lunedì, marzo 24, 2025

abbiamo del marcio nell'elettrico

 


 

Nei vari anni abbiamo avuto diverse idee da latinisti per "migliorare" il green e le strade.
Abbiamo avuto l'idiozia delle strade ad aderenza zero, di recente declinata nel "mettiamo i pannelli nei binari dei treni".
Abbiamo avuto i folli delle stazioni di servizio solari.
Insomma per farla breve: dobbiamo vendere il nostro prodotto. Mi ricorda tanto la pubblicita' dell'amaretto di saronno dove andava bene per tutto, anche lavare l'auto, mancava solo di consigliarlo per allungare lo jegermaster perche' cosi lo si puo' bere per le stesse ragioni, che dire che serve a sbronzarsi sembra brutto...

Di recente abbiamo un'altra piega ridicola: la strada elettrica.
Probabilmente qualche latinista si e' alzato la mattina e gli devono aver detto che 1000Kg di batteria delle auto non sarebbero mai diventati 50Kg e il pacco non sarebbe mai costato come 4 pile stilo.

Da li l'idea delle strade che ricaricano.

Se ci pensate, per un latinista, e' la soluzione di tutti i problemi dell'auto elettrica: un pacco sotto i 40KWh e cosi' ti basta per saltellare fra una strada "speciale" e l'altra.
Peccato che esistano gia', si chiamano ferrovie, e hanno i pantografi che fanno esattamente quello e ci sono treni che hanno batterie per fare esattamente quella roba: passare da un pantografo ad un altro.
Da un secolo.

Ne parlo poiche' alcuni pseudogiornaletti ne stanno parlando pure ora, come fosse una novita, ma e' del 2018.

Il problema e' che le strade che ti fanno vedere sono queste


 e non vedi oVVibili cavi sospesi da pantografare

molto carine, molto GREEEEEEN. So' veddi prooppioo.

Quello che non ti fanno vedere di quella strada verde e' questo

 


Perche' per tirar su l'energia da una pista del genere, con lo slot al riparo dalle dita, il pantografo e' un maledetto affare lungo quasi 60cm, complicato e blindato per evitare che il primo sasso spacchi 5000E di roba.
Lascio a voi il sistema per riporlo nell'auto e non farlo pendere quando non necessario, il sistema per evitare che una manovra improvvisa strappi tutto e come devono essere fatti dei contatti che pur penetrando di lato possano ciucciare piu' di un paio di KW.
Faccio finta di dimenticare la manutenzione che deve togliere la palta e far rimanere la strada perfetta, senza avvallamenti, altrimenti col piffero che la slitta funziona.

A tutto cio' mi si dice anche come caspita si fa a fatturare quella roba.



Non e' un caso che dopo 2 anni il sito WEB svedese della "grande idea" sia svanito nel nulla come la societa' che ha speso milioni per fare la tratta di 50m dimostrativi pagati dal governo svedese.
L'idea di mettere scivolose rotaie del tram in autostrada e un pantografo che ara foglie, sassi, neve e acqua da una cava complessa non ha avuto, cosa stramba, il successo previsto.
Tranne per repubblica che 5 anni dopo, a progetto abortito e sepolto, ha detto che i Km "a breve" sarebbero stati 3000. Sempre sul pezzo quelli di repubblica, manco fossero vaiconalaspina.

E questo e' ancora di quelli buoni

Non e' neppure una cosa nuova, nel 1940 esisteva la Tirano-San Giacomo (70 chilometri): l'infrastruttura serviva i cantieri delle dighe San Giacomo, Cancano e Cancano II ed era parte di un collegamento intermodale che si basava sul treno prima, sulla filovia poi e sulle teleferiche per finire. I camion trasportavano cemento, sabbia, attrezzi e gli operai.
Come si nota nulla di nuovo sotto il sole e le soluzioni pratiche e fattibili sono sempre quelle.

 



venne smantellata nel 1957 e i filocarri, il nome dato ai camioni (camion non era ancora d'uso) elettrificati sparirono.
Ancora una volta vediamo che non e' impossibile muovere mezzi elettrici, meglio se camion se servono i cavalli, il problema son sempre state le batterie.
Ad essere precisetti ne esisteva una precedente, sempre in Lombardia, fra il  1909 e smantellata nel 1922, ma era proprio un affare molto accrocchiato. 



