lunedì, ottobre 09, 2023

giappominchia

 


 

il giappominchia e' un personaggio che esiste da quando l'interazione fra manga, ovvero quando l'ufo robot nell'atlas francese fu importato in italia, incontro' l'idea "che dall'estero e' bello", idea nata dalle versione export delle ns merci che generalmente non facevano andare sul water come quelle destinate ai local.

In genere il giappominchia si rivela essere un essere per cui qualsiasi cosa gli dici del paese del sol levante e' una cosa straordinariamente bella.
I treni bellissimi,
le strade bellissimmissime che suonano la sigla dei cartoni (vero),
la posizione della donna (non moderna, per essere gentili) bellissima
i kanji sono bellissimi (a parer mio un inferno di dubbia misura)
eccetera....

le caratteristiche negative al giappominchia sembrano bellissime, come quelle inconsuete o disastrose.

Ho sempre odiato i giappominchia, come del resto molti fanboy di altra specie, ma debbo dire, mio mal grado, di star diventando un poco giappominchia ritrovandomi a trovare nel suo insieme desiderabile il paese asiatico.

In Giappone ho pure avuto delle rivelazioni, il Verbo non e' sceso su di me, ma, banalmente,  mi sono accorto di cose banali solo perche' viste sotto una luce nuova e mi sono dato una manata in fronte.
Queste cose arrivano perché quando visito un paese o una citta' mi fermo e qualche volta mi siedo.

E' una cosa strana sedersi anche solo 2 minuti ad osservare le persone passare, uno pensa di poterlo fare anche a casa, e alle volte lo faccio, ma ovviamente non si coglierebbe la differenza se non lo si facesse altrove.
D'altronde quando, per es, hai camminato per 25Km a Bangkok non e' che non ti fermi neppure 5 minuti. Gia' il camminare, il mescolarsi, non facile se sei di etnia diversa.
Il problema e' che serve TEMPO.
Scopri anche i tipi di villeggianti.

Il villeggiante d'asporto, quello chiuso in un resort, se e' in Francia, Marocco o in Spagna manco se ne accorge se avete risparmiato 400littrazzi di carburante cambiando location, ma di fatto non sa neppure dove si trova, forse a Rimini starebbe meglio.
Si arriva alle discussioni assurde come quella domanda che feci:
Hai visto qualcosa in Egitto?
In Egittoooo? Chi mai ci è mai stato?
Scusa, ma non torni ora dalle vacanze?
Ma io sono stata a Sharm.... non in Egitto

Il villeggiante collezionista nelle due versioni: stolto e double stolto (e' affetto da selfismo)
In pratica il tentativo di questo e' fare 140 location in 7 giorni.
Ovviamente da quando esistono i cellulari e' imperativo mostrare a tutti il modello che si possiede sventolandolo a lungo, meglio camminando davanti alle persone nei punti salienti borbottando qualcosa come:
"e' bellissimo"
guardando il display del cellulare con fare sexy.
Che ci siano persone sessualmente attratte dai telefoni?
Ok ha il vibratore...
Si arriva ai rinc (si plurale, 2 diverse occasioni) che, girando attorno ad un albergo costruito nel 2000 circa sussurrava al telefono di trovarsi in un luogo sacro, pieno di storia, un tempio storico (immagino a questo punto dell'amore telefonico visto lo sventolio e le carezze al display).
Oppure potete pensare che chi sventola un cellulare sia un imxecille che confonde un hotel in cemento armato per un tempio solo perché e' fatto con lo stile del luogo (Koh Phangan).

Il fatto e' che quando viaggio quello che e' un viaggio di una settimana, secondo le agenzie, io ci metto un mese e, wow, e' stato fatto troppo in fretta, tutti i giorni arrivo a sera sfiancato e non sono riuscito a vedere tutto.
Perché, davvero, di roba interessante se ne trova tanta.
Poi arrivi a casa e quando gente che e' stata in quei luoghi ti chiede "dove cavolo hai fotografato quella roba" e tu gli spieghi che era a 300m dal loro hotel, e loro manco ci credono.

