La legge sui cookie è l'ennesima
grande porcata, non mi meraviglierei se in sede europea sia stata
spinta dagli italiani, oltretutto peggiorata dalla normativa italiana
che quando ha recepito la normativa europea ha pensato di complicare
ulteriormente.
Prima di addentrarci in tecnicismi,
visto che alcuni di coloro che leggeranno questo scritto senza una
preparazione precedente.
Il cookie assomiglia un pochino a quei
timbri che metteva l'usciere della discoteca quando volevate uscire
cinque minuti per prendere qualcosa in auto e rientrare senza pagare
due volte il biglietto.
In pratica visitando un sito sul vostro
programma per visualizzare i siti Web viene incollato, memorizzato,
un piccolo adesivo che non solo porta il nome della discoteca ovvero
sito che avete visitato ma anche un numero di matricola e volendo
altro.
Grazie a questa particolarità il sito
Web è in grado di riconoscervi in maniera chiara e ad esempio per
una seconda visita potrebbe evitarvi la noia di richiedervi la
password.
Ancora, potrebbe portarvi sulla vostra
pagina preferita.
Alcuni di questi biscottini possono
essere letti non solo dal sito che li ha appoggiati ma anche da siti
terzi.
Questo permette ad esempio che se
andate sul sito di vacanze a cercare dei camper andando poi su
Amazzonia.com Gli venga offerto un caricabatterie a 12 V come
pubblicità sul laterale.
Se poi andate su Facebrooko le
pubblicità a lato saranno di ristoranti della località che vorrete
visitare.
Questo e' permesso dal fatto che tutti
questi attori si parlano scambiandosi informazioni del tipo “il mio
bollino 38.911 mi ha chiesto informazioni sulle Galapagos”.
Questa informazione è molto importante
se vogliamo profilare il cliente.
Questa tecnologia esiste da decenni e
inoltre ha una particolarità molto importante mio giudizio: il
riconoscimento non è fatto prescindere ma è a pieno controllo
dell'utente bollinato.
Infatti basta andare nel menu di
qualsiasi browser per poter vedere tutti i biscottini. Possiamo
decidere di cancellarli tutti, di tenerne solo alcuni, di vedere chi
usa questa tecnologia (tutti) o persino possiamo navigare schifando i
cookie (se ci riesce).
Non è quindi un problema dei server ma
è semplicemente un modo che sia molto esteso completamente
controllabile dall'utente senza bisogno di Addon particolari o di
conoscenze particolari. Il motivo per cui nessuno ha mai rotto le
scatole su questa cosa, persino quelli del movimenti per il free
software, è perché sono maledettamente comodi e controllabili.
Adesso arriva la nuova legge che nella
versione italiana è un attimino complicata.
In pratica c'è la necessità assoluta
di manifestare l'uso dei cookie. Visto che li usano tutti, tutti
dovranno farlo.
A mio giudizio sembra più semplice al
momento dell'iscrizione a un qualsiasi fornitore del Web che venga
mandato a casa un semplice foglio con scritto a caratteri cubitali:
Internet usa i cookie:
avendo fatto un contratto riceverà
dei cookie
questa e' la maniera giusta, poi
costringere tutti i siti a fare salti mortali per presentare una
stronzata del genere mi sembra quanto meno bizzarro.
In realtà finora abbiamo parlato di
cookie che vengono chiamati tecnici perché non raccogliamo più di
quel tanto d'informazioni ma se noi dovessimo raccogliere delle
informazioni inerenti a quante volte il bollino 128.742 ci ha
visitato ecco che scatta un'altra follia:
dobbiamo avvisare il garante attraverso
una complessa procedura che costa anche 128 euro di spese non ben
chiare del fatto che noi profittiamo il cookie.
Attenzione non la persona, il bollino.
Questa cosa alquanto bizzarra perché
se è vero che molti terranno quel bollino per mesi se non anni è
anche vero che cambiando apparecchio oppure cancellando con
l'apposito comando il biscottino la propria identificazione salta.
Avremo nel database in realtà più volte la stessa persona e non
possiamo identificarla con chiarezza.
Altre volte possiamo identificarla con
i dati, e qui mi sembra lapalissiano che una volta che una persona
introduce propri dati essi siano li, di registrazione per poter per
esempio fornire altri servizi a queste persone.