I verdosky tutti eccitati hanno pensato che l'idea svedese era comunque buona, ovviamente da ignoranti non sanno del precedente italico, ma non cool, e si sono sbizzarriti in sistemi contactless ovviamente chiamati wireless perche' e' piu' cool chiamare un povero midrange subbowofero.

vi mostro come funziona la cosa all'italiana, non peggiore di quelle mostrate dagli altri di medesima concezione traferrica.

Il concetto si basa sul fatto che i trasformatori possono avere le spire disaccoppiate e avere un traferro (la zona senza ferro, la parte "aria"), l'esempio piu' conosciuto sono le testine dei supporti magnetici (audiocassete, VTR, floppy...) che dal traferro le perdite possono magnetizzare il nastro.
L'esempio piu' diffuso ed elegante del concetto di trasferimento contactless e' lo spazzolino da denti Braun (quello di apple al confronto e' penoso)


 una simile bobina con un asta in ferrite la trovate nella base.

insieme fanno questo


Quelli di braun con il costo del trasformatore hanno fatto un bel sistema che fa 2 cose al prezzo di una.

Il problema e' che se i lamierini dove sono tagliati sono appoggiati (traferro vicino a zero) la perdita e' minima, piu' allontaniamo i lamierini piu' salgono le perdite.

Bastano pochi mm, mm, non centimetri o metri, che si perdono robe a doppia cifra.

 Ovviamente i nostri geni cercano di limitare queste perdite, ma in situazioni da laboratorio perdono comunque il 30%, probabilmente in the wild parliamo di oltre il 50% che vanno a sommarsi al resto preparatorio e alla rete.

vediamo come funziona l’accrocchiolo.

La prima cosa e' che seppelliscono le spire di rame senza ferro per aumentare i Tesla.




 si tratta di fatto di avvolgimenti di diversi Kg di rame per ogni spira colati dentro nella plastica insieme a dell'elettronica, di fatto milioni di euro per Km.
Poi viene coperta da cementi e bitumi speciali e roba controllata (altrimenti scalderebbe l'asfalto e non darebbe carica). Sono affari concettualmente simili ai piani cottura ad induzione.
Immagino che ci mettano degli elementi in ferrite che qua mancano e non sono dati se presenti.

Ma, ovviamente, quella roba non funzionerebbe a quelle distanze.


 

partiamo dalla fase 3, le prime 2 sono  per dire "usiamoh il solareh buuonoh e le autoh sono subbitoh greenheheh".

Ogni pochi metri ci deve essere un sistema di gestione che la prima cosa che fa e' trasformarla in quasi radiofrequenza a 70KHz.
Il perche' e' banale, piu' alzi la frequenza e piu' diventa un forno a microonde che puo' trasportare energia lontano.
Il secondo motivo e' che a 50Hz le auto potrebbero ricevere una spinta fisica tale da farle oscillare, del resto parliamo di KW, non noccioline.
Quindi la prima cosa e' un inverter per carichi importanti che lavora parzializzato. In soldoni hai gia' perso il 15% se hai fortuna grande.
Ma hai anche il cavo in media tensione che e' connesso a tutta la strada e non sono pochi metri, parliamo di Km, o se preferite alti -5% almeno.

A quel punto alimenti le spire che avranno a loro volta un perdita, diciamo un 3%?
I cavi per connetterle?

Le spire sono annegate nel pavimento, che speriamo simile alla plastica, purtroppo di almeno un 15cm e l'asfalto e' lontano dal pianale circa altri 15-20cm.
E' inutile riportare test dove si arriva con una berlina o una sportiva e poi il peone in realta' arriva con la Queschifo 5 o la eXrapessima 3, va fatto sul circolante.
Tenete conto che le perdite vanno con il quadrato della distanza, oltre 30cm
Questo, salvo soluzioni strane come sistemi che sporgono come un pantografo, se perdono meno del 40% ballo nudo (non e' un bello spettacolo, oltretutto non so ballare).

Insomma se avete fortuna e montate tutto a regola d'arte e i muratori hanno scolarita', le strade sono perfette, senza buche e avvallamenti, perderete oltre il 60% (a cui va aggiunto il resto dell'auto come CB e altro, ma non lo metto perche' identico alla ricarica "normale")

 Se questa cosa non basta questa rete, immaginandola molto diffusa, perde MW a tuono anche da "spenta" alle 3 di notte.
Diciamo che salite al 70% di perdite?

