Molte delle persone che si reputano
verdi ma invece sono solo verdosky sono le stesse che dicono che
tutte le multinazionali sono cattive bastarde e da eliminare.
Per alcuni di costoro guadagnare,
essere una società commerciale o produttiva, non è una cosa buona
ma è una cosa demoniaca.
In genere sono gli stessi che vanno a
vendere parte della loro vita in cambio di una cifra più o meno
consistente che si chiama stipendio.
Per qualche motivo costoro definiscono
società multinazionale ad esempio il venditore di panini che si
chiama McDonald's ma non definiscono tale una società qualsiasi che
abbia l'etichetta Green.
Il motivo per cui non succede è che
queste società commerciali pseudo buone fanno di tutto per evitare
di esporre la propria capacità organizzativa e le loro risorse in
maniera chiara per evitare quindi di presentarsi in giacca e cravatta
e suscitare le stesse reazioni che suscita un Agnelli qualsiasi.
Ecco il motivo per cui spesso a dare
volantini mandano un ragazzo con i dredd e di certo non lo mandano
vestito in giacca e cravatta perché richiama tutta una serie di cose
come già abbiamo visto con lo scienziato vestito da Tamarro turbo.
In un certo senso non ho mai creduto
alla purezza di una qualsiasi associazione. In età adulta almeno.
Da piccolino credevo molto nel WWF e
pensavo le prime volte che vidi Greenpeace che erano un po' sopra le
righe e basta. Dopo i 18 anni di di delle cose un po' particolari che
mi fecero allontanare parecchio dai sedicenti Verdi del tipo:
la casa del capo dei verdi illuminata a
giorno con lampade sufficienti per uno stadio e di tipo ad alto consumo.
Gente che millantava kilometri in
bicicletta quando le gomme della stessa erano appena scese dallo
scaffale.
Varia violenza. Io odio la violenza.
Da allora per me le associazioni verdi
sono state per decenni poco più che un rumore di fondo fino a quando
hanno cercato in maniera prevaricatorio di entrare di nuovo nella mia
vita. Inutile dire che ho semplicemente fatto finta che non
esistessero.
Hanno Stuzzicato il mio interesse quei
fetenti della LAV hanno cominciato ad insultare l'intelligenza
blaterando in televisione e per radio cose assolutamente impossibili:
come le mele che cadono verso l'alto e simili.
Così quando si parlava di una
qualsiasi delle associazioni verdosky anziché girarmi dall'altra
parte mi costringevo a vedere il messaggio.
Pochi anni fa notai quindi che una delle
associazioni verdosky si fregiava di essere in possesso di una
bellissima nave, in realtà un rompighiaccio molto simile a quello
che alcuni tycoon utilizzano per andare a spasso per il globo mentre
vengono insultati dai verdi.
Tanti anni fa volevo lasciare tutto e
imbarcarmi su una barca a vela che stabilmente avrebbe navigato
intorno all'equatore in maniera da non avere rotture di cavolo come i
vari idioti che rispondono ai nomi di Monti, Prodi, Berlusconi,
grillo eccetera. Tutta gente che crende solo difficile la vita.
Per poter anche solo ipotizzare
quest'avventura aveva fatto un bellissimo elenco delle spese notando
fra l'altro che i cretini di cui sopra mi avrebbero inseguito
comunque Chiedendomi dei soldi e in un certo scenario addirittura
avrebbero voluto mettermi in galera.
Così quando ho visto la nave in
questione il mio cervello automaticamente ha calcolato una serie di
costi di gestione utilizzando, ovviamente, anziché numeri delle
espressioni del tipo:
un sacco di soldi,
una pacata di soldi,
orca miseria che montagna di soldi!
È già non bisogna dimenticare cosa
costa gestire ed entrare in porto con una fare di più di 70 m.
Partiamo dei motori che la cosa più
comprensibile: la nave questione possiede circa 6000 cavalle nitrenti
solo per quanto riguarda la propulsione. Proviamo a vedere che cosa
beve un gruppo così enorme di equini.
