martedì, giugno 25, 2024

lancia torna nei rally?

 Tutti i giornali stanno facendo la ola alla notizia che lancia starebbe tornando nei rally e scomodano pure la figura di Miki Biason, una vera e propria leggenda, per il setup della vettura.

ti immagini subito questa


 Del resto per andare a gareggiare nei rally serve una matematica abbastanza precisa:
Auto bassa ma non troppo da lasciarci la coppa
Larga, ma non troppo da lasciare uno sportello sul pino
Bilanciata
Sospensioni da sportiva, niente carrelli della spesa tipo panda, che la 127 era gia' meglio.
turbo per avere cavalloni e poco peso, inopportuno sui strada, ma in gara ha il suo perche'.
4WD per far si che il turbo non ti punisca all'istante con lo strattone di medda chiamato lag-amicodelpino.

Di fatto se pensiamo a tutte le vetture che hanno dominato i rally negli ultimi 40 anni sono di fatto cosi'.
Di recente il regolamento e' diventato follia, ma di fatto se vuoi correre non puoi mettere un suv di medda con le ruote interconesse che gia' percorrere una rotonda a 10Kmph rischi la vita.

Quindi tu leggi tutti questi festanti e festosi e pensi che o la lancia si sia rimessa a fare auto e non semplicemente vendere la panda con i sedili in plastica morbida (alcantara) oppure abbiano fatto il solito accrocchione con tubi di metalli strambi e motore folle con sopra un pezzo di plastica che ricorda vagamente le forme di una vettura di largo consumo pur essendo come area a terra il 40% in piu' e le ruote da un'altra parte per bilanciare quella che altrimenti sarebbe, come performance, una citycar.

Ci sarebbe molto da dire che dei rally attuali: o fai una categoria prototipi e poi vieti l'uso di nomi di auto che non ci azzeccano, oppure usi auto che almeno hanno prodotto 10.000 pezzi con quel motore e sospensioni.
Altrimenti abbiamo la panda 30 prodotta dalla Lola con un V6 anteriore centrale,  sospensioni a triangolo e telaio in titanio. Piu' simile ad una GT-R che alla panda che ne imita le forme
Io la chiamo presa in giro, avete presente la VW tuareg, no?

Comunque, dalle notizie, tu pensi che la lancia, l'unico marchio decente di vetture italiane, vogliano cercare di farlo tornare in "splendezza" nonostante sia di proprieta' francese.

Le premesse sono "nuova auto da rally" 

Poi la guardi, e trovare un'immagine che sono sia della cartella stampa ultraritoccata che sembra una vettura sportiva...


 Che e' questa roba che arriva alla spalla del vecchio?
Davvero la parola rally senza ridere?
La prossima e' la bici di formula1, l'asino per volare e l'auto ad elastici?

Nella mia città, a forza di turbomedda ed alzare le vetture, l'auto ribaltata, che riempiva una mezza pagina come evento annuale degli anni 80, e' diventato dapprima settimanale fino a 5 anni fa e questa settimana, non ridete, abbiamo toccato i 10.
Dieci ribaltati in una settimana in una singola cittadina!
Tenuto conto che di giorno e' impossibile cacciare dentro la 3za per il traffico indica un peggioramento delle vetture e queste citycar mal progettate sono la tipica cacca insieme ai SUV che troviamo ribaltati in compagnia.
Le panda 30 non erano cosi' pessime.


ci sarebbe da dire che questa microcar e' ancora la 208, che e' ancora la opel, probabilmente la prox panda e in versione peggiorativa, la junior, la....

Insomma non e' una vettura da urlo, tutte le repliche, oltre 15, hanno
motore a sbalzo (nobbuono)
altezza eccessiva (nobbuono)
corte
strette
sospensioni posteriori da carrello della spesa (nobbuono tanto)
telaio molto economico (nobbuono)
e freni a tamburo... (lascio a voi i commenti)

Una roba da 10-12KE spacciata a tutti i prezzi fino a 60KE dove mi aspetterei una merc classe E, una lexus top o una mitsu EVO, non un ciarpame con sospensioni da carrello della spesa che la fiat 127 al confronto era avanguardia pura

Ma il problema non e' neppure che e' una vettura francese, ma che tecnologicamente non e' neppure a livello di una vettura lancia di 60 anni fa.

Roba da conati di vomito.

Prendiamo uno dei piu' completi ridicoli, ops articoli,  probabilmente un C&P della cartella stampa visto che sembrano articoli fotocopia.

"Lancia si ispira ancora una volta al proprio passato"

decisamente no, il passato di lancia era prestazioni ed eleganza, non auto pessime di tecnologia e bozze.

"reinterpretandolo per guardare al futuro con grande ambizione"

 ambizione
/am·bi·zió·ne/
sostantivo femminile
 Desiderio assiduo ed egocentrico di affermarsi e distinguersi, desiderio legittimo di migliorare la propria posizione o di essere valutato secondo i propri meriti (elevati).

Qui abbiamo l'ambizione di costruire vetture low-tech abbastanza ridicole da pochi soldi, da vendere intorno ai 10K.
Forse l'ambizione e' quella di fregare il prossimo.

 forme aggressive e muscolose, ispirate alle iconiche vetture più radicali che hanno fatto la storia del marchio, con forme e design al servizio della resa prestazionale."

Davvero?
Vediamo come e' la forma prestazionale

 


 vogliamo qualcosa di piu' moderno?


costa troppo e vogliamo qualcosa di piu' usabile tutti i giorni?


roba che se ci pensate bene e' roba relativamente simile alle "vetture più radicali che hanno fatto la storia del marchio" perche' alla fine, che sia lancia, honda, l'anno 1967 o il 2025, non cambia un cioffolo:
Se devi frenare devi essere basso
Se devi guidare facile il motore (se anteriore) deve arretrare (o mandare avanti le ruote)
L'auto ideale e' bassa, larga, centrata e dalle forme filanti.

Il catorcio in questione


Muso altissimo ed edile,
Baricentro alto
Linea di cintura alta
motore a sbalzo
splitter a caxxo.
L'antitesi di una vettura sportiva.

"Sulla Lancia Ypsilon HF tornerà a svettare il logo HF, storica firma dei modelli Lancia ad alte prestazioni"

Come i bambini di anni 5 che mettevano l'adesivo ferrari sulla fiat 126 di papa' per farla andare piu' forte?

"Il logo HF è diventato poi elemento distintivo della HF Squadra Corse Lancia, fondata nel 1963 da Cesare Fiorio..."

Ok sulla bianchina di fantozzi lancia mettiamo un bell'adesivo "toyota celica" e vinciamo...

"i simboli della tradizione Lancia che vengono ora semplificati, sia in termini di linee che di forme, creando un nuovo equilibrio, capace di esprimere innovazione, premiumness e italianità con un tocco di eclettismo, nel massimo rispetto delle inconfondibili geometrie proprie del marchio."

 Consiglio al redattore un bel vocabolario e una serie di foto delle auto Lancia, persino nel periodo fino agli anni 90 non arrivavano ad essere cosi' pessime, di fatto questa vettura minimale non e' rispettosa delle forme canoniche lancia, ne e' un design equilibrato.
E' un design da poco, per fare meno modifiche possibili alla 208 e spendendo il meno possibile.
Certo idonea ad una vettura da 10-12K, ma non di certo a questa manfrina che suppone un prezzo oltre i 15K.


"Da oggi il cuore di tanti tifosi e appassionati di Rally tornerà a pulsare."
Piu' lo stomaco, mentre corri sul water.


" in coerenza con la missione e il DNA del marchio"
Proporre citycar francesi da 10KE?
Coerenza con il marchio?
Quale?
Lada-Vaz Žiguli?
No, la Žiguli sarebbe una vettura migliore nei rally avendo una distribuzione dei pesi migliore e dei motori tutto sommato non peggiori visto che erano parenti di quello della 037.

"Lancia Ypsilon Rally 4 HF è alimentata da un motore 1,2 litri turbo 3 cilindri e 4 valvole per cilindro che sviluppa 212 CV"

Il motore da massaia con grosso turbo, come del resto avviene sulla fiat panda con il motore da 200CV.
Come dire, la Žiguli ti straccia.

La vera domanda e' se abbiamo davvero bisogno di una finta lancia, finto rally, verniciata con i colori dei miti passati e con lo scudetto HF?

A me sembra sempre la follia dell'uomo ignorante "latinico".
-Vorrei una tv che si vede bene, poi ne sceglie una di medda con tati piCSel per sentirsi appagato
-Vorrei una roba per ascoltare musica bene, poi ne sceglie una medda con la scritta 1600Uatti dal suono pessimo, manco una radiolina fa cosi' pena, per sentirsi appagato
-Vorrei un bel vestito, poi  sceglie un felpa di plastica di medda che mette anche "fighetta" (ferragni&calciatori vari) per sentirsi appagato
-Vorrei una vettura sicura, poi ne sceglie una di medda come un SUV (ma con una etichetta HF)
-Vorrei una auto sportiva, poi sceglie l'antitesi, ovviamente un SUV.

Il problema e' che le persone pensano che alcune cose se piacciono, sono automaticamente il top e si e' intelliGGenti ad usarle

ricordiamo la storia di lancia, che per fortuna non era fatto da auto per cui una fiat 127 sembra grande tecnologia.

Qualcuno importa una vettura normale non pistolata a prezzo?
Fra poco l'unica e' andare sull'usato.




giovedì, giugno 20, 2024

analisi consumatori auto

 


 

Questa analisi McKinsey che andro' a commentare e' stata usata di recente dagli schieramenti, pro e contro auto elettriche, per rinfacciarsi di tutto di piu', essendo letta in cherrypiccaggio durissimo sempre e comunque.
Bisognerebbe capire che queste cose FOTOGRAFANO degli aspetti senza fornire cause e scenari.
Non sono previsioni, al massimo andamenti, non sono motivazioni.
Nell'interpretare i dati bisogna tenerne conto.


