lunedì, febbraio 13, 2023

manga e fumetto


Ogni tanto mi metto a disquisire, stupidamente aggiungo, con dei baluardi del "noi siamo i fighi in" con noi, intesi italiani (meglio della stessa zona che 2km piu' a norsudesovest non sono italiani uguaglio) e "fighi" intesi come "il resto del mondo deve solo imparare".

Questa cosa avviene in tutti i campi, auto, meccanica, elettronica... ma raggiunge vette ridicole quando si parla di cultura umanistica.
Del resto la maggior parte degli studenti studia prevalentemente letteratura e si laurea in psicodrammi e ci si aspetta di essere al TOP almeno in quello.

Il problema e' che siamo 60 milioni (oltretutto con un titolo di studio oltre le medie solo metà).
Quello che non si capisce che esistono, certo, dei settori in cui siamo bravi, ma quando hai 8 miliardi di persone in giro per questo sasso basta fare una semplice percentuale per capire, grossomodo, quale sara' il tuo probabile posto.
Ovviamente ci va di lusso perché in Africa, Sud America e Asia spesso non competono avendo altri problemi, ma basta fare un confrontino con zone occidentali e quelle evolute per sapere che non possiam certo essere "li campiuinu du mundo" se non in percentuali risicate.

Noi, infatti,  tranne mini nicchie in esaurimento (piastrelle e cessi per es.)  o verticali non facciamo grossi exploit: pero' parliamo tanto.

Il nostro tanto pompato agroalimentare per cui facciamo leggi contro i kattivi che vogliono ruBBarci il ciBBo Sacro e Assoluto, leggi che poi paghiamo (facendo incazzare altre nazioni) credendo che la nostra cucina non sia un imitazione, ma regga con l'export l'economia: un errore e' solo il 4% delle nostre esportazioni, praticamente un caxxo rispetto alla meccanica.
Il nostro sacro vino,
l'altissima pasta,
il Santo pomidoro,
il venerato lardo,
il sacro romano pecorino
e tutte le cose belle della nostra sacra liturgia del "made in italy" mangereccio, ripeto, sono il 4% dell'export.

E' stato calcolato che il 60% delle azioni italiane e dei costi sostenuti per proteggere il made in italy si riferisce al solo mercato agroalimentare (ricordate il casotto contro il CETA, che oltretutto quando ha funzionato ha aumentato il nostro business)

Però il grosso dell'export NON lo facciamo con le cose liturgiche che proteggiamo, ma quelle che snobbiamo.  

Perché siamo sempre sul pezzo.
Il gelato e' sempre li perfetto in mezzo alla fronte

Non a caso il farmaceutico e' in caduta libera da anni nonostante fosse una vera perla... per essere in Italia.

Quindi ci spendiamo a proteggere all'estero quello che non esportiamo: fighi questi italiani, del resto come visto nei post sulla scuola ci sono evidenze che chi studia politica e legge siano generalmente se non idioti impreparati.

in Italia non si vuole vedere la realta'.

Poi quando parliamo di cultura umanistica, quella cosa ce siamo convinti di avere fra canzonette trap, poeti sfigati, imbrattatele e molto, molto, Catullo imparato con violenza e dimenticato lo giorno dopo con nessun garbo, siamo convinti che "cultura" sia sinonimo di "itaGlia" (nonostante 3/4 degli italiani manco sa dire una frase senza un Gnente, un chemme, un...) 

Cosi' ti capita un convinto che ti porta che ANCHE NEL FUMETTO le notevoli gesta dei nostri prodotti delle belle arti e i soli 4 ceffi, magari dicendo che i manga hanno tutti la stessa faccia.

Esiste una cosa chiamata "STILE" e se il pubblico accetta quello stile che SEMBRA tirato dritto ma e' un astrazione, altrimenti Dalì e' un poveretto: non sa fare un orologio dritto.

Nonostante ciò il convinto insiste con la cultura italica, sempre, ripeto, i soliti 4 ceffi.

Il Pratt, che viene schifato dagli italiani, e solo DOPO prende poi casa sul giornaletto Linus, purtroppo non certo semplicemente un giornale di fumetti, ma gli perdoniamo roba perché unico scoglio emergente dalla tempesta.
Se si tratta di tirature indipendenti dalla mensilita' del giornaletto sfiga non e' chiaro quanto poco il poveretto abbia venduto.

Diciamo che sono piu' le copie che sono finite al macero e solo quando i lettori hanno raggiunto la 3za eta' si e' avuto un certo successo sull'onda "mi ricorda della mia gioventù, quando leggevo Pratt e mi tiravo le...".

Idem per Manara, che quando trovi il "ma sai il manara..." alla fine e' tutto una serie di pruriti su come disegnava la patata.
Oggi e' diventato "mi ricorda delle mie erezion.." 

Il pazienza e' rinomato piu' per la sinistraggine ed santita' per abuso di sostanze che per il disegno. Perché drogato, in Italia,  fa sinistra (il barbera e' di destra?).
Alla fine vivacchiava piu' come cameo in varie riviste sub-qualcosa che come artista.
Spesso pubblicava le opere come supplemento a rivistucole.

