lunedì, febbraio 06, 2023

pale eoliche

 

guardate la complessità enorme, bellissima, del profilo alare.

 

Spesso si immagina, non so per quale motivo, che le  finto-rinnovabili (sole e vento) producano un casino e SOPRATTUTTO si mettono li le centrali e queste durino per sempre.
Entrambe palle incredibili.
Il problema e' che le persone, quando racconti che è una bugia, ti danno del pazzo furioso che vuole solo parlare male delle rinnovabili essendo un porco fornitore di fossili (magari!, dove si firma per guadagnare milioni?).

Abbiamo gia' visto che le pale eoliche hanno i materiali che durano al massimo 20-25 anni e sono un problema di smaltimento, ma quello che non tutti sanno e' che le turbine spesso durano MOLTO meno e/o hanno ENORMI costi di manutenzione.

Al solito il problema è un problema di costi.

Quello che non si vuole capire e' che salvo il produrre energia per pettinare le bambole le forze in gioco sono MOLTO grandi e con spinte ENORMI.

Prendiamo per esempio l'asse: mentre lavora ruota con coppie enormi da piegare un palo della luce come la carta di una caramella, o un semiasse di una lamborghini come un elastico della mutande.

Se non bastasse questo tipo di sollecitazione MENTRE RUOTA, un enorme gruppo di elefanti scatenati balla assialmente rock acrobatico sui cuscinetti.

Cuscinetti, forse avete in mente quei piccoli cucciolini che avete montato sulle vostre automobiline, beh alcune microcar potrebbero passarci dentro a quelli per i ventoloni.

Il fatto che si usano cuscinetti a rulli per ridurre i costi di assemblaggio (si dovrebbero usare dei conici e dei reggispinta), gia' enormi per una breve vita, e... beh far girare un palazzo che balla dance su un asse mentre ci sono degli elefanti rocker scatenati al 50simo piano puo' portare a conseguenze...

Cosi' da un lato si usano principalmente ENORMI cuscinetti a rulli assiali, dall’alto la spinta che grava sul cuscinetto  e' mostruosa.
Qui vedete dove ci sono cuscinetti:
Ala ad incidenza variabile
Asse (quello piu' sollecitato)
orientamento
cambio
generatore


 

Giusto per capirci 100Kg appesi sul bordo pala sono 20.000Kgf sul cuscinetto e lascio solo immaginare cosa succede quando tirano le raffiche e/o la struttura ondeggia.

Gole del cuscinetto che sono ENORMI ma vengono sgranocchiate come wafer da una nutria


 danneggiando i rulli

 

poi succede questo


oppure questo


Sfere di acciaio grandi come un pompelmo sbriciolate come dolci biscottini da te.


il problema che affligge il settore è un difetto noto come "cricche bianche".
Alcune zone del materiale sotto la pista di rotolamento del cuscinetto cambiano la struttura cristallina.
La struttura rovinata, che non ha piu' la finitura corretta (la finitura di un materiale, per quanto non apparentemente immediato, e' parte importante della forza strutturale dei materiali) non è in grado di sostenere il carico e pertanto diventa l'origine delle cricche e poi l'azione meccanica scava dei bei buchi, nel frattempo il particolato risultante concorre a macinare... eccetera.
Una volta criccato il cuscinetto grippa o si spacca e lascio solo immaginare cosa succede quando arrivano MW di attrito su di un cuscinetto  che dovrebbe invece allontanare l'energia: che insalata di rulli avviene.

Secondo voi cosa puo' succedere oltre ad un grippaggio tale da far decidere di buttare la pala?
Cambiare i cuscinetti vuol dire tirar giu' tutta la gondola disassemblare il tutto (vorrai mica cambiare solo quello grippato di brutto, vero?) e riportare su a 150m il tutto per magari 5-7 anni di vita residua.
Fai prima a buttare tutto.

Oltretutto puo' essere molto pericoloso se l'unita' non puo' piu' mettersi in bando (spegnersi mettendosi in posizione non funzionale) e/o frenare.

il risultato piu' probabile e' spaccare almeno una pala o prendere fuoco... o entrambi

Bruciare 400T di plastica IN ARIA e' ecologico.


