martedì, giugno 27, 2023

tim...

 La triste storia di addolorato, ops, non e' Elio, ma le telecomunicazioni in ita e TIM.
O a scelta capire notizie apparentemente senza senso sulla telefonia in Italia che i giornalisti non conoscono, ma cercano di raccontare comunque dicendo una colossale montagna di roba marrone...

cerco di rendere "breve" una intricatissima storia omettendo anche cose importanti, altrimenti devo fare 10 puntate e non ne ho voglia.

Fino ad in certo momento in Italia esisteva una sola societa' di telecomunicazioni  e si chiamava SIP.



Creata d'imperio dallo stato, del resto nel preguerra (WW2) le aziende telefoniche non navigavano bene in un "paese" in cui manco si parlava una sola lingua, che caspita telefonavi se dall'altra parte della cornetta manco parlavano la tua stessa lingua?

Nel dopoguerra collassando ancora le società a manetta fra il 57 e il 62 si decise di costruire una società PUBBLICA che concentrasse la telefonia nelle capaci mani dello stato creando una SpA finta, sostanzialmente pubblica, che nel 64 divenne SIP.

Ovviamente la SIP era largamente inefficiente e bottino di guerra per i vari poLLitici che la consideravano un assumificio coatto.
Il prezzo per telefonare era assurdamente elevato e non era possibile avere deroghe, per legge.

Per mantenere il controllo sui vari derivati una legge bizantina di rara complessità generava mostri: del resto SIP e POSTE avevano, per lo stato, pochi limiti e agi mostruosi che si riverberavano in problemi per la popolazione che perdurano ancora oggi.

Per far capire l'assurdità: negli anni 80/90 connettere un fax al telefono voleva dire di fare richiesta di divenire ufficio telegrafico con un obolo, esagerato, da corrispondere.
Il FAX interferiva con gli uffici postali!
Diventa anche tu un ufficio postale!
Ovviamente ad un certo punto tutti se ne fregavano, del resto il canone era talmente elevato da rendere assurdo lo stesso versamento, per la cronaca era grossomodo uno stipendio all'anno di obolo piu' una serie infinita di carteggi.
E non era la cosa piu' assurda, vi erano decine di problemi con una rete di fatto vecchia.

Nel 1994, dopo stasi e sofferenza, però arriva una ventata fresca, il primo gestore di telefonia privato in concorrenza: Omnitel.
Arriva perché l’Europa imponeva 2 cose: avere della concorrenza e avere il GSM. Il primo che mi dice che l'EU non ha fatto che bene a questo paese marcio lo percuoto con lo schiaccia-mosche fino a romperlo.

Omnitel, con il nome di Omnitel Pronto Italia, OPI, era una cordata, prevalentemente guidata da olivetti, quindi De Benedetti, che entrava a gamba tesa dove doveva elemosinare alla poLLitica (se non vi ricorda Berlusconi...).

Per entrare bene la Omnitel assumeva giovani manager preparati e caxxuti, gente che voleva capire e aggredire il mercato.
Ad una conferenza-cena pagata da loro per fare il punto con i migliori negozi firmatari eravamo nel nostro tavolo di pirla brianzoli, non tutti maggiorenni, arrivavano a sedere e fare domande sulla situazione i top level manager e perfino l’amministratore delegato.
Avete capito bene: il top managment si sedeva a parlare con un gruppo di pistolini per capire l'aria che tirava nei negozi.
Spiegare le cose teNNiche che pubblicavo sul BBS-HAM (si, gli articoli di M non nascono con il B-log) al n2 di OPI era abbastanza stranino... in un Italia assisa su potentati calati dall'alto..

Per ricordarci il clima delle aziende in Italia, pochi mesi prima della conferenza di cui sopra, OPI era già in pista a raccogliere licenziatari,  il mega capo di SIP nord-italia chiede al gruppo di rivenditori piu' importante d'Italia di riunirsi (a spese dei rivenditori) per ascoltare una di quella proposte fortissime, di quelle tanto convenienti da non poter rifiutare che ci faranno sicuramente firmare di slancio, roba da agitare le mutante a mo di groupie.

