Un Tempo tanto lontano andava di moda
il Multimedia.
Non avevo il blog, non esistevano, ma
mi stava comunque sulle balle.
Tutto era Multimediale
Il PC era Multimediale,
la tastiera era Multimediale
il mouse era Multimediale
come del resto il tavolinetto,
La sedia
e le scarpe.
Cosa cavolo fosse fosse una cosa
Multimediale era un segreto.
In realta' era stato ben definito da un
certo signore (Nicholas Negroponte, do you remember?) che
definiva Multimediale la possibilita' di scambiare
informazioni attraverso piu' media con un computer rivoluzionando
tutto il mondo dell'informazione.
la rete di trasmissione avrebbe
permesso di fornire informazioni preziose direttamente dall'utente
ottenendo un feedback e operando come volume serbatoio illimitato
virtuale, la rete dei broadcaster avrebbe avuto una caratteristica
"cumulativa".
(lo avevo trascritto da un giornale dei
90qualcosa traducendolo col mio “potentissimo” potere verso mia
potentissima anglolingua. Tenete conto che il mi frof di ingsese
parsava coscii pes una emi-pasesi fassiale. E' un miracolo che io
sappia dire keyboard o joystik senscia incantascmi)
Insomma: di un argomento mi piovono
addosso testo, immagini e suono con i quali posso interagire
aumentandone l'importanza.
Almeno cosi' avevo capito da queste
riviste che compravo a caro prezzo in missioni apposite nella
capitale d'italia: Milano
E' chiaro che nessuno capi' un tubo
delle follie che ciarlavano al MIT ma erano tutti in fregola per la
parola Multimedia
Microsoft fece una potente campagna di
Microsoft's Windows with Multimedia Extensions.
Altro non era che il driver per il
CD-ROm che DR-dos aveva di serie.
Per MS Multimedia era, stando alle
specifiche di qualche anno dopo, un antico commodore 64 con cdrom.
Tutti i rappresentanti arrivavano a
dirti che il loro PC UNICO e favoloso faceva nuove cose mai vite
prima:
suonare con la adlib
Parlare!
e io tiravo fuori il commodore C64 e
facevo la stessa cosa
Suonare con la tastiera del PC
e io tiravo fuori il commodore C64 e
facevo la stessa cosa ma poi connettevo una midi e dicevo “e
adesso?”
Insomma alla fine Multimedia ha voluto
dire che non aveva solo il misero
Beeeep scrauso.
Nel frattempo il Nicolas visto
l'andazzo usava una nuova parola per dire le stesse cose e la chiamo'
ultramedia.
Inutile dire che fine ha fatto la
parola.
Signor nicolas, le brevetti le sue
sparate.
Cosi non ci rompono piu' le scatole...
Poi ando' di moda il il “Web 2.0″detto anche "l'illuminazione".
ci fecero un culo cosi' con il Web
2.0.
Tutto era 2.0. Anche la cartigenica.
Il Web 2.0 stava su tutto, tutti i
programmi e tutti i servizi con gran confusione.
Come dice giustamente wiki
Si indica come Web 2.0 l'insieme di
tutte quelle applicazioni
online che permettono un elevato livello di interazione
tra il sito
web e l'utente
Ok, tutto corretto... andatevi a
rileggere cos'e il multimedia, e' forse il 3.0?
lo stesso concetto ma
non solo testuale.
Alla fine tranne i blog e l'uso
indiscriminato dei commenti nelle news era gia' da decenni tutto 2.0:
i forum e le chat erano molto diffusi e ubiqui (non come adesso che
le cose sono lente e bozze come whatsup) per non parlare di siti
simili a facebook.
Noi continuavamo a chiederci perche' un
programma im grado di mandare una misera email dovesse essere 2.0.
O perche' un servizio che metteva in
condivisione su una directory dovesse essere piu' 2.0 di lantastic.
Il 2.0 veniva usato da qualche scimmia
che si sentiva tecnoprofeta per dire che il mondo va avanti,
ovvero che tendiamo ad evolverci.
Minchia, e perche non 1.3 o 4.6? ma
forse 3454354?
Cosi', sentendosi ispirate dal superpeones tecnomago, altre
scimmie cavalcavano l'onTa del 2.0.
