lunedì, aprile 15, 2024

piracy shield

 

Nuove armi anticarro per la guerra guerreggiata all'italiana: il badile a razzo anticarro (per gli amici spalacacc). Nell'idea legislativa spala via tutti i nemici.

Sapete che quando la legge  italiana si scontra con la realta' cercando di vincerla solitamente vince la realta'.
Duramente.

Ma ovviamente chi ha fatto studi classici non ha la percezione della realta', l'uomo e' centrale nel racconto, ha dominio della realta' e piega il mondo, e le sue leggi, con la propria volonta'.
Se ci leggete discorsi di fascisti e comunisti non e' un caso: le ideologie fanno leva sulla superiorita' del singolo e/o delle masse coese (io sono parte di) o entrambi. Fulgidi esempi italici a bizzeffe con l'apoteosi del fascio che inneggiava ad entrambi e cosi' fotocopiato da certa sinistra italiana.

Inoltre i nostri legislatori, tutti molto latinici, desiderano piegare anche le cose che funzionano in una certa maniera, ragionata da ingeneri per anni, per piegarla al volere della loro volonta' fascio-comunista-latinica che vede nello status quo il mancato rispetto delle IDEE o dei PRINCIPI che contrastano con cose inutili come la legge di Ohm.

E ancora le prendono nei denti.
Che non sarebbe male se questa distruzione di denti fosse personale, purtroppo il karma e' a scoppio ritardato e le sofferenze le prendono, spesso a distanza di anni, gli italiani.
Poi bisogna dire che l'elettore ha selezionato in maniera stolta i manager dell'italia perche' pervaso da tutta questa ideologia.

Milioni di persone sono messe in pericolo, hanno avuto danni, e in qualche caso rischiano la vita perdendola.

Lo abbiamo visto con il dramma infinito della PEC che ha fatto danni per milioni (e l’incazzatura della EU).
Lo abbiamo visto con lo SPID, esempio ridicolo del "ti faccio u favore"
Lo abbiamo visto con i monopattini che solo un deficiente sotto sostanza potrebbe infilare nel traffico.
Finisce sempre cosi'.

Oggi abbiamo il problema di una nuova invenzione persino peggiore della PEC.

Partiamo dagli antefatti.

In internette dopo la prima abbuffata di far west, molto limitata in verita' per ragioni tecniche, si trovano contenuti "illegali".

Ovvero potete trovare un prodotto, esempio un film o una canzone, su di siti che non   hanno diritto di distribuzione.

In passato il detentore dei diritti, passando per ignoranti e lenti giudici, doveva dar atto ad una denuncia che con i tempi italiani voleva dire "lasciamo perdere che ci smeniamo soldi".
Poi mi dicono che la giustizia non cambia il PIL.

Oggi la normativa e' piu' ricca, alcune volte troppo,  e le piattaforme come YT e simili non solo collaborano in tempi ristrettissimi, poche ore addirittura, ma hanno sistemi automatici di rimozione contenuti fin troppo puntuali, tanto che moltissimi video vengono uccisi per errore e il ripristino non e' altrettanto veloce o semplice.

Quindi al momento la difficoltà per gli "editori" e' piu' che altro trovare dove e chi pubblica la loro roba.
Chi dovrebbe cercare, chi dovrebbe cancellare eccetera e' dibattito comprensibile.

Il problema dei diritti d'autore e comunque una cosa complessa che abbiamo già visto insieme in almeno 50 post in cui la maggior parte degli errori è stato fatto dagli editori che ad ogni novità urlavano  come se gli si fosse aperto un secondo buco didietro.

Si è passati infatti da una musica molto libera in cui gli artisti non venivano pagati dove non  esisteva un sistema industriale in grado di sfruttare musica, ad un sistema in cui l'industria gestiva l'intero pacchetto e alle estremità vi erano i consumatori e gli artisti.

Il problema è che chi è poco preparato in tecnologie ed molto puntato verso materie soft tende a non volere cambiamenti che non comprende e rimanere assiso sullo status quo.
Inoltre in Italia si e' messa al potere gente che nulla aveva a che fare con la posizione, gente che non era portata per fare ragionamenti complessi, il caso di SIAE farebbe ridere se non fosse tragico. Non che poi sia cambiato qualcosa.