"I veicoli elettrici sono in aumento in popolarità da anni e rimangono molto richiesti"

E qui i verdoski hanno goduto e riportato in varie maniere la cosa.

"nonostante alcuni recenti cali delle vendite in alcune regioni."

Questo ovviamente non si dice.

 Il McKinsey Consumer Pulse Mobility Survey fornisce ulteriori prove di questa tendenza, con il 42% degli intervistati che afferma di volere che la propria prossima auto sia un EV. 

 Quindi i fan buoi stappano una bottiglia di spumante mostrandocela bene.
Del resto, chi non vorrebbe un auto elettrica?
Se non avesse i problemi di infrastruttura lentezza e prezzo io sarei il primo.
Tutti la vorremmo, piu' cavalli, motore brillante come un V8 5000, silenziosa eccetera.
Sarebbe utile vedere la domanda precisa.

"Per essere disposti a passare da un veicolo a motore a combustione interna (ICE) a un veicolo elettrico, gli intervistati dicono che i loro veicoli dovrebbero essere in grado di viaggiare in media 437 chilometri con una carica completa."

Ovvio, sarebbe strano il contrario.
In capacita' son circa 100KWh.
In soldoni si sta dicendo che si vuole auto, se costruite "alla solita maniera che sembrano termiche", da 100KWh.
Quelle da 40, 50 o 60KWh sono mediamente da non comprare per questo campione
Capiamo che comincia a delinearsi un compratore che vuole un auto sostitutiva, non un giocattolo da usare in citta' avendo nel box almeno altre due a pistoni.

 il 47% dei potenziali acquirenti di veicoli elettrici intervistati afferma di essere disposto ad acquistare i propri veicoli online, dimostrando che anche il processo di vendita si sta evolvendo.

Questa cosa andrebbe piu' estrapolata, e' molto interessante e potrebbe nascondere che l'utente, massacrato con proposte inutili come i SUV, oramai considera l'acquisto un processo "tanto son tutte uguali" e viaggiare di etichette megapixel o brand applestyle.


"Sia la connettività digitale che le funzioni di assistenza, come la frenata automatica, sono considerazioni di acquisto sempre più importanti.
Per il loro prossimo acquisto di veicoli,
il 69% degli intervistati desidera un numero maggiore di servizi di connettività per auto
e il 34% desidera funzionalità di automazione L4."

La connettività, come prima gli MP3 o il portellone motorizzato, sono etichette di utilita' MOLTO limitata, ma etichette idonee al pubblico meno acculturato nell'automobile e fa il paio con l'affermazione precedente.
Spiega anche perché una pegeouttina 208 da 10K puo' essere venduta peggiorandola nella sicurezza a 60K e chiamandola junior

" McKinsey prevede che la domanda mondiale di autovetture nel segmento dei veicoli elettrici a batteria (BEV) crescerà di sei volte dal 2021 al 2030"

Inutile dire che gli articoli su "saranno tutte elettriche lo ha detto una ricerca" si sprecavano.

 

"La Cina ha mantenuto la sua posizione come punto caldo della mobilità elettrica mondiale nel 2023, con i più alti tassi di penetrazione:  una auto su quattro in Cina nel 2023 era una BEV."

cominciamo a vedere che la realtà e' sempre piu' complessa di quello che raccontano i bandieronisti sventolanti.
La Cina, che e' partita anni prima, sia per sostituire al petrolio il carbone, sia per andare ad intercettare le "voglie di elettrico", ha spinto tantissimo.
Si narra, le cifre sono sempre sabbie mobili se si parla di Cina, che per ogni vettura sul mercato lo stato avrebbe sovvenzionato il 40% del valore, o almeno 12K$, in una maniera o l'altra, di fatto le auto cinesi sono un prodotto dello stato.
Del resto i sovvenzionamenti erano cosi' alti che poi conveniva produrre auto per lasciarle su di un prato.

"La crescita del BEV è rimasta positiva nelle principali regioni, ma è stata più lenta rispetto agli anni passati per diverse ragioni"

Scritto diverse volte sul blog, no?
Ci sono indicatori pesantissimi per cui sia così.

"tra cui una minore domanda dei consumatori derivante da una prospettiva macroeconomica più pessimistica e la mancanza di nuovi lanci di modelli BEV attraenti a livello globale."

O se preferite in italiano: non sono arrivate le auto che sono state promesse con 100KWh dal prezzo di 15KE e nessuno che non sia in un momento di "tiro" stile anni 80 mette li 80KE per ogni auto della famiglia.
Una vettura come la 500e che non ti permette la gita fuori porta, ma costa come una vettura di rappresentanza, la  compra un fighetto con il grano, ma non e' attraente a livello globale per lo stipendiato con prole.
Tutti i lanci sono di vetture e suv che hanno al massimo 50KWh e costi da vettura top line.
Ricordiamo che in italia panda e punto, nelle varie versioni e carrozzamenti, facevano il 90% del mercato.
Non certo mezzi da 50-100K.

 "In Europa, i sussidi in contanti BEV sono diminuiti o terminati, il che ha ulteriormente smorzato la domanda. Le vendite di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) sono cresciute in tutte le regioni, ad eccezione dell’Europa."

in soldoni le auto elettriche si vendono SOLO se regalate.
Niente sussidi niente vendite. E che siano belli abbondanti.


La Cina ospita anche molte aziende di autoveicoli locali che stanno assistendo a forti vendite sul mercato interno e hanno piani ambiziosi per esportare i loro veicoli. Un fattore essenziale per il successo del Paese: una catena del valore integrata che offre alle aziende locali un facile accesso a tutto, dalle materie prime alle batterie ai servizi digitali.

Grazie al caxxo.
Non solo lo stato cinese sta pagando le auto, alcuni analisti pensano che per le auto a noleggio in un certo anno alla fine i sussidi arrivavano al 70% del costo della vettura, ma da anni la Cina ha quasi il monopolio sui fondamentali per le batterie in attesa di questo momento.

" Oltre alla qualità dei loro veicoli elettrici, gli OEM cinesi possono avere un vantaggio nel mercato globale per una semplice ragione: i loro veicoli sono meno costosi di quelli degli OEM europei in tutti i segmenti di veicoli"

Come dire 
Grazie al caxxo II the revenge.
Se lo stato cinese paga mezza auto e ha comprato tutte le risorse non si chiama
"prezzi inferiori"
Esistono 2 termini molto precisi
Monopolio
Dumping
.
In pratica e' stato analizzato che una vettura elettrica EU costa quasi il doppio di una cinese.

Il fatto che non si blocchi tutto fa solo sottolineare quanto la Cina e' padrona delle ns catene del valore, in pratica qualsiasi prodotto europeo, non solo auto, e' composto quasi sempre anche da parti cinesi e molte di queste non siamo piu' in grado di realizzarle per mancanza di competenze.
Di fatto bloccare o penalizzare la Cina vorrebbe dire non essere in grado di lavorare.

Gli acquirenti di veicoli elettrici apprezzano l'innovazione e tale preferenza si estende oltre l'auto al processo di acquisto stesso .... gli intervistati che sono inclini ad acquistare un veicolo elettrico hanno maggiori probabilità di dire che desiderano una maggiore personalizzazione rispetto agli acquirenti di auto tradizionali

in poche parole: se spendi di piu', hai le tasche profonde, spendi di piu' anche in accessori.
Gelato in fronte?

fino a qui il report "riassuntivo", ma sempre gli stessi di mcKinsey lanciano una bomba

il 29% dei proprietari di EV ha detto a McKinsey che intendono sostituire l’EV che hanno acquistato con una benzina o un’auto diesel, una cifra che sale al 38% per gli Stati Uniti.

Ovviamente i fanbuoi del no-EV si sono lasciati andare a botte di felicita' strappandosi magliette virtuali.

In realta' non e' niente di che, si tratta solo di aver spinto troppo sulle EV.
Se spingi poi hai una reazione.
Inoltre se parliamo della Norvegia come modello, un posto dove ci sono piu' dighe che abitanti, e' ovvio che la EV e' come l'uovo sulla carbonara, ma in realta' piu' dense e' piu' complesso anche solo dare una rete.

Aver proposto delle mostruosità con soli 50KWh, per non parlare del merdolino, pone il settore EV preso per intero a facili celie.
Il fatto e' che chi troppo stringe nulla prende, o comunque gli vengono dei collaterali.
Il fatto e' che le EV sono state proposte come:
"uguali alle termiche ma ecologiche e potenti"

La fregatura e' che sono assai diverse come uso e molto piu' costose, due cose che nessuno puo' contestare.
Se non spiegato l'utente compra una vettura PREZZO ultrapremium da 60K come la alfa junior e pensa di aver risolto tutto, del resto non sta comprando la fiat punto (o la 208) da 10K e calci nel sedere.
Certo e' abbagliato, soprattutto nei primi istanti, dall'autoradio con il videogioco, dal sedile carino, dal portellone gamificato, da...
Pero' alla fine e' una cavolo di fiat punto  da 10K, che e' migliore di quella vecchia (piu' che altro per usura) e non e' che e' proprio sempre migliore di una termica come dice.

Se ne accorge magari solo inconsciamente che quel water non sta in strada (ha speso tutto in batterie!)  e una banale ford mondeo e' un pianeta di rara qualita' al confronto.
Se sale poi su di un merc classe E pagato pure meno se ne rende conto, se non e' stolto e fanboio all'ultimo stadio.

Se ne rende conto quando gli avevano detto che non aveva manutenzione, e per una cavolata deve tornare la 6ta volta in officina perché Gino il meccanico 3za media-liceo non capisce da che parte prenderla.
Certo che ha meno parti di una a pistoni, l'unica cosa che si rompe e' la batteria, ma il meccanico Gino non ha idea neppure di come si smonta e i guasti, anche banali, divengono problematici.

Se ne rende conto quando deve di corsa andare a raccattare una figlia piangente e non avendo birra nel serbatoio deve chiedere in prestito una vettura al vicino.

