Photo: qualcosa di serio?
Ero rimasto stupito dall'eco data ad una nullita' intervistata quando aveva detto:
"attualmente, l'autotune è quello che la chitarra elettrica distorta è stata per il rock"
(medovanotti)
Quello che ho pensato:
Dopo non lamentiamoci che grazie al liceo e alla grande cul-tura italiano noi abbiamo merdonavotti e sfera e basta. Non avendo musicisti da intervistare devono portare una nullita' come fini poeti cosmici.
Ma l'eco era fin troppo grande per uno come medonavotti che dopo anni da quando irretiva le 12nni mentre sputava nel mic era tornato nel nulla.
Qualche giorno dopo la castronerie sui feed di big G appare che un certo Carlo Conti che declama la bontà dell'autotune.
"L'autotune ci sarà perché non ammetterlo significherebbe andare contro la logica della discografia di oggi, di certe sonorità, di certi modi di cantare"
E chi razzo e' sto Carlo?
Ammetterlo?
E poi perché appare sto tizio in tutti i feed?
Viene fuori che e' un presentatore di merda, del resto non ho mai visto nessuna trasmissione del tizio per cui immagino o sia il solito raccomandato che quando lo vedi devi cambiare canale altrimenti ti viene l'orticaria o i programmi che presenta sono pura medda. Anche entrambi.
E cosa ci azzecca con lo sputacchino?
Viene fuori che e' il lento riscaldamento per mettere nel Cu del pubblico l'osceno uso dell'affare in quanto mister Conte sara' il frontman della porcheria chiamata sanremo.
Quando senti spesso una bugia diventa realta'.
Proviamo a capire cosa dice il tizio traducendolo:
1)L’autotune ci sarà.
Non consentirlo significherebbe:
2) segarci tutti i 14enni odierni che, ignoranti come delle capre, ascoltano se va bene la trap fatta da un "artista" che se va bene ha studiato su YT.
3) il mercato italiano oggi, non che sia mai stato particolarmente evoluto, e' pari a zero.
Anche nella musica i migliori emigrano, meglio essere turnista estero che cercare di far fortuna in italia dove scambiano Vasco per una rockstar e Celentano per grande compositore e vate.
Andare contro il degrado e' come consigliare ad un latinista invasato di usare una fotocamera per far le foto e non un orologio.
Certe sonorità, di certi modi di cantare nascono proprio dalla necessita' di mascherare la mancanza di capacita' canore. Un po come la luminosita' a tuono degli LCD maschera la mancanza dei colori e delle scale.
Del resto, pur detestando sanremo, penso di aver visto giusto un 4 serate parziali in decenni, nella realta' sono stato massacrato da spizzichi e bocconi per tutta la vita, sanremo, dicevo, rappresenta appieno la canzone italiana.
Tutti DOVEVANO parlare di sanremo, dello squallido sanremo.
Su tutte le reti, su tutte le radio. Anche a non vederlo, lo vedevi, lo sentivi.
Obbligo di stato.
La canzone italiana e' infatti, come sanremo, sempre in rilancio, in un tentativo di apparire meno fossile.
Nel contempo un tentativo di allacciarsi alla musica estera attraverso "ospiti" che in genere fanno fare figure da incompetenti ai nostri incapaci sul palco.
Il motivo e' ovvio, nessuno raccoglieva e faceva crescere i virgulti.
Non lo faceva mediaset, non lo facevano i piccoli, non lo faceva la possente RAI.
Come risultato il festival dell'ignoranza canora diventava un produttore di contenuti musicali unici per cui la RAI attingeva e ne parlava per mesi auto-alimentando un mito inesistente, ma oramai solido come qualsiasi menata raccontata talmente a lungo da diventare verita' condivisa.
Altra triste parentesi e' il festivalbar, per certi versi straordinariamente simile a sanremo, ma piu giovane, e soffre la mancanza di autori italiani.
Ma il problema e' sempre quello: l'italia.
Da un lato la bassa istruzione, cosa che va tenuta conto quando devi fare un programma da grande share.
Non e' un caso che appaiano dei tentativi di irretire i GGiovani, ma, mi raccomando, con proposte che non urtino i vecchi.
Vecchi spesso convinti che la sceneggiata napoletana sia "LA" canzone italiana, anche se per me potrebbe essere turco, comprendo meglio l'inglese.
Vecchi che non parlano l'italiano e hanno la 5ta elementare.
