lunedì, giugno 22, 2015

boxNcone 8/28

project

Il progettare: giocare agli dei! 

Il progetto del sistema acustico prima di partire alla ricerca dei componenti deve provenire da un'idea in testa.
Deve esserci una destinazione per partire, no?
Capita troppo spesso che si comprino cose “carine” e poi si voglia farle funzionare insieme, tipico del car audio ma visto in tutte le declinazioni.
Prima di partire bisogna sapere dove si vuole andare,no?
In genere ogni progettista ha delle macrofamiglie in testa dalle quali partire: come i colori base per un pittore.
Io tAAAAAAAnti anni fa (da 15-16enne) avevo piu' o meno queste che vi racconto perche' appunto ingenue e semplificate nella testa di un pischiello:

Discotecaro:
Tanta Tanta efficienza per fare casino con pochi watt.
Tanto midwoofer.
Una sovra-risposta a 60-70Hz e NULLA sotto i 50circa.
Truciolarone spesso senza coimbentante o quasi.

Anche se non esiste niente sotto i 60  non se ne accorge nessuno: insomma la pompa da discoteca ma niente bassi seri.

Irradiazione angolare ridotta il piu' possibile.

tweeter pomposi come alcuni motorola o caricamenti a tromba.
Se gli alti scompaiono dopo i 14KHz il paninaro non se ne accorge neppure: le sue orecchie sono andate come la testa. 

Medi in secondo piano.


Riesce bene in reflex. Il TW se a tromba e piezo emettera' di piu' perche' i panini amano stare davanti alle casse e la becera  trapanata alle orecchie sara' accolta come “feel the poweeer” anziche' una sofferenza dentistica.

In pratica e' facile salire sopra i 103dB di efficienza che vuol dire che con un ampli da 40W fai lo stesso volume che avresti con molte casse hifi spinte da un costoso ampli da 1000W.

Fai una festa e ti chiedono “Cavolo quanta pompa, ma dove' l'ampli?

Tu gli mostri un Technics suv-qualcosa da 60W e loro ti dicono

Ma e' impossibile! Devono essere almeno 2000Watti!

E tu che hai messo le casse nello spigolo parete-soffitto-altraparete per incrementare ancora di 3dB capisci di aver davanti uno che sa dire solo “minkia ke watti”


Riassunto: una risposta in frequenza eccessiva sulle mediobasse e sulle medioalte, un buco in mezzo per un pubblico che e' sordo e stolto ma vuole sentire forte.



HiFi but rock
Risposta il piu' possibile piatta, i bassi, quelli veri, devono esserci e gli alti pure.
L'efficienza e' importante ma non e' una priorita' assoluta.

L'idea era quella di cercare i medi seri con i bassi che potessero all'occorrenza essere allegri ma senza ovviamente rinunciare agli alti.

Insomma tutto e di piu'!

Pensai che un 3 vie con un woofer ENORME (32cm) e un tweeter zampalesta potessero essere amici miei con un allineamento B4 in bass reflex e un midrange un po' basso in cassa chiusa.

Per passare da Bach a Bowie, da Beethoven ai clash doveva avere una grande dinamica.

Poi scoprii, prima di passare alle vie di fatto, che qualcuno fece molto elegantemente e ad un prezzo non altissimo qualcosa cosi': Le JBL L112. Inutile reinventare la ruota.

Oggi esistono ancora in commercio le sorelle  di quelle: le 4319, 4307 eccetera. Non sono regalate ma una coppia si trova sotto i 2500E e vi assicuro che e' difficoltoso sentire meglio spendendo cifre anche doppie.





Spendo poco ma vado senza troppo sbrago
Buon tweeter, risparmio sulle finiture (aka truciolarone rinforzato a vista, coimbentante a gogo' e spigoli vivi) woofer da 20cm che sale  per fare un 2vie.

Estetica orribile Xover semplice scegliendo altoparlanti“giusti” per la bisogna che non avessero a che dire accoppiati insieme.
Rinunciare a bassi profondi in cambio di qualita'.
Poco si, ma buono.
Ovviamente in sospensione pneumatica per scendere il piu' possibile alla chetichella e scomparire con grazia.

Qualcuno ha detto canton xi270?