Se ne rende conto quando va dai parenti a 700Km di distanza. Certo i fan ti dicono che non ci sono problemi, tanto ti fermi a sgranchirti (lo faccio anche io) e a mangiare.
Verissimo, ma siccome la storiella era "tutto e' meglio" e hai pagato un pandemonio e un rene ti girano a dover fare le soste dove dice la vettura, per il tempo che decide lei, e non dove dici tu o dove a te (o figlio) scappa la pipi'. Perche' tu hai pagato premium, ma sei al servizio dell'auto, non il viceversa.
Per un fanboy fa parte del divertimento, per il ragioniere di provincia e' solo un giramento di co...

Se ne rende conto quando tornando dalle vacanze, 15gg, mentre gestisci la prole (o hai litigato con la consorte per aver dimenticato qualcosa) e ha lasciato la vettura parcheggiata un una zona termicamente poco gentile. Anziche' usarla dal parcheggio dell'aeroporto (o appena tornato a casa) la prima cosa e' la ricerca di un posto di carica e ritardare il rientro a casa. Roba che la vecchia punto rugginosa costata 1/6sto non rompeva il ciuffolo.

Alla fine non e' tanto "colpa" del fatto che e' o non e' elettrica, ma e' colpa del fatto che viene venduta come bellissima e senza problemi, voglio dire anche le termiche hanno problemi.
A contribuire a questa cosa l'aumento dei prezzi, se pago 60K una vettura mi aspetto questa roba

telaio in alluminio, tenuta di strada top, motori stellari (V6 ford), silenziosa e con tutto quello che potete ragionevolmente desiderare.

nel 2010 la XJ costava circa come oggi nel 2024 la 208-junior-elettrica e se fuori sembra di paragonare una vettura di lusso ad veicolo per la rimozione rifiuti, dentro e' pure peggio le poltrone e il lusso contro la bettola dove ti servono con il dito sopra la bistecca.
Mi dispiace ma 14 anni con la svalutazione pressoche' zero per la maggior parte del tempo non giustificano che una vettura da 10K costi 6 volte tanto solo perche' e' a batterie (oltretutto insufficienti).

Capiamo che puoi menarla come vuoi, ma chi compra da per scontato questo, non un mezzo che neppure frena e si ribalta a fare le rotonde che una duna era meglio.

Poi certamente puoi mettere li 100-150K e comprarti una tesla S o meglio un merc EQS elettrico, ma a quel punto la domanda sorge spontanea: davvero e' il veicolo minimo e risolverebbe tutti i problemi?
Davvero e' il sostituto per una berlina di fascia media da 20K?

Appare ovvio che e' normale per chi ha speso cifre ridicole per un mezzo da 10K come la junior (o simili) vuole un servizio PREMIUM, se e' scarica non vuole inventarsi soluzioni, deve uscire il maggiordomo e con la bacchetta magica risolvere.

ricapitolando:

un gran caos.

L'unica cosa da chiedersi e': perche' IMPORRE le auto a batteria?

Questo non e' chiaro se non si va a chiedere a chi pensava di fare un monopolio come i diesel.

Io sarei per togliere tutti gli incentivi diretti all'acquisto e le porcherie sul bollo (hai 300CV paghi 300CV).
Tanto lo stato in automatico sara' obbligato a pagare un 700 miliardi di incentivi se avranno successo attraverso il rifacimento di rete e 32 miliardi annui di accise , mi pare un incentivone abbastanza grosso, no?
Un cosa e' incentivo, altro e' regalo.

E i soldi, per uno stato, non sono infiniti, oltretutto non esiste motivo alcuno, vediamo di costruire un pochino di metropolitane.





 

 

lunedì, giugno 17, 2024

negozi 1/2

 


Dopo un'abbuffata di improperi contro i piccoli negozi negli anni 90, dovuti soprattutto alla sinistra italiana che vedeva nella grande distribuzione organizzata (GDO) un modo per avere più persone sindacalizzate e meno piccoli imprenditori, imprenditori colpevoli di tutto, dal nero alla sifilide, ci si è resi conto che il collasso desiderato di decine di migliaia piccoli imprenditori, che avevano a loro volta dei fornitori, ha causato un bel buco nell'economia.
Uno dei tanti problemi voluti da una gestione dello stato sconsiderata.

Questa volontà politica insieme tutta una serie di altri fattori ha spinto in Italia a una distruzione colossale e violenta del piccolo negozio a favore della GDO in maniera molto anticipata e maggiormente profonda rispetto ad altre nazioni.

Ad oggi molte forze politiche stanno rivalutando il negozio di quartiere.
Del resto il negozietto operava, oltre alla pura vendita, una serie di attivita' di distribuzione, accumulo di scorte, controllo del territorio eccetera. Oggi sono diventati a carico della collettivita' con costi e soprattutto manchevolezze piuttosto chiari.

Fino a 25 anni fa nella mia via vi erano circa 100 negozi, prevalentemente di cibo come panettieri (una decina), minimarket (4) salumerie (6 almeno)... e non e' una via particolarmente lunga.
Ogni casa aveva sotto dei negozietti.
Oggi hanno appena riaperto un minimarket, ma non ci sono salumerie e la maggior parte di esercizi commerciali, se non ormai chiusi e riadattati a cantine, sono uffici di fantomatici servizi di cui non se ne capisce la natura, parrucchieri e strappapeli.
Per confronto i panettieri sono 2.

Le vie parallele sono anche peggio, una desertificazione folle.

Si noti che la via inizia nella zona definita dal comune (capoluogo) centro e va verso l'esterno per un km circa, non siamo in una zona suburbana.

La vulgata di alcuni poLLitici definisce il problema come "troppe tasse".

Dando per scontato che se non si dimezzano almeno le "tasse" (si noti che per la GDO sono piu' basse), non si va da nessuna parte,  queste non sarebbero comunque bastanti al ritorno dei negozi.

Per chi non lo sa non solo le "tasse" (ecco perche' fra virgolette) propriamente dette sono ingenti, ma sui negozi gravano sia tassazioni dirette che indirette e oneri, spesso robe appioppate in maniera locale, affari per sostituire anche il lavoro dello stato, schifezze che sommate possono, per una piccola attività, esser piuttosto ingenti e improponibili.
Operare un negozio appena fuori dal perimetro senza santi in paradiso o "scorciatoie" vuol dire che il piccolo imprenditore ha un guadagno netto inferiore ad un reddito di cittadinanza, ma con una esposizione di capitali, e conseguente rischio, ingente.

Aprire un piccolo negozio, che speri di funzionare, oggi vuol dire mettere sul piatto almeno 400.000E, cifre inferiori condannano alla necessita' di entrare nell’illegalità con i numeri italiani.
Giuto per capirci: aprire un bar-panini con insegna Mc Donalds serve una disponibilità certificata di 1.000.000 di euro, se non la possiedi non cercare neppure di avere l'insegna, e' la prima cosa che ti chiedono. Non vogliono che tu fallisca dopo 6 mesi per mancanza d'investimento.

La domanda e' come poi si riesca a far fruttare i 400KE piu' di comprare un bond e sedersi in spiaggia con la tassazione italiana (per i bond di stato 12,5% contro circa il 70% di un negozio, cominciamo a capire che e' follia?).

Cosi' da un lato lo stato racconta di volere i piccoli negozi, gli ulluli della destra, spesso imitata dalla sinistra, fanno abbastanza ridere.

Dall'altro si introducono follie come il registratore di cassa connesso che non solo chi ha progettato la legge e' un ignorante, ma non prevede neppure normali casi d'uso.
In pratica un affare connesso e digitale che abbisogna di manovre molto manuali con sanzioni automatizzate (quelle si che le hanno subito pensate) e barocchismi degni di un Fantozzi al potere.

Per dirne una: la chiusura obbligatoria non e' automatizzata e porta con se multe (automatizzate) se non la fai in orario o gli aggiornamenti sono a pagamento (ma obbligatori) e non sempre disponibili.
Queste cose, oltre a chiamarsi follie, aumentano i costi.
Alla fine delle varie cose storte come la PEC obbligatoria per le PIVA e obbligatoriamente da non usare per la UE (e per il sottoscritto come vi dicevo da decenni) o la fattura elettronica non se ne parla quasi piu' in quanto alla fine si china il capo, si pagano i costi connessi (come un aumento delle multe) e si tira avanti se ci si riesce e se non si riesce... si chiude.

Nella mia vita ho visto diversi posti.
Posti tutto sommato simili alla mia zona, altri completamente diversi come potrebbe essere la Spagna, Tunisia, NY o il Giappone.

Inoltre fino al 2000 circa ricevevo sempre riviste specializzate che facevano il punto sulla cosa nel territorio europeo.

L'idea che mi sono fatto e' duplice e adiamo ad esaminarla in 2 grossi punti, tenendo sempre a mente che la tassazione e' comunque un grosso freno a mano tirato

Il fatto che abbassare le tasse o dare 2 bonus non basta.
Occorre SEMPLIFICARE, oltretutto semplificare permette ai controlli fiscali di essere piu' semplici, dare le multe a chi effettivamente e' un malfattore, non ad uno che si e' dimenticato qualcosa (come comunicare a mano allo stato perché non ha fatto la chiusura serale della cassa connessa) e trovare piu' malfattori senza rompere il caxxo.
Fisco semplice = pochi furbi.
Fisco complicato= controlli costosi e poco affidabili.

Se guardiamo verso l'estero la prima cosa che notiamo del mercato del piccolo negozio (diciamo sotto i 600m2) è che in Italia il piccolo negozio e' un negozio piccolo che cerca di fare quello grande.
In pratica e' un negozio di piccola metratura, ma imita quello grande come esposizione e differenziazione.

Andate da un piccolo commerciante di casalinghi e trovate dalle posate al piatto, ma anche padelle e frullatori, per non parlare di tovagliette, un tavolo, una radiosveglia, un altoparlante e 2 sedie.
Tutto accatastato che non si capisce neppure dove trovare cosa.
Se fosse un bazar ai confini della civilta' avrebbe un senso, se e' in centro Milano...

