Se siete non a livello base, sapete che quando vi arriva nell'azienda il frescone dalle sQuole (che sia un ITC, un ITIS o una università non cambia nulla) pensa di sapere tutto, arriva di corsa e si schianta sul muro della realtà.
L'Italia, un paese fatto di muri in cui schiantarsi.
Tu, datore, devi spiegarli che il lavoro è altro e non deve arrabbiarsi se non è quello che pensava.
Tutto quello che sa il frescone è arrivato per leggende o racconti da parenti o film.
Con l'aggravante della gogna dei vecchi (vero presidente CGIL?) “lavorare e' sudare”
Per esempio l'imberbe immagina che un officina meccanica sia una cosa unta e sporca, peccato che oggi una officina che non stia fallendo e' pulita.
Più di certi uffici, in alcuni campi e' la norma.
Per esempio un tornitore moderno usa piu' il CAD che il martello.
Per esempio in alcuni uffici servono persone che fanno compiti meccanici piu' che in alcune produzioni di serie.
Per questo si e' inventata l'alternanza scuola lavoro.
Questo permette non solo di vedere cosa sia OGGI il lavoro, ma anche di vedere le dinamiche che avvengono sul posto di lavoro.
Capire cose come il clima aziendale, la tipologia aziendale, acquisizione di competenze e un primo orientamento professionale.
Del resto nulla è quello che si immagina, no?
Direi essenziale.
Non sono molte ore come ululano i contrari, sono poche.
Pochissime.
Soprattutto sono state decimate in maniera violenta (mi pare 3 volte) dalla loro prima introduzione.
Sarebbero (perché fra una cosa e' l'altra vendono regolarmente ridotte ulteriormente con diverse scuse):
180 ore negli istituti professionali.
Il professionale non solo deve formare in soli 3 anni forza lavoro, ma deve skillarle e prepararli subito.
Ci sono cose, inoltre, che non si possono far vedere in un aula.
Una scuola non ha un interruttore da KA in HT da farti vedere, costerebbe troppo, o un vero studio televisivo attuale moderno e completo, o comunque un qualsiasi sistema complesso.
Quelle poche 60h annue, in pratica MENO DI 2 SETTIMANE annue, poco piu' di una settimana bianca.
150 ore negli istituti tecnici, anche qui piu' o meno la stessa sbobba, per gli stessi motivi.
90 ore nei licei, perché?
Non andranno a lavorare?
faranno lavori di basso pregio come pulire i cessi?
Forse i gerarchi devono solo blaterare dal palco e non degnarsi del lavoro?
Non si sa.
Però, altra follia, i licei riescono a “fare” solo 45h, un giorno all'anno... ma persino con un trucco, nel 90% dei casi, tenetevi pronti a ridere, l'alternanza scuola lavoro viene fatta NEL liceo.
Forte.
l'alternanza scuola scuola, utilissima!
Si, potete convertire il “lavoro” dell'anno con un “lavoretto” come una ricerca bibliografica inutile e fine a se stessa.
Ragazzi faccio più lavoro di ricerca fonti io in un bimestre per questo blog di medda che voi in 5 anni.
Ma la cosa più incredibile, se e' possibile, e' che le peggiori critiche provengono dalla sinistra e dagli alunni proprio del liceo:
i primi come bandierone ideoloGGico,
i secondi purè, ma di gusto diverso, gelato in fronte durante manifestazione di coatti.
Il concetto e' che si tenta di contrapporre la santità di una scuola elitaria che dovrebbe sfornare una “classe dirigente” fatta di proletari che finalmente divengono la casta dominante schiacciando le precedenti élite (scegliete voi quale).
Farli tornare nel modo del lavoro è un passo indietro, non possono lavorare, loro devono comandare, sono dei piccoli gerarchi!
Perché il liceo costruito nei primi del 900 dai fascisti che erano tanto retrogradi da pensare ancora all'800 e da bravi rurali avevano fatto una scuola pensata per chi non doveva lavorare, che all'epoca era zappare la terra non essendo arrivata l'industria se non poca e al nord.