All'arrivo delle videocassette l'industria americana aveva tuonato che queste avrebbero avuto un effetto così dirompente da distruggere completamente l'industria dei film e programmi televisivi. 

Dopo una guerra, con diversi colpi di scena, persa dall'industria dei film, nell'arco di pochi anni la maggior parte degli incassi dei film derivava dalla vendita delle videocassette.
Da Ragnarok a cornucopia. 

Ma la cosa divertente è che gli avvocati continuarono a massacrare il mondo delle videocassette, l'italico ricco equo compenso risponde a questo, sperando soluzioni magiche.

Nasce così tutta una serie di sistemi che dovrebbero permettere un blocco alle copie, peccato come al solito che al massimo si fermava l'amico che si copiava la videocassetta e si peggiorava la qualita' video, ma certamente non si fermavano i veri pirati che facevano gran parte del lavoro di distribuzione dei contenuti.
Perché il problema di chi tende allo studio classico è pensare che il numero di copie corrisponda in maniera uno a uno al numero di copie che sarebbero state vendute altrimenti. 

 



Questo è un grandissima vaccata,  perché come al solito esiste una curva di domanda offerta che debbono incontrarsi.
Se non si guarda questa curva (superipersemplificata e bidimensionale, certo, ma non del tutto errata se si mettono nel prezzo anche altre cose e si prede per quello che e': una semplificazione estremizzata) è ovvio che uno può incorrere nel miraggio per cui tutte le copie pirata siano automaticamente copie che si potrebbero vendere, al medesimo prezzo, di coloro che fanno uso di contenuti garibaldini.

Il problema di questo approccio è di non capire che se una parte di quei contenuti fossero completamente bloccati attraverso sistemi simile al macrovision, ma magici, l'aumento del fatturato probabilmente non salirebbe oltre al 10%.
Una parte della popolazione non è in grado dal punto di vista finanziario di accedere alla stessa quantità di prodotto che si procura illegalmente, un'altra parte magari usa quel tipo di distribuzione perché è più comoda e non accetterebbe comunque il prodotto regolare, non tanto per una questione di prezzo quanto per una questione di comodità (un onere e' comunque un prezzo).
In pratica una rilevazione in cui dicesse che il film stato piratato per metà dai fruitori in caso di distruzione della pirateria avrebbe un raddoppio delle entrate e' una boiata. Non avrebbe certo un raddoppio del fatturato, anzi, probabilmente mancando il passa parola non avrebbe miglioramento neppure per l'ordine di grandezza di coloro che possono accedervi davvero.

Questo tipo di politica, basato solo sul bastone senza carota, ha portato a scontri epici e gestioni fallimentari della gestione dei contenuti.

Una politica di prezzo o di distribuzione o di altro avrebbe generato sicuramente più vantaggi che il tentare di fermare le copie. come ha dimostrato il VHS.

La stessa lotta è avvenuta sul formato del DVD, considerato troppo perfetto dalle major e quindi passibile di un eventuale copia, ovviamente su videocassetta prima, su un DVD registrabile quando arrivò sul mercato.
La realtà è che il DVD non era così perfetto, sembrava migliore in quanto le videocassette VHS erano registrate molto male e spesso il videoregistratore in possesso del consumatore era pessimo e utilizzato a scarpate.
I VTR PRO avevano gia' percormance superiori, per non parlare dei SVHS poi arrivati e ipotizzare che un aumento di performance non sarebbe mai arrivato sul consumer era solo fa gente con tarpato il cervello.
Per poter dare questo nuovo media digitale, il DVD, le case obbligarono l'industria dell'hardware a integrare DUE  costosi sistemi di anti copia. Inutile dire funzionava solo per gli utenti finali, non certo per i pirati.

Ovviamente il mercato del DVD soppiantò completamente quello delle videocassette, che continuò per un certo periodo a coesistere, aumentando gli incassi dei film.

Nel frattempo un altro golem giungeva sul mercato: Internet.
Ovviamente l'industria, guidata dagli avvocati che sono come al solito poco lungimiranti non avendo fatto scuole di management o di gestione dei profitti, tuonavano contro questo nuovo media.

