Photo: non e' italiano, ma il signor nessuno che pensa di essere il top al mondo esistite ovunque, solo che da noi esiste solo quello.
Al solito il prezzo della cultura in italia e' mostruoso.
Una delle cose che devono essere chiare e' che al contrario di quello raccontato dai latinisti non si nasce "con dentro" l'universo, ma e' attraverso lo studio che si migliora fino a diventare migliori e completi.
Ovviamente se la cultura non si fruisce, anche per un costo elevato, come avviene per musei, libri eccetera, quelli che saranno in grado di produrre cultura saranno pochi e questi pochi preferiranno fare il metalmeccanico perche "non rende".
Molti "artisti" italiani oggi si lamentano sui media del fatto che quando non riescono a riempire una location DEVONO (?) comprarsi i biglietti e "regalarli" a 10E, alcuni persino regalati proprio, per fare il sellout che fa tanto figo.
Una cosa che non ha senso alcuno ne come si racconta ne come si giustifica.
In giro per il mondo, ma gia' in eu, vai ad un concerto e paghi, per degli sfigati come Britti, Damiano (un emergente) o baglioni (una vecchia cariatide), 5-10E.
Per arrivare a 30E devi essere un pezzo grosso internazionale, per arrivare a 50E devi essere qualcosa che ha rivoluzionato la musica o comunque fare uno show pazzesco (aka costi).
Per dire gli ACDC, non uno sfigato locale come vasco, l'ubriacone al massimo mi puo' chiedere 5E, in EU vanno dai 40E ai 70E (Berlino, non in cima al monte polenta o a puzzo calabro). Gli AC/DC, non paola e chiara.
I metallica, che probabilmente cominciano ad essere passotti, chiedono 30E in ogni nazione che fanno tour.
Tranne in una nazione, dove se arrivano fanno una sola data: in italia.
Giusto per confronto, gli ACDC fanno una sola data, (Verona) e costa 150 euro di base, IL TRIPLO.
Il triplo.
Se poi vai oltre l'EU, un buon concerto lo trovi a veramente a poco, in jap fanno addirittura della jam in mezzo alla strada (montando il palco a velocita' incredibili) GRATIS.
E non stiamo parlando di sfigati...
Un concerto delle AKB48 a Sendai siamo sui 45E, un concerto di livello al Nippon Budokan, la location considerato il punto di arrivo assoluto e molto caro, fra i 40 e 150E.
In Giappone di rado si superano i 50E, bisogna ricordare pero' che quando lo fanno le coreografie sono pazzesche e hanno pure palchi speciali fino ad arrivare ai palchi 2.5D.
Insomma il concerto e' un evento, non uno che canta o poco piu'.
L'unico posto dove mi sento di dire che costa piu' dell'italietta e' a NY al madison, ma ricordiamo che il madison&c sono veramente sellout per i prossimi 2 anni.
Giusto per capire la questione, al madison il Cirque du Soleil in dicembre 25, ovvero fra 8 mesi da quando scrivo, ha 20 date quasi consecutive, la giornata piu' vuota e' oltre il 50% di riempimento, con prezzi quasi "italiani", ma se volete entrare ad un concerto settimana prossima e' meglio se fate un assegno da 300E, 600E se e' un artista top, i pochi posti rimasti vengono veduti carissimi.
Pero' al madison, se volete pagarne di bassi, sono da spulciare, ne trovate e i prezzi sono sotto il livello italiano.
Se invece cercate qualcosa di meno esagerato concerti ed eventi a 2 soldi, diciamo 10$, ne trovate a pioggia anche in centro NY in teatri cool.
Davvero vendere un biglietto a 10E secondo gli "artisti" italiani e' perderci?
Mi state prendendo in giro?
Torniamo alle lamentazioni dei nostrani gallinacci.
Prima di piangere "oddio non riempiamo una location" dobbiamo chiederci:
1) perche' il biglietto costa piu' di 10E se sul palco non ci sono vere star?
2) perche' i prezzi italiani sono alti per la cultura in genere?
3) davvero e' un problema non arrivare a riempire la location?
Se all'estero, sia EU che mondo occidentale in genere, i prezzi sono dalla meta' ad un quarto dei nostri, salvo qualche rara eccezione di luoghi cosi' cari come vita da essere veramente esclusivi, dobbiamo farci una badilata di domandine prima di piangere parlando di finti o veri biglietti.
Prima cosa parliamo degli artisti...
L'artista italiano ha diversi problemi, alcuni risolvibili, altri meno.
1) e' di bassa qualita'.
Possiamo raccontarcela come vogliamo, ma quando proviamo ad esportare qualcuno che e' appena oltre la sufficienza al massimo impatta i nostalgici espatriati.
Infatti i piu' venduto all'estero sono più di 70 milioni di dischi e'... ennio morricone (non certo categoria mainstream),
al secondo posto Tozzi,
al terzo Cotugno.
