mercoledì, gennaio 17, 2024

film italiani

 


Oggi vediamo quanto e' malato il sistema cul-turale italico

Nel 2022 sono stati distribuiti in sala in Italia 498 nuovi film di prima programmazione
251 di produzione o co-produzione italiana per una quota del 50,4% sul totale
+95 di italici rispetto al 2021
+30 rispetto alla media 2017-2019
grandissimo successo italiano! 

Uno vedendo questa roba penserebbe che il cinema italiano e' vivo e produce bellezze incredibili che vogliono vedere tutti.
Del resto se un'industria produce qualcosa e' perché vi e' richiesta: mi fanno pena i SUV, ma sono oggettivamente ambiti e quindi ne producono tanti.
Corollario: se mettiamo in sala quasi 300 film italiani vi e' una spaventosa richiesta!

Quando hai OLTRE il 50% del mercato che e' dominato dalla produzione italiana vuol dire che tutti la desiderano.

Oppure no?

Andiamo a vedere altri dati.

l’incasso totale del cinema in italia e' stato di 306.622.567 E

l’incasso totale del cinema italiano (incluse le co-produzioni, anche solo marginalmente tali) in sala durante l’anno 2022 è stato di € 60.336.150 

In soldoni il 19% dell'incasso e' italiano.

Quindi, di fatto, distribuiamo OLTRE il 50% del prodotto, prodotto che e' in maniera specifica tarato per il ns mercato.
Nonostante questo incassiamo il meno del 20%.

Cominciamo a vedere qualcosa di strambo?

Tutto il ns cinema italiano incassa  come hanno incassato in Italia i primi 3 film visti (ovviamente non italiani)

1 AVATAR - LA VIA DELL'ACQUA  27.582.316E
2 MINIONS 2 -  14.777.235E
3 DOCTOR STRANGE NEL MULTIVERSO  13.670.004E

Il film medio italiano ha incassato 240.383E

Il primo film italiano in classifica e' il 13mo posto
LA STRANEZZA (nome azzeccato per il post) con Ficarra e Picone 5.455.681E, perché il primo italico e' sempre con firma comico-televisiva, che se lo vede qualcuno al di fuori del bel paese galbani non capisce le citazioni.
 

Capiamoci TREDICESIMO POSTO.
Se non basta a definire la debacle cosmica vi basti sapere che ha incassato 5 milioni, ma fronte di una spesa di 10 milioni di euro.
In pratica sono andati ai finanziatori circa 1.5-3 milioni dopo averne spesi 10.
GeGnacci che sanno come far soldi Ficarra e Picone.
Se qualcuno pensa che ci siano grandi incassi dall'estero ancora oggi (sett 2023) non e' uscito nonostante gli accordi con  Spagna, Polonia, Portogallo, Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Taiwan e Bulgaria. Lascio solo immaginare gli incassi che puo' fare un film italiano in Argentina con i caspita di problemi che stanno avendo, forse incassavano di piu' in Ucraina.

Il problema e' che noi, come avviene per la cucina o l'arte, ce la raccontiamo e siamo cosi' polli da crederci.

 

Photo: la bat-caverna de noialtri, un box triplo senza neppur gli strumenti per cambiare una gomma e tutto molto WAF e pulito, manco la mappa del colpo.

Prendo Meddabolik come esempio perché ci hanno fatto un CU a padella come se fosse stato un eventone, ma  si e' guadagnato, udite udite, il 56esimo posto.
Probabilmente l'idea e' quella di "anche noi abbiamo un fumetto, facciamo come gli americani che la NOSTRA cul tura e' la migliore".

Esiste un piccolo problema.
I fumetti marvel/dc non solo negli anni si sono aggiornati a bomba, in pratica non hanno mai perso una base cambiando metamorficamente i personaggi e sub-brand, ma altri brand nati nel frattempo sono nuovi e piu' moderni.
Se personalmente il 90% dei prodotti video marvel/dc mi fa pena e sono ripieni di salti di squalo turbodiesel, bisogna dire che hanno svecchiato tanto l'immagine e fanno anche produzioni molto cool o divertenti (es Bird of prey, molto fresco) girate da registi giovani che allargano lo zoccolo.
Possiamo dire che batman e' svecchiato male e a forza di reboot ha problemi d'identita' (ci manca poco che sia un cyborg alieno capace di usare la magia essendo un vampiro).
Possiamo dire che l'uomo che stira faccia molta pena, ma e' comunque rimodernato, poi abbiamo the boys eccetera che controbilanciano.
Insomma se non son nuovi con una bella imbiancata, che non fa mai male alla casa.