Altra cosa che causa manutenzione e' l’aerodinamica.

Bisogna capire  che la pala e' un affare che ruota lentamente, da qui una serie di casini bestiali dati dalla coppia, ma la pala nell'aria e' una enorme e lunga ala dalla forma complessa che al centro viaggia lentamente, ma alle estremità va piuttosto veloce e la forma e' tutto.



 

Il problema e' cosa succede se si sporca?

questa e' la pala che ha incontrato una nugolo di coleotteri volanti e ha fatto quello che fanno le auto, ma dovete immaginare un parabrezza largo 50m (però sterminare insetti e' ecologico se fatto con la pala)

bene quella roba rende l'ala non piu' precisa e....

Woooah, abbiamo perso con degli stupidi insettini fino al 20% di produzione, che in soldoni sono decine di migliaia di euro annui. 

Cosi' devi fermare il ventolone, prendere una piattaforma che arrivi a oltre 100m, lanciarci sopra un paio di coraggiosi con una lancia in pressione e....

Ovviamente la stessa cosa succede se fa freddo, ricordiamo che la pala modifica la pressione e puo' far precipitare l’umidità... e abbiamo pale ghiacciate!

10 minuti a -15 in galleria del vento a seconda dell'incidenza

Con la comprensione di cosa puo' fare una pala sbilanciata al cuscinetto, adesso e' chiaro perché noleggiano elicotteri che con acqua calda tolgono il ghiaccio.... non e' economico o ecologico, ma la pala costa di piu'.
Se non hai i soldi per l’elicottero la metti in bando e blocchi il freno.

in Svezia sono state fermate in massa per oltre 50 giorni nel 2020 durante il migliore momento dell'anno per la produzione a causa del ghiaccio.
Molte turbine eoliche nei parchi eolici del Texas sono state costrette a spegnersi dal 14 febbraio 2021.
Le turbine eoliche congelate sono state accusate di essere responsabili dei  mostruosi blackout  in Texas, non certamente colpa loro, ma una concausa e un fattore accelerante, la famosa scintilla... sicuramente.

Ma abbiamo altre simpatiche canaglie.
Abbiamo visto che le pale eoliche, anche per evitare di sparare una pala sulla luna, girano molto lentamente, alcune sotto i 10 giri minuto, ma per generare elettricità i generatori e' meglio che girino intorno ai 3000-6000 giri minuto, salvo fare generatori con 3000 poli straordinariamente costosi.

quindi occorre un cambio che puo' arrivare ad avere un rapporto di 1:1000.
Ovviamente con quelle coppie un ingranaggio stile automobilistico e' da escludere, meglio con una serie di epicicloidali che hanno 3 punti di contatto 

e, si, sono grossini, quell'asse e' grande come un pallone da basket, ricordiamoci che arriva una pioggia di MW a 10 giri minuto e pure a strattoni mentre tutto balla come una lavatrice in centrifuga.
La famosa parola COPPIA non compresa dai dieselisti convinti.

Il risultato?


il solito!

che vuol dire il solito visto prima con i cuscinetti:
arresto improvviso delle pale


o spaccare l'asse lasciando libero il rotore 



oppure vavavuma!



Pero', quello meccanico, non e' l'unico motivo di schianto delle turbine, ricordiamoci che sono alte, con una connessione a terra della navicella, spesso bagnate e possono pure, essendo in plastica, essere cariche.

Se non vi fa venire in mente un parafulmine....


 

 

 



Ma esiste  la rottura delle pale senza altre avarie nella navicella


e le pale lanciate a qualche 100m atterrano rovinosamente come un lungo 80m razzo triste di 25T (per la cronaca il saturn V e solo 110m con il carico)

non sempre in mezzo al nulla

Mi e' semblato di vedele una pala...





Ovviamente sempre che le cose sono a regola, quelle "meno" a regola sono persino piu' assurde.

A qualcuno potrebbe venire in mente che queste cose si potrebbero evitare mettendo cuscinetti in numero superiore e/o migliori, mettendo impianti antincendio, mettendo sistemi di pulizia riscaldati, sensori...