Il tizio di SIP sale in cattedra, e mai si abbasserà verso la platea, manco jobbs, e dopo un trascinamento di recalcitrante cane per l'aia che racconta che loro sono LA telefonia e sotto i vestiti lo possiedono molto grande, poi recita un progetto di esclusività:
-Corsia preferenziale per l'attivazione cellulare (ricordo che ci mettevano anche 15gg, 3gg era la norma)
-Accesso completo all'enorme catalogo (4 vecchie ciarpanate e quel cesso del telefono senza fili italiano "di design" da 200Kg che non arrivava a sera, il panasonic faceva 15gg)
-obbligo a non vendere prodotti in concorrenza.
Insomma monomandatario SW e HW, tenuto conto che esistevano decine di marchi HW, prevalentemente migliori o piu' economici, era quanto meno ridicolo.

Vista la questione mi alzo e faccio 2 domande, da bravo rompicoglioni che sono:
1-Perché non si e' parlato di GSM
2- Se non sembrava assurdo, visti i fatturati che si facevano dei fax panasonic (con segreteria e persino dotati cordless), come pretendevano di vendere al triplo del prezzo  prodotti che erano di fatto indietro 5 anni e non erano molto indicati per l'uso casalingo SoHo che aveva causato il boom di vendite dei FAX di quel momento. L'esclusività avrebbe tagliato fuori un bel pezzo di business regalando clientela alla concorrenza.

Il capo supremo di zona infastidito disse che per i fax i loro (senza segreteria e passaggio automatico) erano superiori, bastava voler vendere prodotti sdi qualità.
Insomma panasonic suca, noi abbiamo le potenti etichette SIP da applicare su prodotti che non hanno neppure la segreteria.

I GSM, invece,  tenetevi forte,
"NON INTERESSERANNO MAI A NESSUNO",
testuali parole.
Adesso sapete perché fui il primissimo che firmo' con omnitel

 


I risultati di questa impostazione, "noi siamo fighi e benedetti dalla poLLitica, gli altri son merda", causera' una case history che si studierà nelle universita' di tutto il mondo (non cilappe, Harvard Business School per esempio): caso unico sul pianeta dove l'incumbent perde in pochi mesi cifre di mercato a  doppia cifra.

Nonostante le grane e i  bastoni nelle ruote (come i clienti amici fino al 95 con l'impossibilta' vendere il servizio) OPI avanza come un dragster.
In soli quattro mesi dall'apertura "normale" l’utenza crebbe a 130 mila unità e le quote di mercato nei servizi dei cellulari GSM al 44% , rappresentando un pericoloso concorrente imprevisto.

Per evitare il pericolo verde i poLLi-tici hanno una pensata: rendere SIP simile a OPI: concentrata sul mobile.
Per far questo prima accorpano tutti in telecom italia:SIP, Iritel, Telespazio, Italcable e SIRM.


Poi splittano la parte mobile chiamandola TIM.

 

Il momento era burrascoso, il fatto che PRIMA DELLA PARTENZA, il secondo gestore doveva coprire il 40% del territorio era in realtà già una dichiarazione di guerra contro il secondo gestore e una dichiarazione poLLitica contro l'Europa Kattiva dai tedeski (come dite?, nulla di nuovo 30 anni dopo? Merkel dice nulla?).

Una copertura mostruosa che neppure SIP, al di la delle balle, faceva con GSM (e non lo avrebbe fatto per anni), in pratica al 2do gestore si chiedeva di avere una rete assai piu' ampia dell'incumbent che aveva avuto anni per montare e a questo si aggiunsero altre amenita' politiche per far fallire il secondo gestore e revocare la licenza. 

Si arrivava a situazioni assurde come omnitel che contrattava con fornitori di connettivita' per mesi e alla firma il contratto veniva bloccato dall'alto e  doveva essere assorbito da Telecom perché la legge, letta in maniera di parte, faceva si che un tale contratto poteva essere solo gestito da Telecom.
Pertanto OPI dopo aver fatto il contratto definendo prezzi e modalità con i fornitori, doveva cedere l'accordo a Telecom e da lei comprarne l'affitto a prezzo da monopolio.

