giovedì, febbraio 09, 2023

Sr al governo


Vi racconto una bella storiella sul luogo dove a gennaio succedono cose come 190 licenziamenti in un comune di 38000ab che ha un tasso di disoccupazione di oltre il 17% contro una media nazionale del 9% ed è il 135esimo (i comuni sono quasi 8000) in Italia per numero di percettori di reddito di cittadinanza.

 Leroy Merlin, come sapete non il mio store preferito di bulloni, ma pur sempre una realta' importante,  decide di aprire a Marcianise all’interno dell’Interporto, una zona brutta di depositi industriali. 

Leroy  acquista un immobile costruito (con autorizzazione del comune di Marcianise) dalla società Antichi Splendori e lo modifica per l'uso nel 2018.

Solo dopo un anno da questa vicenda, al completamento quasi dei lavori, lo stato, nella persona della Procura di Santa Maria Capua Vetere, si alza una mattina e blocca tutto per “irregolarità dell'iter” autorizzativo accadute in precedenza alla vendita a Leroy.
Ma, in un territorio martoriato dall’illegalità come la terra dei fuochi, spaccio, nero e costruzioni illegali a nastro solo ora, dopo anni, si svegliano per quel singolo edificio e questo viene sottoposto a sequestro preventivo.

Trad: non e' praticamente piu' vostro.
LM dopo aver speso 20M si ritrova una supposta nel rame.

Sembra tanto una questione che ho visto fare un paio di volte in quelle terre chiamate meridione:
Arriva il Tizio da fuori non desiderato, gli si fa spendere soldi e gli si fa lo sgambetto dopo che si e' indebitato.
A quel punto Tizio e' foxxuto perché le banche se lo mangiano.
I concorrenti "amici" protetti dal sistema ridono e sghignazzano del Tizio finito nella cacca.

Piccola differenza, LM che ha speso quasi 20 milioni non e' l'imprenditore nostrano, magari un coxlione del noDD, ma un Tizio con un fatturato di  20 miliardi con 100.000 dipendenti. 

Il problema e' che nel frattempo il comune e' commissariato (tutto normale, no?).

Per risolvere il problema l’azienda presenta al commissario l’istanza per la riedizione del permesso di costruire, anche di minore dimensione, basta che si faccia, che eviterebbe i casini maggiori, ma non ottiene risposta.
Chi se ne frega e che ce importa della LM, qui abbiamo altri problemi!

Torna ad esserci un sindaco e ovviamente LM con l’insediamento del nuovo sindaco chiede nuovamente di avere  una risposta da parte del Comune, che ovviamente se ne sbatte altamente (qui devo lavorare, devo favorire lo spaccio!).

LM decide di fare ricorso al TAR,  del resto non e' un problema di LM, e comunque il comune DEVE dare delle risposte veloci, sicure e certe, altrimenti e' inutile che ci sia.
 Il Tar della Campania accoglie il ricorso, del resto sono passati anni ed e' necessario arrivare ad una, riconoscendo il diritto di una licenza urbanistica e commerciale.

Nel comune  la sentenza del TAR non frega a nessuno, noi simo padroni delle cose nostre: la licenza non viene prodotta e LM viene snobbata.

LM torna dal TAR con un secondo procedimento (non mancano i soldi per gli avvocati ad un colosso) per obbligare il comune a prendere le proprie responsabilità.
Il Tar accoglie il ricorso e ordina al Comune di produrre questa licenza, entro 30 giorni!
Il comune sceglie un commissario per produrre la licenza.
Il commissario nominato (quindi stipendiato per)  ritiene di non avere le necessarie competenze per fare quello che ha accettato di fare, che fa di lavoro, e non fa nulla.

LM chiede al tar cosa deve fare per ottenere il risultato della sentenza.
il TAR individua in un docente del dipartimento di ingegneria dell’Università di Napoli la figura in grado di rilasciare l’autorizzazione.
L’Ateneo, perché non ci si espone in prima persona, comunica l’indisponibilità del docente in quanto, pur insegnando a studenti come fare queste cose a Napoli, ritiene di non avere le competenze tecnico-scientifiche per fare quelle cose.
Ricordate i post sulla scuola italiana?
Evidentemente insegna in tardo latino e l'italiano non gli e' congeniale.

Ad ottobre il comune smette di esistere (scappano in massa gli assessori) e arriva un commissario che ovviamente non fara' il commissario (son mica tutti come Tronca).

Mentre la commedia dell'assurdo sta assumendo toni sempre piu' paradossali si scopre che il comune non ha ancora saldato la parcella del proprio avvocato proprio per la questione Interporto (che immagino non coinvolgerà solo LM visto che il comune i questione ha lunghi contenziosi con tanti nell'interporto, per esempio sulle tasse) e i giornali locali titolano cose come
"Il Comune di Marcianise rischia seriamente di dover pagare 3,5 milioni di euro all'avvocato Antonio Lamberti"
Certo che uno deve pagare le parcelle pattuite... o no?
Del resto se tiri a lungo la roba gli avvocati godono.