Per esempio possiamo come fanno molti
siti dire all'utente quando è l'ultima volta che si è presentato da
noi, quante volte settimanalmente viene da noi. Cose che ci racconta
in maniera esplicita la maggior parte di forum. Mi sembra ovvio che
se questi dati vengono forniti all'utente sono a disposizione anche
gli amministratori del sistema senza dover scomodare chissà quale
nuova logica.
Ma ancora siamo in una situazione che i
dati server non sono altro che i dati che spontaneamente hanno dato
gli utenti,
gli stessi dati che sono cancellabili
attraverso la cancellazione dell' account,
in maniera specifica sui cookie che
sono cancellabili in un istante semplicemente con un clic e senza
dover neppure dover essere collegati a Internet.
Io finora la necessità di una nuova
legge non l'ho mica vista.
Perché se qualcuno è sfuggito che
cos'è un cookie ma soprattutto e' passato inosservato negli ultimi
vent'anni io dubito che una legge, così stretta, abbia qualsivoglia
tipo di vantaggio per l'utente. Al limite e noioso dover cliccare su
tutti i siti “sivabeneaccetto”.
Detto questo esiste anche un problema
tecnologico.
Deve contenere tutti gli elementi
previsti dalla legge, descrivere analiticamente le caratteristiche e
le finalità dei cookie installati dal sito
Dicono sti poLLitici (gruppo di fenomeni
che cercano di accendere il telefono con l'accendisigari, quello a
gas.).
Questa nuova legge presuppone che venga
dato l'elenco di tutti i che vengono utilizzati.
Spesso, soprattutto
su piattaforme abbastanza aperte “ castello di carte” non sempre
è così facile capirlo.
Molti siti sono stati creati
utilizzando sostanzialmente un enorme .ZIP che conteneva un malloppo
sopra ad un server LAMP.
Un'operazione che ormai possono fare in
tanti visto che con i vari script di configurazione anche un
imbecille può tirar su un sito.
Peccato però che entro questa
semplicità esterna in realtà c'è un enorme complessità interiore
che è difficile da comprendere anche a chi e' evoluto.
Per esempio lanciare un forum o uno
dei tanti wordpress lo si fa in 15 minuti circa e mano mano che il
sito procede spesso volentieri si aggiungono pezzi alla piattaforma
di base.
Cosa facciano questi pezzi non è molto
chiaro, spesso l'insieme assomiglia piu' a un groviglio, ma alla
fine funziona (beh, piu' o meno).
Lo stesso discorso per tutta una serie
di oggettini carini che si mettono nei siti di questo tipo come
possono essere le statistiche oppure i banner pubblicitari e persino
il video che si vogliono condividere.
Ognuna di queste aggiunte in realtà
porta con sé dei biscottini e magari contengono il fatto di aver
utilizzato il volume del video maniera più o meno elevata o nel caso
di YouTube per esempio cerca di capire qual tipo di video piace per
poter proporre alla fine dell'esecuzione qualcosa di similare.
È facile capire che alla fine neppure
il gestore del sito sa esattamente quali e quanti di questi
biscottini sono stati rilasciati sul browser del visitatore ma la
normativa impone che ve ne venga fatto sostanzialmente un elenco e
soprattutto che venga fatto un link al fornitore del biscottino dove
spiega la loro privacy.
È abbastanza facile da intuire che
l'unico modo che un sito qualsiasi voglia a linkare la pagina
delle privacy di un Microsoft o di Google consiste nell'andare tutti
i giorni a vedere se si è spostata.
Questo è una delle cose che abbastanza
ridicola.
Inoltre, sempre una normativa,
imporrebbe la possibilità di scegliere se accettare tutti i
biscottini oppure accettare solo quelli provenienti dal sito stesso e
non ad esempio quelli che possono provenire da piattaforme come la
già citata YouTube.
“e consentire all'utente di
selezionare/deselezionare i singoli cookie.”
Anche in questo caso risulta pressoché
impossibile per un gestore di un sito dei tanti, immagino anche molti
e-commerce se di vario tipo prepronti (es magento), andare maneggiare
il codice per poter ottenere questa granularita' così spinta. Anche
perché appena si riesce, spendendo molti soldi, a ottenere una
simile cosa la versione successiva della piattaforma, spesso molto
consigliata per via dei vari problemi di sicurezza che hanno i vari
PHPsites, raderebbe a zero questa caratteristica.