Parliamo di roba che nel peggiore dei casi ha venduto miliardi di albetti, poster, magliette e gioppini.
Se vado in un posto sperduto e dico "batman" o mostro il logo, escludendo i posti dove non esiste l'energia elettrica, "tutti sanno" (cit)

Diabolik percorre la strada contraria:

Primo errore, prendere un fumetto ai margini del mercato e invenduto.

Secondo errore, il fumetto, come narrato dalle ideatrici, nasce per il pendolare del 1962 con la 5ta elementare.
Al confronto Lupin III (1967) e' avanguardia pura.

Risultato di un fumetto d'azione senza azione destinato ai novantenni illetterati usato come base filmica?
54esimo posto (hanno provato a rilanciarlo fino allo sfinimento, ma...).
L'incasso totale è stato di circa 2,6 milioni di euro in Italia, 3,2 milioni in tutto il mondo, di fatto meno di 6 milioni, ovvero una resa ai produttori di 2-3 su di un costo di 10.
Spendi 10 per metterti in tasca 2... fai prima a fare opere pie.

Come dire, un flop imbarazzante, il titolo potrebbe diventare "the bigger flop" perché era stato caricatissimo.

Perché mentre il flop imbarazzante bucava il fondo del barile questi erano le recensioni dei giornali italici:
"Diabolik, l’operazione dei Manetti Bros è filologica con certe nuance da cinema hitchockiano"

dimostrando ancora una volta che la trasposizione da fumetto a live 1:1 e' una bestialità, i casi di successo ci sono se si rinuncia alla fotocopia.

Non parliamo dei proclami di "grande successo all'estero" (3.2 milioni, di che caxxo stiamo parlando? del nulla sotto ghiaccio?) di questo e altri.
Sembra il "grande successo " della fiat panda 500 in America.
Cantiamo: "Non ci sono gatti in America".
Del resto se del famoso regista di grandi successi "De Sinistr" parlavano di colossale conquista USA con 200.000$, senza che nessuno rida, sia giornalisti che lettori.. evidentemente abbiamo un problema con la matematica, piantiamola di insegnare latino.

Ma la cosa che lascia stupiti e' la spesa di 10 milioni contro un guadagno di 2-3.
Ancora piu' stupefacente e' che dopo aver perso almeno 7 milioni si insiste per un secondo capitolo e poi un terzo (ovviamente sempre in fondo alle classifiche).
Del resto il pubblico e' fatto di 90enni che si eccitavano andando al lavoro da minorenni in fabbrica.

La cosa dei film debacle si ripete puntualmente tutti gli anni, salvo qualche comicoTV, valletta, persino youtuber,  faccia un rutto a pieno schermo:
l’elenco è vasto negli anni da ciccio&franco a Zalone.
Poi è roba invendibile anche solo a chiasso (zero Km dall'Italia).
Zalone, che comunque spara belle frecciate a certa poLLitica del sud, evidentemente non comprese dal pubblico che sta insultando, con 65.336.749E totali, è il secondo film con maggiori incassi in Italia di sempre dopo Avatar.

Perché, poi, al cafone, devi dare la scorengia tonante, la parolaccia unta e il parlare dialettale.
Devi dare il "a mi cuggi ci ha fatto un rutto in facc a bbella gnocc" e forse e' il motivo per cui nei film italiani si parla un pessimo italiano: per non spaventare il pubblico che non sa parlare bene.
Ma la cosa divertente di Zalone e' che nonostante entrambi i giornali leader usino sostanzialmente la stessa frase con in entrambe un errore
"Il film sta suscitando interesse all’estero per l’eccezionalità del risultato che polverizza gli incassi dei blockbuster Usa"
Roba da blog.
Polverizza vuol dire che ha fatto almeno 2G$, eppure non risulta neppure negli incassi totali.
Anche trovare l'incasso USA e' difficile, pare un segretissimo.
"trionfa nelle vendite internazionali: Checco Zalone dall'Australia al Medio Oriente"
Che ovviamente e' come la produzioni eco-wash: non si parli mai delle cifre!
Probabilmente all'estero non funziona se devono nascondere le cifre.

