La questione del blackout spagnolo occorso ieri ci offre di fare diverse frettolose considerazioni, un riassunto di quello che dico da 20 anni, sulla forma della rete e sulle devastazioni operate dal solare.
Innanzi tutto vediamo come era fatta una rete elettrica.
Grossomodo era una cosa fatta cosi':
si parte dall'alto e si scende con la fornitura, dando alla rete vera e propria energia
La divisione fra fornitori di energia e "piccoli" consumatori e' netta.
I pochi produttori non attaccati alla dosale principale sono talmente piccoli, proporzionalmente, da non dare problemi.
Le aziende enegivore sono connesse alla dorsale.
Questo era grossomodo la rete fino agli anni 90.
Si noti che e' ordinata e facile da mantenere, se io stacco un punto di intersezione ho la certezza che a valle sia tutto spento tranne qualche capacita' parassita che sara' bevuta al volo dal peso della rete relativa.
Altra cosa da notare e' la posizione strategica dei generatori: più scendo in basso piu' ogni metro di connessione ha perdite rilevanti.
Tenete conto che e' schematizzato, ci sono vari step intermedi fra alta e bassa tensione, ci sono tratte persino in continua.
Come al solito e' una generalizzazione per capire il contesto generale.
Altra semplificazione e' che non esiste una sola discesa per l’intera nazione le tratte hanno spesso una discesa parallela di una zona adiacente interconnettible o trasversale per evitare molti problemi che in questo contesto non ci interessano. Del resto disegnare 15 utenze e' una cosa, molte decine di milioni e' altro.
Aggiungete il fatto che la rete e' una rete ameba che ha ricevuto aggiunte a caso da oltre un secolo in maniera non sempre organica.... Se poi parliamo dell'italietta sappiate che e' la rete piu' vecchia d'europa come HW e avete un'idea del caos.
Non e' che la rete e' stata fatta cosi' per chissa' quale gombloddo come pensano i grillini, e' fatta cosi' perche' l'efficienza e la praticita' dicono che e' il sistema migliore, da piu' di 100 anni.
Ogni paturnia del consumo e' sostanzialmente diluita dalla massa e visibile nella cascata. Una zona problematica verra' semplicemente fortificata con tempi laschi essendo chiaro l'andamento, se si sono fatti i compiti a casa. Tanto che funzionava tranquillamente negli anni 50 e 60 dove non vi erano i computer, gli aumenti di produzione venivano dati con delle telefonate in centrale.
Poi le cose cominciarono a farsi strane
Ricordiamo che una centrale "normale" e' un affare che produce su TWh annui, una delle piu' grandi solari italiane, Montaldo, produce 0,1TWh, la piu' grande attuale e' molto lontana dai 0,2TWh. Siamo ai livelli di un piccolo inceneritore.
ma la rete attuale e' una porcheria
Il problema e' che tutti questi produttori, messi a caso, causano problemi non indifferenti.
La prima cosa e' che crea dei punti bidirezionali.
La rete non e' piu' lineare e semplice, ma un incubo di gestione.
Non esiste piu' un monte e un valle, esistono dei maledetti salmoni zombie che vanno dove gli pare a loro risalendo verso l'alta tensione.
Tutti gli apparati di rete, le protezioni, i SW, gli interruttori vanno cambiati.
Per un ID-ota che monta un pannellino su una cavolo di villetta producendo poco e sprecandone la maggior parte come perdita di rete (ovviamente l'utente paghera' come immessa) perche' l'ID commette l'abominio di immetterla a 230V ci sono decine di migliaia di euro di costi nascosti che si pagheranno in bolletta.
La seconda e' che costringe le grandi centrali termiche a modulare per tutti questi micro produttori.
Modulare vuol dire usare il metano per far funzionare il solare.
Il solare che funziona a metano.
Siccome non esiste la possibilita' di usare dei serbatoi per l’elettricità, i produttori non solo sono programmati (principalmente tramite aste) per la produzione, ma devono rispettare comandi automatici dai centri di comando.
Se la richiesta cala DEVONO ridurre la potenza, se aumenta DEVONO aumentarla, ovviamente vengono pagati per il disturbo in entrambi i casi.