Questa situazione ovviamente ha creato un'onda di debiti in Omnitel che, con la situazione poLLitica, nonostante l'enorme successo, faticano a scendere, anzi.

La stessa cosa nel frattempo succede con il fisso e solo per la connettività (piu' ricca di valore) avviene qualche grado di concorrenza piu' per spocchia di telecom che per veri vantaggi dei concorrenti. 

In queste situazione di fatica economica Mannesmann continua a portarsi a casa quote di Omnitel.

Quelli di Omnitel, disperati,  assorbono infostrada, spendendo altre stravaccate di danaro, per avere ulteriori licenze di tipo diverso ed evitare che telecom gli freghi altri contratti:
Nel 1997 Olivetti creerà la Oliman, una holding che farà capo al controllo di Infostrada e Omnitel, consentendo ai tedeschi di rilevare il 25% all’atto dell’accordo (saliranno poi al 49%).

Nonostante il possesso di infostrada, comprata perché aveva la licenze varie per il fisso non concesse a Omnitel, quindi la possibilità di fermare certe pretese di telecom sui propri fornitori,  le ingerenze poLLitiche proseguono e i vertici di Olivetti arrivano ad una conclusione: 

Non puoi competere con TIM sul mercato, non esiste un mercato,
esiste la poLLitica, non un mercato.
L'unica soluzione e' ESSERE TIM, essere la politica.
Non esite l'idiozia di  competere con TIM, non si compete con lo stato che cambia le regole durante il gioco.

Se non vi sembra la storia della TV privata e mediaset, non avete colto il punto.

Intanto TIM, che era sovra dotata di personale e con un piano industriale da terzo mondo, viene, per tanti motivi che sarebbe troppo aggiungere, messa sul mercato.
Non se la fila nessuno, del resto solo un cretino potrebbe compare quella roba... se non fosse interessato al caso specifico.

Nel 1999 Olivetti lanciò un'OPAS (offerta pubblica di acquisto e scambio) attraverso la Tecnost di Roberto Colaninno, riuscendo ad ottenere, nel giugno dello stesso anno, il controllo della società con una quota del 51%.
Ovviamente non puo' conservare OPI per legge e cede Omnitel e Infostrada a Mannesmann che un anno dopo viene mangiata da Vodafone per spiccioli.

Al solito, per evitare al lupo di correre, la poLLitica italiana trasforma il lupo in un drago impazzito distruggendo l'italianità che tanto sta a sempre a cuore ai nostri poLLitici a parole.
Del resto e' l'effetto berlusconi: la sinistra spinge il proprietario di mediaset prima a diventare un colosso e poi ad entrare in politica.
Il cercare di fermare Omintel ha fatto si che il miglior gestore di telefonia italiano divenisse inglese e si fermasse la concorrenza per anni.

Il problema e' che Olivetti era una piccola realtà sbollettata e per mangiare l'enorme boccone TIM vanno dalle banche e si fanno dare una colossale montagna di danari che Smaug spostati.
In pratica TIM viene acquistata facendo debiti, OPI, che era gia stata erosa da Mannesmann e' stata svenduta per 2 pomodori e un limone.
Ed e' un peccato perché era un'azienda molto ben organizzata ad efficace, con una rete all'avanguardia, ma il suo problema non era la SUA performance, ma il contesto di M italiano.

In pratica la nuova realta' e' che in Italia TIM e' divenuta a controllo privato, pur con il germe del pubblico, ma in pratica un affare che ha sulla testa piu' debiti che capelli.

Il gruppo Olivetti, con un fatturato da attività proprie pari a 1,3 miliardi e un debito di 16 miliardi, controllava il 51% del gruppo Telecom, che nel 1999 aveva un fatturato di 27,1 miliardi.
In pratica piu' debiti che respiro e si trova in un momento di mercato in cui dovrebbe fare importantissimi investimenti multimiliardari avendo la rete arretrata e spese enormi.

