lunedì, aprile 06, 2015

venditori di M...Cloud



Un Tempo tanto lontano andava di moda il Multimedia.
Non avevo il blog, non esistevano, ma mi stava comunque sulle balle.
Tutto era Multimediale
Il PC era Multimediale,
la tastiera era Multimediale
il mouse era Multimediale
come del resto il tavolinetto,
La sedia
e le scarpe.

Cosa cavolo fosse fosse una cosa Multimediale era un segreto.

In realta' era stato ben definito da un certo signore (Nicholas Negroponte, do you remember?) che definiva Multimediale la possibilita' di scambiare informazioni attraverso piu' media con un computer rivoluzionando tutto il mondo dell'informazione.

la rete di trasmissione avrebbe permesso di fornire informazioni preziose direttamente dall'utente ottenendo un feedback e operando come volume serbatoio illimitato virtuale, la rete dei broadcaster avrebbe avuto una caratteristica "cumulativa".

(lo avevo trascritto da un giornale dei 90qualcosa traducendolo col mio “potentissimo” potere verso mia potentissima anglolingua. Tenete conto che il mi frof di ingsese parsava coscii pes una emi-pasesi fassiale. E' un miracolo che io sappia dire keyboard o joystik senscia incantascmi)

Insomma: di un argomento mi piovono addosso testo, immagini e suono con i quali posso interagire aumentandone l'importanza.
Almeno cosi' avevo capito da queste riviste che compravo a caro prezzo in missioni apposite nella capitale d'italia: Milano

E' chiaro che nessuno capi' un tubo delle follie che ciarlavano al MIT ma erano tutti in fregola per la parola Multimedia

Microsoft fece una potente campagna di Microsoft's Windows with Multimedia Extensions.
Altro non era che il driver per il CD-ROm che DR-dos aveva di serie.

Per MS Multimedia era, stando alle specifiche di qualche anno dopo, un antico commodore 64 con cdrom.
Tutti i rappresentanti arrivavano a dirti che il loro PC UNICO e favoloso faceva nuove cose mai vite prima:

suonare con la adlib
e io tiravo fuori il commodore C64 e facevo la stessa cosa

Parlare!
e io tiravo fuori il commodore C64 e facevo la stessa cosa

Suonare con la tastiera del PC
e io tiravo fuori il commodore C64 e facevo la stessa cosa ma poi connettevo una midi e dicevo “e adesso?”

Insomma alla fine Multimedia ha voluto dire che non aveva solo il misero
Beeeep scrauso.


Nel frattempo il Nicolas visto l'andazzo usava una nuova parola per dire le stesse cose e la chiamo' ultramedia.
Inutile dire che fine ha fatto la parola.
Signor nicolas, le brevetti le sue sparate.
Cosi non ci rompono piu' le scatole...






Poi ando' di moda il il “Web 2.0″detto anche "l'illuminazione".

ci fecero un culo cosi' con il Web 2.0.
Tutto era 2.0. Anche la cartigenica.
Il Web 2.0 stava su tutto, tutti i programmi e tutti i servizi con gran confusione.
Come dice giustamente wiki

Si indica come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente

Ok, tutto corretto... andatevi a rileggere cos'e il multimedia, e' forse il 3.0? 
lo stesso concetto ma non solo testuale.
Alla fine tranne i blog e l'uso indiscriminato dei commenti nelle news era gia' da decenni tutto 2.0: i forum e le chat erano molto diffusi e ubiqui (non come adesso che le cose sono lente e bozze come whatsup) per non parlare di siti simili a facebook.

Noi continuavamo a chiederci perche' un programma im grado di mandare una misera email dovesse essere 2.0.
O perche' un servizio che metteva in condivisione su una directory dovesse essere piu' 2.0 di lantastic.

Il 2.0 veniva usato da qualche scimmia che si sentiva tecnoprofeta per dire che il mondo va avanti, ovvero che tendiamo ad evolverci.
Minchia, e perche non 1.3 o 4.6? ma forse 3454354?

Cosi', sentendosi ispirate dal superpeones tecnomago, altre scimmie cavalcavano l'onTa del 2.0.

Come 
ECO, 
turbo, 
laser 
e LED 
erano spesso parole che facevano rima con fregatura.