La tensione e frequenza di rete (che sono legate in questo caso) devono stare in spazi molto ristretti, salvo avere molti collaterali non piacevoli.
Ovviamente queste finto rinnovabili se ne fregano, se abbiamo il sole vanno, se non abbiamo il sole non vanno e sono 1 200 000 centrali solo di solare.
Produrranno poco, produrranno niente, ma quando sono milioni possono creare migliaia di punti critici. E' il concetto della pisciata in giardino che puo' farti annegare, se sono migliaia.
La scala e' tutto in tantissimi problemi.
Per riderne come al solito, in italietta:
200 impianti solari producono il 10% del solare, l'altro milione il 90%.
O se preferite lo 0,02% degli impianti FV produce il 10% del solare, gli altri sono solo inutili e dannosi.
Il 12% degli impianti solari produce il 56% del solare, definendo solo costi di rete il 90% degli impianti.
Pensate solo ad una centrale operativa che di fronte al meteo avverso deve ordinare selezionando su 1200000 entita' capendo dove sono e quanto stanno producendo singolarmente su quella tratta, di rallentare, quantificarlo eccetera, o che devono capire con un 1000000 di nodi produttivi perche' hanno cali di potenza e come sistemare il problema.
Il primo che mi dice di farlo in automatico o via AI ricordo su un numero del genere di centrali che vanno in maniera casuale quanti casi diversi bisogna prevedere e quanti aggiustamenti devono fare ogni decimo di secondo.
Una cosa e' decidere, in una situazione stabile, di modificare in remoto la P di una centrale di zona.
Altro e' che in una situazione impazzita cercare di stabilizzare i problemi di centinaia di fallimenti contemporanei moltiplicati per le utenze che hanno a loro volta paturnie.
Inoltre, sarebbe il caso, che MAI il solare e vento sorpassino il 50%.
Eppure la spinta dei verdosky gioisce saltellando sui giornali quando si arriva a percentuali bulgare di finto-rinnovabili.
Se vi ricordate quando ho parlato della centrale del 1898, ho dato enfasi alla tenuta in sincronia all'avviamento ottenuta con un sistema elettromeccanico idraulico, mostrandone le componenti, che all'epoca era incredibilmente elegante. Tenete conto che non esistevano le valvole, non erano ancora state inventate (1906).
I generatori ne esistono di 2 grandi famiglie: i sincroni e gli asincroni.
I secondi girano come cavolo gli viene e hanno una brutta cosa chiamata scorrimento e solitamente non sono usati.
Pero' non solo ci sono, ma soprattutto, sole e vento essendo generazione "elettroniche" sono sostanzialmente asincroni.
Cosa vuol dire?
Che la tenuta in frequenza e' determinata dalla f che "vede" l'inverter sulla rete, la "copia" e poi scaraventa energia mimando la sinusoide (si spera non sporca altrimenti le armoniche ci verranno a prendere, fare una sinusoide pulita non e' cosi' semplice e costa rendimento).
I generatori sincroni sono sempre preferibili, ma hanno il difetto di dover girare sempre a quella maledetta velocita', 3000giri minuto, cosa evidentemente poco probabile per una turbina eolica, ecco perche' poi e' dotata di inverter (notate nell'immagine il filtro per le armoniche dell'inverter che e' sempre un pochino sporco).
Perche i sincroni?
Perche' il "peso" di rete e la f sono legati.
Prendiamo il classico generatore connesso ad una turbina (gas di scarico, vapore o liquidi)...
abbiamo 2 macchine connesse insieme.
Da in lato un "motore" che e' regolabile come spinta
Dall'altro un generatore che cerca di frenare con una forza proposizionale alla distanza di rete, ed essendo la rete enorme rispetto al generatore possiamo considerarla una forza infinita per questo discorso. Ovvero rimane ancorato alla f di rete fintanto che vi e' carico in condizioni normali.
Tendenzialmente spingendo sul muro cerchero' di spostare in avanti la casa, ma, in un rete dominata da sincroni a regime, la casa e' pesante e rimane li.
In pratica dosando l'energia determino la rete e l'inerzia di rete, spinta e freno la stabilizzano.
Cosa succede se immetto in rete molta piu' potenza del necessario?
