Da una vita gli agricoltori ci fanno un Cu cosi' con marce di trattori ovunque, rompendo il razzo, marciando persino davanti a casa di Berlusconi, roba che mostra in maniera evidente che mr B era importante nel panorama italico esattamente come desiderato dalla sinistra.
I villici prima si lamentavano prevalentemente delle cattivissime quote latte.
Almeno una protesta all'anno, quando non una decina, contro queste kattivissime quote latte.
Per decenni.
Una rottura di ca... continua.
Operazioni truffaldine da parte dei produttori (con tutto cio' che comporta fiscalmente e come sicurezza alimentare) era all'ordine del giorno fino ad arrivare ai numeri a caso come viene detto in tribunale:
"non si rintraccia, però, una centrale criminale con individuate responsabilità personali, ma diversi ambiti, tecnico-amministrativi, che hanno creato negli anni fortissimi ed occulti centri di potere tutti convergenti nel violare regole e controlli, con i sistemi più disparati, per fare arricchire alcuni produttori e allevatori a discapito degli altri, tanto da viziare gravemente il mercato”
Insomma avevamo truffe e latte in nero, dichiaravamo meno del prodotto pur sfondando comunque le quote, ma e' colpa di tutti, sono tutti criminali (stando alla loro definizione), ovvero non e' colpa di nessuno.
Ladri, ma italiani, tutto bene, tutti ladri rispettando l'indole italiana da ladropolli.
Nonostante cio' vi e' stato uno sfondamento ufficiale delle quote con sanzioni enormi pagate, ovviamente, dagli operai, solo in minima parte, dopo intervento multiplo EU, dagli allevatori "furbetti"
Allevatori che ancora nel 2023 hanno ricevuto un ulteriore bonus alla rateizzazione... dopo 20 anni.
Un paio di bonus ancora e nessuno fara' pagare un pensionato di 80anni il multone e finira' definitivamente al povero pagatasse.
Poi nel 2015, finalmente direte, le quote latte sono state tolte, immagino il vostro pensiero: finalmente i trattori anno finito di scassare il ****.
ILLUSI.
Il trattoristi scoprono la bellezza del mercato libero, la concorrenza e le grandi fattorie europee.
Conseguenza?
Marce di trattori per riavere le kattive quote latte.
Poi, per fortuna da qualche tempo hanno smesso.
Ok, qualcosa non funziona.
Ma le quote latte sono solo una minima parte, per quanto evidenzia bene la malattia, del casino costante dell'industria agroalimentare.
di recente abbiamo avuto esplosioni rabbiose di trattori sul concetto:
“le tasse sono troppo alte”.
Prima di andare avanti con le facezie bisogna ricordare che l'agricoltura e' un pozzo di spesa senza fondo.
La questione e' che la terra e' dura da lavorare e questo implica COSTI.
Giusto per comprendere la questione un piccolo di campettino di 1Ha (100*100m) per la sola aratura partono 60 litri, in pratica puoi arrivare a 200 litri prima della vendita del prodotto, o se preferite in una giornata di lavoro si arriva facile a 200litri per un singolo mezzo.
Non solo il carburante ma gli stessi macchinari hanno costi spaziali e gli assegni da 100KE volano via come coriandoli.
Investimenti da grande azienda.
Aggiungiamo che non puoi affamare la gente, mangia il ricco, ma anche il povero e devi far si che tutti possano mangiare.
Anche se puoi trovare da mangiare a prezzo dall'estero ci sono buoni motivi per avere una certa indipendenza.
Per questi motivi DA SEMPRE (ci sono documenti dal medioevo!) l'agricoltura e' sovvenzionata.
Giusto per avere un'idea la gran parte degli aiuti EU riguardano l'agricoltura, con 36 miliardi di euro assegnati in varia maniera all'Italia e ulteriori menate collaterali.
Si aggiungono a queste cifre tonnellate di aiuti dallo stato italiano, che non e' chiaro quanti miliardi siano.
Non bastante questo ci sono altri aiuti
Gli agricoltori:
non pagano Imu,
non pagano IRAP,
hanno un IVA agevolata (4 contro 22)
non pagano le tasse sui carburanti (0.7E contro 1.8E al litro per il gasolio, ricordiamoci poi come viene usato in meridione),
non pagano IRPEF sui terreni agricoli e parte dell'IRPEF,
eccetera.
In questa splendida cornice in cui non pagano tasse, anzi le tasse sono negative visto che anziché dare ricevono, vediamo quali possano essere i problemi di questi benedetti.
I problemi sono diversi, ma una della cosa e' che l’Italia, come e' successo per il SUD, le aziende a forza di droga sono drogate croniche.
In pratica le aziende agricole si sono specializzate nel prendere piu' che nel produrre.
Se nel mondo industriale moderno zappare la terra non e' differente da qualsiasi industria, la concorrenza ha spinto alla concentrazione e all'efficientamento, ma in molti paesi troppo generosi le aziende sono rimaste piccole e poco tecnologiche e avevano qualche utile giusto per sovvenzione.
A questo si aggiunge che le aziende "grandi" ad alcune forze politiche sanno sul caspita, preferiscono rimanere ancorate al passato dove l’élite fascio-comunista si raccontava barze in latino o francese e il poveraccio che non faceva parte dei "dotti" doveva morire e non lamentarsi: peccato un'azienda come stellantis ti ride in faccia se vuoi piegarla come fai con Peppino u' maccanico.