Se andate in un piccolo commerciante di elettrodomestici non solo trovate telefoni insieme ad UNA lavapiatti, ma sopra questa appoggiato trovate un TV e a lato un aspirapolvere.

Nel negozio di PC a fianco casa vendono gli abbonamenti di SKY, un paio di TV e le lampadine.

In pratica l'unica mission aziendale dei negozi e' "acchiappali tutti".

Il perche' succede questo e' relativamente semplice: cultura bassa e bassi margini. La fame e l'ignoranza insieme fanno questo

L'italia e' un paese in cui la maggior parte della popolazione e' un villico senza istruzione, non a caso la bassa istruzione data da un sistema scolastico fermo al 1800 (un liceo imperante) e' una determinate.

 


Il negozio italiano nasce nel paesotto dove e' l'unico esistente o quasi e fornisce di fatto tutto, come del resto e' successo anche altrove.
Quando nascono le citta' e le persone si concentrano i negozi inizialmente sono identici, poi piano piano diventano altro.
Dapprima si specializzano, poi nascono i grandi negozi ed infine la GDO.

Il problema e' che l’Italia, che ricordo nasce di fatto nel 1861, e' una nazione giovane che fino a al 1960 aveva gran parte della popolazione che era ad un livello d'istruzione tale da avere difficoltà nello scrivere il proprio nome.
Ancora negli anni 80 gran fetta della popolazione non sapeva compilare un assegno e il negoziante doveva scrivere la cifra che non sapevano come era scritta "unmilionequattrocentocinquantatre" era fuori portata. 
Quelli che ora sono in pensione (e votano) spesso e' quella gente li.
Votano giusto perché basta mettere una X, dovessero mettere12341 per esteso meta' dei votanti sarebbe nullo.

Mentre gli altri stati erano arrivati ad un certo livello e bruciavano le tappe, da noi il negozio continuava a replicare la stessa formula.

Del resto anche l’acquirente era dello stesso livello, non ha mai cercato cose "particolari" fermo a pochi assoluti.

Cosi' mentre all'estero nascevano negozi specializzati (fotografia, HiFi, computer, TV, Piatti, Vini...) da noi l'ottico vendeva fotocamere (e oggi continua a vendere occhiali e al massimo fa la fototessera, ma in negozio troverai la sua fotocamera personale messa come se fosse una in vendita), l'HiFi si vendeva in un angolino appoggiata sul TV e cosi' via.
Prendero' spesso il mercato HiFi come benchmark perche e' molto specialistico e altrove ci sono negozi specializzati che vendono solo puntine o palazzi che vendono sola HiFi.

Del resto il consumatore non era in grado di capire molto.

Cosi' per vendere l'HiFi o il TV rispetto al concorrente  a 200m cosa facevano?
l'unica cosa che il consumatore ebete capiva:

Battaglia termonucleare sui prezzi!

Del resto difficile spiegare la differenza fra una cassa e l'altra appoggiate rispettivamente sul TV e sul frigo.

Alla fine il concetto era fregare il concorrente, arpionando il cliente convinto magari da chi aveva speso per avere una sala HiFi con la vendita al ribasso.
"guardi, se le piace, lo procuro a 10.000 lire meno!" che poi era il 2% di sconto, chissene.

il risultato di clienti ignoranti sommati a negozianti ignorantissimi cosa ha portato?

Un ENORME CIMITERO di negozianti 

Perché il guardare al ruBBo, al credersi furbi, ha creato un mercato in cui l'unica cosa impattante era il cartellino del prezzo, che non e' neppure il costo.
A sua volta questa follia pregna di ignoranza coatta ha sviluppato collaterali.

La prima la piu' colossale e' data dal fatto che i clienti hanno avuto meno valore per il proprio denaro.
L’interesse fondamentale per un acquirente è quello di avere una “performance” finale che sia il massimo all'interno del denaro speso e le proprie necessità.
In teoria.
Se hai comprato da "mo vie' qui che da mia ci a costa ppoco" non puoi pretendere nessun servizio che non sia una fregatura.

Nell'HiFi non erano rari i giradischi installati talmente a caxxo che ronzavano pure (non solo non erano tarati suonando di medda, ma si erano pure dimenticati di metterli a massa del pre).

Nel sourround non erano rari gli altoparlanti posteriori messi davanti, a qual punto risparmiare il prezzo di mezzo impianto avrebbe permesso un prezzo inferiore di tanto.

Camcorder che mai hanno fatto piu' di 15minuti di ripresa prima di giacere nel cassetto.

Fotocamere...

in pratica il consumatore non veniva servito, ma solo accompagnato alla cassa in virtu' del cartellino del prezzo.

La seconda cosa di questa cosa e' la concentrazione dei marchi.
Le persone, salvo sia una loro passione, e spesso neppure quelli, non ha una memoria infinita.
Hai i ricordi per 2-3 o al massimo 4 marchi.
Se non ti fidi del negoziante,  del resto se lo vuoi fregare e' tuo nemico ancor prima di entrare, devi sapere su cosa battaglierai di prezzo. 

In soldoni devi sapere marca e modello a memoria.
Hai appena chiuso la porta in faccia a qualsiasi marca che non sia mainstream che vende di tutto un po alla meno peggio.

Nessuno comprava una cassa canton, meglio una sony che costava 1/10, tanto e' uguaglio, tanto uguaglio che la roba seria di sony non arrivava neppure in Italia.

Pochi compravano un TV blaupunkt, molto meglio un mivar, tanto si vede uguaglio.

Non serve l'installazione, non vorrai pagare qualcuno (il prezzo e' importante!) per appoggiare un giradischi sul tavolo o schiacciare 2 tasti su di un sourround?

In pratica i beoti avrebbero comprato l'intera casa monomarca "preferita"
Non era una cosa di solo risparmio, è un concetto di essere conviti che sia la medesima, salvo poi smettere di usare intere classi di prodotto.

Altro problema del "sò fubbo con u pprezzo bbasso" erano i prodotti di contrabbando (chiamatele cartiere o simili, ma alla fine il concetto e' quello), prodotti spesso neppure destinati al ns mercato con tutti i caos che ne derivavano, alcuni addirittura senza fattura.
Gente che si ritrovava senza garanzia, con prodotti che non erano in grado di funzionare bene in Italia e simili.
Perché il cliente "sò fubbo con u pprezzo bbasso" andava dal panettiere e comprava il TV che non poteva vedere le partite (incazzandosi con me perche la CAM fornita non andava), comprava roba che non aveva centri assistenza, in pratica usa e getta e senza garanzia eccetera.

Questa spinta parossistica al "sò fubbo con u pprezzo bbasso" sia dai negozi che dai consumatori, entrambi ignorantissimi,  ha portato incredibili distorsioni.

Per esempio il mercato dell'usato e' sempre stato ridotto al minimo.
Il mercato dell'usato implica che cambi un oggetto per un altro in un ottica di miglioramento (che sia per nuove tecnologie o prezzo piu' alto non importa).
Se non usi il prodotto perché lo hai messo nel cassetto, pensi che sia tutto uguaglio (e tu hai fatto l'affare della vita comprando basso come solo tu sai fare come tutti) eccetera, beh il mercato dell'usato non decolla.
Non hai motivo di comprare un prodotto migliore se lo lasci nel cassetto o pensi che non esista di meglio rispetto al minimo.

Aggiungiamo una cosetta: in italia paese di ladri e "sò fubbo con u pprezzo bbasso" "l'usato" era spesso ricettazione.
Con quella percentuale bulgare di RRuBBo... il mercato della ricettazione competeva per quote di mercato e distribuzione capillare

Alla fine in Italia il mercato dell'usato e' spesso stato
"ho consumato il prodotto fino all'osso, vediamo se qualcuno lo vuole ancora" o
"è rotto, lo riparo alla menopeggio e vediamo se riesco ad inxulare il prossimo"
Con queste premesse il mercato dell'usato e' sempre stato strano, di fatto l'usato e' sinonimo di fregatura e questo mercato ovviamente limita le vendite del nuovo: se esiste un mercato SANO dove posso vendere la mia vecchia fotocamera (TV, HiFi, ombrellone, sci...) che ha ancora un valore allora posso permettermi un oggetto nuovo. Se non esiste un mercato dell'usato mi conviene tenerlo fino a morte.

Uno dei piu' eclatanti casi stortura sono stati i venditori di usato spacciato per nuovo.
Spesse volte i negozianti "sò fubbo con u pprezzo bbasso" in realta' eran gente che intercettava quel poco usato di fascia alta e lo vendeva come nuovo, a prezzo pieno con uno sconto speciale dal 10-15% (per gli onesti negozianti imprendibile).

Non solo era il negozietto che vendeva il prodotto usato da un privato spacciandolo per nuovo, ma succedeva anche in grande:
"sò fubbo con u pprezzo bbasso"
fece si che un marchio telefonico, preferito da una sedicente amica dei consumatori, vendeva regolarmente telefoni di rotazione spacciandoli per nuovi (alcune volte senza ripararli neppure) e poi lo fece anche per i ricondizionati.\
Ricondizionati molto ambiti dalla GDO che non e' scema, così ne intercetto' dai CAT a migliaia.
Se "sò fubbo con u pprezzo bbasso" e' tutto quello che cercano i beoti con inm mano i soldi,  ti faccio una bella offerta speciale da 1000E a 500E! Ovviamente senza proferir fiato sul fatto che erano ricondizionati.

Non e' un caso che il mercato sia strano.

In un contesto del genere e' ovvio che un negozio specializzato in grado di dare valore ai soldi di un cliente non ha spazio.