Vecchi che rimpiangono i "bei tempi" quando il bardo con il mandololino in piazza strillava un qualcosa. Quella era musica vera, strumenti manco accordati, cani con pestate le code.
I vecchi tanto orfani di Claudio Villa.
La stessa presenza infinita di BiBBo BBaudo, un presentatore che sembrava un cotechino troppo cotto, amicoco della poLLitica, straziante quanto era piatto, rappresentava bene l'idea di rimanere abbarbicati all'essenza del passato atroce quanto dorato in quanto incensato dalla propria gioventu'.
Non e' un caso che alla fine degli anni 80 videomusic, almeno dove veniva ricevuta, era l'unica cosa che molti teen avevano regolarmente sul TV.
Una ventata di musica che non fosse epigona di Nilla Pizzi.
Per noi italiani la scoperta del videoclip, con 20 anni di ritardo.
Un successo incredibile che venne rotto da cecchi gori che sperava di farla diventare una concorrente di canale 5 attraverso i film della sua distribuzione. Fallita quella roba divenne il trasponder di MTV dopo essere stata sbatacchiata da TIM. Perche' l'italia e' una repubblica fondata sugli amicici e le aziende di stato li salvano.
Il problema comunque e' sempre quello.
Se non hai musica in italia non puoi fare molti programmi musicali.
Come conseguenza concentri tutto in una sola trasmissione, oltretutto di solo 4 serate.
Se avessimo piu' cultura musicale avremmo delle trasmissioni piu' variegate, ognuna con un pubblico specifico. Del resto chi ascolta la trap non gli interessa il metal e il contrario.
Altra costante e' che chi e' in la con l'eta' sara' probabilmente un rocker, di certo non ascolta Nilla Pizzi, chi amava la Pizzi e' morto da anni.
Esiste una frammentazione che andrebbe coperta.
Abbiamo un problema: non abbiamo cultura musicale.
Del resto a sQuola non la insegnano, almeno senza farvela odiare imponendovi betownio a 10 anni.
Come conseguenza, anche se ci fossero artisti, non ci sarebbero abbastanza spettatori per mancanza di cultura.
Il solito problema italiano del cane che si morde la coda: l'istruzione e' bassa perche' nessuno per mezzi secoli ha fatto qualcosa e ora, anche se si incrementasse, non risolverebbe per la base d'installato frenante.
Che sia industria, musica o altro non cambia: il passato abbandonato e' marcito e puzza.
Ripartire da zero e' MOLTO piu' faticoso che partire con un abbrivio, soprattutto se devi inseguire gente che corre ed e' avanti centinaia di km.
Ecco che "oDDio la brutta egemonia dello straniero!". Aggiungete qualche parolaccia sinistra ZTL, destro polverosa e avete fatto la classica geremiade "se ci siamo tuffati nella roba marrone e' sicuramente colpa di altri".
Infatti se guardiamo gli artisti che appena appena sanno suonare sono in fuga.
I nanowar of steel, un esempio fra i tanti, un gruppo di simpatici caxxoni, fanno raramente concerti in italia (1 su 27), il sito e' in lingua inglese. Il mercato italiano e' un di piu'.
Sono una band in fuga, sono italiani come Mr Bean. Saranno nati anagraficamente in italia, ma di fatto non sono italiani.
I turnisti che sono fuggiti di origine italiana sono piu' dei partecipanti a Sanremo degli ultimi 10 anni.
La fuga di cervelli e' anche la fuga di chitarristi.
Fuggi fuggi dalla fognazza.
E', insomma, il solito problema che in italia uccide i film, i telefilm, i libri, la stampa e la musica: l'italiano e' una capra.
Pertanto non produce cultura e, se se la trova davanti, non la comprende o non e' disposto a pagarla.
Come risultato grezzo la maggioranza dei cantanti a sanremo 2025 pare abbia usato il sistema per far cantare anche chi e' stonato come 2 campane rotte (forse ce la fa anche con me), tra cui il vincitore.
Per quello che era prevalentemente un festival CANORO, visto che tradizionalmente in italia era piuttosto raro che l'interprete avesse studiato musica e spesso cantava a braccio qualcosa di preparato da altri. Altri tante volte sempre gli stessi.
In pratica la pasta con il sugo da vasetto.
Non a caso in italiano esiste il termine "cantautore" che definisce un granitico spartiacque.
Oggi il canoro manca, del resto basta un tizio che legge le previsioni del tempo e va benone come cantante, e' musica italiana con l'autotune.