Facendo cosi', inoltre, incontri persone interessanti, alcuni local vogliono parlare e hanno storie da raccontare.

Il fatto e' che in giro per il mondo ci sono cose, ma l'impatto culturale piu' forte e' stato con il Giappone, il primo, per me,  era stato con NY (era un altro secolo).

E' un impatto forte perché vedi una società funzionale con valori diversi dai nostri.
Inoltre non ha nessuno dei difetti principali della nostra italietta.

Il fatto è che in italia ho dovuto lottare sputando sangue per risolvere dei problemi che mi hanno assillato per tutta la vita consumando tragicamente le mie energie.
Molti di quei problemi GIORNALIERI, diciamo quelli che occupavano il 70% del mio tempo e della mia testa, non pochi quindi, in Giappone semplicemente non esistono o sono ridotti a inezie.

Capite che un tale schiaffo non e' poca cosa.
Di fatto avrei potuto lavorare il triplo per le cose importanti, magari quadruplicando le possibilità di successo.

Certo ci sono altri difetti, ma quelli che hanno minato giornalmente la mia salute psicologica (rendendomi il fexxo che sono) non ci sono. 

E la cosa piu' assurda e' che il jap ha le stesse carte di partenza e similitudini con l'italia: vi sarebbe da chiedere come il risultato sia cosi' diverso.

Quindi, essendo passato in giappone nuovamente nel 2023, a breve vi beccherete dei post da giappominchia e dei post nati da alcune considerazioni.

spero di essere un GM con moderazione :-)

18 commenti:

camu ha detto...

Noi in Giappone ci siamo andati in viaggio di nozze, ed abbiamo visitato zone non prettamente turistiche, perché anche noi, quando andiamo in un posto, vogliamo vedere la "vera" realtà che vivono le persone del luogo, certo senza gli estremi di andare nei quartieri degradati o violenti, visto che ancora un po' ci teniamo alla pellaccia. Da allora io sono diventato un po' giappominchia, non solo per quello che fanno e come sono bene organizzati, ma anche per la cultura a cui tengono tantissimo, al contrario di noi che stiamo perdendo le nostre radici identitarie.

Valetissy ha detto...

Io come te , sono stata in Giappone2 volte ,una nel 2019 e una questa estate per un totale di 2 mesi.
Come te mi sto Giappominkixxando,pur informandomi sulla società,gli usi ,peculiarità ...che comunque restano lontani dalla mia cultura latino Cristina e mantengono delle ombre.E le ombre sono mooooolte sul sol levante,ma nonostante ciò il paese mi affascina.Non so se sia dovuto all'esasperante situazione che stiamo vivendo in Italia(economia stagnante,tasse esorbitanti a fronte di servizi inesistenti,mezzi pubblici carenti,ignoranza dilagante,fuga di cervelli....)e personalmente mi sta logorando.

La cosa che per me è sconvolgente è stata in primis La sicurezza,la possibilità di usare bagni pubblici gratuiti senza rischiare la vita o trovarmi in zone di spaccio, attività commerciali più disparate,mezzi di trasporto facili e puntuali .

Anche tu quando ci sei stato hai avuto una sensazione di deja vu?

Giona ha detto...

In che senso similitudini tra Ita e Jap? I Giapponesi sono un popolo molto particolare, tra i più capaci e sofisticati al mondo. In pratica un giapponese si sente quasi di un altra specie rispetto al resto del mondo. Questo li porta ad essere la collettività più spudoratamente razzista che ci sia, e non è affatto un difetto. Altro che la deriva "we are all equal" nostrana. L'unica similitudine che vedo con l'Italia è l'età media, tra le più alte al mondo. Purtroppo solo questo.

Danilo ha detto...

Non vedo l'ora di leggere il prossimo articolo, ovviamente in kanji

CeboCappuccino ha detto...