Adesso avete capito del rallentamento di quegli anni delle caratteristiche del prodotto telefonico e altre amentita'.

Ma la fame di soldi fa si che e' un gigante con i piedi di paglia, normale che arrivi un e Tronchetti Provera e si pappi parte della Bell che possiede Olivetti che possiede TIM.

nel 2001 la situazione era questa:
Telecom era controllata dalla finanziaria Olimpia, (Pirelli (al 60%), Edizione (dei Benetton), Banca Intesa,  UniCredit,  Hopa  (Gnutti  3,7%))

E olivetti piena di debiti, vi direte?
Olivetti si fuse nel 2003 con Telecom Italia, assumendo la sua denominazione sociale, in pratica dite Telecom, ma parlate di Olivetti.
Avete capito bene Olivetti prende il nome di Telecom
In seguito all'operazione, i debiti di Olivetti si riversarono sul gruppo Telecom con totale di 33 miliardi di primizie cancerose in bilancio.
Per evitare di chiudere il giorno dopo si fece la grande svendita, gran parte le attivita' fuori dall’Italia e tutto il patrimonio immobiliare per raggranellare qualche miliardo.
Parpaglie giusto per pagare gli interessi del fu monte Smaug, ora chiamiamola la fossa di Smaug per il centro della terra,  per qualche tempo.

Cosa fa un gestore pesantemente  indebitato che non ha il controllo al 100% delle proprie aziende rischiando brutte cose?
Spende miliardi per finire di ri-assorbire TIM di cui possedeva solo poco piu' della metà, società di solo GSM&C (che non interesserà mai a nessuno), ma ricco di guadagni perché grazie agli itaGliani poco furbi faceva tariffe quasi doppie della concorrenza, che poi seguì a ruota.

Nel 2006 con 50 miliardi di debito in pancia Telecom aveva un rating di medda e prospettive pessime.
Spazzatura, ma spazzatura che dominava l'Italia.

Adesso sapete perché per un decennio le tariffe italiane, dopo essere state le piu' basse del pianeta,  erano risalite.

Cosi' nel 2006 si decise per una ideona, la vecchia rete in rame che non era aggiornata da eoni venne scorporata, ma non venduta, anche per consentire l'accesso ad un prezzo non misterioso agli operatori terzi dei servizi su cavo.

nel 2007, forse stufo di vedere i debiti, il Tronchetti vende ad una società che si chiama Telco (Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo, Sintonia e Telefónica)

Nonostante i prezzi elevati e altre porcherie troppo lunghe a narrarsi, Telecom nel 2014 aveva ancora 27 miliardi di debiti derivanti sempre dal fatto che, in pratica, la Telecom all'epoca (1999) era stata comprata da olivetti sostanzialmente con i soldi di Telecom. La fossa di Smaug era una buca molto grande da riempire.

Passa poco tempo, ma, con un fatturato in calo per rinnovata concorrenza, non e' sano avere 22 miliardi di debiti, in pratica un asset rischioso o idoneo ad essere bevuto dal primo che ha palanche in tasca per fare sinergie.
Gli azionisti di riferimento cercano di fuggire (aka vendono al miglior offerente)

fra ribaltoni e bond vari Telecom fa un riassetto e prende a chiamarsi TIM (forse perché i soldi li fanno con il mobile?).
il nuovo nome dal 2014 e' quindi TIM.


Cosi' nel 2015 arriva il casino vivendì e la grande figura di medda internazionale del governo italiano che per evitare che Telecom e Mediaset diventassero una sola cosa (che ha un senso) di proprietà (HAAARGH, ORRORE!) di un francese fecero cose turche degne della repubblica della banane.
Provate a dire
"Mediaset e' patrimonio fondante dell'italia"
senza ridere e forse riuscite anche a dire
"Berlusconi lo vogliamo santo" (del resto con i funerali di stato non e' andato cosi' lontano dal processo di beatificazione).
Ovviamente non potevano salvare sia TIM-olivetti  che mediaset-berlusconi, come minimo commissariavano l'intera Italia.