L'arrivo della GDO oltre il food fra il 1993 e il 2003, oltretutto appoggiata dalla politica (sia di dx che di sx per motivi diversi) su di un sistema distorto dalle fondamenta implica che i negozi sono evaporati nel giro di secondi dove sono arrivate le grandi aree favorite dalla poLLitica.
Il Gigante della mia zona e' stato incolpato della morte di 250 negozi in 24 mesi dall’apertura (1995). Non so se le cifre sono corrette, non importa, ma intere vie del comune in questione si sono desertificate con un impatto anche nella mia vicina città...

Del resto perché andare a comprare altrove: il prezzo, almeno all'apertura, sembra basso e poi ti fanno le offerte speciali sotto costo e io "sò fubbo con u pprezzo bbasso" vado a comprare tutto dove mi fanno pagare il sottocosto successivamente sul salame con gli interessi.

Il problema della GDO e' che generalmente vende prodotti non specializzati di bassa lega e abitua alla mediocrità: marchi generalisti o particolarmente pubblicizzati (samung o apple, dicono nulla?) e di certo non hanno personale in grado di capire alcunché di differenza fra una piccola cassa portatile da 12 enne con BT, magari spacciata per 7.1, e un HiFi, magari a prezzo simile.

E' chiaro che anche se facessimo per assurdo un superbonus ai negozianti per pagare la meta' secca di tasse non risorgerebbero tanto facilmente.
Se il cliente cerca la monobar samsugo da 499E ("sò fubbo con u pprezzo bbasso u listino sta a 799") perché banalmente pensa non esista nulla di meglio e lui SA grazie al latino di avere ragione, non entrera' mai in un negozio dove lo vorrebbero fregare con un paio di casse serie grossomodo dello stesso prezzo e mai provera' un affare che pur costando di piu' gli fa dire
"orpola!, ma si pro' sentire davvero quella roba dalla televisione?"
"cavolo ma la spada di Kmerr ha davvero quel suono quando si sguaina?"

 In pratica la poca cultura, la scarsa istruzione, punisce tutti i settori, in maniere indirette e perniciose, anche il commercio.
Se in italia non vendiamo libri, non vendiamo HiFi, non vendiamo un cavolo e la GDO domina, oltretutto sono aziende estere, beh la colpa e' dell'italiano "sò fubbo con u pprezzo bbasso".

E adesso che le merci possono partire da Spagna, Francia o Germania con l'e-commerce... beh, la GDO che non e' specializzata per definizione e' spacciata.
E nell'e-commerce il cartellino del prezzo e il prodotto mediocre vince su tutto.
Non e' un caso che dopo una partenza molto ritardata dovuta alla scarsa istruzione italiana, ed un fatturato online basso nelle aziende italiane,  l'e-commerce per vendite sia ora su livelli altissimi e faccia morire negozi e GDO di molti settori.

Ma questo non dice tutto.
Il peggio deve ancora venire



mercoledì, giugno 12, 2024

japposegaioli

Sapete tutti che oramai sono entrato nel tunnel del giappominch, ovvero quel deprecabile personaggio che apprezza in maniera esagerata le "cose" che arrivano dalla terra del sol levante.
Ovviamente non posso che trovare incongruenze anche nei fanboy dell'oriente, fan si, rimba no.

Ovviamente essendo io un rompicaxx non sono un banale JM, ma ovviamente mi incavolo e non riesco a capire le cose piu' estreme.

Per esempio di recente sto cominciando a leggere qualche manga (cartaceo)...

Dovete sapere che in origine i manga venivano riflessi per avere l'impaginazione a cui siamo abituati, tipo topolino, per intenderci.

Per ragioni senza senso alcuno da qualche hanno hanno vinto i giappominch, le vignette vengono riproposte in originale, ovvero con gli albetti da leggere dall'ultima pagina verso la prima.

Ora, se permettete, e' una castroneria pazzesca.

Vi faccio esempi molto semplici prendete queste 2 foto e guardatele singolarmente in grande e cercate di capire cosa vi dice ognuna.

 




 


Se le guardate singolarmente, sebbene sia di fatto la stessa foto, hanno due pesi molto diversi.

La prima foto se e' fatta da un fotografo occidentale  viene letta da vostro cervello come la ragazza che soffia il fiore. probabilmente avete colto l'espressione della persona, il gesto.
La seconda foto se e' fatta da un fotografo occidentale  viene letta da vostro cervello come il fiore soffiato e sarete concentrati sul fluttuare e non avete visto bene l'espressione o gli occhi ma vi siete concentrati altrove.

Questo e' dato dalla lettura, dal fatto che leggete, piu' leggete e piu' siete schiavi di questo meccanismo, un ignorante sente meno il peso e un completo analfabeta probabilmente partirebbe dagli occhi comunque visto che e' un attrattore molto forte nelle immagini.

Basterebbe farvi questo test e farvi vedere in po di arte orientale per capirlo
Al solito vedetele in grande.

La famosa onda grossa che e' oramai a livello della gioconda, ma tutti si fermano all'onda stessa.
 Non a caso le repliche occidentali che la richiamano spesso non disegnano "la" barca che fra poco rischia di morire fra i tentacoli.
Per un europeo il soggetto e' l'onda.
 

Provate a vedere l'onda di Katsushika Hokusai specchiata

Molto diversa, vero?

mentre gli europei si concentrano sull'onda, messa cosi' adesso vi concentrate sulla barca e avete il terrore di quell'onda. IL soggetto e' il terrore dell'onda.
Anche il Fuji, di fatto lontana divinita' a cui pregare, su cui sperare, aumenta il peso ed e' centrale come deve essere il divino.
L'onda diviene cosi' sia minaccia che riquadro della vera azione: le barche.
Anzi potreste tirare una riga orizzontale e tagliare parte sopra del dipinto e onda che non cambierebbe moltissimo (pur peggiorando), mentre se lo fate con la prima distruggete tutto, banalmente perché non avete visto il sugo in quanto italiani (e questa volta non e' un insulto).

Anzi, se ci pensate bene e' un manga, una storia seguendo le barche come una sequenza e' circondata dalle onde, sbatte ed infine sale sull'onda grande venendo probabilmente poi distrutta.

Molto diverso dall'originale non tradotto e quella "tradotta" dalla specularita' che adesso leggete. No?

Basterebbe questo per definire una caxxata lasciare i manga "rovesci".

Ma andiamo avanti
Voi i manga non li leggete in giapponese, col ciuffolo, li leggete in una lingua "rovescia" rispetto al contenuto come l'italiano.
Le solite 2 foto con frase stucchevole da cioccolatino che mi e' venuta in mente, sempre da vedere in grande e singolarmente in alternanza

 

 

guardate come e' diversa

 

La prima immagine mostra coerenza fra messaggio ed azione, la leggete in una unica passata, una scansione unica.
La scrittura segue l'azione in un unico.

La seconda immagine e' faticosa, gnucca, stonata.
Eppure e' identica, tanta differenza per un semplice specchio.
Il motivo per il quale e' cosi' e' che voi leggete la scritta in una direzione, ma l'azione si svolge al contrario, quasi opponendosi.
Fossimo dei giapponesi la seconda sarebbe quella giusta per via della direzione
Notate che lo stesso problema lo hanno gli arabi

Anche questo motivo da solo e' bastante per smetterla con la storia di lasciarli in originale.

Ma non e' finita, anche l'impaginazione soffre della stessa problematica



questa e' una spiega delle tante che ho trovato in rete su come va letto e sottolinea il trucco: l'angolo (blu) che determina la sequenza.

Il post dove spiegano la cosa (e le decine di altri che dicono la medesima), fanno finta di non vedere che sono impaginazioni usate anche in occidente da mezzo secolo, ma devi spiegarlo perche' alla terza vignetta non ti trovi in lettura girato verso la sx contro il bordo pronto a risalire, ma stai viaggiando in retro verso destra e se leggi i baloon nella giusta sequenza ti trovi fra i baloon della 3 in direzione dx in mezzo alla piana e intuitivamente non sai dove andare e devi pensarci (scollegandoti dalla storia e dalla sospensione dell'incredulita').

Guardiamola girata

wow banale, giusta lineare.
Finisci la 3 e stai viaggiando a destra dove trovi la fine della 3za e risalendo il bordo dove hai sbattuto, la 4rta.

la sequenza di lettura del testo e' contraria non solo alla vignetta, ma alla pagina e alla doppia pagina

Prendiamo una pagina di Asadora (letti primi 2 e ve lo consiglio caldamente! tanta roba) specchiata: si legge esattamente come va letta.

 

potrei pensare che l'aereo e' storto per far seguire l'occhio tanto e' minuzioso nei particolari e la sequenza del dialogo e' perfetta, con 2 frasi descrive una situazione che e' insieme al contesto.
Guardate la risalita 4-5 che e' aiutata da una quinta scura, la 5 dove il testo vi fa sbattere in faccia al vecchio garantendo l'interazione fra personaggi (poi chiediti perche' sono leader)

Se lo tieni "alla giapponese" diventa questo delirio



Perche' alla fine del dialogo ti ritrovi nella direzione errata.
Dopo l'aereo non sei alla fine della pagina, sei in mezzo alla pagina, letteralmente in mezzo all'oceano, come del resto la vignetta precedente.
Spesso devi TORNARE nella vignetta dopo essere sbattuto fuori
Alla seconda vignetta (dove dice Eh! ma potrebbe essere anche una frase lunga) ti ritrovi sbattuto dal testo alla vignetta precedente, non sul viso di Asa. Tocca fare inversione di marcia, non ha senso alcuno.

Poi possiamo dire che ci potrebbero essere orologi portati a dx (un chissenefrega) e scritte da ruotare come targhe o menate, ma tranquilli con la qualita' di stampa dei vari albetti in italia il 90% non riuscite neppure a vederle.

Ma alla fine alcune tavole sono cosi' belle che queste sono solo cazzate, che al confronto di quello che si perde, pensiamo solo alla "fatica" di lettura quanti particolari si mangia o del fatto che le le tavole le godiamo rovesciate e' una banalita' estrema

Quindi diventa ovvio specchiare le tavole, poi visto che il prezzo e' circa il triplo che all'origine e se dovete girare qualche scritta non e' sto dramma, ci sono milioni di persone che non hanno un lavoro e potete farlo con poco

Sembra un discorso sensato?