Il fatto che per un aggeggio che produce relativamente poco e rimane in produzione solo  20-25 anni non e' che puoi spendere quello che spendi per una centrale idroelettrica che produce 1000 volte tanto per 100 anni.
Gia' cosi', sebbene meglio del solare, non hai il problema che producono tutti insieme e solo per 4 ore, puoi essere remunerato con qualcosa che non e' il minimo del mercato, ma è sempre un dramma finanziario.

Giusto per capire di cosa stiamo parlando una singola PALA (intesa LAMA, non turbina)  da 80m sono 25T di plastica e costa 400KE e su un rotore ne avete 3... Sai le forze immani, la coppia...

Nel 2019 il diametro medio del rotore installato era salito a 129 metri, 65m di pala, ovvero che quelle oltre gli 80m non sono rare, anzi, sono comuni.

Secondo analisi, del resto e' piuttosto difficile accedere ai costi interni dei produttori, magari con in bilancio varie fonti,  il costo di una turbina da 10 MW sia di 8-10 milioni di dollari, una turbina da 12 MW 12M, una da 14 MW  16 milioni.
Siccome sono prodotti di fatto "su misura" in base al vento previsto e al tipo di ambiente che dovranno gestire il prezzo nella realta' e' molto variabile, prendetelo con le pinze.

Il problema non e' che esiste solo il costo dell'impianto, ma anche la fondamenta, il trasporto delle enormi pale, il montaggio eccetera.
Alcuni analisti parlano che una turbina da 14MW installata sia intorno agli 80 milioni, solo di cemento armato possono arrivare a 2 milioni, lo ricordiamo, vero, come e' fatto un basamento del post precedente?
E, ricordiamo, piu' e' grande piu' rende, ovvero piu' e' grande e piu' e' economica, anche se costa di piu'.

inoltre, come bonus pack:
-più grande mantiene bassi i costi complessivi dei cavi, il minor numero di turbine riduce il numero di cablaggi e il collegamento delle turbine alle sottostazioni.
-più grande mantiene bassi i costi delle fee da pagare ai proprietari della terra e dei permessi statali
-più grande va a prendere vento piu' fresco e costante (ovvero rende piu' in MWh a parità di MW con pali piu' piccoli)

Stiamo parlando di cifre ENORMI.

Cominciamo a capire che, per es, montare un sistema che pompi acqua (dolce!) tenendola in pressione a 30 BAR (altrimenti non arriva lassù)  come sistema antincendio, con un sistema di ruotare a 360 senza piegare i tubi e non fare attrito mentre il tutto ruota non e' certo una dose di salute.
Oppure volete avere un contenitore di qualche tonnellata d'acqua sopra la navicella?
Come dire, le sollecitazioni sui cuscinetti non vi bastano?


I ricercatori hanno scoperto che è probabile che ci siano ALMENO 117 incendi di turbine eoliche all'anno su 200.000 turbine.(studio congiunto Technical Research Institute of Sweden con università di Edimburgo).
La cosa e' divertente che hanno scoperto, grazie al fatto che molte volte sono in zone remote, spesso non vengono dichiarate, del resto scenderebbero le quotazioni delle SpA detentrici se fossa data visibilità


 

Per l'industria eolica, gli incendi sono la seconda causa di incidenti dopo la rottura delle pale, anche se spesse volte non sono cause, ma effetti del fatto che sono oggetti ENORMI che litigano con forze e coppie immani e debbono costare "poco".

la domanda quindi:
Quanto si rompono davvero?

non esiste risposta.

per esempio un ente del settore dice che
"l'eolico ha un ottimo record di sicurezza con meno di 40 incidenti annui ogni 40.000 turbine negli USA".
Vorrei fare notare che se con "incidente", come pare, si parla di distruzione dell'oggetto anche solo nel 50% dei casi vuol dire che sono paduli da attore porno che arrivano da dietro indesiderati, se "incidente" e' che la turbine che si ferma 2h per un fusibile bruciato e' un altra cosa.

una ricerca STIMA (annaspano tutti per i motivi di cui sopra) questa casistica di incidenti in:
Guasto lama (19%)
Fuoco (15%)
Cedimento strutturale (10%)
MA. secondl la stessa ricerca,  il 91% degli incendi di turbine eoliche non viene segnalato e porta quasi sempre ad una distruzione della stessa per impossibilita' di spegnere un incendio, magari rotante, a 150m di altezza.

