Una delle strade per la ricerca della terza dimensione in maniera perfetta giunse grazie ad un geniale inventore:
Edwin Herbert Land un tizio che è stato definito "L'ultimo dei grandi geni", scusate se è poco.
Questo signore fra le tantissime invenzioni che partorì ci ci fu l'idea di come realizzare le filtri polarizzatori con un prezzo economico.
Proiettando l'immagine destinate ad occhi diversi con sul proiettore dei filtri polarizzatori inclinati in maniera difforme era possibile recapitare ad ogni occhio che fosse provvisto di una lente con la medesima inclinazione esclusivamente l' immagine corretta.
Anche questa è una tecnica di una semplicità notevole: bastano due proiettori, che siano foto, film o video che si ottiene un facile risultato.
È tanto semplice questo arcano che nel 1958 esistevano dei video-retroproiettori in grado di mostrare su di uno schermo un'immagine già tridimensionale. Possiamo quindi affermare che il televisore 3D non è certo nuovo.
Sicuramente esistono dei problemi, il fatto che un filtro polarizzatori riduce del 50% la luminosità, nel caso di un film è necessario sincronizzare due proiettori e nel caso della televisione occorre portare due canali poiché agli effetti pratici sono due trasmissioni completamente diverse.
Con le tecniche moderne è possibile ridurre queste cose negative.
Oggi proiettori dei cinema sono agli effetti pratici dei videoproiettori contenuti all'interno di un computer. Per questo motivo non esiste più un problema di sincronizzazione e l'uomo in cabina potrebbe essere anche una scimmia. Le nuove lampadine, infine, emettono molta più luce del tempo che fu.
Così molti dei film proiettati nei nostri cinema, ad esempio avatar, sono stati visti con questa tecnica.
A titolo di celia l'altissima qualità di visione, assolutamente fuori discussione, era nettamente inferiore a quello che dovrebbe essere la PROMESSA dell' alta definizione in casa.
Per quanto riguarda l'home video il retro proiettore o il videoproiettore rimarrebbero la scelta più semplice, così come sarebbe la scelta più semplice per l'alta definizione.
Purtroppo invece la maggior parte degli schermi sono LCD a visione diretta che per una loro ragione contengono già un polarizzatore. Per questo motivo non è possibile usare maniera semplice questa tecnica. Esisterebbero dei prototipi con il polarizzatore montato in maniera diversa in ogni cella ma possiede diverse controindicazioni:
innanzitutto bisogna andare a raddoppiare il numero di pixel, ogni pixel è infatti dovrebbe servire un occhio singolo. Oggi ci sono già dei problemi a gestire il numero di pixel che il marketing ha pompato come desiderabile.
In secondo luogo esiste un problema di allineamento fra i vari polarizzatori che compongono il panino imbottito dello schermo. Questo diminuisce la qualità di visione anche con immagini bidimensionali.
Nota: il retroproiettore del 1958 di cui sopra esisteva anche con 2 tubi: uno in alto e con gli specchi semiriflettenti era in grado di generare un'immagine 3D... ovviamente in bianco e nero.
Per il colore andava beneuna coppia di questi del 1966.
NB il sistema di per se papperebbe il 50% della luminosita' ma la maggior parte delle sale cinema usa un singolo proiettore con una singola lampada con un anteposto una coppia di polarizzatori che si alternano. Questo per evitare alla scimmia della cabina qualsiasi difficolta' come l'allineamento di 2 vpr. In soldoni si risparmiano anche i soldi di un secondo VPR ma si diminuisce la luminosita' al 25%, ovvero ne perde il 75%
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