Con  questo non dico che non siano bravi questi "antichi maestri", ma, alla fine, non e' chiaro se abbiano venduto, quanto e se abbiano preso danari dalla loro arte.

Perché in Italia l'arte non si misura. MAI.

Gli artisti debbono misurarsi solo come patos e solo dopo la morte, preferibilmente per eccessi (alcol, droga, suicidi, omicidi...) e con punteggio piu' alto se travagliati (droga, omo, violenza e povertà almeno duplici).
Da che ne deriva che un artista che guadagna e non si droga non e' artista.

A me, che sono venuto DOPO e da nessuna parte ho visto le loro opere (non vado a caccia dell'inesistente) se non come "hei, guarda questa specifica vignetta!"
Nei mercatini dell'usato questi grandi non esistono, segno evidente che non hanno venduto.

Lo stesso Linus non lo vedete spesso sui mercatini nonostante e' in pista da 55 anni perché ha venduto poco, mediamente tirava 50K copie, ma con uno spettacolare numero di rese, alla fine le copie pagate sono uno scherzo: circa 13K nel 2007 (dato piu' vecchio certo) e da allora in discesa.
Diciamo che qualche anno fa le rese forse si chiamavano defiscalizzazione ufficiosa.  Perché siamo schierati poLLiticamente, ma ruBBiamo come tutti gli altri approfittando delle assurde norme.

Mi sembra la storia della nostra letteratura altissima (e sacra) e poi vai in casa della gente che ne canta le gesta e nessuno ha un libro in casa se non "la cucina in 5 minuti vista in TV".

Le uniche volte che ho visto in vendita opere dei tizi di cui sopra era in certi stand dove delle scosciate cercavano di far comprare a "non più giovani" stampe degli autori firmate a cifre che Barks spostati, il tutto  con ammiccamenti che Cicciolina non osava.

Barks l'uomo dei paperi, intendo.

Facciamo finta di non aver sentito della tristezza di diabolik, gia' vecchio quando e' nato.


Se parliamo del citatissimo alan ford, che capiamoci, e' divertente, e' disegnato molto di fretta e con tirature ridicole. Se si esclude la ex Jugoslavia non e' andato da nessuna parte.

 

Notate la povertà del disegno, nessun fondo, neppure il triste retino, segno di poco incasso, per quanto e' piu' facile trovarlo.... soprattutto in Croazia dove ancora vive.

Dal film "Alan ford sta bbello, ma leggilo tu, io preferisccu u bballlone meaa tivvu"
Trad: dico che e' bello per fatmi figo, ma di fatto non lo leggo perché non mi piace.



Idem Dylan Dog, di fatto una tristezza assoluta.
Trame copiate paro paro qua e la, il disegno un pochino piu' moderno ma sempre triste. (per la cronaca avendo un conoscente che ne aveva a centinaia ne ho letti molti, fa schifo e copia quasi sempre le trame)

E' il piu' grande successo italiano di tutti i tempi nonostante i plagi a nastro (prevalentemente dai racconti SciFi della golden age delle riviste americane) e come tutti praticamente mai uscito dall’Italia.
Verrebbe da chiedersi se non rischi di incorrere in accuse di plagio.
L'unico motivo di vendita e' stato che in edicola non esisteva quasi null'altro.

Giusto per avere le proporzioni della debacle,  in Italia demon slayer vende piu' copie del periodo d'oro di dylan dog, non quei numeri ridicoli odierni.
Demon Slayer pare che si attesti sugli 80 milioni di copie nel mondo.
Dimentichiamo la serie anime, il film e il merchandising che sono miliardari.

LA domanda e' perché.

Senza parlare di trame (che come ho detto fa cag…) confrontiamo i disegni tanto decantati dai commentatori

copertina com 2 tratti, frettolosi, di corsa, nessun retino, un caxxo di sfondo piatto la faccia mal fatta.

Piace nero e l'unito per coprire le magagne, la giacca non ha pieghe, il fondo e' un fondo di un programma di disegno anni 90.

il protagonista in copertina manco sembra la stessa persona delle tavole interne e, wow, non esistono gli sfondi "semo troppo a faticà".

Pur non facendomi impazzire demon slayer vediamo che e' pieno di particolari, l'uso delle ombre, un retino letraset (oggi anche digitale) puoi fare lo sforzo di usarlo.

notate la ricchezza degli indumenti contrapposto con  la poverta' assoluta del Dilando cane.
corpetto, il nodo alla cinta, sottoveste, le sfume sulla spada usurata.

 


Dilando non e' solo  una questione di STILE e' sciatteria. Come il cinema italiano, del resto come
boris
, una palla di pesce.

non cambia tornando indietro nel tempo.