Il 12V 4000 M73 consuma 500 litri
all'ora per 2500CV e va moltiplicato per 2
Non sono gli stessi motori installati
ma di potenza simile e quindi ci serve per sapere che con quella
potenza un'unità nuova di pacca consuma 1000 l ora.
Velocità massima: 14 nodi
dai paesi bassi al nuovo mondo sono
8000Km circa, 4300miglia ovvero 307 ore (10g di viaggio).
Per un giretto cosi' parliamo di
307.000 litri di carburante.
Sono 62 tonnellate al giorno di CO2,
620 per il viaggetto.... usando carburante per autotrazione. In realta' l'ifo e' molto piu' fetente.
Non hanno neppure il catalizzatore (FAP) e quindi inquinamento duro!
Inoltre una nave di questo tipo consuma
anche decine di litri di lubrificanti e sparge nel mare rifiuti
tossici tra i quali ad esempio l'antivegetativa.
Ovviamente da qualche parte ho letto
che ne usano una di tipo “ecologico” ma possiamo menarla quanto
vogliamo quello è un affare che serve per uccidere animali e piante
che cercano di installarsi sulla carena come se fosse uno scoglio.
Una nave deve avere la carena
perfettamente pulita altrimenti il risultato potrebbe essere che
nonostante l'enorme potenza dei motori che consumano come un grosso
aereo la velocità si riduca quasi a zero. Per fare questo bisogna
utilizzare periodicamente una struttura chiamata bacino di carenaggio
il cui noleggio è maledettamente oneroso.
Dopo i costi di carburante che vengono
misurati più come tonnellate che con l'unità di misura litri, la
manutenzione ordinaria dello scafo e del motore abbiamo un'altra voce
di spesa che è molto onerosa: i porti.
Quando si arriva in un porto con un 22
m, una pulce rispetto a questa, il costo di attracco in Italia varia
tra un minimo di 100 euro ad un massimo di 2000 euro per notte. E
stiamo parlando di una piccola pulce.
Provate solo ad immaginare cosa può
costare ormeggiare questo scarpone.
Ma questo non è l'unico onere portuale
che vi pertocca:
una nave di queste dimensioni in molti
porti è considerata comunque grossa essendo oltre i 2000GT e quindi
all'arrivo non potete semplicemente pilotarla fino all'ormeggio ma
con buona pace dovette prenotare un pilota del porto che quando vi va
bene ti chiederà 400 euro per ormeggiare la vostra nave.
In alcuni porti è obbligatoria anche
un'assistenza da terra.
Se tutto ciò non vi basta è probabile
che i vi portino il carburante con un camion, forse
due o anche tre visto che il carburante voi non lo misurate in decine
di litri ma a migliaia.
Inutile dire che il servizio di
trasporto del carburante voi lo pagate.
Da questo piccolo ragionamento che il
mio cervello fatto in pochi secondi quando ha visto di che roba si
trattava quando loro la chiamavano semplicemente barca, ma ricordo
che è una nave, si evince che il proprietario non è un gruppetto di
ragazzini che fa casino per l'ecologia ma e' sicuramente un enorme
entità con grande quantità di personale per poter organizzare gli
spostamenti di un simile coso, non pensate certo che si possa
arrivare con 73 m di nave in un porto caso sperando di trovare posto
e il carburante?.
Infatti un simile oggetto prevede anche
un ufficio a terra che se ne occupi e delle persone che coordinino i
viaggi per evitare sorprese che possono essere anche molto costose.
Insomma stiamo parlando di una grossa
società con logistica e soldi, tanti soldi.
A questo punto mi era venuta l'idea di
quantificare questo potere economico così grande.
Partiamo da Greenpeace Italia, quella
cioè che e' esclusivamente fatta con i soldi degli italiani.
Partiamo da quella che la spesa più
grande e vediamo che cosa pubblicano in giro costoro.