Se la popolazione e' terza media non e' che puoi dare una comicita' raffinata e quelli che pensano di essere istruiti, ma non lo sono, spesso guardano cose senza senso per credere di vedere cose cosi' complesse da essere criptiche.
Del resto il latino e' magico, si pregava in latino, con quelle formule maGGiche, no?
Le avete conosciute le vecchiette che si lamentavano che la messa non era piu' in latino?
Io si.
Non sapevano scrivere e parlare l'italiano ma ripetevano a vanvera formule magiche in latino, che poi era questo "pregare" a messa: recitare formule magiche, da cui derivano le formule in latino di mezza fantasy.
Questo "non comprendere" = "elevato" e' permeato da noi anche con i sindacati che sparando un "programmatico" zittiscono il popolano che e' felice di essere in mano ad un santo prete della chiesa CGiL.

Detto questo vi sarebbe da chiedere cosa spinge le persone a produrre 276 film all'anno e immetterle in distribuzione distruggendo denaro.
Certamente molti non arrivano a costare 10milioni, ma si tratta sempre di belle cifrette.
Solo entrare in distribuzione si parla di centinaia di migliaia di euro.
Pagare una colonna sonora (spesso costa meno che cercare i diritti, figuriamoci pagarli) non è propriamente economica.
La pubblicita' nazionale costa milioni, giusto per avere un'idea:
Uno spot di 10s nel prime  di Rai costa  50.000 euro, in pratica una campagna nazionale su piu' media che non faccia ridere i polli sono oltre i 500KE.
Alla fine parlimao sempre di decine di milioni di euretti fra produzione, distribuzione e marketing.
Ricordo: il film medio italiano distribuito nelle sale ha incassato 240.383E, manco i soldi per mandarlo in distribuzione.

La domanda continua ad essere:
se e' un’attività cosi' fallimentare come e' possibile che qualcuno investa ancora nel cinema italico?

Non bastano i posizionamenti (prodotti presenti nelle inquadrature), del resto se il film costa 4.000.000E e incassa 500.000E, ovvero 80.000 spettatori, 96ismo posto, non passando neppure in TV, non e' che puoi vendere davvero un posizionamento, forse ti danno in regalo un pacco di lattine di cola da scolarsi durante le riprese purché si vedano. Ci sono fiere di paese che fanno piu' visualizzazioni, manco e' massmedia.

Non puoi neppure sperare nei passaggi televisivi/streaming negli anni.
Il costo del danaro di 5-10 milioni produce a catasta oneri sempre piu' grandi mano a mano ritardi i pagamenti-guadagni ed e' il motivo delle windows odierne cosi' strette: 80-90% degli incassi al cinema avvengono nelle prime settimane, poi rallentano fino a diventare mesi, ma fino a che vi e' hype il passaggio in altri media puo' essere un secondo botto concentrato che puo' pagare subito i prestiti e farti entrare guadagni che divengono decenti.
I gestori di cinema si lamentano, ma solo loro.
Pochi, maledetti e subito e' meglio che tanti a babbo morto.

Oltretutto il grande ignorante Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (evidentemente avra' fatto il classico come fondamenta dell'ignoranza) ha buttato i soldi delle tasse per dimostrare una massima economica:
NON E' IL PREZZO A FARE LE VENDITE, almeno in un economia moderna e per un prodotto generico.
Ovvero puoi aumentare la platea vendendo a meno un oggetto ambito come un C-tofon 15 PRO note S salcazz.
Non aumenti le vendite diminuendo il prezzo del Pan Mataloc (un dolce del nord, Lariano, che ha la lievitazione del cemento armato e ha la tendenza se non lo innaffi con lubrificante e unta panna di fermarsi altezza trachea). Puoi regalarlo, ma non lo prendono lo stesso, tranne qualche vecchio locale o qualche turista che ricordera' per sempre lo spettro da morte per soffocamento.

Infatti, nonostante che META' BIGLIETTO del cinema per vedere le opere locali lo paga pantalone l’operaio in TASSE, ci sono state 2 chiare tendenze:
1) essere l'unico bonus che non sia durato 10 minuti dal click day, il bonus non riescono a spenderlo e hanno fatto decreti per ampliare le coorti
2) nessuno vuole il cinema italiano. Anche regalato: e' il pan mataloc del cinema.

In pratica l'utente del cinema preferisce spendere 12-14E (che per una famiglia possono essere 56E che non e' proprio 2 lire a cui si somma parcheggio e connessi)  per un film che gli piace e ben fatto che spendere 4E per una medda italiana.
Il pubblico sta dicendo che preferisce Barbie a qualsiasi castroneria italiana che non contenga almeno una battuta su seno e sedere.