Ovviamente numeri non chiari, probabilmente falsati perche' il numero al latinista fa paura, ma che danno comunque un'idea.
Si noti anche che generalmente il numero di dischi venduti all'estero non vengono dati, il 90% del dichiarato e'
"hanno venduto xxx milioni di dischi nel mondo"
Ovviamente italia compresa dove hanno fatto il 98% dei numeri, il vero "mondo" e' un incidente.
Perche', diciamocelo, ad un abitante del mondo "sfera e basta" non interessa.
Toto cotugno star internazionale?
brividi!
La realta' e' che quando ci sono numeri non vi ae' fatturato impattando su zone di ex-italiani nostalgici (sud america dice nulla?)
2) la bassa qualita' si riverbera anche sulla gestione finanziaria.
Un artista, generalmente, ha 4 tipi di input
-concerti
-dischi
-riproduzioni (licenze...)
-gadget
Soprattutto all'inizio i concerti sono un massacro (tanto sbatti poco grano), ma tengono in piedi la band, i soldi dei dischi arrivano molto piu' tardi.
In italia nessuno fa concerti, non ci sono molti locali che fanno concerti e il 99% e' medda fumante.
Infatti dove ci sono palchi anche per manifestazioni "ampie" il palco e' spesso occupato da un sedicente DJ che manda il volume al 400% facendo piangere l'impianto.
Le radio, inoltre, durante gli eventi che organizzano si guardano bene di usare un palco vuoto e gia' pronto, che di fatto sarebbe inutile se usi un DJ, per far suonare nuovi talenti: lascio a voi se mancano i talenti o manchi la capacita' della radio di fare la radio.
Se il palco serve solo a scaldare il pubblico che mangia salamelle perche' non alternare lo sfondacasse con un gruppo o un cantante emergente?
Forse il problema sarebbe che il DJ che e' un animale non saprebbe gestire la cosa, ma, del resto, basta un corso...
Quindi i nostrani non ricevono soldi dai concerti che non fanno, neppure pochi spiccioli, e non facendo concerti non sono allenati a tenere il palco.
Ovvero, quando poi capita l'occasione, e' un concertino da poco molto sotto le righe.
Molti artisti mondiali hanno fatto migliaia di concerti, persino un Bowie, quando gia' famoso, si travestiva e andava a suonare il pianoforte nei bar di Berlino preparando LOW.
I beatles prima di sfondare avevano girato mezza europa a suonare dopo la prima gavetta in Inghilterra.
Tutti i gruppi di un certo spessore, se si va a vedere, hanno fatto un enorme quantita' di mini e micro concerti prima di essere famosi, con la formazione "vincente".
Alcuni suonavano gia' dai tempi delle medie sui palchi scolastici (che ovviamente, come insegna il latino, da noi le performance le devi imparare declamando Catullo nell'interrogazione).
In italia abbiamo gente che dopo 10 concerti in croce vuole riempire San Siro e gli sembra una cosa normale.
Non solo, San Siro viene fatta pagare piu' di 10E, che e' una location che non e' che suoni bene o sia comoda (il sindaco di milano e' un animale come i gestori dei mutandari).
Voi ad un "nuovo artista" dareste piu' di 10E?
Passiamo poi alla questione importante dei gadget. All'estero non si fermano alla T-shirt o bottiglietta da 3-4E venduta a 30-40 con sopra il nome del gruppo.
Mi dispiace, ma i gruppi esteri spesso fanno molte volte dei gadget che sono di fatto opere d'arte, la maglietta non e' solo il logo, spesso e' un dipinto, magari diversi per location, come del resto le personalizzazioni varie.
Mancando la cultura in italia e' difficile far incontrare arte all'arte, e' poi vorrai mica pagare uno che ti disegna la maglietta... hai sempre "u cuGGino" che fa i disegnini bbelli.
A questa cosa si aggiunge che in italia se fai un concerto "grande" arriva il ladro che ti copia male la magliettina o il cappellino, ovviamente venduto con un prezzo inferiore, di fatto uccidendo una preziosa fonte di guadagni.
Ricordiamo, gli emergenti chiudono il cerchio non andando in perdita, e spesso lo fanno con i gadget, non con il prezzo del biglietto: il ladro non fa un prezzo migliore, lo sta aumentando.
Normale in un paese di medda.
Queste situazioni, che vanno dal ridicolo al folle, dipendono anche dalla gestione statale dei concerti e della, inesistente, polizia e comune.
Molte scartoffie e oneri, pero' nessuno tocchi la SIAE e nessuno sfiori chi copia le magliette.
Bonus pack: al concerto spesso si deve andare per obbligo statale in auto, ma la zona e' certamente senza parcheggi, qui pochi carissimi (anche 40E) e fino a 900 multe per una serata e 10.000 nel mese top di concerti... In pratica il comune ha incassato fino a 90.0000E per un concerto. Che sia quello il motivo che i sistemi di parcheggio sono follia allo stato puro?
Poter dare le multe?
ma il dramma non e' finito.

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