È divertente certe volte capire che se una notizia non è populista non va data pure la profilate in maniera che non sia.
L'altro giorno si suicida l'ennesimo imprenditore italiano. Secondo gli standard dei sindacati ormai è un lavoratore a rischio dello Stato dovrebbe riconoscergli un'indennità.
È una notizia passata parecchia sordina per due motivi innanzitutto lo diciamo subito per l'età della persona, 73 anni.
Ma soprattutto perché è ricco.
Vediamo di capire come sono state impostate tutte le pagine di giornali.
Gli istituti di credito avrebbero chiesto all’azienda di rientrare dal debito che ammonterebbe a decine di milioni euro.
questo e' quello che dicono messo in maniera che sottintenda chissa' quale ruberia.
fatturato 324 milioni milioni di euro.
duemila dipendenti
15 stabilimenti 12 in italia
Cina
India
Romania
12 filiali commerciali in
Francia, Spagna, Germania, Polonia, Ucraina, Turchia, Russia, Nord
America, Cina, India, Romania e Iran.
Vediamo di capire:
questo signore nonostante l'elevatissima pressione fiscale in Italia rimane l'unico che non solo continua a essere così spesso per produrre nella terra italica ma addirittura sta continuando ad avere una crescita esponenziale che l'ha portato in qualche decina d'anni da zero fino a 324.000.000 di euro.
Non è un segreto per nessuno che un'azienda in espansione abbia fame di crediti che possono arrivare a una parte consistente del valore dell'azienda.
Inoltre tutte le aziende hanno il problema di pagare le materie prime che verranno poi saldate dall'utente finale solo distanza di molti mesi. Per questo ci sono molte categorie di aziende che sostanzialmente pagano la materia prima attraverso banche.
Metterla giù dura dicendo che le banche volevano indietro decine di milioni di euro la fa sembrare strana ma penso che per un gruppo come quello possa essere normale avere la metà del fatturato con le banche.
Però oggi è difficile anche per le banche perché come abbiamo visto in passato le leggi che ha fatto ad esempioBersani pensando di proteggere gli operai in realtà li ha resi dei senza lavoro perché Ha dirottato la quantità di denaro che finiva nelle aziende.
La stretta creditizia ovviamente influisce su tutti ed insieme all'elevata pressione fiscale dovrebbe far gridare al miracolo in quelle aziende che riescono nella crescita nonostante tutto.
Anche quelle notizie che si sono potute vedere attraverso le varie redazioni on-line dei vari giornali italiani sembra quasi che questo abbia rubato 20.000.000 di euro, per altri giornali 10, e debba restituirli e per questo si è suicidato.
20.000.000 di euro sono raccontati con una cifra enorme, che sicuramente lo sono dal punto di vista assoluto per una persona fisica ma non lo sono per un'entità, l'azienda, che ogni mese incassa quella cifra.
Nessuno di costoro dice che l'azienda questione come minimo sarà esposta di 100,120.000.000 di euro. Perché è nella natura delle cose che un'azienda in fortissima espansione debba investire e per investire o trovi babbo Natale, o trovi qualcuno che ti compri oppure fai i debiti.
Proporzionalmente parlando è molto più indebitato l'italiano medio quando stipula un mutuo visto che l'unico valore che possiede è lo stipendio che può svanire mentre un'azienda insidiata pesantemente sul mercato possiede il valore dell'azienda stessa sommato alla posizione di mercato. Ci sono aziende che sono state comprate esclusivamente per una di queste due voci come ad esempio compaq è stata semplicemente soppressa per le quote di mercato che possedeva.
La morte di un pisquano che ha portato centinaia di lavoratori in Italia e ha creato un'azienda in crescita dovrebbe già finire nelle prime pagine.
Se poi questo si suicida e pare che sia successo per una stretta creditizia di una cifra tutto sommato coerente con l'azienda stessa dovrebbe finire in prima pagina.
Eppure nei vari telegiornali più ascoltato, la televisione non la guardò più da un pezzo, nessuno ha parlato di costui.
Ma noi mi raccomando in questi giorni continuiamo a parlare del fatto che è così bello pagare vitto e alloggio a milioni di disperati che arrivano in Italia e che abbiamo deciso di ospitare sulla nostra terra nonostante l'Europa ci abbia già detto più volte che non li vuole senza mezzi termini sia a parole sia fattivamente nell'ultimo decennio.
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