lunedì, marzo 27, 2023

La moda estrema 2

 


Abbiamo iniziato parlando di TESSUTI, ma all'epoca non vi erano molte scelte, lana e cotone la facevano da padrone, per fortuna non esisteva la roba sintetica.

Ma quello che per un bel po ha sottolineato la classe sociale, il censo, che e' per tanti versi "bellezza", erano i colori, come il rosso che per secoli e' stato vietato a chi non era di certe classi, non a caso in tempi recenti usurpato dai comunisti piu' fascistoidi.

Quando si guardano film come arsenico e vecchi merletti e tutta una narrativa d'epoca potrebbe chiedersi come mai era cosi' facile accedere ad un simile veleno.
Persino la sfigata e triste Madame Bovary del pessimo libro si suicida con l'arsenico.

La risposta potrebbe essere scioccante: era un composto piuttosto comune nelle case e gli incidenti erano all'ordine del giorno.

Per gran parte del 1800, un terzo di tutti i casi criminali di avvelenamento riguardava l'arsenico. Uno dei motivi della sua popolarità era semplicemente la sua disponibilità ovunque a basso prezzo e la difficoltà di capire, anche quando fu possibile identificarlo nel cadavere, se fosse un classico incidente o un omicidio.

Poiché l'arsenico può produrre un pigmento verde brillante, i produttori del diciannovesimo secolo lo utilizzavano per carta da parati, vernici, tessuti e molti altri oggetti.

Nel 1775, quando il chimico Carl Wilhelm Scheele mescolò carbonato di sodio, ossido di arsenico e solfato di rame, inventando un colorante verde brillante, poi noto come "verde di Scheele", riusci' a produrre un colore bello saturo per cui molti vittoriani impazzivano.


 



Questo colorante provocava  ulcerazioni della pelle, occhi rossi e altre "facezie" al proprietario, ma anche avvelenavano  i presenti.
Spesso la tintura era applicata in modo così approssimativo, per lavaggio, che cadeva a pioggia mentre chi la indossava ballava o faceva chiacchiere.

ma anche la vedovanza era un problema, ci si aspettava che le vedove trascorressero un anno intero in "profondo lutto", indossando abiti completamente neri realizzati con un tessuto opaco che conteneva, oltre all'arsenico, anche il cromo e il catrame.

si arrivava a ricorsività, come il fatto dell'illustrazione sopra: non solo rappresentava vestiti all'arsenico, ma la stesa illustrazione è colorata con l'arsenico.

La cosa divertente che ancora oggi non solo vendono i vestiti dell'800, ma alcuni li indossano.


 Ma vi erano delle cose ancora piu' pericolose dei vestiti e della carta da parati, i fiori all'arsenico usati come guarnizione di vestiti e copricapi.

Le operaie (femminile poiché erano tali) nel mondo dell’industria-artigianato che preparava quei vestiti, quelle carte da parati e quei bellissimi fiori verdi schiattavano con noncuranza avendo a che fare tutta la giornata lavorativa con quella roba, spesso in polvere, e ricordiamo che la giornata non erano le poche 8 ore odierne.

 Il 20 novembre 1861, Matilda Scheurer, una produttrice di fiori artificiali di 19 anni, morì per avvelenamento pesante sul lavoro, non era la prima ma ne parlarono i giornali  essendo una donna giovane  "di bell'aspetto" (Greta insegna, no?).

Prendeva  le foglie artificiali, spolverandole la polvere verde che ovviamente inalava  e mangiava trasferendola dalle mani ad ogni pasto. 

La stampa descrisse lungamente la sua morte in macabri dettagli, dal vomito che avrebbe dovuto essere verde agli occhi verdi e via in un crescendo da opera letteraria SciFi.

Solo allora si comincio' a pensare che , forse, non era una cosa furbissima e nacquero comitati e gruppi che volevano porre fine a questa assurdità.

La stessa cosa che da decenni stava seminando irritazioni, ulcere fra chi si vestiva (e problemi piu' gravi non espliciti) e morti atroci fra le operaie che spesso avevano le mani sanguinolente, affliggeva mezza Europa e la Francia fu la prima a far diventare parzialmente illegale il verde arsenico, ma continuarono ad usarlo.

Almeno fino a quando la chimica moderna spazzo' via il verde di Scheele

Del resto per apparire si puo' anche morire, no?


 


3 commenti:

Ing Mauro ha detto...

Devo dire che questa serie sulla moda è particolarmente interessante, grazie.

Celso ha detto...

Avevo sentito che è possibile che anche Napoleone sia morto a causa del verde di Parigi.

Stefano ha detto...

C'era la leggenda dell'arsenico presente nella pittura murale nel suo esilio di S. Elena.
Piu' probabile un accumulo di metalli pesanti, un po' per le continue guerre (intossicazione da Pb), un po' proprio per le vernici tossiche.