 

Prendi lady oscar, 1972, molto, molto prima del cesso di Dylando il disegnato da cane, ricordiamo che oggi il mezzo tecnico permette MOLTO rispetto a prima. Persino i pennarelli di oggi sono due mondi diversi, se non vogliamo parlare del digitale.

 notiamo la dinamica di rompere il formato e la freschezza, l'uso del deformed, e il letraset a fiumi. La differenza fra l'essenziale, il disegno con pochi tratti per design, e il poco perché si e' sciatti. L'uso di svariate tecniche narrative in un unica pagina senza che cozzi e diverse tecniche di disegno. Lady oscar passsava da disegni ricchissimi a vignette spoglie nella stessa pagina.
1972, ripeto.


in piu' ci sono dei pazzi che fanno dei fumetti con molte vignette di questo livello, non solo le copertine


 



ghostblade per la cronaca.
Nota: GhostBlade potete anche leggerlo gratuitamente, non e' un "megastudio" come quelli americani e' una singola persona.

Cosa fanno i grandi?


 notate l'uso della luce, tantissima roba.
ma anche nella pagine interne molta della roba americana ha vignette di altissimo spessore, se non artistiche almeno  di altissimo artigianato.

Un fumettista italico , se non collabora con l'estero, diviene sfga in automatico per sbarcare il lunario.

lupo Alberto, che era una ventata di freschezza nel "io sono figo" è disegnato poveramente, perché Silver per sbarcare il lunario doveva collaborare per altri albi (es sturmtruppen e cattivik), il mondo della pubblicita' e altro.
Se avesse dovuto fare anche da guida turistica e da panettiere non sarei meravigliato.
Tanto fai solo fumetti, non si guadagna con la roba dei bambini! (Frozen 1.4G$ e circa altri 0.8G$ annuali)
Era disegnato tanto poveramente e di fretta che quando il fumettaro  riuscì a venderlo all'estero (in Francia mi pare) guardarono le simpatiche vignette e dissero che quella roba brutta  era instampabile e Silver dovette ridisegnare tutti gli albi vecchi per arrivare alla bassa qualita' che oggi vediamo.

del resto aveva preso da Bonvi  che pur piacendomi molto (era un soffio di fresco nel nulla cosmico italico) era tirato drittissimo


Pur usando i retini e' massicciamente povero.

Spero che Silver non me ne voglia, ma e' un fatto.

Del resto di cattivik, dello stesso Bonvi, il disegnatore diceva:
"l'editore  aveva fame di materiale sottopagato ... tutto (purchè non facesse proprio schifo) era pubblicabile."
Segno evidente del livello culturale del paese.

 

Pero' il massimo dell'industria e' in giappone.


 

questa e' una corsia, su 15 circa,  di un noto posto dove vendono manga a Tokio, saranno 600m2 di scaffali strapieni e ravvicinati dove non ci passate in 2 (e dove un raro scettro di Crimi originale d'epoca costa l'assurdita' di 3KE).
Del resto escono migliaia di manga tutti gli anni.

Perché esiste un industria, esiste una scuola (all'artistico la lezione non è "come rollare una canna") esiste un mercato di lettori.

Inoltre, siccome hanno cultura, spesso un progetto parte per poter essere trasformato.
Chi disegna il protagonista lo fa pensando che possa diventare fisico, che ha delle proporzioni.
Chi fa la trama pensa alla trasposizione in anime e magari game.

Ci sono progetti che partono esplicitamente per essere lanciati in piu' modalita' e l'autore sa cosa aspettarsi dalla differenza fra i media.

Un giocattolo di diabolik non lo puoi fare perché… la jaguar non e' tua e magari l'azienda non vuole essere associata o non sai se si presta.

E' chiaro perche' batman ha la sua auto bizzarra che non ha marchio e  quella degli anni 80 era una vettura concessa dal costruttore tramite accordi, perché tu hai un'idea di industria.

Tornando al Giappone non solo abbiamo diversi stili, ma, nonostante spesso siano opere di una singola persona che tenta di entrare in un mercato, i tratti sono personali e accurati.

Death Note
 certo, rispetto ai grandi studios raramente sono volumi a colori

One Punch Man


 Poi, certo, magari per la maggior parte "vanno" quelli che hanno un certo stile, ma di fatto hanno sempre una ricerca di design del personaggio.

La via del grembiule e' un maledetto scompiscio ed e' molto studiato nel personaggio e nell'ambiente.
La serie anime gira con 2 disegni a scorrimento super semplificati e vi fa ribaltare.


se ci sono vuoti non e' pigrizia o fretta e' voluto per evidenziare qualcosa o volere uno stile asciutto.
E' asciutto, ma semplificato, ma particolareggiato.

Questa e' la differenza che l'italico ignorante non capisce, mentre mangia il gamberetto con le mani o nuota a rana nell'aragosta, asserendo che le le regole sono fatte per essere infrante.

Una cosa e' CONOSCERE le regole, ed essere in grado di rispettarle, per poi infrangerle motivatamente ottenendo uno scopo.
Una cosa ben diversa è infrangerle per manifesta incapacità o ignoranza che come abbiamo visto e' la cifra stilistica della cultura italiana nell'arte.

Per l'italiano cresciuto a "impariamo il latino PER L'INTERROGAZIONE", ma del latino, storia ecc non "ci frega nu ca..." perché hai fatto il liceo a sproposito viene in mente che tu debba fare le cose tanto per fare.
Tanto per fare, poi si vede, si vede negli editori, nei fumettari, negli investitori, nei..