 

martedì, giugno 11, 2024

la carbonara

Ennesimo post della serie: facciamo inca.. gli ignoranti.


 

Ogni 6 mesi delle scimmie si lanciano in gruppi di ultras a pestare duro sulla storia della carbonara.
Ormai lo sapete, l'italietta e' una nazione povera, prima della WW2 disperatamente povera e prima della WW1 povera in maniera difficilmente comprensibile all'italico odierno.

Per evitare di dire che l'italiano era cosi' povero che un lavoratore francese come stipendio aveva negli anni 30 almeno il doppio, quasi il triplo, di un italiano (scoperto durante il lavoro del post su lancia su quanto erano pagati gli operai di citroen, altro post in lavorazione) e che non si usavano libri di ricette perche' inutili, il popolo era sostanzialmente analfabeta, le scimmie vuote si inventano un passato che e' un isekai, un anime, pura invenzione.

Mettetevi il cuore in pancia, la cucina italiana sostanzialmente era inesistente prima del 1900 e poi e' diventata la cucina industriale coca cola style, con le marche e i prodotti dell'industria.
Non che l'industria sia il male, io non sono un amante dell'artigianale come etichetta, il parmigiano o il tiramisù sono buoni, non mi dispiace il marsala (vino alterato) con l'uovo e' ottimo, come del resto alcuni apprezzano la nutella (a me non piace).

A tutti questi nazi-qualcosa dico una cosa:

La carbonara originale HA LA PANCETTA.

La prima ricetta in assoluto e' pubblicata a Boston in lingua inglese e cosi', come nelle successive, si usa la pancetta, e, nel caso specifico, i tagliolini.

Il guanciale arriva in ricette italiane solo molti anni dopo ed e' in compagnia della panna.

Bisogna ricordare che negli anni 50/60 del 1900 non avevamo ancora un concetto della cucina di precisione e solo con la "cucina molecolare" hanno cominciato ad essere presenti i termometri e le bilance precise in cucina, non stadere con -+100g, anche in Italia.

Cosa vuol dire questo?

Banalmente che fino agli anni 90 la carbonara era spesso una frittata e per evitare che diventasse solida serviva tenere l'uovo in sospensione.
Chi ha assaggiato, nei ristoranti italiani medi, la carbonara all'epoca degli 80 sa che o era uovo pressoche' crudo o era stracciatella asciutta a piccoli brani e non esistevano 2 posti in cui era identica.
La ordinavi e arrivava la sorpresa. Spesso pannosa.

Fino gli anni 90 inoltrati la carbonara, fuori dai ristoranti 18 stelle,  era una roba a caso con un salume, pepe,  uova e roba a caso, cotta a caso.

Un modo come un altro per evitare i pezzetti solidificati (frittattati?) o stopposi e' mettere la panna insieme all'uovo e grazie al guanciale si evita che diventi "gnocco".
Ovvia la ricetta italiana con guanciale e PANNA.
Evidentemente la panna nella carbonara e' un'invenzione italiana, non sono gli aMMericani a inventarsela.
Il cibo in italia e' spesso politica.

Diciamolo ancora:
La carbonara cotta, ma liquida e senza panna, nei ristoranti italici arriva dopo il 2000 ed e' una vera memoria corta o ignoranza non ricordarsi. 

La carbonara mi e' sempre piaciuta, ma e' uno di quei cibi che non ordinavo mai per evitare di trovarmi cose a sorpresa, come del resto il "piatto di gamberi" (3) o spiedini di gamberi (2x2) o il "cocccttaile" di gamberi (una coppa da gelato di insalata amara passata ditruggi documenti style con sopra 5 gamberetti "micron" 5 da speluccare dall'amara aggiunta).

Oggi sappiamo che esiste una temperatura precisa per la quale l'uovo e' cotto, ma non ancora sodo e lo possiamo fare facilmente grazie ai termometri digitali da cucina da 5E e le pentole moderne spesse e antiederenti (una manna dal cielo, checche' ne dicano i nazi).
Una volta imparato il trucco si puo' ottenere anche senza termometro con molta attenzione, ma non e' certo una preparazione che puoi fare come un sugo pronto dalla mattina e sbattuto sopra al momento del servizio... salvo metterci una tonnellata di grassi (aka panna).

In pratica oggi si puo' avere la carbonata cremosa, sebbene cotta e senza collaterali, e si puo' evitare l'eccesso di grasso del guanciale.

Quindi le scimmie piu' incazzate, quelle più violente che ti fanno auguri di morte per aver detto che nella carbonara "originale" non ci va il guanciale... sono evidentemente anche le piu' ignoranti.
Se accettiamo il guanciale allora accettiamo anche la ricetta di samsungfood (per 200g di pasta ci sono 220g di panna, del resto e' samsung, piu' pixel, Uatti finti e panna per tutti)

Se da ormai da pochi anni non si deve piu' litigare con gli stolti che fanno risalire ai carbonari la pasta, cosa che fa ridere visto che a Roma, dove tutti convergono come nascita, molti dei presunti ingredienti non erano presenti in quantita' significativa a fine 800, soprattutto nei primi 900 (la carboneria a Roma e' certa e diffusa fra il 1870 e il 915)

Molto probabilmente, salvo stranezze, la carbonara nasce a Roma a fine  WW2 durante la presenza degli italo americani che, arrivando la pasta "anti-fascista" (i fascisti non amavano la pasta e cmq era poco diffusa e veniva chiamata maccaroni fino quasi agli anni 60, poi il termine passa ad indicare la pasta forata) venne poi mischiata al Bacon e alle uova e chissa' che sapore aveva, magari era con l'uovo crudo come gli udon giapponesi (ci sono diversi piatti con uovo crudo e pasta).
Questi italo americani, ovvero americani magari da generazioni, probabilmente volevano assaggiare la "pasta italiana" pensandola cibo dei nonni e non avendo un ciuffolo per condirla hanno usato il bacon e le uova della colazione. 
Cosi' non solo gli american probabilmente hanno creato la carbonara mentre erano in italia, ma hanno involontariamente creato l'associazione pasta=italia che nessuno fino a quel momento ha mai pensato di fare visto che era un cibo molto raro fino a pochi mesi prima.

Fra pochi anni diremo che il vero sushi e' quello italiano, che si chiamava susciagnacca (o sascimarascio o fate voi il nome inventato come la storia italica cucinesca), era il preferito di Caterina De Medici,  e' nato un qualche costa del sudd dove i pescatori masticavano pesce crudo perché non avevano i soldi per la legna (sicuramente vi e' stato un posto cosi' da qualche parte).

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La mia ricetta e' cosi', e chissenefrega del pecorino.

100g di pasta per porzione (io preferisco i fusilli, gli spaghetti li trovo un retaggio)
un uovo (uso un uovo intero se non devo fare i biscotti perche' trovo assurdo buttare mezzo uovo e se stai attento viene bene, e' solo piu' chiara e meno decisa di sapore)
pepe (ogni pepe pepa diversamente)
30g pancetta (e anche li la pancetta e' piu o meno speziata, alcune volte sembra lardo)
10-15g di parmigiano/grana

Mentre accendo il gas sotto l'acqua/preparo la pasta su di un fornello faccio saltare la pancettina dapprima molto lentamente.
Cosi' lascia giu' il grasso e non devo aggiungere altro.
Poi, dopo averla saltata un pochino, spengo

nel frattempo preparo il mischione con pepe, uova e formaggio ben uniforme cosi' che il pepe pepa senza essere locale.

Quando la padella della pancetta e' sotto i 100C tolgo il coperchio della pasta e uso la padella come coperchio mentre cuoce la pasta.
Recupero energetico e porta la SPESSA padella vicino ai 100C senza dover fare numeri circensi e posso fare altro.

Allo scolare la pasta metto la pentola della pancetta su un fuoco minimo cosi' che prenda pochi gradi ancora, e non perderli, mentre passano quei pochi secondi dello scolare

La pasta e' calda, la pentola e' calda, il mischione e' a T ambiente.

Butto la pasta nella pentola calda (la pasta per questioni di fisica si e' gia' raffreddata moltissimo a fare i 2m dal lavandino).
Dopo un paio di "rugate" per riportare la pasta in T butto il mischione 

Ora e' la parte difficile intorno ai 60-70C:
Se mentre mescolate (molto allegramente) l'uovo forma uno strato coeso sul fondo il gas era troppo alto, se dopo un minutino non "striscia" neppure un pochino a zone probabilmente e' troppo freddo.
Il problema e' che piu' e' spessa la padella piu' e' facile, ma nel contempo e' difficile dosare il gas per inerzia. Con una padella molto spessa e il gas allegro perche' siete lontani dai 65C se spegnete a pochi metri dal traguardo la pentola salita' comunque oltre i 70C consegnandovi l'uovo rappreso.
L'ideale e' una pentola spessa, ma maneggevole, e almeno le prime volte il termometro che e' scomodo nella padella mente rugate la pasta.
Se usate una padella sottile avrete la zona del fuoco che e' frittata e lontano che e' cruda.

PS
Nelle ricette SPESSO vi e' scritto che cuoce con il calore della pasta: BALLE.
MALEDETTE BUGIE.
Alcune ricette uniscono la pasta con il resto in una ciotola: FOLLIA.
Le prime volte seguendo questi incapaci ci provavo, pensavo di sbagliare io e, dop 3-4 tentativi, poi ho smesso per anni di farla fino a che ho razionalizzato leggendo una ricetta seria.
Al solito ricette italiane che sono BALLE, scritte da chi non le ha mai provate a fare.
Pensateci:
La pasta ha 100g di massa e il vapore che si forma dopo dopo la scolata sta mangiando energia come una torre di raffreddamento di una centrale, di fatto e' sotto i 70C dopo 10 secondi
Il mistone, salvo preriscaldarlo, e' a 22C e ha una massa fra uovo (65g), parmigiano (10g) similare: l'insieme e' certamente sotto i 50C e con 50C in discesa non cuoci un caxxo.
Ecco un altro motivo di avere una pentola calda che abbia massa: arrivano 340g (due pozioni di roba) a 50C e se la pentola e' intorno agli 80C ed e' oltre il Kg passera' poco sotto. Se avete una pentolina per saltare da meno di 400g  siete nei guai dovete dar gas e tanto gas vuol dire difficolta' di gestione e difformità.






