lunedì, gennaio 15, 2024

diabolik film

 


Diabolik il film.

Recensione breve:
tempo buttato.

Recensione organica:
Na medda vecchia.

Recensione "sono pazzo per farla":

 il problema di questo film, in cui vi e' da apprezzare il tentativo essendo in alcune scelte rasente il decente (illuminazione, per es), e' il solito dell'italietta: mancanza di professionalità a pacchi.

Prendiamo gli attori.



 questa dovrebbe essere una scena in cui la crema del capitalismo e dell'intellighenzia sono riuniti.
Pero' si comportano e sono vestiti come il tipico film B-italiano: la commedia dei poveracci, un filmato in cui il "ricco" altro non e' che un poveraccio che se la tira per la panda nuova, ma con i soldi e la ferrari (l'auto da ricchi per i poveri).

Stesso comportamento, recitazione sguaiata, non riescono neppure a bastonate ad uscire dall'avanspettacolo, quella schifezza nata per anticipare il filmo (si, filmo) fascista e far ridere la platea di gente tendenzialmente analfabeta per cui non potevi certo far cose complicate o calembour, ma la scorengia e la recitazione piatta ed evidente doveva condurre l'asino al desco della ridata asinina.

Ed ecco che il ricco e' un ragionier Filini grasso e dai modi grotteschi come del resto lo erano le narrazioni popolane primo 800 in stile Charles Dickens, ma piu' ridicolo.
Guardate l'immagine e capite subito chi e' la persona importante, come del resto accade in fantozzi.

in questa altra situazione arriva lei

Arriva la protagonista.
Le macchiette si prostrano, tutti schiavi del triangolino (ma non e' il metalmeccanico della fiat, stiamo parlando di gente al top dove gli ortaggi fanno la fila, non il contrario).

Oggettivamente e' un grandissimo piece of gnocca, ma si muove come avesse un problema fisico (del resto il rischio che cada fuori qualcosa di pxrn e' possibile con quel coso incollato con il nastro adesivo).
Il fatto che sia gnocca non lo mette in dubbio nessuno, ma notate:
-lei nuda, con tutta la mercanzia in vista modello St Tropez estate, ci sono costumi da bagno che coprono molto di piu'
-Le macchiette con vestito pesante, camicia, maglione spesso, giacca invernale...

La pura macchietta da avanspettacolo, con la perfetta mercanzia in vista museale, è nuda per sottolineare al povero ignorante che la gnocca e' diversa dalla moglie che ha nel sedile di fianco intabarrata perché il cinema del suburbe non ha il riscaldamento sufficiente.

scena simile (film condotto in maniera spettacolare per quando bizzarro)

Questo e' circa la stessa ambientazione (ovviamente nell'italia povera degli anni 60 non si usavano colori cool).
Vedete delle donne in costume da bagno contemporaneamente a gente con maglione pesante e giacca di fustagno?
no?
Secondo voi un maglioncino alla protagonista di diabolik avrebbe massacrato il budget?
Oppure pensate ad una scelta stilistica data dalla ignoranza crassa?

Quindi abbiamo la costumista animale e il regista che non capisce un ciuffolo?

Passiamo al Villain che tiene la bambolona inutile in scacco.

Leggiamo la scena.

"Ecco mi si consenta: sono uno sfigato e le guardo le poppe che non ne ho mai viste dal vero"
Se vi pare appena uscito da un film di fantozzi avete ragione, al massimo potrebbe ambire a fare una piece dell'oratorio su Poldo, l'amico di Braccio di ferro
L'espressione inoltre dice "porca miseria non ricordo in quale tasca ho messo le polpette".

Per essere un uomo di potere che sta ricattando una donna, quindi inferiore (questa è la narrazione del film), vi sembra una buona recitazione?


Lo vediamo con l'espressione del grande ricattatore (filini ci a prova a toccare le te..) "posso toccarle? la prego, la supplico!"
L'unica cosa sbagliata qui sono gli attori, l'ufficio e' credibile e le luci sono quasi a posto.

 

Anche qui le luci sembrano quasi a posto.
Peccato che la direttrice di banca (destra, vestita come una povera alla festa) sembra una comica pronta al sparare il tormentone "la sai questaaaaa?"
Innanzi tutto non ha il phisique du role e il sesso giusto. 