"chi cazzo guadagna con un fumetto HaHA, fumetti, buhahaha, noi solo CASE, il SACRO mattone!"...
Bandai 3 miliardi di $ di fatturato,
Marvel, stima forbes, vale 53GE, 3 miliardi annui solo con i diritti per i gioppini e adesivi.

Quando ero GGiovane mi snobbavano perché non leggevo "la roba bella" (leggevo principalmente SciFi, ma ero molto onnivoro), ma avrei dovuto leggere il bellissimo Cuore (du maroni che a pagina 10 volevi tagliarti le vene) e altre schifezze che solo dopo anni capii che non erano mai strati letti e se lo avevano fatto era sotto costrizione scolastica.

A me piace molto 3 uomini in barca e persino il sequel, ma pur essendo molto moderno non e' cosi' moderno da intrappolare un 12enne medio attuale.
Quello che nel 1800 era una grossa risata oggi e' un sollevare l'angolo della bocca.
Continuare a guardare indietro MALE e' il vero insegnamento dei licei: il vecchio e' bello, il nuovo fa paura.
3 uomini in barca e' troppo nuovo, troppo moderno, ovvero non e' bello.

Il problema è che, prima o poi, la modernità ti viene a trovare e quello che credevi figo, ma e' solo vecchio,  oggi vende le copie delle fanzine ciclostilate di una scuola media.
Quello che e' veramente figo vende 200.000 copie per ogni volume in italia (piu' di tutti i nomi fatti prima messi insieme), 150 milioni di copie nel mondo, 2 serie di anime, un film con oltre 503 milioni di dollari al botteghino, diventando il film con maggior incasso a livello mondiale del 2020 durante la pandemia. 
Nel frattempo il vate latinista italiano pompato da tutti i giornali amici a cui danno soldi perché lui si che e' cul-tura, forse nel senso che devi turarti il cul perché stai per prendere un padulo andando a vederlo,  e il vero "amico di partito DEVE andare a vederlo" ha tritato a malapena i 2 fuori pandemia, un 1/250, nonostante l'obbligo partitico implicita e il momento favorevole. 

Il liceo crea i medda moretti che sono tristi pallosi e senza cultura.

Altrove fanno "i disegnini" e fanno miliardi nonostante non studiano Catullo.
Anzi, non sanno chi caxxo sia Catullo, pensano sia una marca di biscotti.

Perché Catullo, magari, e' pure bello e foriero di spunti, ma se lo studi perché bisogna diventa diarrea e la diarrea non la vendi.
Il liceo e' questo, e' un bisogna senza scopo.
Vendi i biscotti freschi, non quello stantii con la muffa o la roba marrone.


PS
un italiano che strappa i gamberetti a morsi non sapendo sgusciarli con coltello e forchetta penso non debba entrare in un ristorante, neppure in una mensa aziendale.
Per lui al massimo i panini e come concessione McD.


21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre odiato la definizione tutta italiana di "fumetto d'autore"... i fumetti d'autore erano quelli di Serpieri e compagnia, bellissimi per carità, ma ogni tavola era un maledetto quadro ad olio ci voleva probabilmente un anno per fare una pagina, e alla fine a parte l'ingiustificata abbondanza di donne biotte non è che le trame fossero da urlo. Per dire, l'Incal (per parlare di prodotti non jap) ha tavole bellissime ma con uno stile pulito e "fumettistico", non c'è bisogno di fare di ogni pagina un'illustrazione da copertina. I manga sono proprio un mondo a parte, come rompono la composizione della tavola, le linee cinetiche, le vignette aperte, la regia sempre molto dinamica. Eppure quando li leggevo ai tempi d'oro il primo commento di chi li vedeva era "ma sono in bianco e nero" oppure "ah ma di questo c'è la versione porno?". E comunque non era "fumetto d'autore" quindi eri solo un bambino a leggerli...

Ciò detto, chissà se qualcuno si ricorda dello scontro televisivo tra i Kappa Boys e Achille Bonito Oliva, parte della conversazione verteva su cosa fosse arte e cosa no, sul fatto che Manara è meglio degli hentai perché disegna i genitali e roba di altissimo livello del genere :D

Anonimo ha detto...

Le parole Fumetti e Italia nella stessa frase mi mettono tristezza.
Dopo oltre 30 anni di lettura di vari fumetti mi sono fatto l'idea che qui fumetti sono associati a lettura per bambini. Vedo dei disegni, quindi la trama è adatta solo ad un bimbo. Fine. Non riesco quindi a capire se il produttore si è adattato al consumatore o viceversa.

Comunque, per quello che arriva dall'estero (a parte i manga destinati ai "fanatici"), piccolo esempio:
alcuni giorni fa sono entrato in una fumetteria e in una libreria per chiedere se avevano Watchmen di Alan Moore (era per un regalo): il ragazzo in fumetteria mi ha rimandato al suo capo che avendo qualche anno ha capito di cosa parlavo, ma niente e in libreria mi hanno guardato come avessi chiesto un trancio di balena in agrodolce.