Ovviamente le perdite e la corrente di carica cambiano se siete in centro corsia (vuoi vedere che gli ADAS possono servire a piu' che accoppar gente?) o meno. Lascio intuire come andrebbero con le ns strade spesso incasinate e rattoppate, con segnaletica a cavolo.

Ora abbiamo un sistema di ricarica che costa una manciata di milioni al Km (50 milioni forse basteran? Cit:C&R) dalla manutenzione costosa a tuono.
Dimenticatevi di asfaltarci sopra normalmente su quella strada (aumentando il gap) fra 10 anni con asfalti standard e pensate cosa vuol dire cambiare una serie si spire che per meccanica si e' rotta.

Ma chi e' quel malato di mente che fa una cosa del genere?
Anche se si facesse solo per le autostrade, ovvero niente statali o citta', stiamo parlando di un impianto complessivo di centinaia di miliardi, superiore a tutte le metropolitane che mancano.

Capisco che le batterie costano e pesano una tonnellata, ma questo sistema peggiora la prima e non risolve la seconda.

Esiste un sistema MOLTO piu' economico di questo, piu' comodo e piu' ecologico

 


Oltre 300 km/h con una comodita' e un comfort che non si sogna neppure da lontano il mio lento V6 limitato a soli 250 dalla fabbrica e schifidi 130 dal codice della strada per via dei mezzi bizzarri e insicuri che impestano le strade.

Chiaro che chi deve vendere auto fa vedere strade magiche, no?
Altrettanto ovvio che gli stolti fanno manifestazioni contro i treni, forse che vendano auto?
Non e' che i sindacati dei treni stanno facendo casino per vendere piu' auto perché sono degli sporchi venduti?

Per tutti gli altri  il treno e' una gran figata.

I verdosky invece metteranno la fotina dell'asfalto verniciato di verde, perche' il verde e' un bel colore, come diceva il Bossi.
Sul cosa serva verniciare l'asfalto di verde non e' chiaro se non ai verdosky, forse perche' viene bene in foto? Del reso il Bossi non sanno chi e' fuori dall'italietta.



9 commenti:

Fred ha detto...

Ebbasta con questa cosa che quelli che non ti piacciono li definisci latinisti!
Non ti rendi conto che, ad esempio, mettendomi sullo stesso piano (eh, si, io sono uno che apprezza il latino) dei verdoski, MI STAI PESANTEMENTE INSULTANDO?????????????????????

Tiziano ha detto...

Ormai non mi stupisco più di nulla. Il tuo blog mi ha insegnato a valutare ogni notizia o cosa che vedo in giro. Dai pannelli solari verso nord o montati all'ombra, ecotegole, strade fotoqualcosa e strampalate idee mostrate come fantascienza.
Ne parlavo qui(https://apotatee.blogspot.com/2018/09/eco-idea-facciamo-un-treno-di-camion.html) molto tempo fa, agli arbori delle eco idee del menga.

Gate-All-Around ha detto...

E dire che da Milano partivano tramvie che giungevano ai margini della provincia, oggi il tram per Limbiate rischia l'estinzione.
Però, prima che qualche "latinista" intervenga a gamba tesa, sarebbe meglio scrivere adeguatamente le unità di misura. La k si scrive minuscola, quindi non 50 Km, ma 50 km. Non si sta esprimendo una strana grandezza data dal prodotto di temperatura e distanza. E si frappone uno spazio tra numero ed unità di misura; i pignoli potrebbero dire che occorre un mezzo spazio, ma non ci formalizziamo troppo. Uno spazio va bene.
Quando nell'articolo esprime la velocità del treno scrive correttamente 300 km/h. I "latinisti" ci tengono.
Qualche precisazione sul WPT: paragonare la frequenza di 70 kHz con i forni a microonde (2.4 GHz) è fuorviante. Occorre una frequenza relativamente elevata per ottenere un fattore Q accettabile. Ovviamente aumentare la frequenza incide sulle perdite dell'inverter.
Anticipiamo i "latinisti", per quanto possa sembrare impossibile, molti di loro conoscono le equazioni di Maxwell.
Infine, qualcuno sta provando a realizzare inverter dedicati basati su semiconduttori ad ampia banda proibita (SiC, di cui se ne parla anche in Italia, oppure GaN) che potrebbero operare a frequenze più elevate.
Concludiamo: sono state chiuse le tramvie, per elettrificare le strade.

