Oggi mi ritrovo a parlare di un mistero
di quelli incredibili.
Un mistero misterioso misterante.
Mistero lampadinico complottaro megaoso supersegreto....
Il mistero di cui stiamo parlando è la
famosa magica cospirazione lampadinica supersegreta.
Ancora oggi, alle soglie del 2020, ne
sento ancora parlare e sempre per la stessa maledetta ragione: è la
pietra angolare,
la chiave di volta,
il motore magno,
la mano nascosta,
la dimostrazione inoppugnabile e,
financo,
la mano insanguinata e il coltello
fumante(?)
dimostrante definitivamente l'esistenza
dell'obsolescenza programmata, altra stronzata galattica da menti
complottiste.
Perché appare ovvio che se ci sono
degli imbecilli che a forza di parlare di queste cose poco serie
riescono a sbarcare il lunario facendosi pagare dei bei soldoni,
questi non cospirativi, ma standard approvati dallo stato.
Come vedremo chi parla di questa
presunta cospirazione non ha neanche l'idea di cosa sia una
cospirazione segreta, ne sa che cavolo sia una lampadina.
Prima di parlare di questa castronerie
sarebbe il caso di capire un attimino di elettrotecnica e come
funziona una lampadina incandescente in generale e in particolare di
quelle che si producevano negli anni 20.
Oggi, se si vuole comprare una
lampadina a incandescenza del tipo più banale possibile,
praticamente una cosa antica, possiamo andare a comprare diverse
tipologie di lampadina che sono diverse a seconda dell'uso che fate.
Possiamo
comprare le lampadine ad incandescenza standard, oggi generalmente
hanno una durata di 2000-2500 ore, salvo che siano cinesi, per motivi
che non capisco vietate.
Senza grossi problemi possiamo comprare
una lampadina ad incandescenza long life che si attesta generalmente
intorno ai 4-5000 ore.
le lampadine ad incandescenza ad alta
luminosità ed efficienza, hanno una durata generalmente inferiore a
400 ore (es nei proiettori di diapositive sono halo da 250h).
Nulla vieta però di comprare una
lampadina ad incandescenza destinata segnalazione, tipo quelle che si
montano nei semafori, supportano tantissime accensioni e arrivano
senza grossi patemi fino a 10.000 ore di funzionamento, 8000
garantiti.
In realtà esistono anche altri tipi di
lampade ad incandescenza, come le halo, che qui cito appena per brevità
del discorso.
Cosa differenzia tute queste (tante) lampadine?
Potrei dare una risposta molto semplice
dicendo: niente.
Non esiste differenza tra queste
lampadine.
Stupiti?
Viene da chiedersi perché non è
possibile comprare sempre lampadine ad incandescenza da 10.000 ore e
sono relegate agli specialisti (GomBloDDo!!!).
Qualcuno avrà notato che oltre alla
durata ho parlato anche di efficienza?
Torniamo alla costruzione della nostra
lampadina.
La lampadina è costruita da un
filamento, generalmente di tungsteno, preservato in un'ampolla
praticamente sottovuoto.
Il filamento viene conservato
all'interno dell'ampolla per un motivo molto semplice, come molti
metalli arrivati una determinata temperatura bruciano, prendono
fuoco.
I metalli bruciano e possono prendere
fuoco con un banale accendino.
Il ferro prende fuoco facile facile,
l'alluminio non parliamone. Solo i complottisti
dell'11/sett pensano che un areo a 1000C doveva rimanere integro.
Mancando l'ossigeno nell'ampolla i
filamenti non si incendiano, per nostra fortuna.
Ricordiamo anche che a determinate
temperature il filamento può diventare liquido, evaporare, o,
addirittura, sublimare.
La dispersione del calore in una
lampadina e' principalmente radiante perché all'interno
dell'ampolla, ricordiamocelo, è contenuto poco gas.
Il gioco della durata è praticamente
una bilancia su cui due bracci esiste da un lato la durata e
dall'altro l'efficienza.
Aumentando la temperatura di
funzionamento otteniamo una lampadina che consuma meno corrente e fa
una luce meno “gialla”, ma, nel contempo, dura di meno.