Oramai quel poco che acquisto e solo ed esclusivamente Amazon.

blu-flame ha detto...

Anonimo il fumetto=bambini nasce dalla repressione di hollywood da parte della politica americana che impose castita'
noi che eravamo indietro abbiamo preso qualla cosa come invece naturale
http://allarovescia.blogspot.com/2020/12/swort-art-online.html

Anonimo ha detto...

[Semi-OT]
In merito al discorso del Made In Italy che NON esportiamo ma proteggiamo fino alla morte (Del prodotto), segnalo un articolo de IlPost, old but good:
https://www.ilpost.it/2016/06/07/problema-made-in-italy/
[/Semi-OT]

Co.Bra.

Anonimo ha detto...

Citiamo anche quel capolavoro di Berserk?
Sono curioso di sapere cosa ne pensi di Zerocalcare

Lanonimo ha detto...

Zer9calcare lo trovo troppo regionale anzi cittadino. È un fumetto per romani, al massimo per il centroitalia. È esclusivo, antiinclusivo, impone una parlata dialettale che non rappresenta nemmeno l'intera roma ma una sua parte. Meriterebbe molta meno risononza di quella avuta ma la grancassa sinistro/romana lo spinge a livelli cosmici (propaganda live).

Gipi merita molto molto di piú, ma è schivo, poco duttile, non ha piacere a farsi intervistare e dice le cose per come le pensa. Eliminato dal circuito mainstream è tornato ad essere quello che in fondo ha sempre saputo di essere, un genio.

Celso ha detto...

Ci sta che gli autori migliori non siano conosciuti... gente come Sergio Toppi fa delle tavole meravigliose.

E poi ci consoliamo con la seconda fiera di settore al mondo, la prima in Europa.

_Jack_ ha detto...

Zerocalcare - fa anche rima - mi fa ca*are.
Però mi sono fatto delle discrete risate leggendo Cryx sulle pagine di tom's.

_Jack_ ha detto...

E comunque condivido tutto: quanto a fumetti siamo dei trogloditi.
Mi ricordo la prima volta che per puro caso mi capitò tra le mani un fumetto di Corto Maltese: sicuramente una ristampa, dove una copertina cartonata molto spessa e pretenziosa stile "robba da colleziunisti" tentava di giustificare un prezzo piuttosto salato per la manciata di paginette che conteneva.
"Wow, ho trovato il santo graal dei fumetti!" pensai.
Sbagliato. Dopo aver letto solo qualche pagina mi era già scesa la catena.
In seguito ho avuto modo di visionare anche altro; stesso risultato.
Cresciuto nel mito degli onnipresenti poster di Valentina di Crepax, delle donne discinte di Manara o dello stesso Corto Maltese, ci ho messo un po' a metabolizzare che tutto questo hype si riducesse a storielle dalla trama citofonata e disegni abbozzati al limite della comprensibilità.
Così mio malgrado ho realizzato che il motivo per cui in giro si vedevano solo dei gran poster ma mai i fumetti, era che si pubblicizzava tanto, ma si vendeva poco.

Anonimo ha detto...

A me sto articolo puzza di esterofilia e di finto controcorrente che "sveglia" la geeente su quanto siamo ripiegati su noi stessi e che all'estero c'è sempre qualcuno migliore di noi.

E' tipico della retrocultura finto snob cattolico/dem che per darsi un tono ripete: noi facciamo schifo il bene è altrove, meglio se lontano e irraggiungibile (america, giappone).

Non ci siamo bluflame, non ci siamo.

Enky ha detto...

Bello che inizi con una tavola di pun pun.
Condivido il discorso, ma ho sempre visto, da quando ho iniziato ad appassionarmi ai manga, (percorso destinato dagli anime che si vedevano in tv, guardacaso mai occidentali, i pochi belli erano duck tales e affini) che effettivamente al di là dello stile, c'era qualcosa che loro avevano in più. La storia era per un pubblico giovane/adulto, differenziava dalle nostre storielle, in cui principalmente era solo l'ambientazione ad essere adulta, perchè non trattava gli spettatori come se fossero dei bambini o dei tizi che avevano un quarto d'ora da far passare tranquillo. Quello per cui apprezzo veramente i manga/anime, sono i grandi temi che riescono ad affrontare nel loro svolgimento, temi che mirano a far riflettere sulla condizione dell'uomo e sulla loro natura, ad interrogarsi su cosa effettivamente siamo e dove vogliamo andare. Tutte le opere di Mamoru Oshii e Satoshi Kon hanno sempre le fondamenta in queste tematiche, per non parlare dell'artisticità di come vengono messe a schermo. La brutalità e la densità delle tavole del compianto Miura hanno ancora difficile paragone.
C'è poco da fare, questo livello di artisticità nell'occidente non ha avuto luogo. Tutti i film di animazione, Disney o Dreamworks che si voglia, sono sempre per bambini. La Marvel/DC ha un monopolio sui fumetti/cartoni/film, ma le storie sono sempre una variazione sul plot in cui supereroi si menano contro i cattivi e fanno milioni di intersezioni spaziotemporali per allungare la broda per creare nuove ragioni per menarsi. Ma sempre supereroi.
Nella produzione orientale ci sono migliaia di opere su ogni idea buona che ad un'autore venga in mente, di certo non ho mai visto un fumetto marvel su uno che gioca a basket o su una ragazza che gioca a pallavvolo, perchè basta uno svolgimento interessante e una china gradevole per creare un'opera di livello. Per non parlare di tutta quanta l'immensa produzione pornografica che meriterebbe un capitolo a parte.
Tutta questa varietà, e fantasia per quanto riguarda gli shonen, certo genera profitto e opere di successo perchè il corollario è come dici tu e ci guadagnano.