Gaetano79 ha detto...

Per Gate-All-Around: oltre alle linee tranviarie, in passato sono state chiuse molte linee filoviarie. Questo è un peccato: il filobus, se viaggia sempre in sede separata rispetto agli altri veicoli, si comporta quasi come una metropolitana, con il vantaggio di non richiedere rotaie e di poter superare pendenze. Negli ultimi anni c'è stata una leggera inversione di tendenza: alcune linee tranviarie sono state riaperte, ad esempio il tram delle valli di Bergamo, costruito sul sedime della vecchia ferrovia della Valle Seriana.

Gate-All-Around ha detto...

Esatto! Speriamo che ATM dia seguito alle promesse e la soppressione della Milano-Limbiate sia provvisoria. In Emilia molte vecchie linee ferroviarie locali avrebbero potuto essere convertite il metrotramvie. Anche il ripristino della Fano-Urbino rimane, al momento, nel libro delle intenzioni.

Andrea71 ha detto...

qualche tempo fa ho avuto il "piacere" di conversare con un personaggio che afferma di aver brevettato un'autostrada elettrificata per la ricarica in tempo reale dei veicoli elettrici. Ho obiettato che per una ricarica significativa serve molta energia, quindi moooolta corrente per tempi brevi o moooolto rame per tempi lunghi, in entrambi i casi moooolto rame dal momento che già ora la ricarica rapida in colonnina richiede cavi raffreddati, non riesco nemmeno ad immaginare la sezione di linee che devono portare correnti improbabili per chilometri (perché anche volendo caricare in fretta, un'auto in 10 minuti fa 10/15km), due travi di rame di 15km non sono proprio a buon mercato, soprattutto se dimensionate per ricaricare più veicoli contemporaneamente (non possiamo aspettarci che su una tratta di 15km passi solo un'auto alla volta), ovvio che lungo la tratta ci devono essere stazioni di alimentazione conocorrenti per sostenere il carico e limitare le perdite ridicendo la distanza veicolo/stazione, lasciamo perdere il fatto di dover creare un sistema che permetta l'alimentazione dei veicoli evitando di friggere pedoni ed animali selvatici e che non diventi un gigantesco cortocircuito in caso di pioggia (il genio ha obiettato che l'acqua piovana è distillata e non conduce, forse non si è mai accorto che le strade non sono camere operatorie), a me sembra che tutto questo abbia costi insostenibili, però l'ingegnere mi ha assicurato che i costi sono accettabili, sarà uno di quelli che brevetta dischi volanti e moto perpetuo o un semplice truffatore? Sto pedendo fiducia nell'umanità

Gaetano79 ha detto...

Ottima osservazione. La ricarica di un veicolo richiede una potenza significativamente superiore rispetto alla marcia. Si pensi a una normale auto termica. La pompa incorporata nel serbatoio dell'auto ha una portata massima tipica di 100-200 L/h. Una colonnina di rifornimento carburante (modello base) ha una portata di 2100 L/h (35 L/min). Il rapporto tra queste due portate oscilla da 1:10 a 1:20.
Il rifornimento rapido di carburante esiste da un secolo e mezzo. La ricarica elettrica rapida (con tempi e "volumi" paragonabili al rifornimento di un veicolo termico) è ancora una chimera, essenzialmente per due motivi:
_ cinetica sfavorevole dei processi elettrochimici all'interno dele batterie.
_ difficoltà di dispacciamento della rete elettrica.

Stefano ha detto...

E la tariffazione? Come pensano di farla? Sul veicolo? Anche Nikola Tesla aveva inventato un sistema di distribuzione dell' energia wireless, bastava un ricevitore. Il problema era proprio la completa mancanza di poter intercettare e tariffare gli utenti. Chiunque poteva attaccarsi e prelevare energia, affidarsi ad una tariffazione lato utente dà troppe possibilità di eluderla.

Gate-All-Around ha detto...

La tariffazione è un problema minore. Il veicolo percorrendo la strada si connetterà con i ricaricatori WPT immersi; ogni ricaricatore potrà connettersi ad un solo veicolo (e viceversa). Il veicolo s'identificherà quindi ad ogni cambio di ricaricatore. A fine viaggio la tariffa corrisponderà alla somma dell'energia erogata da tutti i ricaricatori incontrati nel tragitto.