L'innamoramento (non l'amore, perché non è sempre duraturo) del Giappone è una curva a campana non simmetrica.
1) Quando non sai proprio nulla uno li vede come alieni.
2) Alla seconda fase, quando hai conoscenza di base di questa cultura, le persone si entusiasmano tantissimo, strade pulitissime, ordine assoluto, diligenza ecc. Alcune persone vanno in estasi di questa cultura tale da sembrare un'utopia.
3) Quando la persona inizia ad avere conoscenze più profone, si iniziano a conoscere i difetti di queste tradizioni e si inizia a capire quali sono le ombre della società giapponese. Di solito gli esiti sono due:
a) non si inizia più ad apprezzare questa cultura in maniera disinteressata
b) si accetta così com'è e si va avanti, con meno entusiasmo come elencato nel punto 2)

Anonimo ha detto...

però se lavori con / per i gipapponesi, la passione te la spengono in un attimo.

baron litron ha detto...

@@CeboCappuccino:

sostanzialmente coretto. io studiavo giapponese (senza grande entusiasmo), poi sono passato al cinese a causa di un soggiorno in Cina parecchio tempo fa, e lì ho incontrato mia moglie, giapponese appunto di Osaka
ci sono stato una dozzina di volte, e non da turista ma da "interno", e la curva in effetti è quella.
tutto bellissimo finché non si incontrano le inevitabili sgradevolezze che si nascondono in tutti i posti, il Giappone non fa eccezione.
arrivato a quelle tocca decidere, e stabilire se sono tanto pesanti da minare le fondamenta del rapporto costruito fino ad allora con il paese, la gente, la cultura, la lingua ecc..
e questo ovviamente va calibrato e cucito sulla sensibilità personale di ciascuno, una cosa che a me dà fastidio può provocare invece piacere fisico a qualcun altro.
nel complesso, è un posto per me ancora accettabile, nel senso che i lati negativi non sono troppo pesanti.
per altri posti (Cina per esempio) il rapporto s'è sgretolato parecchi anni fa, e nonostante continui a lavorare in parte col cinese e con i cinesi, dal '93 non ci ho più messo piede e non rimpiango la cosa.
in Giappone i converso ci tornerei volentieri, no andrei a viverci ma ci potrei anche stare qualche anno, se l'età me lo permette

Anonimello ha detto...

Avendo a che fare con i giapponesi per lavoro, fortunatamente piuttosto poco, mi chiedo come hanno fatto ad arrivare a quei livelli... Quelli con cui ho avuto a che fare sono ottusi e "faticano a capire le cose" oltre ad andare in BSOD mentale al primo imprevisto nemmeno grave

Anonimo ha detto...

@anonimello è una questione culturale. i giapponesi vengono addestrati fin da piccolissimi a rispettare pedestremente la scala gerarchica. non è che "faticano a capire le cose". semplicemente gli è stato inculcato che non c'è nulla da capire: devi fare quello che ti dicono di fare e basta. da quelle parti l'ottusità non è un difetto, è un pregio.

Valetissy ha detto...