Il tutto per ottenere cosa, caro
legislatore ignorante? Quello che il browser e' in grado gia' di fare
senza rompere il azz al gestore del sito.
Ancora più radicale e la situazione
per quelli che per esempio pubblicano un sito, tipicamente un blog,
su una piattaforma di cui non sono amministratori.
Per esempio io
sono utente di una piattaforma chiamata blogger di cui non ho
controllo di nessuna parte del suo codice ne posso modificarlo anche
se sarei in grado.
Non sono proprietario neppure dell'URL,
non avendolo pagato.
In pratica per questo sito, che sarebbe
mio ma non è mio, sono responsabile o meno per i "cosi" caricati?
Quando blogger ha peggiorato l'interfaccia
utente per caricare i dati non ho potuto fare nulla: perché dovrei
essere obbligato a fare qualcosa in questo frangente?
In questa situazione sono moltissimi
siti ospitati da aggeggi più o meno simili che risiedono in paesi
extraeuropei, dove la tecnologia è cosa buona e giusta e non è
punita, la responsabilità è mia che tengo il blog all'interno di un
contesto più ampio oppure e responsabilità del gestore e
manutentore del sito nonché proprietario dello stesso?
Come vedete non è una risposta facile.
Altra bizzarria, difficile da scoprire
in quanto chi lo subisce solitamente non è un esperto di
informatica, è l'uso dei cookie da parte dell'hosting.
.
Spesso e volentieri chi utilizza delle
piattaforme più o meno gratuite (o a basso basso prezzo) e più o meno
gestite da terzi per semplificare la pubblicazione del sito gestisce
delle statistiche che ovviamente sono ottenute attraverso l'uso dei
cookie.
In quel caso, anche se la pagina Web in
questione è semplicemente una singola foto del figlio che si lancia
dal seggiolone e in questa accezione non dovrebbe fare nulla che
riguardi la normativa che finora ci ha annoiato, secondo alcune
interpretazioni dovrebbe comunque non solo comunicarlo ai propri
visitatori ma anche indicare l'indirizzo al quale poter consultare
la gestione degli stessi.
Follia allo stato puro.
Ma la cosa più ridicola e che l'unico
modo con cui riusciamo a sapere se quel dato browser accetta o no i
nostri cookie è sostanzialmente infilandogli un cookie addosso. Un
altro.
Ancora il garante dice: “conservare
la documentazione dell’avvenuto ottenimento del consenso a
trattamento tramite l’uso del banner”.
Nessuno lo dice ma è la naturale
conseguenza di tutto quello detto prima se non fosse che il garante
stesso accetti l'uso del biscottino per ricordarsi dei biscottini.
Ancora una volta la legge che contraddice se stessa.
Ma la cosa più tragica, e forse
l'unica che fa capire quale sia il livello di stupidità di chi ha
fatto la norma, consiste nel fatto che nelle norme che il gestore del
sito deve scrivere all'interno del sito è sostanzialmente il manuale
istruzioni del browser.
Mi sembra criptico?
In pratica gli si chiede di pubblicare
il manuale istruzioni.
Di una cosa che non vendete voi, e non è
vostra.
E' ia assoluto una scelta dell'utonto che per assurdo
potrebbe aver deciso di usare (HARGH!) un browser che non e' in grado
di cancellare/gestire i biscottini.
E io dovrei scrivere COME gestire dei
browser?
Ma poi quale, quali?
Quello nuovo, edge, quello vecchio che
sconsiglio, exploder, quello simpatico, FF, quello senza comandi,
crome, quello blu, cromium, quello di linux. Quello di IOS oppure
opera che e' molto rosso?
E quando uno usa un TV dove azzerola
sta quel £$%$& comando?
Mica posso chiedere e pubblicare tutti
i mauali dei tv, frigo, stampanti e telefoni che vanno su internet
con un dannatissimo browser!
La continua richiesta di
questa roba qui su tutti i siti in maniera multipla, ricordiamoci che
i cookie di terze parti dovrebbero essere accettati in maniera
separata dei cibi provenienti dal sito originario, l'unica cosa che
possono provocare e che l'utente non legga nulla e Schiacci ok pur di
farla finita questa manfrina assolutamente inutile.
Così facendo diviene completamente
inutile e paradossale.