Uno studio dell'ente prevenzione incendi internazionale (L'International Association for Fire Safety Science ) STIMA (del tipo: non sappiamo un caxxo, come john snow) che  1 turbina su 1.710 ha preso fuoco nel 2011.
In soldoni se è 1 su 2000, vuol dire nel nell'ambito operativo di 20 anni (25 se come accada "si lascia andare") vuol dire che sono 20 su 2000 che incontreranno il fuoco, ovvero 1 su 100 nella vita utile.
Piu' quelle che esplodono lanciando pale o si accartocciano come cartone.

simile stima di DNV GL, una società di registrazione e classificazione accreditata a livello internazionale, stima il tasso di incendio nelle turbine eoliche a 1 su 2.000 ogni anno.

Cminciamo ad avere numeri che tornano sempre simili, ovvero con una buona credibilità

Sembra ribadito che in caso la perdita della turbina si fermi alla turbina stessa (che costa milioni di euretti) molti gestori non dichiarino la perdita.

Alla fine la cosa piu' chiara e' che mentre industrie mature sono non solo iper-normate in maniera da far cadere gli zebedei nei calzini, nella terra delle finto-rinnovabili è far west duro dove se oltre l'1% degli impianti va incontro a distruzione totale tutto va benone.

Comincio a pensare che i BANANA potrebbero non avere tutti i torti in questo caso, una pala da 25T che ti si infila nella finestra potrebbe non essere completamente una cosa salutare. :-P

Tenuto conto che ci sono centrali elettriche che sono in funzione tutti i giorni da 100 anni per quantita' energetiche ben superiori ad un ventilatore fantozziano, viene da chiedersi quale sia la serieta' di chi propone o gestisce l'eolico.

Per il solare non ci sono statistiche.
Sebbene dalla mie parti ci sono stati almeno 3 incendi di pannelli, i guasti, di qualunque tipo, non esistono.

Voglio dire, quando tu hai centrali con 9 milioni di pannelli, montati con almeno 90 milioni di viti/bulloni, almeno 40 milioni d connessioni fatte a manina da operai all'aperto, non stiamo parlando di una automobile montata in serie in un impianto in una ambiente sotto controllo prevedibile semi robotizzato montando parti standardizzate dalla notte dei tempi, beh, qualcosa puo' andare storto nel prodotto.
Non mi meraviglierei di vedere un bullone non stretto, un pannello in corto, un morsetto elettrico che si sfila, un...
Eppure molti parlano di ZERO guasti.
Su un aggeggio di milioni di pezzi, che al confronto un auto e' un affare semplice: compresa la minuteria, come ranelle e copriviti, una vettura e' fatta da miseri 3000 pezzi e i guasti per montaggio non conforme ci sono.
Nel solare, nonostante milioni di parti per singolo impianto,  ZERO.

Persino chi dovrebbe saperlo parla di cifre risibili.

Cavolo, sta gente la mandiamo a disegnare una CPU a mano

Eppure le notizie, se andiamo nella cronaca locale, di pannelli in fiamme e intere farm devastate da fuoco, vento e maree.

Il problema e' che il solare e' montato spesse volte non solo come "arredo", ma anche da produttori molto difformi con aziende da neanche un MWh a gente di classe TWh.

quando brucia questo


i giornali solitamente dicono, almeno nella mia zona, che ha preso fuoco una casa o un capannone, non una centrale elettrica.

Del resto uno dei piu' grandi incidenti energetici russi e' sovente narrato come incidente ferroviario, nulla di nuovo sotto il sole dell'ideologia.

quando succede questo e' un "disastro naturale" (e' nucleare se capita ad una centrale nucleare, naturale se capita al solare).


e non parliamo di giocattolini, parliamo di impianti chilometrici.

