martedì, febbraio 06, 2024

Auto italiane

 


 

Quando scrivo. da decenni, sui forum che le auto italiane fanno schifo, se non altro sono care o vetuste, comunque fuori mercato.

Al di la del solito ID, che ovviamente compra suv,  che arriva a blaterare la solita frase ignorante
"però le auto italiane son bellissime, prendi per esempio ferrari",
perché l'orgoglio nazionale e' il prodotto di un ex cantinaro che faceva 20 auto in un anno, ho sempre detto che con l'apertura alle auto estere avremmo chinato la testa.
Bizzarramente e' avvenuto MOLTO piu' lentamente del previsto.

Infatti con "auto italiana" in italia, per una serie di ragioni, voleva dire FIAT e non conta vendere a 10 una brutta vettura che ti e' costata 20.
Salvo che si voglia parlare dello 0,X% che racconta da solo la storia di un fallimento.

infatti Lancia e' stata massacrata, la statalissima alfa  amata dal fascio faceva ridere, lo stato e' tragico e le regole italiane spingevano al rottame inesportabile vietando auto con motori normali (rei di essere comprati dai ricchi).
Si era arrivati alla lotteria fiscale in cui i possessori di auto normali partecipavano: la vincita di una visita di una truppa della GdF incazzata, con i risultati abbastanza ovvi.

Il risultato e' aver fatto fallire tutti, del resto i soldi li fai con i ricchi, no?
Chiedetelo ad apple se e' meglio vendere un cello da 80E o uno da 1500E: apple sarebbe mai diventata l'apple di oggi se un telefono da oltre 200E fosse vietato in USA?

Cosi' negli anni 90 ci si e' ritrovati con un linea di prodotto che definire imbarazzante era poco.

E come previsto se non si fosse fatto qualcosa sarebbe precipitato nel water.
Nel frattempo e' arrivato Marchionne che ha saputo fare miracoli e ha frenato la decadenza, ha venduto schifo spacciandolo per buono vendendo la fiat punto a prezzi folli e i suvvisti hanno lasciato le loro punto per delle nuove e fiammanti punto-suv al triplo del prezzo con un guadagno di 10 volte almeno.

Finito l'effetto Marchionne, per forza di causa maggiore, il problema rimaneva e fondersi con i francesi che avevano piattaforme piu' evolute implica di piantarla li con la fiat punto e la panda ormai antiche.

Arrivando all'odierno nel 2022,  l'ultimo anno di cui abbiamo dati stabilizzati, il 2023 arrivera' a giugno 24 , abbiamo prodotto 473.194 auto, van e suv.
Sono ben lontani i milioni di auto prodotte in Italia questo vuol dire che su 1400K auto comprate in italia nel 2022 l'auto italiana e' una rarita', se immaginiamo anche l'export a naso direi che di auto italiane in Italia saranno il 15% circa.

Quando il finto italianista, che non copra una vettura local da secoli in famiglia, viene a dire che le auto italiane sono le migliori mi sovviene che la popolazione sia imxecille.
Lo hai detto con i fatti che le auto italiane ti fanno pena, pero' se lo dico io che fanno pena tu mi dici che sono cattivo?
Schizzo ai freni?

Assomiglia molto al voler essere ecologisti, basta che lo facciano gli altri, io però lo sono perché mi sento tale con 3 tesla nel box perché la metropolitana e' rumorosa e vado in vacanza a 5000Km.

Per ridere un pochino delle nostre disavventure ricordiamo che le 470K auto non sono tutte vere produzioni, ma sono anche 30K di rebrandig cinese fatto con le DR e le EVO che di fatto arrivano pressoche' finite dalla Cina e gli si applica giusto due etichette o modifiche (es il GPL).

Facciamo un pochino di confronti
Germania: 3.480.357 pezzi, e' incontestabile, nonostante VW che ama produrre fuori il povero prodotto  che produce per fare margine, una leadership decisa e per fortuna in DE ci sono marchi che hanno reso il "made in germany" quello che e' il sentiment attuale.

 Spagna: 1.785.432, quando anni fa dicevo che la spagna cresceva di economia, era ben impostata e ci avrebbe sorpassato, beh, nell'economia non e' ancora successo, ma produce 4 volte le vetture dell'Italia, mentre noi siamo ancora a cercare di fare i compressori dei frigoriferi che in EU nessuno vuole piu'..

Repubblica Ceca: 1.217.787: Peugeot 107- Citroen C1-Toyota Aygo (ma meno nomi no?), per non parlare delle Skoda di VW.

