lunedì, gennaio 30, 2023

Film Lamborghini

 Questa e' l'espressione media del pubblico che vede "Lamborghini – The Man Behind the Legend"

 


A me non dispiacciono i film biopic perché poi ti inducono ad andare a cercare i particolari sugosi, magari non romanzati, e ci sono casi in cui scopri che la parte romanza e' quella meno inventata.
Al che te ne esci con un "ma pensa che roba".
Inoltre ho guardato cose che io di base non conosco, come potrebbe essere il calcio (esiste una serie inglese straordinaria) o il mondo gay di pose (che mi ha fatto capire da dove vengono certe cose)

Inoltre i biofilm raccontano spesso storie belle di loro, e la parte "romanzata" ci sta perché serve a legare gli spezzoni che condensano una lunga storia nei minuti della serie o del film.
Per fare un riassunto serve spiegare cosa non narriamo e coprire i salti temporali.
Un classico e' condensare piu' personaggi in uno o introdurre un personaggio fittizio che sia narratore o tonto a cui debbono spiegare cose (che in realta' stanno spiegando a noi).

Ci sono esempi notevolissimi di bio, tanto da poter essere libri di storia o che hanno spiegato bene cosa era quell'epoca. 

Bene, dimenticatevi quei film.
Siamo in italia, la terra dove la cultura non esiste.

Il giornale, da bravo ignorante infatti dice "adottando una narrativa decisamente americana", no signori, adottando uno stile schifosamente italiano.

La prima cosa che vedere e' la scena del protagonista che sembra uno sfigato che gioca con le macchinine.

 

 


 

Patetica per 2 motivi, lo mostra come un perdente, e non lo e' stato, ma soprattutto UNA CAZZO DI COUNTACH CHE NON FOSSE ROTTA NON L'HANNO TROVATA?
Notate lo sportello deformato del modello che non sta in sede.

Se non sapete dove trovare uno dei tanti negozi di modellismo esiste sempre amazonia (54E, per una versione da collezionista 200E)
Non stiamo parlando di rifare Versailles in un capannone.

Le stesse 2 auto in dimensione reale continuano a sfidarsi come sega onirica per  5 o 6 volte nel film e non se ne coglie il significato. Il regista voleva fare "er di più", ma per essere onirico si deve andare oltre.

Oltretutto mettere insieme una mondial  4 posti da 200CV con una bestia da pista spantega alettonata da oltre 400CV fa ridere come competizione.

 

Non si coglie la velocita' (potevano chiedere a quelli di top gear), non si coglie pathos, non si coglie na sega, solo un lenta passeggiata rumorosa con l'audio fuori sincro.

Avevano paura di rovinare 2 auto costose e allora hanno voluto fare riprese intorno ai 10Kmph sottoesposte fatte dal cugino?
Potevano usare delle repliche, tanto cosi' al buio, non si sarebbe notato, green screen, salcaxxo, ma cosi' e' semplicemente una sega onirica da sinistro che considera bella la corazzata Potëmkin.
Cinema del 1925 elevato, ma il linguaggio visuale, da quei primi vagiti, si e' evoluto, si e' completato.
La scena sembra la corazzata Potëmkin, solo che oltre ad essere fuori luogo, RIPETUTA e fuori contesto, sono passati 100 anni e se lo fate oggi e' una schifezza.
Vedi la prima volta le 2 auto sulla strada e dici
"che ca... è sta medda"
Dalla seconda
"che palle sta medda, ma questo deve smettere di usare troppe sostanze"

Ma, forse, dopo aver montato mancava del metraggio e hanno riempito con sta ciofega ripresa a posteriori.

Altra assurdita' la lunga storia con una topolino modificata con, attenzione attenzione, 600CV!
Persino le deliranti descrizioni di Fastosi & Furiosi (il film di chi odia le auto e ha un suv) sembreranno automobilistiche.

La porsche 356 che non riuscivano a sorpassare nel film (e il Ferruccio decide come uno scemo di girare il volante al pilota centrando un palo e non crepando!) ne ha solo 70!

capisci qui si parla di megapixel tutto il film, 600CV, capisci a me cosa gli fai ad un giocattolo da 70!

MA evidentemente al tizio che scrive le battute (e che guida un suv di medda) 600cc e 600CV sono la stessa cosa.



Ed e' ovvio che una povera fiat 500 barchetta che ovviamente avevano pistolato (dopo i trattori, non prima)


 Il motore originale era di 15CV circa, portatelo a 650cc, pistolatelo come volete, ma non e' che puo' superare 25-30CV neppure sognando e la 500 era una vettura POVERA.
Chiara l’assurdità anche solo di pensare ad una competizione, come accade nel film, con un affare da 70CV di serie che pistolati sono almeno in quota 90.