Ricapitoliamo:
Il film e' ambientato in un immaginario italico anni 50 dove la donna e' sempre una sfigata e tonta, la moglie del protagonista e relative amiche lo ribadiscono apertamente, come i comportamenti vari che costellano il film, in pratica lo spiegano in maniera costante.
Pero' la direttrice della banca e' una donna.
Ok.
Finiti gli attori maschi disponibili?

Ammettiamo per un attimo che la mega direttrice della MEGA-banca mega sicura sia una donna nonostante le pesanti premesse.
Voi come immaginate una donna di potere?

 

Nel film diabolik scordatevi Diane Lockhart e le leggende di Broadway, trovate una insicura nanetta vestita come un salame imbottito che saltella felice in attesa di una carezza.
Potrebbe non essere gnocca come la 70nne Christine Baranski, ma non avrebbe comunque lo sguardo da scaffalista al supermercato: uno squalo non e' un cagnolino.
Del resto fuori dalla politica una donna di potere non ha lo sguardo da rimbambita con una cofana imbarazzante.

 



ma la cosa peggiore e' il protagonista che dovrebbe essere un freddo ladro e pluriomicida.
non ha lo sguardo da duro neppure se gli mettete un sigaro, e' floscio come la vela, ed e' mono espressione senza nulla dentro che manco i  Kraftwerk riescono.

Una cosa e' essere spietati e freddi, altro e' essere vuoti come il nulla cosmico.
Freddo non vuol dire tonto.
Consiglio una carriera da manichino, al piu' da fattorino amazon.

Glissiamo sulla storia che non sta in piedi e sugli escamotage del plot: fare un film d'azione nel 2020 con il budget di un film da sala posa non e' una grossa idea.

Parliamo del GRANDE errore, prendere un fumetto ai margini del mercato e invenduto, pare che tutte le pubblicazioni periodiche sommate siano meno di quello che ha fatto Demon Slayer in Italia in 3 anni, non in 60 anni nel mondo.

Se sono convinto del prodotto dovro' spendere in pubblicita' come un nuovo personaggio, di fatto e' inutile come brand storico, lo si sceglie al massimo perché il personaggio e' ben costruito ed e' originale.
 

Non e' che di  uomini in calzamaglia che ruBBano non è pieno il mondo della fantasia e crearne uno in piu' costerebbe meno e renderebbe attuale la storia (il film di robin hood nel 1922 aveva gia' la calzamaglia, non proprio quindi un genere poco esplorato quello del ladro freddoloso).
Si usa un brand storico per irretire il pubblico che gia' lo conosce come interessante: topolino, Batman, guerre Sperlari, Galactica, superman e paperino, che che sia almeno a livello locale come molti manga.

Invece il fumetto, come narrato dalle ideatrici, nasce per il pendolare del 1962 e non si e' mai evoluto mantenendo una granitica formula che fotocopia cliché semplificati idonei alla popolazione target:
5ta elementare e poca lira (ricordiamo come era la forza lavoro italica dell'epoca?).
Bastava un  macchinone, gioielli e annuso di gnocca per far sembrare interessante una storia.
Al confronto Lupin III (1967) e' avanguardia pura.

Vecchio, sconosciuto e poco originale, come dire: grande scelta. 

Il minimo per un film odierno era attualizzare, per esempio fare come fecero per altri brand con il banale "passare degli anni", che modernizza subito.
Fai una storia di Diabolik 65enne che rimane figo e puoi usare anche 2 o 3 microgag sul fatto che non ha più 20 anni per stemperare e rendere piu' simpatica la storia.

Invece la storia e' trita e piena di quelli che vorrebbero essere omaggi e invece sono tristezze di cattivo gusto come l'inquadratura del coltello volante (che spara a km di distanza) che era invece al necessita' delle disegnatrici di risparmiarsi il disegno di una vignetta e tirarla a lungo

Infatti le 2 sfigate economizzavano disegni a bomba e usavano le cell (o la cartavelina o il fotocopiatore) in maniera intensiva.
Oltre a fare immagini di coltelli volanti il prode assassino (ma ricco e con patata) e' spessissimo ripreso nella stessa identica posizione.
IDENTICA
Con le stesse proporzioni e punti di vista.
In pratica una fotocopia.
Io me ne sono accorto perche' da un cugino TANTI anni fa vidi 3 albetti e i disegni mi parevano tutti uguali (all'epoca avevo 11 anni e non capivo il problema, mi sembrava solo di vedere un pied de poule e non un fumetto).
Gli autori dovrebbero chiamarsi XeroX e Ricalco, non  Angela e Luciana.