Perché poi vai a vedere gli studi sul "come progettare" delle universita' e dicono che e' un grosso foxxuto problema.
Un grosso problema inesistente.
Che folli questi cervelloni, si preoccupano di qualcosa che non succede mai.

come il fatto che dopo 4 anni l’impianto solare piu' grande del Giappone, 50.000 pannelli Kyocera di quelli super cool,  ha preso fuoco, dopo poche ore da questa foto era un rogo cosmico.

Di fatto e' bruciata la produzione nazionale di 2 cifre di solare

e wow, non grandina mai.

un impianto in USA ha perso 4000 pannelli in un sol colpo, circa il 10% dell'enorme impianto, una cifra consistente del solare dell'area.
Cose simili capitano, ma non ci sono statistiche.


 

Del resto visto che la maggior parte degli impianti produce il nulla, diciamo meno del motore di una panda tuBBo, alla fine e' poco importante.

Lo diviene quando si parla di solare salvifico ovunque. 

MA alla fine green e' ecologico ed eterno, energia GRATIS senza fare nulla.
Almeno nella mente dei verdosky


 




27 commenti:

maas75 ha detto...

Non riesco a capire chi caccia i soldi per questi disastri. Prima o poi se vai in perdita qualcuno dovrebbe saltare in aria...il costruttore, il committente, proteste da parte di chi dovrebbe ricevere energia che poi non arriva ecc. O forse sono investimenti parastatali e per fare i green a tutti i costi si ignorano i problemi.

blu-flame ha detto...

Maas, l'importante e' prendere i sovvenzionamenti statali.
La cosa che mi preoccupa e' cosa succede se, aumentato la produzione, possano danneggiare case e persone o provocare incendi boschivi.

wappy ha detto...

Sono TOTALMENTE d'accordo con te nella tua analisi, anzi sarebbe meritevole di più ampia diffusione!
Aspetto con ansia un analisi simile sulle automobili elettriche che secondo la vulgata hanno un tasso di rottura inferiore alle automobili a combustione ma, a contraltare di un motore di certo più semplice (meno pezzi) abbiamo una batteria con centinaia (migliaia?) di pezzi in più rispetto ad un banale serbatoio (pezzo "unico"), io che sono un signor nessuno ci vedo molti punti di possibile rottura futura, o sbaglio?

Anonimo ha detto...

Messaggio interno per bluflame, se vuoi bloccare le scimmie con lo scorbuto apri un post sui bitcoin e centrali nucleari e banni in toto la lista degli ip di chiunque intervenga.

AUGH!

Anonimo ha detto...

Ora puoi cancellarlo :D

Anonimo ha detto...

I kgf non li usa piú nemmeno la regina Vittoria in un universo parallelo :)))

Ing Mauro ha detto...

Confesso che non ero a conoscenza delle dimensioni del problema, a questo punto mi domando come sia possibile installare una pala eolica, a quanto leggo tra le più grandi in Europa, in prossimità dell'autostrada.
https://i.ytimg.com/vi/vL0e1EbUFP4/maxresdefault.jpg
Pala eolica di Mele adiacente alla A26

blu-flame ha detto...

Mauro, ma non e' nucleare
:-)

Anonimo il "kilo" lo capiscono tutti, anche quelli che vanno a comprare il pane.

Ing Mauro ha detto...

@blu-flame non sarà nucleare ma da li ci passo almeno una volta a settimana, se mi trovassi 60 metri di pala sul portapacchi non mi farebbe piacere.
E' sempre il solito discorso, i verdosky non riescono a distinguere la differenza tra pericolo e rischio.

CeboCappuccino ha detto...

Ho sentito che vogliono costruire una grande centrale solare 3Sun di Enel Napoli mi sa. Purtroppo quando penso a questi tipi di impianti, a parte l'inquinamento indiretto e l'inefficienza energetica, penso anche le grandi mafie e corruzione che ci marciano su.

Danilo ha detto...

Non sapevo che i pannelli possono incendiarsi.

Anonimo ha detto...

Si ma bluflame il problema è kgf non appartengono a nessun sistema internazionale riconosciuto, diciamo che quello "ingegneristico" è inventato di sana pianta.
I Newton oramai si studiano anche nei peggiori itis di caracas :D

Per quanto riguarda tutto l'impianto del tuo discorso potremmo riassumere così: se non fai manutenzione adeguata anche una centrale turbogas si frantuma in mille pezzi, per questa ragione è una voce di bilancio. E' vero che le pale eoliche necessitano di molta manutenzione ma... era ampiamente prevedibile. NO?