Del resto CANTARE al festival CANORO era comunque gia' semi-opzionale, i playback negli anni si sprecavano.
Alle volte con gli applausi in playback da nazioni diverse.
Anche quando negavano tutto.
Del resto se allontani, anche di soli 3 cm, il gelato e non cambia il livello e' playback.
Anzi, io ho il sospetto che certe strofe non erano neppure cantate dallo stesso interprete. Certo non erano i Milli Vanilli, ma la storia non era lontana.
Altra spia del playback nascosto e' la mancanza di problemi.
Quando tu fai esibire 40 persone diverse in una 60ntina di sessioni almeno, con persone che parlano altre lingue, la sbavatura e' li che ti aspetta alla fermata del bus in stile stalker.
Anche se sei bravo, e i teNNici RAI erano il massimo (meno i designer del palco probabilmente cuGGini), la rogna arriva.
Persino i concerti che sono macchine ripetitive ben rodate, non e' raro che incorrano in problemi, ho visto un Bowie che ha innescato un larsen sui bassi (e uno sguardo omicida) probabilmente perche' in quel palco le casse eran leggermente piu' vicine.
I Jethro Tull ci scherzavano su quella roba, con il service che spalava il carbone nelle tastiere esaurite.
Quindi anche se hai un mixer con gli slider motorizzati e galoppi stringendoti forte all'SMPTE, la puxxanata e' sempre in attesa.
Soprattutto, se come accade a sanremo, gli interpreti sono cani.
Certo, puoi mettere 4 tonnellate di compressore e l'autotune e uno starnuto diventa parte della canzone al livello del resto, ma non e' "canzone" e l'errore ti aspetta facile.
Quando fai un festival canoro "vetrina sul mondo", "er meio de a naziò" e vai in playback e' evidente che qualcosa non funzioni.
Non e' una trasmissione comica come "domenica in" che per caso hai un cantante e non sei attrezzato per la cosa.
Stai parlando di un palco musicale.
Fai il favore di cantare e suonare.
Ti pagano per quello.
Se dite che alcuni "big" italiani hanno fatto concerti il playback e' solo una conferma del valore zero della ns cultura.
Senza neppure averlo visto possiamo vedere altre cose altrettanto truci.
E' noto, penso, che la musica sia soprattutto una roba da giovani.
I 40-50-60-70nni vi diranno che loro si che... ma e' vero che normalmente ci si tende a fossilizzare.
E' raro vedere un 60enne che compra un disco nuovo e rarissimo che sia di qualcosa di attuale, salvo che sia di cristallizzazioni come il blues o, peggio, la classica che hanno interi comparti "lo facciamo come al solito".
Nei mercatini della muffa i vecchi si aggirano curvi alla ricerca del vecchiume. Comprano i dischi che hanno almeno 40 anni.
Io stesso cercavo molti dischi a 20 anni, all'epoca raro trovarne e capire cosa fossero, prendendo belle delusioni. Dopo i 30 le mie esplorazioni si sono molto ridotte.
Salvo che siate eccezioni, il mercato e' quello che e'.
Cambiano anche i gusti, a 16anni sei incazzato conto i matusa, pensi che tutti siano campioni e bravi, sbavi per la patata.
A 30 anni sei sposato, sbavi diversamente per la patata, a certe cose non credi piu', sei un matusa, la tua incazzatura non e' contro i matusa ma contro il capo-ufficio, il collega, l'irpef eccetera.
Perche' in una societa' normale il giovane che ha energie, idee e una istruzione avanzata doverebbe spaccare il rame ai passeri, portare innovazione e poi dai 30-35 anni essere quello che ha beneficio delle sue fatiche.
In una societa' con istruzione latinica sempre uguale il giovane non ha armi, anche avesse idee non ha le capacita' di metterle in pratica e i vecchi, essendo assisi da decenni sullo scranno, sanno piu' cose e soprattutto non capiscono il potere dell'innovazione.
Del resto se devi fare lavori low-skill giovane o vecchio la fotocopiatrice la sai far andare, piu' o meno.
In italia il lavoratore gode dell'anzianita', un modo per dire che le sQuole valgono zero e vale l'esperienza su tutto.
Del resto non arrivando giovani competitivi non sono neppure necessari corsi di aggiornamento, no?
L'esperienza ti fa imparare a progettare chip anche se sei un latinico?
Ti fa imparare ad usare il foglio elettronico?
Ci sono tonnellate di 30nni oggi che non sanno usare decentemente un PC.