Non ci credere?


 vi risparmio le decine di fotocopie in cui cambia solo il coltello e poco altro

 cancelli il braccio e lo disegni altrove con il risultato che lei e lui sono illuminati da luci diverse e qualcuno sta per andare al tappeto, SPLAT!.



fino a farlo sembrare che inciampa perché a forza di dover variare gli cambi una gamba, notate l'illuminazione identica a tutta la serie, gamba uguale compresa.

 Metti sotto alla tavola una lampadina e ricalchi con il turbo.
La fogna del fumetto, al confronto Lupo Alberto e' megagalattico.
Il fatto e' che manca cultura e queste tizie non sapevano disegnare molto bene, avrebbero dovuto almeno trovarsi dei collaboratori.
Ovviamente in Italia questo schifo, mancando alternative, viene mitizzato a bomba.
Qualsiasi fumettista mondiale sa perfettamente come rendere quella roba, ma XeroX e Ricalco ovviamente non sono neppure il minimo sindacale.

Ancora oggi, ci sono gli eroi che dicono che il fumetto italiano e' fighissimo.

Il fumetto italiano e' fatto di escamotage dei poveri di capacita'.

Farci un film senza migliorare il plot e il sentiment, con in piu' i grandi drammi del cinema nostrano, ha ovviamente condannato la pellicola:
voto zero+. + per il tentativo meglio di altri

La domanda pero' rimane:
Perche' il sistema italiano continua a produrre cacca?
Ho visto produzioni di tutti i paesi che cercavano di sfare sforzi per uscire dalla melma, spesso a risultati alterni, ma la granitica costanza verso il basso delle produzioni italiane lascia sconcertati.

Ho visto di recente anche una produzione polacca, POLACCA, decente (le prime 2 puntate di 1670), ritmo, inquadrature, sarcasmo... tutto corre.
Del resto i polacchi nel rappresentare il 600 sanno che era pessimo, noi italiani facciamo un 600 in cui mancano le auto, ma tutto e' come oggi.
Produzioni persino Turche, eppure l’Italia e' diabolikamente pessima.
Evidentemente il latino non e' cultura.

 







6 commenti:

Matteo ha detto...

Ho purtroppo visto il primo e il secondo e forse vedrò il terzo, sigh. Non chiedete...
Le uniche cose che si salvano sono la Leone e Mastrandrea, per il resto è una porcata totale senza senso.
Recensione di 20 parole, non serve ribadire l'ovvio.

Eugenio ha detto...

tutto vero..

ma cazzarola e finiscila col dagli al latino!!!

questi sono figli del '68 e del 6 politico!

magari avessero studiato il latino, vorrebbe dire che qualcosa han fatto.

il male son quelli che si nascondono dietro al latino cioè professoroni, avvocatoni e politiconi, ma son sempre meno anche loro, soppiantati dal grillinismo.

Anonimo ha detto...

@Eugenio centro perfetto: l'italia è passata da quelli del latino superfluo a quelli che non sanno i congiuntivi. però, in qualche maniera magica sono è rimasta ignorante in uguale misura.

_Jack_ ha detto...

Il fumetto non me lo sono mai filato neanche di striscio e pertanto anche dal film me me sono stato alla larga, ma immaginavo che sarebbe stasta una cacata.
In compenso di "The good Fight" che hai citato (ma anche di "the good Wife"), mi son visto tutti gli episodi dal primo all'ultimo.

Roberto M ha detto...

Una sera che non sapevo cosa fare ho deciso di guardare in streaming il Diabolik di cui avevo tanto sentito parlare.
Mi sono arreso al 25' del primo tempo. KO tecnico.

Skypippo ha detto...

Credo tu sia un tantino troppo severo con la situazione italiana!
A parte i fumetti e il film su Diabolik (effettivamente non é un granché ma cerca di delineare un fumetto su video mentre risplende la bellissima Miriam Leone ed é azzeccato il ruolo dato a Mastandrea...), mi viene in mente una pellicola con Orson Welles nella quale ad un certo punto uno degli attori diceva (pressapoco): "In Italia, secoli di guerra e distruzione hanno prodotto Michelangelo, il Rinascimento, Donatello. In Svizzera, anni di amore laborioso e fraterno, che hannno prodotto? Gli orologi a cucù!". E' chiaro che stiamo attraversando una di quelle fasi altalenanti ma chissà che, proprio in questo preciso istante, non stia muovendo i primi passi un altro Genio della pittura, o dell'Architettura, o della Matematica, etc. etc.