La "commedia italiana" a me ha fatto sempre venire un immenso odio verso il genere umano o provocato sofferenza interiore (come Fantozzi), in entrambi i casi notti insonni, ma non posso parlare male di barbie.
Una volta spogliato dell'eccesso di femminismo e una trama inesistente ti chiedi come faccia a funzionare.
Un film senza trama che corre, come dire un centometrista ad ostacoli senza arti che fa il record mondiale. Eppure...
Aggiungiamo una scelta dei colori e dei vestiti audace quanto coerente, una fotografia ineccepibile e una recitazione perfetta rende il film...
"non ho capito cosa ho visto, probabilmente non mi piace, ma, caxxo, non era male!"
Perché, pensiamoci bene, chi ha fatto barbie e' un gruppone di pro con i controbiglioni.
Persino da una situazione disperata tirano fuori un qualcosa che funziona, probabilmente si fermera' oltre il miliardo di incasso.

Noi da un plot qualsiasi tiriamo fuori sempre un film da oratorio, che ovviamente non vale 4E, figuriamoci 14E.

Quindi chi paga questi film che non incassano?
Perché ad un privato, ad un certo punto, finiscono i soldi.

la questione e' che abbiamo le regioni (es la toscana 3 milioni con un singolo leggino, non l'unico della regione)
Abbiamo i comuni.
Abbiamo lo stato che se sei immanicato ti fa un credito d'imposta con aliquota del 40% delle spese di produzione (di fatto se fai anche altro e guadagni bene ti regala il 40%) 
E poi per quelli piu' furbi abbiamo delle cose "su misura".

In pratica una bella fettazza del cinema italico e' pagata dalle tasse, almeno che siano dichiarati dai produttori, ma la trasparenza in italietta... La beneficenza verso il cinema andrebbe dichiarata, e' turbativa di mercato grossa, molto grossa, vero antitrust?

Ecco quindi che il giornaletto di turno che percula i grandi flop americani esaltando i nostri successi, tralasciando la dimensione dell'investimento, si sta parlando della stessa cosa.

John Carter e' definito spesso come il piu' grande flop di tutti i tempi: 263 milioni di dollari per la produzione e un incasso di  $300millioni nel mondo che con le accessorie e' un buco spaventoso.
In pratica La disney ha speso quasi 3 dollari ogni dollaro di ritorno nelle casse con un rapporto vicino a 1:1 fra costi e ricavi.
Bello prendere per il didietro il colosso aMMericano....
Come i black stolt che spaccano le vetrine del bar di medda.
Ricordate e' un flop perché ha incassato più dell'incasso, ma poco di piu'.

Peccato che se andiamo ai film italiani il danno medio e' peggio di quello, certo non sono 200milioni, spesso sono 10 milioni, ma le proporzioni sono infami.
Diabolik (che non e' neppure il peggio) ha speso 10 e incassato 6, John Carter 256 incassati 300.

Se John Carter e' il piu' grande flop di tutti i tempi, e non e' neppure cosi' tremendo, Diabolik cosa e'?
I migliori film italiani spesso si attestano per essere flop di un ordine piu' grande di John Carter, per essere almeno uguali al film Disney dovrebbero incassare dal doppio a 5 volte tanto, quelli peggiori...

Se la Disney non ha prodotto il seguito ovviamente in italietta il diabolico filmetto marrone ha 2 seguiti.
Siamo diabolici?

E' evidente che l'incasso, ovvero il pubblico, non e' il cliente per il cinema italiano.
A questo punto perché far la fatica di mandarlo nelle sale?
Basta prendere i master e buttarli nella differenziata, si spende meno.

Ancora un triste final per un paese morente senza cultura pieno di bonus.

5 commenti:

Matteo ha detto...