A sto giro non ti seguo.

Dai che sento l'odore di un bel commento sull'atomo.

Stefano ha detto...

I newton sono si' diffusi, ma a livello ingegneristico, come dici tu, si va ancora di kg, anche quando si parla di molle o presse. Tanto che i costruttori di molle e cilindri a gas avevano prima convertito i cataloghi con le forze in N, poi, dopo le proteste dei clienti che non capivano una mazza e sbagliavano i conti delle molle (meglio, si era persa l'intuitivita' a colpo d'occhio sul carico di una molla) hanno trovato un "compromesso" usando come unita' il daN (decanewton) che "visivamente" approssima il kg quasi 1:1 a parte qualche decimale.

blu-flame ha detto...

I Newton oramai si studiano anche nei peggiori itis di caracas, ma non si studiano nel liceo del fine intenditor di vita.
Poi devi sempre star li a spiegare come funziona una stracazzo di leva.


"se non fai manutenzione adeguata anche una centrale turbogas si frantuma in mille pezzi, per questa ragione è una voce di bilancio. E' vero che le pale eoliche necessitano di molta manutenzione ma... era ampiamente prevedibile. NO?"

Non e' solo manutenzione, ma anche compromessi di costruzione... che non sono proporzionati all'energia prodotta.
Fai 2 conti cosa costerebbe rendere sicura quella roba, e poi capisci che la renderebbe ancora meno conveniente

Anonimo ha detto...

Ok, vada per il decanewton che visivamente "rende" meglio e non introduce grandi problemi ma qui ogni tanto si leggono cose aliene tipo i NITS, il vero cancro delle umisp (unitá di misura inventate di sana pianta).

Bluflame penso che il ragionamento da fare sia se vogliamo o meno eliminare il fossile, in caso affermativo pagheremo economicamente la scelta con l'aumento dei costi di produzione almeno nel breve/medio. In un futuro a bassa produzione di co2 avremo un mix tra nucleare(?), eolico, solare, idroelettrico, geotermico e qualche centrale di spunto a turbogas. Niente carbone ne oliocombustibile. Il costo al kwora sará sicuramente piú elevato.

Un altro grosso problema di sicurezza lo vedo negli inverter dei pannelli solari destinati alle abitazioni residenziali, molti sono cosí cheap e fuorinorma da disturbare persino le comunicazioni in vhf e uhf, chiedete ai radioamatori. Sono realizzati male e si guastano facilmente, il resto immaginatelo da soli.

Ps: i latinisti non lo leggono il tuo blog, investono in bitcoin :}


NB: si dobbiamo sanzionare i mangiawurstel sul carbone.

Anonimo ha detto...

"KWh" sorry

erfiaschi ha detto...

MAGISTRALE!!!
Adesso ci vuole la soluzione geniale.
Siamo qua che aspettiamo il colpo di scena!

Eugenio ha detto...

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/08/rinnovabili-cosa-fanno-i-paesi-ue-francia-in-ritardo-corre-ai-ripari-la-germania-e-laddio-al-carbone-nel-2030-i-progressi-della-spagna/7032275/

blu-flame ha detto...

Eugenio, ti rendi conto che l'articolista del Falso Quotidiano o non ha capito di quello che scrive o prende per il culo?

Vorrei fati notare sul solare "la performance della Polonia, dovuta non solo agli impianti su piccola scala nel settore residenziale, ma anche al segmento utility scale, ossia gli impianti industriali di taglia uguale o superiore al megawatt"
Poi vai sul grafo pubblicato
http://allarovescia.blogspot.com/2023/01/the-age-of-carbonazium.html

I casi sono 2: non sappiamo leggere i grafici (magari fatti come le perfomance delle GPU che sono tagliati e un 5% sembra un 70%) o fai ridere?
Oppure e' la questione del RADDOPPIO: il mio consumo annuale di yogurt e' RADDOPPIATO e ci salviamo la centrale del latte: da uno yogurt all'anno siamo passati a 2. Oggettivamente e' un raddoppio. Ma non ha spostato una virgola.

