sabato, ottobre 03, 2020

CSI

 

 



anno 2000-
Questo è un altro pezzo da 90 sparato dall'artiglieria pesante che ha dietro di sé delle fonderie che lavorano tutto spiano.

Perché tutti possono iniziare a sparare ed entrare in guerra, ma, se non vuoi essere schiacciato dalla vergogna dopo 2 minuti come i nostri film “d'autore”, devi avere dietro di te una struttura organizzata.


CSI poggia i suoi cardini su due pilastri ben precisi.

Il primo cardine è il solito poliziesco trito ma ripreso con una professionalità elevata, attori, camera e luci assolutamente impeccabili.

Non e' caBBiGnieri, per intenderci.

È abbastanza chiaro che non e' solo un prodotto ben fatto, comunque, ha qualcosa in più e questo lo è sicuramente quando si guardano le riprese gli stacchi eccetera è raro vedere le ombre che si spostano e bicchieri che si riempiono e svuotano di continuo come accade nelle produzioni italiane
Perché, se può capitare qualche volta non ci si fa caso, se accade regolarmente, alla fine, si nota.

Il taglio contrastato, netto, pulito, da prodotto di gran classe.


Il secondo cardine è una grande idea.

Quasi tutti i polizieschi parlano di prove balistiche, DNA, microscopi, “la scientifica” o altre cose astruse che ormai vengono ripetuti a noia da decenni.

Il classico poliziesco spesso viene risolto grazie all'impronta digitale, o dal DNA, ma che rimane nella narrazione semplicemente una parola vuota dentro nella trama, ma ha di fatto generato conseguenze nodali nel plot raccontato.

Così dopo decenni in cui i colpevoli venivano inchiodati narrativamente dalle impronte digitali, piuttosto che dalle fibre di un tappeto, si è deciso di dare un aspetto concreto a qualcosa che in realtà il 99% del pubblico reputa una frase vuota, quasi un escamotage.

Come il salto spaziale nella fantascienza: una nonsense che serve solo a tener insieme la trama.
Ecco l'idea: dare un aspetto tangibile pirotecnico, luccicante, alla tecnologia che permette di trovare il colpevole e di inchiodarlo.

La prima serie di CSI Ridefinisce tutti gli standard del genere sia dei telefilm sia dei film ed oggi qualsiasi film poliziesco tende a far vedere le attrezzature di laboratorio che prima erano semplicemente un sentito dire dal protagonista o dalla spalla.

Termini come DNA, AFIS, prove balistiche, eccetera, acquisiscono nuovo peso e cambiano.

Quanto e' talmente una novita che va a cambiare drasticamente il mondo del racconto per immagini, nei libri e persino il mondo reale degli assassini che oggi hanno imparato parecchio da quello che rimane un banale telefilm.

Il mondo del crimine ha un maestro manzi.


Potrà piacere, potrà non piacere ma questo telefilm ha ridefinito gli standard narrativi ed è un punto fermo della cultura del pianeta, ha cambiato le regole anche nel mondo reale per quanto riguarda le scienze forensi che oggi si ritrovano a dover lottare con criminali molto più preparati e in italia a giudici e polizia che ancora non sanno nulla.

Le serie successive e gli spin off si sono poi mossi molto di più verso la fantascienza dove da un singolo pixel o dall'odore di qualcosa è possibile tirar fuori il ritratto di un'intera squadra di calcio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sa che manca qualcosa...:-)

Enky ha detto...

Le prime 2 serie erano belle, anche se un pò acerbe, le successive 4/5 stagioni sono state le migliori, per il taglio dato alle indagini, per la cura degli esami senza scadere nella fantascienza, per gli approfondimenti psicologici dei malviventi, non troppo preponderanti per esigenze di minutaggio ma comunque affascinanti, per i contrasti tra i metodi di Grisson e degli altri membri della squadra, per le divergenze lavorative che possono accadere in un ambiente lavorativo... se capita me ne riguardo sempre qualcuna. Poi anche lì, l'eccessivo dilungamento ha portato ad annacquare queste caratteristiche che si sono perse, ma rimanendo comunque la migliore delle 3 csi.