lunedì, marzo 06, 2023

auto eletriche 1978

 


Quello che  non e' chiaro a molti e' che le auto elettriche non sono mai scomparse.

Ogni 10-15 anni qualcuno ci provava, nel 1978 presentavano queste 


anche in versione SUV (ricordiamoci le strade USA).

Molto UFO (la serie), non trovate?



La grande berlina familiare 1452 kg, oltre un terzo dei quali (589 kg) è dovuto al pacco batteria nonostante per contenere il peso, l'Endura e' costruito in alluminio e fibra di vetro.

La velocità massima e' 100Kmph e autonomia di circa 100Km.

L'idea era quella di usare batterie sostanzialmente sul mercato (ricordate da cosa partiva la tesla poi comprata da musko?)

Di fatto non e' molto diversa da tesla, anzi superiore, se tenete conto che tesla ha persino piu' massa nel sistema di batterie, arrivando alle 2T...


le batterie, inoltre,  sono montate in un cassetto estraibile montato su cuscinetti e vorrei che notaste le sospensioni da auto sportiva.

In pratica, se teniamo conto dell'elettronica degli inverter del 1978 e' notevolissima, ma ovviamente, come le sue antenate e successive non incontrava il pubblico.

non male, no?

Tenete conto che la tesla S pesa 2200Kg e questa se la mandate con il raddoppio di batterie allo stesso peso siete oltre i 200Km di autonomia con banali batterie al piombo prodotte per altri usi e semplicemente bloccate nel carrello estraibile.
Non e' difficile pensare che con batterie specifiche dalla forma meno "stazionaria" e integrate si potesse gia' fare di meglio.

Quando mi si parla della "grande tecnologia" di tesla rimango sempre perplesso.


16 commenti:

camu ha detto...

Interessante, ed ancora più curioso è stato per me scoprire che in realtà agli inizi del Novecento, le auto elettriche per un pelo non hanno preso il sopravvento!

blu-flame ha detto...

Camu le elettriche di inizio 900 soffrivano ESATAMENTE dei problemi attuali se tieni conto come era la mobilita'(nessuno avrebbe fatto 50Km lineari al giorno in un mezzo proprio).
La gente si spostava POCO, l'autonomia era preticamente la stessa che oggi ha la tesla da 100KWh.

Di fatto era piu' il problema della ricarica (non tutte le zone erano equipaggiate per quelle energie) e il fatto che non era istantanea.


L'arrivo della Ford T cambio' il paradigma: bastava andare in farmacia e comprare una tolla da 2L di benzina per fare 20Km all'istante.
Se poi trovavi qualcuno che potesse riempire il capiente serbatoio da 35L...

E la Ford uccise le auto elettriche.

Bisogna infatti ricordare che neppure la Brianza nel 1909 aveva un’infrastruttura elettrica, ma per fare un’infrastruttura di distributori e' una passeggiata.
In paese non avevi l'elettricita', e' costosa e complessa, ma metterci un serbatoio pieno di liquido ci metti 10 minuti.

Matteo ha detto...

Non sono un difensore dei veicoli Tesla, anzi, però confrontare un veicolo attuale che deve sottostare a numerose certificazioni di sicurezza che prevedono certi tipi di acciai, strutture deformabili, assistenze alla guida, sensori, ecc ecc e quel veicolo del '78 fatto in vetroresina con motore, batterie e poco altro, mi pare un po' forzato. Quel veicolo cosa avrà, 1/10 di stella Euroncap? E l'autonomia? Immagino che semplici batterie al piombo, pur carrellate e quindi facilmente rimovibili, non avranno tutta questa densità energetica.
Interessante comunque il raffronto per valutare l'evoluzione della tecnica.

blu-flame ha detto...

Matteo e' chiaro che confrontare un veicolo del 1978, quando da noi il lusso era la fiat 128, devi porre dei "pesi".

Il carrellamento implica una ricarica in 5 minuti, cosa che la tesla non puo' fare (salvo distruzione di batterie e rete).

Poi certo e' piu' simile a certe sportive (vedi F40 sfigata e altre cose da due soldi, ma piu' divertenti) con un traliccetto e sopra il plasticone, e avra' limiti di vario tipo.
Per esempio non penso che l'inverter fosse usabile come quello a cui siamo abituati, probabilmente buttava via un pozzo di energia.

Pero', se ci pensiamo bene, una tesla e' di fatto piuttosto arretrata essendo un veicolo come tanti a cui hanno piazzato un pacco batterie nel pianale.

Di fatto la S e' una imitazione di una vecchia XJ350 (un veicolo prodotto di serie nel 2003, non un affare da laboratorio) con tolto il motorone e infilato il paccone.

Se prendi una EV1 e' molto piu' evoluta di una tesla, in ogni ambito, se poi la "prezziamo" per l'epoca e' un mostro.

Tiziano ha detto...

Sarebbe interessante capire perchè per le auto elettriche odierne i Km di autonomia sono ipotetici perchè fa freddo/caldo - autostrada/urbano - stile di guida e sono insomma macchinacce inutili, mentre questa stupenda auto suv del 1978 aveva sicuramente 100 Km di autonomia con batterie al piombo.
"Non e' difficile pensare che con batterie specifiche dalla forma meno "stazionaria" e integrate si potesse gia' fare di meglio."
Davvero? Ma di quale capacità energetica stiamo parlando?
Sono curioso.

blu-flame ha detto...

