martedì, novembre 18, 2025

il prezzo della musica 2

 


Abbiamo visto che in italia il prezzo e' fuori di melone per concerti eccetera.

Ma uno si chiede: perche' la musica estera non arriva qui a fare concerti suonado bene e a basso costo sverniciando i local?
Del resto avviene per il 90% dei prodotti, no?
Inoltre avviene di fatto per cose simili, la musica riprodotta, i film eccetera...

Beh e' semplice, perche' gli italiani sono costosi e ladri.

Mi e' sempre piaciuta la musica, sapete che ho progettato casse, ampli e seguito un gruppo emergente mai emerso (a ragione).
Quindi mi piace la musica, solo che in italia non e' possibile frequentarla, costa troppo, e' rara e spesso fa pena. 

Pero' quando trovi il gruppo che suona libero dopo la performance o scopri che il tizio con cui parli fa qualcosa nella musica, o vedi un intervista underground con un manager che vorrebbe portare il metal finlandese in Italia generalmente chiedo, faccio domande e ascolto.

La narrazione e' estremamente compatta, coerente, e si puo' riassumere in una frase:
In italia?  
Manco disegnato sul muro.

Perche' questo?

Un pezzo lo abbiamo gia' visto: i gadget non si vendono.
Se sei un pezzo grosso avrai il ladro che clona, spesso male, il tuo prodotto.
Se sei un nessuno il pubblico pensa che sia la solita magliettina di M malcucita da 3E venduta a 50E, del resto il clone e' quello, no?

Nella realta' molti gruppi, persino emergenti, fanno un merchandising verticalizzato sull'evento (ovvero qualcosa di specifico) o comunque molto particolare.
Questi ladri italiani non solo rovinano l'esperienza, ma ovviamente rendono piatto anche il prodotto rendendolo meno appetibile.
Bonus pack: per vendere in italia occorre una burocrazia infinita.

Il risultato che il gadget non si vende, vuoi perche' viene reputato caro, vuoi perche' viene reputato una fregatura dal fan abituato alla fregatura nelle bancarelle di ladri, e quel poco comprato e' ladrato senza che la GdF ci metta il becco, al contrario se fai le cose per bene, costosamente, rischi che la GdF rompa il caxxo.

Il risultato e' ovvio, non solo le revenue dello spettacolo scendono in maniera consistente, cosa importante soprattutto per gli emergenti, ma uccide anche la diffusione del brand in generale.
Double lose.
Ecco che  un tour italiano rende gia' molto meno di uno altrove.

Gli italiani inoltre non sono avvezzi ad andare ad uno spettacolo: chiedete a qualsiasi amico quando e' andato a teatro l'ultima volta (non contano se recitate da famigliari o "biglietti che arrivano da vie strane"!) e avrete un quadro sconsolante medio di una singola cifra in un decennio o spesso in una vita.
Se poi togliamo "tizio che mi fa ridere sulla TV" (oggi YT) scendiamo a numeri medi sconsolanti.

Non esistono "circuiti" o location che fanno concerti a nastro consolidati, quindi il fatto che voi fate un concerto sara' nel 90% un evento a conoscenza di pochi.
I giornali parlano di concerti, spesso incensandoli come grandi successi se di stirpe nobile italiana, solo DOPO.
Andate sul giornale di zona e guardate se esiste un elenco di concerti: e' una cosa che non esiste.
Si arriva al ridicolo che non esiste neppure sul sito del comune l'elenco degli eventi per cui hanno dato degli aiuti, solo andando a scavare trovate qualcosa sepolto, spesso in ritardo.

Salvo facciate una pesante campagna pubblicitaria, ovvero enormi costi che erodono il business, nessuno sa del vostro show. 
Roba che ha un qualche senso se pensate di riempire S.Siro per 3 date,  ma se pensate di fare 5 concerti sparsi in location da 2-400 posti vi costa piu' del valore del biglietto.

Quindi e' sempre un rientro economico dubbioso che porta a pagare le band poco e/o a trattarle di conseguenza, non a caso alcune affermano che in Italia si mangia molto male (una pizza surgelata rianimata nel microonde o simili).
Questo si riversa anche sul livello del service (qualita' del suono-luci) e dei turnisti

Inoltre hai il problema degli aiuti di stato, il manager "giusto" con il gruppo italico accede a fonti statali, che per il gruppo estero non ci sono. 
Alcune di queste "fonti" sono perdite aziendali che andranno ad abbassare la tassazione aziendale.
Ecco che il manager preferisce lavorare con un italiano, magari pessimo, che con un ottimo gruppo inglese o tedesco (con il quale, poi, ci deve anche intendersi, vista la qualita' della seconda lingua degli italici).

Ma il divertimento non e' ancora finito.
Una delle cose per cui si lamentano regolarmente le band, del resto la media non si chiama certo Taylor Swift, e' che in italia rubano gli strumenti.

Infatti in italia abbiamo un problema, un'altissima percentuale di ladri e la polizia che dorme nei letti pacifica anche se non funziona!
Da cui il proverbio:
L'occasione fa l'italiano ladro!