Francia: 1.010.466, ça va sans dire, anche la Francia esporta molta mano d'opera, pensiamo alla Romania o al Marocco.
Lo ricordiamo infatti che la Romania produce piu' auto di noi? 
509.465 pezzi, la romania fa piu' auto degli italiani, e dopo aver provato la logan posso dire non inferiori.
O il marocco con 404.742?
Perché, ricordiamoci, l' Ungheria fa  441.729 auto, mentre i grillini litigano per i compressori dei frigo (ormai li fanno i robot e i pezzenti come i turchi) o inneggiavano a spendere 250 miliardi per fare piu' belle le case.

La Slovacchia  produce 1.000.000 auto, certo di basso pregio come VW Touareg (anche marchiate Audi Q7 o quella cosa penosa con etichetta lambo escono da qui o da altri impianti low tech come dalla polonia), versioni piu' piccole come il Karoq,  ma anche cose piu' evolute come  VW up e Peugeot 208

Il Regno Unito, ormai in picchiata dalla brexit 775.014, dall'anno della brexit, 2016, erano 1.8M. Hanno perso oltre la meta' della produzione e continua la picchiata. Fatevelo spiegare da tutti quei giornalisti e politici che raccontavano di rose&fiori di una simile manovra e che volevano farlo anche per l'italietta.

Portogallo: 256.018
Polonia: 255.100
Svezia: 238.955
Belgio: 232.100, cavolo il belgio se ci pensiamo fa una enormita' di auto, ricordiamo vero che cosa e' il belgio, 10 milioni di persone malcontate in una superficie da regione?
Austria: 107.500
Paesi Bassi: 101.670
Finlandia: 73.044
Slovenia: 68.130

Anche la Turkia fa 810.889 veicoli, come era la storia della vettura bella italiana che la vogliamo tutti, poi abbiamo l'italico assiso in cima su un SUV turco, rumeno o ungherese pavoneggiandosi pure.

Ok, ma chi fa le auto "per sul serio"?

il giappone non da sorprese, 6.566.356, del resto le subaru e le toyota ci hanno spiegato cosa sia la qualita', i GT-R e Z hanno ridefinito un settore e sebbene la mitsu oggi faccia roba schifida non possiamo dimenticare quanto il giap ha fatto e cosa sia in grado di fare.

Gli USA producono 1.751.736, ma vi e' un pero', producono   8.308.603 veicoli commerciali quando il rapporto in genere e' 5-1 3-1, non 2-8.
Il fatto che negli USA molti usano veicoli che per legge sono "truck" come i pick-up o alcuni SUV, ed e' il motivo che da qualche anno le statistiche USA, che erano le piu' precise, non fanno più distinguo fra incidenti di SUV e auto e non e' piu' possibile leggere quando sono pericolosi i suv rispetto ad una vettura (Hint: il doppio, veicoli per chi vuole morire).

Alto pezzo grosso e' la Korea, 3.438.355 auto, e' decenni che ha sorpassato l'italietta, e le varie Kia e samsung vendono forte agli italici.

Anche l'India vende in italia parte delle sue  4.439.039 vetture.

un po alla spicciolata

BRASILE     1.824.833
THAILAND     594.057
INDONESIA     1.214.250  
CANADA     289.371  
MALAYSIA     650.190    
RUSSIA     448.897   (nonostante il -61% per l'embargo e la cessazione della piu' grande fabbrica di furgoni BMW X5, poi mi dicono che le sanzioni non funzionano)
SOUTH AFRICA     309.423 
ARGENTINA     257.505    
Persino l'UZBEKISTAN   con  328.118  auto  si appresta al sorpasso.

Mentre negli anni precipitavamo di produzione mentre il fessacchiotto di turno diceva
"ma le nostre auto sono LI migliori"

a me sembrava il nostro secondo simbolo di disfatta (dopo il latinorum come magia): il calcio.
La classica formula latinista era
"abbiamo giocato meglio, ma abbiamo perso".

Come dire che i risultati non contano mai. 

Puo' capitare di giocare meglio e perdere, forse una partita ogni 1000, ma la litania per cui si e' giocato meglio, la squadra di mutandati era migliore, la...
ma abbiamo perso
ed e' colpa della sfortuna,
della palla,
dell'arbitro,
del clima (sentite tutte) e, aggiungo io anticipando,
del cambiamento climatico.

E' evidente se si e' passati da due milioni di veicoli  (Nel 1989 in Italia furono prodotte ancora 1.971.969 auto), ora siamo ad 1/4, qualcosa di grosso e' successo.

