storielle divertenti.
Quando si parla di durata bisogna sempre ricordare che oggi si costruisce "piu' economico".
l'aereo che vedete sopra e' stato costruito nel 1943.
Volare era un lusso ed inoltre questo era un aereo fatto per combattere.
nasce come C-47A-60-DL presso la douglas di log beach SN 13798
il 6 giugno 1944 è aereo di testa del 61° TCG, trasportava i paracadutisti del 2° battaglione, 507° reggimento di fanteria paracadutisti in una zona di lancio vicino a Saint-Mere-Eglise, in Normandia.
nel 1966 viene ceduto alla Soundlock Corporation di Hazlehurst, GA c/r N625SL come DC-3.
ma nel 1967 cambio di piani, diventa aereo di linea.
nuovo proprietario dal 17 dicembre 1997 per Catalina Air Inc, Alcoa, TN con nuovo certificato
e dal 17 giugno 2016 per Mission Boston D-Day Llc, Newport Beach, CA vola rievocando il DDday con la livrea degli inizi
Vola ancora bello pacioso.
direte: WoW, ma e' un caso, no.
un fratello dello stesso aereo C-47A-60-DL prese parte alla Missione Boston durante il D-Day.
Partecipò anche all'operazione Market Garden.
Dopo la guerra fu venduto alla Canadair Ltd modificato come DC-3C nel 1946.
Fu poi consegnato alla DNL (Det Norske Luftfartselskap) in Norvegia e chiamato Nordfugl.
dopo aver volato in condizioni non certo facili cambia bandiera
Nel 1960, stufo di volare regolarmente, sui arruolò nell'esercito. Questa volta per l'aeronautica svedese.
non convinto torna civile...
il fatto e' che sebbene i DC-3, che dominavano il mercato, ne furono costruiti circa 800, di questa subversione, una derivazione per la guerra, ne furono costruiti 10.000.
Capiamo subito che la guerra non poteva finire molto diversamente.
L'industria US e' su un altro pianeta rispetto a quella tedesca.
Migliaia furono poi convertiti per uso civile e storie del genere non sono rarità.
Capiamo anche del perché negli USA nacque l’aviazione civile come la conosciamo oggi.
Giusto per avere l'idea della quantita' cosmica prodotta, il 747, rimasto in produzione 50 anni durante il boom dei trasporti aerei, ha fatto "solo" 1600 pezzi.
in pratica il DC3 e relativi e' stato un masterpiece e centinaia di aerei volano ancora da qualche parte.
cosa bizzarra: nel 1939 i russi ebbero la licenza e ne costruirono 7000 pezzi, in pratica l'aereo russo standard e' americano.
in pratica fra le varie licenze e versioni il DC3 e derivati potrebbero esserne stati prodotti oltre 20.000.
E' abbastanza comprensibile, visto che molti nel dopo guerra comprarono i DC3 come aerei privati (aziendali o delle tante starlette), ne volino ancora a carrettate.
6 commenti:
Un DC3 è anche visibile all'aereoporto Sandro Pertini, dove è avvenuto l'incidente delle frecce tricolori.
La storia del C-47D inizia nel 1944 negli stabilimenti Douglas di Long Beach, come una delle tante versioni militari del DC-3 commerciale.
Assegnato alla 9th Air Force dell’USAAF, giunge in Gran Bretagna nel novembre 1944
Nel 1947 viene convertito ed inizia una carriera con l’USAAF che durerà oltre vent’anni. Venduto sul mercato civile, cambia di proprietà numerose volte fino a passare, nel 1987, alla Duncan Aircraft Sales di Venice (Florida).
Poi, per la volontà di ricollocarlo all’ingresso dell’aeroporto, il velivolo è stato ridipinto con la storica livrea della LAI, Linee Aeree Italiane, una delle prime compagnie aeree italiane del dopoguerra.
Un altro DC-3 "VIP" appartenuto all'attore Clark Gable è in mostra al Parco Tematico & Museo dell’Aviazione di Rimini.
Si dice immarCescibile....spara a zero sui classicisti e poi fa strafalcioni in italiano che manco gli extracomunitari farebbero. Questa è la scuola italiana: classicisti ignoranti di scienza e tecnica e tecnici semi-analfabeti.
anonimo,
certo, ogni tanto mi perdo in localismi (mai notato il mio acceLLerare? eppure ne ho sparsi parecchi qui e la?)
Come del resto preferisco, ORRORE!, la scrittura di KWh o, peggio, Kmph, che non saranno correttissime, ma le preferisco per ragioni gia' descritte.
Soprattutto moltissimi LAUREATI IN ITALIANO che mi hanno fatto da professori NON SAPEVANO PARLARE E SCRIVERE IN ITALIANO MEGLIO DI ME ORA.
Detto questo se pensavi di insultarmi chissene, so benissimo di scrivere di merda, non sara' certo una coda di paglia anonima che viene con insulti gratuiti.
Oltretutto poteva anche essere un refuso, del resto, come ho spesso detto, scrivo ad ora tarda. Un pochino poco per darmi dell'analfabeta.
Detto questo la prossima volta, se devi insultarmi, sii MOLTO piu' creativo, magari mi strappi un sorriso, che di difetti ne ho TANTI.
Poi sul fatto che la sQuola sia produttrice prevalentemente di classicisti ignoranti del mondo e pochi tecnici assai poco tecnici possiamo dibatterne, ti ricordi che ho analizzato la cosa in 8+ puntate?
@trollonimo: sul serio te la prendi con bluflame per aver dimenticato una C, chiaramente un refuso?? cosa dovresti dire dei tanti giornalisti sul web? Succede solo a me di vedere continuamente articoli con orrori ortografici importanti su tutte le testate? Ho appena letto un articolo sul fatto q. dove alla seconda riga citava "...questo è quello che l’impatto dell’uomo a provocato a livello globale...". Questo "30science" lo fa per mestiere, non per diletto come bluflame!
Poi sul discorso scuola italiana, il problema non sono i classicisti ignoranti di scienza, ma i classicisti ignoranti di scienza che si laureano in materie tecniche e poi vanno a insegnare. Questo sì, è un grossissimo problema.
@anonimo: ho appena letto un articolo di giornale che, cito: "la maggior parte del sale marino in Italia è prodotto in Italia e Francia".
Non un'H, un'accento o un articolo volato: un'intera frase senza il minimo senso.
Scritto da un giornalista, riletto da un correttore di bozze e impaginato da un PR, pubblicitario o come si dice oggi.
3 lauree una in fila all'altra, pagate (poco) per partorire un obbrobrio del genere.
Ben vengano i blogger tecnici che dimenticano una C, ma sanno di cosa stanno parlando.
E la dimenticano quando fanno qualcosa per la quale NON sono pagati, ma per puro sfizio personale.
Paolo
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