@CeboCappuccino:Nel mio caso (sono stata solo 2 volte ,una nell'agosto del 19 per un mese e una ad agosto 23 per tutto il mese), la fase dell'innamoramento è finita.Ho cominciato a vederne alcuni difetti,se ti riferisci alla parte storica/coloniale e le cause i rapporti pessimi cono Cina e Corea la conoscevo anche anni fa,come conoscevo la condizione delle donne e dei burakumin).Mi riferisco a cose che nota un turista: un maggiore degrado, ma riguardo quest ultimo punto non so se sia dovuto al mio spirito di osservazione "incrementato"dal maggior numero di libri letti,video,yb, e film visti con spirito più critico o banalmente mi son addentrata in zone molto meno turistiche (intendo non da turista occidentale)o se sono le conseguenze della pandemia.Banalmente ho visto :1un numero maggiore di senzatetto,nel 2019 c'erano ma non così tanti;2un maggior numero di antitaccheggio(vedi yodobashi/bic camera/e simili), 3più persone trasandate(vestiti logorati e macchiati),cosa strana se consideri il culto della pulizia personale, 4più sporcizia(anche se paragonata all'Italia è un sogno.Noi usiamo il soffiatore che sposta lo sporco da un posto ad un altro LORO PULISCONO) 5i locali parlavano un inglese molto peggiore(per esssere chiari non intendo gente incontrata casualmente, ma alla reception degli hotel internazionali ed in zone comunque centrali)6 madri violente,MOLTO.
Forse,ripensando a quanto hai scritto io NON sono innamorata o infatuata del Giappone sono esasperata dall'Italia.Non vedo la pulizia giapponese nelle strade,pur paganodo le stesse utenze,non parlo della puntualità dei treni,che a conti fatti costano quanto i freccia rossa e i regionali e come le metro nostrane, che da utente trenord ogni volta mi sconvolge e in terra nipponica ho affrontato 2 tifoni,non trovo la medesima onestà nell'italiano medio col giapponese medio.E quest ultimo punto mi fa arrabbiare non poco.In Italia ci sono solo ladri di polli che rovinano la giornata a chi usa la metro(io la uso),ladri d'appartamento che rubano meno dei danni che fanno,ombrelli che spariscono...Per darti idea dell'onestà:quest estate ho fatto una vera cavolata:Quando sono uscita dalla stanza dell'hotel ho lasciato la cassaforte aperta e al mio ritorno ,nonostante i personale fosse entrato per pulire , ho trovato tutto .Yen ed euro erano al loro posto.E non mi si dica che chi entra a pulire non è stato tentato , perchè, non credo che nemmno lì, il personale del piano abbia uno stipendio da favola.Probabilmente sono stata fortunata.Per quanto riguarda le tradizioni a cosa ti riferisci riti cerimoniali religiosi o modi di fare che sono diventati loro abitudine?

Valetissy ha detto...

@baron litron:io lavoro con giapponesi e non posso parlarne male.Senza entrare troppo nello specifico:Mi occupo di design,non di commercializzazione e non lavoro con specifiche, quindi banalmente "o il mio progetto ti piace e lo compri o non ti piace e non lo compri".Io,nel mio ambito non posso parlarne che bene :pagano il prezzo concordato nei tempi concordati.In Italia questo è semplicemente fantascienza.Coi clienti parlo inglese,forse questo mi allontana da tradizioni troppo leziose.
@anonimelloSi per la mia esperienza sono un po' quadrati o inquadrati,forse perchè in alcuni lavori per statuto non possono prendersi libertà ,o così amici che vivono i Giappone mi hanno detto.Es 1: chiedo in un combini se possono scaldarmi un surgelato,il microonde era lì ed hanno dei prodotti da vendere caldi.(non è stato un lost in translate)Risposta no! ed il commesso è rimasto scandalizzato perchè non ho comprato il surgelato e quando gli faccio notare che non compro qualcosa che non posso mangiare ha continuato a non capireEs2: mi sto recando in treno ad Hiroshima da Osaka.Ilmio posto assegnato non è girato dalla parte giusta (si i sedili ruotano a seconda del senso di marcia)e visto che la cosa mi comportava disagio,facendomi stare ginocchio_ginocchio con degli sconosciuti ho chiesto al personale del treno se poteva fare qualcosa.La risposta è stata:"non si preoccupi, ad Hiroshima(ovvero la mia destinazione,nonche capolinea ) sistemiamo" ok,ma a me non importa.Soluzione italiana :Cambio Posto.

Uomo Ragno ha detto...

Ho letto un libro di Tiziano Terzani, quando era reporter in Giappone. Ebbene, lui diceva: non c'è popolo più comunista di quello giapponese. Non so se usano ancora oggi, i giapponesi quando iniziano a lavorare in fabbrica fanno il rito dell'alzabandiera. Inoltre ti guardano male se stacchi alle 5. Praticamente vivono per lavorare, è ovvio che questo "cozza" con la nostra cultura. Infatti ora stanno spostando sempre più in alto l'età pensionabile...

baron litron ha detto...