Enky ha detto...

Però faccio un pò il bastian contrario e lascio il profitto da parte. A me su queste cose non interessa solo il profitto. Ci sono opere come Ghost in the Shell che hanno una profondità e uno stile grafico che per gusto mio sono di difficile ripetibilità oggi, perchè soprattutto disegnati a mano. Cowboy Bebop ha una colonna sonora che può essere inserita in un concerto Jazz occidentale forse facendo sfigurare anche qualcuno, Trigun ha dei pezzi magnifici (uno dei compositori del resto è in comune) e tutti hanno risvolti di trama che fanno riflettere su se stessi. Oggi purtroppo, man mano che si va avanti, trovo sempre meno opere di spessore, che hanno avuto il loro periodo d'oro tra i '90 e i 2000 e che sembra destinato a calare. Ultimamente tutti i prodotti che vengono creati sembrano avere delle caratteristiche un pò comuni, le animazioni con elementi 3d stanno diventando più frequenti e la cui realizzazione fà francamente un po' schifo, sembra che si voglia puntare più alla quantità e alla trasmissione del prodotto tirando sui costi che a realizzare qualcosa di bello. Non sto trovando niente che mi soddisfi appieno ultimamente. Qualche esempio:
Lo yakuza casalingo guardato, non mi fa ridere e non mi piace lo stile (in compenso full metal panic fumoffu e GTO mi facevano sbellicare, ma son vecchi)
Demon slayer guardato un pò di puntate ma non mi ha preso
My dress up darling è carino, ma non è serio e la parte ecchi di sicuro lo fa tirare
Bastard è carino anch'esso ma è un reboot, materiale vecchio
Cyberpunk Edgerunners mi è piaciuto, forse l'unico che si distingue un pò anche per novità ma non è eccelso
Tutti gli altri titoli a cui ho dato un'occhio su netflix sembrano seguire la sorte delle sue serie tv, i titoli che vanno di moda adesso (demon slayer, my hero academia, l'attacco dei giganti il cui manga è disegnato orribilmente, naruto) non hanno il mio appeal, e sono sempre shonen, che quindi mirano alla massa.
Ecco io vorrei che non si puntasse all'aspetto economico di far fruttare una storia, ma anche a far promuovere una storia che lasci qualcosa a cui pensare quando mi alzo dal letto. Ripenso ancora a Vash mentre si rifiuta di uccidere gli umani, anche se non sono della sua razza, anche se lo vogliono morto, perchè porta avanti un ideale su cui riflettere sotto un cielo blu di un pianeta desertico con una strato solitaria in clean di sfondo che lo accompagna, ma non mi ricordo che cos'è successo sulla puntata 745 di One Piece, perchè, anche se figo, saranno 2 comprimari che si menano.
Ecco io vorrei che ci fosse qualcosa in più che regali una profondità interiore che prima non avevi, per me fare una massa di prodotti per far soldi e basta non porta ad un avanzamento del format, ma ad una sedimentazione. Ma forse chissà, forse sto diventando vecchio e nostalgico anche io.
Buonanotte

blu-flame ha detto...

Anonimo 1157
zero calcare non lo conosco, in realtà siete molto ferratissimi nei manga, vedo.
Ho letto sono un paio di paginette, mi sembra uno sfigato che pensa di saperla lunga, ma conosce solo la sua piccola realta', un provinciale.
Poi magari sbaglio io e prima o poi approfondisco.

Jack
Cryx pur non essendo evidentemente un affare mega lo trovo fresco e scanzonato, quello che era disponibile su toms (poi diventato venditore di magliette, furgoni e BTC) sul suo sito (prima che li facesse divenire libri a pagamento) erano situazioni che sentivo molto vicine.

Anonimo 1130
(ma perché non mettete almeno le iniziali CAXXO!)
Capisco che sembri retro-cultura, ma e' un fatto.
Quanto investiamo in produzione di cultura?
Poco e quel poco e' la medda di moretti che la cultura non sa dove sia.
Il risultato e' quello.
Del resto spendiamo cifre altissime per proteggere il settore agro-cibo, il 4% dell'export, ma evidentemente pensiamo che l'unica cultura che abbiamo sia saper fare 2 spaghi.
Se lo pensano gli italiani e il nostro governo, chi sono io per negare?

blu-flame ha detto...