Inoltre con tutti quei casini la situazione del bilancio non migliora, e' un peso che legherebbe a terra a terra anche un 747.

la rete e' vecchia e non ci sono state migliorie.
Giusto per capire la difficoltà di Olivetti-Telecom-SIP-TIM-Luanacoscialunga:  
Flavio Cattaneo venne nominato il 30 marzo 2016 AD  di Telecom Italia e il 21 luglio 2017 si dimise sbattendo la porta e prendendo di 25 milioni di euro di liquidazione per poco piu' di un annetto di lavoro. Piu' lo stipendio, ovviamente.

Tanto in difficoltà che per distribuire internet sono partite negli anni diverse societa' ed oggi open fiber fa la parte del leone e a sua volta e' intoccabile  essendo passata dalla ENEL (ricordate wind?) a cordate varie ma con un bel pezzo di CDP che vuol dire STATO e vuol anche dire azionista TIM.
Caxxo, di nuovo.

i proprietari 2022 sono, rullo di tamburi rotti:
Vivendi SA 24% , O' stato con CDP  10%.
Il fatto che ancora oggi il debito sia a 25miliardi e' quello che provoca una serie di bizzarrie.

Dopo aver stappato la bottiglia oggi si vorrebbe rimettere il genio nella bottiglia e rinazionalizzare o scorporare la rete Tim.
Anche solo per trovare qualcuno che la modernizzi.
E poi per far pagare a qualcuno (come gli operai fessi con CDP) i debiti di Olivetti-TIM-Smaug

Il problema e' che lo scorporo si porterebbe dietro una montagna di debito (oltre a Vivendi che potrebbe volere un bel po' di soldini, se non altro per restituire le sberle prese pochi anni fa).

Il fatto di renderla completamente privata e' comunque problematico, e' oramai troppo grossa: ha le mani in pasta ovunque per via di vantaggi competitivi durati 60 anni. In pratica possiede molte infrastrutture che non hanno un doppio.

Anche  l’ipotesi di ridurre l’IVA sui servizi telefonici dal 22%  al 15%, con un costo dell’ordine di un miliardino di soldi operai e' un idea per ridurre questo debito e riportare in carreggiate questo ammasso marrone.
Si chiama "finanza creativa per disperati governativi"
Ovviamente, il taglio IVA nei sogni bagnati del governo sarebbe  incamerato dai gestori, mediante rialzo delle tariffe che non cambieranno al lordo per gli utenti. (dal film: ma ci credono veramente?) 

Del resto negli ultimi dieci anni l’Italia ha visto di nuovo una riduzione dei prezzi delle TLC pari al 33% grazie ai virtuali, ai nuovi operatori (es ILIAD) e la TIM (ma anche altre) soffrono del costo del denaro dovuto alla storia assurda modellata dalla politica.

e il denaro sta per costare MOLTO rispetto a pochi anni fa e la fossa di Smaug potrebbe produrre devastanti gas tossici.
Avete capito l'agitazione degli ultimi anni della politica sull'affaire TIM e le "soluzioni" per riempire la buca senza usare soldi, almeno non quelli dello stato direttamente.

In pratica la storia di TIM, visto che oggi Olivetti, o se preferiamo chiamarla omnitel, sip, telecom o Luana, si chiama così, e' l'ennesima storia dell'orrore derivata da dei governi che non hanno capito cosa vuol dire "mercato" e' in un ottica pseudo-comunista hanno ammazzato delle industrie.

Per evitare il mercato hanno solo fatto morti e feriti, e tuonando contro lo straniero, salmodiando come un coro gregoriano sull’italianità, hanno esattamente massacrato l'italia e permesso allo straniero tanto odiato di fare un takeover.

Le aziende sane nascono in contesti sani di concorrenza.
Al massimo e' necessario ampliare il mercato, ma un mercato ridotto asfittico o bruciato con il lanciafiamme crea sempre enormi aziende che sono tali solo perché non esiste concorrenza e se devono continuare a subire lo stato fanno debiti e/o non investono.