Questa scuola, ed il pensiero che si possa essere degli eletti che non debbono lavorare per vivere, pagati per il proprio status, acquisito con iniezioni di latino e greco, è stata rubata dai fascisti e acquisita dai comunisti successivi che ne hanno fatto la propria scuola preferita, con la distorsione di considerare le materie da lavoratori comuni come INFERIORI.
Il latino, l'italiano, la poesia sono cose SUPERIORI, ascetiche, che ti completano, per SUPERUOMINI.
Mentre il villano dovrà essere costretto ad imparare un lavoro, ecco quindi le materie INFERIORI.
Basta leggere 2 frasi di un poveretto come Fusaro per capire che è quello il contesto:
lui è l'eletto e voi siete stupidi.
Ovviamente parole arcaiche come
"sfruttamento",
"tardo industriale" o
“Sto con Putin perché ho letto Kant”,
perche kant o quel troppo citato Marx, che oltre al fesso del Fusaro ha ispirato l'omicida mao, Non sono applicabili se non con grande adattamento alla societa' moderna.
I miti formativi di tutti gli ideologi catto-fascio-comunisti sono quelli che troviamo spremuti nel liceo (e in misura leggermente minore nelle altre, persino nel ITC.
Questi miti antichi come il liceo risalgono prevalentemente al periodo preindustriale.
il famigerato capitale esce nel 1867, ma e' gia' vecchio quando esce e la societa' e' prevalentemente agraria o cittadina.
La vera industria deve ancora nascere (non a caso si separano 3 rivoluzioni industriali, e , a mio parere, siamo vivendo nella 4ta).
L'operaio che oggi si sente sfruttato vive una vita di agi e comfort che nel 1800 neppure un regnante poteva desiderare.
Ecco quindi che i sinistrati che vedono la fatica dello zappare come un qualcosa da debellare nel proletariato immaginano il liceo come aulica cura.
Il sogno di una trasformazione della plebe da zappaterra a élite... dimenticando che e' gia' avvenuto... almeno in occidente
Ovviamente gli studenti che hanno scelto il liceo con la promessa di appartenere ad una casta superiore che non deve LAVORARE con le mani COME GLI ALTRI.
Perché è quello il sotto-testo implicito.
Notate infatti che i sinistri, all'interno di un discorso vacuo fatto di termini complessi non compresi e frasi complesse, massicce e senza significato, dense come una gettata per le fondamenta di un ponte, parlano di (frasi prese paro paro da sti leader dei fessi)
“studenti mandati nei fast food”
“studenti usati come facchini” o
“la ricerca di manodopera a costo zero” dalle kattivissime aziende, tutte frasi reali.
Al di la che non paiono esistere studenti sfruttati dal McD di turno, vorrei dare 2 pillole di saggezza non operaia: mettere una risorsa non esperta in azienda ha un costo, se rimane meno di un mese anche se è gratis hai perso soldi, figuriamoci una settimana.
Quindi la presenza dello studente non e' certo mano d'opera a costo zero, salvo che il “lavoro” sia scaricare i pacchi di cemento da un camion.
Anche in questo caso non mi pare che ci siano casi.
Del resto, salvo studenti skillati e particolarmente svegli, non e' neppure il caso che li metti a fare mansioni piu' complesse di far fotocopie o poco più.
Nei casi piu' banali infatti, sarai in sidecar con un esperto (che quindi perderà produttività) e potresti fare appunto quelle parti più semplici che non necessitano di un intenso controllo da parte del guidatore, ma intanto partecipi alle giornate di lavoro e vedi fattivamente cosa il tuo tutor fa e come lo fa.