A fronte come, abbiamo visto,
dell'inutilità della cosa, il cookie tutto sommato lo gestisce
l'utente e non il sito, il garante ha proposto delle bellissime multe
fino a 120.000 euro che possono anche aumentare a seconda di quali
caratteristiche ci siamo dimenticati di non entrare nelle nostre note
sulla privacy.
Sicuramente questo enorme capitale come
multa è stato dato per poter punire le grosse corporation che a
fronte di tre o 4000 euro di multa potrebbero preferire di non
apporre modifiche così pesanti a un sito che è costato milioni e
funziona assai bene. Però è necessario specificare che quanto meno
sia assurda tutta l'impalcatura legislativa.
Stiamo parlando del fatto che si sta
cercando di punire chi traccia, non un'identità, ma un bollino che
può essere rimosso in qualsiasi momento.
“Deve richiamare, infine, la
possibilità per l'utente di manifestare le proprie opzioni sui
cookie anche attraverso le impostazioni del browser utilizzato.”
Ecco, forse è questo il vero motivo
per il quale c'hanno tanto fratturato gli zebedei.
Hanno scoperto che molti paesi, come
l'Italia, hanno continuato a insegnare in malo modo tutta una serie
di cose come il latino.
Con il risultato che non solo il latino
non lo conosce nessuno ma anche le cose essenziali, soprattutto
quelle, non se le fila nessuno.
Il rincoglionito medio che compra un
coso che cosa sopra Internet ovviamente il manuale istruzioni lo
schifa.
La classe di persone che quando non
vede l'icona del browser sconsigliabile chi chiede perché non c'è
più Internet e tu al telefono cerchi di capire se è caduta
effettivamente la connessione Internet oppure la scimmia ha spostato
il link al browser.
Perché dopo anni di scuole fatte con
il sedere, basti vedere le stupidate che dicono durante le
manifestazioni gli insegnanti, ovviamente l'utonto non è neanche in
grado di andare a leggersi il manuale schiacciando il tasto HELP.
Quando lo dici in genere alla
segretaria, quella che si reputa esperta di Excel, sgrana gli occhi e
ti dice ma va'? Esiste il manuale di eccel schiacciando un tasto?
Ecco il garante spera che tutti questi
problemi:
la scarsa scolarizzazione,
l'incapacità di utilizzare qualsiasi
oggetto digitale,
la mancanza di allenamento nel seguire
percorsi logici
e la più completa allergia
qualsivoglia manuale istruzioni
dovrebbero essere tutti appianati da
questa nuova legge dove i gestori dei siti spieghino in maniera
accurata come utilizzare quella cosa sconosciuta che e' il browser.
Forse anziché chiamarlo garante alla
privacy dovrebbero chiamarlo jo condor.
Perche il nome della legge con quanto
sopra non ci azzecca proprio:
Individuazione delle modalità
semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per
l'uso dei cookie - 8 maggio 2014
Io direi cosi'
“obbligo dell'istruire massa di
caproni raglianti di cui ci siamo dimenticato per 40 anni da parte
dei gestori dei siti”
In pratica sostituiamo con un “si
accetto” 30 anni di ignoranza e l'uso della PEC. Tutto cancellato,
anche se la PEC continua a non morire: la cacca non muore, puzza e
basta.
Come al solito è forse vero che il
tracciamento del bollino non è bellissimo dal punto di vista della
privacy ma in un mare di squali occuparci della voracità del pesce
rosso e' quanto meno fuori luogo.
Abbiamo trasformato la navigazione web
in una schifezza per ottenere una serie di click su
“si ok non mi
romper con sto banner”
che anche dal punto di vista energetico
consuma MOLTO piu' del tremendissimo LED ROSSO dei grillini.
Pensiamo per un istante a una delle
molte trapanate nel sedere con punta HSS del 45 (montata su un demolitore pneumatico da 2500W).
Pensiamo all'applicazione banale per
messaggi istantanei fatta su misura per i poco dotati di neuroni, whatsapp.
Proporzionalmente il garante dovrebbe
andare un esercito alla sede e demolirla.
Fino alle fondamenta.
Magari usando
l'atomica.
Sì, perché noi ci preoccupiamo della
presenza di un determinato bollino, removibile ricordiamo, ma non ci
curiamo whatsapp.