Cosi' anche l’agricoltura soffre della medesima cosa e la ladropollitudine che e' stata voluta da sempre influisce anche sulla possibilita' di consorziarsi perché se son tutti ladri tu non ti metti in comune una risorsa come una costosa mietitrebbia con un furbetto, quando non ladro.
In pratica piccoli slegati e sfigati, non ci credete?
l’Italia oramai e' coprolite. Ovviamente il sud... e' il solito sud che non vuole neppure stare al passo del pessimo nord.
Siamo piu' simili al mondo dell'est che quello europeo.
Dopo non lamentiamoci della mozzarella crucca, dell'olio spagnolo e del'avena francese.
Non e' concorrenza, e' desiderio di essere ultimi.
A questo si innesta la castroneria della finta riduzione della CO2.
Infatti la UE vorrebbe azzerare la produzione di CO2 (ok, non ridete) e l'agri-allevamento e' il settore che insieme all'industria (che parzialmente lavora per l'agri) rappresenta la CO2, se si calcola bene e' sopra il 25%.
Ovvio che la riduzione della CO2 passa in primis dall'agricoltore, molto piu' che dalle auto (dove non si sta facendo nulla, nmon vedo Km di metropolitane a pioggia).
Il fatto e' che al di la di dove recuperi energia (una centrale nucleare nella stalla?) non esiste possibilita' di far andare 10 ore di seguito un trattore senza far esplodere le batterie o farlo affondare: provate a mettere 600KWh (4 tonnellate circa) sul trattore.
Lasciamo perdere il mietitrebbia che spesso si spara 24h di seguito con 400KW mandati a bomba, stiamo parlando di 100 batterie di una tesla S, una 70ntina di T di batteria da caricarsi velocemente in un oretta fra un campo e l'altro.
Anche ammettendo che i motori elettrici rispetto alla trasmissione idraulica siano piu' efficienti, anche del doppio, non cambierebbe la questione: più semplice metterci un reattore nucleare a bordo o chiedere agli alieni.
Capiamo da soli che i mezzi agricoli, salvo di averne duplicati, non possono essere certo elettrici, salvo di montare delle strutture sui campi in stile filobus.
Idem le serre, stiamo parlando di MW di bruciatori (ognuno di quei cosi appesi sono 100-300KW cadauno, in una serra grande sono decine) che certamente sono sostituibili con l'elettrico facilmente, ma ricordiamoci:
Cosa costa un serbatoio di 300 litri in resina (poche 100E) o un serbatoio di GPL e quanto costa un elettrodotto che corre alto (non vorrai ararlo o inciamparci) in media tensione?
Perché parliamo di Km di tratta per potenze MW, non puoi certo portarli con un cavettino del phon e anche i riscaldatori probabilmente sarebbe meglio averli da alimentare con 15KV e non la 380.
Capiamo che anche per l'agricolo capire i problemi di avere in giro 15KV non e' banale oltre che costoso.
Ovvio che gli agricoli si sentano sotto attacco.
Ma non basta la diminuzione di aiuti, alcuni hanno scoperto il PAC.
L'idea e' di ridurre i fertilizzanti con una prima riduzione del 20% almeno entro 2030 (ieri mattina), garantendo nel contempo che non si verifichi alcun deterioramento della fertilità del suolo.
La questione e' che i fertilizzanti sono una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua e possono anche avere effetti negativi sia sulla biodiversità che sul clima.
Gia', la famosa CO2 tanto amata dalla UE.
Indovinate i composti azotati da dove vengono?
Chi ha risposto metano?
Inoltre la cacca sparsa su campi cosa produce?
Chi ha risposto gas serra?
Il "problemino" e' che se io devo abbassare i fertilizzanti e non li ho sprecati a palate, del resto costano, mi ritroverò in una maniera o l'altra a diminuire la densita' della coltivazione, o, se preferite, un aumento di spese e gasolio a parita' di tonnellata di prodotto.
Cosa che ovviamente spinge non solo verso il fallire, ma anche non essere competitivi con chi le paranoie non se le fa (es tutti i paesi dell'est o la Cina che già oggi importano a tuono.
Se questo non basta vuol dire anche aumentare i contestati OGM, tanto odiati dagli agricoli italici perché implicano anche un aggiornamento del "ma io ho sempre fatto così e voglio continuare a farlo"
Poi alcuni vogliono "più tutela del Made in Italy" che non vuol dire un razzo visto che coltiviamo tutta roba estera, pomidori compresi, e tranne qualche formaggio non e' che sono cifre cosi' importanti.
Ricordo infatti che dietro tutto sto caos, con coldiretti che millanta PIL da 2 cifre ben piene, la quota del settore agroalimentare sul totale dell’economia italiana è stata pari al 4%.
Il famoso cibo santo riconosciuto il tutto il mondo (mondo all'interno dell'italia?) vale la mostruosa cifra del 4% del PIL, un razzo moscio.
Stiamo parlando di un settore pesantemente bonusificato, tanto da essere droga.
Noticella:
Anche nell'agro abbiamo il vecchio possidente che ha il potere e non molla il timone al GGiovane se non sul punto di morte che "io ci ho lesperinza che tu non sai nulla perc io ci so" anche se sei un agronomo titolato (ricorda la xylella?) e mollano solo quando il figlio (perché l'azienda DEVE essere passata ai figli) ha ormai 50 anni.
Ricordiamo: è il settore che fa piu' CO2 e prende piu' bonus, ma e' un settore che conta il 4% dell'economia.
Secondo voi, in un momento di cinghia stretta, quanti soldi all'agro possiamo dare?
Hanno ragione a protestare?
Aggiunta:
Ricordiamo il "documentario"