Molto di meno.
Ci sono lampade halo tiratissime
garantite 50h.
Cinquanta ore.
Come dire, una vita molto intensa.
Diminuendo la temperatura di
funzionamento otteniamo una lampadina che dura molto di più, ma che
consuma molto di più di quello che crediamo.
Aumentare la durata di funzionamento ha
un altro effetto collaterale: ricordiamo vero che il filamento
sublima o evapora dallo stesso?
Bene, da qualche parte deve finire e
finisce sul vetro dell'ampolla, essendo piu' freddo, causando così
un annerimento dello stesso.
Una lampadina che duri molto di più
non solo riuscirà a stare accesa anche quando il filamento ormai
sarà piuttosto rovinato dai gremlins della termica, ma questo avrà
come effetto collaterale di incrementare la quantità di filamento
che andrà a depositarsi sull'ampolla e, a fine vita, avrò una
lampadina non più trasparente.
Possiamo vedere spesso l'effetto nei
fanalini posteriori delle auto per quei furbi che ne cambiano una
sola delle due per risparmiare 3E ed è facilmente visibile che
quella sostituita emette anche 5 volte la luce di quella vecchia.
Giusto per capire quanto importante e'
il processo termico: nelle alogene l'ampolla e' tenuta molto piccola
(e di materiali speciali che non fondono che a temperature alte come
il quarzo, da cui uno dei nomignoli) per raggiungere temperature
simili a quella della sublimazione del metallo e per evitare che si
depositi su questa superficie, che e' comunque più fredda, esistono
appunto degli alogenuri che evitano al metallo di depositarsi.
Al momento di spegnere la lampadina
alogena il filamento di metallo diventerà molto più freddo del
“vetro” e il metallo sospeso tenderà a depositarsi sul
filamento.
Ovviamente tornera' a caso, altrimenti
le lampadine alogene sarebbero eterne.
Questo processo permette a questo tipo
di lampadine a incandescenza di avere un rendimento decisamente
superiore e nel contempo durate elevate.
Ed è anche il motivo per cui un
alogena che venga utilizzata sotto dimmer ha bisogno di essere ogni
tanto portata al 100% per evitare che, non innescandosi il ciclo, si
trasformi in una lampadina del 1920.
se siamo arrivati fino a questo punto
abbiamo capito una cosa banale:
più dura più consuma,
meno dura più fa luce.
Torniamo agli anni 20.
Negli anni 20 esistevano problemi di
questo tipo, ma molto ampliati data la grande artigianalità che ancora
permeava il settore.
Non è come oggi che, salvo che compro
una lampadina cinese marcata “mobiliere” o “salumiere”, ho
delle certezze di durata : compro una lampadina da 100W ad
incandescenza avendo la certezza matematica che duri circa 2000 ore.
Così come se vado a comprare una
alogena long life durerà 4000 ore, esattamente come una long life ad
incandescenza non alogena.
Lo stesso giochino lo ritroviamo
persino sulle LED.
Infatti hanno lo stesso identico problema, anche
se derivante da una motivazione completamente diversa per quanto
termica. Ci sono in commercio delle LED cinesi che al di là di
quello che c'è scritto sulla scatola non raggiungono le durate di
una lampada ad incandescenza.
Dopotutto comprare una lampadina
prodotta in cina da un mobiliere non è una cosa furba.
Negli anni 20, stavamo dicendo, era un
gran carnaio ed era impossibile per una persona sapere a priori se la lampadina
faceva luce o sarebbe durata.
Cavolo stiamo tornando agli anni 20 con i LED.
Spesso i costruttori non avevano degli
standard qualitativi per aspirare a dare una risposta esatta. Ogni
fabbricante aveva un'idea tutta sua di cosa doveva essere la durata e
l'efficienza.
In linea teorica, come abbiamo visto, è possibile fare
delle lampadine che duri decine di migliaia di ore, come lampadine
che durino 50 ore come quella che vi erano in alcuni episcopi e
lavagne luminose (oggi sostituite da alogene della medesima classe di
durata da 400W 36V: poca spesa tanta resa). Come mai il trambusto?
