lunedì, maggio 25, 2020

caffe' e consumatore

Mentre una volta il driver era l'industria, mediata da un importate aiutante per i due estremi, il negoziante, oggi e' tutto in mano al consumatore.

Il negoziante da fine anni 90 e' ormai un accessorio scomodo che viene sostituito dalla feroce GDO (il supermercatone), dal comprare per posta (o intenette se volete che sembri piu' figo) o dallo spacciatore all'angolo.

Al massimo il valore e' del brand, ma anche quello non e' scelto per chi fornisce prodotti migliori e duraturi. Basti vedere il successo di marchi nuovi (amsung, xiaomi, TCL...) che anche se nessuno ne aveva mai provato uno sono letteralmente esplosi e hanno improvvisamente fasce di mercato enormi rispetto a marchi molto piu' interessanti come qualita' e promesse, vedi telefunken, pentax, blaupunk...

Anche negli alimentari e' successa la stessa cosa.
Pensiamo al successo incredibile di nespresso, che oggi anche i topi sanno che e' della multinazionale nestle', ma la fiammata e' evidentemente non associabile, per il consumatore, al capofila.
Inoltre, anche se fosse, capiamo bene cosa e' in relata', anche per il consumatore italiano, il valore del brand "italia". 
Il miglior caffe' italiano, fatto dagli italiani, in torrefazioni della tradizione italiana?
Na merda, meglio la multinazionale svizzera.

Il consumatore ha delle necessita' inespresse che sono:
l'inquinare
il voler il lusso a poco (aka spendere di piu' ma non troppo)
semplicita' operativa (premi un tasto per fare il tema)
che sia cool, colorato e esteticamente WAF. (vedi apple)

nespresso e soci saziano tutto cio'
e' inquinante
e' costoso
e' "cacci dentro e pigi tasto huh"
le capsuline sono colorate, trendy, con tanti cosi che cosano.

il consumatore e' una puttana.
Anzi pur di avere quello che vuole non esiste ne marchio ne fornitore.

il consumatore ha inneggiato per anni che la GDO fosse il massimo, ma le capsule va a comprale ovunque. 
Spesso di qualunque marca, persino nei sottoscala.
Come era la cosa che un caffe' era piu' buonoo dell'altro e si stava attenti al contenuto che non facesse male?

delle cialde ne avevamo gia' parlato, ma era per dare un aggiornamento

LA GDO sta piangendo, ma anche indica nuovi stili.

il caffe' macinato e' ormai morto, come da post 2013 che mostrava le prime movimentazioni, non ha nulla a che fare con una decrescita generale del mercato del caffe, ma è tutta da attribuire ad una forte disaffezione del consumatore verso il macinato.




queste sono le vendite di caffe' nella GDO. 
Vuol dire che, essendo spariti i negozi, il consumatore si approvvigiona dove capita, dai piccoli buchi di spaccio cialde, alle botteghe del lusso di nespresso passando per l'acquisto postale.
Tutto indica una minore attenzione per se, per i soldi e per la qualita' del prodotto.
Non ricorda il peone che si fa spedite un telefono ZTE (o peggio) dalla lontana cina?

il caffè in moka, tanto osannato e persino regionalizzato (la famosa balla della cucina regionale) nei gusti con tutte le conseguenze delle preferenze sugli aromi e quindi sulle marche, dove cavolo e'?

da nessuna fottuta parte!
 
Non ha retto la forza della esclusiva (di Nestlè, che ha cause in mezzo mondo) ed è approdata con forza sul consumatore a cui piace la scatolina esclusiva e sbarlucica. 
Un po come apple un lusso esclusivo per tutti. 
Il fatto che  "un lusso esclusivo per tutti" sia un ossimoro non frega a nessuno se rispetta i dettami del consumatore accennati prima.

in pratica il caffe' per vendita al consumatore al nord e centro e' ormai capsula e al sud, arretrato anche per le manie (che non sarebbe un male se non fosse arretrato e basta) se la contende ancora con il macinato.
Quello a chicchi che dovrebbe dare le migliori performance di gusto e' ormai irreperibile su vari scaffali.
le capsule/cialde avanzano ancora da 2018vs19 di un 14% segno che si va verso un consolidamento ormai divenuto non piu' esplosivo, ma inesorabile.

Si noti anche che con l'assalto di player piu' o meno ufficiali, al contrario di quello che accadeva prima, i numeri sono piuttosto ballerini.