Be', la coppia frenante del generatore sara' meno forte e la tensione salira', la velocita' del rotore salita' e non avro' piu' 50Hz, ma 50.1, 50.2 e via cosi'. La spinta sulla casa, ora alleggerita dall'eccesso produttiva, si muove leggermente in avanti.
Ma in condizioni di una rete normale della prima immagine non puo' succedere facilmente.
Negli anni 80 erano piuttosto diffusi gli orologi che usavano come base del tempo la rete, era talmente stabile che erano piu' precisi dei quarzati fatti alla carlona, la radiosveglia che usavo per andare a scuola era a LED ancorati alla rete, erano cosi' tutti i flip clock che hanno impestato i 60/70, i totori dei flip erano di fatto motori sincroni ai 50Hz che spingevano la caduta (oggi si usano motori quarzati, ma all'epoca erano troppo deboli). Erano motori sincroni tutti i programmatori di lavatrici e lavastoviglie.
Abbiamo detto che i generatori asincroni e gli inverter SEGUONO la f di rete.
Ovvero leggono la rete attuale e la replicano pedestremente.
In pratica vengono tenuti a bada dai sincroni che hanno anche un altro vantaggio: girano a 3000 giri e hanno masse di tonnellate con spinte e frenate bilanciate, una piccola oscillazione di rete viene smorzata dalla banale massa della macchina rotante schiacciata dal motore che come un ferro da stiro la pialla.
Cosa succede se chiediamo ai sincroni di "spingere meno" o addirittura di andare offline perche' gli asincroni sono la maggior parte?
E' quello che succede quando i verdosky titolano gioiosamente
"Per la prima volta, il 16 aprile 2025, la rete spagnola ha funzionato interamente con energia rinnovabile: l’eolico, il solare e l’idroelettrico hanno soddisfatto tutta la domanda di elettricità della penisola durante un giorno feriale."
oppure cosi':
"il 21 aprile 2025, in Spagna, l’energia solare ha stabilito un nuovo record, generando 20.120 MW di energia istantanea, coprendo il 78,6% della domanda"
Che gia' abbiamo una bugia, non avendo senso quei numeri messi cosi', ma diciamo che siamo solo di solare ben oltre il 60% e con l'eolico (che ricordiamo dipende anche dal sole) arriviamo a percentuali oltre i 3/4.
Cosa succede se gli inseguitori dominano la generazione elettrica?
Beh succede una cosina, i generatori continuano a seguire la rete, una rete che e' dominata dai tempi mantenuti da gente che clona la rete e non vengono limitati (ricordate le polemiche quando una nazione ha provato a fermare il santo picco solare?)...
La "direzione" la fa chi sta seguendo.
Per tenere in riga verso mancanze esistono dei sistemi a batterie specifici che con un 100 milioni di dollari tengono a bada piccole zone di pale eoliche (ogni riferimento alle batterie Australiane del sito di Victorian e' voluto), ma per un disastro del genere si parla di miliardi a spruzzo in centinaia di location.
In italia si e' preferito tenere accese le termiche, generando sui giornali titoli entusiatici come:
"Energia elettrica gratis per sei ore in tutta Italia"
e strnz cosmici come Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, rilasciano interviste di medda: "Questa è la dimostrazione pratica che più solare significa meno spesa energetica per tutti"
Visto che il GRATIS non esiste, dovrebbe essere chiaro ormai a tutti quelli che hanno studiato le 4 operazioni, probabilmente non Paolo Rocco Viscontini eg li utenti dei supermercati che pensano che i giocattolini in cassa siano GRATIS, come e' possibile pagare gratis?
Del resto, pensateci, i produttori di solare i soldi li vogliono, non spendono soldi a tuono per la centrale e poi immettono GRATIS per la vostra bella faccia, no?
Banalmente perche' lasciando attive le termiche per parare il sedere si crea un eccesso di produzione e, visto che il metano comunque lo bruciamo e lo pagherete in differita fra 8 ore carissimo, diventa un "prendete l'energia in inutile e portatevela via, grazie. Da fastidio".
Queste follie da eccesso di solare infatti si pagano prima o poi.