LM, intanto, sta ventilando di chiedere al comune un rimborso di 100 milioni.
Del resto l'immobilizzo per 6 anni di 20 milioni, l'occupazione di mercato e il mancato business non sono neppure una cifra tanto strana.
Un giudice serio farebbe pagare al comune 10 milioni e un milione ogni mese di ritardo della licenza.
In caso di mancato pagamento entro 2 mesi pignoramento automatico dei beni comunali.

In genere  un centro commerciale non porta a maggiore occupazione in un territorio servito, anzi.
Ma in un territorio in cui ci sono indicatori di "lavoro in nero" e' diverso.
Sugli aggregatori di notizie nelle settimane per recuperare la cronologia delle prime 10 notizie che leggete del comune sono
spaccio,
droga e
incendi dolosi,  
Le altre tre poLLitica.
un coso del genere, come LM, può solo riportare normalità e tasse (anche al comune).

In questo contesto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy PREMIA il comune con oltre 15 milioni di euro di incentivi, per rilanciare l’area di crisi industriale specifica Comunale (38.000ab, ricordo), oltre alle solite menate per il meridione.
Poi non dite che uno del nord non deve incazzarsi.

Ancora un triste final per una storia di... meeeerrdaaa.

Italia, il paese della medda.




6 commenti:

maas75 ha detto...

Siccome ci lavorava un'amica avevo saputo di un mobilificio con diversi punti vendita in Italia che aveva provato ad aprire un negozio in Campania e nel Lazio.
Dopo un paio d'anni di casini burocratici sono scappati a gambe levate e non si azzardano a fare affari sotto l'Emilia Romagna.
Davvero vergognoso che il sud sia ancora in mano ai mafiosi, ai perenti dei mafiosi, agli amici dei mafiosi. Un territorio potenzialmente stupendo lasciato marcire, buono solo per vacanze mordi e fuggi di pochi giorni, per le vacanze lunghe vado sempre all'estero.

erfiaschi ha detto...

Questa sarebbe da Report!
Complimenti, hai snocciolato benissimo l'intrigo di malaffare che permea il tessuto italiano. L'economia del sud si basa sulla droga, sul riciclaggio. Piu' ci sono piccoli imprenditori in crisi, meglio è.
Si chiede la grazia, si baciano le mani. Altro che leggi e ricorsi!
Per questo, prima o poi, spero che l'Europa faccia sentire il pugno di ferro.
Non c'è riuscito nemmeno Mussolini.

Cullà ha detto...

@erfiaschi

L'Europa non ha un esercito né una forza di polizia con autorità sugli stati membri. Può solo fare la sua solita reprimenda con multa, che tanto non paga il Comune di vattelapesca.

L'Italia, d'altro canto, ha una (beh, 6 ma cosa vuoi) forza di polizia e ben 4 Armi (anche se una di queste gioca in entrambi i campi). Volendo, basterebbe un semestre per risolvere il problema.

Ricordiamo anche che le telecomunicazioni a quelle zone sono garantite da strutture che si trovano ben più a nord.

Matteo ha detto...

Mamma mia che disagio, potrebbero vivere bene e normalmente con poco, con un pizzico di legalità e onestà in più, invece preferiscono vivere negli escrementi (in senso figurato) e di espedienti perché tanto sanno che comunque prima o poi i soldi da qualche parte arrivano lo stesso.

lanonimo ha detto...

Non è strettamente correlato con l'esempio di bluflame ma se ci pensate il problema nasce fin dai primi giorni di scuola, a differenza di altre nazioni qui ci si coalizza per copiare, fregare l'insegnante, arrivare in qualche modo al risultato finale perchè l'obiettivo è ottenere il "pezzo di carta" che ha valore legale. Il punto è proprio questo. Non si accede per competenze ma per titolo di studio.

Ci sono nazioni dove l'obiettivo non è passare l'esame di stato ma è passare quello della commissione d'ingresso nelle facoltà e questo porta ad un impegno del singolo nell'acquisire quanta più conoscenza possibile e la figura del professore diventa cruciale. Nessuno conosce la commissione e nessuno si sogna di copiare o passare i compiti ai compagni perchè non ha alcun senso. Sarai tu a dover dimostrare di sapere le cose altrimenti non verrai accettato in università ma anche alle superiori.

Tutto questo ad esclusione dei soliti raccomandati figli di famiglie importati, il nepotismo esiste anche altrove ma io mi sto concentrando sulla massa critica di studenti, quel 95% di persone che chiamiamo "compagni di scuola" e che non hanno la strada spianata.

Ecco quindi che mentre da noi si allevano piccoli furbetti, che campano di espedienti e sussidi in altri posti no. Questo a cascata porta ad avere tutto il degrado socio/culturale che da noi ha delle ripercussioni importanti.

Anonimo ha detto...

lanonimo, ma è ovvio che da noi si campi in questo modo fare i "casellanti" in un paese che vuole i "casellanti" è del tutto normale. Ma non farei combio con lgi stati uniti, nemmeno con la francia.