Tiziano le batterie al piombo non sono cambiate dal 1978, prendi le batterie dei muletti che sono quadrate e sappi che le tonde sono leggermente meglio.
Diciamo che grossomodo con i connessi le Li sono circa 4 volte piu' capienti per Kg ma non sono riciclabili.

E' interessante notare che le batterie al Pb possono fare piu' cicli delle litio.

Inoltre le NiMH hanno densita' comparabili con le litio, costano meno, pero' con quasi 10 volte i cicli di una litio, ma sono un incubo da caricare.

Il successo delle litio e' che sono come facili da usare come le Pb, ma piu' leggere



Stefano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano ha detto...

Non sapevo che le Li facessero meno cicli delle NiMH.
E che la curva di carica delle NiMH fosse piu' complessa delle Li, ero convinto del contrario. Le vecchie pile NiMH le ho sempre caricate con dei caricabatterie scrausi e a parte qualche surriscaldamento (mai esplosione) non ho avuto problemi. Poi, capisco che la scalabilita' incrementa esponenzialmente i problemi. Per una batteria da automodello LiPo ho dovuto prendere un caricatore apposito con terzo connettore di controllo.
(OT: perche' non si possono modificare i messaggi, almeno per qualche minuto? Tocca cancellarlo e ricopiarlo. Nulla di difficile, pero' poi compaiono commenti cancellati.)

blu-flame ha detto...

Stefano
per caricare una litio basta in sostanza un limitatore in tensione: fornisci 4.2V si carica per 4.2V, se non esageri come corrente e' un alimentatore che fai ad occhi chiusi e se scrauso la limitazione e' gia' by design e ti basta una resistenza.
Per caricare una maledetta NiCd/MH l'incubo e' che non ti dira' mai quanto e' carica fino a che non e' scarica.
Quindi il modo piu' semplice e' fornire l’elemento di una CPU che memorizza gli elettroni che passano e avere a bordo una curva di efficienza ed eta'.
Se non hai questa costosa fortuna devi provare a vedere differenze (deltaV) microbiche di scostamento della tensione durante la carica, non a caso il 99% dei caricabatterie fallisce prima o poi.
Non a caso le batterie degli eletttroutensili con CB sempliciotti massacrano le batterie NiCd entro 50 ricariche (ricariche, non cicli) e hanno diffuso la leggenda dell'effetto memoria (non che non esista, ma non avviene in moltissimi usi)

nel 1994, dopo aver litigato con diversi distruttori di batteria (se carichi una NiCd in tensione la uccidi anche con una singola carica se hai fortuna) scrissi un testo e siccome era sull'HAM radio (packet) era solo estuale ed ora si e' mangiato i caratteri sui nuovi browser...
spero che sia utile.
http://allarovescia.blogspot.com/2008/04/ni-cd-ni-mh.html

Diciamo che le litio hanno migliorato tutti i piccoli utilizzatori NON perché effettivamente migliori per quell'uso, ma, banalmente, perché hanno evitato che progettisti ignoranti bruciassero le batterie in settimane, per non parlare degli imbecilli che le usavano.

Parliamoci chiaro, avere un trapano che dura 3 volte a parita' di prezzo, avendo 5 volte le ricariche anche se pesa 40grammi in più non e' male.
Idem una radiolina.
Ma se il CB disintegra la batteria in 10 giorni, abbiamo un problema.

Anonimello ha detto...

Ho seri dubbi che in quell'auto ci sia un inverter. È più probabile che abbia un motore cc

Xochi ha detto...

Mmm vado a memoria dalle lezioni di elettrochimica ma: le NiMh non hanno anche una minoere densità energetica volumetrica oltre che gravimetrica rispetto a quelle a ioni di litio.

blu-flame ha detto...

Xochi, certamente.
Ma se devo fare un affare come la AMI che costa come una vettura vera, forse forse...

Leamington ha detto...

Scusate, ma le batterie da muletto non sono piene di solforico? Non so voi, ma a me non va l'idea di farmi una doccia col solforico se qualcuno mi tampona in strada.

blu-flame ha detto...

Leamington, scusa, ma essere centrato da materiale che a contatto dell'aria brucia, stile napalm, come le litio e' piu' divertente?
Lo ricordi come bruciano le batterie al litio, vero?
http://allarovescia.blogspot.com/2022/06/india-elettrica-salsa.html

e non si limitano a subire la frza di gravita'

Anonimo ha detto...

Ah ok, ricordavo che i muletti con batteria ad acido non possono viaggiare per strada proprio per quel motivo. Evidentemente ricordavo male.

blu-flame ha detto...

e' possibile che ci siano delle normative, come del resto e' possibile mettere l'acido nel gel o fare sistemi di contenzione.
Mentre le fiammate delle litio sono dure da fermare.
Comunque ci sono motorini omologati con batterie al Pb e Ni-MH in forma liquida.
non so delle normative e se attuali

Comunque i muletti non essendo targati per strada non potrebbero viaggiare neppure se sono le versioni diesel.