Ovviamente sono nate battaglie legali infinite.

Ovviamente sono nati nuovi sistemi anti copia.

Peccato che appena hanno aperto un paio di store (netflix?) dove vendere legalmente la roba ad un prezzo interessante per la curva di cui sopra il mercato sia esploso e la pirateria azzerata.
Almeno fino a quando non hanno ricominciato a sbagliare la politica e avere 200 store completamente diversi come contenuti.

Quello che ci insegnano cinquant'anni di storia dei contenuti dei libri, musica e film è una sola: se vuoi battere la pirateria aumenta la platea con una distribuzione facile e capillare e diminuisci i prezzi.
Se ti va male hai raddoppiato gli incassi.


In tutto questo caos di tira e molla si inserisce il calcio.
Quando si inserisce il calcio in italia, un intrattenimento  p0rn violento con 22 uomini muscolosi sudati in mutande,  si fanno bruttissime cose.

del resto è uno sport per i poveri, per i poveri di spirito, per i poveri d'istruzione e molto diffuso in Italia, posto dove certe tipologie di personaggio istruiti a badilate di latino e completamente ignorante della realtà, vivono felici credendosi intelligenti.

Alcune Legislazioni folli digitale le ho citate già sopra, Ma qui le legislazioni o "amicizie" sono FOLLI tanto da rendere  sante le societa' con leggi su misura.
Spicca la norma "salvacalcio", una porcata ignobile da stato corrotto per cui dopo anni in cui le societa' calcistiche facevano furbizie contabili vengono salvate in nome dello sport corrotto.
Porcate contabili  per cui in caso di controlli (per i santi in genere non avvengono!) le aziende calcistiche sarebbero quasi tutte portate in tribunale per falso in bilancio e, guardando i libri, chiuse per fallimento.
Finalmente ci sarebbe stato un business sano anche nel calcio (si noti che le societa' calcistiche italiane non macinano danari come in altri stati perché inefficienti, tutte prese a frodare) e le societa' che avrebbero soppiantato le varie ladrone fallite avrebbero, con un po di fortuna, prodotto tasse e introiti nettamente superiori.

Torniamo ai diritti SW.

Le società calcistiche in questo momento hanno esattamente replicato tutti i passaggi cui sopra e, ovviamente, sono poco preparate dal punto di vista tecnico, pensando ancora che i pirati si battano uccidendoli.
Dimenticandosi così che il famoso pirata è in realtà il CLIENTE una persona che potrebbe fornire più soldi, ma non lo fa in quanto qualcosa non funziona: il suo portafoglio o quanto  sedere pesante possiede nell'alzarsi dalla sedia.

Mi dicono conoscenti che per vedere i beniamini servirebbero 3 o 4 abbonamenti, di fatto ridicolo, un buon modo per aumentare la pirateria.

L'idea queste persone ignoranti al timone del calcio diventa quindi di trovare degli amici al governo che possano bloccare in qualche maniera la distribuzione delle partite.

Purtroppo il calcio avendo molti amici nel governo, vista la tipologia degli utenti era probabile, puo' trasformare i desideri in realtà legislative.

Il nostro governone, sempre in ritardo per tirar  su un maledetto ponte, sempre manchevole per quelle parti della popolazione bisognose, quello stato sempre latitante quando gli chiedi aiuto o una spiegazione su come dargli soldi, ovviamente diventa pronto sull'attenti come un cagnolino ubbidiente quando una lobby di quattro stronzio paga la sua bustarella.
Ovviamente la legge e' spacciata per proteggere  TUTTI i contenuti, non solo il calcio: crediamoci.

Con queste bellissime premesse, e vedrete che sono tutte premesse che hanno un senso per come e' stato realizzato questo progetto, si crea il piracy shield (se lo urlate tenebrosamente con un pochino di eco rende bene cosa volevano).
Lo scudo anti-pirateria è stato istituito con la legge 93 del 14 luglio 2023 ed e' attivo quasi immediatamente, altro che i mesi per attendere un caxxo di timbro.

Un applauso ulteriore  al nome piracy shield (gia' detto come pronuciarlo?)

come funziona questa nuova legislazione?