Qualche anno dopo i miei 17 anni mi imbattei in un affare mostruoso: un subwoofer della audio-pro.
Con i suoi quattro woofer, ma soprattutto con una progettazione mostruosa, irraggiungibile da un costruttore non ai vertici alimentari della savana: aveva prestazioni incredibili.

Faceva sentire cose inudite e con livelli mai sentiti prima.
20Hz con 110dB. Cavolo!
esisteva ancora del suono la sotto e se ne trovava tanto con i B4-200!




Inutile dire che mi innamorai dei sub-woofer...


Quindi nacque... l'incubo:
sostanzialmente un 4 vie con tweeter in seta,
mid in seta a cupola (come era di moda in quegli anni),
woofer da 25 cm: un affare gia' caricato in reflex che sulla carta scendeva a 50Hz -3dB,
e la mostruosita'di un doppio woofer in push-pull da 35cm (per due, ricordo!) con il temerario obbiettivo dei 25Hz -3dB. Il tutto con “soli” 1200litri di volume... rimasti sulla carta.

Dopotutto basta togliere un paio di armadi dalla stanza e fare un assegno automobilistico,no?

Quando sentii il plusS+C  di canton, un minisatellite con tweeter in seta e woofer con corsa lunga e sub in sospensione pneumatica (da pochi litri) dal costo ridicolo rispetto al mio incubo capii di essere un idiota dinnanzi a dei geni.
Il fatto che sia rimasto in catalogo 25 anni la dice lunga sulle caratteristiche del sistema, no?




Queste cose le riporto perche' semplici elucubrazione giovanili con l'ingenuita' verso tematiche come costi e approfondimenti per quanto molto esatti come l'altoparlante disco oggi preso a modello costante (evidentemente le idee che girano sono sempre le stesse) da molti altoparlanti di basso costo che devono MOSTRARE la grinta che non possiedono, sono appunto semplici e banali esempi.

Inoltre racconta che se lo scopo dell'autocostruzione e' raggiungere un'obbiettivo bisogna sapere anche che non sempre i nostri figli sono il massimo ma molte volte, con un costo minore, si raggiungono risultati simili gia' pronti cotti e serviti in tavola.

Spesso ho visto autocostruzioni costose al limite della follia suonare ai punti come apparecchi tutto sommato modesti.
Essere consci degli obbiettivi e dei limiti e' il prima mantra dell'autocostruzione.

Anche la scelta da cliente passa per la stessa strada: se non si sa e' meglio soprassedete o sparare a caso ma soprattutto tacete perche' davanti ad un esperto venditore vi rifilera' cio che non conoscete ma chiedete (subwoofer, megapixel, hd, turbo, led...)

Il motivo di questa piccola disamina e' sempre quello:
si deve partire da cosa si vuole OTTENERE e MAI dagli altoparlanti.
L'altoparlante viene dopo la carta.
carta
Molta carta.
Moltissima carta

3 commenti:

Max ha detto...

Sì, diciamo che l'autocostruzione può avere senso laddove in commercio non esistano prodotti equivalenti. Se il mercato dei diffusori da bookshelf e delle classiche "torri" è ipersaturo, salendo di dimensioni e volumi (ovvero cercando woofer di dimensioni consone) l'offerta si dirada parecchio e i prezzi salgono vertiginosamente. Ho sempre trovato interessante il progetto TFS di Renato Giussani (venuto a mancare non molto tempo fa). È un diffusore a tre vie con woofer da 12" caricato in reflex, midrange da 8" in volume dedicato e tweeter leggermente caricato. L'ultimo aggiornamento lo puoi trovare qui: http://service.ebacoustic.com/press/Giussani_AC2_TSF2.pdf - Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi.

Anonimo ha detto...

in effetti giussani andrebbe citato se si parla di sta roba come un escursus sull' amplificazione (quella vera) prima o poi :D....

comunque.. di belle progettazioni di diffusori fatte con le "palle"... fino agli anni 90 ne abbiamo avute...
dynaudio tannoy, klipsch...celestion (dio mio la serie F) kef.....
io ammetto di non amare molto il 3 vie, a volte troppi compromessi di crossover.

blu-flame ha detto...

grazie max, il PDF e' interessante.
Non capivo perche quel cattivone non scrivesse piu' post cosi' simpatici... adesso ho scoperto che e' morto.
Aveva un buon motivo per non scrivere piu' nulla...
Scherzi del digitale...