Come
ECO,
turbo,
laser
e LED
erano
spesso parole che facevano rima con fregatura.
Ora e’ tempo di “CLOUD”
ma
che ca...volo e’ il cloud ??
Molti pensano che se una societa’ butta nel cesso i suoi Server e si rivolge a qualcun’altro e' un cloud!
Figo, dai ad un potenziale concorrente
il coltello dalla parte del manico!
Ma una volta non era outsourcing la parola?
Oppure vuol dire che la produttivita’
aziendale deve essere reperibile ovunque in Internet da chiunque?
VPN, dice nulla?
Cioe’ qualcuno riesce a definire la tipologia strutturale del “CLOUD”?
Un server, un servizio, un framework?
Oramai quasi tutti i fornitori software
ti dicono che ti mettono a disposizione il CLOUD (“noi stiamo
avanti”) dandoti la possibilita' di fare qualcosa o parte di
qualcosa in internet.
Azz mi sembra di aver appena sentito un
eco del 2.0!
oppure non e’ che sto cavolo di
CLOUD e’ sempre esistito e prima si chiamava interfaccia WEB?
un server FTP del 1995 e' un cloud?
se, una societa' fa girare
l’applicazione XY (posta, contabilita'...) su di un Server
hostato/hommato da un ISP, ha fatto un “CLOUD”?
Se poi il server e' virtuale perche
sullo stesso rack ne hanno hostati 200 anziche essere una cosa
negativa e' clouddissimo!
In realta' la parola e' stata
denaturata come i casi precedenti.
In pretica cloud era nato per definire
un rete di tanti calcolatori che connessi svolgevano un lavoro
collegiale.
Dal momento che era impossibile sapere quale CPU
effettivamente avesse/stia fatto il lavoro questa nebulosita' che si
vedeva dall'esterno di una rete non definita apririosticamente
(caspita mi si e' arrotolata la tastiera!) definiva questa come
cloud.
Un cloud con un centro comandi e' per
esempio BOINC
In pratica il CLOUD avrebbe dovuto
essere come la fornitura dell'elettricita': non importa se la CPU che
sta' macinando calcoli e' di un grosso o piccolo centro o addirittura
di un privato che sta telefonando fra un pacman e l'altro ma le
risorse giungono trasparentemente da ovunque.
Come l'elettricita': da una centrale
nucleare, da un privato con un pannello o da una diga a noi non
importa.
Come era successo prima anche il cloud
originario ha cambiato nome in grid- computing, calcolo distribuito e
peer-computing.
adesso il cloud e' anche lui
ecofrendly, sinonimo di fregatura.
Mavaffauncloud!
5 commenti:
Meno male che scopro di non essere l'unico ad essersi sempre interrogato sull'utilità di certi termini idioti e di non essere mai riuscito a farmene una ragione.
"multimediale", fortunatamente, cadendo rapidamente in disuso ma lo sa solo il cielo quanto ci hanno spaccato i maroni.
La prossima parola di moda sarà drone. Ormai qualsiasi cosa pilotata in remoto è un drone. Droni come se piovessero. Anche il mio cancello di casa è un drone.
Smart dove lo lasci???
Avete notato che adesso è tutto "di nuova generazione" ??
Curiosamente, il paragone che hai usato mi ha riportato alla mente una citazione che il professore del corso in cui imparai qualcosa sul cloud infilò tra le dispense:
«computing may someday be organized as a public utility just as the telephone system is a public utility»
(che wikipedia riporta nella pagina sull'Utility computing)
È la frase che ti ha ispirato?
Comunque, è divertente pensare al fatto che l'aspetto "nebuloso" della nuvola abbia generato incertezza nel dare definizioni anche tra gli addetti ai lavori...
Si inizia con gruppi più o meno chiusi https://gevaperry.typepad.com/Open%20Cloud%20Manifesto%20v1.0.9.pdf
Poi con istituzioni governative http://nvlpubs.nist.gov/nistpubs/Legacy/SP/nistspecialpublication800-145.pdf
E si arriva alla giungla http://cloud-standards.org/wiki/index.php?title=Main_Page
Tutto molto buffo. Ricorda un po' la definizione di "banda larga"... Molto commercio, poco formalismo.
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