Se tu carichi nottetempo tutti i tuoi strumenti sul furgone, dove passeranno la notte mentre ronfi distrutto in una bettola, e passa l'italiano, esso non pensa:
"cavolo, pensa che fatica stanno facendo per cercare di sfondare, pensa ai sacrifici che stanno facendo e quanto e' massacrante il tour, poverini"
L'italiano invece pensa:
"mii, ma questi addess andann a dormi e io ci facc il rubbo!"

L'italia infatti e' famigerata per essere in grado di far volatilizzare i furgoni degli strumenti. 
Harry Potter non sei nessuno e la bacchetta di sambuco sai dove puoi metterla.
O se la metti in bisisinesse managger languaggero:
Vai in italia e poi fallisci.

Ricapitoliamo:
una band che fa tour in italia andra' incontro a fatica accessoria, costi e furti con il "vantaggio" di avere un basso guadagno.

E' talmente una cosa ovvia che l'italiano che vuol fare musica "per sul serio" la prima cosa che fa e' emigrare in EU e ci sono badilate di gruppi italiani, molti oggettivamente senza grandi possibilita' di carriera, che sono di stanza all'estero.
Quella rara volta che arrivano in Italia, evento spesso utilizzato per diminuire i costi di visita annuale ai genitori come mi e' stato confessato piu' volte, se li beccate vi raccontano che piuttosto che tornare si fanno picchiare: una data in italia spacciata per grandiosa rende meno che suonare in una birreria di Monaco.

Cominciate a intravedere il solito schema?
L'italia odia chi ha successo e punisce.
Chi sa fare e' preso in giro e deve emigrare e qui sei funzionale solo se sei amico del potente.
Il politico di turno, cecchetto, celentano (Marta Donà)...

Ma la musica non puo' certo crescere come altrove visto che di fatto un gruppo emergente non ha neppure un posto dove esibirsi.

Dopo non lamentiamoci che la cultura in italia non vede: non esiste.

da SEMPRE, non e' una novita'. 
Del resto non si inventa nulla nella terra dei cachi.

Vi lascio con il tragico video della massima manifestazione canora degli emergenti  nel milanese nel 1990 sponsorizzata dal tragico comune di Milano (in collaborazione con altri enti e menate) dove potete vedere impreparazione certo dei gruppi, ma un palco oscenamente illuminato e gestito con le presentatrici incapaci (per quanto fra le piu' gettonate prima o dopo)
Certo al nord i soldi non ci sono, tutti portati via, ma la professionalita' latita.

Lo stesso comune non ricorda dove e come e' stata fatta la manifestazione visto che non sa neppure ne dove ne quando e' stata fatta.
Comunque questo era lo stato d'arte (orpolina!) dei gruppetti che popolano la scena musicale milanese in quel 1990 nella finale dei migliori al rolling stones, cosa doppiamente tragica visto che la media e' da spettacolino da scuola elementare.
Alcuni diu quei guppi era "certo" secondo gli organizzatori che avessero un futuro glorioso, io ho pure litigato perche' nessuno, a mio giudizio, aveva la stoffa. Il migliore aveva la peste.
Del resto se definiamo damiano un grande e' solo il risultato di questa roba.

Il video e' tagliato in 5 parti perche' all'epoca era impossibile caricare lunghezze maggiori ed inoltre la gia' pessima qualita' data dalle luci di medda[TM]  e' stata peggiorata dalle periodiche riconversioni di YT che trova ostico il 576 che chissa' perche' ha pure pensato, ad un certo punto, che non fosse in 4/3 per via dell’illuminazione del palco.

scorribande 1990: essere tragici non basta



  

  

 

 

6 commenti:

Gate-All-Around ha detto...

Ciao,

In Italia vige la tradizione di rubare (anche) le biciclette ai ciclisti. Di certo i musicisti non si sentiranno più sollevati.

blu-flame ha detto...

gate: mal comune doppia sfiga.

Celso ha detto...

Le chitarre eletrriche le rubano, a palate, anche in The Land of the Free... basta leggere un forum a caso (es. TheGearPage) o ricordarsi che ai principali chitarristi del '900 sono state rubate delle chitarre, spesso iconiche, e non mentre erano in Italia.

Anonimo ha detto...

video non molto edificante dello stato della musica italiano. Ma ricordo la partecipazione a scorribande come un mezzo punto di arrivo…Forse la qualità audio non aiuta???

Gate-All-Around ha detto...

Esatto!
Scusa, perché non pubblichi, nei prossimi post, i tuoi progetti audio?

baron litron ha detto...

io personalmente suono, senza la pretesa di farlo bene né tantomeno di avere un pubblico/fare successo.
oltretutto suono uno strumento che non ha bisogno di amplificazione particolare, anche se quella aiuta sempre.
capisco però chi vorrebbe antrare in quel mondo anche solo per il piacere di farsi sentire e guardare, magari guadagnandoci qualcosa, e la conseguente grossa frustrazione, sia che sia bravo, sia che faccia pietà, quello in fondo è secondario se non puoi avere i modi e i mezzi per verificalo