Perche' i complottisti fanno notare che
esiste una lampadina a incandescenza che è durata più di 100 anni
ed è tuttora bella accesa, bella per modo di dire, in una caserma
dei pompieri.
Ci scrivono interi pamphlet sulla
magnificenza di questa lampadina di medda.
I giornalisti idioti, ci sono almeno 10 articoli delle testane nazionali, vanno dietro perche e' bello parlare sbavando di obsolescenza, di multinazionali imperialiste kkattive e altre cose per il popolino bove assetato di una vendetta di classe.
In realtà non è un gran successo
tecnologico basta fare una lampadina con un filamento grosso come un
bue marino che emette principalmente nell'infrarosso e fa pochissima
luce.
Con un po' di fortuna i decenni passano
facili.
Infatti e' una lampada da 4W con un
filamento da 60W venuto un po' male.
In pratica e' un grosso filo di carbone
arroventato piu' che una lampadina.Si Si usava il carbone, e lasio immaginare come era estruso per fare un filamento.
La lampadina deio 100 anni sottolinea la poca qualita'
produttiva, non un vanto dell'epoca che fu come si vorrebbe far
passare.
Tecnicamente parlando e' una stufetta piu' che una
lampadina.
Potete vedere che non fa luce dalla
webcam dedicata alla tristezza.
La lampada dei 100 anni e' la
dimostrazione, invece, del fatto che occorresse una
regolamentazione: compri una lampadina e non fa un caxxo di luce,
consuma a bomba e la passi ai nipoti che a loro volta sono condannati
a non leggere il giornale, cosa per cui hai comprato la lampadina.
Volete anche voi avere una lampadina
dei 100 anni?
E' facilissimo!
Prendete un trasformatore e la vostra
lampadina comprata per il 220V 100W alimentatela perché si accenda
appena, probabilmente sui 50V va bene.
E' probabile che per come fanno gli
attacchi oggi sia piu' facile che il portalampada vi spacchi, o si
demolisca la vite che la vediate bruciare prima di essere
seppelliti.
Che poi queste lampade siano utili e' altro.
Che poi queste lampade siano utili e' altro.
Non e' un caso che di quelle lampadine, di quell'epoca, ne siano rimase in giro un numero considerevole, tenuto conto di quelle che non arrivavano ad un'ora, quelle cadute, quelle con il filetto spaccato.
In tutto questo caos i principali
costruttori di lampadine degli anni 20 decidono di fare una cosa
buona e giusta: definire una durata standard per le lampadine e che
questa doveva essere di 1000 ore.
Poi ovviamente hanno cercato di segare
i costruttori secondari, ma tant'e'... gia' che sei in ballo... sei sempre in competizione, no?
Questa riunione per settare gli
standard è una cosa molto buona per il consumatore perché così,
quando va a comprare una lampadina come fa di solito: “vorrei una
lampadina e non me ne frega niente di tutto il resto grazie” evita
di tornare a casa con una lampadina da 50 ore e dopo 15 giorni
trovarsi al buio.
Ricordiamo che le lampadine nel 1920
non erano proprio regalate, era hi tech come un telefonino oggi, e una lampadina che bruciava e' una balla botta. Alcuni film e serie che sono ambientati all'epoca mostrano un uso disinvolto delle lampadine, oggi sono oggetti da 1E, ma all'epoca rompere una lampadina era come fracassare uno smartphone oggi.
Quindi il grande mistero cospiratorio
si riduce a standardizzare a 1000 ore la durata delle lampadine per
permettere un confronto rapido che permette di scegliere quanta luce si desidera.
Cavolo, si dovrebbe fare anche con il
LED che spesso durano meno. Un accordo fra aziende per standardizzare CRI>85 e durata della lampada
garantita di almeno 5000h, altro che quella meddina da salumiere che non si sa che cavolo dura e fa una luce di medda.
Incredibile che ci sia ancora qualche
stupido che creda che esista un mistero dietro ad una lampadina
malfatta che doveva fare luce e, invece, serve solo a generare
complotti.