Se una volta bastava chiedere alle poche aziende coinvolte in import, oggi con il boom dell'acquisto postale il piccolo deficiente puo' importare il caffe in capsula direttamente da uno spacciatore spagnolo che vende un affare di una capsula cinese che si smonta con il calore, assemblata in turkia con caffe brasiliano scartato da altri (o con un mix di orzo).

Vedi le capsule di conad o amazon che hanno subito un richiamo, figuriamoci quelle di brand ancora piu' lontane dalla distribuzione alimentare (magari presenti su amazon, ebay o "caffepippo.com").


ormai non solo il costo del contenitore in molti casi e' oltre il doppio del contenuto, in pratica paghi la parte che butti e bevi la parte in allegato, ma costa come energia e smaltimento.

Non è un segreto che le capsule c sono altamente inquinanti, fatte di pura plastica, cioè un polimero che si BLATERA ovunque di eliminare, o peggio di alluminio, un metallo energivoro.

stiamo parlando di un mercato di 7000T nel 2018 approssimabili a 8000T almeno nel 2019.
Ovvero per il contuenuto sulla capsula di  1,1/1.5 miliardi di capsule solo in italia.
Parliamo di, fra una cosa e l'altra, di circa 50.000T di alluminio o plastica ch di fatto non vengono riciclati perche' e' troppo costoso.
Poi stiamo ad eliminare le cannucce?
ma vi sentite quando parlate?
Parliamo, con le cialde italiche,  di tutte le cannucce del pianeta, di quelle lunari e probabilmente anche di quelle usate per intubare l'italia durante il covid (ma le cannucce e i respiratori si possono riciclare)


come era la storia che esistevano degli ecologisti?
mai visto uno in vita mia.
al massimo amanti dei gioppini, altra minchiata simile.


Cambiano i consumi, ovviamente, se si guarda l'intero comparto.
Il caffe macinato e in chicchi, che usano i bar, i baracchini, le vending machine eccetera tengono ancora il punto e rimangono circa per il 65% in volume.


17 commenti:

Paolo ha detto...

Patito ormai da anni dell'espresso, mi reco in un capannone dove vendono tutto per la casa.

Dopo un pò di osservazione, riesco a fermare una commessa e le chiedo cos'è quel simpatico serbatoio trasparente piazzto a fianco della macchinetta espresso
- il serbatioio del latte signore
- che bello! quindi spara il latte già scremato direttamente nella tazzina?
- no, glielo fa uscire già dosato nel caffe, oppure se lo monta lei nel bicchiere con la solita cannuccia del vapore.
- uhm.. ma la vaschetta è refrigerata?
- no, deve tenerlo in frigo e montarlo solo quando vuole il caffè.. è molto richiesta per gli uffici

La macchinetta era a capsule quindi non ero veramente interessato, ma avevo voglia di capire i processi mentali del costruttore

Quindi, "per la mia comodità", dovrei:
- accendere la macchinetta
- prendere il blister delle capsule e cacciarne una nella fessura
- aprire il frigo, aprire il cartoccio del latte, rifornire il serbatoietto con 20ml
- chiudere il cartoccio con una molletta e rimetterlo in frigo
- far fare tutto alla macchinetta per avere un caffèlatte freddo, oppure farlo praticamente a mano per avere un macchiato
- rimettere il serbatoietto del latte in frigo, ma non è previsto un tappo, quindi usare nastro adesivo o avere un frigo dedicato per il latte lasciato aperto
- risciaquare la "linea latte" della macchinetta, operazione impossibile senza un secondo serbatoietto da dedicare allo scopo

Ho preso la macchinetta a polvere più semplice e con meno puttanate che c'era, e ho detto alla commessa che mi dispiace sia costretta a cercare di vendere delle porcherie del genere.
Lei mi ha sorriso

Anonimello ha detto...

Fiero possessore di macchina per espresso automatica da oltre vent'anni... Ed oltre al gusto che preferisco, visto che acquisto la miscela in grani che più mi aggrada, spendo decisamente meno che se dovessi acquistare le capsule (che ce ne sono un'infinità di formati incompatibili fra di loro)

enrico.gi.elle ha detto...

Se c'è una cosa che odio di questo mondo sono le capsule e non capisco 'sta mania degli uffici di avere questo costoso accessorio quando poi mi devo barcamenare tra dieci richieste per avere un cazzo di mouse nuovo con filo...
Che nervoso!

ijk ha detto...