Enky
sfondi una porta aperta.
In relata' leggo raramente i manga, sono piu' da anime e certamente abbiamo iniziato tutti con quello e per gli stessi motivi detti in un post precedente su SAO e che dici tu:
“c'era qualcosa che loro avevano in più. La storia..”
non sono del tutto d'accordo sui film della rinascita disney&c.
Certo sono carrozzati per i bambini, con le gag per bambini, con le facce per bambini, ma non sono esclusivamente per. Poi ovviamente dipende dal titolo.

Non capisco invece il successo dei film/telefilm Marvel/DC, tranne rare chicche (es bird of prey che e' fresco quanto stupido) trame puerili, stili vecchi e fonderie di mondi come batman contro alien o lupo alberto contro la morte nera.
Il tutto condito con esplosioni sempre piu' forti che dovrebbero polverizzare i protagonisti entro i primi 3 minuti.
Per non parlare dei costumi che ormai sono calzamaglie (tonty stark che con quella roba non puo' reggere neppure un decimo di secondo: quando impatti a 100G puoi avere anche il michioframio addosso, ma sei morto)
Marvel/DC e' per bambini violenti, al massimo per minorati.

Per i danari
Ghost in the Shell o Cowboy Bebop hanno avuto un successo mondiale (nota nella mia play list esiste una delle OST, ne hanno fatto circa 8 CD diversi)

Lo yakuza casalingo e GTO sono due mondi diversi, non meglio o peggio, solo diversi.
Il primo e' una serie di racconti, di gag, l'altro e' piu' verso il romanzo, una storia compiuta e piu' complessa, una crescita del personaggio.
Il casalingo e' un personaggio gia' cresciuto, anzi la gag e' proprio il fatto che non puo' crescere, che e' fuori posto e pertanto ha modi incompatibili con la realta' nuova.
Sono belli in modo diverso (la morosa dice che io assomiglio a Tatsu, nel senso dell'integrazione e della cucina)

Poi certamente ci sono cose che esagerano puntando ai danari, My hero la prima serie e' molto bella, mette sul piatto molte cose, ma poi si picchiano troppo: togliessero il 50% del “tempo pestaggio” (evviva la fn 2X di VLC) sarebbe nettamente superiore.
Il fatto, come dimostra one piece, è che il pestaggio piace ai bambini e ai rimbambiti.
Se ci pensi one piece non e' male come struttura generale della storia, come personaggi bizzarri, ma poi, avanzando le puntate, gia' dalla prima serie, la velocità di skip sale sempre di piu' e quando sei oltre il 16X con puntate di solo pestaggio che durano 2 minuti cominci ad odiarlo come Marvel/DC che si picchiano e si pestano.
One piece per essere carino dovrebbero togliere il 95% del "tempo pestaggio", 400 puntate diverrebbero 30, ma, probabilmente, sarebbe bello.
E visto che li uso per fermare il cervello quando faccio certi lavori a mano e' pure scomodo.

Penso che one punch sia nato un po per prendere in giro questa cosa, mette al centro la bruta forza fisica senza far finta che non lo sia con un risultato interessante: lui e' forte e mena, stop.

Poi diventiamo tutti nostalgici, ho rivisto delle “bellissime” puntate del Daitarn che vedevo da piccolo... una vera delusione...

Stefano ha detto...

Mi sto seriamente preoccupando.
Mia figlia, che ama disegnare fumetti ma non ama lo stile manga, si e' appassionata proprio ai fumetti Marvel, che trovo disegnati da dio, pur non capendone nulla, anche rispetto ai manga stessi. Solo che sta prendendo tutta roba estremamente "old fashioned", ristampata, tutte collection di vecchi fumetti anni 80-90 (se non 60/70).
Per chi non apprezza il manga/anime ma vuole fumetti disegnati con classe, che ti chiedi veramente ma quanto ca**o ci mettono a fare una tavola?? Ci sono copertine "scartate" che sono opere d'arte che Raffaello, levati!!, c'e' solo lo "sberlatutti" dei supereroi.
E nulla di nuovo.
Silver e Bonvi mi sono sempre piaciuti, ma il loro tratto caricaturale serve solo a fare delle "barzellette illustrate" a 1 euro/kg., un po' come Sio, che pero' fa meno ridere.
Nonostante la sua passione sono fortunatamente sono riuscita a farla desistere a frequentare il liceo artistico, futura designer di cessi e piastrelle, ora sta seguendo un corso di disegno da un disegnatore che ha collaborato anche con Marvel e DC, davvero impressionante il suo tratto, nulla a che fare con le pur affascinanti donnine di Manara (bello il disegnino, ma le sue storie sono agghiaccianti a livello di trama, neppure Le Ore arrivava a tale banalita').

blu-flame ha detto...

Stefano, Sio per me e' molto bravo, a me non piace il risultato, ma se lo senti parlare e' molto acculturato (ed in realta' sa disegnare molto bene, come detto e' una scelta.)

Il fatto e' sempre di soldi, McDC spendono perché riescono poi ad incassare con i film.
Chiaro che un disegno e' notevole, possono pagare uno stipendio ad uno che fa 1 tavla alla settimana.