Un altro mistero e' l'eventuale esistenza
delle sinapsi nel cervelli di alcuni.
10 commenti:
un regalo per te, dato che mi sei sempre stato simpatico! https://www.youtube.com/watch?v=GiYO1TObNz8
e questo video ancora più bello: https://www.youtube.com/watch?v=wIC-iGDTU40
il primo, quello dei semafori, non guardato: e' 30 anni che non capisco perche non le facciano con i LED, come i fari posteriori delle auto.
il secondo ci sono secondo me delle impostazioni errate,a ahche se il 90% e' giusto.
Anche i led invecchiano, ricordiamo che quelli per illuminazione sono, di fatto, una fluorescente.
Inoltre i costi. Fare una lente per un fare LED e' un potente mal di pancia: farlo bene COSTA.
Fare un diffusore per una HPS o una sodio e' una passeggiata potendo usufruire gia' del contenitore in vetro come si fa normalmente.
Sui led non si fa perche il rendimento crollerebbe e siccome e' l'unico vantaggio che avrebbero sarebbero solo negativita'.
A casa mia ho praticamente tutte lampade halo sotto dimmer; in oltre 20 anni ne ho cambiate max 2 per punto luce. Quando, qualche anno fa, sono state vietate ho fatto una discreta scorta e credo che saranno sufficienti anche per gli inquilini successivi e loro figli...
La cosa che mi manda in bestia è che in un mondo semi-ideale non ci dovrebbe volere una laurea per comprare una lampadina.
Per comprarne una per usi specializzati etc. ok, lo posso capire... ma per il lampadario di camera no.
Abbastanza triste.
celso
Prima che i consumatori prendessero definitivamente il potere era semplice. Ma loro vogliono i megacosi.
I megacosi producono prodotti sbilanciati che vanno scelti per "meno peggio". Per l'uso che ne faccio del cello preferirei un display come il mio vecchio erccsson p910: sempre attivo, bloccabile e che non consuma un casso.
Vorrei che le lampadine fossero tutte certificate da un ente terzo, sulle scatole cambierebbero i 100.000h con 1000h per molte led.
Ma i consumatori insorgerebbero: "voglio una LED da 40E a 4E!"
oggi ti devi barcamenare con prodotti fatti per sefisti: sono tutti led, e' impossibile sapere che luce fanno, non trovi una sorgente per il tuo lampadario che fitti correttamente (devi cambiare lampadario!) eccetera.
Comunque, se posso permettermi, nella tua battaglia contro il consumatore, non sono poi così convinto che la colpa sia effettivamente del consumatore: è nata prima l'azienda con l'intento di spremere il cliente o il consumatore? Come il dilemma dell'uovo e la gallina. E in questo processo di involuzione, in cui non posso far altro che darti atto del pessimo risultato, credo che la risposta sia che è nato prima il marketing. Studiare le abitudini della gente, il loro livello di cultura e fare breccia nell'ignoranza continua ad essere, da decenni, il caposaldo di ogni campagna pubblicitaria. Da parecchio tempo poi il marketing non si ferma a rappresentare e pubblicizzare il prodotto ma è divenuto alla base della produzione e sviluppo stesso (che non è più sopperire un'esigenza, un bisogno come dovrebbe essere, ma millantare qualità e caratteristiche che dovrebbero colmarlo senza effettivamente farlo, alimentando sleale concorrenza). Sinceramente, molte delle grandi aziende fallite (o meglio sventrate) sono state vittima del loro stesso gioco e c'è poco da rimpiangere.
wow, life saving. Zorro non è nessuno in confronto a te
Ma i consumatori insorgerebbero: "voglio una LED da 40E a 4E!"
ma quanta gente conosci che si fa sta pippa ?
non mettere in testa agli altri le tue masturbazioi mentali. Una lampadina è una lampadina chi se ne frega.
così come quando parli di auto, pensi davvero che qualcuno ascolti un palese 'vorrei ma non posso' come te ? dai....
Sei evidentetemente stato bullizzato da piccolo, probabilmente anche ora sei una nullità, ma basta...
https://allarovescia.blogspot.com/2020/06/il-consumatore-consuma.html
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