La prima cosa e' stata che l'auto di lusso nell'immaginario collettivo non era MAI stata italiana.
Da sempre.
Certo l'operaio sognava la ferrari perché costava ed era l'unica sui giornaletti del popolo con il numero GROSSO, da comprare con la vincita delle schedina.
Cosa poi se ne sarebbe fatto con 3 figli e i bagagli non era chiaro.
Ma per il dirigente era IL mercedes, un pochino meno LA BMW, qualche volta la citroen, solo se era uno strano i miti americani o inglesi.
Tutta roba vietatissima, intendiamoci, anche se alla fine qualche merc, qualche BMW e qualche altra cosa europea entrava, con il contagocce, modificata per la legge, ed ipertassata, il tutto in cambio di qualche possibilita' di esportare i nostri giocattolini.

La seconda cosa e' stata la micra.
Nel 1992 succede che l’Italia e' appena entrata in europa (firma Shenghen a fine 90 e diventa operativo dopo un anno circa), si comincia a non avere piu' confini e si abbattono i pesanti dazi italiani sulle vetture estere.
Cominciano i confronti con le vetture estere e la prima entrate in forze dove si sviluppava il 90% del mercato straccione italiano era la micra.


Arriva questo mini proiettile  1.0 (54 CV) inizialmente mono allestimento e monocolore con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro e iniezione elettronica.
Ne provai una per andare in val d'Aosta dalla brianza, motori efficienti, brillanti, affidabili, e facile da guidare, un altro pianeta rispetto alla fiat panda e fiat uno (la punto arrivera' sul mercato dopo ed era molto inferiore, se non per gli spazi interni).
La piccola giap era insospettabilmente veloce per i pochi 54CV, era agile e con lo sterzo sorprendentemente preciso sui tornanti.
Ed era silenziosa.
La dotazione di serie era ricca, con accessori che noi pezzenti compravamo aftermarket incollati alla meno peggio da lavorati incompetenti e le finiture, per la classe del veicolo, fuori scala.
La fiat uno (ne ho guidate 3) era un generatore di rumore, lo sterzo era impreciso e vuoto, i freni di gelatina (non che non frenasse, ma erano ingestibili), gli interni da accozzaglia e ovviamente i finestrini a manovella non erano rari.
La contemporania  Dedra, auto spacciata per nuova e di LUSSO, era con le viti a vista e le maniglie che sembravano afermarket e i motori ancora con 8v. La micra era molto meglio.
Non che in VW-NSU le cose andassero meglio, le varie golf e audi 80 non erano cosi' brillanti, anche se le finiture della 80 erano ottime (però non stava in strada per il costo e pisciava olio), ma costavano da molto a MOLTO di piu.

Penso che la micra ha fatto scoprire agli italici che la fuori vi era un mondo e non era il mondo della fiat Uno pagata uno sproposito.
Chi la provava o la voleva o voleva qualcosa del genere, gli altri la volpe e l'uva.
L'unico motivo per il quale la produzione nostrana non e' crollata subito e' che comunque vi erano dei limiti numerici perché dovevano comunque essere cacciavitate in Inghilterra e non arrivate direttamente.
Inoltre molti non si erano ancora resi conto, rimanendo nella bolla delle fiat e delle alfasud 33.
Riassumendo, chi voleva una vettura piu' grande non la comprava e non tutti gli altri avevano provato il meteorite.

Cosi' mentre la fiat nel parare il colpo con il nuovo modello della fiat punto (1993) cercava di incollare adesivi rossi e ben evidenti con la scritta I.E. e poi nel 97 far pagare salato un secondo adesivo rosso OPZIONALE "16v", cominciavi ad avere il sospettone che le auto italiane non fossero esattamente il massimo.


 Photo: l'adesivo della vergogna.

Per evitare un collasso le peggiori aziende europee, fiat e VW, cominciarono la famosa spinta al diesel che in italia raggiungera' il 68% del venduto e impestera' l'aria di nerofumo, salvando le due marcacce dal pericolo estero.

Poi si cerco' di ripetere il giochino con le elettriche dimenticando che nel frattempo il gioco era cambiato. 

Il fatto che ora per produrre le auto elettriche tutti i costruttori devono cambiare i pianali e, come insegna la fiat con la punto, cambiare pianale costa uno sproposito.

Ma oltre alle questioni meramente economiche che hanno causato un raddoppio dei prezzi delle auto, ora e' diventata una questione politica.

Quando si cambia cosi' tanto si fanno NUOVI impianti.
Questo vuol dire che quelli vecchi, sedi comprese, potrebbero essere abbandonati.
Per una multinazionale cambia poco fare in nuovo impianto a 10Km da quello vecchio o a 2000Km, dipende da una convenienza media e ci sono vari parametri su cui far conto.

Una migliore istruzione, per esempio, consente una migliore gestione dell'impianto e prodotti di piu' alto livello e l'italia e' messa male.