Innanzitutto è una legislazione che impone un hardware molto pesante, infatti va interferire direttamente con il routing dei pacchetti, pensate al prezzo della vostra ADSL quando ci pensate.

La procedura è piuttosto semplice nella sua tremenda follia latinista:
Quando un presunto detentore di un diritto, Dazn, amazonia, la lega calcio o altri circa 200 "qualificati", scopre un sito "kattivo" cosa fa?
Va sul sito di AGCOM scrive l’indirizzo IP  ed entro 30 minuti i 309 operatori di servizi internet  hanno l’obbligo di rendere l'IP irraggiungibile.

Se capite come funziona internet e' follia allo stato puro, se non capite bene rileggete sopra una seconda volta per partire con le spieghe.

La prima cosa che ha creato il 90% della follia è il solito motto italiano "presto che è tardi".

Avere 30 minuti fra il premere invio e far scomparire qualcosa da Internet implica necessariamente un discorso completamente automatizzato senza controlli.
Niente forze di polizia
Niente giudici
Niente controlli
Niente di niente.
È impossibile per un operatore che ricevesse  una cinquantina di segnalazioni contemporanee controllare singolarmente queste richieste.
Vorrebbe dire, altrimenti, semplicemente che per questo sistema servono almeno qualche centinaio di persone presso AGCOM sempre disponibili 24 ore al giorno, ovviamente poco probabili.

La prima cosa errata è il fatto che non controllando nulla si va a bloccare anche i famosi errori di digitazione, un detentore dei diritti cui impiegato buttasse dentro un numero anziché un altro verrebbe comunque considerato valido.

Inoltre un sito potrebbe essere considerato erroneamente da un impiegato molto zelante pirateria quando invece non lo è.
Ma noi abbiamo dato la possibilità di essere sia giudice che carceriere all'impiegato di una società privata. L'esecuzione della pena, può valere anche parecchi soldi, viene sostanzialmente delegato di all'impiegato o peggio una segretaria che ha in mano le credenziali per accedere al sito dell'agenzia.

Sempre in odore di poca furbizia, un impiegato che dovesse avere dell'astio contro qualcuno, mi viene in mente alcuni personaggi del Codacons, potrebbe decidere di oscurare un sito non coerente con la missione tanto controlli non ci sono. E se ci sono sono molto posteriori e, ops, mi sono sbagliato. Intanto ha fatto milioni di dollari di danni.

Per la questione del disegnarlo male e a membro di cane, non è rilasciata da nessuna parte l'elenco di questi 200 personaggi che hanno la possibilità di vita o di morte sui server altrui.

A questo si aggiunge la grassa risata che non è disponibile da nessuna parte l'elenco dei server bloccati. Sembra una banalità ma sicuramente già questo ha causato decine di migliaia di euro di danni.

le assurdità non hanno mai fine e dopo il blocco non esiste una data di rilascio né esiste un elenco dei siti bloccati, questo causa dei danni esagerati.

Il disegno generale inoltre, è stato fatto sicuramente da uno che studiato latino perché come detto va a bloccare gli IP.

Queste premesse hanno creato una misura che è di una demenzialità tale che mi aspetto che a breve venga fatta una legge per cui la cura del cancro verra' fatta per tutti con una pastiglia di cianuro per il malato e per i famigliari fino al secondo grado.

Se non sapete bene come funziona Internet vi do un piccolo corso gratuito.

Il numero IP solitamente non identifica un singolo server, ma può indicare un bilanciatore di carico o un servizio che è utilizzato per sveltire o alleggerire il server stesso.

Per esempio il classico server Web che corrisponde un determinato indirizzo IP potrebbe aver a bordo tranquillamente decine di siti.
Anzi la media, se non ricordo, è intorno alla quindicina, con casi di MIGLIAIA di siti.
 
Bloccare un indirizzo IP vuol dire di media bloccare 15 siti per tutta Italia.
Se mio blog, per esempio, fosse sullo stesso server che è stato bloccato per ospitare contenuto X, poi non vedreste più il blog alla rovescia che non ha nessuna colpa.

