ogni tanto senti l'italiano che deride i giapponesi perché sul treno o in metro (e ricordo che la metro puo' fare 50Km uscendo all'aperto, non i giocattoli di milano o le inesistenti di roma).
In realtà dormono PERCHE' LO POSSONO FARE.
sembra una banalita', ma non lo e'.
Quando, come e' capitato, vedi una signora vestita tutta in tiro stile "sciura milanese", per intenderci, che ha la borsa a secchio (che non ha zip) che ronfa mentre ingioiellata e con il c-tofon mega che casca dalle mani, sai che il portafoglio, dove vedi sporgere le banconote, rimarra' al suo posto come il resto.
dorme perché e' tranquilla,
tranquilla per la sua incolumità,
tranquilla di aver comprato la louis vuitton $$$ che non si chiude
Tranquilla di svegliarsi e quello che ha continua ad essere dove lo ha lasciato.
Se e' stanca, magari arriva da lontano, perche' non dormire 10 minuti?
Cosa le vieta di farlo?
Tanto e' sicura come a casa, non deve guidare, 10 minuti di ronfo ti cambiano la vita.
Non e' evaporato tutto come in italietta perché il 60% dei presenti sono LADRI e se non ruba lui ruba l'altro.
Mia madre ha smesso anni fa di prendere i pullman dopo la 4za rapina e ormai andava in giro come una stracciona, capoluogo di provincia italiano, nord, non Tunisi o Harare...
10 commenti:
possono dormire perchè non c'è nessuno che urla da un capo all'altro del vagone, o asolta la musica dall'altoparlante BT a cannone
No no, per carità, quelli che ne sanno sostengono che questa è sottomissione e che la disciplina sociale è roba da bestie.
come sempre c'è gente che confonde l'effetto e la causa: non è che la "disciplina sociale" (qualunque cosa sia) sia una "roba da bestie". rispettare le regole della società perché credi nel concetto di stato di diritto e nel concetto che ogni tuo diritto dipende (indirettamente, ma occasionalmente anche direttamente) da quanto ti impegni a fare il tuo dovere è una cosa buona e giusta. rispettare le regole perché fin da appena nato ti hanno piantato in testa l'idea che non sei abbastanza furbo per metterle in discussione è una porcata.
La "disciplina" sociale giapponese ci appare sicuramente invidiabile, meno forse il modo in cui ci sono arrivati e sicuramente meno ancora se contemplata nella sua interezza.
Le convenzioni (che sono di fatto regole rigide di comportamento spesso classiste), gli obblighi sociali, il maschilismo, i costi elevati (trasporti e cibo, per esempio), le condizioni di lavoro..
Sicuramente da noi potrebbe avere maggiore successo il sistema "tolleranza zero" legato al principio delle finestre rotte. E quindi non declinato alla cazzo come si fa spesso in italia, semplicemente inasprendo sulla carta le pene..
(però è il pensiero di un liceale di merda che ha studiato il latino, eh.. :-p :-p )
Alt.
Tunisi sarà Tunisi ma stando a quanto mi dice un amico che spesso va in Tunisia, sembra che la percentuale di criminali e gente incarognita ce ne sia di meno, addirittura lì se ti vedono camminare lungo la statale con un valigione, l'autista del
Bus ti apre le porte per farti salire; a Roma non aprono le porte fuori fermata neanche se stai morendo perché se salendo fuori fermata scivoli e ti sbucci un ginocchio poi fai causa all'azienda dei bus sperando, dopo 126 mesi di tira e molla in tribunale, di arraffare indebitamente un pacco di euro.
Ooops, temo di aver toccato il punto più dolente di tutti. È arduo pensare di pisolare in metró quando i nostri simili sono "questo" ed hanno "questo" dentro. Altra piaga purulenta ho toccato, mannaggia!