47 dipendenti 89 cococo 740volontari
47 dipendenti che uniti agli 89 a
tempo determinato nelle varie forme sono oggi equivalgono a dire che
già solo la sede italiana è tutt'altro che un piccolo qualcosa ma è
una grossa società che potrebbe produrre grossi risultati.
Inoltre esiste il grosso beneficio dei
740 volontari e immagino abbiano una durata di ore lavoro molto
variabile dal personaggio si fa vedere due ore annue per leccare
francobolli sino a fieri impallinati che risiedono in pianta stabile
nell'orbita dell'associazione e sono disposti per quest'ultima a
scalare montagne e financo farsi arrestare.
Potremmo definire questi 740 volontari
come almeno altri 100 dipendenti.
Con queste proporzioni potremmo parlare
di una forza lavoro di oltre 200 persone e se permettete è
tutt'altro che nulla.
Ma vediamo i soldi della filiale
italiana, ogni anno riesce
ad incassare 7.100.157 Euro. Sì, avete capito benissimo in Italia
gli italiani spendono 7.000.000 di euro per i servizi offerti da
Greenpeace.
Dovete peraltro fare un attimino di
mente locale su quanto sono questi 7.000.000 di euro perché per
un'industria o per un privato cittadino queste 7.000.000 di euro
finiscono passati in padella dallo Stato italiano che chiede tutta
una serie di contributi a chiunque faccia qualunque cosa.
Invece Greenpeace come molte fortunate
coop & onulus le tasse non le pagano ed è come in un certo senso
che lo Stato aggiungesse ancora soldi attraverso un contributo
ottenuto rendendo gratis le tasse.
Se riuscissimo a ottenere lo status di
ONLUS:
non pagheremo l'Irap,
l'imposta sull'attività produttiva
(4%circa) .
non pagheremo l'Ires, pari al 27,5 per
cento.
Se chiamiamo volontari i dipendenti e
li paghiamo in nero evitiamo anche le tasse, circa 35%, e i
contributi. In pratica un volontario che paghiamo quello che
decidiamo perché non dobbiamo sottostare ai contratti di lavoro
possiamo anche pagarlo la metà perché non chi paghiamo sopra le
tasse.
Sarà forse per questo che ci sono così
tanti volontari?
Ma soprattutto spiegherebbe le 250.000
ONLUS italiane. Ma e' un'altra storia.
A questo punto con più di 200 persone
a disposizione di cui la maggior parte gratis (perché siamo buoni e
immaginiamo che siano volontari per davvero),
milioni di euro come se piovesse
e gente determinata
dovremo aspettarci come minimo dei
risultati eclatanti del tipo:
nuovi tipi di pannelli solari,
un nuovo tipo di montaggio per gli
stessi,
dei programmi per computer per sapere
se è il caso o meno di montare un pannello solare o un palo eolico
in quella zona,
dei programmi per il cellulare che
mostrino l'inclinazione che deve avere un pannello solare,
un nuovo profilo alare per le pale
eoliche,
l'organizzazione dei trasporti di una
grossa città atto ad aumentare i tram e quindi la gente che viene spostata
con i mezzi pubblici,
la conversione dei pullman cittadini da
gasolio a elettrico grazie al contributo fattivo di Greenpeace,
lo studio di nuove leggi che permettano
la conversione delle automobili a combustione interna in elettriche
Ricerche sul territorio (es V del vento o precipitazioni)
o qualunque altra cosa che possa
definirsi in qualche maniera ecologica.
Invece nonostante questo, le oltre 200
persone e milioni di euro, nulla di tutto questo succede.
Non si oppongono neppure all'area
C-retini milanese.
E perché ciò lo spiega Greenpeace
stessa:
il 40% dei soldi sono stati spesi per
chiedere soldi.
In pratica ogni volta che date 10 euro
a Greenpeace quasi cinque euro li state dando perché vi rompano
successivamente le palle per chiedervi soldi.
Sì, metà del lavoro di GP, e'
chiedervi soldi. Non male, vero?