1) dai grafici che hai messo si vede che a fronte di una diminuzione delle vendite di grani e macinato non c'è un'uguale crescita delle capsule, sempre che i valori siano espressi in euro. Detto altrimenti c'è un calo del consumo del caffè in valore. Però da questi conti manca il liofilizzato e quello consumato nei bar.

2) la "sostenibiltà" (parola immonda) delle cialde è da almeno un decennio nel mirino degli ambientalisti tanto che i produttori si arrampicano sugli specchi per dimostrare che le cialde sarebbero piu "ecologiche" (altra parola immonda).

Cullà ha detto...

Il dramma è che, come dici bene, il caffè in chicchi per la moka, che è e sempre sarà il migliore, da macinare al momento con la grana adatta a temperatura e umidità, ormai lo trovi solo alla METRO o in torrefazione (ovviamente in pacchi da 3kg o sacchi da minimo 5kg). Però è assurdo dover andare da un grossista per comprare del caffè (che ormai compro ogni 3 mesi e ha un ripiano dedicato nella credenza).

Manuel ha detto...

Ho una Nespresso dal 2009, l’ho dovuta cambiare una sola volta. È il modello più base e piccolo che c’è. Una macchinetta macina chicchi costerebbe almeno 4 volte tanto, ma sopratutto sarebbe molto più grande, non la voglio tra le palle in cucina.
Compro solo capsule in alluminio, anche se da quando è scaduto il brevetto le alternative non mancano. Tra tutte le aziende Italiane solo Illy le fa in alluminio e sono più care del Nespresso.
Divido sempre il caffè dalle capsule, riciclando alluminio e organico. Oppure le porto ad un negozio Nespresso dove vengono riciclate.
Il caffè della Moka non mi piace, già provato 100 volte. Non sono un appassionato del caffè e non ho interesse a mettermi a giocare con leve e bottoni per farlo uscire buono (quanto macinato fine, quanta acqua ecc.).
Come dici tu voglio premere un bottone e basta per avere un buon caffè; compro solo capsule 100% arabica e non vado a comprare da spacciatori con caffè di infima qualità. Sono conscio che il costo al kg è maggiore del caffè in polvere, ma per i motivi scritti lo trovò un compromesso accettabile per me.
So che è meno ecologico che usare la moka, e cerco di limitare i danni smaltendo correttamente i rifiuti.
Non perché bevo caffè in capsule credo di essere un’idiota o che tutti quelli che lo fanno lo siano.
Il tuo post è sicuramente utile e vale la pena rifletterci su, ma non amo le conclusioni assolutistiche.
Ciao, alla prossima.

blu-flame ha detto...

jik il macinato scende, ma le casule non sono comprensive di altri monoporzionati e solubili.

Manuel: la moka ha un sapore diverso.
Cmq a me sta bene che uno dica che la macchina e' piccola, e' carina, piace alla zia, rispetto al macinato non va polvere in giro eccetera.
Ma il primo che mi dice che e' green avendo una roba del genere lo prendo a sberloni.
Vuoi essere uno che se ne frega?
ok, puo' starci.
Dopotutto quando sgaso a manetta appena vedo 2 curve e' tutt'altro che ecologico.

Sul fatto di aprire le capsule, lavare la polvere dall'alluminio, viene fuori un disastro che meta' basta.

non e' necessario "mettermi a giocare con leve e bottoni per farlo uscire buono" le macchine per il macinato hanno un musurino "cucchiaio" e un solo tasto come quelle delle capsule.

Cullà ha detto...

@Manuel io i chicchi li macino col macina caffè a manella. L'ingombro è quello di una moka da 4 o di una latta di pelati, per capirci. Te lo macini, lo carichi nella macchina espresso "da casa" (che è grossa tanto quanto quella delle capsule), pigi il tasto ed esce il caffè. E ha pure l'aggeggio per fare il latte schiumato, sempre con un tasto.
Personalmente preferisco la moka, i miei preferiscono l'espresso e usano una macchinetta grunding regalatagli per il matrimonio nel 1986. Cambiate le guarnizioni 2 volte. Stop.
In ufficio abbiamo cambiato 2 Nespresso e 1 Lavazza "a modo mio" in 5 anni (è vero che l'uso è un po' più intensivo che a casa, ma quaglia abbastanza con il tuo 2 macchine in 10 anni).
Poi certo, la macchina a capsule fa molto apple e si intona agli arredi "di design" (IKEA) della saletta relax.

Manuel ha detto...