Il duo silver e bonvi dovevano fare strip autoconclusive veloci, del resto non venivano pagati.
come hai detto barzellette.

Sull’artistico dipende, nella mia citta' esiste un artistico dove insegnano programmazione e usano i PC, dal quale escono piu' ingeneri che disegnatori di piastrelle (e' anche piuttosto caro).
Pero' a 400m abbiamo un artistico dove la lezione principale e' il rollo di canna perfetto.
Il problema del liceo e' che e' una scuola senza senso, se poi trovi una sede in cui lo fondono con la parte migliore dell'ITIS (ma io non lo chiamerei piu' Liceo, magari scuola d'arte) potrebbe pure funzionare.

Sull'arte ci sno molte cose da insegnare e spesso chi esce dal liceo artistico ne sa veramente poco.


Anonimo ha detto...

Dopo tutti questi anni EDIKA riesce a farmi sbellicare ancora, ma è molto di nicchia.. sarà l'effetto nostalgia di quando si era giovani e sciocchi

Stefano ha detto...

Il liceo artistico che avevamo vicino e' letteralmente per i disegnatori di cessi, piastrelle e arredamento (siamo vicino al distretto della ceramica), per il resto hanno fatto una presentazione "multimediale" (nel covid gli open day erano solo online) imbarazzante, da un istituto del genere dove millantano anche un corso per grafica pubblicitaria mi aspettavo decisamente di piu'.
Ci sono invece corsi privati a livello professionale e post diploma di graphic designer, fumetto, manga, anatomia, portfolio molto ben fatti, ma impegnativi e soprattutto costosi.
Sinceramente, avendo visto quei corsi, abbiamo preferito darle un orientamento didattico piu' generale (scientifico) e quando sara' arrivata in fondo, piu' matura e meno indecisa, avra' la possibiita' di scegliere quel percorso se e' ancora il suo futuro, senza essersi tagliata prima opportunita' future con l'entusiasmo adolescenziale.

blu-flame ha detto...

stefano
E' proprio quello che dico da sempre.
Con l'espansione del liceo "a tutti" alla fine uno pensa che sia "menopeggio".
Questo liceo HA NEGATO a tua figlia un percorso di studi ROBUSTO, ma contemporaneamente orientato alla creativita'.

In pratica tarpandogli le ali come soluzione migliore (non sto dicendo che hai fatto bene o male, non conoscendo la situazione)

Il bonus pack e' che se dovesse succedere qualcosa di brutto, o semplicemente il non voler continuare a studiare all'uni, la poveretta con lo scientifico si ritroverebbe in pratica senza un titolo significativo.

Ora immagina una scuola che pur dando belle basi nei primi 2 anni (matematica, inglese, informatica&c) potesse essere anche creativa.

Il fatto che oggi ci sono migliaia di strade, sempre piu' complesse, e il liceo sembra tanto un legionario romano che corre convinto con lo spadone, il pennacchio e l'armatura verso un gruppo di marine perplessi

Stefano ha detto...

"Il bonus pack e' che se dovesse succedere qualcosa di brutto, o semplicemente il non voler continuare a studiare all'uni, la poveretta con lo scientifico si ritroverebbe in pratica senza un titolo significativo."

Che e' bene o male quello che hanno detto i miei orientandomi a un tecnico professionale, se esci da un liceo e ti stanchi poi non hai nulla in mano, salvo poi continuare all'uni e non riuscire a finire proprio perche' mi mancavano "le basi". Bonus pack 6 anni persi nel nulla. Avrei (forse?) avuto le capacita', le ho sprecate in una scuola che non le ha sfruttate per lanciarmi meglio verso l'universita'.

Purtroppo la palla di cristallo non ce l'ho, ne' io ne' nessuno, a parte chi ha gia' attivita' avviate da genitori o altri privilegi. Si spera solo di imbroccarla "alla meno peggio", puntando in alto a un livello di istruzione vista come "top" (con tutto quello che possa significare in italia tale definizione), salvo scendere di livello (tecnici, professionali) in caso di difficolta'.
Perche', vabbe', ho sottomano curricula di liceali scientifici che vanno a fare i carrellisti, ma di magazzinieri terzamedia al CERN non ne conosco...

Se in fondo decidera' di darsi all'arte e non vorra' saperne di uni, fara' qualche corso professionalizzante, entrera' magari nell'ambiente, comunque avra' un modo di porsi e culturale spero diverso di un disegnatore di piastrelle.

Alarico ha detto...

Stefano è un problema tutto italiano, altrove non c'è il valore legale del titolo di studio. Se sei valido pure se hai fatto l'itis (inutile tentativo istruzione somari) ti danno una possibilità. Oggi se non sei laureato alla triennale non ti vogliono nemmeno come schiavo dal paninaro americano. Ed ecco che abbiamo più laureati del necessario, la maggiorparte provenienti dalle regioni che conosciamo e tutti con il massimo dei voti, salvo poi non saper coniugare un verbo o risolvere semplici equazioni etc etc.

Non c'è selezione e non c'è soluzione. Rassegnamoci ai concorsi pubblici e stop.