Ora e’ tempo di “CLOUD” 
ma che ca...volo e’ il cloud ??

Molti pensano che se una societa’ butta nel cesso i suoi Server e si rivolge a qualcun’altro e' un cloud!
Figo, dai ad un potenziale concorrente il coltello dalla parte del manico!
Ma una volta non era outsourcing la parola?

Oppure vuol dire che la produttivita’ aziendale deve essere reperibile ovunque in Internet da chiunque?
VPN, dice nulla?

Cioe’ qualcuno riesce a definire la tipologia strutturale del “CLOUD”?
Un server, un servizio, un framework?

Oramai quasi tutti i fornitori software ti dicono che ti mettono a disposizione il CLOUD (“noi stiamo avanti”) dandoti la possibilita' di fare qualcosa o parte di qualcosa in internet.
Azz mi sembra di aver appena sentito un eco del  2.0!

oppure non e’ che sto cavolo di CLOUD e’ sempre esistito e prima si chiamava interfaccia WEB?

un server FTP del 1995 e' un cloud?

se, una societa' fa girare l’applicazione XY (posta, contabilita'...) su di un Server hostato/hommato da un ISP, ha fatto un “CLOUD”?

Se poi il server e' virtuale perche sullo stesso rack ne hanno hostati 200 anziche essere una cosa negativa e' clouddissimo!

In realta' la parola e' stata denaturata come i casi precedenti.

In pretica cloud era nato per definire un rete di tanti calcolatori che connessi svolgevano un lavoro collegiale
Dal momento che era impossibile sapere quale CPU effettivamente avesse/stia fatto il lavoro questa nebulosita' che si vedeva dall'esterno di una rete non definita apririosticamente (caspita mi si e' arrotolata la tastiera!) definiva questa come cloud.
Un cloud con un centro comandi e' per esempio BOINC

In pratica il CLOUD avrebbe dovuto essere come la fornitura dell'elettricita': non importa se la CPU che sta' macinando calcoli e' di un grosso o piccolo centro o addirittura di un privato che sta telefonando fra un pacman e l'altro ma le risorse giungono trasparentemente da ovunque.

Come l'elettricita': da una centrale nucleare, da un privato con un pannello o da una diga a noi non importa.

Come era successo prima anche il cloud originario ha cambiato nome in grid- computing, calcolo distribuito e peer-computing.

adesso il cloud e' anche lui ecofrendly, sinonimo di fregatura.

Mavaffauncloud!

5 commenti:

_Jack_ ha detto...

Meno male che scopro di non essere l'unico ad essersi sempre interrogato sull'utilità di certi termini idioti e di non essere mai riuscito a farmene una ragione.

"multimediale", fortunatamente, cadendo rapidamente in disuso ma lo sa solo il cielo quanto ci hanno spaccato i maroni.

Giovanni ha detto...

La prossima parola di moda sarà drone. Ormai qualsiasi cosa pilotata in remoto è un drone. Droni come se piovessero. Anche il mio cancello di casa è un drone.

Anonimo ha detto...

Smart dove lo lasci???

Anonimo ha detto...

Avete notato che adesso è tutto "di nuova generazione" ??

Anonimo ha detto...

Curiosamente, il paragone che hai usato mi ha riportato alla mente una citazione che il professore del corso in cui imparai qualcosa sul cloud infilò tra le dispense:

«computing may someday be organized as a public utility just as the telephone system is a public utility»
(che wikipedia riporta nella pagina sull'Utility computing)

È la frase che ti ha ispirato?

Comunque, è divertente pensare al fatto che l'aspetto "nebuloso" della nuvola abbia generato incertezza nel dare definizioni anche tra gli addetti ai lavori...
Si inizia con gruppi più o meno chiusi https://gevaperry.typepad.com/Open%20Cloud%20Manifesto%20v1.0.9.pdf
Poi con istituzioni governative http://nvlpubs.nist.gov/nistpubs/Legacy/SP/nistspecialpublication800-145.pdf
E si arriva alla giungla http://cloud-standards.org/wiki/index.php?title=Main_Page

Tutto molto buffo. Ricorda un po' la definizione di "banda larga"... Molto commercio, poco formalismo.