Il film si dipana per la maggior parte nel fatto che hanno costruito un trattore usando un motore surplus.
Il tutto si ferma sostanzialmente nell'epoca pre-miura che appare come disegnata dal Ferruccio in particolare le "ciglia" (che aggiunge dopo pochi fotogrammi da quello che vedete).


 
In realta', come racconta il vero designer dell'auto, Gandini, quelle erano le griglie che servivano, sostanzialmente,  a nascondere un errore di progettazione perché li rimaneva un buco.

Pero' il film, tranne un pochino del primo prototipo, il film nulla racconta.
Al regista delle auto non interessa nulla.
Non interessa neppure della profonda campagna bolognese di Cento, che pensa essere uguale al sud e il padre si esprime come tale.
Ferruccio, nel film, aveva un padre del sud, poco accento, ma "che ci stò a qui" non si puo' sentire, non è uno che quando parla ti fa venir voglia di tortellini.
Ma uno che parla italiano senza accento o particolarità?
Doppiarlo?
andavano doppiati in tanti in questo film.

Come falsi storici a caterve, costumisti andate a casa e guardatevi i telefilm inglesi.

Ma questo non bastava, mancando quasi sempre i soggetti delle frasi spesso non si capisce di cosa si stia parlando!

Per esempio ad un certo punto il protagonista regala un'azienda al figlio.
MA porca di quella TR..., QUALE AZIENDA?
Perché dipende dall'anno.
Ricordiamoci:
la lamborghini auto e' stata ceduta nel 1972 per sostenere i trattori (e dopo un giro di vendite e' finita in mano a VW sotto il cappello NSU).
La lamborghini trattori e' stata ceduta nel 1973 alla SAME.

Entrambe non sono mai state del figlio, mi pare.
Forse intendeva dire lamborghini calor....
O forse era l'azienda agricola...

non e' dato sapere.


Troviamo  una scena  4 fra i piu' grandi progettisti di auto italiane che discutono, davanti alla lambo 350,  di mettere archi (elettrici?) qui e la e centrali all'Osmio dietro o davanti (esagero) o altri yabba dabba da recita delle medie.
MA un minimo di ricerca?
Usare termini che hanno senso?

Nel film scopriamo un passato favoloso in cui  a Cento e nell’Emilia l'inglese si parlava a bomba e persino i cartelloni della pubblicita' Ferrari avevano il claim in angloligua, trovatelo un italiano che parlava inglese nel 50 e un pubblicitario italico (che non era ancora una professione) non aveva l'idea moderna del claim del marchio.

Del resto niente nel film e' definito, e' tutto sego-onirico e difforme dal reale.

Pensavo che il peggior film sulle auto mai fatto fosse la commedia truzzo gay (altrimenti non si comprenderebbero le pose maciste in stile Village People, ma in fantozziana canottiera) di  Fastosi & Furiosi 

Abbiamo preso una storia di un personaggio sanguigno, su cui girano leggende e storie, molte reali.
Storie, leggende, e una carriera spettacolare e incredibile, insomma una bella storia.

Cosa fanno?
Sostanzialmente un film di medda che racconta la storia di uno sfigato che ha costruito per sbaglio dei trattori e ha fatto una vettura, la 350, abbozzandola a caso mentre seguiva la F rimpiangendo la moglie.
Lo sfigato regala tutto al figlio, uno sfigato doppio, e dopo se ne va spasso con una miura.

In pratica abbiamo un film fatto da chi:
Odia le auto
Odia i capitalisti
Odia i ricchi
Odia l'Emilia
E ovviamente, gli sta sul caxxo la lamborghini

Ovviamente chi ha fatto il film non capisce un ciuffolo di economia e auto, altrimenti non avrebbe messo tutte quelle cazzate.

Cosi' cerca di parlare solo dell'uomo e, odiandolo, lo trasforma in una macchietta, ma non ci riesce e diventa uno sfigato molto fantozziano poco divertente.
Fateci caso, il Ferruccio del film, salvo corporatura, e' piu' simile al Fantozzi che ad un capitano d'industria.
Il Ferruccio poteva anche essere una macchietta nel film, il personaggio si prestava,  ovviamente facendo uan cosa  sopra le righe, una cosa commediata, ma no, noi in Italia manco sappiamo fare questo.

Il fatto e' che il film fa definitivamente vedere una cosa: in Italia a forza di latino e liceo non abbiamo cultura.
Non sappiamo fare
Siamo degli SFIGATI.


Regia    Bobby Moresco: un cane rognoso di rara bestialita'

Sceneggiatura    Bobby Moresco: definitivamente cane ignorante. Consiglio l'ippica, cercano gente brava con i badili.

