venerdì, dicembre 29, 2023

giappominch 5


 Praticamente ovunque, persino nella capitale, chi ha qualcosa da vendere lo mette sulla sedia e mette una scatola con il prezzo.
Ci sono ristoranti che mettono sulla porta il cibo in avanzo ad un prezzo molto conveniente, ci sono patate come queste e ci sono persino negozi senza nessun commesso: comprate e mettete i soldi da soli in cassa.
Non e' che non esistano i ladri, e' che non tutti sono ladri. Soprattutto di galline.
Una differenza importante.


Come quando lasci appoggiato il cavalletto ad Ustica e ti accorgi dopo 15secondi, ti giri e torni ripercorrendo 30m e scopri che non esiste piu' nulla sul muretto.
Non e' "esistono i ladri fra gli onesti", ma "ci sono degli onesti fra i ladri" solo cosi' si giustifica la presenza massiccia di furti in Italia.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

In Ita credo sia una cosa piuttosto regionale.
Abito in Emilia, un qualche anno fa ho avuto modo di scambiare due parole con un ragazzo ciociaro che ha trascorso qualche settimana nella mia città per lavoro. È rimasto quasi sconvolto quando nei supermercati ha visto gli scanner dei codici a barre portatili a disposizione dei clienti per fare acquisti e pagare in autonomia senza dover passare dai cassieri umani. "Dalle mie parti queste cose non ci stanno [in italiano: sono]. Più volte ha chiesto come fanno con i furbetti, gli ho risposto che può capitare il controllo umano, ed anche che si, i furbetti ci sono ma sono una minoranza e che i supermercati hanno valutato che rimane conveniente subire un qualche furtarello ogni tanto ma avere un qualche cassiere in meno.
Evidentemente dalle sue parti avranno valutato che la percentuale di furbetti è troppo alta e che costano meno i cassieri umani rispetto ai furti che subirebbero.

Franz

Anonimo ha detto...

@Franz:
forse non ha pensato che mentre giri con lo scanner hai già dato il tuo numero di tessera, quindi se fai qualche errore sanno già il tuo nome, mail ed indirizzo :)

Magari anche se ti credono che hai sbagliato (succede), la prossima volta che entri il lettore non si sblocca più.
Certo che devi essere un'azienda abbastanza grossa per allestire un sistema del genere, ma dopo è un sogno.

Lupo G.

Danilo ha detto...

"Abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani" (cit.)

Anonimo ha detto...

avevo visto una cosa simile negli anni novanta in norvegia: lungo una stradina, a diverse decine di metri dalle case, c'erano delle cassette con delle verdure, ed in bella vista un barattolo di vetro con sopra una pietra, in cui mettere i soldi. "da noi si fotterebbero pure la pietra" aveva commentato un mio collega.

Anonimo ha detto...

@Lupo G.
Mi è capitato di essermi sbagliato con la spesa fatta con lo scanner, me ne sono accorto dopo che sono uscito quando ho controllato lo scontrino. Al che mi sono recato al banco del servizio clienti, gli ho spiegato il tutto ed ho pagato la differenza. Sono un co**ione? Probabile, ma mi sarei sentito un ladro se non lo avessi fatto.

Franz

Anonimo ha detto...

@Lupo G
C'è ladro e ladro. Se il sistema scanner consente di acquisire le abitudini di spesa del consumatore significa che il trattamento dei dati personali non rispetta i criteri GDPR ed è il commerciante che "ruba" (i dati personali).

Idem se utilizzo bancomat/carta di credito, il commerciante -dopo esser stato pagato- non può lecitamente mettere in connessione i dati bancari con la tipologia di merce acquistata.

Alla larga dalle tessere fedeltà, ma in quel caso si dovrebbe essere consapevoli di "regalare" i propri dati al commerciante.

Golden retriver

Valetissy ha detto...

Ho visto anch'io scene simili in Giappone. La prima volta,nella zona mondana di Kanda, fuori da bar e izakaya ben confezionati spiedini a 100yen e a lato la cassetta dove raccogliere il ricavato ed era pomeriggio(sono sicura perché avrei dovuto fare il check in dell'hotel e in Giappone quasi tutti gli alberghi fanno in check in alle 3pm)Ricordo che carica di valigie io e il mio compagno ne eravamo meravigliati,nonostante avessimo letto a riguardo.Ancora oggi,se ne parliamo con amici restano increduli.In Italia,non credo di aver mai visto nulla di simile,forse come ha scritto Franz il lettore all' Esselunga,ma nulla più.

Anonimo ha detto...

Molto bello e lodevole il gesto giappinese di mettere cibo in avanzo in vendita a pochi spiccioli sull'uscio dei ristoranti: è un modo per nutrire chi è meno abbiente senza sprecare cibo.
Temo che in italia questo sarebbe impossibile, non solo perché la macchina burocratica cancerogena metterebbe mille problemi sulla gestione del cibo in avanzo (haccp e altre menate) ma perché ci sarebbero i soliti che pur di arraffare tutto al prezzo di 2 centesimi lo sottrarrebbero ai veri indigenti.
In passato ho riflettuto molto sul fatto di donare le centinaia di tonnellate di cibo perfetto avanzato ai ristoranti: immagino un furgone che lo preleva e lo distribuisce ai barboni delle stazioni, alla Caritas o a chi è povero. Tutto bello e nobile ma anche lì la burocrazia cancerogena impedirebbe anche la sola bozza di progetto di questo esempio di aiuti umani. Nel frattempo tale cibo scade davvero, diviene da gettare, e il monte Everest di spreco alimentare cresce. Però mai come ora si blatera di bio, sostenibilità, responsabilità e altre cavolate. Bio = recupera il cibo buono e dallo a chi ha fame: così diventi sostenibile e responsabile!!!!!!
Questo è il risultato di una società avida e anaffettiva che ha avuto troppo.