@Eugenio: la disciplina nipponica sarà anche rigida e forse per certi versi un poco ottusa, ma sta di fatto che quel popolo è abituato a comportarsi abbastanza bene e a lavorare alacremente. Anche i portoghesi, dopo aver ancora il sedere che gli brucia dopo la dittatura di Salazar, si comportano bene e anche nei peggiori quartieri fanno la fila cone gli inglesi per entrare in bus, pagano al 95% tutti il biglietto e salutano anche l'autista. Già che ci siamo, mi sovviene anche un mio scapestratissimo compagno di scuola cresciuto però bello dritto perché il padre a volte lo ha preso a cintate da sentire i rimproveri pure per le scale, e anche la madre non era tenera. Parlo degli anni 80, oggi sarebbe fantascienza, dato che ai bebè gli piazzano l'iPone in mano per tenerli quieti fin dalla culla.
Tutto questo depone a una triste realtà, che l'uomo essendo, mi azzardo a dire, un errore della natura (ma voi spero siate meno nichilisti di me) prima lo bastoni e più forte lo bastoni, prima si correggeranno i vizi morali che oggi vediamo tragicamente nelle Cronache agghiaccianti quotidiane.
Sapete quale sarebbe la modalità giusta, per crescere i figli? Amarli. Ma questo è roba demodé
@Anonimo
ma perchè anonimo???
tieni presente che la mentalità giapponese è quella che ha permesso alla casta superiore ed all'imperatore di entrare in guerra contro il resto del mondo commettendo atrocità inenarrabili. I nazisti han l'olocausto sul groppone, i giap già solo a Nanchino sono riusciti a stuprare e massacrare trecentomila cinesi..
Quindi, se non penso a quello che hanno fatto, se non penso al sistema di caste, se non penso al profondo razzismo (assolutamente non violento, ma permanente e permeante) verso gli "esterni", alla spremitura dei colletti bianchi..
allora se dimentico tutti i backgroud e le macchie della società giapponese, allora posso apprezzare ed applaudire alla sicurezza, disciplina, pulizia, ordine ...
ma resto dubbioso sul desiderio di fare a cambio..
Io infatti non farei mai a cambio, anche perché sarebbe un buon comportamento forzato, dovuto a un lavaggio del cervello e al timore di punizioni, non a un reale amore per il buon costume e a un reale piacere di vivere bene tutti quanti, come sarebbe se il popolo fosse mentalmente più sano.
Ti faccio un esempio, a Roma non ho mai buttato neanche una briciola in terra e se tutti ragionassero come me la città sarebbe uno specchio e non la cloaca che è. Quando sono stato (molte) volte a Lisbona ho trovato una pulizia e una efficienza in alcuni servizi che noi ce la sogniamo; ho continuato a non buttare neanche una briciola in terra non perché la polizia e/o la gente mi avrebbero rispettivamente multato o rimproverato (sì, lì la gente ci tiene alla propria città) ma perché provavo piacere nel lasciare pulito un posto che mi accoglieva offrendomi il dono di essere bello e pulito; c'è quindi un amore alla base di questo sincero buon costume. Ecco perché non lo scambierei con quello nipponico e ritengo che l'unica maniera per tirare su delle generazioni sane sarebbe di Amarle, dare loro insegnamenti ed esempi di gioiosa pulizia morale. Far percepire loro che stanno al mondo non per errore o distrazione ma perché hanno anche loro in diritto-dovere di vivere una vita rispettosa ma piena di buone possibilità. Progetto che però che non interessa, anzi, Dio cecne scampi e liberi: è di ostacolo a questo sistema culturale, polotico e di potere che ha fatto della rovina umana il proprio obiettivo e cavallo di battaglia. Droga, violenza, gratta e vinci, pornografia e anaffettività creata a tavolino sono ciò che finora viene propinato.
Sicuramente da noi potrebbe avere maggiore successo il sistema "tolleranza zero" legato al principio delle finestre rotte. E quindi non declinato alla cazzo come si fa spesso in italia, semplicemente inasprendo sulla carta le pene..
in realtà il rispetto delle regole collo obtorto the a trasformare, almeno agli occhi del popolino, in "eroi" / "martiri" quelli che riescono comunque a violarle. basta guardare il caso di "fleximan", o il modo in cui, sui social, si celebrano i conclamati evasori.
Il problema è che vi concentrate tutti sul giappominc
Qui è inesistente, da Aosta a Caltanissetta, che sali in un treno e ti addormenti con in parte una banconota da 100€ e scendi con la stessa banconota da 100€
Te la rubano anche se è da 5, se vai al raddoppio già sparano perchè il proiettile costa meno.
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