Produttori    Andrea Iervolino , Monika Bacardi, Daniele Maloni: non sappiamo produrre un casso, ma produciamo comunque.

Casa di produzione    Ambi Media Group, TaTaTu: gia' il nome non  puoi prenderli sul serio, andrebbero banditi dal mercato.

Fotografia    Blasco Giurato: altro cane 

Montaggio    Kayla Emter: ma perché caspita non hai tagliato tutte le scene piu' patetiche come la "gara" fra le due auto che appare di continuo scassando il gia' inesistente ritmo.

Effetti speciali    Danilo Bollettini, Mauro Maccari, Peter Nalli: effeti speciali di medda, almeno far sembrare che correvano...

Musiche    Tuomas Kantelinen: fuori luogo, musiche fuori contesto.

Scenografia    Tiberio Capirossi, Mauro Vanzati: animali 

Costumi    Akiko Kusayanagi, Paola Marchesin: cari, se volete vi spiego perché le giacche non devono fare le canne (salvo siano di Zara, e neppure quelle, spesso) e come evitarlo. Inoltre nel 50 il sintetico non si usava.
Adesso ditemi che un paio di 1000E di tessuti andavate a ramengo.

I casi sono 2:
 

O queste persone sono inette, del resto ci sono delle ragioni a crederlo.
Se dovete fare un film i nomi sopra sono da evitare perché sono capre.


O queste persone sono arrivate a sapere che vi era una piccola cifra disponibile per fare un promo di 10 minuti: in prefetto stile magna magna italiano il 50% e' andato in tasca e con il resto hanno messo insieme un video da youtube da 100 minuti da girarsi con il meno possibile.
Se dovete fare un film i nomi sopra sono da evitare perché faranno sparire tutti i vostri soldi.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

essendo stato girato in italia, mi sento di votare per "hanno ricevuto X milioni di euro, di cui X*0.99 sono stati sputtanati, e con il resto hanno girato il film".

maas75 ha detto...

Grazie della recensione, eviterò di perdere un paio d'ore di vita. Che tristezza.

Stefano ha detto...

Grazie, ero convinto di vederlo (non al cinema, al massimo in streaming), avendo la Lamborghini a circa 10km (e avendo rischiato di entrarci a lavorare, ma quando erano un giorno si' e l'altro pure sulla rotta del fallimento). La storia di Ferruccio e di Enzo la conosco benissimo, da quel che ho capito non hanno capito una mazza dei due personaggi, sanguigni emiliani alla "don Camillo e Peppone", che hanno aiutato l'Emilia del dopoguerra a risorgere dalle macerie e non fighette inglesi. Il Drake, quando parlava, era meglio ascoltarlo... e in silenzio...

Due ore risparmiate. Mi accontentero' dei documentari e di una visita al Museo Ferruccio Lamborghini (non ci sono mai ancora andato, anche se e' a due passi). Quello a S. Agata e' una mostra pubblicitaria roboante per vendere le Audi ricopertinate.

Stefano ha detto...

P.S.: se capitate dalle nostre parti, anche il Museo Horacio Pagani merita una visitina...

Oliver ha detto...


Che tristezza.
Aggiungo qualcosa che mi è rimasto impresso, così, per sparare sulla croce rossa:

Gara "Terre dei motori 1948"
- Esisteva davvero una gara con questo nome? Perché nel '48 i costruttori in Emilia credo fossero 2 soltanto
- Ok l'orrore di doppiaggio, quindi 356 davanti alla 500 con 600cv, ma quella dietro ancora non è una Mercedes SL190? Inizio produzione 1955. Forse nel 48 la mercedes nemmeno costruiva auto
- Il regista, per farci vedere quanto è bravo e attento ai dettagli, durante l'inizio gara ferma la sequenza su una locandina di quarto potere. Peccato che la gara si svolga in piena estate (le signore sono vestite leggere, niente nebbia) mentre il film uscì in Italia nell'inverno dello stesso anno.

Poi, il famoso tè delle 17 nell'Emilia?

La tipica balera emiliana con jazz americano? E tutti conoscevano le parole. Manco ai giorni nostri

Matteo ha detto...

AVevo letto la recensione anche da parte di Davide Cironi, che per chi non lo conoscesse è un appassionato di motori, con anni di prove e interviste ai protagonisti alle spalle (può piacere o no, non entro nel merito, ma sa il fatto suo), e anche lui l'aveva stroncato per lo stesso motivo, in più erano andati anche da lui a chiedere informazioni per il film e niente, nulla è stato usato, meglio inventare "ad cazzum" improbabili sfide e buttare dentro mmmeriganate.