-la rete diventa molto piu' costosa come gestione
-la rete ha piu' perdite con produzioni in zone non previste dove magari, in quel momento, non serve
-la rete deve essere piu' interconnessa, una perturbazione in transito modifica la produzione fra zone, da qui i grandi progetti di interconnessione di TERNA che sta spendendo tutto il budget per cose come dirette interconnessioni pesanti in blocchi molto lontani. E si tratta di decine di miliardi, non noccioline.
Quindi gia' oggi l'eccesso di finto-rinnovabili sta causando costi non indifferenti sia di spese una tantum, sia spese proporzionali al Wh prodotto, che costi al Wp.
O se preferite per ogni maledetto ulteriore pannello installato sono costi che aumentano non linearmente, ma in rampa.
E li trovate in bolletta, gonfia, e nella busta paga, sgonfiata.
Il problema, ad un certo punto, e' che non puoi piu' parare il sedere ad ogni piccolo pannello messo ovunque e dovunque, salvo andare su un'altra classe di costi e dimenticarsi cosa e' essere un paese occidentale. Cerchi di tenere aggiustata la cosa con sputo e fatica.
Proviamo a fare un ipotesi sui dati (quasi zero) che conosciamo, ci abbiamo azzeccato altre volte (es le motivazioni del crollo di alcune banche di BTC, uso il plurale perche' non penso di essere chissa cosa, ma in quanto spero che i vs ragionamenti siano simili ai miei leggendo il testo, del resto il blog da 20 anni ha sempre gli stessi numeri)
Ovviamente, visto che non avremo molti dati, potremmo prendere una megacantonata, ma le ipotesi sono solide.
-E' avvenuto alle 12:30 del 28 aprile, momento di picco del solare, dopo diversi giorni di aprile fatti di record osannati dai nostri giornali.
Non a caso più della metà della fornitura di energia proveniva dal problematico solare.
-La rete è stata fornita con 32 gigawatt (GW) di potenza per soddisfare 25 GW di domanda, 1/4 di troppo, in pratica i generatori delle termiche giravano come motori.
-Per limitare la cosa si sono messi a REGALARE o PAGARE, pregando di portarsela via, energia di scarto, come sempre avviene in questi deprecabili casi.
Pero' il problema e' che non solo la Spagna aveva un surplus di solare e vento, la bella stagione e l'eccesso di solare e' per tutti e si compete per allontanare quello che e' ormai energia di medda al prezzo piu' basso possibile a chi la desidera. A forza di competizione disperata si e' disposti a pagare soldi purche' prendano la spazzatura solare e se la portino via.
Infatti è stata esportata 0,87 GW in Francia, 0,78 GW in Marocco in Portogallo (2,6 GW)...
Si e' provato a stivarla nelle dighe (3 GW), ma alla fine nessuno la vuole essendo tutti ingolfati nelle stesse ore.
Davi quella roba 3 mesi fa e la pagavano volentieri carissima, la pagano discretamente fra 6 ore, ma alle 12 reali (ricordate dell'ora politica) della bella stagione sono razzi solari.
-Ovviamente il prezzo dell'elettricità era negativo.
Si e' disposti a pagare purche' prendano la spazzatura solare e la portino via.
E' "il GRATIS" che tanto piace ai nostri giornaletti.
Se arrivi a casa, dopo aver pagato un costoso abbonamento, e trovi un bel pollo, lo cucini per cena e sei felice.
Se ne trovi due fai una mangiata e/o lo regali ai vicini che sono anche contenti di ricambiare.
Ma se tutta la citta' si trova tutti i giorni 10 polli nel frigo devi pagare qualcuno che ti smaltisca, non e' piu' cibo, ma spazzatura.
"salve vuole dell’energia gratis?"
"no, grazie, se la porti via, ne ho già"
"se la pago, la prende comunque?"
"no grazie, oltretutto mio cuggino mi darebbe di più per eliminare quella spazzatura"
Come trasformare in spazzatura del prezioso prodotto fatto con fatica, denaro e inquinamento.
Dopo "il metano ti da una mano" avremo "il solare, la trasformazione dall'oro al pattume!"
Questi sono i dati CERTI.
Altro dato certo e' che non ci sono stati incidenti degni di rilievo come era stato per l'italia il 28 settembre 2003, ero nel Salento e non torno' l'energia che dopo 3 giorni, per fortuna ero ospite di amici e poterono tenermi li.
