lunedì, maggio 24, 2010

3D 5ta, Nimslo friends

Nonostante siano molti anni che esiste il medodo a barriera di parallasse, i soliti tempi secolari, ma solo con l'evoluzione della plastica negli anni 60 del secolo scorso avviene la diffusione della tecnica in questione.
La parallasse avviene molto meglio se davanti all'immagine vengono anteposte migliaia di lenti cilindriche alte come tutta l'immagine. Sostanzialmente un pezzetto di plastica che sembra un millerighe.
La cosa divertente che questo modo di visonare viene sfruttato solo inizialmente per la tridimensionalita' ma viene adottato massivamente per la produzione di immagini cangianti. Anziche' dare una visione diversa a seconda del punto di vista, dare un'immagine completamente diversa. Foto che esplodono o si trasformano al nostro passaggio o adesivi transformer.

Negli anni 80 una azienda, la nimslo, produce una macchina fotografica e un sistema di stampa automatizzato per produrre, con la stessa semplicita' di una kodak instamatic, foto 3D. Bastava scattare ed inviare il rullino per vedersi recapitare foto tridimensionali visibili senza occhialini. La prima versione ha 4 obbiettivi e la versione "lusso" rimasta nel limbo 8. Tutto svanito come le cravatte psichedeliche del fondatore.

Il vantaggio di questa tecnica e' notevole: nessun "accessorio" sul naso del fruitore, possibilita' di vedere 3d su cartelloni, foto nel taschino e avvisi appesi in luoghi pubblici. La tridimensionalita' e' piu crediblie ti segue nei naturali movimenti della testa.
Il difetto e' nella quantita' delle informazioni: occorrono almeno 4 riprese perche' sia credibile e 8 perche' sia buono. Qualche malato ha realizzato foto con piu' di 20 pose. Successivamente queste immagini vanno integrate in un solo supporto che garantisca precisione e coerenza.

Come vedete e' un sistema che mal si presta al mondo di bassa qualita' del digitale fatto di pixel presunti, di stampe con la risoluzione non della foto ma dell'indirizzo del singolo colore e lenti a dir poco ballerine...
Per la stampa occorre precisione come per la ripresa. Un buon monitor PAL dovrebbe avere 7000*576pixel e la trasmissione portarli REALMENTE, niente mpeg con compressioni del 95% altrimenti il mal di testa e' garantito. Oppure una diecina di flussi separati.

Il rischio e' che anche questa tecnica faccia la fine dell'HD: garantirebbe risultati migliori del cinema MA... hanno targato fullhd persino dei 17".... Oggi un fullhd di HD ha spesso solo l'etichetta.

Infatti, alcuni furbi, fra i quali Fuji hanno gia' proposto prodotti con solo 2 obbiettivi, la strada per la bassa qualita' e per affossare definitivamente il 3D.


2 commenti:

aleleri ha detto...

ossono ancora stampare queste foto in italia?

blu-flame ha detto...

non si possono piu' stampare.
Anche all'epoca bisognava farle andare in D (come il kodacrome, per'altro)