Colossi senza soldi.

Lancia e' stata massacrata, come fiat, dallo stato
Candy ha subito lo stato
Alfa e' stato uno schifoso zombie fatto uscire dalla tomba da Mussolini e nutrito del sangue operaio per 60 anni.
Mivar è esistita solo perché lo stato era assurdo e si credeva imprenditore con la REL, appena ha smesso di essere produttore e ha aperto al mondo  la limitata mivar e' sparita.

In pratica lo stato in italia e'  comunistoide, una sorta di cosplay dei comunisti,  con manie di grandezza fasciste che ha segato le gambe a tutto e tutti e creando, in un laboratorio politico pagato con tasse e debiti, propri o delegati, una serie di mostri enormi, spaventosi, ma deboli e sottocapitalizzati, di rara perversione chimerica.

o se preferite:
una serie di stolti hanno guidato questo paese facendo danni mentre la folla senza cervello acclamava.

 



4 commenti:

camu ha detto...

Mi hai riportato alla mente tantissimi ricordi di quell'epoca. Io fui uno dei primi, forse anche perché invaghito da Megan Gale e da Claudio Baglioni, a diventare cliente Omnitel con il mio Nokia 2110 nuovo fiammante costatomi la bellezza di 600 mila lire. Sin dall'inizio ho seguito tutta la storia tra i due contendenti, ed è per questo che finché sono stato in Italia, non sono mai, dico mai, stato un cliente TIM. Anche sul fisso, appena aprirono la rete, passai ad un altro gestore, forse Tele2, non ricordo più. Comunque sia, questa storia amara che hai raccontato è secondo me uno degli esempi da manuale del perché le cose vanno male in Italia, dopo i decenni degli anni 80-90 in cui la poLLitica ha distrutto gli asset più importanti del nostro Paese, dall'aviazione alle telecomunicazioni, dalle Poste alle televisioni.

Anonimo ha detto...

il problema del lasciare che tim venga acquisita è anche che c'è un eccesso di personale, specialmente ai livelli alti che è impressionante. quei vent'anni fa, quando ci lavoravo io, si diceva "dove c'è lavoro per uno sono almeno in dieci". non è più come a quei tempi, ma sono ancora almeno tre. a fronte di una acquisizione da parte di chiunque a cui non facciano schifo i propri soldi, sarebbe una autentica strage.

Massimiliano ha detto...

Forse Lancia è stata massacrata da Fiat.. forse.. e dire fiat è stata massacrata dallo stato ce ne vuole.. però son brutto io...

blu-flame ha detto...

Massimiliano...
Fiat si e' ritrovata con la concorrenza dello stato.
Fiat e' stata pagata per tenere attivi degli stabilimenti al sud dove non uscivano auto.
Fiat ha goduto delle frontiere chiuse.
Fiat e' stata pagata per prendere alfa e non licenziare gli inetti (ancora del sud, vedi la storia di alfa) avendo impianti inutili.
A fiat e' stato imposto di non produrre i motori con cui si fanno soldi.
Fiat ha preso tanti soldi, ma, alla fine della storia, era un azienda senza auto che aveva prodotto medda, mai esportata se non nel 3zo mondo e senza soldi (redditivita')

Quindi, se ci pensi, fiat e' stata assorbita da PSA perche l'unica cosa che aveva era stata di comprare, a debito, gli americani, altrimenti oggi manco esisterebbe.
Fiat e' stata plasmata dallo stato, fiat non aveva piu' nulla di interessante, era al livello di trabant: vecchia spazzatura senza soldi.

Ovviamente Fiat non e' stink of saint, anzi, ci ha messo del suo ed era ben felice di prendere soldi e avere un laghetto chiuso dove uccidere le poche concorrenti che subivano le cose brutte senza prendere aiuti di vario tipo (autobianchi, maserati, lancia...)

https://allarovescia.blogspot.com/2019/11/addio-fiattona.html