).
poi è partito il raptus, e ne ho presi altri 2 set da battaglia, a meno di 10€ l'uno, il migliore dei 2 lo uso in moto, perchè entrano completamente nell'orecchio, per cui posso mettere e togliere il casco comodamente, il volume è decente e durano ore e ore (in moto le uso per il navigatore e allarme autovelox, al limite qualche podcast, quasi mai per la musica).
inutile pretendere qualità, però è altrettanto inutile pretenderla da quelle da 150€, considerando che certi difetti sono insiti nel design.

interessante corollario in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=bJG37Z9wPFQ

Eugenio ha detto...

Boh, io invece sono uno stupidotto che ha preso le Pro perchè 1) mi stanno ferme a differenza delle normali mela o china 2) mi dimentico di caricare le batterie 3) hanno soppressione ed audio che mi permettono di parlare in ambienti rumorosi (mai provato a parlare con una ruspa al lavoro di fianco?) 4) hanno comandi che mi permettono di avere le mani + libere 5) una mi è caduta da un traliccio di 95 metri ed ovviamente, striscio a parte, funziona perfettamente 6) quando le ho dimenticate in giro durante un tour di verifiche le ho trovate subito grazie all'app.

Ah, ovviamente hanno un audio spaziale, per essere dei cosini da pochi millimetri.

ps.
mi occupo di networking ed ho clienti spesso particolari.. non sto sempre alla scrivania e quindi gli strumenti li uso sul campo. Sul campo apprezzo anzi adoro strumenti professionali. Che siano poi anche fighi e trendy mi frega poco.
Quindi iPad Pro 12'9 con pencil2 (la più costosa, scelta dopo averne provate 5 di prezzi e tecnologie diverse), iPhone 13Pro, MacbookPro 2011 (un gioiello, l'ultimo dotato di ethernet integrata); per la fotografia ed i giochi ho un MacPro 2013 12core (il cilindro), preso refurb, una bomba.

pps.
5€ significa anche che chi le ha assemblate o impacchettate probabilmente è sfruttato stile orario 15 ore al giorno, 1 giorno di riposo al mese, paga da fame, officina dormitori, kapò di guardia.. ed i materiali potrebbero essere leggermente tossici.
Scusa ma quella del produttore che dopo aver assemblato quelle da 200€ si mette a produrne per sè da 5€ la vedo abbastanza stiracchiata.. magari le produce a 50€.. come hai detto tu quelle da 5€ sono evidentemente mediocri e quindi in comune facile che ci sia solo lo stampo.

ppps.
quella dei materiali tossici *NON* è una battuta. Si è già verificato in molte occasioni in passato con il ritiro dal commercio di giocattoli per bambini. Almeno a loro tutela qualche controllo sui materiali viene fatto.

pppps.
per questi motivi io VIETO a mia figlia di comprare su shein et similia.. almeno fino a quando i cinesi non avranno sindacati e controlli qualità vagamente simili ai nostri. Ho la speranza (che spero non si riveli una totale illusione) che le fabbriche terzomondiste di Mela & C abbiano un minimo di controllo..

_Jack_ ha detto...

Io nel dubbio ho preso le Shure Aonic 215 gen2.
Evito la paccottiglia, non perché vada malissimo, ma perché si spacca in fretta.

Anonimo ha detto...

ovviamente qui c'è il solito mix di ingenuità e di ignoranza: delle cuffie, a 5€ non ci pagni manco la plastica.

ovviamente si tratta di prodotti di discutibile provenienza. sono, come minimo, componenti marginali che hanno fallito i controlli di qualità, ma che superficialmente "funzionano", o più realisticamente fughe di materiali dalle catene fornitori assemblate illegalmente. ovviamente assemblaggi fatti da schiavi in condizioni che farebbero impressione anche in un campo di concentramento (perché, anche qui, al netto delle leggende sulle "fabbriche robot", la mano d'opera ha ancora una importanza enorme) che esistono principalmente per fornire scudi legali alle grosse organizzazioni criminali cinesi (come i vari "outlet" online che sono spesso pubblicizzati sui social).

blu-flame ha detto...

"a 5€ non ci paghi manco la plastica. " in europa, aggiungerei.
Parliamo chiaro, 5E, che vuol dire almeno 3E fra trasporto e fee dei venditori, e' pochissimo...
Ma che e' poi lo stesso prezzo che ad oggi trovi su amazonia, quando trovi a 10E ( o se preferisci 9.90) o a 12 in quantità industriali, milioni di pezzi, in pratica lo stesso prezzo vista la consegna singola, puoi ancora parlare di fughe di materiale?

Una fuga fatta da decine di container al giorno spediti in tutto il mondo?

Poi ovviamente possiamo parlar di "assemblaggi fatti da schiavi in condizioni che farebbero impressione anche in un campo di concentramento" come quelli fatti da foxconn (appple, acer, diverse console di gioco...) che conosciamo solo marginalmente e vengono considerate dai lavoratori molto confortevoli.... rispetto alle altre.

Nelle aziende cinesi spesso si dome in camerata, non si puo' certo pensare di perdere tempo nel tornare a casa propria.