Ecco che il sugo viene gestito dai 60nni, al massimo 50 anni, ma non meno di 45 che diventano "i giovani".
Del resto se hai passato le sQuole a declamar Catullo non sei meglio di un 60enne a gestire la progettazione.
Lo stesso accade a sanremo e vediamo 2 cose: nessuno e' passato da sQuole di presentazione, quasi nessuno di musica.
Tutti autodidatti, e si vede, tanto.
Sul palco abbiamo una serie di mummie.
Conte, sono andato a vedere e' un ragioniere di 64 anni, insomma una giovane promessa autodidatta.
Nino Frassica, un tragico 71enne che ha distrutto la reputazione dell'italia.
Cristiano Malgioglio 80anni
Alessia Marcuzzi, bella gnocca per carita', ma ha 52 anni.
Presentato come giovanissimo dai giornali Alessandro Cattelan 44 anni.
Il soliti benigni, 74 anni, un altro iperverticale inutile, come dire: in mezzo secolo non abbiamo piu' creato comici, esiste solo il benigni che poi e' monco non essendoci piu' i suoi idoli sacri: berlucao, crazxi...
Pare che ci sia stato anche l'eterno "troppo giovane" Alberto Angela, che ricordo ha ormai 62 anni. Probabilmente smettera' di essere giovane a 75 o ai suo capezzale diranno che il "giovane Angela" di 103 anni...
Del resto sono arrivati i duran duran, Le bon ha 66 anni, era l'idolo delle smandrappate che oggi hanno 55anni e sono nonne, una band che e' praticamente 40 anni che non ha piu' nulla da dire, del resto i panini ora non vestono piu' moncler, calze fluo e timberland.
Premio alla carriera, e li ci sta che sia vecchio, Antonello Venditti di anni 75, un tragico interprete prevalentemente locale, quindi poco a che fare con "italiano". Mancando materiale musicale non e' che puoi dare un premio alla carriera musicale a Federico Faggin. Prendi il primo randagio e lo incensi.
Ovviamente non poteva mancare un muscoloso uomo in mutande, quello si abbastanza giovane, immagino, altrimenti non si metterebbe in mutande, a 60 anni i peli bianchi delle parti molli che strabordano non sono un bel vedere.
Consiglio per la prossima edizione come presentatore il centenario in sedia a rotelle e la cassa contente un cantante del passato remoto, Nilla Pizzi e' un ottimo esempio, ma si puo' pensare anche a Carosone.
Carosone perche' anche i cantanti non sono da meno.
L'eta' media e' 38 anni, insomma quasi 40, con anni recenti con la MEDIA di 50.
Anni prima non ci metto la mano sul fuoco, penso che potevano essere oltre i 55.
Poi abbiamo i dati bizzarri che il metodo di conteggio che fa dire oscenita' come "Con l’84,3% di share tra i giovani".
Perche', visto che auditel ha deciso di conteggiare in maniera barocca anche la differita,
vorrebbe dire che solo il 15% dei GGiovani 15 enni hanno video-giocato, visto un anime o altro?
Io non credo.
Si chiama cherry picking estremo, siamo arrivati primi fra gli ultimi 10.
Ma forse avere un pubblico over 65, il segmento più fedele e costante di RAI1, se scende a 50 diventa
"grande successo fra i giovani"
Se andiamo nei commenti vediamo enormi inconguenze:
"Secondo i dati di RAI ogni sera sono stati mediamente 576 mila i device collegati in diretta che hanno generato in totale 13 milioni e mezzo di visualizzazioni e 12 milioni di ore di fruizione, con la serata finale che ha registrato 642 mila device"
Vediamo di capire.
576K device sono stati visti da 13 milioni di persone. Ovvero si sono messi davanti in 35 ad un ipad?
Certo ci saranno stati VPR, ma una media di 23 e' questo.
E' chiaro che qualcosa non torna, probabilmente era: 12M comprensivi, oltre ai TV via antenna, di 576K device.
Idem con i milioni di ore di fruizione, perché se il dato e' reale, la maggior parte ha cambiato canale dopo pochi minuti visto che dura la bellezza di 5 ore.
non e' un caso che a seconda del giornale gli ascolti siano ballerini ora 55, ora 62, ora 71.
Sempre, ufficiale, sempre, a parole, la stessa statistica.
E' evidente che i latinisti litigano con la matematica, anche di base.