Aziende piu' strutturate possono fare dei veri e propri corsi di stage simili a quelli dei neoassunti
Il fatto e' che se arriva un ITIS ad indirizzo farmaceutico in uno studio medico/diagnostico (anche se fosse uno studio fotografico o una fonderia nulla cambierebbe) e da grande lo studente vuole fare il cardiologo si integra con l'ambiente, certo non può toccare nulla di importante, te lo vedi se sbaglia facendo secco qualcuno?, ma avendo fatto le superiori capisce quello che vede, può dare una mano fattiva in piccoli compiti e intanto capire cosa significano tante cose.
Perché avendo già un'infarinatura, molto grezza per carità, non e' calato in un modo del tutto alieno per quanto ostico.
Nella stessa condizione uno che fa il classico per poi in futuro soffrire nel fare medicina manco lo puoi mandare a prendere le medicine nell'armadio, per lui sono solo caramelle magiche (si spiegherebbe l'omeopatia), non sa usare il PC (in uno studio moderno potrebbe non saper fare neppure le fotocopie), non sa nulla di moderno o di utile, almeno se guardiamo il programma di studi.
In pratica e' utile come chi fa le pulizie: gli dai una ramazza e speri che assorba un pochino dall'ambiente.
In pratica il liceale in un azienda HiTech non puoi che mandarlo a dare una mano al neoassunto (che sarà il suo tutor e il neo solitamente nn e' che fa cose altissime, salvo rari casi) a prendere il caffe', mentre quello andato alle superiori sta osservando le frese da milioni che costruiscono il prodotto, facendo domande sull'avanzamento e sulla temperatura dell'utensile, magari lo piantano a giocare con un simulatore da sbavo di quelli che nelle scuole, anche universitarie, mancano.
Ma anche se agli studenti si facessero davvero qualche ora da McD non e' che sarebbe cosi' tremendo.
Non solo McD e' un'azienda molto integrata, si possono vedere molti aspetti del lavoro, soprattutto in una sede “giusta”, ma si puo' anche capire cosa non si vuole fare e soprattutto perché.
McD e' il male per il sinistro, ma alla fine è un'azienda che ha un modello molto funzionale ed è un insieme di partecipanti che sborsano minimo un milione di Euri per avere il barettino (250K in cash minimi e 800K possono essere in prestiti garantiti) con il logo sopra.
Parlare con un licenziatario o un manager, puo' aprire molte porte mentali sulla finanza (quella vera, non quella dei coiners), sulla supply chain, sulla gestione del personale, sul mondo dei marchi e del franchise e, alla fine, sul mondo moderno imprenditoriale.
Ovviamente per un operaio liceale che nella vita reale sarà stipendiato 500E al mese McD e' solo un simbolo cattivo ammerikkano ed e' colpa sua se non e' diventato un Agnelli pur frequentando la scuola degli Dei.
Del resto il liceale non saprebbe neppure cosa sta vedendo, per lui il lavoro e' solo che sta girando il polpettone e pensa che McD sia solo uno che assembla panini con le polpette e mai capirà, mancandogli l'istruzione, che non e' così neppure da lontano.
Mi dispiace caro liceale fasciocomunista, il business di McD non e' cucinare panini, solo un liceale lo pensa (o un dirigente del sindacato che evidentemente ha fatto il liceo) e chi non ha cultura vede solo il panino non avendo la preparazione per capire quello che sta succedendo attorno.
Mcd potrà starvi sulle palle, me e' una case history da sapere a menadito se avete ambizioni diverse dal maneggio di vanga.
Qualsiasi lavoro, anche i piu' umili, necessitano di un minimo di preparazione, un seguire regole, un interagire con un ambiente di lavoro reale: come funzionano le gerarchie, le interazioni sociali eccetera.
Se poi è coerente con il percorso futuro, meglio, ma è ovvio che uno studente sempre diverso presente a piccole dosi non è una risorsa aziendale come dicono i marci.
La domanda è: perché questo astio verso il farsi un pochino di ambiente di lavoro, in particolare dagli studenti del liceo che hanno fatto barricate ideologiche e manifestazioni reali anche piuttosto pesanti?
Si torna sempre li.