E' un pochino come dire "blocchiamo via Lunga 15 a Milano" che abbiamo un malvivente con refurtiva facendolo morire di fame.
Potremmo trovarci la villettina come il palazzone multiplo da 12 piani con 100 famiglie che costringiamo ai domiciliari per mesi, bambini di 7 anni compresi.
Inoltre ci sono dei servizi che alleggeriscono il traffico, alcuni fanno transitare qualche milione di siti Web.
Per non  parlare dei servizi come AWS, pensate se per una partita garibaldina ospitata su AWS  mandano giu' persino netflix (e' ospitato li...).

Il fatto che esista il momento di lock, e non esista il momento di release e' da latinisti.
I grandi sistemi di streaming illegale spostano regolarmente i contenuti dove l'hosting costa meno o lo cambiano per evitare che il provider mangi la foglia.
L'indirizzo IP dopo un tempo molto variabile, alle volte ore, torna ad essere NON ospitante di contenuti e lo spazio ceduto a nuovi clienti, nel 99% dei casi leciti, ma e' bloccato dallo scudo marrone.
Provate ad immaginare la piccola azienda di SW italica che dopo tutti i test va in produzione e il database del sito non va (o non si vede proprio la landing del sito) le bestemmie o i costi per capire che quell'IP assolutamente lecito e' finito nel braun-latin-scield.

E' chiaro che tutta la storia e' alquanto latinica:
un ignorante immagina una punizione divina che immagina dentro di se a la vuole applicare al mondo reale.

infatti guardiamo cosa dice Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega di smutandati serie A, che evidentemente ha studiato latino a profusione (probabilmente guida un suv):

 «Parliamo di 300 milioni di euro l’anno»
Ovviamente non dice calcolati come, se e' latinico:
numero di pirati*cifra 3 abbonamenti=milioni tantoni

«In soli sessanta giorni sono già stati bloccati più di diecimila siti illegali. Il sistema funziona: frequentiamo le chat di Telegram dove i pirati si scambiano informazioni e sappiamo che c’è fermento dopo l’avvento della piattaforma». 

In tutta evidenza abbiamo un problema di ignoranza del nostro fessacchiotto.
Se tu blocchi 10K di IP non fermi 10K si siti pirateschi. Lo pensi sono se sei un cxretino e dovresti essere immediatamente licenziato, o peggio, se un bugiardo (e comunque il giornalista del corriere che non ti ride dietro, Monica Colombo, va licenziato SUBITO)
Se tu blocchi 10K di IP  danneggi 100K siti LEGALI. e non blocchi neppure un sito pirata.
Infatti i siti pirata hanno un font end "legale" (o un sistema di inviti di vario tipo) e i contenuti sono generalmente disposti su un ventaglio di server in hosting. Un singolo sito puo' avere 100 o 1000 server hostati dove poi l'utente va a prelevare il contenuto. A rotazione i server vengono cambiati per evitare interferenze.
Se fosse vero il contrario, come pare pensarla il latinista, basterebbe fare una singola azione legale al sito e la storia finirebbe li.

infatti il 24 febbraio queste amebe, neppure scimmie, hanno messo nel blocco uno dei tanti IP di una  CDN di Cloudflare.
Per farvela molto semplice per alleggerire il traffico i siti pagano dei sistemi per erogare "da vicino" i contenuti. Uno di quesi sistemi e' la CDN e uno dei piu' grandi che lo fanno e' CloudFlare.
Praticamente hanno potenzialmente bloccato qualche milione di siti.

La stessa AGCOM deve essere in mano a latinisti politicizzati con la laurea in soft skill scrivono:

"Il reclamo può essere presentato entro cinque giorni dalla pubblicazione della lista dei blocchi effettuati sulla presente pagina internet. La presentazione del reclamo non sospende l'efficacia del provvedimento. I soggetti interessati dai blocchi di indirizzi IP eseguiti nelle seguenti giornate possono rivolgersi alla Direzione Servizi Digitali attraverso i canali riportati di seguito e indicando nell'oggetto Provvedimenti di blocco Piracy Shield".