Mi dispiace ma non sono d'accordo con l'assunto "se bevi caffè in capsule nella vita allora non sei green".

Permettimi di argomentare:
- Nella provincia in cui vivo è normale avere una casa indipendente, a parità di budget avrei potuto permettermene una, io ho scelto di vivere in un appartamento più piccolo perché, tra le altre cose, i consumi sono decisamente ridotti rispetto ad una villetta
- Per il riscaldamento ho scelto di vivere in una casa con riscaldamento a metano perché in Italia è tra le fonti "meno peggio" (in Francia sarebbe diverso); dove abito la legna non manca e quasi tutte e case indipendenti hanno caldaia a legna o pellet perché costa meno
- Vado a lavorare in treno+autobus, potrei prendere l'auto e risparmiare 40 minuti ogni giorno
- Acquisto elettrodomestici, elettronica e beni in gererale spendendo un po' di più se posso, perché preferisco che durino piuttosto che produrre rifiuti più frequentemente
- Vado a fare la spesa e mi muovo quanto più possibile a piedi, per la mia saluta e l'ambiente (ho scelto casa anche in base ai servizi raggiungibili senza auto)

Ho elencato solo i punti principali di quello che abitualmente cerco di fare per essere ecologico, e sono certo che il beneficio di queste azioni sia *ordini di grandezza* superiore rispetto al non consumare caffè in capsule.

Perché scrivo tutto questo? Non di certo per vantarmi (andrei su facebook o instagram altrimenti), ma per argomentare contro il cortocircuito "caffè in capsule = non esistono gli ecologisti".

Ti leggo volentieri perché poni l'attenzione in modo provocatorio su temi che passano inosservati. Spesso hai un punto di vista differente e leggere di qualcuno che non la pensa sempre come te aiuta a vedere le cose sotto un'altra luce, a valutare aspetti a cui non avevi pensato, a cambiare idea, a imparare, a migliorarsi ecc.

Tutto questo per dire che non commento per dire "ti sbagli" o per difendere un mio comportamento, ma perché da un post interessante come questo secondo me il messaggio da portare a casa non può essere banalizzato in frasi assolute.
Ci sono già i grillini che a problemi complessi rispondono sempre con arroganti soluzioni semplicistiche e assolute.
Il messaggio "se bevi in capsule non sei green" è una semplificazione eccessiva. Chi guida un SUV ma beve dalla moka quindi è ecologico? Ovviamente no.

La realtà è fatta di compromessi e di costi/benefici.

Come bevo il caffè in capsule perché è comodo, bevo l'acqua frizzante in bottiglia perché non avrei lo spazio per un gasatore decente in cucina.
Per limitare i danni di queste 2 azioni separo alluminio da organico (e per risponderti no, non è così scomodo come pensi, in pochi secondi separo caffè da alluminio con un coltello e alla fine sciacquo le capsule aperte sotto l'acqua corrente tutte insieme, lo faccio da anni una volta ogni qualche mese) e compro acqua gasata in vetro a rendere, per non produrre rifiuti. Prima di arrivare a questo compromesso la prendevo gasata alla classica casetta dell'acqua in piazza, ma era giusto meno peggio di una bustina di cristallina in fatto di qualità e mi sono stufato. Più economico ed ecologico senza dubbio, ma la qualità era ben peggiore.

Essere ecologici non vuol dire per forza fare *qualsiasi* cosa per non inquinare.
Come dicevo secondo me bisogna valutare costi e benefici e investire le proprie energie o i propri sacrifici dove rendono di più. Perché se no, per assurdo, se davvero volessimo fare la cosa più ecologica in assoluto non dovremmo esistere.

Altro trend che vedo spesso e che non mi piace è chi usa queste argomentazioni in modo strumentale per non fare niente. La raccolta differenziata? A cosa serve, nel terzo mondo buttano tutto a terra e nei fiumi. Energie rinnovabili? Ma se in Polonia bruciano carbone! ecc.

Manuel ha detto...

[seconda parte, non potevo postare tutto insieme]

Per tornare in topic e chiudere questo wall of text segnalo questo interessante link che avevo letto anni fa quando, dopo che mi si era rotta la prima Nespresso, stavo cercando di capire se potevo fare di meglio senza dovermi trovare un nuovo hobby:
https://web.archive.org/web/20170104191309/www.jimseven.com/2015/05/21/an-analysis-of-nespresso-part-i/
Anche la relativa discussione su hacker news è interessante: https://news.ycombinator.com/item?id=9586515

La conclusione è molto significativa secondo me:
"Nespresso might be shockingly expensive, but so is a morning espresso pulled at home if it took a couple of goes to dial it in just right. Pulling shots of espresso is huge fun, if you want it to be. It’s a massive inconvenience if you don’t.