Sempre con virgole. Se dici 83,4% vuol dire che hai una confidenza almeno dello 0,3%, ma io non vedo tutta questa precisione.
Forse sarebbe il caso di spacchettare quei numeri e darli piu' grezzi e non legati allo share presunto calcolato bizzarramente, ma al numero di visitatori unici e/o ai minuti visti, perche il dato e' assai bizzarro.
Ricordiamo che 4 serate da 4-5 ore con share del 70% ogni sera, streaming compreso, vuol dire che almeno l'80% della popolazione ha visto una puntata.
Popolazione comprensiva di neonati, centenari, immigrati che non spiccicano una parola d'italiano e simili.
Se invece lo share e' proiettato a chi "sta guardando qualcosa" compreso il bimbo sul seggiolone incollato a disney channel sull'ipad e al marocco che sta guardando al jazeera, come al pischiello che sta guardando crunchyroll... la vedo altrettanto male.
In realta' la storia, andando a scavare, e' persino piu' ridicola e latinista.
ci sono 2 problemi.
Il prima e' dato dal fatto che il sistema somma due dati disomogenei, banane con aerei.
Il primo e' il solito di 16K famiglie (e gia' qui sarebbe divertente vedere la trasversalita' della cosa) che hanno il misuratore (che cosa e' in grado di coprire?), in pratica un box/sintoniuzzatore.
Un dato INTERPOLATO a tuono.
La seconda e' bere i dati online, dai server, da piattaforme SELEZIONATE: Discovery, La7, Mediaset, RAI e Sky.
Un dato REALE numerico.
Va da se se vedo netflix non faccio parte dello share. Non sono mai nato o sono cieco.
Inoltre nella piattaforme online viene conteggiato il doppione essendo calcolato a parte e sommato brutalmente.
Faccio esempi a braccio:
Sono la famiglia di 3 persone che guarda sanremo. La mamma mette su il giorno dopo la trasmissione dal telefono mentre lava: abbiamo il 133% di share?
Se lo vedo 2 volte su due device e non sono la "famiglia spiata" vale doppio? 200% di share?
Se sono la famiglia spiata e guardo in TV saremo con la moglie, il figlio guarda YT sul divano con un telefono, sono 3 persone che vedono le mummie o 2?
Se guardo netflix, amazone, dazn, YT, maramao... durante il festival non faccio parte del 100% di riferimento?
Quindi se, ipotizziamo numeri, durante sanremo, il 50% dei TV/device guardassero piattaforme non controllate lo share di sanremo del 60% sarebbe in realta' del 30%?
Con i differita 25%?
Nom mi sembra che le VHS siamo mai contate come share, o sbaglio?
Comincia a farsi una sgretolatura anche nei dati di share assoluti: come erano ottenuti quei numeri?
12M spettatori non e' che sono compresi quelli che sono andati sul sito, hanno visto facce mummiofile e hanno cambiato canale dopo 20 minuti e sono conteggiati come uno spettatore?
Sul sito di auditel e' chiaro come sono ottenuti i dati dello scatolotto, meno cosa e' in grado di intercettare.
Non sono chiari i dati online, non sembrano ottemperare alle stesse metriche.
Men che meno come sono fusi, sembra quasi che siano sommati e basta, non a caso auditel lo sa.
"Nelle evoluzioni già allo studio, infatti, si prevede di avere un dato di Total Audience per singolo contenuto televisivo e un numero maggiore di indicatori d’ascolto, tra cui le metriche che richiedono l’applicazione di algoritmi di deduplicazione"
O se preferite OGGI i dati sono un pastone ignobile. Ma non sanno come gestirli.
Per sommarli sarebbe stato sufficiente in tutti i device della "famiglia tipo" (gia' un problema statistico) un banale programmino che andava a vedere cosa si stava riproducendo.
Si poteva, per esempio, avere un dato su piattaforme come netflix o crunchy con lo stesso peso del resto usando le stesse metriche.
Certo un browser puntato su crunchy&YT non ci avrebbe qualificato il programma (si puo' fare ma e' faticoso e non funziona con gli APPestanti), ma era qualificante dello share.
Basta mettere un agent che legge l'indirizzo del browser o l'uso del programma della piattaforma "on top", no?
Effetto collaterale sarebbe la rilevazione statistica del ponno e del problema dei pirati.
Non male, no?
Perche' si fa diversamente?
Invece i dati vengono letti un po alla fonte, i server, un po al rubinetto, lo scatolotto, un pochino con una metrica e un pochino in un altra e sommando mele con pere.