Allo studente di liceo e' stato detto implicitamente che lui non studia per andare a lavorare con le mani!
Al liceale non interessa quindi lavorare.
E molti ci credono, certo non tutti sono cosi' stolti, ma se la percentuale di quelli che credono alla fandonia e' alta (basti vedere le lauree scelte da costoro)...
Se chiedete ai sostenitori dei licei, stiamo sempre parlando del piano di studi e null'altro e non stiamo parlando di formare un letterato o un archeologo, cosa si insegna essi risponderanno sempre la stessa tiritera fascista (leggete con piglio da mascellone sul palco mantenendo posa plastica):
Forgia il carattere!
Insegna a ragionare!
Rende le persone migliori!
Forma uomini, non operai!
il liceo fornisce una completezza all'uomo!
Se chiedete il perché o il come si arriva a quel risultato arrivano le barzellette, soprattutto se poi chiedete con quali studi hanno verificato la leggenda.
Conoscere il greco, non certo il francese o il giapponese, rende una persona migliore.
Ok, Archiviato: Chi impara il greco e' una persona migliore, chi impara il giapponese e' uno incapace.
Letteratura antica per il liceo è migliore della letteratura del 900.
Negli ultimi 100 anni sono nati solo stronzi.
Se guardiamo infatti cosa studia uno che fa il classico a sQuola arriva lo sconforto: Petrarca, Foscolo, Ariosto, Tasso, Boccaccio, Manzoni, Machiavelli, Goldoni, Alfieri e il foxxuto e violento Dante.
Se provano ad essere moderni pompano Pascoli, D'Annunzio, Verga, Pirandello e Svevo, così come Ungaretti, Saba, Montale, Gadda, Calvino e Pavese.
Non che non siano importanti, non che non abbiano sagomato parte dell'italietta, che non abbiano un importanza STORICA o che siano da evitare.
Certamente ci aiutano a comprendere perché siamo degli sfigati.
Ma di fatto sono, quando non antichi, sono relativi ad un passato scomparso della piccola Italia rurale di coltivatori che manco avevano il trattore.
Capiamoci:
Provo simpatia per il Manzoni cosi' incompreso dalla sQuola, uno che ha fatto un romanzetto buono solo per la prima meta' delle pagine.
Stravedo per il Verga, cosi' intenso e meridionale, letto integralmente DOPO essere uscito dalla sQuola.
Odio il sexaiolo storpio che non ha senso alcuno se non di perpetuare il sentimento “sono sfigato, non ho niente da dire, ma siccome IO ti amo, allora IO valgo di più di tutti e devi metterti con me”
Che poi e' parte fondante della squallida musica italiana profondamente segnata dalla pochezza del liceo che insegna tali nefandezze. Marco Masini era solo la versione moderna.
Ma di fatto sono “letteratura antica”.
Se prendiamo Jerome, di 70 anni succedaneo al Don, è un altro pianeta.
Oggi leggere il romanzo (uno) del Manzoni è leggere un tedio, soprattutto da meta' in poi.
Se leggete i romanzetti (molti) di Jerom, un pochino “a fotocopia”, ma sono maledettamente attuali, vi sbellicate e vi sparano altrove, parlano dell'oggi.
Il Verga e' carino, ma non e' moderno, neppure quando ci prova, pur essendo della stessa epoca. Non ci riesce, e' ancorato al rurale, non riesce ad uscirne: è antico.
Ma il mondo e' andato avanti, noi siamo sempre a Dante e al Manzoni&c che ci bloccano perché UNICI pilastri dell'insegnamento.
Non siamo andati oltre l'800.
Se parliamo di letteratura, e fra gli 11 e i 30 anni ho letto veramente di tutto (compresi, orrore, diversi harmony), la mia media era minimo sui 30 libri annui completi, ci sono state estati che arrivavo a 20 al mese, ero velocissimo a leggere, e la cosa che mi sono reso conto e' la grandiosita' di alcuni libri e la piccolezza dei quelli italiani.