 

venerdì, giugno 07, 2024

le auto elettriche e zero in condotta

 Zero emissioni dovrebbe essere una terminologia vietata per legge e punita con la reclusione o molte frustate.

Del resto la dicitura stolta serve per i fan boy che debbono sentirsi superiori.


Spesso quando si parla di auto elettriche il fan boy senza cervello spara la castronerie del motore con il 99% dell'efficienza come collasso definitivo e potente della conversazione:
con il 99% e' cappotto tu, fetido campagnolo stolto ancorato al brum brum taci e pentiti.
99% e' io mi ergo altezzoso e potente
99% e' TACI!
99% e' io sono della Capitone pugliese e tu della Fangozza altopiano e devi soffrire ci abbiamo 99 Golli a 40.

La realta' delle cose, al solito, e' un pochino diversa dalle leggende, lo abbiamo visto che il 99.5% di rendimento arriva su motori industriali che pesano tonnellate e non hanno scorrimento, non certo sul motori survoltati delle brum brum, men che meno se impegnate a fare lo 0-100.

La cosa che indica quanto conviene lo dovrebbe dire gia' il prezzo al Km che e' molto piu' alto per l'elettrico.
Supertassa a parte con meno di un euro porti a casa oltre 10KWh di benza, per l'elettrico si parla di cifre almeno doppie, spesso quadruple.

Ma ovviamente per il fanboy questo e' un dato vuoto: se metti il 100% di tasse sulla benzina, beh, fai piu' km per euro con l'elettrico (piace vincere facile? la prossima volta metti nelle 11 mutande avversarie delle vespe, vedi che i tuoi di mutandari vincono).
Del resto al Fan importa "vincere" la battaglia ideologica, non certo inquinare meno come afferma per tirarsela.

Se cerchi di portarlo sul discorso di parita' di metro, comincia a dire che pero' la benzina va estratta mentre per strane ragioni non va estratto il metano, poi il metano diventa buono...
Poi ci sono i pannelli santi... magari regalati dai grillini a LUI benedetto dal sistema con il 110 attraverso assegno statale da 20.000E e la santificazione gli carica SEMPRE l'auto di sera e persino mentre piove.
Manco poi li avessero tutti, compreso il Fantozzi con la bianchina, oggi chiamasi renegade, nel casermone, sarebbe un esborso che e' pari alle tasse statali di un paio di lustri.

Pero' esiste un bel modo di parificare la cosa.
In Italia il grosso dell'energia e' metano e fino a che "altre fonti" non raggiungono il 90%  dei consumi tradizionali, a casa mia, il metano e' quello che alimenta le auto elettriche visto che puo' scalare, mentre l'idro non lo fa e il resto del green e' una barza raccontata con il microfono dissaldato ("cavo" di Elio).

Guarda caso, per un confronto diretto, il metano è ideale,  puo' finire dritto dritto nei motori a benzina, persino con autotomie pessime simili all'elettrico sotto i 70KE.
Stesso carburante, parita' di gran parte del percorso di alimentazione, parita' di costi carburante, si puo' vedere facile la convenienza danarosa o ecologica.

Inoltre questo confronto e' a parità dal buco per terra al km percorso, del resto e' lo stesso carburante di partenza, e' a parità di inquinamento e tecnologia. 

La partenza del calcolo che andremo a fare e' quindi quando la strada si biforca, ovvero quando il metano, gia' estratto, glia' lavorato, importato, pagato, gia' giunto nel territorio italiano, gia' immesso nella rete e gia' spinto dalle potenti pompe e si puo' considerare distribuito.
In realta' a fare i pignoli ci sarebbe un leggero vantaggio per le elettriche per via del salto, ma poi ci sono costi energetici collaterali che ugualmente non consideriamo che vanno quasi a pareggio.
Sono sofismi che sballano, insieme ad altri, il 4% complessivo (che siccome hanno segni a caso sono vicini a zero)  circa a favore dell'uno e dell’altro, ovvero sovrapponibili.

In generale una vettura alimentata a Gas Naturale con 1 kg percorre gli stessi chilometri che percorrerebbe con 1,7 litri di benzina, per cio' possiamo dire che molte auto percorrono 20-30Km con un Kg.
Persino la mia petroliera arriverebbe a 17Km al Kg.
Se poi prendete una vettura che e' gia' parca di suo, come certi tuBBo, non e' difficile fare 40Km per Kg.

Ora proviamo a vedere quanti Km percorre la santa elettrica con 1Kg di metano.

La prima cosa da fare per l'elettrico e' convertire il gas in elettricità.
Il fanboyo vi sparera' cifre incredibili, raramente sotto il 90% (tutto e' almeno 90, notato? mi chiedo perché non oltre il 100, gia' che ci siamo), per questi grandi impianti.
La realta' delle cose e' molto piu' subdola.
Un impianto "classico" multistadio combinato a ciclo chiuso puo' arrivare DI PICCO al 60%.
Pero' la realta' e' ancora piu' strz.
Dalle mie parti e' stato venduto un sacco di solare e salvo di far rollare l'impianto per ore a 600C a vuoto bruciando gas a ufo e farsi ore parzializzato, il tutto con rendimenti medi da singola cifra, si sono smantellati i grandi impianti termici con varie alimentazioni e si e' passati alle turbogas.
Turbogas che in estate, quando si fanno km, sono turbogas "pure" e quando partono a freddo e parzializzate rendono una cippa, ma se sono spente non consumano proprio, un bel vantaggione, ne converrete.

Le turbogas sono sostanzialmente simili ai motori degli aerei che tutti avete visto almeno una volta, solo che al posto del fan hanno calettato un bel generatore elettrico (la sto facendo semplice, al solito).
Quando rollano al minimo non bruciano giacimenti interi e quando partono da zero ci mettono pochi minuti ad entrare in pista per la sera o per la giornata nuvola.

Ovviamente la capra e i cavoli non potete averli e il rendimento, sempre di picco, e' il 30% quando usate come "pure" e se parzializzate sono razzi vostri.

Solo a 4Km dalla mia casa ci sono 3 turbogas,  una a 300m circa, del resto e' un grosso edificio che nessuno in zona pensa che sia una centrale elettrica.

Visto che il metano possiede circa 12-14 KWh/Kg (il metano non e' tutto uguale e ci sono metani piu' calorici, ma alla fine non e' importante per il ns discorso) ci siamo gia' giocati una partita demenziale.

Usando i parametri allo stato d'arte parliamo che sono 3.6KWh nel migliore dei casi (30%... di PICCO).

dovete poi prendere questa energia e immetterla in rete, i grandi trasformatori, sezionatori, cavi interni, perdono poco, ma perdono, soprattutto quando non usati al 100%, ma siccome e' solo 1-2% circa regaliamoli alla causa dell'elettrico.

Ora dovete portare quella produzione dove serve.
Paradossalmente in una rete elettrica ben progettata (non stiamo parlando della castroneria dei mini impianti tipo il solare) non perde molto su distanze medie.
Le dorsali sono ad altissima tensione e fanno il loro lavoro per benino.
La maggio parte dell'energia viene poi consumata da grandi impianti industriali o simili che hanno, spesso, una linea dedicata, sovente pagata dall'impianto stesso che riceve persino l'alta tensione e le perdite di discesa saranno sue e non del gestore.
Per questi motivi le perdite di rete, fa una cosa e l'altra, sono solo circa il 6-7% a livello nazionale.
Ma fra la dorsale di zona al consumatore meno grande che non ha una linea dedicata diretta dalla dosale AT le cosa cambiano rapidamente.
Ogni salto implica un peggioramento, ogni metro di trasporto ad una tensione minore implica perdite proporzionalmente piu' elevate.

Inoltre un uso oltre le percentuali di progetto (che sono sempre lasche) porta con se una drastica diminuzione dei rendimenti con trasfo roventi e linee calde.
Questo aumento dello sfruttamento delle linee periferiche e' un regalo dell'aumento dei consumi residenziali portato anche dalle auto in ricarica e microimpianti.

Per questo motivo le perdite sulla rete stanno aumentando anno su anno, in gran parte per lo spostamento del consumo dall'industria al residenziale dove la perdita complessiva del trasporto e' all'incirca il 12%

E vi trovate che il Kg di metano son diventati 3.17KWh

Se voi bevete dal box o dalla colonnina in zona residenziale il rendimento dei rete e' il 12% ed e' meglio che non sappiate che rendimento di medda avreste da un minimpianto solare (in pratica non vale il rame di connessione).

intermezzo --------------------

Giusto per capire l'entita' del danno allo scendere di scala dove non conviene mettere linee costose e le tensioni sono basse, non e' inerente al discorso , ma vi da un quadro.
Se caricate nel box a casa e fra il contatore, che oggi e' sulla cancellata, al box che e', come casa dei suoceri (7 piani), a 45m, con un probabile 70m di cavo, e un paio di interruttori che con i sensori e contatti non sono gratis, ricordate questo:
un cavo da 2.5mm2 (ci sarebbe da dire che sono insufficienti, ma li trovate nei vs impianti da terzo mondo e tanti fischiettano)  unipolare ha  8,91mOhm,  0,155 di reattanza (che oggi facciamo finta che non esite per la vostra sanita' mentale e semplificazione).
In soldoni se carica a 220V 2KW ovvero 9A e spiccioli su praticamente 2Ohm state perdendo (R*I^2) 162W.
In pratica dal contatore alla presa nel box avete perso il 7.6% dell'energia, piu' della la rete nazionale di media!
Ma anche con un cavo serio [TM] (fate la faccia da cavo serio) che non sia ridicolo come costi, sarete nei rendimenti inferiori a quello che quell'energia ha subito nelle dorsali a tensioni vicine a 1MV.
Adesso avete capito perche' per caricare una vettura elettrica nel box e' necessario spender un botto (e per altre ragioni dovute al rendimento del CB di bordo andare oltre gli 8KW), almeno 10-15KE se non volete pagarla poi.