All'epoca fu un distacco di 6GW complessivi in due eventi sequenziali derivava dal solito problema: non abbiamo abbastanza centrali e quelle che abbiamo sono costose.
Oggi siamo messi peggio, dopo un pochino di provare a sistemare, siamo piombati nel solare, ma abbiamo piu' donatori a caro prezzo!
Questa situazione, e' al livello nazionale. Sarebbe di per se alquanto problematica se la rete fosse "pulita" come una rete degli anni 90, ma diventa drammatica se la rete e' un bidone fatto di piccoli produttori che iniettano in un punto a caso una quantita' di energia a caso.
La Spagna ha meno pazzi che mettono sul tetto il pannellino, hanno preferito "grandi" impianti che superano persino l'energia di uno scooter, ma rimangono sempre centinaia di migliaia di spine nel fianco.
Cosa succede se ad una tratta/zona dove per varie ragioni quel giorno non hanno bevuto, ma ci sono degli impianti residenziali che pompano a tuono?
Proviamo a fare ipersemplificazione (non me ne vogliano gli elettroteNNici seri)
La zona e' sovralimentata e magari e' connessa con un cavo relativamente piccolo alla zona industriale dove potrebbe venir consumata quella roba.
Zona che sta gia' ricevendo da altrove energia allegrotta perché altrove la fabbrica di bulloni, con i pannelli sul tetto, ha fatto festa.
In quel piccolo gruppo si creano devastanti problematiche che porterebbero gia' di se alla disconnessione della tratta.
Vorrebbe pero' dire di mandare al buio centinaia di persone.
Si tiene duro, si lascia salire la tensione che non e' buono, e oscillare la rete locale creando armoniche.
Se questa cosa succede in un piccolo gruppetto di situazioni simili per qualche km?
Non tanta roba, bastano zone rurali dove e' facile "pannellare", ma in genere viene bevuto in gran parte localmente (aspettandosi poi aiuti da fuori off peak)
Ecco possono succeder tante cose strane, persino cercare di spostare il neutro di alcune cabine.
A quel punto, a forza di lasciare la sovra-produzione, lo sgancio diviene automatico prima o poi e diviene piu' grande.
Il fatto che uno sgancio di parecchi KW puo' sembrare salvifico ad una prima occhiata, ma e' un evento brutto.
Uno sgancio e' una modifica della corrente che e' una sinusoide e la va a modificare, a sua volta la tensione di rete e puo' portare ad una leggera modifica della direzione del nostro Snoopy che viene seguito da Woodstock che viene seguito da Snoopy che viene seguito da Woodstock.
Nell'arco di pochi secondi hai una propagazione dello sgancio che va ad influenzare una zona relativamente ampia in cui non ci sono generatori rotanti o costosissimi sistemi di "paracxulo".
Be' anche questa zona, ben piu' ampia, va fuori di melone.
A quel punto i generatori rotanti, quei pochi ancora connessi alla ricerca di come regalare metano al solare, che erano in bando e non avevano spinta da parte dei motori non hanno molta potenza di stabilizzazione, salvo la pura massa del macchinario che ovviamente non basta girando praticamente libero da spinte.
La rete e' appena partita in valanga con grandissimo brio.
backout, mio amore, portami via con te.
Molti hanno detto che non e' "colpa" del solare ma bensì della rete, tutto giusto in un certo senso, è colpa della rete che non si è opposta all'eccesso di solare, con regole o rifiutandolo.
Oppure, vista da un'altra angolazione, è colpa del troppo solare che ha influito sulla rete peggiorandola.
Se io ho una fonte che tutti i giorni ha delle forti intermittenze, se tutti i mesi ha una forte variazione anche dell'intermittenza, con la maggior parte del tempo in cui sostanzialmente non produce nulla, allora io RETE devo essere in grado di porre un limite dell'intermittenza banalmente spegnendola.
Lo ricordiamo che una centrale solare e' spenta oltre il 75% del tempo?
Se la fonte, è ormai come quantità di watt di picco è praticamete vicino al 50% nazionale, costando il 50% degli oneri di rete, e si mette a produrre a caso, per limitare questa casualità io devo essere in grado di limitare pesantemente l'ingresso di questa roba in rete pur producendo solo il 10% del malloppo.