La chat per poco dotati ricordiamo che
localizza la persona per una cosa molto più intima e che non cambia
mai per decenni: il numero di telefono.
La società ha nei propri server il
numero di telefono di tutti i conoscenti di quella determinata
persona può in base a questo costruire enormi alberi di conoscenze
arrivando profondità di relazione che la stessa persona fisica non
conosce e' banale.
Whatsapp inoltre memorizza i movimenti
che fa l'utente durante la giornata ed è in grado di interpolarli
con gli altri del network sapendo esattamente chi vedi e con chi si
trova anche se non sta utilizzando il servizio stesso.
Detto in soldoni so con chi ti vedi e
quando anche se non gli mandi neanche un messaggio!
Da nessuna parte e' scritto se queste
informazioni vengono memorizzate e per quanto: in pratica tra una
decina di anni se la società volesse di ricattare qualcuno, anche le
anime più pie, sarebbe in grado di farlo con la mole di informazioni
che oggi transitano dal loro server.
Dinanzi a queste cose, che io reputo
enormi, anche se la maggior parte di gente pare che se ne strabalti
visto che le usa senza avere il mio terrore, Noi stiamo preoccuparci
dei cookie.
Come dire che abitiamo Cernobyl e
stiamo leggendo il giornale nel giardinetto davanti la centrale
mentre si sta scoperchiando con boati, lapille, pezzi di carbone e
materiale fissile e radioattivo che ci precipitano attorno il nostro
pensiero, in quel momento, sarà tutto orientato alla scorengia fatta
da Giovanna in ascensore l'altro giorno. Le puzze in ascensore sono
una vera iattura pensiamo mentre una tubatura ci ha stacciato un arto.
Possiamo essere tutti d'accordo sul
fatto che i cookie possono essere traccianti ma se è necessario
comunicare in maniera così specifica di una cosa che è
assolutamente nella norma delle cose da più di 20 anni tanto che
molti siti non possono tecnicamente funzionare senza biscottini
Proporzionalmente situazioni quel come
quelle di whatsapp dovrebbero ricevere multe miliardarie in euro per
non informare 70/80 volte al giorno il proprio utente di quello che
sta capitando che a mio giudizio è piuttosto grave.
Ma si sa chi fa le leggi e' spesso
eletto per quanto e' dalla parte “giusta”, ovvero e' giusto,
tosto, simpatico, ci fa ridere o e' personaggio.
Che sia capace di mangiare un gelato
senza spalmarselo sulla fronte non e' importante.
Prossima volta, mi raccomando, fate mettere OBBLIGATORIAMENTE sulle tazzine di caffe':
il caffe' macchia i vestiti e se lo versate sul viso puo' provocare ustioni.
Allo spaccia che ha accoltellato 3 consumatori fornite una pensione sociale, poverino.
A questo ci avete gia' pensato, dimenticavo. Rimane il caffe'.
1 commento:
Questa legge è paradigmatica di molte, troppe cose...
Abbiamo i consumatori deficienti che per anni si lamentano che "i cookie gli rubano la privacy" senza sapere cosa sono i cookie e andando poi a spiattellare le loro foto private su Twitter o Facebook in modalità pubblica.
Gli stessi utenti (pardon, consumatori del prodotto Internet) chiedono a gran voce che "qualcuno faccia qualcosa". Non è che LORO fanno qualcosa, no, al limite fanno girare (!!1!!111) su facebook qualche inutile catena di sant'antonio contro i cookie ma guai che imparino a usare il loro browser
Abbiamo le associazioni dei consumatori! Tirate in causa dai consumatori stessi, fiutano il movimento e lo cavalcano stoltamente come loro solito per poi poter dire "grazie a noi si è fatta la legge!" poco importa se poi la legge è un danno assoluto.
Continuiamo con il governo. Il legiferatore. Che ovviamente produce una legge assurda, ponderosa, onerosa, praticamente inapplicabile e quindi che lascia esposti i gestori al rischio di non essere nel giusto. Se vi ricorda il 99% del nostro sistema fiscale e di permessi non vi biasimo.
E infine, infine, abbiamo il popolo del web, che dopo aver urlato per anni contro i cookie oggi si lamenta della rottura di scatole causata dalla legge che LORO STESSI hanno voluto.
Direi che il quadro è più che completo, ci si potrebbe fare una tesi di laurea!
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