La nuova sede puo' avere costi avversi se l'energia e' costosa come in italia, ma se lo stato (es la DE) ha contributi mitigatori non e' cosa da preoccuparsi arrivando quasi a livello di posti piu' economici.

Inoltre il luogo di nascita dello stabilimento puo' essere messo all'asta.
Con la crisi del lavoro data dall'aver concesso alla Cina di tutto, per un impianto di quelle dimensioni si puo' mettere in concorrenza gli stati e, di fatto, fare un asta: chi offre di piu'?

“Stellantis ha chiesto al governo italiano negli ultimi nove mesi di sostenere le vendite di veicoli elettrici”
Carlos Tavares
Trad "dateci li sordi"

" che un ad di una grande società sappia che gli incentivi non possono essere rivolti a una azienda nello specifico e penso che si sappia anche che noi abbiamo appena investito un miliardo sugli eco incentivi.
...
siamo interessati a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro, siamo molto attenti all'automotive, ma il rapporto deve essere equilibrato
"
La presidente Meloni
Trad "ao' non ci abbiamo li sordi che ci continuate a scassà er caxxo, mo ve sventoliamo pure a concorrenza peCChé er nostro impero latinico ci ha er cottello da la parte der manico"
Ovviamente la meloni fa la dura, ma di fatto nello scacchiere internazionale non conta un cazzo, la stessa panda elettrica (e probabilmente le relative estetiche come la 500) e' gia' stato deciso al secondo no che si sposteranno altrove, al questo terzo potrebbe prendere il volo anche di parte della new-punto (la 208 e affini).

il ministro per le aziende e il Made in Italy, quallo con il nome imbecille di MIMIT, Adolfo Urso puo' cosi' tuonare in maniera assurda (e immagino con posa plastica) che potera' la produzione ad 1.000.000 di auto (non solo oltre il doppio dell'attuale, ma di fatto un numero togo come i 100Uatti del peone).
E soprattutto non fare incazzare Tavares "Se Stellantis vende meno in Italia è un problema suo" dimenticando che Stellantis non e' solo fiattona, ma Abborth,  Alfa, FIAT, Lancia, Chrysler, Dodge, Jeep, Ram, Citroën,  DS, Maserati, Opel, Peugeot, Vauxhall, Leapmotor e tanti altri "amici"... 

Se guardate gli impianti aperti negli ultimi anni sono tutti con contributi pesanti, se preferite: dacci i soldi o spostiamo la produzione dove ci pagano di piu'.
Bella la transizione... vero?

Ormai per un impianto fra regalie e soldi oramai viaggiamo negli ordini decamigliardari.

Vi faccio una domanda:
Uno stato straccione che
non ha un'azienda di auto sua 
non ha tecnologie auto rilevanti o una zona di interesse che produce cose rilevanti per il settore (batterie, inverter, chips...) non low tech,
con una istruzione media molto bassa
ha le casse vuote rispetto ai grossi paesi EU,
quanto puo' sperare di ritornare a fare  milioni di auto?

Come dite, nessuna?

Andatelo a spiegare ai "giornalisti" italiani, per cortesia.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

è sempre stato il gioco delle nazioni in via di fallimento appellarsi a qualche presunto "orgoglio nazionale".

camu ha detto...

Una cosa analoga penso sia accaduta qui in America, dove il governo ha dovuto sovvenzionare le case automobilistiche americane nel 2008 con vagonate di soldi per non farle fallire. Anch'esse vittima di un'arretratezza tecnologica e stilistica che non reggeva il confronto con giapponesi e sud-coreani. L'unico motivo che salva le case americane è la produzione dei cosiddetti "truck", i pick-up che fanno gola ai masculi americani che sanno di averlo piccolo ed allora devono compensare con la macchina grande che consuma ettolitri di benzina appena sfiori l'acceleratore. I giapponesi si concentrano sui SUV, e guarda caso il SUV più venduto in America non è uno della Ford ma uno della Toyota. Anche stilisticamente, le auto americane fanno cagare a mio modesto parere, sembrano ancora oggi uscite da un film degli anni 80, rispetto ai modelli stranieri. Però il governo continua a dare carrettate di contributi alle case americane e mettere in piedi politiche protezionistiche nei confronti degli aggressori. Tafazzi a go go.

Giona ha detto...

Le auto americane fanno cagare stilisticamente? E magari hanno anche dei motori ridicoli con cilindrate da tagliaerba ma che hanno 150 cv. Ah no, quelle sono le auto europee.

Anonimo ha detto...

Si, le auto americane fanno cagare stilisticamente ed i pochi motori di progettazione locale sono archeologia industriale