Non perché è cattivo o perché uno odia il solare o qualsiasi altra forma di generazione, ma banalmente perché il fatto di tarpare la sovrapproduzione automaticamente mitiga l'intermittenza, come del resto avviene per le altre energie. Non e' che la turbogas domenica alle 12 a luglio la lasciamo entrare a tromba come vuole, no?
Tutti buttano dentro a manetta e poi chi si e' visto si e' visto, non e' una rete, e' un delirio.
Provate ad immaginare, state guidando la vostra auto a 90Kmph con il motore che fornisce 20CV, in prossimita' della curva vorreste rallentare un pochino e i cavalli, inaspettatamente, diventano 40. Pino assicurato.
Ovviamente questa cosa può portare con sé l'effetto collaterale che se la produzione del solare durando tre o quattro ore al giorno la limitazione di due ore circa vuol dire dimezzare quelle quantità.
Alternativa all'evitare di mandare all'ingresso di una rete una forza casuale indesiderata attrezzare la rete perché faccia qualcosa con questa energia di scarto.
Ma sarebbe ERRATO.
Il problema, come abbiamo visto moltissime volte, e che già oggi la rete spende la maggior parte di soldi non per la rete stessa il 90% del tempo, ma per cercare di rendere meno drammatico il solare e il vento.
ricordiamo che
-i costi di pura rete sono molto sensibili per numero di W e numero di impianti.
-quello che vorremmo pagare sono i Wh.
-una gran parte dei W e la stragrande parte degli impianti sono sole e vento
A questo si aggiungono le mitigazioni ai picchi e incentivi.
In pratica si leggono "oneri di sistema" ma oramai vanno intesi come "costi del green a crazzo"
L'elevato costo nazionale italiano, ma anche tedesco, questi ultimi anni per lo più dovuto agli aiuti che sono stati regalati alle finto rinnovabili da parte della rete.
La spagna era riuscita a cavarsela, ma intanto il solare e cresciuto e non hanno messo costosi sistemi veloci d'intervento (per noi turbogas, per i crucchi badilate di soldi a nord e carbone).
Si può tranquillamente affermare che il costo che viene pagato ai produttori di energia solare viene poi decuplicato dagli oneri prima di rimetterlo ai consumatori che possono essere aziende o privati.
Il GRATIS e' piuttosto costoso per le tasse degli utenti.
Oggi la stagionalità viene completamente pagata da chi non produce solare, ed è il motivo per il quale i fossili per ogni Wh ormai sono alti, un aumento dei costi che non è dovuto alle fossili, ma banalmente è un trasferimento, solo cartaceo, di costi dal solare al fossile per mascherare i costi del solare.
La cosa divertente di questa situazione e che il solare sembra costare poco, ma in realtà con l'aumento della quota solare dell'energia prodotta stanno lievitando i costi che vengono messi in bilancio alle fossili, ma in realtà sono tutti costi che insistono direttamente sul solare.
La cosa più normale da fare in questi casi, oltre a una disconnessione locale automatica dei piccoli produttori alla bisogna, sarebbe costringere i produttori intermittenti a garantire un minimo di ore di produzione giornaliere/settimanali in maniera da non pesare sugli altri.
Un "coso" che funziona solo per quattro ore al giorno non ha molto significato se dopo le 05:00 pm la produzione e' pari a zero.
Bisognerebbe mettere come regola d'ingresso al sistema nazionale la capacità produttiva di una fonte, per quanto con delle variazioni percentuali, da definirsi, sulle 60 ore almeno.
In pratica costringere il produttore di energia, qualunque essa sia, che se produce di picco 100 non puo' produrre dopo 2-3 ore zero a buzzo suo
Producono su richiesta le centrali a carbone, gas, idro, nuke e geo.
Ovviamente considerare il solare un santo che può fare quello che vuole o una fonte con diritti e doveri come tutte le altre implica che ogni produttore dovrebbe farsi carico almeno di una parte degli oneri, o se preferite in maniera molto brutale, di un pacco batterie che sia in grado di erogare la stesso ordine potenza ufficiale per almeno un paio di giorni.
Questo garantirebbe che le scalmane durante il mezzogiorno potrebbero essere spostate in gran parte anche durante il picco delle 19 dove poi devono venire in soccorso le fossili.