Concordo, i film italiani cacca-pupù, però a sto giro ci ha pensato la Cortellesi a fare il botto, con il suo "C'è ancora domani"; da Wikipedia:"Con 5162321 biglietti venduti e un incasso totale di 35'260'239€ al 16 gennaio 2024, il film è risultato il più visto e con maggior incasso dell'anno 2023 e della stagione 2023-2024; inoltre, è il nono film con il maggiore incasso in Italia, e il quinto fra le pellicole di produzione nazionale.
Io non l'ho visto, quindi non posso esprimere un giudizio.
Quindi, ok Diabolik è spazzatura, come lo sono anche i film da tinello girati dai pariolini per i pariolini, come ovviamente i film di "Natale a XXX" che però grazie a Dio forse sono estinti, però ogni tanto un fiore sopra tanto letame appare e spicca.
Hai citato i film dei pigiamati, per dire il nostrano "Lo chiamavano Jeeg Robot" come qualità della storia si può sedere accanto agli Spiderman di Raimi o al primo Ironman, certo era povero di effetti speciali, ma intrattiene meglio del 95% dei film a tema usciti in questi anni e inoltre c'erano attori italiani che sapevano persino recitare.

blu-flame ha detto...

x matteo
C'è ancora domani probabilmente e' la solita cosa un pochino de sinistra e rutto libero.
Magari mi sbaglio, ma comunque rientra sempre nel filone del televisivo, con il classico protagonista dei programmi alla zelig, sempre induttivamente, incomprensibile a chi non guarda la tv o conosce "cose italiche".
Magari e' altro.
Vedremo se macina anche altrove, io dico di no, ma potrebbe essere l'eccezione che conferma la regola.
Magari qualcuno si sveglia, si e' messo a studiare.

Ormai guardo raramente i film italiani e TUTTE le volte vengo ixulato.

CeboCappuccino ha detto...

@Matteo
C'è ancora un domani nonostante i messaggi forti ed un interessante colpo di scena che mette insieme tutta la trama, mostra ancora gli errori tipici di una regia italiana

Carlo Fais ha detto...

Se lo si analizza dal punto di vista economico, niente da dire sul tuo ragionamento. Dal punto di vista qualitativo, invece, l'incasso raramente si accorda con la qualità del prodotto. In musica è la stessa cosa: le vere perle spesso hanno venduto poco o niente e magari sono state rivalutate solo decenni dopo. Non voglio certo difendere il cinema italiano, che dopo i fasti dei nostri mostri sacri, è ormai uno zombie che si trascina nella speranza che qualcuno stacchi la spina. Ma finché paga Pantalone (lo Stato) questo sarà l'andazzo.

blu-flame ha detto...

", invece, l'incasso raramente si accorda con la qualità del prodotto. In musica è la stessa cosa: le vere perle spesso hanno venduto poco o niente e magari sono state rivalutate solo decenni dopo."
Ni,
Se e' vero che ci sono piccoli successi con qualita' inesistente (vasco?) in genere ci sono dei requisiti minimi.
Anni fa seguivo la scena musicale milanese e vi era sempre un gruppo o un tizio che avrebbe SICURAMENTE sfondato, persino internazionalmente, almeno secondo l'espertone di turno.
Regolarmente affermavo "impossibile".

Perche' era semplice: al di la di botte di fortuna o pompaggi mediatici dal valore superiore al raccolto (vogliamo parlare della pressione della squadra Cecchetto?) mancavano sempre di qualcosa: sound, presenza scenica, arrangiamento...

Se guardiamo le varie boy-girl band o simili dal successo mondiale possiamo tranquillamente affermare che il prodotto puo' essere banale o poco artistico, ma altrettanto possiamo descrivere la cosa come PROFESSIONALE.
Il successo, per quanto puo' essere artisticamente povero, solitamente e' ricco di capacità e impegno.
lo stesso vale per i film.

non e' una questione di budget.

Knives Out e' costato $40.000.000 (poco di piu' dei 3 diabolik) ha fatto 320 milioni
rocky ha fatto 10X con costi modesti.
Demon slayer costato 15M$, poco piu' di diabolik, decisamente meno della terna, ha incassato 507M$

Del resto e' altrettanto vero che ci sono prodotti che arrivano in anticipo sui tempi o ci mettono tempo perché non reclamizzati correttamente.

Quello che però tutti i successi planetari hanno in comune, piu' del budget che certamente aiuta, e' un elevata professionalita' e/o un'idea.
Barbie possiamo prenderlo in giro quanto vogliamo, ma non ha una sbavatura.
Lady gaga idem, fa uno spettacolo perfetto.

Poi, certamente, puoi fare un prodotto fantastico, una vera perla, e non se la fila nessuno.
Puo' accadere per molte ragioni, un prodotto migliore che ti mette in ombra, un momento storico inadeguato, una distribuzione inadeguata... e puo' essere che perle non vedano mai il successo, fa parte dei numeri.