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Adesso parliamo della colonnina.
Parliamo della colonnina perche' e' un costoso e grosso caricabatterie (CB) che ha potenze e rendimenti migliori rispetto a quello a bordo sull'auto e permette di non conteggiare altre cose.

Ovviamente parliamo di quello e' che un "normale" fast charge da 100KW, i tanto declamati FAST da 200, 300 e perfino 600KW (chi offre di piu'?) offrono solo cadute verso il basso dei rendimenti arrivando a situazioni ridicole con connettori perfino raffreddati ad alta pressione per non farli diventare roventi e scottare il poveraccio di turno con KW persi a palate o, per non perdente a tuono, doverli costruire con la dimensione di un doppio tubo da pompiere.
Per aumentare il rendimento di carica il CB avanzato arriva in continua e fattivamente fornisce tensione e corrente a scelta istante per istante della CPU dell'autovettura attraverso un bus digitale che dialoga con la CPU della colonnina.
Ed e' uno dei motivi per cui ogni tanto qualcosa non va come sperato, per velocita' o se spero che tutti siano pronti al mio servizio a darmi il massimo sempre e comunque.

Queste colonnine purtroppo debbono avere cavi piuttosto lunghi e salire a 400V non basta per saziare voglie assurde di KWh. I cavi comunque si scaldano e i connettori, che non possono essere 10Kg di rame tornito, hanno le loro perdite.

Secondo l'ADAC, si può perdere tra il 10 e il 25% fra il contatore e la batteria. Non lontane altre ricerche che parlano sempre di perdite contatore-batteria intorno 8-18%.

Ma andiamo sullo specifico, per avere la carica oltre i 20KW, salvo voler buttare tutto, devi salire di tensione di brutto.
Innanzi tutto Enel con il cavolo che ti porta piu' di 20KW a 230V, del resto avrebbe delle belle perdite, ti porta la media e poi sono cavoli tuoi.
La cosa piu' semplice che fai e' avere un bel trasfo (che perdono) , dei begli interuttoroni (che perdono) e l’elettronica nella colonnina che... perde.
Perde anche il cavo che inserisci nella vettura.
Perde tanto che sono raffreddati in una qualche.

In sostanza dalla colonnina alla batteria compresa (se nuova di pacca e almeno 80KWh) siamo sull'80% (sempre in condizioni ottimali), una batteria oltre la meta' vita operativa puo' far diventare questo dato 70 o 60, ma oggi siamo buoni.

E vi trovate che il Kg di metano son diventati 2,5KWh in batteria, meno di 1/4 di quella di partenza.

In genere una vettura elettrica con 2.5KWh fa in genere 12.5Km... in pratica la meta' di una vettura a pistoni.
Non siete conviti delle mie spanne?
Lo facciamo in un altra maniera?

Qualche ID-ot vi dira' che con la sua auto riesce a fare (in discesa, senza riscaldamento, niente fari, nella notte e mentre canta "mia violetta") un sacco di Km e poi sulla reclame... i numeri sono bombastic.
Ok prendiamo i dati della reclame con i Uatti alla samsugo dove 5ch diventan 600.

Secondo il WLTP la polo metano consuma 6,5 kg di gas per 100Km.

Una vettura elettrica come la ID3,  sempre secondo il WLTP  che favorisce l'elettrico (e si svacca con l'iBBrido, sebbene meno del precedente sistema) 15,2 KWh/km, in sostanza  6.1Kg di metano.

In realta' qua abbiamo anche un consumo mica da ridere extra WLTP che dura 10 minuti, la batteria: da nuova ogni anno butta 1C, se vecchia 2C e oltre.
Vuol dire che se io ho la mia batteria da 100KWh e faccio i miei 1500Km WLTP (non ci crede nessuno che con un pieno una  elettrica faccia quella strada oltre i 20Kmph. ma i dati ridicoli son quelli) e in un anno carico 10 volte, ovvero faccio 15000Km annui in realta' ho dovuto fare 11 ricariche con una batteria nuova di pacca e 12 almeno con una batteria di qualche anno. 

O in soldoni i 6.1Kg di metano per fare 100Km sono appena passati a 7.32.
Certo che se faccio 1000000Km annui questa differenza e irrisoria.

Ma non basta, per evitare che la batteria frigga nel pacchetto ci sono SEMPRE riscaldatori e sistemi di raffreddamento che passano dalla ventolina per la clio-leaf accaldata  a resistori da 6KW per una vettura all'addiaccio.
Quanto influiscano sul consumo dipende dalla condizione ambientale, ma spostare la Temperatura di 1Tonn di metallo da sotto zero a 15C lo lascio calcolare a voi.
Questo consumo puo' avvenire pre-carica (i teslari lo chiamano pre-condizionamento per non dire "scaldino", "raffreddatore" o meglio "distruzione di energia" che si capirebbe meglio), durante la carica, in viaggio e, nei casi piu' drammatici, parcheggiata.
E' il motivo per il quale le auto parcheggiate nella tormenta erano scariche e non volevano ricaricarsi causando una coda colossale.
Non lo calcoliamo perche' dipende dalle condizioni ambientali, quindi anche dalla stagione, ma puo' arrivare ad erodere il 50% della carica.
In un anno MEDIO quanto influisce?
Puo' infatti variare dallo 0 al 30% della singola carica.

 

La domanda, al netto delle microdifferenze, e' sostanzialmente la stessa.
Chi usa piu' carburante e, in pratica, trascurando i maggiori costi ecologici della costruzione della vetture, chi inquina di piu'?

In pratica dopo 1000Km abbiamo una differenza con una confidenza solida fra -12 e +4Kg fra le due alimentazioni e non includendo la gestione pacco (sarebbe interessante avere i dati telemetrici di tesla).

Un realta' se la CO2 e' probabilmente meno per le auto a pistoni, in realta' la combustione di un ciclo otto e' piu' sporca (non semplice CO2), per cui possiamo definirle sovrapponibili soprattutto se non si hanno dati telemetrici di parchi auto stile Hertz.
Se invece preferite le mie spanne piu' a naso l'elettrica esce con le ossa rotte, ma, come detto, non sono dati ufficiali.

Vorrei fare un altro accenno extra:
le incertezze di misurazione della stessa WLTP (la precisione di misurazione non e' data),
il fatto di avere accesso alla rete in modalita' diverse,
tipi di ricarica diversi,
batterie non nuove o non di alto rendimento come le panasonic...

La cosa divertente, mentre si peggiorano le auto, e' che nessuna rivista di auto, forse perché chiamarle riviste e' assai un eccesso, ha mai fatto dei test:
Stessa auto in centri di test diversi
Auto diverse (ma uguali, solo prodotte a distanza di mesi) presso lo stesso ente
Stessa auto testata piu' volte a distanza di un anno e due anni non utilizzata
Stessa auto testata piu' volte a distanza di un anno e due anni utilizzata
Percorso della stessa auto a velocita' lineari
Senza questi ed altri test e' impossibile sapere che percentuale di margine dei consumi WLTP si possa avere.
Perché se scoprissimo che la stessa auto in due location ha un margine del +-5% (o simili test) vorrebbe dire che l'errore fa si che è tutto una fregnaccia.
Capiamo che e' un ciuffolo?

Mancando la confidenza manca quanto e' importante quello 0,X. Se e' un margine dello 0,1%, cavolicchi, e' tanta roba.
Se l'errore e' del 10% forse sarebbe il caso di non usare neppure la virgola: sono 7Km per Kg entrambi e bon via.

Questo spiegherebbe anche come si fa ad avere il bidone polacco del cayenne che a fronte di gomme piu' grosse della corvette sui cataloghi consumava meno della lotus elise: ci riprovi 200 volte in centri diversi fino a che l'errore strumentale va nella direzione voluta. Sono certo che la nuova WLTP sia piu' rigorosa, ma se non viene misurata non ha senso alcuno.
Un pochino come si faceva il test della frenata, soprattutto per i suv, dopo aver fatto scaldare bene le gomme facevano 50 frenate, prendevano le migliori 6 sequenziali e facevano la media.
Sarebbe interessante sapere le 6 peggiori cosa facevano.

Concludendo:

Fra una vettura a ciclo otto E6 turbo sovraprezzata da 20K (scommetto che una sandero non sia diversa) e una simile elettrica che costa 50K l'inquinamento da combustibile e' sostanzialmente identico.

Glissiamo sulla cretineria dei SUV che sono un ossimoro al cubo visto che consumano un 30% in piu' della versione auto da ci deriva, fare un SUV elettrico e parlare di ecologia e' infilarsi un chiodo ruggine negli occhi per migliorare la visione.

Sarebbe interessante trovare una hatchback  compatta iBBrida (vera, non 0,x KWh) omologata a metano che cavolo di WLTP possiede...

A questo punto, tenuto conto della rete, dei generatori, dello spreco (visto che per l'elettrico e' on demand e non accumulo) eccetera e' ovvia una cosa.
L’elettrica puo' definirsi ecologica solo, e solo se, l'energia utilizzata e' idroelettrica o al massimo nucleare (e anche li ci sono delle domande sui picchi, non e' che teniamo 10 reattori da usarsi solo a luglio).
O se preferite la copertura vicina al 100% del consumo non-auto con le rinnovabili, ovvero la produzione in piu' e' probabilmente rinnovabile e non hanno dovuto aumentare il GAS per tappare il consumo superiore.

ora siete pregati di ridere