Poi si lamentano che non abbiamo eolico, ma come ho gia' ribadito, oltre a non esserci una cartina o uno studio sui venti serio, solo sul mare per altri motivi e non del tutto usabile, sembrerebbe che non siamo uno stato idoneo. Nota che uno studio ci mette 10-15 anni non avendo la macchina del tempo.

Infine parlano di W, ma come detto piu' volte, soprattutto sul solare, con il W del pannelo ci puliamo il C.
Quello che ci interessa sono i Wh.
Altrimenti, come abbiamo fatto in ita, montiamo i pannelli a nord e i Wh divengono anche 1/10 e spendere 1000E per caricare l'ipad mi pare un pochino eccessivo...

Nessun dice che l'anno 2020 e' stato l'anno orribile per l'eolico, quello che ha causato il prezzo del metano e, forse, il momento dell'invasione dell'Ucraina.
Come del resto in Australia l'eolico ha brutalmente aumentato il carbone

Havokhin ha detto...

Però ci si dimentica della ricaduta tecnologica e dello sviluppo.

Non sono in disaccordo con ciò che è scritto nell'articolo e sono con vinto che le fonti di energia rinnovabili vadano usate cum grano salis dove possono effettivamente portare dei miglioramenti e nella scala adeguata (mi viene in mente l'articolo sulla pisciata in giardino).

Non dimentichiamoci però che trent'anni fa si costruivano pale da pochi metri, ed ora sono semplicemente enormi e pure più efficienti ed efficaci (pur con i limiti della tipologia di fonte energetica).

Quello che vedo come problema maggiore è il voler mettersi i paraocchi e dire che qualcosa sia il meglio punto e basta e che, se funziona in una scala di dimensioni (che so, modellini elettrici in scala 1/10 o il solare casalingo) debba necessariamente e "ovviamente" funzionare in altre scale (vetture da 2,5Ton con batterie inamovibili o deserti coperti di pannelli).

Questo qui sopra ritengo sia il punto nodale (riasssumibile in mancanza di conoscenze e competenze), non tanto quella che può sembrare (oggi) una follia, come pale da 80 e passa metri; in caso contrario anche andare sulla luna andrebbe considerata una follia inutile.

Fonte dimensioni pale (l'unica trovata in pochi minuti)
https://www.enelgreenpower.com/it/storie/articles/2020/08/trenta-anni-eolico

P.S. Prima o seconda volta che scrivo, ma apprezzo oramai da un apio di anni questo blog, pur con differenti punti di vista su alcuni argomenti

Havokhin ha detto...

ok, manca un pezzo che mi sono perso:

quando parlavo delle dimensioni intendevo che c'è stato un progresso tecnico e tecnologico enorme, che ha spinto vari settori e può aver avuto ricadute pesanti (positive) su tanti altri (materiali, studi fluidodinamici, elettronica di potenza); tutti miglioramenti magari non previsti e non prevedibili in anticipo.

Ratchet ha detto...

Mi spieghi come fanno a far funzionare le pale eoliche a Berlevåg?
Grazie.

blu-flame ha detto...

Ratchet non capisco cosa intendi dire: uno dei posti piu' ventosi del pianeta, anche se avranno parecchi giorni di fermo essendo pali pagati in gran parte (green parte?) dall'EU (non fa parte dell'EU ma partecipa e le pale fanno parte del programma programma Horizon dell'UE).

E' un parco pilota per i test di fattibilita'.

L'idea e' infatti convertire l'elettricita' in AMMONIACA e usarla quando le pale sono ghiacciate.

L'uso dell'ammoniaca come carburante pone una serie di sfide fra cui
il rendimento,
la pericolosita' essendo maledettamente tossica,
l'iterazione con i materiali e
IL RENDIMENTO.

Per il resto non so cosa vuoi dire.


Stefano ha detto...

@bluflame
Forse voleva proprio sapere come funzionava il ciclo dell'ammoniaca come carburante e perche' proprio quella.
La cosa incuriosisce anche me.

blu-flame ha detto...