Un impianto dichiarato da 100KWp dovrebbe almeno avere 800KWh di storage (2gg di produzione di picco) per mitigare e offrire energia on demand e non imponendola. Ovviamente con regole per usare quello storage (non lasciarlo spento) come la diluizione del picco giornaliero o simili.
Basterebbe dare un numero di Wp max relativi alla batterie obbligatorie in quantita importanti e vedrete che da soli gli impianti limiteranno la Pmax preferendo spalmarla, e sicuramente lo faranno dove e' piu' pagato (es 19:00).
Poi che un impianto che non sta gia' ora in piedi economicamente costi il triplo, sono tonnellate di piombo a camionate, beh, e' un discorso diverso, ma non dobbiamo certo pagare noi lo storage ad un produttore di energia, no?
Ma le cose nella poLLitica dei latinisti va invece nel senso contrario, si regalano soldi con giri contabili ignobili al solare, e la recente delibera ARERA 128/2025, approvata lo scorso 28 marzo, estende brutalmente in maniera folle a tutte le fonti rinnovabili non programmabili il diritto alla remunerazione per la mancata produzione dovuta a esigenze di rete.
si chiama:
"la politica latinica entra a gamba tesa nell'elettrotecnica"
Il problema e' che esiste una cosa chiamata FISICA, quella cosa che io chiamo
"quella democratica straonza che te la fa pagare con il sangue se la ignori"
La cosa che oggi abbiamo e' che se scollegassimo la parte in eccesso di solare da molte reti queste costerebbero un botto meno.
Un domani, se continua cosi', saranno razzi.
Altro che il green agratisse.
Ad oggi il solare ha vissuto nel fare marchette gay con il sedere altrui, che alla fine si definisce sedere il sedere del cittadino, domani non bastera' neppure quello e si passera' direttamente alla donazione di organi espiantati.
Il solare, e il vento che è meno problematico, stanno costando cifre apocalittiche.
Alla faccia del gratis.
5 commenti:
In realtà si potrebbe davvero usare la AI per gestire la rete, ma dal lato consumi. Ad un aumento di f fai corrispondere un aumento proporzionale della generazione di gattini, così che le GPU e tutto quello che serve a raffreddarle si mangiano l'eccesso di produzione. Ovvio, consumi come 16000 top fuel a coppia massima, ma finisci su radio24 come megaguru delle nuove tecnologie green, new economy disruptive ecc
Io ho un impianto con pacco batterie ben dimensionato e sarei ben felice di scaricare di metà la batteria alle 20 d'estate e vendere il surplus, il problema è che non ho idea se sia legale o no, non so se si possa effettivamente fare sul mio impianto e, tanto per cambiare, il programmino di configurazione dell'inverter è un giocattolino.
Al giorno d'oggi sembra che nessuno usi più il computer, ci sono le app... e sono roba da decerebrati, spesso completamente inadatte a un utilizzo minimamente serio, e spesso ti obbligano a passare da un sito per farsi i fatti tuoi, quando certe cose sarebbero gestibili completamente in locale.
Ottimo post. Vorrei segnalare anche questo articolo:
www.nicolaporro.it/atlanticoquotidiano/quotidiano/aq-economia/il-sogno-green-e-diventato-un-incubo-ecco-cosa-e-successo-in-spagna
Abstract dell'articolo:
"Blackout per eccesso di offerta, venuto al pettine il nodo della intermittenza delle rinnovabili. I costi occulti (in Italia oltre 29 miliardi di euro, di cui 18 in bolletta) e la follia delle compensazioni."
Scusate, ho dimenticato il mio nick.
Alla fine si torna sempre li: per come la vedo io il problema non sono le rinnovabili, ma l’accumulo di energia, è lì che gli sforzi vanno concentrati (a livello di sviluppo intendo), senza questo sarà sempre un casino, che sia il solare casalingo o una pianura di pale eoliche
Per le app sono d’accordo con te, e in tutti i settori: possibilità di personalizzazione zero, informazioni con tanti colori e brillantini, ma alla resa dei conti molto è fumo, anzi, finisci per capire che non ti dicono un cavolo. Veramente sembra che considerino tutti dei decerebrati.
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