Ma del resto quando dicevo nel 2000 che un paio di jeans di "noto marchio italiano" in negozio a 200E (oggi siamo sui 90) costava sdoganato 10$ dall'indonesia mi davano tutti del pazzo.
Del resto neppure gli accessori come la zip e il bottone logato in ita costerebbero di piu'.
Eppure devi pinatare il cotone, raccoglierlo, cardarlo lavorarlo, tingerlo, tesserlo, tagliarlo cucirlo (e ti assicuro che non ci metti 5 minuti) lavarlo (magari con il passaggio con le pietre), stirarlo (e non ci metti proprio niente), trasportarlo eccettera.

Ti dico solo che il bottone costava in ita 3E cad per 10.000 pezzi.

Quando si parla dei prezzi della cina bisogna fare un attimo il passo che sono su un'altro pianeta:
Le maestranze lavorano MOLTO poi' velocemente
Paradossalmente sono piu' preparate
Non paghi la montagna di tasse che ci sono sul lavoro (ad oggi circa il 50%)
Puoi licenziare chi non produce al top
L'energia e' quasi regalata rispetto all'italia (da quando poi abbiamo il solare sono caxxi)
Le materie prima costano MOLTO meno
Hai distretti ENORMI che producono semilavorati a poco che puoi usare, tanto che oggi fai prima a far arrivare un pomello dalla cina che trovarlo in italia.
I semilavorati sono di livello altissimo o economicissimo.

Questo vuol dire che puoi produrre assemblando facilmente quello che trovi nel distretto senza dover tutte le volte inventare la luna.

in pratica quando ti sembra che il prezzo sia troppo basso, beh, e' ancora alto.

Quando chiesi un preventivo per quello che io producevo con costi di 40E circa e che vendevo a "noto stilista" (che poi esponeva a 250E al pubblico) mi fecero un prezzo sdoganato (quindi con tutte le furiose tasse) di 5E perché per loro era solo una piccola produzione, potevano scendere solo oltre i 100K pezzi IDENTICI e solo a 1M mi avrebbero considerato.

Anonimo ha detto...

Una fuga fatta da decine di container al giorno spediti in tutto il mondo?

stai scherzando vero? stiamo parlando di finti "eco-riciclaggi" per i quali la fabbrica fa uscire un x% fisso del prodotto e lo vende sottobanco. non è la scatola cascata dal camion come succede a napoli. si parla di una vera e propria catena produttiva parallela.

Poi ovviamente possiamo parlar di "assemblaggi fatti da schiavi in condizioni che farebbero impressione anche in un campo di concentramento" come quelli fatti da foxconn

anche qui. non scherziamo. la apple è la apple (e gli altri pure) ed è costantemente sotto controllo. gli standard che i delicati fiocchi di neve occidentali vedono come "schiavistici" nelle fabbriche in cui si produce la roba dei grandi marchi, per quanto terrificanti per gli occidentali, sono un albergo a cinque stelle, confronto a quello che succede "lontano dai riflettori", tipo nelle grosse industrie per la produzione interna.

in pratica quando ti sembra che il prezzo sia troppo basso, beh, e' ancora alto.

come detto, dipende con chi sei disposto a trattare e quanto è basso il livello che sei disposto ad accettare. ma certi prezzi semplicemente non sono realistici comunque. se entri in dei parametri che non siano da terzo mondo.

Anonimo ha detto...

le fughe di materiali, per chi fosse curioso, si articolano in due grossi filoni:

il primo è il riciclaggio ecologico. oramai, nemmeno il cina puoi semplicemente bruciare la roba che non passa i controlli di qualità – se sei sufficientemente "importante" devi pagare qualcuno che lo fa per te. questo qualcuno, rimarchia semplicemente i componenti / prodotti e li rivende nel mercato interno, dove vengono testati con standard meno stringenti ed eventualmente rimessi in vendita. il riciclo fa spesso multipli giri, con svariati marchi ed una qualità progressivamente decrescente di tutte le parti della catena.

se si chiude un occhio sul fatto che il tutto alimenta la malavita organizzata ed è deleterio per i già miserabili diritti dei lavoratori, c'è una certa giustizia poetica nel fatto che il "cumenda" occidentale che arriva in cina senza conoscere nessuno e senza sapere la lingua e pensando di essere tra i baluba a berciare ordini, si trova a comprare lo scarto dello scarto e se ne va pure via convinto di aver fatto grandi affari.

il secondo, ancora più agghiacciante, è una pratica con un nome che suona tipo "movimento sotto la cenere". in sostanza l'azienda, che già lavora, nominalmente, al 100% della sua capacità, utilizza i tempi morti di linea e dei veri e propri turni paralleli per produrre ulteriori componenti / prodotti. viene utilizzato personale meno qualificato (o non qualificato del tutto) e non viene, generalmente fatto nessun particolare collaudo. le condizioni di lavoro sono da campo di concentramento, ed il numero di incidenti è semplicemente spaventoso. la corruzione è a tutti i livelli, quindi queste cose succedono anche nelle fabbriche "grosse".