Speciality coffee doesn’t offer anything to the consumer who wants to drink great espresso at home, but doesn’t want a new hobby."

Nel mio specifico caso non avevo trovato un'alternativa altrettanto comoda ma più ecologica. La prossima volta che mi si romperà la macchinetta rivaluterò il tema, magari il panorama sarà cambiato oppure sarò cambiato io e più disposto a compromessi.

Manuel ha detto...

@Cullà
Grazie per il feedback.
Le volte che capito a casa di amici e conoscenti e mi offrono il caffè con la loro macchinetta sono sempre interessato per capire se potrebbe fare al caso mio.
Al momento non ho trovato un caffè altrettanto buono (per me), ma in compenso ho sempre visto macchinette più grandi, più care, più complesse che producevano un caffè meno buono, senza schiuma ecc.
Per carità, non dico che non esista, non sono un esperto, ma al momento non ho trovato qualcosa che facesse un caffè simile al bar in modo comodo. Da quanto vedo su https://www.reddit.com/r/Coffee/ gli espressi cremosi escono solo con macchinette ben più care e complesse di quella che ho io.
Domanda: ma il caffè lo macini tutte le volte oppure una volta ogni tanto? Nel secondo caso, il caffè non perde l'aroma a stare a contatto con l'aria?
Un vantaggio delle capsule in alluminio, oltre alla comodità, è che sono ermetiche.

Anonimo ha detto...

@Manuel
Lo macino ogni volta, giusto la dose che mi serve. Hai ragione, a macinarlo tutto insieme perderebbe molto, anche i chicchi è meglio trasferirli in un contenitore ermetico (ma basta un barattolone con la guarnizione e il tappo a macchinetta, son più resistenti del macinato).
Certo che noi siamo in due a berlo, quindi con tre/quattro manovellate sono a posto. Un pranzo di natale coi parenti fino al sesto grado mi metterebbe in crisi (e mi farebbe venire il gomito del tennista).

Stefano ha detto...

Mettendo il caffe' in un contenitore ermetico in forigorifero si previene la perdita dell'aroma, che, essendo volatile, diminuendo la temperatura di stoccaggio ne evita la evaporazione/diffusione.

franz s. ha detto...

[quasi OT]
Blaupunkt?
Telefunken?
... Metz?

Anonimo ha detto...

Far passare acqua bollente in alluminio o in plastica e poi berla non è una gran scelta, al di là della ecologia anche per la salute. Ci sono tre puntate di Report dove se ne parla e ci sono ottimi spunti per non farlo più,poi ognuno decide come vuole , ma meglio sapere che non fa benissimo.Detto questo moka in accio inox 18/10 e caffe in polvere.next step, come diceva un altro utente, caffe in grani e macinarlo al volo...e magari una macchinina espresso.. La questione del caffè in frigo è dibattuta, chi dice si chi dice no, in ogni caso "Luogo fresco e asciutto " lo consigliano tutti. https://www.ilgiornaledelcibo.it/come-conservare-il-caffe-consigli/#:~:text=Non in frigorifero.,freddo e gli sbalzi termici. Ciao a tutti e complimenti per il blog. Stefano - rimini.

Celso ha detto...

@Anonimo anche la macchinetta espresso ha il portafiltro in alluminio... si sceglie solo il male minore.

Personalmente vado di grani, macinacaffè e macchinetta espresso a polvere; se uno ha paranoie sull'alluminio, la moka in acciaio forse è la soluzione, ma io preferisco l'espresso alla moka - questione di gusti.

Andrea B. ha detto...

io mi unisco al coro dei (pochi) no cialda, anche io sono pigro, la cialda è comoda, ma è indubbio che si creano rifiuti inutili, la macchinetta a polvere ormai è piccola quanto quella a cialde, caricarla col misurino non è un dramma, il costo complessivo del caffè è tra 1/3 e 1/4 rispetto alle cialde e a mio avviso c'è più scelta (almeno nei supermercati della mia zona), è vero che non si salva il mondo, però se è una cosa che non pesa sarebbe meglio rifletterci, poi io sono per la libertà, non sono nemmeno ecologista, cerco di essere consapevole di ciò che faccio, spero che lo diventino tutti, cialdisti o meno.