Il Verga, come Eco (un altro che di decente ha fatto UN libro), son bravi a descrivere un microcosmo, un alveare o un formicaio.
Ma li fuori esiste il mondo, l'universo.
Ecco la nostra sQuola persiste nel concentrarci sul piccolo alveare.
Sull'italietta.
E se qualcuno scrive cose nuove (Baricco?) non possono entrare a scuola.
Solo noi facciamo letteratura.
Gli altri son nessuno.
Tolkien era un pirla, Martin un nessuno, Asimov un barzelletiere, Pennac un inutile, del resto "abbaiare stanca" non e' un titolo come "la divina tragedia" o "l'inno alla tristezza assoluta".
Capite la differenza dei nostri grandiosi scrittori...
Questo nascondere il mondo sarebbe formare persone migliori?
Forse pero' il problema e' un altro.
Il liceo racconta che imparando quella roba arcaica e potente, come fossero grimoni che ovviamente, come in HP (vingardiumm Leviosaaaa), scritti in lingue incomprensibili ai babbani si possa... non far fatica dopo.
O comunque non doversi sbattere una volta che si suda sui libri sacri autarchici, meglio prodotti da una lontana e antica civiltà superiore.
Ricorda mazinga?
Ma quello era fantasy non realtà.
Se si segue questa via, di pensare che sia una magia, una via apparentemente assurda, si vede che le cose hanno un senso.
Ecco che il liceale, a cui è stato detto che se faceva il liceo classico non doveva lavorare con le mani, si trova invece davanti al lavoro, seppur per misere 80 ore.
Diventa altresì evidente che la narrativa “magica” schiatta come una lepre investita in autostrada da un TIR.
Scopri, con l’alternanza, che tutto quello che insegnano non ha attinenza con la realtà, sei un inutile, devi scopare per terra.
In tale contesto è evidente che chi non vuol prendere atto della realtà si oppone:
io mi son fatto un rame così su questi assurdi libri che non capisco, tutto per non lavorare, e ora mi dite che devo lavorare come tutti gli altri?
Non lo accetto
Da pazzi, ma comprensibile.
Idem chi, come quella sinistra che si e' impossessata della simbologia fascista che deve continuare a raccontare la favola del liceo (altre frasi prese dai leader degli inutili):
"è più che altro un lavoro a costo zero".
"contro i tirocini sfruttamento"
“non c’è nessun valore formativo e nulla di positivo nel ritrovarsi catapultati a lavorare gratis”
Ma non sono critiche.
Sono stronzate che escono da bocche ignoranti ebbre di latino.
Lo abbiamo visto, salvo che ti serve mano d'opera per impacchettare i regali a natale, serve formazione, di fatto non è, per le aziende, un valore.
Se avete gestito giovani reclute avete notato una incapacità assoluta delle ben che minime attività umane.
Magari fanno sesso, fanno i gradassi con l'auto, gli hanno detto di essere degli Dei...
Ma non sanno neppure impilare i piatti (liceo),
leggere l'ora (3za ist. nautico x2),
saldare un cavetto di una cassa (ing elettronico 5 anni),
fare un copia incolla sul PC (ITC, 2008 uscita nel 2004, pure gnocca),
leggere l'italiano (liceo artistico e liceo scientifico),
potrei andare avanti molto...
ma continuano a dire vaccate che dicono sti caxxoni.
“un modello di scuola subordinato alle grandi imprese invece di essere fatto per gli studenti”
"Non sono merce nelle mani delle aziende"
"La scuola e l'università non devono essere asservite al profitto”
Userei l'ultima perché ribadisce bene cosa e' la scuola e cosa e' il liceo.
OGGI la scuola serve per fare profitto.
E' finito il tempo dei padroni e dei gerarchi.
Tu vai a scuola per trovare lavoro e che sia un buon lavoro pagato bene, che a casa mia si chiama PROFITTO.