La prima cosa della pagina in questione che si riesce a raggiungere faticosamente e' che e' in ITALIANO!
I siti spesso sono ospitati all'estero anche di aziende italiane, ma i servizi toghi sono sempre operati dall'estero, basta vedere i nomi di Azure, AWS...
Quindi nel 90% dei casi e' probabile che chi stia cercando di capire perché il sito o servizio non funziona piu', e già immaginare la follia di un simile utensile non e' facile, si trova una scritta in turco.
Follia grossa!

Ma se il reclamo può essere presentato entro cinque giorni, dopo, non po piu' essere chiesto?
O si deve operare diversamente?
Gli sventurati tacciono.

Se la presentazione del reclamo non sospende l'efficacia del provvedimento, quali sono gli step?
non e' chiaro.

poi abbiamo delle quantita' abnormi non chiare
"Nella giornata del 7 aprile 2024 sono stati eseguiti n. 34 blocchi di indirizzi IP"
come faccio a capire se il mio e' presente?
Ricordo che se ho un server SQL o comunque non WEB, la maggior parte, non e' istantaneo capire se sono stato fregato.
Persino un blog tipico ha si un web server, ma ha solitamente altri 2 server o piu' di contorno con la parte del leone del mySQL.

Photo: location dei primi lotti di IP bloccati.
 

una fuga di notizie ha decretato (oltre ad un problema di sicurezza) che in poche settimane abbiano bloccato oltre 2000 indirizzi IP, e con la lista segreta si evince che hanno bloccato roba ridicola, con questa lena in un anno potrebbero arrivare a superare i 100.000.
Non sembra ma si tratta di non vedere piu' la maggior parte dei siti!
Giusto per dare un ideuzza i indirizzi IP V4 sono 4 miliardi ma moltissimi sono riservati, la maggior parte sono utenti e ai server non e' che ne rimangono poi' cosi' tanti.
Si parla di circa 50 milioni a seconda delle stime.
AGCOM sta prevedendo entro 10 anni di bloccare il 5% di internet (e se contiamo i servizi e che anche un umile blog usa 2-4 server oltre il 50%)?
La Cina ha fatto meno.

Ma la cosa piu' divertente di usare una bomba da 10Kg nel salotto di casa, uccidendo tutti i condomini, per fermare una zanzara e' che basta una VPN inutile di quelle in vendita a 3E all'anno per aggirare l’esplosione: hai ucciso 100 famiglie, ma la zanza e' sanissima (ed e' finalmente chiaro a cosa servano quelle "VPN" per "tutti" in vendita)

Cosa facciamo ora, rendiamo illegali le VPN come in cina?
Poi lo spieghi tu alle aziende che le usano per accedere ai loro uffici da remoto che sono illegali?

Renderemo illegali tutte le tecniche di tunneling?

Al solito uno stato di medda.

6 commenti:

Erreunista ha detto...

è interessante anche il tono che usano su radio24 quando parlano della questione.

Anonimo ha detto...

prima di questa ci sono state (almeno) altre due liste di proscrizione telematiche. che erano, ingenuamente, basate sulla risoluzione dei nomi di dominio. una per la prevenzione della diffusione di materiale pedo pornografico, e un'altra contro i siti di scommesse illegali. entrambe le liste sono ancora attive, e sono, sostanzialmente "segrete": il contenuto viene distribuito solo ai fornitori di connettività. è probabilmente superfluo aggiungere che i possessori del dominio NON vengono notificati, e che, comunque, una volta finiti nella lista è praticamente impossibile uscirne.

Anonimo ha detto...

Tim mail è giù da tre giorni, magari hanno bloccato anche quello e nessuno se n'è accorto... Rotfl

CeboCappuccino ha detto...

Le persone si indignano solo se si trovano davanti ai pandori

Danilo ha detto...

Qualche politicante (non ricordo in quale stato) voleva imporre il valore di pi-greco per legge. Invece del complicato 3.141592564, la legge gli avrebbe assegnato il valore di 3.2.
(non c'e' limite quindi, a quello che i politici riescono a partorire)

blu-flame ha detto...

CeboCappuccino certo, se non e' turbativa di mercato questa...
2 milioni di multa a chi ha firmato la legge e immediata sospensione, ma, appunto, non e' il pandoro della ferragni.