lunedì, marzo 22, 2010

car audio 12V part 8 conclusione

perché condensatori non sono una buona idea da mettere nel bagagliaio.

quello di cui sopra è un amplificatore in grado di erogare la bellezza di 40 watt per Canale. Non è poco.
Per i discorsi fatti in precedenza rimane ovvio che l'unica strada per aumentare la potenza è l'aumento della tensione, quando si superano i 20 W diviene obbligatorio aumentare la tensione sopra i 12 V.
Per questo motivo all'inizio della circuitazione, se guardate, vi è un qualcosa di simile a questo:


un circuito di controllo che pilota un transistor oppure un fet per poter essere collegato ad un trasformatore per poter elevare la tensione. non contenti di questo dovremmo anche raddrizzare la corrente alternata in continua e, guarda caso, avere dei condensatori.
Spesso questi survoltori hanno rendimenti relativamente bassi fino al 50%.

sostanzialmente stiamo usando l'energia di un condensatore per caricarne un altro, in più transitando attraverso qualcosa che ci toglie parte della carica.
In soldoni questo ci dice una cosa molto banale che se mettiamo un condensatore all'esterno che ha la possibilità di essere drenato da altre fonti e che non sarà mai carico al 100% sarà nettamente inferiore ad un condensatore 10 volte più piccolo situato all'interno del prodotto che non potrà essere scaricato da altre utenze e si troverà ad una distanza di pochi millimetri dall'amplificatore.
Se questo non vi sembra abbastanza pesante poi al fatto che esiste una latenza tra quando l'amplificatore ha fame di energia e il survoltore capisce di aver bisogno di cambiare passo per poter erogare l'energia richiesta. Nel momento che il colpo di bassi è finito si comincerà a riempire nuovamente il condensatore interno all'apparecchio continuando a drenare dall'esterno. A quel punto il condensatore esterno comincerà la sua fase di ricarica stressando la povera batteria. Potrebbe non aver ancora finito di caricarsi e il programma musicale richiedere nuovamente energia. In quel momento il super condensatore, panacea di tutti i mali, risulterà non solo inutile ma addirittura controproducente.
È abbastanza ovvio questo punto che anziché spendere 100 o 200 eurozzi per un condensatore esterno alla bistecchiera renderà molto meno che spendere una cinquantina di euri per un amplificatore migliore che sicuramente integrerà già di suo dei condensatori maggiorati.
E' per questo motivo che da pischiello taroccavo gli ampli sostituendo i condensatori interni con dei Panasonic da urlo. Sono passati 20 anni ma non e' cambiato nulla, montate dei costosi condensatori flash grade (i panasonic non vengono piu' distribuiti) e scoprirete un pianeta nuovo.

concludendo l'unico modo per poter alimentare qualche centinaio di watt in auto e' fornire ad ogni amplificatore una sua batteria scegliendo magari fra quelle con una bassa resistenza interna e caricate con un alternatore separato. Tutto il resto sono bugie.

Per lo stesso motivo, salvo limitare l'autonomia a pochi minuti o rendere l'automobile un macigno poco guidabile, non si dovrebbe andare oltre i 1000 W (500x2) RMS continui per l'alimentazione dei quali sono già necessarie un paio di batterie del peso complessivo di 60 Kg e una linea di alimentazione gia' poco malleabile.


Una soluzione piu' elegante sarebbe modificare l'alternatore per erogare una tensione piu' consona, 80V (magari duale +-40), e trasferirli nel bagagliaio dove una batteria della stessa tensione alimenterebbe direttamente i finali.
Anziche' lavorare con un centinaio di ampere e relativi smazzi ci si porterebbe a spasso poco piu' di 10A, una corrente molto piu' gestibile. Le perdite sarebbero molte meno e la potenza, a parita' di tutto il resto, sarebbe almeno il doppio.

la cosa strana di tutta la storia che nessuno ci provi: ma e' piu' bello avere le lucine albero natalizie che un suono migliore.

2 commenti:

McLeod ha detto...

Caro mio. negli anni '90 facevo l'agente per aziende che vendevano Hi-Fi "Esoterico" da auto (Boston, Infinity, Orion, Phoenix Gold, Etc.)
Ti posso assicurare che la maggior parte degli installatori top dell'epoca non avevano nessuna preparazione tecnica. Nessuno era perito o aveva studiato elettronica o elettrotecnica, la maggior parte era compaosta da appassionati che abvevano iniziato in garage a montare impianti per gli amici.
I testi di studio erano le riviste "specializzate" di settore, finanziate se non addirittura fondate dagli importatori del sttore, e il dogna era: "Più costa / Watt /Cm di diametro ha meglio suona".
Del resto alle varie gare che c'erano venivano sempre premiati gli impianti più costosi.
Ah già, dimenticavo, i giudici facevano parte o delle riviste suddette o dello staff tecnico degli importatori / produttori di cui sopra.
Il mio impiantino due vie con mid-Woofer e tweeter buoni + sub in cassa con solo un paio di miseri ampli 20+20 e 80W mono era considerato da sfigato (Ma cazzo come suonava...)

blu-flame ha detto...

io avevo, fino al 90, un paio di casse reflex con woofer da 16 pioneer da casa tw a cupola con un ampli in classe B autocostruito a suon di chip tda ma senza survoltore (troppo complesso per le mie capacita progettuali e poi non vi erano chip dedicati) della strabiliante capacita di 18W.
Ancora oggi mi chiedono dove ho messo quel grosso ampli che avevo sull'auto.
:-P
Non ti dico quando ho cannibalizzato un ampli pioneer da 40W/ch con casse da casa indiana line. Certo la potenza scendeva per via degli 8 ohm ma vuoi mettere?