@Valetissy:
la mia non era una critica al Giappone o ai giapponesi, ma la semplice constatazione che in nessun paese o popolo c'è la perfezione, e che di difetti ne hanno tutti, tutte le culture e tutte le società
semplicemente, il livello di riconoscimento e sopportazione dei difetti è individuale e personale (anche se ciascuno è pesantemente influenzato dalla cultura e società in cui è cresciuto più o meno faticosamente).
per quel che mi riguarda, il Giappone ha "superato l'esame", lo conosco parzialmente, ma quel che conosco me lo rende accettabile, a differenza di altri posti che ho studiato e conosciuto. e dei giapponesi posso parlare generalmente in maniera positiva anche per relazioni diverse da quelle lavorative (sulle quali mai ho avuto il minimo problema). senza farne un mito ovviamente, ma mitizzare qualcosa, soprattutto basando il mito su convinzioni personali, sensazioni di terza mano o sentito dire, di solito porta a delusioni cocenti e/o successiva ripulsa per il primitivo oggetto di adorazione....

Schnibble ha detto...

Qualcuno mi sa spiegare perchè nelle città giapponesi ci sono dei grovigli di cavi aggrovigliati che passano da una casa all'altra sopra la testa delle persone?
E' veramente incomprensibile se rapportato al loro essere ordinati e organizzati.
Sarà che il sottosuolo non è sicuro per i terremoti?

Valetissy ha detto...

@Baron Litron
non ho inteso il tuo post come critica e come te anch'io baso le mie impressioni su ciò che posso o meglio ho potuto toccare con mano e io per prima tendo ad evitare i giappomicnhia. Evito di dirti che per quanto riguarda la mia piccola esperienza,ho visto fin troppi miti sbagliati sul Giappone.In generale ,a me:
il Giappone come luogo di villeggiatura piace,mi attira la tassazione sicuramente,mi piace la pulizia,il rispetto per l'altro,i mezzi pubblici.
non mi piace il ruolo subordinato della donna,non mi piace doversi annullare per la comunità ma seguire il branco,o se preferisci l'appartenenza al clan,non mi piace il bullismo e la violenza sui bambini(l'ho vista),ne l'istruzione basica del giapponese medio,non mi piace il campanilismo esasperato.

Ps:gli amici a cui ho chiesto, sono italiani ,che vivono da più di 40 anni in Giappone e credo che il loro parere sia attendibile e sia comprensibile il mio porre delle domande e fare tesoro delle lore risposte ,non credi?

baron litron ha detto...

@Valetissy:
chiarissimo, e nemmeno io volevo essere puntiglioso. alcune delle cose (correttissime) che hai rilevato e non ti piacciono del Giappone anche a me danno fastidio, altre che non hai nominato forse anche di più (o forse sono solo sfaccettature dell'enorme pressione sociale che o percepito stando lì, e che definisci come seguire il branco o appartenere al clan). fastidio abbastanza forte da avermi impedito di trasferirsi lì, insieme ad altri diecimila motivi, ma non così pesante da non farmi desiderare di tornarci e di trascorrerci periodi anche lunghi se possibile.
come dici, ha aspetti gradevoli e meno (alcuni oggettivi, altri di carattere personale, alcuni ben presenti anche in Italia e credo in parecchi altri posti, con diverse gradazioni) e non è una popolazione o un posto semplicissimo da comprendere, il che può generare sia diffidenza ed equivoci che la creazione appunto di falsi miti basati su equivoci o diffidenza o semplice travisamento culturale.
rimane un posto e una cultura decisamente interessante e particolare, ha un suo gusto e un suo stile che vanno presi come sono, e accettati di conseguenza

Celso ha detto...

In effetti, da quello che ho visto e sentito (esperienze indirette), Sharm non è "in Egitto"... è un non-luogo XD

Anonimo ha detto...

@Schnibble
> perchè .. ci sono dei grovigli di cavi aggrovigliati che passano da una casa all'altra sopra la testa delle persone?
A me avevano detto (dei non giapponesi) che era appunto fatto per semplificare la manutenzione in caso di terremoti.
Non è da escludere che questo fosse il motivo per cui hanno iniziato a farlo e che oggi, pur non essendo più strettamente necessario, sia rimasto come tradizione o norma edilizia.
Anche altri elementi sono fatti con lo stesso scopo: per es. le case affiancate, ma separate da pochi centimetri d'aria. Da noi ti obbligano a costruire in aderenza.
Saluti, Roberto.