Viene il sospetto che sia fatto apposta per favorire certe categorie e punirne altre.
Per esempio
5,4 milioni di abbonati Netflix non e' che quei giorni avevano smesso di guardarla, no?
1,x milioni di disney?
Quelli di amazonia?
Quelli di...
tutti erano offline e tutti a vedere sanremo?
Ai fini statistici era meglio avere solo i dati dello scatolotto, si riferivano solo ad una specifica coorte, oggi assai ridotta, ma almeno sensata.
Se poi si voleva dare un dato sui server era a parte, perche di fatto stiamo conteggiando solo 3 attori: Rai, Mediaset e Sky. Fare uno share monco fra questi 3 (gli altri conteggiati vengono impaccati assieme) non e' fare uno share, e' dire che fra questi 3 e' il piu' forte.
Fare una statistica su 3 attori su oltre 20, oltretutto a caxxo, ha lo stesso valore di chiedersi chi e' il piu'
Forse il problema sarebbe stato che il numero di spettatori conteggiati BENE non avrebbe superato i 9M e in gran parte eta' superiore ai 50 con uno share del 25%?
Del resto se si catturano i dati facendo selezione possiamo dire, tirandola su per le orecchie, che l'80% dei giovani che stano vedendo sky o RAI stavano vedendo sanremo.
Peccato che probabilmente il 90% dei GGiovano non stavano usando quelle piattaforme ma piattaforme piu' GGiovani (netcrocs, crunch, tubo, animequalcosa, picpoc, pingplong...) che non sono nel campione.
Ovvero il famoso 80% era l'80% del 10%, ovvero l'8%.
E allora ci credo.
Ma una statistica cosi' ha la stessa utilita' di un paio di mutande bagnate.
il famoso titolone diventa:
"Con l’84,3% di share tra i giovani che stavano guardando la tv via antenna o SKY o mediaset..."
Ovvero un probabile
"Con 8% di share dei giovani che stavano vedendo un contenuto video sanremo non se lo stanno filando..."
Mi sembrano tantissimo i numeri del turismo dei giornali e TV dove ogni settembre ci sono decine di milioni di turisti ch sono andati al suDD ad agosto.
Se fai due conti i posti letto presenti in area dicono che ci sono rimasti al massimo una notte.
Guardi gli aerei e scopri che solo qualche migliaio e' arrivato volando.
Immagini quindi la scena di milioni di folli che si triturano in auto 5,10,20 ore di viaggio, arrivano nello splendido suDD, si schiantano a letto e il giorno dopo ripartono per altre 5,10,20h di viaggio avendo compiuto cosi' la lunga vacanza al ricco sudd pieno di meraviglie meravigliose.
Del resto il fatturato ISTAT racconta bene che quei villeggianti si sono portati il panino nel bagagliaio e non interagiscono molto con i local, del resto hanno fretta di tornare a casa per sera.
Forse dormono in auto.
Stessa cosa per i fantasmagorici numeri del greeeeen.
Tutto questo triste sproloquio sulle mummie per dire che sanremo ha da sempre dei problemi, i cantanti che hanno una possibilita' di farcela al massimo ci vanno una volta, del resto 10 minuti sulla RAI sono sempre un paio di centomille di euro di pubblicita' gratis, piu' annessi di essere pacchettizzati su altre emissioni RAI, ospitate, menate e compilation.
In pratica hai vinto almeno mezzo milione di euro se ti scelgono grazie agli spintoni dei tuoi portatori d'interesse.
Ma e' come un ospitata da qualunque trasmissione di pari fama.
Nulla ha a che fare con la musica.
Ecco la quadra:
sanremo non e' una manifestazione musicale, e' una trasmissione di intrattenimento a base di amarcord triste per vecchi con anche dei "giovani", che ai vecchi piace sentirsi in mezzo ai giovani per non sentirsi dimenticati.
Ovviamente la presenza di cantanti e' una scusa, e' piu' divertente di una partita di ramino, del resto.
Se la quadra e' questa ha tutto senso:
i vari bibbo bbaudo, gli ospiti vecchi "anche alla nostra eta' siamo ancora toghi", i cantanti giovani, ma non troppo e intervallati che altrimenti abbiamo un gap generazionale monstre, la gnocca ultracinquantenne "
e come al solito:
siamo i primi degli ultimi 10!
PS
Gruppo heavy metal di 4 elementi cerca, da integrare nella band, un cantante trap da menare ai concerti.