Il 40% ulteriore per la pubblicita'
(aka campagne)
In pratica se metà dell'organizzazione
impegnata a chiedere soldi l'altra metà è impegnata a fare
volantini pubblicitari: in pratica è una qualsiasi agenzia
pubblicitaria.
Ma possiamo anche notare nonostante
Greenpeace vvoglia che ci siano fonti rinnovabili, in Italia
l'idroelettrico è praticamente esaurito, i loro tanto amati
pannelli e i loro tanti amati ventoloni Greenpeace e' la prima a
non volerli.
La sede di roma NON ha pannelli solari
con cui tanto ci limano le palle
La sede di milano NON ha pannelli
solari con cui tanto ci limano le palle
Non si sa dove siano i pannelli solari di Greenpeace.
dal 1987 è riconosciuta dal Ministero
dell’Ambiente in qualità di “organizzazione per la tutela
dell’ambiente”
A questo punto io direi di cambiare la
denominazione di organizzazione per la tutela dell'ambiente in
“organizzazione per la diffusione pubblicitaria dell'ecologia”
visto che mi sembra molto più aderente.
A questo punto dovremo parlare del
fatto che non esiste solamente in Italia dove praticamente
incassa 10.000.000 di euro equivalenti e 200 persone ma bensì esiste
in 41 paesi
La capofila fa girare circa 69.000.000
di E
uk: 3,261,149 E
USA 14.000.000$
Purtroppo non tutte le sedi Sono
raggruppate in un unico punto. E la contabilità di alcuni paesi
e' molto diversa dalla nostra. Possiamo andare a fare un'interpolazione
Alla fin possiamo dire che e' una
multinazionale che sposta almeno un miliardo di $oni (dollar oni)
In pratica stiamo parlando di una
multinazionale presente in 41 paesi e che muove all'incirca
1.000.000.000 di dollari e ha un personale vicino a quello della
Fiat in Italia.
Possiede diverse navi, un centinaio di
uffici, usa elicotteri, possiede ROV, barche, usa aerei e ha molte automobili.
Si configura cioè come una società
dalle grandi possibilità con costi di gestione ridotti sia perché
la maggior parte degli Stati è una società senza scopo di lucro, e
questo viene premiato, sia perché molti, la maggior parte, degli
impiegati lavora senza retribuzione alcuna.
Anche in questo caso come succede per
la piccola filiale italiana cominciamo a chiederci cosa prodotto una
società così grande che possiede migliaia di cervelli e un tale
capitale da spendere tutti gli anni.
Da tali cifre ci aspetteremmo una
rivoluzione delle tecnologie sulle rinnovabili.
Da tali cifre ci aspetteremmo dei report
frutto di alcuni studi scientifici.
A tale colossale potenza chi
aspetteremmo dei laboratori nei quali si studiano materiali, modalità
o che altro.
In due parole da tutta questa quantità
di soldi, di mezzi e di persone ci aspetteremmo una vagonata di
brevetti, ovviamente poi da lasciare liberi, targati Greenpeace.
Invece leggendo anche le loro brochure
molto colorate piene di raggi di sole, pannelli solari, mari solcati
dalle loro bagnarole eccetera non abbiamo brevetti, oppure studi
avanzati sulla sessualità dei pinguini, ma solo una cosa:
pubblicità
tanta pubblicità
molta moltissima pubblicità
montata galleggiante sul mare
incollata a delle navi altrui da
urlanti ultras
scritta su uno striscione tenuto da
urlanti pirati abbarbicati su di un potente gommone che sputa idrocarburi incombusti
e infine deturpante antiche vestigia.
Cosa possiamo quindi dire di Greenpeace?
È sicuramente ecologico farla cessare
di esistere e devolvere quella montagna di soldi a una qualsiasi
società che fa ricerca.
L'ecologia, quella vera, ringrazierà.
2 commenti:
un minuto di aspplausi
andrea
Grandissimo! Per fortuna non sono l'unico a pensarla in questo modo su certi temi. E complimenti anche per la proprietà di linguaggio, è un piacere leggerti.
Un saluto
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