Salvo chiamare profitto la cosa di guadagnare soldi se lo fa Bezos, chiamarla schiavitù se lo fa un manager di Amazon e sfruttamento se lo fa il magazziniere dello stesso.
Ma forse quella differenziazione si chiama ideologia.
Direi che uno che va a lavorare lo fa per i soldi.
Io lavoro per i soldi, non so voi.
Dimostrazione rapida: se avessi soldi senza lavorare non andrei a lavorare.
Se avessi piu' soldi ci sono molte cose che farei, incidentalmente alcune sono studio e lavoro, ma di fatto si va a studiare per i soldi futuri.
Facilmente dimostrabile: dove esiste un reddito di cittadinanza forte la popolazione non va a studiare.
Quindi le uni SONO asservite al profitto.
Vengono frequentate PER profitto.
I licei sono presi d'assalto con la promessa del PROFITTO con poco lavoro.
Oppure crederete che le marmotte incartano la cioccolata e la luna è fatta di formaggio.
Ovviamente quando il gioco si rompe gli studenti van fuori di melone.
Quando arriva qualcuno a dire che il Re è nudo e bisogna comunque lavorare e fare fatica.
Questo qualcuno e' l'alternanza scuola lavoro che picchia forte su tutte le scuole italiane malmesse, ma massacra il liceo.
Ricordate il discorso che un liceale vale nella vita 500E al mese?
Bene, ora ci sbatte la faccia e si prende paura.
Va nel mondo del lavoro e il mondo gli dice che e' un incapace e deve spazzare il pavimento.
Si e' dannato sui libri ad imparare il greco, sperando di diventare un superuomo fasciocomunista, adesso verifica con la realtà che quello che ha fatto per 5 lunghi anni, con impegno, magari credendoci, non serviva a nulla.
Quando qualcuno ti dice che hai sbagliato tutto nella vita, non e' bello e non e' simpatico. Ovvia una retrofiammata. Provate a fermare uno per strada e dire "Tu sei Tizio?, ciao ho saputo che sei un cretino, ho le carte che lo dicono!", ci sono buone possibilita' di perdere un dente.
La negazione della realta' puo' essere una via di fuga.
Come molti miei conoscenti che andavano a far il soldato come iniziazione da “veri uomini” e alla fine imparavano a drogarsi e imboscarsi.
Però dopo se la tiravano “solo chi ha fatto il militare e'...”.
Ma se facevi le domande giuste era drogarsi, imboscarsi e in alcuni casi “oddio sono andato lontano dalla mamma e non ho pianto”.
MA se prendete qualsiasi generazione che ha fatto il militare, da bravo fascio-catto-comunista (aggiungete a piacere) sempre dicevano che “tempra l'uomo”.
Possiamo dire che e' un anno buttato nel water?
Idem con il liceo, chi ne e' uscito dice “scuola di eroi, di elevate menti”, poi guardi i dati e meta' delle elevati menti prende come una terza media, meta' e' riuscita a fare l'uni con difficolta' e ti narrano come epiche le loro gesta al liceo.
E poi il latino nobilita. "tutti sanno" o "Così diciamo tutti".
Quando ero giovane e più stupido se ero a spasso con uno "liceato" chiedevo di leggermi le scritte che su molte vestigia delle chiese e monumenti appaiono... e' tutta una finzione, e' tanto bello il latino che e' da dimenticare subito. Capisco le ere e le variazioni, all'epoca non ne ero cosciente, ma in genere non prendevano una parola.
Ora capiamo che l'alternanza scuola lavoro va semplicemente potenziata e appare ovvio che ci debbono essere figure specializzate nelle scuole che seguono BENE l'iter (al contrario di oggi).
Penso che sia molto difficile seguire lo studente al di fuori della scuola, magari visitando i luoghi che accettano il trail, ma e' importante, anzi essenziale per la buona riuscita.
Appare adesso ovvio che se il 50% dei lavoratori italiani sono full-unskilled e gli altri spesso si barcamenano si capiscono molte cose: altre cose brutte... che vediamo nella prox.