X stefano, per me manco lo sapeva, altrimenti sarebbe stato più specifico.

In genere, salvo qualche RARO caso, che non a caso e' nel 90% una tecnologia distruttiva o una epocale (come e' stato il CD, il GSM, gli endotermici, il WWW, l'effetto GMR...) e' MOLTO raro che una vecchia conoscenza rivoluzioni le cose.

L'ammoniaca si conosce da oltre 150anni, chiediti perché non e' stata usata prima come vettore energetico.
Certo e' un gas molto piu' compatto dell'idrogeno e liquefa molto facilmente (non a caso ci facevano i frigo prima di arrivare al freon).
Il problema e' che può intaccare l'alluminio, il rame, il nichel... che sono presenti ovunque nei manufatti, ed basica.

Inoltre che fai: esplode una guarnizione di un tubo e fai secchi tutti i presenti?


L'ammoniaca è un refrigerante con un'efficienza teorica leggermente superiore a quella dell'R134a, per un impianto di condizionamento come quello che ho descritto in Quatar sarebbe un risparmio di migliaia di euro.

Eppure con la messa al bando del freon nessuno e' passato all'ammoniaca come negli anni 40-50.

Infatti causa della tossicità e dell'infiammabilità dell'ammoniaca, gli impianti che ne fanno uso sono soggetti a normative molto piu' dure.

In sostanza nessuno vuole vedere un palazzo pieno di persone inondato di ammoniaca con le conseguenza che puoi immaginare.

Ratchet ha detto...

La mia domanda era riferita a questo discorso "Ovviamente la stessa cosa succede se fa freddo, ricordiamo che la pala modifica la pressione e puo' far precipitare l’umidità... e abbiamo pale ghiacciate!" dal momento che Berlevåg si trova in una posizione dove la temperatura è alquanto bassina...

blu-flame ha detto...

rachet, non conosco l'ambiente specifico della sfortunata cittanda (freddo e sempre vento) ma ricordo che per far condensare il vapore acqueo serve il vapore.
Quindi devi sapere sia la pressione superficiale della pala sia l'umidita' relativa e quanto vai sotto zero contemporaneamente e avere un modello.

Generalmente al freddo hai poca umidita', ma non e' detto.
Un po come la neve, devi avere umidita' e temperature che normalmente non vanno molto a braccetto: quando sei sotto zero non piove, quella rara volta che lo fa nevica.
Quella vota che hai le condizioni giuste (e un anno e' lungo, due di piu' e 5 te lo becchi) vai incontro al problema come e' successo in svezia nel 2021 e fino a che non risali in maniera decisa oltre lo zero le pale sono ferme, se le fai andare sono cavoli.
In Svezia, nn molto lontana da Berlevåg, pare che ci sia una societa' di elicotteri specializzata, perché se smette di avere la possibilita' di mettersi in bando rompi tutto.

Sono allo studio pale con riscaldatori (da MW, mica noccioline), ma essendo in plastica pare non gradiscano molto.

Quindi non so ogni quanto capita a Berlevåg, potresti mandare una mail all'ente e chiedere, cosi' ci fai sapere, ma con le condizioni giuste basta una mezzora per bloccare per mesi la produzione.
Quanto questo succede a Berlevåg, ogni mese, anno o decennio lo possono sapere solo coloro che hanno i dati.

sarebbe anche interessante sapere la vita prevista delle pale a quelle temperature visto che la plastica diventa dura.

Ma qui stiamo parlando di numeri che sono conosciuti solo ai reparti progettazione Siemens&c, del resto rischia di essere un segreto industriale, non certo ad un blog devi chiedere.

Una cosa e' fare informazione, altro che io debba prendere l'aereo e andare a rompere le scatole ai progettisti.
Potre' sembrarti strano, ma ci sono dati che non sono pubblicati, altri mai raccolti (tipo la mappa dei venti in italia) e solo le Pilot Chart degli oceani sono liberamente acquistabili e affidabili, ma non riportano T e umidita'.
ad esempio quella di giugno costa 20-30E (avevo il giro di 12 mesi quando dovevo fare il giro del mondo, cosa poi abortita) cerca pilot chart n. 5124-07